Esistono tre categorie di persone che

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1 30 L apertura degli occhi Esistono tre categorie di persone che tutti gli uomini e le donne dovrebbero rispettare: il sovrano, il maestro e il genitore. Esistono tre tipi di dottrina che si dovrebbero studiare: il Confucianesimo, il Brahmanesimo e il Buddismo. Il Confucianesimo parla dei Tre sovrani, dei Cinque imperatori e dei Tre re e li definisce gli Onorevoli del Cielo; essi sono come teste per i ministri del governo e come ponti per il popolo. Nel periodo precedente ai Tre sovrani, gli uomini erano come uccelli e bestie in quanto non sapevano neppure chi fossero i loro padri. Dai Cinque imperatori in poi, essi impararono a riconoscere i loro padri e le loro madri e a trattarli con amore filiale. Ch ung-hua 1 servì con riverenza suo padre, sebbene quest ultimo fosse ostinato e caparbio. Anche il governatore di P ei 2, dopo essere divenuto imperatore, continuò a portare il massimo rispetto al Venerabile Sire [suo padre]. Il re Wu, della dinastia Chou, scolpì nel legno un immagine di suo padre, il Conte prima parte dell Ovest 3, e Ting Lan modellò una statua raffigurante la propria madre 4. Tutti questi uomini erano modelli di pietà filiale. L alto ministro Pi Kan, vedendo che la dinastia Yin si stava avviando alla rovina, ammonì severamente l imperatore, anche se ciò gli costò la testa. Hung Yen, quando scoprì che il duca Yi, suo signore, era stato massacrato, si aprì il ventre e prima di morire vi inserì il fegato del duca. Questi uomini sono esempi di lealtà. Yin Shou era il maestro dell imperatore Yao, Wu Ch eng era il maestro dell imperatore Shun, T ai-kung Wang era il maestro del re Wen 5 e Lao Tzu era il maestro di Confucio 6. Questi maestri sono noti come i quattro santi. Perfino gli Onorevoli del Cielo dinnanzi a loro chinano il capo in segno di rispetto e tutte le persone li riveriscono giungendo le palme delle mani. Santi come questi hanno lasciato più di tremila opere, fra le quali le Tre cronache, i Cinque canoni e le Tre storie. Ma tutte queste opere in sostanza non vanno al di là dei tre misteri. 1. Ch ung-hua: chiamato anche Yü Shun, ultimo dei Cinque imperatori, leggendari sovrani dell antica Cina. 2. Governatore di P ei: Liu Pang ( a.c.), fondatore della prima dinastia Han. 3. Quando il re Wu decise di ribellarsi al tiranno Chou della dinastia Yin, prima di partire per la guerra incise nel legno la figura del padre, che aveva coltivato lo stesso desiderio di salvare il popolo. Il Conte dell Ovest è il re Wen della dinastia Chou, terzo dei Tre re che governarono dopo i Cinque imperatori. 4. Durante la tarda dinastia Han, Ting Lan, che aveva perso la madre all età di quindici anni, scolpì una statua che la raffigurava e la servì come se fosse ancora viva. 5. Yin Shou e Wu Ch eng: figure leggendarie. T ai-kung Wang: generale che servì il re Wen e, dopo la sua morte, servì il re Wu, figlio di Wen. Combatté valorosamente contro l imperatore Chou della dinastia Yin e contribuì alla prosperità della dinastia Chou. 6. Questa asserzione si trova nel Chuang tzu e in Cronache dello storico. 193

2 Il primo dei tre misteri è l Essere. Questo è il principio insegnato dal Duca di Chou e altri. Il secondo mistero è il Non essere, che fu esposto da Lao Tzu. Il terzo è Essere e Non essere, cioè il mistero descritto da Chuang Tzu. Mistero significa oscurità. Alcuni dicono che, se ci chiedessimo cosa esisteva prima della nascita dei nostri avi, scopriremmo che la vita fu generata dalla forza primigenia, mentre altri dichiarano che nobiltà e abiezione, gioia e dolore, giusto e sbagliato, guadagno e perdita fanno semplicemente parte dell ordine naturale. Queste teorie sono formulate abilmente, ma ignorando del tutto sia il passato che il futuro. Mistero, come abbiamo detto, significa oscurità e buio, ed è per questa ragione che viene chiamato mistero. È una teoria che tratta i problemi solo dal punto di vista del presente. Riguardo al presente, i confuciani dichiarano che ci si dovrebbe conformare ai princìpi di