Capitolo 20 ASCENSORI SM2 CON TESTATA E/O FOSSA RIDOTTE (IN DEROGA)



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Capitolo 20 ASCENSORI SM2 CON TESTATA E/O FOSSA RIDOTTE (IN DEROGA) Moris Italia s.r.l. Via Per Cadrezzate, 21/C 21020 Brebbia (VA) Italy Tel. ++39 0332 984211 Fax ++39 0332 984280 e mail moris@moris.it www.moris.it MORIS ITALIA S.r.l. si riserva il diritto di apportare qualsiasi variazione senza alcuno preavviso su tutti i documenti in allegato al presente manuale e relativa produzione.

DISEGNO DESCRIZIONE NOTE INFORMATIVE PER LE PREDISPOSIZIONI UTT Indice Capitolo 20 ASCENSORI SM2 CON TESTATA e/o FOSSA RIDOTTA (IN DEROGA) DATA 09/09 IT-CAP-20

Note informative per le predisposizioni a carico del Proprietario* * Documento redatto ai sensi dell art.4 comma 4 del DPR 162/99.

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1. PREMESSA...4 2. VANI DI CORSA...4 2.1 Configurazione...4 2.2 Dimensioni del Vano di Corsa...4 2.3 Principi di Dimensionamento...5 2.4 Tolleranze Previste nei disegni...5 2.5 Pareti e Spessori del Vano di Corsa...6 2.6 Fossa del Vano di Corsa...6 2.7 Fissaggio Staffe di Ancoraggio Guide...6 2.8 Adattamento delle Porte all Edificio...7 3. PROGETTAZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO...8 3.1. Azionamento...8 3.2 Assorbimenti di Corrente...8 3.3 Cablaggio dell Alimentazione Principale...9 3.4 Cablaggio llluminazione...9 3.5 Cablaggio del Dispositivo di Allarme...9 3.6. Interferenze Elettriche...9 4 LOCALE DEL MACCHINARIO...10 4.1. Locale in muratura o in struttura metallica...10 4.2. Armadio...11 5. VENTILAZIONE...12 5.1 Vano di Corsa...12 5.2 Umidità...12 5.3 Polvere...12 5.4 Dispersione di calore nel Vano di Corsa...12 6. ALTRE INFORMAZIONI...13 6.1 Articolo 2.2 dell allegato 1 della Direttiva Ascensori 95/16 CE...13 3

1. Premessa Questo documento nasce per fornire al costruttore dell edificio le informazioni di base necessarie ad incorporare in maniera adeguata l ascensore nell edificio. Spesso vengono trascurati da parte del progettista alcuni elementi fondamentali per dimensionare il vano corsa, sia in termini di resistenza che di volumi per l allocazione del giusto ascensore. Identificando a priori i parametri relativi al traffico da smaltire e gli spazi che si vogliono dedicare all ascensore, è possibile ottimizzare: i tempi di installazione, i costi per realizzare le opere preventive necessarie all installazione dell ascensore e i costi dell impianto ascensore. 2. Vani di Corsa 2.1 Configurazione Per ogni modello fornito vengono date le quote e i carichi dinamici indotti dall impianto specifico; le quote sono conformi allo standard ISO 4190-1,e per quanto possibile alle Legge 13/89. Nei fogli misure standard e carichi sono riportati gli ingombri e i carichi indotti dall installazione. Inversione della Configurazione Gli ascensori sono interamente evidenziati in una configurazione (in termini di posizionamento della macchina e di apertura delle porte), ma tutti gli ascensori possono essere considerati visti ribaltati rispetto all asse di simmetria ortogonale alla porta principale di accesso. Dimensionamento degli accessi e dell atrio Nell installazione dell ascensore vanno presi inconsiderazione eventualmente le dimensioni minime richieste dalla legge 13/89. In tale ipotesi bisogna considerare le porte automatiche ad apertura centrale o laterale le cui dimensioni minime sono di 750x2000mm per impianti con portata 5 persone (portata minima per gli impianti installati in edifici preesistenti con dimensioni nette di cabina 800x1200). La distanza di ingresso fra porte e muratura opposta all accesso di cabina deve essere non minore della luce delle porte di cabina. 2.2 Dimensioni del Vano di Corsa Le dimensioni riportate nei disegni sono nominali. Nei limiti del possibile, sarà opportuno impiegare le dimensioni dello standard ISO per ascensori al fine di ridurre la probabilità di errore nell intero processo di costruzione. Le dimensioni riportate nei disegni sono inferiori o uguali alle corrispondenti dimensioni dei vani di corsa secondo la normativa ISO e comprendono una vasta gamma di larghezze porta e di tipi di porta. Nella maggior parte dei casi, la larghezza del vano di corsa è determinata dalle porte e non dalla cabina. Le porte con apertura laterale telescopica richiedono una larghezza inferiore rispetto alle porte con apertura centrale. La profondità del vano di corsa dipende dalla profondità della cabina e dall eventualità che la cabina possa avere un doppio accesso. 4

