Ricerca di gruppo della classe V A Plesso Trionfale: I grandi personaggi che hanno contribuito alla nascita dello Stato italiano 1
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Il periodo della storia dell'italia in cui l'affermarsi di una coscienza nazionale porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione italiana è detto RISORGIMENTO Tale periodo occupa un lungo arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861con la nascita del Regno d'italia, sotto la dinastia di Casa Savoia. Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla Carboneria, che dà luogo ai moti del 1820-1821, duramente soppressi dagli austriaci. Seguono altri tentativi insurrezionali,tra cui quelli sfortunati dei fratelli Bandiera (1844), i moti del 1948 che portano alla prima guerra d'indipendenza contro l'oppressione austriaca, e vedono il coinvolgimento anche delle popolazioni cittadine, in particolare durante le famose cinque giornate di Milano e la spedizione nel 1857 di Carlo Pisacane nel Regno delle due Sicilie, conclusasi con un massacro. Soltanto con la seconda guerra d'indipendenza del 1859, l'austria cederà la Lombardia al Regno sabaudo, e si innescherà così il definitivo processo di unificazione, culminante con l'impresa dei Mille. 4
Le personalità coinvolte in tale processo furono molte, ma quattro spiccano su tutte: - GIUSEPPPE MAZZINI, fondatore della Giovine Italia e figura eminente del movimento liberale repubblicano italiano ed europeo; - GIUSEPPE GARIBALDI, repubblicano e di simpatie socialiste; - CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR, statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all'espansione del Regno di Sardegna; - VITTORIO EMANUELE II DI SAVOIA, abile a concretizzare il contesto favorevole con la costituzione del REGNO D'ITALIA (1861). 5
GIUSEPPE GARIBALDI 6
GARIBALDI Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza nel 1807 e si spense nel giugno del 1882 a Caprera. E' stato un generale, un valoroso condottiero e un patriota italiano. Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo. È considerato, insieme a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della Patria. In Italia non c'è località che non abbia una piazza, una scuola, un monumento o una via in onore di Giuseppe Garibaldi. 7
GARIBALDI Nel 1832, appena venticinquenne, è capitano di un mercantile e nello stesso periodo inizia ad avvicinarsi ai movimenti patriottici europei ed italiani (come, ad esempio quello mazziniano della "Giovine Italia"), e ad abbracciarne gli ideali di libertà ed indipendenza. Nel 1836 sbarca a Rio de Janeiro e da qui inizia il periodo, che durerà fino al 1848, in cui si impegnerà in varie imprese di guerra in America Latina. Nel 1848 torna in Italia dove sono scoppiati i moti di indipendenza, che vedranno le celebri Cinque Giornate di Milano. Nel 1849 partecipa alla difesa della Repubblica Romana insieme a Mazzini, Pisacane, Mameli e Manara, ed è l'anima delle forze repubblicane durante i combattimenti contro i francesi alleati di Papa Pio IX. Purtroppo i repubblicani devono cedere alla preponderanza delle forze nemiche e Garibaldi il 2 Luglio 1849 deve abbandonare Roma. 8
GARIBALDI Di qui, passando per vie pericolosissime lungo le quali perde molti compagni fedeli tra i quali l'adorata moglie Anita, riesce a raggiungere il territorio del Regno di Sardegna. Inizia quindi un periodo di vagabondaggio per il mondo, Garibaldi tuttavia non abbandona gli ideali unitari e nel 1858-1859 si incontra con Cavour e Vittorio Emanuele, che lo autorizzano a costituire un corpo di volontari, corpo che fu denominato "Cacciatori delle Alpi" e al cui comando fu posto lo stesso Garibaldi Partecipa alla Seconda Guerra di Indipendenza cogliendo vari successi ma l'armistizio di Villafranca interrompe le sue operazioni e dei suoi Cacciatori. 9
GARIBALDI Nel 1860 Giuseppe Garibaldi è promotore e capo della spedizione dei Mille. Nel 1862 si mette alla testa di una spedizione di volontari al fine di liberare Roma dal governo papalino, ma l'impresa è osteggiata dai Piemontesi dai quali viene fermato il 29 agosto 1862 ad Aspromonte. Imprigionato e poi liberato ripara nuovamente su Caprera, pur rimanendo in contatto con i movimenti patriottici che agiscono in Europa. Nel 1866 partecipa alla Terza Guerra di Indipendenza al comando di Reparti Volontari, ma, nonostante la situazione favorevole in cui si era posto nei confronti degli austriaci, Garibaldi deve sgomberare il territorio Trentino dietro ordine dei Piemontesi, al cui dispaccio risponde con quel "Obbedisco", rimasto famoso. 10
GARIBALDI Nel 1867 è nuovamente a capo di una spedizione che mira alla liberazione di Roma, ma il tentativo fallisce con la sconfitta delle forze garibaldine a Mentana per mano dei Franco-Pontifici. Nel 1871 partecipa alla sua ultima impresa bellica combattendo per i francesi nella guerra Franco-Prussiana dove, sebbene riesca a cogliere alcuni successi, nulla può per evitare la sconfitta finale della Francia. Torna infine a Caprera, dove passerà gli ultimi anni e dove si spegnerà il 2 giugno 1882. 11