benevolenza e rettitudine 7, assicurando in tal modo la salvezza a se stessi e pace e ordine al paese. Essi dicono che, se ci si allontana da questi princìpi, la nostra famiglia sarà destinata alla rovina e la casa verrà distrutta. Ma benché i saggi e i santi [che predicano questa dottrina] siano acclamati come tali, essi non sanno vedere il passato più di quanto una persona comune sia in grado di vedere la propria schiena e conoscono tanto poco del futuro quanto un cieco che non può vedere ciò che gli sta di fronte. Riguardo al presente, se un uomo porta ordine nella sua famiglia, soddisfa le esigenze della pietà filiale e pratica le cinque virtù costanti, sarà rispettato dal suo seguito e il suo nome sarà conosciuto in tutto il paese. Se al trono c è un regnante saggio, lo inviterà a diventare suo ministro o suo maestro, o potrà perfino cedergli la sua posizione. Anche il cielo lo proteggerà e vigilerà su di lui. Persone di tale specie furono i cosiddetti Cinque anziani 8 che si riunirono intorno al re Wu della dinastia Chou dandogli assistenza, oppure i ventotto generali venuti [in aiuto] dell imperatore Kuang-wu del tardo Han che furono paragonati alle ventotto costellazioni del cielo. Ma, dato che tali persone non conoscono nulla del passato o del futuro, non possono essere d aiuto ai propri genitori, al proprio sovrano o al proprio maestro per le vite future e perciò si rendono colpevoli di non ripagare i debiti di gratitudine che hanno verso di loro. Uomini del genere non sono veri saggi e santi. Confucio dichiarò che non esistevano saggi e santi nella sua terra, ma che nelle terre a occidente c era un uomo chiamato Budda che era un santo 9. Questo significa che dovremmo considerare gli insegnamenti non buddisti come il primo passo per accedere alla dottrina buddista. Prima di tutto il Confucianesimo insegnò le norme di buon comportamento e la musica 10, cosicché, quando le scritture buddiste vennero introdotte in Cina, i concetti di «precetto, meditazione e saggezza» 11, poterono essere compresi più facilmente. Insegnò poi i concetti di sovrano e di ministro in modo che fosse chiara la distinzione fra superiore e subordinato, insegnò il concetto di genitore cosicché potesse essere riconosciuta l importanza della pietà filiale, infine spiegò il concetto di maestro in modo che gli uomini imparassero a seguirlo. Il Gran Maestro Miao-lo scrive: «La propagazione del Buddismo dipende effettivamente da questo. Prima furono esposte le regole cerimoniali e la musica, poi venne introdotta la vera via» 12. T ient ai afferma: «Nel Sutra della Luce dorata 7. Princìpi di benevolenza e rettitudine: prime due delle cinque virtù costanti insegnate da Confucio. 8. I loro nomi sono sconosciuti. 9. Si trova in Lieh tzu, uno dei primi testi taoisti. 10. Le regole cerimoniali e la musica erano considerate fondamentali per elevare la coscienza morale del popolo e mantenere l ordine. 11. Precetto, meditazione e saggezza: i tre tipi di apprendimento o discipline essenziali per il praticante buddista. 12. Annotazioni su Grande concentrazione e visione profonda. La vera via qui si riferisce al Buddismo. 194

3 si dice che tutti i buoni insegnamenti esistenti nel mondo derivano da questo sutra. Avere una profonda conoscenza di questo mondo è di per sé Buddismo» 13. In Grande concentrazione e visione profonda si legge: «Io, [il Budda], ho mandato i Tre santi 14 a insegnare alle genti della Cina». In Annotazioni su Grande concentrazione e visione profonda si legge: «Il Sutra della Pratica della pura Legge afferma che il Bodhisattva Luce della Luna apparve in quella terra con il nome di Yen Hui, il Bodhisattva Purezza Splendente vi apparve come Confucio e il Bodhisattva Kashyapa come Lao Tzu. Dato che il sutra ha la sua origine in India, per quella terra si intende la Cina». Passiamo quindi agli insegnamenti non buddisti dell India. Nel Brahmanesimo troviamo le due divinità Shiva, con tre occhi e otto braccia, e Vishnu. Esse sono chiamate padre amoroso e madre compassionevole di tutti gli esseri viventi, e anche Onorevoli del Cielo e