CONTRATTO COLLETTIVO DECENTRATO INTEGRATIVO



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CONTRATTO COLLETTIVO DECENTRATO INTEGRATIVO Pag. 1 di 9

Articolo 1 Campo di applicazione e durata 1. Il presente contratto decentrato integrativo redatto ai sensi dell art. 5 del CCNL del 01.04.1999, così come modificato dall art. 4 del CCNL del 22.01.2004, si applica a tutto il personale di qualifica non dirigenziale dipendente dall Amministrazione con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, pieno o parziale. 2. Gli effetti del presente contratto hanno decorrenza dal giorno successivo alla sua stipulazione, salvo diversa indicazione in esso contenuta, e conservano la propria efficacia fino alla stipulazione di un successivo contratto decentrato integrativo o fino all entrata in vigore di un nuovo CCNL che detti norme incompatibili con il presente CCDI. Articolo 2 Fondo di cui all art. 31 del CCNL del 22.01.2004 1. Le risorse decentrate destinate all incentivazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività sono determinate annualmente dall Amministrazione con i criteri previsti dagli artt. 31 e 32 del CCNL del 22.01.2004. 2. La costituzione del fondo complessivo viene adottata annualmente con determinazione del dirigente del servizio competente, distinguendo la parte relativa alle risorse stabili dalla parte relativa alle risorse variabili. 3. Le risorse variabili non possono in nessun caso essere utilizzate per il finanziamento di istituti contrattuali aventi carattere di stabilità, certezza e ripetibilità. (progressioni verticali ed indennità di comparto) Articolo 3 Materie oggetto di contrattazione decentrata 1. Le materie attualmente rimesse a contrattazione decentrata ai sensi delle vigenti disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro sono le seguenti: a. Criteri di destinazione delle risorse decentrate b. Criteri, fattispecie, valori e procedimento per le indennità c. Criteri di valutazione per le progressioni orizzontali d. Criteri generali per l applicazione della premialità Pag. 2 di 9

e. Verifica delle condizioni per l integrazione sino all 1,2% del monte salari 1997 nella parte variabile del fondo Articolo 4 Criteri di destinazione delle risorse decentrate 1. Le risorse decentrate nell ambito del fondo di alimentazione del salario accessorio di cui all art. 31 del CCNL 22.01.2004 sono destinate, in funzione dei diversi utilizzi, secondo i seguenti criteri: a. Compensi per trattamenti economici accessori (indennità) alle indennità previste dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro sono destinate le risorse decentrate sulla base dei seguenti criteri: 1. Tipologia dei servizi erogati 2. Estensione temporale di erogazione degli stessi 3. Numero di personale addetto e categoria di inquadramento 4. Organizzazione dei servizi su turni 5. Organizzazione dei servizi su reperibilità come costituita dall ente 6. Orario di funzionamento e di apertura al pubblico 7. Esposizione degli addetti a rischio e/o disagio, assunzione della titolarità di posizione di particolare responsabilità, anche in termini di maneggio valori b. Compensi per produttività individuale al sistema di incentivazione della produttività individuale previsto dal vigente CCNL sono destinate le risorse decentrate sulla base dei seguenti criteri: 1. Introduzione di un effettivo sistema meritocratico 2. Erogazione di valori economici differenziali ed effettivamente premianti 3. Collegamento con il miglioramento dell attività e delle prestazioni fornite 4. Connessione con una maggiore utilità marginale da conseguire al fine di giustificare l erogazione dle premio 5. Limitata quantità di destinatari dei premi di eccellenza Pag. 3 di 9

