BOLLETTINO UFFICIALE della Regione Toscana



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Anno XLIV Repubblica Italiana BOLLETTINO UFFICIALE della Regione Toscana Parte Prima n. 28 venerdì, 7 giugno 2013 Firenze Bollettino Ufficiale: piazza dell'unità Italiana, 1-50123 Firenze - Fax: 055-4384620 E-mail: redazione@regione.toscana.it Il Bollettino Ufficiale della Regione Toscana è pubblicato esclusivamente in forma digitale, la pubblicazione avviene di norma il mercoledì, o comunque ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, ed è diviso in tre parti separate. L accesso alle edizioni del B.U.R.T., disponibili sul sito WEB della Regione Toscana, è libero, gratuito e senza limiti di tempo. Nella Parte Prima si pubblicano lo Statuto regionale, le leggi e i regolamenti della Regione, nonché gli eventuali testi coordinati, il P.R.S. e gli atti di programmazione degli Organi politici, atti degli Organi politici relativi all'interpretazione di norme giuridiche, atti relativi ai referendum, nonché atti della Corte Costituzionale e degli Organi giurisdizionali per gli atti normativi coinvolgenti la Regione Toscana, le ordinanze degli organi regionali. Nella Parte Seconda si pubblicano gli atti della Regione, degli Enti Locali, di Enti pubblici o di altri Enti ed Organi la cui pubblicazione sia prevista in leggi e regolamenti dello Stato o della Regione, gli atti della Regione aventi carattere diffusivo generale, atti degli Organi di direzione amministrativa della Regione aventi carattere organizzativo generale. Nella Parte Terza si pubblicano i bandi e gli avvisi di concorso, i bandi e gli avvisi per l attribuzione di borse di studio, incarichi, contributi, sovvenzioni, benefici economici e finanziari e le relative graduatorie della Regione, degli Enti Locali e degli altri Enti pubblici, si pubblicano inoltre ai fini della loro massima conoscibilità, anche i bandi e gli avvisi disciplinati dalla legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro). Ciascuna parte, comprende la stampa di Supplementi, abbinata all edizione ordinaria di riferimento, per la pubblicazione di atti di particolare voluminosità e complessità, o in presenza di specifiche esigenze connesse alla tipologia degli atti.

2 7.6.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 28 SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI LEGGE REGIONALE 3 giugno 2013, n. 28 Liquidazione dei progetti ammessi al finanziamento in base alla legge 27 dicembre 2007, n. 69 (Norme sulla promozione della partecipazione alla elabora- zione delle politiche regionali e locali) e alla legge regionale 4 dicembre 2012, n. 72 (Proroga del termine di abrogazione della legge regionale 27 dicembre 2007, n. 69). pag. 3 LEGGE REGIONALE 3 giugno 2013, n. 29 Norme in materia di attività di acconciatore. 4

SEZIONE I 7.6.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 28 LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI LEGGE REGIONALE 3 giugno 2013, n. 28 Liquidazione dei progetti ammessi al finanziamento in base alla legge 27 dicembre 2007, n. 69 (Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali) e alla legge regionale 4 dicembre 2012, n. 72 (Proroga del termine di abrogazione della legge regionale 27 dicembre 2007, n. 69). Il Consiglio regionale ha approvato Il Presidente della Giunta promulga 2. Sono in attesa di liquidazione due progetti am messi al finanziamento dall Autorità regionale per la parte cipazione (uno promosso da un comune ed uno promosso da una istituzione scolastica) mentre altri ventuno progetti risultano ammessi a finanziamento e sono in corso di completamento o di rendicontazione; 3. La l.r. 69/2007 è scaduta e l Autorità regionale per la partecipazione non è stata ulteriormente prorogata, mentre i progetti di cui sopra necessitano di liquidazione senza attendere il rinnovo dell Autorità stessa, che peraltro avrebbe come riferimento normativo una disciplina in parte significativamente diversa; 4. È necessario, considerata la ristrettezza dei tem pi rispetto alle situazioni già definite o in corso di definizione, prevedere l entrata in vigore della presente legge il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana; 3 la seguente legge: SOMMARIO PREAMBOLO