sovrani. Ci sono poi tre uomini, Kapila, Uluka e Rishabha, 15 conosciuti come i tre asceti. Essi vissero all incirca ottocento anni prima dell avvento del Budda. Gli insegnamenti esposti dai tre asceti sono conosciuti come i quattro Veda e ammontano a sessantamila opere. In seguito, al tempo del Budda, ci furono i sei maestri non buddisti, che studiarono e trasmisero tutte queste scritture non buddiste e rivestirono il ruolo di consiglieri dei re delle cinque regioni dell India. I loro insegnamenti si suddivisero in ben novantacinque o novantasei linee differenti. I vessilli del loro orgoglio si innalzarono oltre il cielo in cui non vi è né pensiero né assenza di pensiero 16, e la loro rigidità dogmatica era più dura di qualsiasi pietra o metallo, ma per capacità e profondità di comprensione superarono di gran lunga il Confucianesimo. Erano in grado di risalire a due, tre, addirittura sette esistenze passate, un periodo di ottantamila kalpa, ed erano allo stesso modo in grado di predire il futuro per ottantamila kalpa. Per quanto riguarda il principio fondamentale delle loro dottrine, alcune scuole insegnarono che le cause producono effetti, altre che le cause non producono effetti, altre ancora che le cause producono e non producono effetti. Questi erano i princìpi fondamentali di tali scuole di pensiero non buddiste. I seguaci degli insegnamenti non buddisti osservano i cinque precetti, i dieci buoni precetti, praticano una forma di meditazione ancora accompagnata da efflussi, e quando, salendo attraverso i mondi della forma e della non forma 17, raggiungono il mondo più alto, credono di essere arrivati al nirvana. Ma, nonostante proseguano a salire lentamente come bruchi, ricadono dal cielo in cui non vi è né pensiero né assenza di pensiero e precipitano nei tre cattivi sentieri. Non uno riesce a rimanere al livello del cielo, nonostante essi credano che una volta raggiunto non possano più retrocedere. Ognuno di essi accetta e pratica i princìpi insegnati dal proprio maestro e vi si conforma rigorosamente. Alcuni di essi si bagnano tre volte al giorno nel Gange, anche durante gli inverni più freddi, altri si radono i capelli, si gettano nei dirupi, si espongono al fuoco, bruciano le proprie membra e vanno per strada completamente nudi. Ci sono anche alcuni che credono di poter attirare la fortuna sacrificando molti cavalli, o che bruciano erbe e alberi, o che invece si prostrano ogni volta che trovano un albero. Questi princìpi distorti sono troppi per essere enumerati tutti. Coloro che vi aderi- 13. Grande concentrazione e visione profonda. 14. Tre santi: Confucio, il suo discepolo Yen Hui e Lao Tzu. 15. Kapila, Uluka e Rishabha: detti i tre asceti. Kapila fu il fondatore della scuola Samkhya, una delle sei scuole filosofiche dell antica India. Uluka fu il fondatore di un altra di queste sei scuole, la Vaishesika. Gli insegnamenti di Rishabha sono considerati preparatori al Giainismo. 16. Cielo in cui non vi è né pensiero né assenza di pensiero: il più elevato dei quattro regni del mondo della non forma. 17. Efflussi: qui significa impurità, illusioni e desideri. Mondi della forma e della non forma: sono i due mondi più alti del triplice mondo. 195

4 scono rispettano e onorano i maestri che li propongono, come le varie divinità fanno nei confronti del dio Shakra o i ministri di corte nei confronti del sovrano dell impero. Ma non uno solo dei seguaci di questi novantacinque insegnamenti non buddisti, inferiori o superiori, potrà mai sfuggire al ciclo di nascita e morte. I discepoli dei migliori maestri cadranno nei cattivi sentieri dopo due o tre vite; i discepoli dei peggiori vi cadranno subito nella prossima vita. Tuttavia il punto d arrivo di questi insegnamenti non buddisti costituisce un importante tramite per l introduzione al Buddismo. Alcuni di essi affermano: «Fra mille anni il Budda apparirà nel mondo» 18, altri: «Fra cento anni, il Budda apparirà nel mondo» 19. Il Sutra del Nirvana dice: «Tutte le scritture non buddiste e i testi della società sono insegnamenti buddisti. Non sono insegnamenti non