UN CASO STUDIO: LA METODOLOGIA EDUCATIVA DI COOPI IN REPUBBLICA CENTRAFRICANA



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UN CASO STUDIO: LA METODOLOGIA EDUCATIVA DI COOPI IN REPUBBLICA CENTRAFRICANA Giugno 2007 Ufficio Programmi Internazionali A cura di Ennio Miccoli Gisella Sartori Anna Sambo Silvia Favaron

COOPI è un organizzazione non governativa italiana, apartitica e aconfessionale, impegnata a combattere le ingiustizie sociali e la povertà nel Sud del mondo e a costruire un futuro in cui siano garantiti a tutti adeguate condizioni di vita, rispetto dei diritti e uguali opportunità. Dal 1965, COOPI ha realizzato oltre 700 progetti di sviluppo e interventi di emergenza in 50 Paesi, impiegando più di 50 mila operatori locali e assicurando un beneficio diretto a 60 milioni di persone. COOPI interviene in diversi settori con progetti spesso integrati tra loro per promuovere uno sviluppo armonico delle comunità locali che ne beneficeranno. Gli interventi riguardano la sanità, l'agricoltura, l educazione, le infrastrutture, la formazione e l'organizzazione del lavoro, lo sviluppo di forme associative e cooperative di produzione e di servizi, oltre ad intervenire con azioni di emergenza e di ricostruzione nelle zone colpite da conflitti bellici e da calamità naturali. 1

SOMMARIO LEGENDA...3 INTRODUZIONE...4 1. L IMPORTANZA DELL ISTRUZIONE PRIMARIA...5 1.1. Un diritto per tutti i bambini del mondo...5 1.2. Un mezzo per sradicare la povertà e promuovere il progresso economico e sociale...6 1.3. Una forza positiva di pace e di costruzione della democrazia...7 1.4. L istruzione delle bambine...8 2

LEGENDA APE : Associations Parents d Elèves BREDA: Bureau Régional de l UNESCO à Dakar EPT: Education Pour Tous MDG: Millennium Development Goal (Obiettivi di Sviluppo del Millennio) PVS: Paesi in Via di Sviluppo RCA : Repubblica Centrafricana UNESCO: United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization UNFPA: United Nations Population Fund UNICEF: United Nations International Children's Emergency Fund 3

INTRODUZIONE L istruzione primaria 1 è uno dei settori d intervento chiave sui quali COOPI vuole maggiormente investire nel futuro. COOPI desidera affiancare popolazione ed istituzioni dei paesi in cui opera per contribuire a rendere effettivo il diritto all istruzione, con l obiettivo di istruire, educare e formare le giovani generazioni, futura classe dirigente. Pensiamo, infatti, che un bambino non istruito con tutta probabilità sarà un adulto povero. E questa la lezione che abbiamo imparato in oltre 40 anni di esperienza e di lavoro sul campo. Ecco perché consideriamo l istruzione primaria, non solo un mezzo importantissimo di lotta alla povertà, tradotto nello slogan + istruzione = - povertà; ma anche, e soprattutto, un diritto di ogni singolo bambino, sancito dalle principali convenzioni e trattati universali sui diritti umani. In paesi come la Repubblica Centrafricana (RCA), dove molto grave è la situazione in cui versa il sistema scolastico, l intervento di ONG come COOPI è ancora improntato a contribuire concretamente e con azioni dirette alla ricostruzione del sistema scolastico; questo, comunque, si vuole fare sensibilizzando e soprattutto responsabilizzando le popolazioni e le autorità, perché sempre più l istruzione diventi un diritto da loro stessi tutelato e reso effettivo. Il presente documento illustra la metodologia educativa che caratterizza i progetti di COOPI, partendo dal caso studio della RCA, dove si interviene nel settore dell istruzione primaria da svariati anni e in cui oggi è in corso un progetto-campagna chiamato 100 scuole in Centrafrica. Alla base della propria metodologia educativa vi è la scelta di lavorare principalmente sulle persone e sulle loro risorse, convinti che questo favorirà l aumento della frequenza scolastica, in particolare delle bambine che sono le più penalizzate. Per cui, oltre a interventi mirati di miglioramento delle infrastrutture scolastiche, il cuore dei progetti di COOPI è di preparare formatori e insegnanti di villaggio; promuovere attività di sensibilizzazione delle autorità locali e dare sostegno alle associazioni di genitori degli alunni e dei loro comitati di gestione che si fanno carico dell istruzione dei bambini; e sempre più sarà di diffondere la consapevolezza del diritto all istruzione di ogni bambino, senza distinzione di sesso o etnia o religione e promuovere l assunzione delle responsabilità da esso derivanti, sia per le autorità che per le famiglie e la società civile in generale. Il documento è strutturato in due parti: 1. L importanza dell istruzione primaria: il primo capitolo illustra i principali assunti e le motivazioni per cui, in particolare in Africa, l istruzione primaria è da ritenersi fondamentale. 2. La metodologia educativa di COOPI in RCA: dopo una breve introduzione, il secondo capitolo descrive gli aspetti caratterizzanti la metodologia utilizzata nei progetti d istruzione primaria e le motivazioni sottostanti. 1 In questo documento si preferisce utilizzare il termine istruzione per riferirsi alla scolarizzazione a quello di educazione, ritenuto un concetto più ampio, anche se spesso i due termini sono usati in modo intercambiabile in alcune parti del testo o nelle citazioni. 4

