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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE AGRIGENTO - FONTANELLE Scuola dell Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado Via Alessio Di Giovanni n 37 92100 AGRIGENTO - Fontanelle tel. 0922/605108 fax. 0922/610471 e-mail AGIC82300L@istruzione.it p.e.c. AGIC82300L@pec.istruzione.it www.scuolaicfontanelle.gov.it Prot.n. 2889/A22 Agrigento, 02/10/2015 Al personale docente Al DSGA All Albo OGGETTO: ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d ora in poi: Legge), recante la Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti ; PRESO ATTO che l art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: - le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d ora in poi: Piano); - il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; - il piano è approvato dal consiglio d istituto; - esso viene sottoposto alla verifica dell USR per accertarne la compatibilità con i limiti d organico assegnato e, all esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; - una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori; EMANA ai sensi dell art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente 1

Atto d indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione Nell esercizio della sua discrezionalità tecnica il Collegio Docenti è tenuto a: 1. Elaborare il Piano Triennale dell'offerta Formativa (PTOF) per il triennio che decorre dall anno scolastico 2016-2017, tenendo conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel rapporto di autovalutazione (RAV) e del conseguente piano di miglioramento di cui all art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n. 80 che dovranno costituire parte integrante del Piano; 2. Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relativi allo scorso anno ed in particolare dei seguenti OBIETTIVI: ridurre la percentuale del cheating innalzare il punteggio di italiano e matematica ridurre l'incidenza della variabilità tra le classi assicurare la partecipazione degli alunni alle rilevazioni INVALSI 3. Tenere conto nella formulazione del Piano delle seguenti proposte formulate dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori: - sviluppare comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto del territorio, alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla legalità e sicurezza; 4. Il Piano sarà orientato all innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli studenti, nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento. In particolare dovrà fare riferimento ai seguenti commi dell art.1 della Legge 107/2015: commi 1-4. Pertanto ai fini della elaborazione collegiale dell'offerta Formativa Triennale, il Dirigente Scolastico ritiene indispensabile che si seguano le presenti indicazioni: per il triennio 2015-2018 perseguire gli obiettivi strategici DI MIGLIORAMENTO di seguito riportati: OBIETTIVO PRIORITARIO: ridurre la quota di studenti che superano l'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione con la votazione minima; TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO: ridurre entro il 2018 la quota di studenti superano l'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione con la votazione minima di circa 10 punti percentuale; OBIETTIVI DI PROCESSO: AREA DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione Inclusione e differenziazione DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO 1)progettare moduli didattici specifici per il recupero e potenziamento 2) pianificare il monitoraggio degli esiti e la valutazione degli apprendimenti Sperimentare, all'interno del piano di moglioramento, nuove modalità efficaci di recupero e potenziamento 2

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 1) Promuovere delle figure di docenti tutor per supportare gli studenti in difficoltà e quelli che raggiungono appena la sufficienza 2) istituire una banca -dati delle competenze possedute dai al fine di procedere ad una loro valorizzazione 5. Pianificare, coerentemente con i traguardi di apprendimento e di competenze attesi e fissati dalle Indicazioni Nazionali, l'offerta formativa finalizzandola alla promozione del successo formativo A tal fine è necessario : rafforzare i processi di costruzione del curricolo d istituto verticale e caratterizzante l identità dell istituto, potenziando la didattica per competenze; Sviluppare le azioni didattiche di assoluta continuità all interno dell Istituto comprensivo orientandole alla massima flessibilità didattica ed organizzativa, con avvio di percorsi modulari, per gruppi di livello, a classi aperte, per gruppi elettivi nell ambito di una personalizzazione del percorso didattico e formativo unitario e verticale; operare per la reale progettazione formativa personalizzata proiettata verso le competenze chiave fissate dall'u.e. ; migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio prevedendo un sistema di indicatori che possano rendere gli esiti formativi osservabili, valutabili, controllabili e documentabili; superare la dimensione trasmissiva dell insegnamento e modificare l impianto metodologico in modo da contribuire efficacemente allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea; monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio (a partire da una segnalazione precoce di casi potenziali DSA/ BES/ dispersione); personalizzare le attività della scuola riferite alle azione di recupero degli studenti in difficoltà e di potenziamento degli studenti in posizione di eccellenza, ai sensi dell articolo 29 della legge 107/2015. Applicare i principi di trasparenza e tempestività previsti dal DPR 122/2009 nella valutazione riferita al percorso personalizzato dell alunno; prevedere sempre in tutte le attività/progetti inserite nel PTOF valutazioni con attribuzione di voti o crediti disciplinari degli studenti ed esplicitare l' incidenza sulle discipline curricolari ordinarie e/o sugli esiti; Ridurre la percentuale dei non ammessi per non validità dell anno scolastico; Orientare i percorsi formativi offerti nel POFT al potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-logiche, scientifiche e digitali, allo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva e democratica e di comportamenti responsabili; al potenziamento delle competenze nei linguaggi non verbali (musica, arte, educazione fisica, tecnologia). Il Piano dovrà pertanto includere: - l'offerta formativa, - il curricolo verticale caratterizzante; - le attività progettuali; - i regolamenti; - quanto previsto dalla Legge n.107/2015 al comma 7 dalla lettera a alla lettera s. 6. Ai fini della Pianificazione educativa e didattica e innovazione delle pratiche di classe: 3

