1.1 TOMBE B, L, E, COSTRUITE NELL AREA CFNTRALE DEL TUMULO

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1 LE STRUTTURE DEL TUMULO DEL MOLINELLO Il tumulo in località Molinello (Comune di Asciano, Siena) è costruito con un banco di travertino che è stato regolarizzato con un taglio a gradino a pianta circolare (diam. max. 36 m). Sul fianco e su una fascia della parte superiore (larga in media 50 cm) il travertino è stato levigato, mentre nella parte interna è stato abbassato ad una quota relativamente costante e lasciato grezzo 1. Il tumulo è fasciato da un tamburo a pianta circolare (diam. max. 38,60 m), con la fronte a lastre parallelepipede di dimensioni diverse, sovrapposte in piano, meglio conservata nel settore Nord, dove resta l'altezza originaria (1 m), mentre è stata gravemente danneggiata dalle arature nel settore orientale; lo spazio fra la fronte e il taglio del tumulo, largo in media 1,50 m, è riempito di terra 2. In corrispondenza delle camere e dei dromoi il travertino è stato spianato e regolarizzato con uno strato di argilla rossastra, sterile e molto compatta (alt. max. 10 cm). Le prime tombe, con camere costruite a lastre verticali (B, L, E), occupano l'area centrale della struttura e hanno lunghi dromoi a cielo aperto costruiti a lastre irregolari sovrapposte a piani orizzontali e sostenute da vespai di schegge irregolari, con funzione di drenaggio. Le tombe distribuite lungo il perimetro del tumulo sono costruite sia a lastre verticali (D, N, O, Q), con un breve dromos che inizia dal taglio a gradino del tumulo, sia a lastre sovrapposte su piani orizzontali (C, G, I, M, P), impiantate direttamente sul tamburo e prive di dromos. Il tumulo è stato riutilizzato in età ellenistica, con due tombe (A e F), rispettivamente a due e a quattro celle, con pareti a lastre sovrapposte il piano e con dromoi a lastre irregolari sovrapposte in piano. Il tamburo e il riempimento originario del tumulo, costituito da terra mista a schegge, sono contemporanei alla costruzione delle prime tombe; il terreno originario risulta intaccato per la realizzazione delle successive tombe periferiche.[137] 1.Tombe con pareti a lastre verticali 1.1 TOMBE B, L, E, COSTRUITE NELL AREA CFNTRALE DEL TUMULO Tomba B (Fig. 1 ) La tomba, orientata a Sud e di dimensioni imponenti si articola in tre ambienti coassiali, che erano separati da tramezzi laterali a lastre verticali, non conservati. Il primo ambiente (2,30x3,50 m) era chiuso sulla fronte da una lastra centrale appoggiata ai tramezzi aderenti alle pareti laterali: le tre lastre, mancanti, erano alloggiate in una lunga fossa che attraversa tutto il piano della camera. Le pareti mancano, tranne un breve tratto della parete sinistra, a lastre sovrapposte su piani orizzontali, e il vespaio retrostante. Anche la seconda camera (2,20x3,50 m) è priva delle pareti: dei tramezzi laterali restano le due fosse di alloggiamento; delle lastre parietali restano un incasso poco profondo tagliato sul pavimento e, sul lato Ovest, il vespaio retrostante. La camera di fondo (5,20x3,70 m), priva anch'essa dei tramezzi laterali, di cui rimangono le fosse, e di due lastre delle pareti laterali 3, è invece conservata quasi integralmente nella metà posteriore, di dimensioni monumentali, con pareti a lastroni di notevole spessore (40-50 cm): 1 Il tumulo, individuato da Guglielmo Maetzke nel 1948 (MAETZKE ), è stato parzialmente scavato nel da Anna Talocchini che ne mise in luce cinque tombe (A-E) (TALOCCHINI 1960; 1961 e 1963); fra il 1981 e il 1989 la scrivente ne ha rimesso in luce l intera struttura (MANGANI 1983 e 1989) e ne ha iniziato il restauro, completato da Silvia Goggioli. 2 Le lastre del tamburo al momento dello scavo risultavano completamente asportate nella zona antistante le tombe C e D e solo parzialmente conservate di fronte alle tombe N e O. 3 La lastra mancante della parete destra si appoggiava su una fila di lastre orizzontali (lungh. 1 m; alt. 20 cm). 1