2.3 Principi di Dimensionamento L edizione 1989 della normativa ISO (4190-1) prevede due serie di dimensioni standard della cabina. Alcune dimensioni erano in comune per le serie destinate agli edifici residenziali e per quelle destinate agli edifici commerciali. La nuova normativa ISO tratta questo problema annoverando tre diverse serie di configurazioni: residenziale, normale e alta elevazione. Inoltre, la nuova normativa ISO riferisce le tolleranze passando dal principio di 0/+20 mm a -25/+25 mm per i primi 20 piani: 1 mm in più per ogni piano supplementare, con un massimo di 50 mm. L abuso delle tolleranze, può causare o una riduzione del comfort o un aumento dei costi del progetto globale. Va anche considerato che i vani di corsa troppo stretti o comunque di dimensioni che si allontanano dallo standard, portano ad un aumento dei costi e a soluzioni costruttive che richiedono maggiore manutenzione e/o maggiori difettosità dell impianto. È dunque auspicabile che anche la progettazione degli edifici residenziali sia conforme alle dimensioni della normativa ISO. Utilizzare le dimensioni standard velocizza anche i tempi di fornitura dell impianto. 2.4 Tolleranze Previste nei disegni Tutte le dimensioni sono nominali. La tolleranza di costruzione adottata è di ± 25 mm rispetto alle dimensioni nominali del filo a piombo. Il principio è evidenziato nell illustrazione a margine. 5