Preparare sempre prima la lezione e i materiali didattici necessari per le esercitazioni degli alunni e arrivare in classe organizzati prevedendo strategie di semplificazione, riduzione, adeguamento dei contenuti di apprendimento in presenza di alunni in difficoltà Nella gestione della classe privilegiare modelli didattici e di apprendimento che coinvolgano direttamente e attivamente gli alunni in situazioni in cui ciascuno possa avere la possibilità di soddisfare bisogni educativi comuni ad ogni alunno (di essere accettato e valorizzato, di autostima, di dimostrare la propria competenza, di autorealizzarsi, di appartenere al gruppo e di socializzare) Privilegiare modalità e criteri di valutazione formativa e orientativa, incoraggiare i nostri bambini e i nostri ragazzi a proseguire con sicurezza e con la sensazione di essere capaci, di avere la possibilità di migliorare, di avere altre opportunità. In presenza di risultati di apprendimento appena sufficienti e mediocri diffusi, ossia non circoscritti a un numero molto esiguo di alunni in difficoltà, è bene riflettere sulle scelte didattiche operate che non hanno prodotto i risultati attesi e cambiare strategie e modalità di gestione della classe e della relazione educativa. A tale proposito si sottolinea che la qualità di un intervento didattico è riconducibile al suo valore aggiunto, ossia progresso nell apprendimento e nella partecipazione dell alunno al netto delle variabili che lo caratterizzano ( la famiglia non lo segue, non sta attento, non si impegna a casa, dà fastidio, è demotivato ). Curare l allestimento di ambienti di apprendimento ricchi di stimoli e di situazioni dinamiche che coinvolgano direttamente e attivamente l operatività dei bambini e dei ragazzi, che facilitino l apprendimento collaborativo, la ricerca, la progettazione e la costruzione della conoscenza, la scoperta e il piacere di apprendere insieme. Gli ambienti fisici e la loro organizzazione (setting d aula, materiali, esposizioni di lavori prodotti dagli alunni, mappe concettuali, presentazioni, cartelloni, raccolte, angoli attrezzati.) sono significativi della vita della classe e dei processi attivi che in essa si realizzano. Aule spoglie con banchi schierati frontalmente di fronte alla cattedra, oltre a essere tristi esprimono chiaramente la tipologia di lezioni che vi si realizzano e lasciano immaginare le difficoltà nel mantenere l attenzione degli alunni, i cui tempi, sappiamo, sono ridotti e richiedono di variare codici, modalità e situazioni di stimolo. In presenza di comportamenti inadeguati e di disturbo (la posizione di questa tematica nel documento presente non è casuale, ma si collega fortemente alle riflessioni del punto precedente), posto che l Ufficio attiva regolarmente le procedure disciplinari previste nel regolamento e che le stesse hanno comunque fini educativi, è necessario che i docenti che rilevano tali comportamenti con una certa frequenza riflettano sulle modalità di gestione delle relazioni di classe, per rivederle e sperimentare nuovi approcci, anche con il supporto e i suggerimenti dei colleghi che hanno sperimentato strategie educative efficaci per arginare le problematiche segnalate. Ciò in considerazione del fatto che non sempre il ricorso all autorità sortisce gli effetti sperati che, al contrario, molto spesso, si ottengono con l autorevolezza (robustezza di metodi e strategie), con l entusiasmo professionale, con la passione per i bambini e per i ragazzi e con il desiderio vivo di rimuovere a ogni costo quegli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo delle potenzialità individuali. A questo proposito si rammenta a tutti la necessità di concordare linee educative, regole di comportamento e modalità organizzative della classe unitarie e applicate sistematicamente con coerenza e costanza. Privilegiare mediatori aggiuntivi al codice verbale per supportare le azioni di insegnamento (presentazione dell obiettivo, richiamo e accertamento dei prerequisiti di 4