Giuseppe Mazzini 12
Giuseppe Mazzini nacque a Genova nel 1805. Suo padre era medico,professore di università, di idee repubblicane. La madre, Maria Drago, era dotata di particolare elevatezza d'animo e di profonda religiosità. Ambedue influirono sulla formazione intellettuale e morale del figlio. All'età di ventidue anni entrò nella carboneria, un'associazione segreta. 13
Per il tradimento di un compagno Mazzini finì in carcere dove ebbe modo di riflettere sui difetti della Carboneria. Venne liberato per insufficienza di prove. Le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano; le condanne subite in diversi tribunali d'italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte. Le teorie mazziniane furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l'affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato. 14
CAMILLO BENSO conte di CAVOUR 15
Camillo Benso Conte di Cavour nacque a Torino nel 1810 da un'antica famiglia piemontese. Il padre lo avviò alla carriera militare e nel 1826 divenne Ufficiale del Genio. Viaggiò in Francia in Belgio in Svizzera e in Inghilterra interessandosi alle istituzioni di quei Paesi. Diventato ministro dell'agricoltura e delle finanze iniziò una serie di riforme per promuovere lo sviluppo del Paese. Egli voleva fare del Piemonte lo Stato più evoluto e progredito. 16
Infatti perfezionò i metodi di irrigazione e di coltivazione ispirandosi a quelli che aveva visto nei suoi viaggi all'estero. Fece costruire ferrovie ponti e strade. Stipulò trattati commerciali di liberi scambi con l' Inghilterra la Francia il Belgio la Germania e l' Austria. Questo non era ancora possibile infatti essere attuato con gli Stati Italiani perché era resa difficile a causa delle forti dogane. Cavour intuì che non si poteva realizzare un vero progresso in tutta la penisola senza conquistare l' Indipendenza dagli stranieri e l'unità. 17
Nel novembre del 1852 Cavour ricevette dal re l'incarico di formare il Governo e divenne presidente del consiglio dei ministri. Cavour riteneva che gli Italiani avrebbero raggiunto il loro ideale di indipendenza e di unificazione soltanto sotto la guida del Piemonte, ma era anche convinto che il Piemonte non avrebbe potuto fronteggiare l' Austria senza un forte alleato. Allo scoppio della guerra tra Russia e Turchia, Cavour mandò in Crimea un esercito italiano a fianco dell'inghilterra e della Francia, in favore della Turchia. L'esito vittorioso del conflitto diede al Piemonte la possibilità di partecipare al Congresso di Parigi per trattare la pace (1856). 18
In una seduta del Congresso Cavour riuscì a presentare la situazione dell'italia alle grandi potenze. Questo successo attirò le simpatie degli Italiani verso il Piemonte ed il suo sovrano, che erano attenti alle esigenze nazionali. Nel 1858 a Plombieres, cittadina francese, Cavour prese degli accordi con Napoleone III re di Francia. Il patto era difensivo: stabiliva cioè che i Francesi sarebbero intervenuti a fianco dei Piemontesi contro l' Austria solo se quest'ultima avesse attaccato. E infatti, con uno stratagemma, riuscì a farsi dichiarare guerra dall'austria. 19
Napoleone III entrò così in guerra, a fianco del Piemonte, contro l'austria. Ci furono battaglie sanguinose che portarono all'armistizio di Villafranca e alla pace di Zurigo che annesse la Lombardia allo Stato Sabaudo (1859) Da questa pace scaturirono poi gli eventi che avrebbero portato all'annessione dei Ducati allo stato Sabaudo e dell'italia centrale, fino al trattato di Torino con la Francia (1860) che sanzionò la situazione concludendo di fatto la prima fase dell'unità d'italia con la proclamazione del Regno d'italia. 20
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Fu il primo re d'italia (dal 1861 al 1878). Egli, coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, portò infatti a compimento il Risorgimento e il processo di unificazione italiana, guadagnandosi l'appellativo di "Padre della Patria". Vittorio Emanuele II L'ITALIA PRIMA DEL 1861 22
Il sogno degli Italiani si era quasi avverato: mancavano all'unità soltanto le Tre Venezie e il Lazio. In Piemonte si riuniva il primo Parlamento d'italia formato da Senatori e da Deputati di tutta la penisola. Questi, nella seduta solenne del 17 Marzo 1861 proclamavano il Regno d'italia nominando sovrano Vittorio Emanuele II. Torino diventava capitale. 23
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In quel periodo Goffredo Mameli, patriota morto nella difesa della Repubblica Romana, aveva già scritto quello che è poi diventato l'inno d'italia. Ascoltiamolo Inno d'italia 25