buddisti». E nel Sutra del Loto si legge: «Al cospetto delle moltitudini sembrano preda dei tre veleni o manifestare i segni di visioni distorte. Così i miei discepoli fanno uso di espedienti per salvare gli esseri viventi» 20. In terzo luogo, consideriamo il Buddismo. Dobbiamo sapere che l Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione è una grande guida di tutti gli esseri viventi, è un grande occhio, un grande ponte, un gran timoniere, un grande campo di fortuna. I quattro santi e i tre asceti delle scritture e degli insegnamenti confuciani e brahmani sono considerati dei santi, ma in realtà sono persone comuni che non sono ancora riuscite a sradicare le tre categorie di illusioni. Sono chiamati saggi, ma in realtà sono come bambini che non comprendono il principio di causa ed effetto. Usando il loro insegnamento come una nave, potremmo mai attraversare il grande mare della nascita e della morte? Con il loro insegnamento come ponte, potremmo sfuggire al labirinto dei sei sentieri? Ma il Budda, il nostro grande maestro, ha superato persino il ciclo di trasmigrazione con cambiamento e avanzamento, per non parlare di quello di trasmigrazione con differenze e limitazioni 21. Egli può estirpare persino le radici dell oscurità fondamentale, senza parlare dei rami e delle foglie delle banali illusioni del pensiero e del desiderio. Questo Budda, dal tempo della sua illuminazione all età di trent anni fino alla sua entrata nel nirvana quando ne aveva ottanta, espose i suoi sacri insegnamenti per un periodo di cinquant anni. Ogni parola, ogni frase da lui pronunciata rappresenta la verità; non una frase, non un verso è falso. Le parole dei santi e dei saggi conservate nelle scritture e negli insegnamenti del Confucianesimo e del Brahmanesimo, come abbiamo notato, sono prive di errore e conformi allo spirito con il quale furono pronunciate. Ciò è ancora più vero nel caso del Budda che da innumerevoli kalpa non ha mai detto falsità. In confronto alle scritture e agli insegnamenti non buddisti, le dottrine che egli espose durante un periodo di circa cinquant anni rappresentano il grande veicolo, le parole di verità del grande uomo 22. Ogni cosa che egli predicò dall alba della sua illuminazione fino al tramonto, quando entrò nel nirvana, non è altro che la verità. Tuttavia esaminando gli ottantamila insegnamenti che il Budda espose per un periodo di circa cinquant anni, trascritti nei sutra, si osservano varie distinzioni: 18. Forse è la parafrasi di un passo del Sutra del Nirvana. 19. Forse è la parafrasi di un passo del Sutra del Nirvana. 20. Il Sutra del Loto, cap. 8, p Trasmigrazione con differenze e limitazioni: trasmigrazione degli esseri non illuminati tra i sei sentieri. In questo ripetuto ciclo di rinascita tra i sei mondi inferiori illusori, gli esseri viventi nascono con un aspettativa di vita limitata e in differenti forme secondo il loro karma. Trasmigrazione con cambiamento e avanzamento: trasmigrazione degli ascoltatori della voce, risvegliati all origine dipendente e bodhisattva. In questa trasmigrazione essi cambiano, o si emancipano dal corpo soggetto alla trasmigrazione con differenze e limitazioni nel regno dell illusione, rimuovendo gradualmente le illusioni che conducono alla sofferenza. 22. Grande uomo: qui si riferisce al Budda. 196

5 Hinayana e Mahayana, sutra provvisori e veri, insegnamenti essoterici ed esoterici, discorsi generici e particolari, verità e falsità, vedute corrette e distorte. Ma tra questi, il Sutra del Loto rappresenta il corretto insegnamento del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, le vere parole dei vari Budda delle tre esistenze e delle dieci direzioni. Riferendosi al periodo dei [precedenti] quarant anni e più, l Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione definì i vari sutra, numerosi come i granelli di sabbia del Gange, predicati in tale periodo come sutra nei quali «non ho ancora rivelato la verità» 23. E chiamò il Sutra del Loto, predicato durante gli otto anni [successivi], il sutra in cui «deve ora rivelare la verità» 24. Per questo il Budda Molti Tesori sorse dalla terra e testimoniò: «Tutto ciò che hai esposto è la verità!» 