Art. 1 - Liquidazione dei progetti ammessi al finanziamento in base alla l.r. 69/2007 e alla l.r. 72/2012 Art. 2 - Entrata in vigore PREAMBOLO IL CONSIGLIO REGIONALE Visto l articolo 117, comma quarto, della Costituzione; Visti gli articoli 3, comma 4, 4 comma 1, lettere m) e z), 58, 59, 62 e 72 dello Statuto; Vista la legge regionale 27 dicembre 2007, n.69 (Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali); Vista la legge regionale 4 dicembre 2012, n.72 (Proroga del termine di abrogazione della legge regionale 27 dicembre 2007, n.69); Considerato quanto segue: 1. Con propria risoluzione 19 dicembre 2012, n.168 (In merito agli orientamenti per la revisione della legge regionale 27 dicembre 2007, n. 69 (Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali). votata all unanimità, il Con siglio regionale ha deciso di approvare una nuova legge sulla partecipazione in sostituzione della l.r. 69/2007, mantenendo una quota di risorse a favore dei progetti degli enti locali; Approva la seguente legge Art. 1 Liquidazione dei progetti ammessi al finanziamento in base alla l.r. 69/2007 e alla l.r. 72/2012 1. Per i progetti ammessi al finanziamento in base alla l.r. 69/2007 ed alla l.r. 72/2012, la competente struttura del Consiglio è autorizzata ad effettuare le verifiche di corr ispondenza fra i progetti oggetto di ammissione al finanziamento e quanto effettivamente realizzato, compresa l ammissibilità delle spese effettuate, provvedendo alla conseguente proporzionale liquidazione di quei progetti che otterranno riscontro favorevole. 2. La struttura di cui al comma 1 può concedere, in base a richiesta scritta e debitamente motivata, eventuale proroga dei tempi di realizzazione del progetto, nel limite massimo di tre mesi. Art. 2 Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana. La presente legge è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione. E fatto obbligo a chiunque spetti di os servarla e farla osservare come legge della Regione To scana. Firenze, 3 giugno 2013 ROSSI La presente legge è stata approvata dal Consiglio re gionale nella seduta del 28.05.2013

4 7.6.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 28 ESTREMI DEI LAVORI PREPARATORI Proposta di legge del Consiglio regionale 23 maggio 2013, n. 247 Proponente: Consiglieri Marco Manneschi, Marco Spinelli Assegnata alla 1^ Commissione consiliare Messaggio della Commissione in data 23 maggio 2013 Approvata in data 28 maggio 2013 Divenuta legge regionale 17/2013 (atti del Consiglio) LEGGE REGIONALE 3 giugno 2013, n. 29 Norme in materia di attività di acconciatore. Il Consiglio regionale ha approvato Il Presidente della Giunta promulga la seguente legge: SOMMARIO PREAMBOLO Art. 1 - Definizione Art. 2 - Abilitazione professionale Art. 3 - Avvio, sospensione volontaria, cessazione, subingresso e ampliamento dei locali dell attività di acconciatore Art. 4 - Luogo di svolgimento dell attività Art. 5 - Responsabile tecnico Art. 6 - Attività formativa Art. 7 - Regolamento comunale Art. 8 - Vigilanza, diffida, sospensione e divieto di prosecuzione dell attività Art. 9 - Sanzioni amministrative Art. 10 - Norme transitorie Art. 11 - Norma finale Art. 12 - Entrata in vigore PREAMBOLO IL CONSIGLIO REGIONALE Visto l articolo 117, comma terzo, della Costitu zione; Visti gli articoli 4, comma 1, lettere a) e z), e 63 dello Statuto; Vista la legge 14 febbraio 1963, n.161 (Disciplina dell attività di barbiere, parrucchiere ed affini); Vista la legge 17 agosto 2005, n. 174 (Disciplina dell attività di acconciatore); Visto l articolo 77 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 (Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno); Visto il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali espresso nella seduta del 28 marzo 2013; Considerato quanto segue: 1. La disciplina legislativa in materia di acconciatore ha conosciuto negli ultimi anni una fase di incertezza normativa derivante dalla non completa operatività della l. 174/2005 che aveva mantenuto in vigore le disposizioni della previgente l. 161/1963, per quanto compatibili con la nuova disciplina, fino all approvazione delle singole leggi regionali. Tale incertezza risulta superata dall entrata in vigore dell articolo 15 