2 restano uno per ciascuna delle pareti laterali, con il bordo superiore tagliato obliquo (alt. max. 2,80 m) e due della parete di fondo, tagliati in alto a formare un angolo (alt. max. 3,30 m), che doveva sostenere una copertura a doppio spiovente, appoggiata su un tramezzo centrale. Adiacenti alle pareti laterali sono tre buche a pianta irregolarmente circolare, nelle quali erano alloggiati pali, verosimilmente per supporto alla copertura. Al centro del pavimento erano tagliate forse due fosse di alloggiamento delle lastre di tramezzo, di cui sono una traccia due larghi avvallamenti irregolari, che non conservano più i tagli originari per la forte corrosione del travertino. Probabilmente apparteneva al tramezzo centrale un lastrone frammentario rinvenuto verticale quasi al centro della camera (alt. 1,64 m; lungh. 1,26 m; sp. 36 cm) 4. Il dromos è relativamente ben conservato (lungh. 8,50 m; largh. max. 2,70 m; alt. max. 1,80 m); all'inizio del lato occidentale vi si appoggia un sarcofago, formato da due blocchi parallelepipedi accostati, incavati e con il bordo superiore piatto (esterno: lungh. 1,94 m; largh. 60 cm; alt. 30 cm); [138] sul lato breve settentrionale è intagliato un cuscino. Il sarcofago è protetto in una nicchia di muretti a lastre parallelopipede (alt. max. 0,96 m; lungh. muro Nord 1,40 m, muro Ovest 2,48 m; del muro Sud resta solo un blocco, il muro Est non è conservato). La cella centrale era stata scavata da Anna Talocchini nel 1960, le altre camere e il dromos sono stati scavati fra il 1980 e il Sulla base dei materiali che vi sono stati rinvenuti la tomba B fu utilizzata dalla fine del VII alla fine del VI sec. a.c. 5 Tomba L La tomba, orientata a Sud e adiacente a Est alla precedente, è di minori dimensioni (5,70x2,20 m; alt. max. 1,80 m), suddivisa in due celle coassiali. Non sono conservati i tramezzi fra le due camere, ma restano le relative fosse di alloggiamento. Della parete frontale restano le lastre laterali, alloggiate in fosse, e la soglia. Mancano quasi del tutto le pareti, tranne una lastra della parete sinistra della prima camera, una della parete sinistra e la lastra di fondo della seconda camera, conservata per l'intera altezza, con il bordo superiore piatto; della copertura, in piano, resta in situ parte di una lastra sovrapposta a quella della parete di fondo; come nella camera di fondo della tomba B, anche in quella di fondo della tomba L sono scavate presso le pareti laterali buche a pianta sub-quadrata: sono riconoscibili una a sin. e due a des., per l'inserimento di pali di sostegno della copertura; al centro della camera, una lunga fossa rettangolare irregolare (di cui è impossibile precisare le dimensioni originarie per la corrosione del pavimento) era forse l'alloggiamento di una lastra verticale; forse alla struttura centrale appartiene il resto di una lastra conservata in situ, dentro una fossa scavata nel pavimento. Il dromos (lungh. 9,50 m; largh. max. 1,70 m), a lastre parallelopipede sovrapposte in piano, ha il lato Est conservato solo nei tratti presso l'ingresso della tomba e presso il tamburo, mentre la parte centrale è stata distrutta dalla cella laterale della adiacente tomba A; anche il lato Ovest è conservato parzialmente; all'estremità meridionale, nel vespaio, è stata ricavata una piccola tomba a inumazione (tomba 1). La tomba è stata scavata nel I materiali recuperati nelle camere sono databili fra la fine del VII e i primi decenni del VI sec. a.c.