25. E i Budda che sono le emanazioni di Shakyamuni si riunirono ed estesero le loro lunghe lingue fino al cielo di Brahma quale testimonianza 26. Queste parole sono perfettamente chiare, perfettamente comprensibili, più chiare del sole in una bella giornata e della luna piena a mezzanotte. Guardatele con rispetto e credete in esse, e quando distogliete lo sguardo, custoditele nel cuore! Il Sutra del Loto contiene due importanti dottrine 27. Le scuole del Tesoro dell Abhidharma, dell Affermazione della verità, dei Precetti, delle Caratteristiche dei dharma e dei Tre trattati non ne conoscono neppure il nome. Le scuole della Ghirlanda di fiori e della Vera parola, d altra parte, se ne sono fraudolentemente appropriate e ne hanno fatto il cuore dei propri insegnamenti. La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita si trova solo nascosta nella profondità del capitolo Durata della vita dell insegnamento originale del Sutra del Loto. I bodhisattva Nagarjuna e Vasubandhu ne erano consapevoli, ma non la esposero apertamente. Solo T ien-t ai Chih-che l abbracciò e la custodì sempre nel suo cuore. La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita inizia con il mutuo possesso dei Dieci mondi. Le scuole delle Caratteristiche dei dharma e dei Tre trattati parlano di otto mondi soltanto, non sanno nulla dei Dieci mondi, ancor meno del loro mutuo possesso. Le scuole del Tesoro dell Abhidharma, dell Affermazione della verità e dei Precetti derivano i loro insegnamenti dai sutra Agama: conoscono sei mondi soltanto e non sanno nulla degli altri quattro. Essi dichiarano che in tutte le dieci direzioni c è solo un Budda e non predicano l esistenza di un Budda in ogni direzione. Non dicono che «tutti gli esseri senzienti possiedono ugualmente la natura di Budda» 28, anzi non l ammettono neanche in una sola persona. Nonostante ciò, a volte i membri delle scuole dei Precetti e dell Affermazione della verità affermano che esistono dei Budda in tutte le dieci direzioni o che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda. Questo perché i maestri di queste scuole che apparvero dopo la morte del Budda si sono appropriati di queste dottrine mahayana e le hanno assimilate nei loro insegnamenti. Per esempio, nel periodo precedente la comparsa del Buddismo, coloro che propugnavano gli insegnamenti non buddisti [in India] non avevano concezioni molto profonde. Ma dopo la comparsa del Budda, quando ebbero ascoltato e osservato la reli- 23. In un passo del Sutra degli Innumerevoli significati si legge: «In questi quarant anni e più, non ho ancora rivelato la verità». 24. In un passo del capitolo Espedienti del Sutra del Loto si legge: «L Onorato dal Mondo ha esposto le sue dottrine per molto tempo e deve ora rivelare la verità» (Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 33). 25. Il Sutra del Loto, cap. 11, p Quest episodio viene descritto nel ventunesimo capitolo del Sutra del Loto, Poteri sovrannaturali. 27. Due importanti dottrine: la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita teorici (o potenziali) che si basa sull insegnamento transitorio del Sutra del Loto (prima metà) e la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita concreti (o effettivi) rivelata nell insegnamento originale (seconda metà) del Sutra del Loto. 28. Sutra del Nirvana. 197

6 gione buddista, divennero consapevoli dei limiti dei loro insegnamenti. Allora ebbero la brillante idea di appropriarsi degli insegnamenti buddisti e di includerli nelle dottrine della loro scuola, e il risultato fu che caddero in un errore ancora più grave del precedente. Questi sono esempi del tipo di errori noti come impossessarsi del Buddismo e plagiare il Buddismo 29. Lo stesso avvenne nel caso delle scritture non buddiste [in Cina]. Prima che il Buddismo fosse introdotto in Cina, il Confucianesimo e il Taoismo erano dottrine piuttosto ingenue e puerili. Ma, nel tardo Han, in Cina fu introdotto il Buddismo e si contrappose alle