del decreto legislativo 6 agosto 2012, n. 147 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, recante attuazione della direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno) che ha esplicitamente abrogato la l. 161/1963 nella parte concernente i requisiti di accesso all attività di acconciatore; 2. Nel rispetto dei principi dettati dal legislatore statale, la Regione stabilisce norme per l avvio e l esercizio dell attività professionale di acconciatore al fine di assicurare requisiti essenziali di uniformità per lo svolgimento e l organizzazione della funzione amministrativa conferita ai comuni in materia dalla l. 161/1963 e per garantire condizioni omogenee di accesso al mercato e di esercizio dell attività stessa; 3. Per esercitare l attività di acconciatore il legislatore statale prevede quale requisito soggettivo obbligatorio il possesso dell abilitazione professionale previo superamento di un esame preceduto da un periodo di for mazione teorico/pratica; al fine di organizzare il sistema della suddetta formazione è attribuita alla Giunta regionale la competenza a provvedervi nell ambito della legge regionale in materia di formazione professionale e lavoro; 4. E pertanto necessario intervenire con una disciplina transitoria, al fine di evitare incertezze interpretative agli operatori del settore, garantire le posizioni soggettive di coloro che hanno maturato un esperienza lavorativa pluriennale alla data di entrata in vigore della legge regionale e definire le modalità di gestione dei corsi di qualificazione in itinere alla data di entrata in vigore della legge regionale; 5. Al fine di consentire un efficace e tempestiva applicazione delle norme del settore, si ritiene necessaria l entrata in vigore della legge il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (B.U.R.T.); Approva la seguente legge Art. 1 Definizione 1. L attività professionale di acconciatore, come de-

7.6.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 28 finita dall articolo 2, comma 1 della legge 17 agosto 2005, n. 174 (Disciplina dell attività di acconciatore) è esercitata in forma di impresa ai sensi delle norme vigenti e comprende tutti i trattamenti e i servizi volti a modificare, migliorare, mantenere e proteggere l aspetto estetico dei capelli, ivi compresi i trattamenti tricologici complementari, che non implicano prestazioni di carattere medico, curativo o sanitario, nonché il taglio e il trattamento estetico della barba, e ogni altro servizio inerente o complementare. 2. Le imprese di acconciatura, oltre ai trattamenti e ai servizi indicati al comma 1, possono svolgere esclusivamente prestazioni semplici di manicure e pedicure estetico consistenti in limatura e laccatura di unghie. 3. I trattamenti e i servizi di cui al comma 1, possono essere svolti anche con l applicazione dei prodotti cosmetici definiti ai sensi della legge 11 ottobre 1986, n. 713 (Norme per l attuazione delle direttive della Comunità economica europea sulla produzione e la vendita dei cosmetici). 4. Le imprese di acconciatura possono vendere o comunque cedere alla clientela prodotti cosmetici, parrucche e affini o altri beni accessori inerenti ai trattamenti e ai servizi effettuati. In tal caso, ai sensi dell articolo 2, comma 5, della l. 174/2005, non si applicano le disposizioni contenute nella legge regionale 7 febbraio 2005, n. 28 (Codice del commercio. Testo unico in materia di commercio in sede fissa, su aree pubbliche, som ministrazione di alimenti e bevande, vendita della stampa quotidiana e periodica e distribuzione di carburanti). 5. Per l effettuazione dei trattamenti e dei servizi di cui al comma 1, le imprese esercenti l attività di ac conciatore possono avvalersi anche di soggetti non stabilmente inseriti nell impresa, purché in possesso dell abilitazione prevista dall articolo 2. A tale fine, le imprese sono autorizzate a ricorrere alle diverse tipologie contrattuali previste dalla legge. 