conoscenza e abilità necessari per il nuovo apprendimento, presentazione del compito di apprendimento, esercitazioni di verifica, valutazione formativa) e le attività di apprendimento (ricerca, produzione di mappe, schemi, progetti, documenti e prodotti multimediali, presentazioni.). In questa direzione vanno sicuramente privilegiate le nuove tecnologie, in particolare la LIM di cui le aule sono dotate. 7. Ai fini del fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, il fabbisogno dell organico dell autonomia, potenziamento dell offerta e obiettivi formativi prioritari (commi 5-7 e 14), si terrà conto in particolare delle seguenti priorità elencate fra quelle indicate dal comma 7 delle legge in aggiunta a quelle emergenti dal RAV di istituto: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all auto-imprenditorialità 8. Per ciò che concerne le attrezzature, le infrastrutture e materiali occorrerà tenere presente l'esigenza di : migliorare qualità e quantità delle dotazioni tecnologiche migliorare l'ambiente di apprendimento ampliando l'utilizzo di spazi laboratoriali 9. Per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento è così definito: il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno risultante dall'organico d'istituto dell'anno in corso è così definito: scuola docenti posto comune docenti sostegno docenti IRC inglese totale scuola primaria 18 4 2 2 26 scuola infanzia 11 4 1 16 scuola media 15 5 1 23 65 10. Per ciò che concerne il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa le priorità risultano essere: 1. potenziamento linguistico 2. potenziamento scientifico 3. potenziamento laboratoriale 4. potenziamento artistico musicale 5

5. potenziamento umanistico socio economico e per la legalità 6. potenziamento motorio Il fabbisogno è strettamente correlato ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, tenendo presente di alcune unità di personale per le supplenze brevi. 11. Nell ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste la figura del coordinatore di plesso e quella del coordinatore di classe; dovrà essere prevista l istituzione di dipartimenti per aree disciplinari, per la progettazione didattica e la realizzazione di programmazioni periodiche comuni per ambiti disciplinari e/o classi parallele nonché, ove ritenuto funzionale alle priorità di istituto, dipartimenti trasversali (ad esempio, per l orientamento). Sarà altresì prevista la funzione di coordinatore di dipartimento. 12. Per ciò che concerne le iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario e la definizione delle risorse occorrenti (commi 10 e 12), il piano dovrà includere le seguenti attività da organizzare anche in collaborazione con reti di scuole e/o enti ed associazioni abilitate: iniziative di formazione per gli studenti, compresa la conoscenza delle procedure di primo soccorso (Legge n. 107/15 comma 16); attività formative obbligatorie per il personale docente ed ATA (Legge n.107/15 comma 12) nelle seguenti aree: difficoltà di apprendimento, adozione di strategie didattiche innovative, valutazione e riforma innovazione tecnologica e normativa sull'attività della segreteria scolastica implementazione dei processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; 13. Il Piano dell offerta formativa triennale, per gli aspetti di progettazione didattica e formativa, deve contenere inoltre principi di attuazione delle pari opportunità, parità dei sessi, lotta alla violenza di genere e le discriminazioni, con specifico impegno alla realizzazione di attività di sensibilizzazione; 14. Progettare e attuare azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e personale attraverso il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (commi 56-61, obiettivi specifici al comma 58); 15. I criteri generali per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni scolastici dal consiglio d istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, che risultino coerenti con le indicazioni di cui ai precedenti punti 1 e 2 potranno essere inseriti nel Piano; in particolare si ritiene di dovere inserire i seguenti punti: curriculo verticale; criteri di valutazione; criteri formazione delle classi; criteri di precedenza per eccedenza di iscrizioni; indicazioni per le prove scritte e colloqui pluridisciplinari; regolamento dei dipartimenti disciplinari. 16. Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè 6

fondati su descrittori non ambigui di presenza/assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza; 17. Il Piano dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, eventualmente affiancata dal gruppo di lavoro a suo tempo approvato dal collegio docenti, per essere portata all esame del collegio stesso nella seduta del 26 ottobre, che è fin d ora fissata a tal fine. Il Dirigente Scolastico Vincenza Lonobile firma autografa omessa ai sensi dell'art. 3 del d. lgs. n. 39/1993 Il presente atto di indirizzo è illustrato al Collegio dei docenti. Copia dello stesso è consegnata ai coordinatori dei consigli di classe impegnati nella contestualizzazione delle scelte del collegio dei docenti nei piani educativi e didattici della classe. 7