[140] Tomba E 4 La copertura poteva essere a falde v. le tombe a lastre verticali di saturnia, con lastra centrale di tramezzo e copertura a lastroni sovrapposti che formano un timpano sulla fronte, che analogamente sono costruite sul banco di travertino originario appositamente spianato, hanno il dromos a lastre sovrapposte in piano e il vespaio esterno (MICHELUCCI 1982, p. 52, fig. 28 e p. 60, fig. 39 tombe A e B del Puntone). 5 Nella tomba fu rinvenuto un sarcofago in tufo con coppia di sposi (MAGGIANI 1993, p. 150, ravv. I b e II); nel dromos fu rinvenuto un tronco di statua maschile alta due terzi dal vero, con tunica dipinta in giallo ocra e manto rosso, che stringe con la destra un bastone dipinto di rosso (MANGANI 1990, p. 19, fig. 11.2; 1991, p. 62 ss., tavv.ii e III; 1993, p. 423, tav. III a). 2

3 La tomba, orientata a Nord (3,24 x 1,62 m; alt. max. 1,90 m), è fornita di un lungo dromos che è stato distrutto dalla tomba O costruita presso il tamburo. La fronte è formata da due lastre laterali e dalla lastra di chiusura, appoggiata sulla soglia; la camera era divisa in due celle coassiali da tramezzi (non conservati) alloggiati in fosse; ciascuna parete è formata da una sola lastra (sp. medio 25 cm); all'angolo Sud-Est si appoggia in piano sulle pareti una lastra orizzontale, lacunosa, relativa alla copertura. Del dromos è conservato solo il vespaio. La camera era stata scavata nel 1961 da Anna Talocchini; nel dromos, nel 1988, è stata trovata una sepoltura a incinerazione databile alla fine del VII sec. a.c. 1.2 TOMBE PERIFERICHE D, N, O, Q Le tombe costruite presso il perimetro del tumulo avevano copertura in piano, non conservata, ma documentata in alcuni casi dal bordo superiore piatto delle lastre parietali 6. Le camere si aprono con brevi dromoi e sono costruite in prossimità del taglio a gradino che definisce la circonferenza del tumulo. Sulla base dei materiali rinvenuti, questo gruppo di tombe è databile alla prima metà del VI sec. a.c. Tomba D (Fig. 2) La tomba, orientata a Est (3,50 x 1,60 m; alt. max. 1,60 m), è suddivisa in due celle da tramezzi laterali; le pareti sono formate ciascuna da una lastra verticale e sono conservate parzialmente. Non è possibile conoscere l'altezza originaria della tomba. Mancano le pareti del dromos. Tomba N (Fig. 3) La tomba, orientata a Nord, è suddivisa in due camere coassiali delle stesse dimensioni tramite tramezzi laterali. La prima camera (1,70x2 m) conserva parte della lastra destra della fronte e parte della parete destra. A questa è addossato un sarcofago, costituito da un unico blocco di travertino incavato e con il bordo piatto, in cui è intagliato un cuscino con l'incavo per la testa. [141] L'interno del sarcofago è più largo e arrotondato in corrispondenza delle spalle e più stretto all'estremità inferiore (est.: 1,93 x 0,54 m; alt. 20 cm). Il sarcofago è deposto su tre lastre parallelepipede accostate 7. Adiacente alla parete sinistra è una banchina formata da tre lastre accostate, probabilmente destinata ad un'altra sepoltura. Lo spazio intermedio fra il sarcofago e la banchina ha il piano in terra battuta, sul quale era deposto il corredo. [142] Della seconda camera (1,70x2 m) sono conservate la lastra sinistra della fronte, la soglia e le pareti, frammentarie; non abbiamo dati per stabilire l'altezza della camera. Del dromos restano solo alcune lastre orizzontali. La tomba è stata scavata nel Tomba O La tomba, orientata a Nord, era probabilmente ad una sola cella (1,50x1,50 m; alt. max. cons. 1,20 m; sp. lastre 20 cm), preceduta da un breve dromos di cui resta solo il vespaio retrostante alle 6 La copertura a lastre orizzontali è documentata nel territorio chiusino (STEINGRÄBER 1993, p. 172), nel senese (ad es. a Castelnuovo Berardenga, tombe A e B: MANGANI 1992 e 1994), nell'agro fiorentino (per i tumuli di Prato di Rosello a Artimino v. ora Artimino 1999, p. 17 ss.). 7 Cfr. il guanciale con due incavi della tomba B di Camucia (P. BOCCI in Cortona 1992, p. 27). 3