2. L attività professionale di acconciatore può essere esercitata dai cittadini di altri stati membri dell Unione europea in conformità alle norme vigenti in materia di riconoscimento delle qualifiche per le attività professionali nel quadro dell ordinamento comunitario sul diritto di stabilimento e di libera prestazione dei servizi. Art. 3 Avvio, sospensione volontaria, cessazione, subingresso e ampliamento dei locali dell attività di acconciatore 1. L avvio, la sospensione volontaria, la cessazione e l ampliamento dei locali dell attività di acconciatore sono soggetti alla presentazione, per via telematica, di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) allo sportello unico per le attività produttive (SUAP) del comune in cui si esercita l attività stessa, ai sensi dell articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi). 2. Il subingresso è soggetto alla comunicazione ai sensi dell articolo 47 della legge regionale 23 luglio 2009, n. 40 (Norme sul procedimento amministrativo, per la semplificazione e la trasparenza dell attività ammi nistrativa). 3. La SCIA contiene l attestazione dei requisiti richiesti dalla presente legge e dai regolamenti comunali. 4. Ai fini della presentazione della SCIA è utilizzata la modulistica definita dal tavolo tecnico regionale per lo sviluppo dei servizi SUAP istituito dalla Giunta regionale con deliberazione 7 marzo 2011, n. 129 (Mo dalità di organizzazione e gestione della banca dati re gionale SUAP e regole tecniche per la codificazione dei procedimenti in materia di SUAP telematico in attuazione degli articoli 37 comma 4, 42 comma 7 e 45 comma 3 della l.r. 40/2009). 5. L attività di acconciatore può essere sospesa per un periodo non superiore a centottanta giorni consecutivi. 5 6. L attività professionale di acconciatore può essere svolta unitamente a quella di estetista anche in forma di imprese esercitate nella medesima sede ovvero mediante la costituzione di una società. È in ogni caso necessario il possesso dei requisiti richiesti per lo svolgimento delle distinte attività. Art. 2 Abilitazione professionale 1. L esercizio dell attività di acconciatore, in qualunque forma esercitata, è subordinato al possesso dell abilitazione professionale di cui all articolo 3, commi 1, 2, 3, e 4, della l. 174/2005. 6. Nel caso di attività artigiana svolta ai sensi della legge regionale 22 ottobre 2008, n. 53 (Norme in materia di artigianato e semplificazione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese artigiane) l attività di acconciatore può essere sospesa per un periodo non superiore a trecentosessantacinque giorni consecutivi. 7. Qualora l attività di acconciatore sia esercitata in forma d impresa individuale, i termini di cui ai commi 4 e 5 non si applicano nei casi di sospensione per: a) gravi indisponibilità fisiche certificate al SUAP entro dieci giorni dall inizio del periodo di sospensione; b) gravidanza e puerperio certificati al SUAP entro dieci giorni dall inizio del periodo di sospensione;

6 7.6.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 28 c) demolizione o sinistro dello stabile che impediscano l uso dei locali nei quali è collocato l esercizio; d) lavori di ristrutturazione dei locali anche su richiesta dell azienda sanitaria locale. 8. Nell ipotesi di cui al comma 7, lettera b), l attività può essere sospesa per un periodo massimo cumulativo di quindici mesi. 9. Eventuali proroghe dei termini di cui ai commi 5 e 6 possono essere richieste al SUAP solo per gravi motivi, secondo le procedure stabilite con il regolamento comunale di cui all articolo 7. 10. In caso di decesso, invalidità permanente, inabilitazione o interdizione del titolare dell attività, gli eredi possono continuare a titolo provvisorio l attività per il periodo necessario a conseguire l abilitazione professionale di acconciatore, a condizione che durante tale periodo l attività sia svolta da persone in possesso dell abilitazione professionale. Art. 4 Luogo di svolgimento dell attività 1. L attività di acconciatore può essere svolta esclusivamente in locali rispondenti alle vigenti norme urbanistiche, edilizie, sanitarie e di sicurezza, nonché dotati di specifica destinazione d uso. 2. Non è ammesso lo svolgimento dell attività di acconciatore in forma ambulante o di posteggio. 3. Le imprese titolate all esercizio dell attività di acconciatore in sede fissa possono esercitare l attività anche presso la sede designata dal cliente in caso di sua malattia o altro impedimento fisico oppure, nel caso in cui il cliente sia impegnato in attività sportive, in manifestazioni legate alla moda o allo spettacolo o in occasione di cerimonie o di particolari eventi fieristici o promozionali. 