6. Diversificazione reale delle valutazioni funzionali alla erogazione del premio 7. Valori economici distintivi a fronte di distinte prestazioni fornite c. Progressioni orizzontali al sistema di riconoscimento economico per progressione orizzontale previsto dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro non sono destinate risorse decentrate stante il blocco del trattamento individuale di cui all art. 9, comma 1, del D.L. 78/2010 e successive modifiche e integrazioni. E fatta salva la destinazione delle somme attribuite in passato a tale istituto già in godimento dei dipendenti in servizio. d. Indennità di comparto al finanziamento di tale istituto sono destinate risorse necessarie ad assicurare l erogazione di tale trattamento obbligatorio in funzione della categoria di iscrizione del personale dipendente. Articolo 5 Risorse destinate all erogazione del compenso premiale 1. L attribuzione al personale del compenso premiale è strettamente correlata ad effettivi incrementi della produttivia e di miglioramento quali-quantitativo dei servizi. 2. Non è consentita l attribuzione generalizzata dei compensi per la produttività sulla base di automatismi comunque denominati. 3. L utilizzo della quota del fondo destinata al compenso incentivante è destinata al premio collegato alla valutazione delle prestazioni individuali in proporzione ai risultati raggiunti determinati dal punteggio della scheda di valutazione e differenziato per categoria di appartenenza, sul presupposto che una maggiore qualità della prestazione espressa dal dipendente si in grado di apportare un determinato grado di utilità all amministrazione quale presupposto per l erogazione del premio. 4. Il premio come sopra individuato verrà corrisposto secondo i seguenti criteri generali: a. Il compenso non sarà erogato ai dipendenti con contratto a tempo indeterminato che nel corso dell anno non avranno prestato almeno 100 (cento) giorni di servizio effettivo, fatte salve le cessazione dal servizio o le nuove assunzioni in corso d anno, per le quali il periodo viene riproporzionato. Pag. 4 di 9

b. Il premio verrà corrisposto anche al personale con contratto a tempo determinato che abbia prestato almeno cento giorni di servizio effettivo. c. Ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale verrà corrisposta la quota spettante in misura proporzionale alla percentuale di riduzione dell orario rispetto al tempo pieno. Articolo 6 Indennità: fattispecie, criteri, valori 1. A sensi dell art. 17, comma 2, lett. d), e), f) del CCNL 01.04.1999, con le risorse destinate al finanziamento delle indennità disciplinate contrattualmente, verranno erogati al personale i seguenti compensi: a. Indennità di rischio 1. Ai sensi dell art. 37 del CCNL del 14.09.2000, gli enti individuano, in sede di contrattazione integrativa decentrata, le prestazioni di lavoro che comportano continua e diretta esposizione a rischi pregiudizievoli per la salute e per l integrità personale, assicurando comunque le condizioni di rischio già riconosciute presso l ente, attraverso i documenti di valutazione dei rischi, così come predisposti dal RSPP. 2. Ai dipendenti che svolgono le prestazioni suddette compete, per il periodo di effettiva esposizione al rischio, un indennità mensile pari ad 30,00 lordi (art. 41 del CCNL del 22.01.2004) 3. Ai fini del riconoscimento dell indennità in oggetto sono da considerarsi prestazioni di lavoro comportanti continua e diretta esposizione al rischio le seguenti tipologie di mansioni: a) Esposizione ad agenti chimici, biologici, fisici, radianti, gassosi b) Esposizione a rischio specifico per conduzione di mezzi meccanici, elettrici, a motore c) Esposizione a rischio specifico connesso all impiego di attrezzature e strumenti atti a determinare lesioni, microtraumi, malattie, scottature, ecc. anche non permanenti Pag. 5 di 9

