Un bosco in Città Alta

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INIZIATIVE BERGAMO Un bosco in Città Alta La terza edizione de «I maestri del paesaggio» torna nel centro storico con un nuovo allestimento in Piazza Vecchia: un bosco di carpini e platani. Servirà da spunto per una riflessione sul verde Testo di Emanuele Falchetti Fotografie di Marco Mazzoleni 48 49

Dal Campanone lo spettacolo della piazza verde Sopra: la piazza verde, nata come esercizio di architettura del verde e provocazione, è diventata subito un occasione di aggregazione non solo per quanti partecipano alla manifestazione I Maestri del paesaggio, ma per l intera città. A fianco: uno scorcio dal basso con il Campanone e la scalinata del palazzo della Ragione sullo sfondo. Pagine precedenti: piazza Vecchia dal Campanone. pas de voiture». Aveva visto bene Le Corbusier. Il grande architetto e «Ici urbanista francese, arrivato a Bergamo nel 1949 in occasione di un convegno internazionale, ammirata Piazza Vecchia da uno dei finestroni della biblioteca Angelo Mai, ne rimase talmente colpito da lasciarsi andare nel famoso ammonimento: «Qui niente macchine», signori. Un richiamo che solo agli inizi degli agli anni Settanta la città avrebbe accolto sottraendo il suo cuore antico allo sfregio delle auto in sosta; nessuno però, nemmeno Charles-Edouard Jeanneret-Gris (questo il vero nome di Le Corbusier) avrebbe immaginato che a distanza di mezzo secolo là dove si litigava per un parcheggio, sarebbero sbocciati fiori, cresciute piante rigogliose, germogliati orti lambiti da acque scroscianti. È ciò che capita ormai da tre anni, per un paio di settimane verso la fine dell estate, grazie a «I maestri del paesaggio», meeting internazionale organizzato dall associazione Arketipos in collaborazione con il Comune e dedicato all architettura del verde, per la precisione a «landscape and garden», come recita l intestazione. Già: paesaggio e giardini. Un evento unico a livello mondiale. Perché di altri così su questa materia non ce n è. La scelta di Bergamo non è casuale. Dove trovate un altra città con un centro storico nel bel mezzo di un area verde tutelata da 4.700 ettari? Quasi un caso unico, legato alla lungimiranza di chi sempre attorno alla metà degli anni Settanta ebbe l intuizione di preservare la fascia collinare che circonda il cuore dell antica città 50

Sul palcoscenico del Sociale paesaggisti da tutto il mondo In alto: sul palcoscenico del teatro Sociale anch esso trasformato in un grande giardino, sfilano durante il meeting i più importanti architetti del paesaggio a livello mondiale (foto Da Re). A fianco: alcuni dei protagonisti delle edizioni 2012 e 2013: Marco Bay, Peter Fink e Gabriele G. Kiefer (foto Dario Fusaro). promuovendo l istituzione di un parco regionale. Così l evento centrale della manifestazione, quel gioco di trasformismo che ogni anno vede la centralissima Piazza Vecchia diventare una sorta di eden urbano, in fondo, è solo una provocazione, una sfida, nella quale le peculiarità di Bergamo si ribaltano: non più il parco attorno alla città, ma la città attorno al parco. Qualcuno storce il naso? Pazienza. Di bastian contrari è pieno il mondo. E poi, si diceva, la piazza verde è solo una provocazione, un modo giocoso per riflettere su temi ambientali e culturali che stanno, o dovrebbero stare, a cuore un po a tutti. Perché il paesaggio è tema del presente, ma soprattutto del futuro. E, purtroppo, non lo è stato a sufficienza in passato se si considera che, tanto per restare in Italia, il consumo di suolo prosegue tuttora imperterrito al ritmo di otto metri quadri al secondo, mentre la sola Lombardia negli ultimi anni si è distinta in questa classifica al negativo con un utilizzo di 140 mila metri quadri (l equivalente di 20 campi da calcio) al giorno. Ed è significativo, allora, che proprio a Bergamo, al centro di questa regione tanto industrializzata, ma ancora con tanto verde, parta una sorta di appello affinché architettura e paesaggio vadano finalmente nella stessa direzione: un mix armonioso che vuol dire semplicemente coltivare il gusto per il bello. Un po come sosteneva Peppino Impastato, giornalista siciliano che ha sacrificato la vita per contrastare la mafia e le sue brutture, «invece della lotta politica, della coscienza di classe, tutte le manifestazioni e ste fissarie, bisognerebbe ricordare alla gente cos è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla». «Il bello ribadisce il presidente di Arketipos Maurizio Vegini è nel nostro dna da secoli: natura e azione dell uomo hanno dato vita a qualcosa di unico le mura venete, Città Alta, la cornice 52 53