4. È fatta salva la possibilità di esercitare l attività di acconciatore nei luoghi di cura o di riabilitazione, di detenzione e nelle caserme o in altri luoghi per i quali siano stipulate convenzioni con i relativi soggetti pubblici. 5. L attività di acconciatore può essere esercitata anche presso il domicilio dell esercente a condizione che i locali utilizzati dispongano dei requisiti previsti dalla vigente normativa in materia di urbanistica, edilizia, sanità e sicurezza e siano dotati di ingressi e servizi igienici autonomi e in regola con le vigenti normative. 6. Nei locali dove è svolta l attività di acconciatore devono essere esposte le tariffe professionali applicate per i diversi trattamenti. Art. 5 Responsabile tecnico 1. Per ogni sede dell impresa dove viene esercitata l attività di acconciatura deve essere designato, nella persona del titolare, di un socio partecipante al lavoro, di un familiare coadiuvante o di un dipendente dell impresa stessa, almeno un responsabile tecnico in possesso dell abilitazione professionale. 2. Nel caso di impresa artigiana individuale esercitata in una sola sede, il responsabile tecnico deve essere designato nella persona del titolare, oppure, in caso di società, in uno o più soci partecipanti al lavoro. In presenza di impresa artigiana esercitata in più sedi, per ogni sede de ve essere designato un responsabile tecnico. 3. Il responsabile tecnico deve essere sempre presente nell esercizio durante lo svolgimento dell attività. 4. In caso di malattia o temporaneo impedimento del responsabile tecnico, il titolare dell esercizio deve designare un sostituto, munito di idonea abilitazione pro fessionale, il quale è soggetto all obbligo di cui al comma 3. 5. La variazione del responsabile tecnico è soggetta a comunicazione al SUAP competente. Art. 6 Attività formativa 1. I percorsi formativi per svolgere l attività di acconciatore, sono predisposti nell ambito della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro) e del relativo regolamento di esecuzione emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 8 agosto 2003, n. 47/R, anche sulla base dell accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni il 29 marzo 2007, repertorio n. 65/CSR (Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano per la definizione dello standard professionale nazionale della figura dell acconciatore, ai sensi della legge 17 agosto 2005, n. 174. Accordo ai sensi dell articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281). 2. Entro sessanta giorni dall entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, con deliberazione, definisce: a) i percorsi formativi di cui al comma 1, che riguardano in particolare: 1) la qualificazione di base, della durata di due anni, ai sensi dell articolo 3, comma 1, lettera a), della l. 174/2005; 2) la specializzazione, ai sensi dell articolo 3, comma 1, lettera a), della l. 174/2005;

7.6.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 28 3) la formazione teorica, ai sensi dell articolo 3, comma 1, lettera b), della l. 174/2005; 4) la riqualificazione professionale, ai sensi dell articolo 6, comma 5, lettera b), della l. 174/2005; b) i contenuti tecnico-culturali dei programmi dei corsi; c) gli standard di preparazione tecnico-culturale ai fini del rilascio dei titoli di abilitazione professionale; d) la composizione della commissione per l esame di cui all articolo 3, comma 1, della l. 174/2005 e le modalità di svolgimento delle prove d esame. 3. Ai fini del conseguimento dell abilitazione professionale per l esercizio dell attività di acconciatore, sono riconosciuti validi esclusivamente i corsi istituiti o riconosciuti dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano i cui contenuti e la cui organizzazione siano conformi allo standard professionale definito con l accordo di cui al comma 1. Art. 7 Regolamento comunale 1. Entro centottanta giorni dall entrata in vigore della presente legge, i comuni provvedono ad adeguare i propri regolamenti alle norme legislative statali e regionali vigenti in materia. Art. 8 Vigilanza, diffida, sospensione e divieto di prosecuzione dell attività 1. L attività di vigilanza in ordine al rispetto dei requisiti per l esercizio dell attività di acconciatore è esercitata dal comune territorialmente competente, fatte salve le competenze delle aziende sanitarie locali in materia igienico-sanitaria e di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. 