1. L IMPORTANZA DELL ISTRUZIONE PRIMARIA Gli interventi che riguardano l istruzione primaria sono una delle principali attività di cooperazione allo sviluppo nei PVS, dove, secondo stime delle Nazioni Unite, si contano oltre 115 milioni di bambini senza istruzione. 2 La sua importanza è indiscussa, ma svariati sono gli orientamenti e le motivazioni convalidanti, che riflettono i diversi approcci allo sviluppo e alla cooperazione internazionale: dal riconoscimento del diritto in quanto tale; al soddisfacimento di un bisogno; alle sue implicazioni per la lotta alla povertà e come via per lo sviluppo economico e sociale. Questo capitolo vuole essere un introduzione all argomento, non una trattazione esaustiva dello stesso, offrendo una panoramica dei principali assunti che giustificano la priorità e centralità dell istruzione primaria, soprattutto in Africa. Esso si basa sui principali studi realizzati ed informazioni presenti nei siti dell UNICEF e dalle altre agenzie ONU e su alcuni studi settoriali pubblicati recentemente. 3 COOPI ha scelto lo slogan + istruzione = - povertà perché questo riflette l orientamento dell ONG fin dalle sue origini, diretto a ridurre gli effetti e combattere le cause della povertà, ma è in corso una riflessione profonda per coniugare i diversi approcci. Infatti, la povertà viene sempre più vista come una barriera critica alla piena effettivizzazione e tutela dei principali diritti umani riconosciuti, fra cui il diritto all istruzione, ossia, usando un altro slogan, povertà = negazione dei diritti, in un circolo vizioso che si auto-riproduce e che necessita di essere invertito. Per questi motivi la nostra panoramica parte proprio da questo assunto fondante. 1.1. Un diritto per tutti i bambini del mondo L istruzione primaria è un diritto fondamentale per ogni bambino. Come recita una parte del principio numero 7 della Dichiarazione dei Diritti del bambino del 1959 4 : Il bambino ha diritto ad una educazione che deve essere gratuita e obbligatoria almeno ai livelli elementari. Deve beneficiare di una educazione che contribuisca alla sua cultura generale e gli permetta, in condizioni di parità di opportunità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e il suo senso di responsabilità morali e sociali, e di diventare membro utile della società. Inoltre, la Convenzione Internazionale sui Dritti dell Infanzia, nel 1989 5 aggiungerà: Articolo 28: 1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all'educazione, e in particolare, al fine di garantire l esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all uguaglianza delle possibilità: a) rendono l'insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti; b) incoraggiano l organizzazione di varie forme di insegnamento secondario sia generale che professionale, che saranno aperte e accessibili a ogni fanciullo, e adottano misure adeguate come la gratuità dell insegnamento e l offerta di una sovvenzione finanziaria in caso di necessità; c) garantiscono a tutti l accesso all insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato, in funzione delle capacità di ognuno; d) fanno in modo che l informazione e l orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo; e) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola. 2 United Nation Population Fund (UNFPA), State of the world 2003, 2003 www.unfpa.org 3 In particolare il rapporto del Bureau Régional de l UNESCO à Dakar (BREDA), EPT: Education Pour Tous en Afrique, Repères pour l action, Dakar + 5, UNESCO, 2005 e la pubblicazione di Save the Children, Riscriviamo il futuro. Educazione per i bambini in paesi in conflitto, Save the Children-Italia Onlus, 2006. 4 Dichiarazione dei diritti del bambino, proclamata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959 [risoluzione 1386 (XIV)] 5 Convenzione Internazionale sui diritti dell infanzia, proclamata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 [risoluzione 44/25] 5