2.5 Pareti e Spessori del Vano di Corsa Si presume che il vano di corsa dell ascensore sia realizzato in cemento armato. Strutture diverse, ad esempio in incastellatura metallica, devono essere realizzate sotto la guida dell installatore che fornisce dettagli sul dimensionamento e sulla tamponatura o realizzazione delle pareti. Le dimensioni delle pareti del vano di corsa sono correlate alla dimensione del nucleo ascensore. Le dimensioni sono influenzate anche da fattori quali le esigenze di stabilità globale dell edificio e della protezione antincendio. La combinazione di tutti questi fattori fa sì che, normalmente, lo spessore della parete è di almeno 150 mm. Le pareti del vano ascensore siano a piombo e senza riseghe;quelle eventualmente presenti siano raccordate con uno smusso non maggiore di 45 rispetto alla verticale. Carichi dal gruppo di trazione Le forze provenienti dal gruppo di trazione (gruppo pistone-cilindro, masse in movimento etc), gravano direttamente a terra: non sarà quindi necessario avere strutture portanti in alto come normalmente accade per gli impianti elettrici tradizionali. Sono solo richiesti dei ganci in testata per la movimentazione dei carichi in fase di montaggio o di manutenzione straordinaria (posizionamento del pistone, sospensione gruppo arcata cabina etc). Ponteggi nel vano Gli ascensori ESSE EMME vengono montati normalmente con un sistema che prevede il montaggio di un impalcatura all interno del vano corsa. Se l installazione dell ascensore sarà eseguita con l utilizzo di un ponteggio, quest ultimo deve essere costruito in modo che non ostacoli l installazione dell ascensore e che garantisca la sicurezza del personale che ci opererà. Lo stesso è normalmente a carico del proprietario del fabbricato salvo diversi accordi con l installatore. È necessario che il ponteggio abbia dei piani in corrispondenza di ogni livello di sbarco e dei piani ausiliari ogni 2,5 metri al di sopra di esso se l interpiano ha una distanza > di 4,0 metri. I piani devono essere collegati da scale e protetti contro la caduta di oggetti verso il basso come previsto dalle vigenti norme antinfortunistiche. I piani devono essere distanziati dalla parete su cui saranno ancorate le guide di almeno 50 cm. 2.6 Fossa del Vano di Corsa Le forze sugli ammortizzatori così come la reazione sul puntone di appoggio pistone, possono essere considerate come carichi dinamici in corrispondenza degli stessi. Le forze dinamiche che agiscono sulle guide vengono distribuite sulle pareti del vano di corsa attraverso le staffe di fissaggio. Tuttavia la forza che agisce quando interviene l apparecchio di sicurezza farà scorrere le guide sull ancoraggio e le forze di tensione agiranno allora direttamente sul fondo fossa del vano di corsa. Queste forze, che agiscono in corrispondenza di ciascuna delle guide della cabina, possono essere considerate come carichi dinamici, ciascuno uguale al peso di una cabina ascensore completamente carica. Le forze degli ammortizzatori e dell apparecchio di sicurezza possono considerarsi come non agenti allo stesso tempo e di questo se ne terrà conto nel dimensionamento della soletta in fossa. Le reazioni sono indicate nei progetti di ogni installazione specifica. 2.7 Fissaggio Staffe di Ancoraggio Guide Per motivi pratici, tutte le staffe vengono fornite e montate dall installatore. Le staffe di ancoraggio guide devono essere fissate con passo di 1500 mm. Le staffe saranno chiaramente vincolate alle strutture portanti. La staffa normalmente è del tipo a tasselli. Se è prevista per motivi particolari una staffa ad inserto, lo stesso deve essere preferibilmente in lamiera zincata, montato nella superficie della parete e poi riempito di polistirene. Ogni inserto va strutturato e fissato in modo da sopportare le forze e la coppia specificate nella configurazione dei vani di corsa. Passi diversi di fissaggio devono essere verificati dall installatore mediante calcolo conforme alle norme EN 81.2:1998. 6

Fissaggio delle staffe di guida Le staffe delle guide vanno fissate alla parete o con tasselli a espansione o con inserti inseriti nel calcestruzzo. Forze di reazione sulla parete Le forze sui punti di fissaggio della guida sia del contrappeso che di cabina sono calcolate di volta in volta in funzione dei parametri dimensioni cabina, portata e distanza di ancoraggio guide se diverse dallo standard, e sono riportate nei disegni di progetto. 2.8 Adattamento delle Porte all Edificio Quando la parete su cui si ancorano le porte è in cemento si consiglia di fissare le porte di piano all interno del vano di corsa in quanto, con questo metodo, i punti di fissaggio sono rettilinei; ne consegue che saranno ridotti i processi di adattamento tra il costruttore dell edificio e il fornitore dell ascensore. Questo metodo consente anche al proprietario di realizzare i piani prima che vengano installate le porte. In caso contrario, ovvero quando è necessario incassare le porte sul ballatoio per motivi di spazio, bisogna concordare con l installatore le modalità di preparazione del vano in funzione del tipo di porte da incassare. In ogni caso ogni disegno di progetto riporta il dettaglio soglia di piano, da cui possono essere ricavate tutte le istruzioni necessarie all impresa che esegue le opere murarie. Nei casi in cui si ha una distanza fra porta di cabina e parete del vano >150 mm (per esempio quando in particolari impianti panoramici non si ha una parete frontale alle porte o tale parete non è continua) bisogna prevedere che le porte di cabina abbiano un blocco meccanico che ne impedisca l apertura dall interno con cabina fuori piano. Le porte non possono avere luce libera in altezza <2000mm. 7