dottrine locali. Col tempo, quando il Buddismo si era diffuso tra la popolazione, alcuni preti buddisti per avere infranto i precetti furono costretti a ritornare alla vita secolare o decisero di adeguarsi alle credenze locali. Tramite questi uomini le dottrine buddiste furono introdotte fraudolentemente nel Confucianesimo e nel Taoismo. Nel quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda si legge: «Di questi tempi ci sono molti monaci diabolici che rinunciano ai loro voti e ritornano alla vita laica. Per paura di essere puniti a causa del loro agire, essi si schierano nelle file dei taoisti. Sperando di ottenere fama e profitti, essi cantano le lodi di Lao Tzu e Chuang Tzu, usurpano i concetti buddisti e li mescolano alle loro scritture distorte. Distorcono ciò che è elevato e lo pongono fra ciò che è basso, distruggono ciò che è nobile e lo trascinano fra ciò che è vile, riducendo tutto allo stesso livello». Su Grande concentrazione e visione profonda commenta questo passo come segue: «Benché siano monaci, essi distruggono il Buddismo. Alcuni rinunciano ai voti e ritornano alla vita secolare, come fece Wei Yüan-sung. Poi, come laici, agiscono distruggendo il Buddismo. Simili uomini rubano e usurpano i corretti insegnamenti buddisti e li usano per integrare e sostenere le scritture distorte. Il passo distorcono ciò che è elevato significa che, avendo aderito al Taoismo, essi cercano di collocare Buddismo e Taoismo allo stesso livello, dando lo stesso valore a ciò che è corretto e a ciò che è distorto, benché la ragione ci dica che questo è assolutamente impossibile. Essendo stati una volta seguaci del Buddismo, si appropriano di ciò che è corretto per sostenere ciò che è distorto. Distorcono gli ottantamila elevati insegnamenti delle dodici suddivisioni del canone buddista adattandole al mediocre contesto dei due capitoli e delle cinquemila parole [di Lao Tzu] per spiegare le dottrine vili e distorte di quel testo. Questo è il significato di distruggono ciò che è nobile e lo trascinano fra ciò che è vile». Questo commento merita attenta considerazione, perché spiega il significato degli eventi sopra descritti. All interno dello stesso Buddismo si verificarono fatti del genere. Il Buddismo fu introdotto in Cina durante l era Yungp ing (58-75 d.c.) della tarda dinastia Han, e col tempo affermò la sua supremazia sul Confucianesimo e il Taoismo. Al suo interno, però, si vennero definendo differenti interpretazioni dalle quali si svilupparono le così dette tre scuole del sud e sette scuole del nord, che spuntarono qua e là come orchidee e crisantemi. Tuttavia, all epoca delle dinastie Ch en e Sui, il Gran Maestro Chih-che sconfisse le varie scuole e il Buddismo fu di nuovo in grado di salvare tutti gli esseri viventi. In seguito, furono introdotti dall India gli insegnamenti delle scuole delle Caratteristiche dei dharma e della Vera parola e fece la sua comparsa anche la scuola della Ghirlanda di fiori. Fra queste scuole, quella delle Caratteristiche dei dharma divenne la grande rivale della T ien-t ai, poiché i rispettivi insegnamenti erano incompatibili 29. Impossessarsi del Buddismo: indica i non buddisti che assimilano gli insegnamenti hinayana alla loro scuola e pretendono che sia la loro dottrina. Plagiare il Buddismo: indica i non buddisti che plagiano le idee buddiste ed espongono gli insegnamenti mahayana come fossero dottrine della loro scuola. Sono descritti in Grande concentrazione e visione profonda. 198