2. Gli Stati parti adottano ogni adeguato provvedimento per vigilare affinché la disciplina scolastica sia applicata in maniera compatibile con la dignità del fanciullo in quanto essere umano e in conformità con la presente Convenzione. 3. Gli Stati parti favoriscono e incoraggiano la cooperazione internazionale nel settore dell educazione, in vista soprattutto di contribuire a eliminare l ignoranza e l analfabetismo nel mondo e facilitare l accesso alle conoscenze scientifiche e tecniche e ai metodi di insegnamento moderni. A tal fine, si tiene conto in particolare delle necessità dei paesi in via di sviluppo. Articolo 29: 1. Gli Stati parti convengono che l educazione del fanciullo deve avere come finalità: a) favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo nonché lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità; b) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali e dei principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite; c) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei suoi genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali, nonché il rispetto dei valori nazionali del paese nel quale vive, del paese di cui può essere originario e delle civiltà diverse dalla sua; d) preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona; e) sviluppare nel fanciullo il rispetto dell ambiente naturale. 2. Nessuna disposizione del presente articolo o dell art.28 sarà interpretata in maniera da nuocere alla libertà delle persone fisiche o morali di creare e di dirigere istituzioni didattiche, a condizione che i principi enunciati al paragrafo 1 del presente articolo siano rispettati e che l educazione impartita in tali istituzioni sia conforme alle norme minime prescritte dallo Stato. 1.2. Un mezzo per sradicare la povertà e promuovere il progresso economico e sociale Per quanto il diritto all istruzione, come abbiamo visto, sia un diritto universalmente riconosciuto, in Africa la sua realizzazione si iscrive in un contesto di forte competizione per l accesso alle risorse pubbliche e quindi di doloroso arbitraggio budgetario fra i differenti settori che sottendono all affermazione di altrettanti diritti; vi è quindi, in situazioni come questa, la necessità di giustificare oggettivamente, ed in particolare dal punto di vista economico, la priorità rivendicata dall istruzione primaria. 6 Sul medio termine, la riduzione della povertà dipende dalla crescita economica che, nella maggior parte dei paesi africani, è affidata al miglioramento della produttività del settore agricolo, principale motore dell economia. Analisi recenti hanno confermato il fatto che, ogni tentativo di ridurre la povertà, rafforzare l economia e migliorare la qualità della vita può produrre risultati soltanto con una maggior attenzione all istruzione primaria, innanzitutto. Non ci sono paesi che abbiano raggiunto una forte e durevole crescita economica senza che si raggiungesse una soglia critica di popolazione alfabetizzata. Su scala individuale, infatti, la probabilità di uscire dalla povertà è direttamente legata al numero di anni di scuola e i guadagni degli abitanti delle campagne, come dei lavoratori del settore informale, aumentano con il grado di istruzione che li rende meno vulnerabili ai rischi della vita. L istruzione primaria fornisce alle persone le capacità di cui hanno bisogno per partecipare attivamente alla vita economica della società. Essa è anche un investimento a lungo termine che aiuta gli individui ad accrescere le proprie opportunità di guadagnarsi da vivere e ne potenzia le capacità di combattere la povertà. Ogni anno di scuola aumenta i salari individuali di uomini e donne, secondo una media mondiale, di circa il 10%. L istruzione primaria è, quindi, considerata il principale fattore di decollo dell economia, ma bisogna tener presente che non esiste una parità di accesso e che molto dipende della qualità dell istruzione fornita. Va, quindi, raggiunta una soglia di scolarizzazione, vanno appianate le disparità sociali (dovute al genere, alla localizzazione geografica e al livello di reddito) e va migliorata la qualità, efficace anch essa sulla crescita economica e la riduzione della povertà. 7 6 BREDA, idem 7 BREDA, idem 6