d) Esposizione a rischio di precipitazione, urto, trazione, estensione, postura e) Esposizione a rischio di usura psico-fisica particolarmente intensa f) Esposizioni a rischio di lesioni, traumi, ecc connessi alle azioni di sollevamento e trazione particolarmente pesanti. g) L individuazione dei dipendenti cui spetta l indennità in oggetto, nel rispetto dei suddetti criteri, sarà effettuati dai Responsabili del servizio. h) Indennità di maneggio valori b. Indennità per specifiche responsabilità di cui all art. 17 C. 2 lett. f) del CCNL del 01.04.1999 1. in applicazione dell art. 17 comma 2 lett f) del CCNL 01.04.1999 come integrato dall'art. 36 del CCNL del 22.01.2004 e dall art. 7 del CCNL 09.05.2006, viene prevista una specifica indennità finalizzata a compensare l esercizio di compiti che comportano specifiche responsabilità da parte del personale delle categorie B e C quando non trovi applicazione la speciale disciplina di cui all art. 11 comma 3 del CCNL del 31.03.1999 e da parte del personale di categoria D che non risulti incaricato di funzioni dell area delle posizioni organizzative c. Indennità di disagio 1. Per compensare particolari prestazioni di lavoro al personale appartenente alle categorie A, B e C che svolge la propria attività in condizioni particolarmente disagiate viene corrisposta l indennità di disagio di 720,00 2. Si intende per attività disagiata un attività svolta in condizioni stentate e/o faticose per le circostanze specifiche nelle quali viene condotta, si rispetto a quella svolta da altre figure professionali della medesima categoria, sia rispetto alle diverse condizioni nelle quali può trovarsi la medesima figura professionale. Tale disagio può anche derivare da un orario di lavoro svolto Pag. 6 di 9

in condizioni diverse e di maggior sacrificio rispetto agli altri dipendenti dell Ente. 3. L indennità di disagio non è cumulabile, per le stesse motivazioni, con altre indennità quali ad esempio l indennità di rischio, di turno o di reperibilità. Articolo 7 Criteri di valutazione per le progressioni orizzontali 1. La progressione economica all interno della categoria si realizza annualmente nei limiti dello specifico fondo e nel rispetto dei criteri di cui all art. 5, c. 2 del CCNL 31.03.1999. 2. Con la progressione orizzontale non si retribuisce una modifica di mansione del lavoratore, ma la sua capacità di far sempre meglio il suo lavoro grazie all accrescimento di competenze e di impegno. 3. Tutte le somme necessarie per corrispondere il beneficio per la progressione orizzontale, anche negli anni successivi a quello di attribuzione, vengono interamente prelevate dal fondo salario accessorio. 4. Accede alla posizione economica immediatamente successiva a quella occupata il dipendente che ha riportato il miglior punteggio sulla base dei criteri di cui al sistema di valutazione adottato dall ente. In caso di parità e di carenti risorse finanziare prevale il dipendente con il titolo di studio più elevato e, in caso di perdurante parità, il più anziano di età. Articolo 8 Interpretazione autentica 1. Nel caso in cui insorgano controversie sull interpretazione di clausole contenute nel presente contratto le parti si incontrano entro trenta giorni a seguito di specifica richiesta formulata da uno dei sottoscrittori per definirne consensualmente il significato. L eventuale accordo d interpretazione autentica sostituisce fin dall inizio della vigenza la clausola controversa. Articolo 9 Politiche generali sull orario di lavoro 1. L'orario di lavoro dovrà consentire una funzionale ed economica gestione dei servizi, favorire un impiego utile del personale in situazione di svantaggio personale e garantire l'ottimale fruizione dei servizi da parte dei cittadini. Pag. 7 di 9

2. Le delegazioni convengono sulla necessità dell articolazione degli orari di servizio introducendo, dove sia possibile, forme miste di giorni ad orario continuato ed altri con rientro pomeridiano, onde garantire una maggiore flessibilità degli orari stessi e della relativa gestione, da realizzare, contemperando, in modo equilibrato, le esigenze della utenza e quelle dei lavoratori dell'ente. Articolo 10 Norma transitoria 1. Il presente accordo sostituisce ogni precedente accordo in materia con effetti dall esercizio 2012. Le parti dei precedenti accordi decentrati non riportate nel presente CCDI o non compatibili con i contenuti dello stesso sono da intendersi disapplicate con effetti dall anno 2012. 2. Il presente contratto produce i suoi effetti a partire dal 01.01.2012. Articolo 11 Norma finale 1. Per quanto non espressamente previsto dal presente CCDI si rinvia ai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro ed alle vigenti disposizioni normative nonché alle disposizioni regolamentari dell ente. Pag. 8 di 9