4. In caso di sospensione volontaria di cui all articolo 3, la prosecuzione dell attività è vietata, con cessazione della stessa, qualora vengano meno i requisiti che ne hanno consentito l inizio. 5. La prosecuzione dell attività è altresì vietata, con cessazione della stessa, nel caso in cui l attività non venga svolta per un periodo superiore a centottanta giorni consecutivi e ad un anno nel caso di attività artigiana svolta ai sensi della l.r. 53/2008, ad eccezione di quanto previsto dall articolo 3, comma 7. Art. 9 Sanzioni amministrative 1. Chiunque esercita l attività senza il possesso dell abilitazione professionale di acconciatore prevista dall articolo 2, è soggetto alla sanzione amministrativa da euro 2.500,00 a euro 5.000,00 ed alla chiusura immediata dell esercizio o alla cessazione dell attività. 2. Chiunque esercita l attività senza la presentazione della SCIA di cui all articolo 3 è soggetto alla sanzione amministrativa da euro 1.500,00 a euro 3.000,00 ed alla sospensione con divieto di prosecuzione dell attività. 3. Chiunque esercita l attività senza la designazione del responsabile tecnico di all articolo 5, è soggetto al la sanzione amministrativa da euro 2.000,00 a euro 4.000,00. 4. Chiunque esercita l attività in assenza del responsabile tecnico di cui all articolo 5, è soggetto alla sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 1.500,00. 5. Chiunque esercita l attività in forma ambulante o di posteggio, è soggetto alla sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 1.500,00. 7 2. Qualora l attività di acconciatore sia svolta in assenza dei requisiti igienico-sanitari previsti o di altro requisito necessario per l esercizio dell attività previsto dalla presente legge, dalla legge statale o dal regolamento comunale, il comune diffida l interessato ad adeguarsi alla normativa vigente entro un termine perentorio e dispone eventualmente la sospensione dell attività fino all avvenuto adeguamento, secondo quanto previsto dal regolamento comunale. 3. Se l interessato non provvede nei termini assegnati, il comune emana il provvedimento di divieto di prosecuzione dell attività. Qualora l interessato non ottemperi volontariamente al provvedimento di chiusura dell esercizio, cessazione o sospensione dell attività, il comune, previa diffida, può provvedere all esecuzione coattiva del provvedimento con la modalità dell apposizione dei sigilli. 6. Chiunque omette di esporre copia della SCIA nel locale destinato all attività, è soggetto alla sanzione amministrativa da euro 250,00 a euro 750,00. 7. Chiunque omette di esporre le tariffe professionali di cui all articolo 4, è soggetto alla sanzione amministrativa da euro 250,00 a euro 500,00. 8. Per ogni violazione del regolamento comunale di cui all articolo 7, si applica la sanzione amministrativa da euro 250,00 a euro 5.000,00. 9. L applicazione delle sanzioni amministrative è di competenza del comune nel cui territorio sono accertate le trasgressioni. Il comune introita i relativi proventi. 10. All accertamento ed all irrogazione delle sanzioni si applicano le disposizioni contenute nella legge

8 7.6.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 28 regionale 28 dicembre 2000, n. 81 (Disposizioni in materia di sanzioni amministrative). Art. 10 Norme transitorie 1. I soggetti che alla data di entrata in vigore della presente legge hanno la qualifica di acconciatore o di parrucchiere per uomo o donna assumono di diritto la qualifica di acconciatore e sono equiparati ai soggetti abilitati ai sensi dell articolo 3 della l. 174/2005. 