In Africa ci troviamo di fronte a delle economie duali, costituite cioè da un economia informale (o tradizionale ) e da un economia formale (o moderna ). Gli studi fatti sul rapporto tra istruzione e crescita economica indicano come una scolarizzazione primaria efficace porti ad un aumento di impiego sia nel settore informale (soprattutto) che nel settore formale. L istruzione, considerata un investimento che porta ricchezza e benessere, agisce sul decollo economico di un paese in due sensi. 1. se consideriamo il capitale umano come capitale fisico, allora l istruzione diventa una ricchezza la cui elevazione innalza il livello di produzione, diventa cioè un fattore di produzione materiale superiore. 2. se consideriamo l educazione come agente direttamente sul capitale umano, vediamo come porti ad una capacità di trasformazione, di innovazione e di adattamento al cambiamento di individui ed economie; agisce cioè al cuore dei fenomeni dinamici di apprendimento. 8 Per avere degli effetti positivi sull economia gli sforzi vanno dunque fatti in tre direzioni diverse: verso un aumento dello stock di istruzione, in particolare istruzione primaria, verso un miglioramento della distribuzione, verso un miglioramento della qualità. 1.3. Una forza positiva di pace e di costruzione della democrazia L istruzione di qualità è in grado di promuovere valori umanitari quali l uguaglianza, la tolleranza e la pace. Può insegnare ai bambini a rispettare i valori e le identità proprie e degli altri. Può sviluppare la capacità di pensiero critico, incoraggiare gli studenti a mettere in discussione miti e regole sociali che alimentano l intolleranza e i contrasti. 9 Essa può contribuire a promuovere la tolleranza, i diritti umani e il concetto di cittadinanza. Attraverso la vita comunitaria, il confronto con i coetanei e con gli adulti, l utilizzo di strumenti educativi, quali i libri di testo, i bambini a scuola apprendono non solo nozioni relative a questi concetti, ma li mettono in pratica durante l apprendimento. Imparano infatti le regole di convivenza e di tolleranza reciproca. Attraverso l istruzione i bambini diventano cittadini più consapevoli e impegnati, desiderosi di perorare i propri e altrui diritti. I paesi con alto grado di istruzione hanno una maggiore stabilità politica e valori democratici più saldi 10. Grazie allo sviluppo di uno spirito critico il bambino guarda con occhi attenti la realtà che lo circonda. Dei bambini istruiti conoscono il passato e hanno gli strumenti necessari per capire il presente e per costruire un futuro di libertà di espressione. La scuola può essere inoltre un rifugio. In situazioni belliche e post-belliche le scuole possono costituire un rifugio e offrire un grado di normalità in una realtà altrimenti caotica. Lungo il processo che va dalla crisi alla stabilità, programmi educativi ben ideati possono tutelare i bambini da più punti di vista: cognitivo, psicologico, sociale e fisico. Le scuole sono in grado di offrire supporto psicologico e cure. La garanzia di un istruzione di qualità può contribuire a proteggere i bambini dai pericoli fisici, dallo sfruttamento e dalla violenza. La scuola infine può tutelare i bambini, introdurre nozioni sulla sopravvivenza, su come riconoscere le mine antiuomo, informazioni su come prevenire l AIDS e attraverso un educazione alla pace trasmette competenze per la risoluzione dei conflitti. 8 BREDA, idem 9 Save the Children, idem 10 Save the Children, idem 7