4 pareti (lungh. max. 1,10 m; alt. max. 1 m). Della cella restano la soglia, la parete di fondo e parte della parete sinistra. Non è possibile determinare l'altezza originaria della tomba. [143] Il piano della tomba è stato ricavato al di sopra di una fossa stretta e profonda (prof max. 40 cm; largh. max. 45 cm), che inizia dall'esterno del tumulo e piega ad angolo retto al di sotto della camera, circoscrivendo un blocco del travertino originario a pianta quadrangolare, da cui verosimilmente erano tagliate le lastre. Probabilmente in quest'area il banco di travertino era più alto e fu utilizzato come cava. La fossa è stata successivamente riempita con terra per livellare il piano della tomba O e con blocchi parallelepipedi per regolarizzare la circonferenza interna del tumulo. Il materiale rinvenuto nella tomba, scavata nel 1985, si data nell'orientalizzante recente. Tomba Q La tomba, orientata a Ovest, è costituita da una sola camera (1,85 x i,50 m; alt. max. 1,84 m). Sulla fronte resta parte della lastra sinistra; sulle pareti all'angolo nord-orientale della camera è appoggiata in piano una lastra della copertura, frammentaria. Il dromos (lungh. conservata 1,60 m; largh. 1,20 m) è in gran parte distrutto: restano alcune lastre orizzontali del lato destro e il vespaio retrostante al lato sinistro; all'estremità occidentale il dromos, più basso rispetto al piano di imposta del tamburo, è tagliato nel travertino. La tomba al momento dello scavo (1988) era completamente vuota, mentre nel dromos furono raccolti scarsi frammenti di impasto databili fra la fine del VII e gli inizi del VI sec. a.c. 2. Tombe costruite a lastre sovrapposte in piano 2.1. TOMBE ARCAICHE C, G, H, I, M, P Solo alcune tombe (C, H, M) hanno il pavimento allo stesso livello delle tombe tardo-orientalizzanti e si aprono sul taglio a gradino periferico, mentre altre (G, P) sono impostate sul riempimento interno del tamburo o (tomba 1) sul dromos di una tomba preesistente. Sulla base dei materiali rinvenuti, le tombe si datano fra la metà e la fine del VI sec. a.c. Tomba C La tomba, orientata a Est (4,30x2,35 m), era suddivisa in due camere da tramezzi verticali. Resta solo la parete sinistra, costruita a lastre sovrapposte in piano, che presenta, a metà lunghezza, un incasso per l'appoggio del tramezzo, alloggiato in una fossa; del lato destro resta solo la fossa del tramezzo corrispondente. [144] Della parete di fondo resta sul pavimento un incasso poco profondo, che costituiva l'alloggiamento della fila inferiore di lastre. La tomba era priva di dromos: infatti la parete inizia in corrispondenza del taglio a gradino che definisce la circonferenza del tumulo. Tomba G La tomba (2,50x1,36 m; alt. max. 1,25 m) non è realizzata sul piano di travertino, ma nel riempimento del tumulo. Le pareti sono quasi interamente distrutte, tranne quella Ovest. Restano l estremità del letto funebre adiacente alla parete sinistra, formato da lastre allineate (ne sono conservate due: lungh. tot. 55 cm; largh. max. 45 cm; alt. 16 cm) e parte del piano in terra battuta adiacente alla parete destra (largh. 66 cm), su cui era collocato il corredo. Non resta traccia di una soglia o di un'apertura: si tratta più propriamente di una tomba a inumazione protetta da muretti. Tomba H (Fig. 4) La camera, orientata a Sud (2,10x 1,60 m; alt. max. 1,80 m), è ricavata nel riempimento del 4