3. Progettazione dell Impianto Elettrico B Lo scopo di questa sezione è dare assistenza nei calcoli che rientrano nel campo della progettazione dell impianto elettrico. In particolare sono fornite indicazioni circa: Potenza installata, per tutti gli ascensori dell edificio. Sezione dei cavi di alimentazione per gli ascensori e i rispettivi fusibili. Cadute di tensione in funzione di sezione e lunghezza della linea di alimentazione. L impianto elettrico comprende i seguenti elementi: llluminazione e presa di corrente. Collegamento apparecchio bidirezionale Sistema interfono e collegamenti per la comunicazione a voce. Collegamenti del dispositivo di allarme sull ascensore. Alimentazione della forza motrice durante i lavori di installazione. Responsabilità contrattuali tra la ditta che esegue i lavori elettrici e il fornitore dell ascensore 3.1. Azionamento L azionamento per il modello ESSE EMME è di tipo idraulico. L olio è messo in pressione nel circuito principale mediante una pompa volumetrica collegata direttamente ad un motore asincrono trifase. L avviamento è diretto; su richiesta è possibile installare un dispositivo del tipo SOFT STARTER per l abbattimento delle correnti di spunto. 3.2 Assorbimenti di Corrente Nella tabella sottostante si riportano i valori di assorbimento, sezione dei conduttori e cadute di tensione nella linea di alimentazione in funzione della potenza installata e della lunghezza della linea per impianti con avviamento diretto Si consideri che la protezione a monte della linea Luce (cabina e vano corsa) deve essere di 20 A. Le protezioni a monte della linea FM devono essere calcolate in funzione dei valori di assorbimento riportati nella tabella sottostante: Potenza Linea di 5 m Linea di 30 m kw I (A.) S mm 2 V V % S V V% 6 16 6 0,33 0,09 10 1,20 0,3 8 19 6 0,4 0,1 10 1,42 0,37 10 23 6 0,48 0,13 10 1,71 0,45 11,5 29 6 0,6 0,16 10 2,17 0,57 In caso di azionamento con dispositivo soft starter l assorbimento risulta mediamente ridotto del 40% 8

3.3 Cablaggio dell Alimentazione Principale I fusibili e gli interruttori principali per i singoli ascensori sono forniti dall Installatore. I cavi di alimentazione e i loro collegamenti agli interruttori principali vengono fomiti di solito dalla ditta che effettua l impianto elettrico. L alimentazione degli ascensori ESSE EMME è conforme alle norme IEC TN-S e prevede 5 cavi di alimentazione al quadro elettrico: L1+L2+L3+N+PE. L alimentazione deve essere portata fino al locale del macchinario o all armadio contenente le apparecchiature di comando elettriche ed idrauliche. 3.4 Cablaggio llluminazione Le linee di illuminazione, i punti luce e le protezioni a monte vengono fomiti di solito dalla ditta che effettua l impianto elettrico salvo diversi accordi con l Installatore.Bisogna garantire un illuminazione lungo il vano corsa di almeno 100 lux. 3.5 Cablaggio del Dispositivo di Allarme Ci sono tre tipi di allarme per gli impianti degli ascensori. Un campanello di allarme al piano di ingresso. Questa è la soluzione più comune per gli edifici residenziali. Un sistema di comunicazione a mezzo interfono che metta in comunicazione la cabina con il locale argano corredato da segnalazioni visive di allarme ricevuto (legge 13/89). Un sistema di trasferimento dell allarme e/o un collegamento telefonico con il Centro di Assistenza. Questi sistemi richiedono l installazione di una linea telefonica fissa nel vano corsa. Questa linea telefonica e il relativo cablaggio non rientrano nel contratto dell ascensore.l installatore richiede la linea all ultimo piano in prossimità della testata. Il dispositivo di comunicazione bidirezionale è fornito dall Installatore ed è integrato nelle dotazioni di cabina e di vano corsa. 3.6. Interferenze Elettriche In Europa, la Direttiva 89/336/EEC (EN 12015, EN 12016 obbligatoria dall 1.1.1996) prevede che tutti i dispositivi di comando e di controllo devono essere progettati in modo da non causare livelli di interferenze inaccettabili. La normativa EN60555-2 stabilisce gli standard di emissione armonica prescritti e quindi applicabili in ogni paese membro della Comunità Europea. Gli ascensori modello ESSE EMME garantiscono il rispetto di questi standard. 9