2. Possono sostenere l esame di cui all articolo 3, comma 1, della l. 174/2005, i soggetti che alla data entrata in vigore dell articolo 15 del decreto legislativo 6 agosto 2012, n. 147 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, recante attuazione della direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno) hanno maturato i seguenti requisiti professionali: a) attività lavorativa svolta in qualità di socio, dipendente o collaboratore presso un impresa di acconciatore per un periodo non inferiore a tre anni; b) attività lavorativa svolta con contratto di apprendistato presso un impresa di acconciatore per la durata prevista dalla contrattazione collettiva di categoria. 3. Le imprese che all entrata in vigore della presente legge già svolgono l attività di acconciatore comunicano al SUAP, entro novanta giorni, il nominativo del responsabile tecnico in possesso dell abilitazione professionale, come previsto dall articolo 5. 4. La Giunta regionale, con la deliberazione di cui all articolo 6, definisce le modalità di gestione dei corsi di qualificazione in itinere alla data di entrata in vigore della presente legge. Art. 11 Norma finale Art. 12 Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (B.U.R.T.). La presente legge è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione. E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Toscana. Firenze, 3 giugno 2013 ROSSI La presente legge è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 28.05.2013 ESTREMI DEI LAVORI PREPARATORI Proposta di legge della Giunta regionale 18 marzo 2013, n. 3 divenuta Proposta di legge del Consiglio regionale 21 marzo 2013, n. 226 Proponente: Assessore Gianfranco Simoncini Assegnata alla 3^ e 5^ Commissioni consiliari Messaggio delle Commissioni in data 24 maggio 2013 Approvata in data 28 maggio 2013 Divenuta legge regionale 19/2013 (atti del Consiglio) 1. Per quanto non previsto dalla presente legge si applica la l. 174/2005.

MODALITÀ TECNICHE PER L INVIO DEGLI ATTI DESTINATI ALLA PUBBLICAZIONE Con l entrata in vigore dal 1 gennaio 2008 della L.R. n. 23 del 23 aprile 2007 Nuovo ordinamento del Bollettino Ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti. Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1995, n. 9 (Disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di accesso agli atti), cambiano le tariffe e le modalità per l invio degli atti destinati alla pubblicazione sul B.U.R.T. Tutti gli Enti inserzionisti devono inviare i loro atti per la pubblicazione sul B.U.R.T. in formato esclusivamente digitale. Le modalità tecniche per l'invio elettronico degli atti destinati alla pubblicazione sono state stabilite con Decreto Dirigenziale n. 5615 del 12 novembre 2007. L invio elettronico avviene mediante interoperabilità dei sistemi di protocollo informatici (DPR 445/2000 artt. 14 e 55) nell ambito della infrastruttura di Cooperazione Applicativa Regionale Toscana. Le richieste di pubblicazione firmate digitalmente (D.Lgs. 82/2005) hanno come allegato digitale l'atto di cui è richiesta la pubblicazione. Per gli enti ancora non dotati del protocollo elettronico, per i soggetti privati e le imprese la trasmissione elettronica deve avvenire esclusivamente tramite posta certificata (PEC) all indirizzo regionetoscana@postacert.toscana.it. Il materiale da pubblicare deve pervenire all Ufficio del B.U.R.T. entro il mercoledì per poter essere pubblicato il mercoledì della settimana successiva. Il costo della pubblicazione è a carico della Regione. La pubblicazione degli atti di enti locali, altri enti pubblici o soggetti privati obbligatoria per previsione di legge o di regolamento è effettuata senza oneri per l ente o il soggetto interessato. I testi da pubblicare, trasmessi unitamente alla istanza di pubblicazione, devono possedere i seguenti requisiti formali: testo - in forma integrale o per estratto (ove consentito o espressamente richiesto); collocazione fuori dai margini del testo da pubblicare di firme autografe, timbri, loghi o altre segnature; utilizzo di un carattere chiaro tondo preferibilmente times newroman, corpo 10; indicazione, all inizio del testo, della denominazione dell ente emettitore e dell oggetto dell atto sintetizzato nei dati essenziali; inserimento nel testo di un unico atto o avviso; più atti o avvisi possono essere inseriti nello stesso testo se raggruppati per categorie o tipologie omogenee. Per ogni eventuale chiarimento rivolgersi alla redazione del B.U.R.T. tel. n. 0554384612-4631