5 tamburo. La fronte è chiusa da muri laterali; anche l'apertura è sigillata da blocchetti irregolarmente parallelepipedi sovrapposti in piano. All'angolo Nord-Ovest, a 1,64 m dal pavimento, restano alcuni blocchi aggettanti, indizio di una copertura a ogiva 8. Tomba I (Fig. 5) Si tratta di una piccola tomba a inumazione, orientata a Sud, ricavata nel vespaio retrostante il lato sinistro del dromos della tomba L e protetta da muretti di lastre orizzontali (2,40x0,90 m; alt. max. 64 cm). Non è conservata la fronte. Lungo la parete sinistra è collocato il letto funebre, formato da tre lastre allineate (lungh. tot. 1,77 m; largh. max. 41 cm; alt. 16 cm), alla sua destra è il piano di deposizione del corredo, in terra battuta (largh. 42 cm). La tomba è stata rinvenuta nel Tomba M La camera (2x1,60 m; alt. max. 1,10 m) si apre a Est direttamente sul taglio a gradino del tumulo. Le pareti sono costruite a lastre parallelepipede regolari (mis. medie: 70x50 cm; alt. 30 cm), la parete di fondo è formata nella parte inferiore da un'unica lastra. I blocchi della parete frontale presentano una scanalatura per l'appoggio della lastra di chiusura e per l'incastro della soglia. La tomba è stata scavata nel [145] Tomba P La cella, più larga che lunga (lungh. 1,20 m; largh. 2,20 m; alt. max. 0,82 m), presenta il piano di deposizione del defunto separato con un tramezzo di lastre irregolarmente parallelepipede dalla zona del corredo, che è adiacente alla parete di fondo (largh. max. 50 cm). Precede la cella un ambiente stretto e allungato (0,91x2,28 m), ricavato nel riempimento interno del tamburo, il cui lato destro è costituito dal prolungamento del muro destro della cella. La tomba, scoperta nel 1981, è stata scavata nel [146] 3. Tombe di età ellenistica A e F Le due tombe ellenistiche, costruite a lastre orizzontali, hanno il dromos a cielo aperto, parimenti a lastre orizzontali, che inizia dal taglio a gradino periferico. Entrambe sono state costruite agli inizi del III sec. a.c. e utilizzate fino alla fine del I sec. a.c. Dal rinvenimento di un centinaio di urne e coperchi in travertino o in tufo inscritti, conosciamo il nome della gens proprietaria del tumulo, i marcni 9. [147] Entrambe le tombe hanno le pareti laterali progressivamente inclinate verso l'interno nella parte alta, suggerendo una copertura a botte 10. Tomba A (Fig. 6) La tomba, aperta a Sud-Est, è formata da tre camere, una laterale e due coassiali, aperte su un atrio. I muri, di spessore costante (80 cm), sono costruiti a lastre parallelepipede; le connessioni fra due pareti ortogonali sono assicurate da blocchi tagliati ad angolo o incastrati con quelli adiacenti tramite intagli contrapposti. L'atrio ha pianta quadrata (2,50x2,50 m); la cella laterale, a pianta quasi 8 Per le coperture a falsa volta diffuse Etruria settentrionale in età orientalizzante e arcaica v. STEINGRÄBER 1993, p. 173, nota 8. Le tombe G e H sono state scavate nel MANGANI Il tipo di copertura a botte è caratteristico di Chiusi nel periodo medio-ellenistico STEINGRÄBER 1993, p. 180 ss. 5