4 Locale del macchinario Il locale del macchinario dell impianto ESSE EMME può essere di due tipi: In muratura o in struttura metallica In armadio metallico 4.1. Locale in muratura o in struttura metallica Il locale in muratura può essere ubicato in qualsiasi posizione adiacente al vano corsa; in alcuni casi potrebbe essere necessario ubicare il locale macchine in posizione distaccata dal vano corsa: in tali ipotesi conviene concordare con l installatore la massima distanza fra locale e vano corsa che si può raggiungere in quanto la stessa può variare a seconda delle specifiche di impianto. Gli spazi minimi netti del locale macchine sono funzione della dimensione e disposizione di quadro di manovra, centralina, quadretto elettrico, porta di accesso, e degli spazi minimi di sicurezza che devono essere garantiti liberi intorno ad essi. (nella figura sottostante sono indicate le dimensioni tipiche di un locale macchine in funzione della disposizione e dimensioni degli organi elettro meccanici) L altezza libera all interno del locale nelle zone accessibili per le attività di manutenzione deve essere >= 2000 mm. La porta di accesso deve aprire verso l esterno del locale e deve avere altezza > 1800 mm e larghezza >= 600 mm Il locale del macchinario deve avere accesso diretto, agevole e sicuro e adeguatamente illuminato. Deve essere altresì raggiunto un livello di illuminazione nelle zone soggete a manutenzione all interno del locale pari almeno a 200 lux. Per tutte le altre informazioni relative a casi particolari è necessario rivolgersi all installatore o fare riferimento alle norme EN 81.2:1998. Il locale deve essere ventilato. 10

4.2. Armadio In opzione a quanto sopra è possibile installare le apparecchiature in un armadio metallico le cui dimensioni di ingombro massime sono 950x570x2100(h) mm. La scelta di questa soluzione non cambia le considerazioni che sono fatte al punto precedente circa il posizionamento, l accessibilità, l illuminazione e la ventilazione del locale macchine. Si consideri che durante la manutenzione devono essere applicate delle misure di sicurezza che possono variare in funzione della condizione particolare di installazione e che devono garantire la non accessibilità alle aree di lavoro da parte di persone non autorizzate durante le attività svolte in presenza di armadio aperto. Nella figura a margine sono riportati gli ingombri tipici di un armadio. 11

5. Ventilazione 5.1 Vano di Corsa Il vano di corsa dell ascensore deve essere adeguatamente ventilato. Secondo la normativa EN-81, l area di ventilazione minima deve essere l 1% della sezione trasversale del vano di corsa. Ci sono alcune diversità di interpretazione a tale riguardo, per cui sono previste delle variazioni nei diversi paesi europei. La nuova Direttiva (95/16/EC) ha un attitudine più restrittiva della precedente e prevede l 1%. Di norma, è proibito usare il vano di corsa per fornire la ventilazione di aree diverse da quelle usate per il servizio degli ascensori. A prescindere dalle raccomandazioni specifiche, per assicurare la piena affidabilità del servizio operativo dell ascensore, si dovrà provvedere alla ventilazione del vano di corsa in modo da esaudire le seguenti condizioni: Temperatura ambiente: da: +5 a +40 C Umidità: max 95% (a +40 C) Poiché l aspetto ambientale è piuttosto complesso, si riportano qui di seguito ulteriori raccomandazioni in proposito. 5.2 Umidità In ambienti fortemente inquinati, l abilità nel ridurre l umidità atmosferica è di primaria importanza per assicurare una lunga durata dell impianto. La combinazione di umidità e di alto grado di inquinamento porta alla formazione di acidi corrosivi che deteriorano rapidamente componenti critici dell impianto. Poiché questo problema è ancora più serio durante l uso dell ascensore nella fase di costruzione dell edificio, si raccomanda di avere in funzione un sistema di filtrazione o condizionamento dell aria, se gli ascensori vengono impiegati durante il tempo di costruzione dell edificio. Dal punto di vista della durata dell equipaggiamento, i rapidi mutamenti di temperatura costituiscono l effetto peggiore perché essi creano condensa, anche se l umidità relativa non è molto alta. Ciò va preso in debita considerazione quando si progetta la ventilazione del vano di corsa. 5.3 Polvere Anche la polvere è un potenziale problema. L elevata riduzione di contatti elettrici, in seguito ai moderni comandi basati sulla tecnica dei microprocessori, ha ridotto probabilmente le anomalie intermittenti dovute alla polvere. Comunque, alcuni fattori concernenti l affidabilità impongono l impiego di un equo numero di contatti elettrici nel sistema di controllo dell ascensore. È perciò auspicabile tinteggiare sia le pareti di calcestruzzo del vano di corsa, sia quelle della sala macchina, per ridurre la polvere di calcestruzzo sospesa nell aria. Sebbene le normative concernenti gli ascensori richiedano dispositivi di comando resistenti ad ambienti particolarmente sfavorevoli, (IEC 439-1, EN 60439-1), la prevenzione dell ambiente già nella fase di costruzione dell edificio riduce il numero degli eventuali problemi negli anni successivi. 5.4 Dispersione di calore nel Vano di Corsa La dispersione di calore nel vano di corsa è causata in primo luogo dall illuminazione della cabina. A titolo di esempio si riporta l energia massima (limitata da un fusibile di 6A) dissipata dall illuminazione della cabina che è di circa 1,4 kw a energia costante. 12