1.4. L istruzione delle bambine Investire nell istruzione delle bambine, frutta alcuni tra i ricavi più elevati di tutti gli investimenti, riscontrabili in benefici sia privati che sociali per gli individui, le famiglie e la società, con in più dei benefici intergenerazionali. L istruzione primaria promuove l uguaglianza dei sessi e l autonomia delle donne. Le bambine che hanno portato a termine la formazione primaria diventano delle donne alfabetizzate, ciò che permette loro di approfittare delle opportunità di impiego e dei guadagni, di negoziare meglio l utilizzo delle risorse in famiglia, di partecipare meglio alle attività sociali e politiche e quindi di accedere ad una maggiore autonomia sia nella sfera privata che in quella pubblica. Alcune fra le maggiori barriere che impediscono alle bambine di frequentare la scuola sono legate a discriminazione di genere, derivanti da limitazioni di ordine culturale e religioso che spesso spingono le ragazzine a rimanere a casa piuttosto che ad andare a scuola e a sposarsi giovanissime, prima di essere pronte per la maternità. Sono milioni le bambine che in tal modo vengono tagliate fuori da ogni processo di sviluppo, con gravi ed inevitabili conseguenze sul futuro dei loro stessi paesi, che rimarranno privi dell apporto di una loro componente fondamentale. Ad oggi gli sforzi compiuti in tal senso non hanno prodotto effetti desiderati. Assicurare l istruzione di base alle bambine è sinonimo di miglioramento per altri indicatori della qualità della vita e, quindi, di sviluppo umano. Le donne che hanno frequentato sei o più anni di scuola, per prima cosa si prendono più cura della loro salute, anche di quella sessuale e riproduttiva: ad esempio, aumento dell età rispetto alla prima maternità; distanza tra le nascite; assunzione di vitamine durante la gravidanza, parto in una struttura medicalizzata con personale qualificato. E provato che il tasso di mortalità materna diminuisce con l aumentare del livello di istruzione della popolazione. Inoltre, aiuta le donne a proteggersi maggiormente da HIV/AIDS, attraverso una migliore informazione sulla malattia e sui loro diritti in materia di salute. Questo vale non solo per le madri, ma anche per i figli. L istruzione fornisce, in generale, e non solo per le bambine una maggior tutela contro HIV/AIDS, malaria e altre malattie. Il 50% delle nuove persone infettate nel mondo sono giovani. Tra i giovani, tra i 15 e i 24 anni, quelli che hanno portato a termine il ciclo primario e che contraggono le malattie sono la metà rispetto a quelli che non sono mai andati a scuola o che hanno abbandonato durante la formazione primaria. Una madre istruita è una variabile determinante anche per la sopravvivenza e la salute dei suoi figli grazie alla maggiore facilità nell assimilare anche le più elementari abitudini igienico sanitarie, all attenzione ai pericoli legati al parto, a vaccinazioni, nutrizione, risposta alla situazione di malattie del bambino. A titolo di esempio, è dimostrato come la maggioranza dei paesi con i più bassi tassi di iscrizione scolastica delle ragazze, riflettano per contro i tassi più elevati riguardo la mortalità infantile, fino a punte del 15 % di bambini che non sono in grado di raggiungere il quinto anno di vita. Diventate madri, le donne con una formazione scolastica hanno maggiori possibilità di mantenere i figli in salute e garantire loro, maschi o femmine che siano, il completamento degli studi. Per un bambino la mancanza di istruzione non solo limita le sue potenzialità come individuo, ma riduce drammaticamente le prospettive che, una volta diventato adulto, i suoi figli possano sfuggire ad un futuro problematico. 8

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