6 quadrata (1,50x1,67 m; alt. max. 1,80 m), si è impostata in parte sul lato destro del dromos della tomba L, provocandone il crollo parziale, le due celle coassiali all'atrio hanno dimensioni uguali (3,30x2,70 m). Sono conservate le soglie dell'atrio e della prima cella; manca quella della cella di fondo. I pilastri divisori delle due camere hanno pianta quadrata (80x80 cm): rimangono un blocco a Est e due a Ovest. Il dromos (lungh. max.2,60 m; largh.2,20 m) è costruito a lastre irregolari e inizia dal taglio a gradino del banco di travertino (alto in questa zona 1 m). Tomba F La tomba, orientata a Sud-Ovest, è formata da due camere coassiali (I camera: 1,80x2,30 m; alt. max. 1,70 m; II camera: 2,70x2,30 m; alt. max. 1,80 m). La parte inferiore delle pareti è formata da lastroni, sui quali si sovrappongono nella parte superiore lastre disposte in piano, inclinate progressivamente verso l'interno; anche le lastre di tramezzo presentano nella parte superiore un taglio obliquo, corrispondente all'inclinazione delle pareti. Nella I camera si conserva un sarcofago, adiacente alla parete Nord formato da 5 blocchi parallelepipedi accostati, incavati e con il bordo piatto (esterno: 1,50x0,63 m; alt. 31 cm). Le pareti Est e Sud della cella di fondo presentano lacune, praticate in età antica per profanare la tomba. Erano conservate in situ le lastre di chiusura delle camere. Il dromos (lungh. 2,20 m; largh. 1,70 m) ha le pareti a lastre parallelepipede irregolari; meglio conservata è la parete Nord, che inizia dal taglio a gradino del tumulo. Di fronte al dromos la roccia presenta due tagli a gradino, il secondo ad un livello inferiore di 0,50 m rispetto all'altezza del tamburo. La tomba è stata scavata nel 1981.[149] Nel settore occidentale del tumulo, in un'area priva di tombe, restano tracce di tagli e fosse che documentano l'utilizzazione del banco di travertino come cava per tagliare le lastre delle camere. ELISABETTA MANGANI Bibliografia Artimino 1999, Artimino: il Guerriero di Prato di Rosello, Catalogo della mostra (a cura di G. Poggesi), Firenze. Atti Chianciano 1993, La civiltà di Chiusi e del suo territorio, Atti del XVII Convegno di Studi Etruschi e Italici, Firenze. Cortona 1992, La Cortona dei principes, Catalogo della mostra (a cura di P. Zamarchi Grassi), Cortona. A. MAGGIANI, 1993, Problemi della scultura funeraria a Chiusi, in Atti Chianciano 1993, pp G. MAETZKE, , Asciano - Tracce di necropoli pre-romane, «Studi Etruschi», XX pp E. MANGANI, 1983, Asciano, in Scavi e Scoperte, «Studi Etruschi», LI, p. 425 s. E. MANGANI, 1984, Il tumulo dei marcni di Asciano. Le epigrafi, «Studi Etruschi», L, 1982, pp Soprintendenza Speciale al Museo Nazionale Preistorico-Etnografico "Luigi Pigorini" Piazza G. Marconi 14, Roma. 6

7 E. MANGANI, 1989, Asciano, in Scavi e Scoperte, «Studi Etruschi», LV, , pp E. MANGANI, 1990, L'orientalizzante recente nella valle dell'ombrone, «Annali Istituto Universitario Orientale di Napoli. Sezione di Archeologia e Storia Antica», XII, pp 9-21 E. MANGANI 1991, Asciano. Le sculture tardo-orientalizzanti del tumulo del Molinello, «Studi Etruschi», LVI, , pp E. MANGANI, 1992, L'orientalizzante recente in Etruria settentrionale: tomba A della necropoli principesca del Poggione (1980), «Notizie Scavi», (1992), pp E. MANGANI, 1993, Diffusione della civiltà chiusina nella valle dell'ombrone in età arcaica, in Atti Chianciano 1993, pp E. MANGANI, 1994, Castelnuovo Berardenga (Siena). Necropoli principesca in località Poggione. Tombe B e C ( ) «Notizie Scavi», (1994), pp M. MICHELUCCI, 1982, Saturnia. Ricerche nell'area urbana e nella necropoli del Puntone, Pitigliano. S. STEINGRÄBER, 1993, L architettura funeraria chiusina, in Atti Chianciano 1993, pp A. TALOCCHINI, , Asciano, in Scavi e Scoperte, «studi Etruschi», XX, p A. TALOCCHINI, 1960, Asciano, in Scavi e Scoperte, «Studi Etruschi», XXVIII, p A. TALOCCHINI, 1961, Asciano, in Scavi e Scoperte, «Studi Etruschi», XXIX, p A. TALOCCHINI, 1963, «Fasti Archeologici», XV, 1963, p. 162 s., n [150] 7

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