Le ultime tendenze in giardino e negli arredi dei parchi Scheda di Simone Ciocca realizzata con la collaborazione di Lucia Nusiner, progettista studio Gpt La «piazza verde» oltre ad essere un allestimento di grande attrazione turistica e un evento che qualifica Città Alta è anche una sorta di show room, una fiera dove vengono presentate soluzioni originali, rivisitazioni, tendenze e novità attorno al mondo del florovivaismo e della progettazione di giardini e spazi aperti. Le erbacee perenni Per disegnare le bordure perenni, i vivai forniscono ogni anno nuovi generosi arrivi di specie insolite e altamente decorative. Tra salvie da fiore, campanule, anemoni, salcerella, rudbeckie e penstemon, c è davvero l imbarazzo della scelta. Potatura a tetto Ripreso dalla tradizione lombarda, l albero potato a tetto rappresenta un elemento interessante da utilizzare come modulo nella composizione arborea del giardino sopratutto per la geometricità, il discreto ombreggiamento e l ingombro limitato. Le specie che meglio si prestano a questo tipo di modellamento della chioma sono il platano, il tiglio e il gelso. Graminacee Storicamente considerate malerbe, le graminacee comprendono in realtà una serie di essenze che, adeguatamente disposte in macchie o strisce monospecifiche, possono dare una impronta di estrema eleganza ad angoli di giardino o costituire un caratteristico fondale visivo per accompagnare altri fiori. Tra queste citiamo il Miscanthus e il Pennisetum viridescens. Vasi moderni Verde verticale Quello del «verde verticale» è un insieme di tecniche che permette di sfruttare le superfici verticali, rendendole vere e proprie composizioni di erbe. In una accezione meno rigorosa è inteso anche come quella strategia che permette di risparmiare spazio utulizzando ripiani o pensili sovrapposti, in modo da sfruttare l altezza piuttosto che estendersi su di un area piana. Ecco che allora anche un piccolo orto fai da te può essere verticale. Il gusto che maggiormente va di moda nell arredo è quello che utilizza linee semplici, pulite, minimaliste: anche i contenitori, le fioriere e gli arredi seguono questa scia. Le dimensioni sono spesso importanti e i colori neutri. Tra i materiali che ultimamente prendono piede ci sono i metalli, naturali o trattati, per avere un immediato effetto ruggine, e le plastiche, anche riciclate, con il grosso vantaggio della leggerezza. IL PROGRAMMA Oltre alla piazza verde, che resterà allestita dal 7 al 22 settembre, la manifestazione vivrà il suo clou il 13 e il 14 settembre quando i migliori paesaggisti al mondo interverranno con workshop a pagamento ai quali si potrà partecipare solo prenotandosi. Si rivolgono anche ai non addetti ai lavori, invece, gli «Aperitivi di paesaggio». Due gli appuntamenti: il 12 dalle 17.45 alle 19.30 con Michaeljon Ashworth sul tema «Spettacolo allo specchio, il giardino come teatro» e il 13, sempre dalle 17.45 alle 19.30, con Paolo Villa, direttore ella rivista Architettura del paesaggio. Dal 12 al 15 settembre, inoltre, le pietre del Campanone in Piazza Vecchia si animeranno al ritmo della performance di videomapping in 3d di Mitja Verbo Bombardieri. Una performance dedicata ai tempi dell ambiente e della natura che verrà ripetuta ogni sera quattro volte alle 21, alle 21.30, alle 22 e alle 22.30. Spazio anche alla fotografia grazie al concorso dedicato alla piazza verde: saranno ammesse infatti solo le immagini realizzate durante la manifestazione e dedicate all allestimento. Le foto dovranno essere inviate entro il 30 settembre all indirizzo garapiazzaverde@arketipos.org. La giuria formata da Lello Piazza, Paolo Bellini, Leonardo Tagliabue e Dario Fusaro, premierà tre opere. Infine, presso il relais San Lorenzo per l intera manifestazione resterà allestita la mostra «Paesaggi e archelogie» curata dall Aiapp, l Associazione italiana di architettura del paesaggio. 55

Un laboratorio dedicato agli orti più curiosi Non è mancato uno spazio dedicato agli orti in piazza nell allestimento dello scorso anno. Un tema che è stato affrontato anche grazie a un workshop durante il quale architetti e progettisti hanno raccontato gli orti più curiosi d Italia: da Bassano del Grappa a Bari. dei colli ed è anche per promuovere questa unicità che abbiamo insistito nell organizzare il meeting qui, ospitando gente da tutta Europa e i migliori paesaggisti a livello mondiale». La piazza verde in programma dal 7 al 22 settembre rappresenta solo la facciata. Il resto è un fitto programma di eventi che nel weekend tra il 14 e il 15 settembre vivrà il suo apice con una serie di seminari e workshop (su iscrizione) ai quali parteciperanno i più grandi paesaggisti al mondo. Qualche nome? Tenetevi forte, perché da Bergamo grazie a Piet Oudolf andremo a New York dove l architetto olandese ha firmato l affascinante trasformazione dell High line una vecchia ferrovia sopraelevata in uno splendido parco urbano, mentre Tom Stuart Smith ci porterà alla scoperta del giardino del castello di Windsor che lui stesso ha ridisegnato in occasione del cinquantesimo anno di regno della regina Elisabetta. Altri pezzi da novanta sono sicuramente Sophie Agata Ambroise, Marco Bay, Christopher Bradley-Hole e George Hargreaves, senza dimenticare il filosofo Silvano Petrosino che interverrà allargando gli orizzonti culturali della manifestazione oltre che quelli geografici. In prospettiva, l idea è quella di affermarsi nell ambito dell architettura del paesaggio e del verde come Bergamoscienza o il Festival della letteratura di Mantova hanno fatto nei temi di loro pertinenza, attirando un pubblico sempre più ampio. Ecco così altre proposte come gli «Aperitivi di paesaggio», il concorso fotografico coordinato da un altro grande nome il photo editor Lello Piazza e l iniziativa gastronomica destinate soprattutto ai non addetti ai lavori. Tanto per dare l idea lo scorso anno la piazza fu visitata da circa 200 mila persone. Facile che quest anno siano anche di più. L allestimento firmato ancora una volta da Lucia Nusiner è almeno sulla carta di grande fascino. Un bosco di carpini e platani, con una grande vasca d acqua (il filo conduttore dell intera manifestazione è «Feel the water») che evoca la magia e la delicata trama della pianura. In pieno centro cittadino, naturalmente. Chissà cosa direbbe monsieur Le Corbusier Emanuele Falchetti 56