6. Altre informazioni L impianto ascensore ESSE EMME è progettato per il trasporto di persone. Non è previsto il suo uso come montacarichi né come dispositivo in genere per il sollevamento di sole cose. L uso è regolato dalle istruzioni indicate nel manuale d uso consegnato dall installatore ad impianto installato. Nel caso in cui per l installazione prevista ci siano elementi diversi o discordanti da quelli indicati in questo documento relativamente a: Uso previsto dell ascensore Condizioni ambientali Problemi di ingegneria civile Altri aspetti relativi ai luoghi di installazione il costruttore deve informare l installatore che verifica se esistono ancora le condizioni per poter installare l ascensore ESSE EMME ed, eventualmente, fornisce indicazioni in variante o a complemento di quanto scritto in questo documento. 6.1 Articolo 2.2 dell allegato 1 della Direttiva Ascensori 95/16 CE L installazione dell ascensore modello ESSE EMME è possibile solo negli edifici preesistenti all entrata in vigore della direttiva ascensori dove è dimostrato che non è possibile evitare il rischio di schiacciamento nel vano per il manutentore con cabina in posizione estrema mediante spazi liberi o volumi estremi di rifugio con cabina in tale posizione. Gli Stati membri della comunità europea devono rilasciare accordo preventivo alla richiesta di soluzioni alternative per evitare il rischio di cui sopra. Il modello ESSE EMME risolve il rischio di cui sopra con misure di sicurezza alternative e certificate. NOTA: nelle pagine successive è riportata la circolare ministeriale che indica quali sono le condizioni e la documentazione richiesta per poter installare gli impianti a fossa e testata ridotte nello Stato italiano. C 13

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7. Specifiche tecniche TIPO ST4 ST5 ST6 PORTATA 325 375 450 CAPIENZA 4 5 6 VELOCITA (m/s) 0,63 TIPO CM CA CENTRALINA POTENZA (Kw) 9,5 12 POMPA (l/min) 150 180 OLIO ISO LH 46 GUIDE T70/9 T70/9 RF 82/9 PASSO GUIDE (m) 1,5 1,5 1,5 PARACADUTE CABINA LVT 01 CABINA LxP (mm) 950 x 950 800 x 1200 950 x 1300 CORSA (mm) 19900 FERMATE Min 2 max 7, accessi di cabina max 2, accessi di piano max 14 VANO LxP (mm.) 1400 x 1300 1300 x 1550 1400 (1550) x 1650 AMMORTIZZAT ORI CABINA Ad accumulo di energia o a dissipazione di energia VALVOLA DI BLOCCO 1 1/4 PISTONE 100x12x10000 100x12x10000 110x12x10000 FOSSA MINIMA (mm.) 250 TESTATA MINIMA (mm.) 2700 SOSPENSIONE 2:1, 4 funi SEALE 8 2:1, 4 funi SEALE 8 2:1, 4 funi SEALE 9 PORTE SELCOM 650x2000 SELCOM 750x2000 SELCOM 800 (900)x2000 ALIMENTAZION E 400V trifase, 50 Hz ARCATA TEKNOCAM RT01 DTG 800, 700, 600, 500 16

Moris Italia S.r.l. via per Cadrezzate 21/C 21020 Brebbia Italy 18