7 come il fuoco e l acqua. Più tardi, quando il Maestro del Tripitaka Hsüan-tsang e il Gran Maestro Tz u-en esaminarono più da vicino l opera di T ien-t ai, compresero che le opinioni della loro scuola erano distorte e, benché non ripudiarono apertamente la propria scuola, sembra che intimamente si fossero convertiti agli insegnamenti di T ien-t ai. All inizio le scuole della Ghirlanda di fiori e della Vera parola erano fondate su sutra provvisori. Ma i maestri del Tripitaka Shan-wu-wei e Chin-kang-chih [che introdussero gli insegnamenti esoterici della Vera parola in Cina] si impadronirono della dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita di T ien-t ai e ne fecero il cuore della propria scuola, aggiunsero la pratica dei mudra e dei mantra e si convinsero che il loro insegnamento fosse superiore [a quello di T ien-t ai]. Di conseguenza, gli studiosi del Buddismo, all oscuro dei fatti, giunsero a credere che la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita fosse stata esposta nel Sutra di Mahavairochana e che fosse stata elaborata in India. Analogamente, all epoca del patriarca Ch engkuan della scuola della Ghirlanda di fiori, la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita di T ien-t ai fu subdolamente incorporata nella scuola della Ghirlanda di fiori e venne usata per interpretare il passo del Sutra della Ghirlanda di fiori che dice: «La mente umana è come un abile pittore». La gente ignora questi fatti. Nel caso del nostro paese, il Giappone, le sei scuole di Nara, fra cui quella della Ghirlanda di fiori, furono introdotte prima delle scuole T ien-t ai (o Tendai) e della Vera parola. La scuola della Ghirlanda di fiori, quella dei Tre trattati, quella delle Caratteristiche dei dharma discutevano e rivaleggiavano una contro l altra come l acqua e il fuoco. Quando apparve in Giappone il Gran Maestro Dengyo, questi non solo smascherò gli errori delle sei scuole, ma dimostrò che la scuola della Vera parola si era appropriata dei princìpi del Sutra del Loto spiegati da T ien-t ai ponendoli alla base dei suoi insegnamenti. Il Gran Maestro Dengyo mise da parte le varie interpretazioni dei maestri delle altre scuole e, unicamente sulla base delle scritture, condannò i loro punti di vista. Di conseguenza egli poté sconfiggere in un dibattito otto eminenti preti delle sei scuole, poi dodici, poi quattordici, infine circa trecento preti, compreso il Gran Maestro Kobo. Ben presto non ci fu più una sola persona in tutto il Giappone che non riconoscesse l autorità della scuola Tendai. Inoltre, i grandi templi di Nara, il tempio To e gli altri templi di tutte le province divennero subordinati al tempio principale della scuola Tendai sul monte Hiei. Il Gran Maestro Dengyo fece notare che i fondatori delle varie altre scuole cinesi, riconoscendo l autorità delle dottrine T ien-t ai, avevano evitato l errore di offendere i corretti insegnamenti del Buddismo. In seguito il mondo gradualmente declinò, la saggezza delle persone divenne sempre più scarsa e alla fine cessarono di studiare le profonde dottrine Tendai. Le altre scuole si ancorarono sempre più fermamente alle proprie convinzioni preconcette e alla fine le sei scuole di Nara e la scuola della Vera parola si rivoltarono e attaccarono la scuola Tendai. Quest ultima, divenuta sempre più debole, si rese conto di non poter competere con le altre scuole. Ad aggravare la situazione si aggiunsero nuove assurde scuole come la Zen e quella della Pura terra che cominciarono anch esse a opporsi alla scuola Tendai, così che un numero sempre maggiore di credenti laici si convertì a quegli insegnamenti distorti. Per finire, anche quei preti della scuola Tendai che venivano considerati uomini di eminente virtù, si dichiararono sconfitti e offrirono il loro sostegno a queste scuole. Non solo la Tendai, ma anche la Vera parola e le sei scuole furono costrette a cedere le loro proprietà e i loro beni alle nuove scuole e il corretto insegnamento [del Sutra del Loto] scomparve. Di conseguenza, la Dea del Sole, il dio Hachiman, il Re della Montagna del monte Hiei e le altre divinità tutelari che proteggono il paese, nell impossibilità di gustare il sapore del corretto insegnamento, lasciarono il paese. I demoni si fecero avanti 199

8 per prendere il loro posto e divenne evidente che il paese era condannato. Vorrei a questo punto esprimere il mio umile parere: gli insegnamenti esposti dal Budda Shakyamuni nei primi quarant anni e più si differenziano notevolmente da quelli esposti nel Sutra del Loto negli ultimi otto anni. Gli studiosi contemporanei hanno già espresso l opinione, da me condivisa, che la differenza principale consiste nell illuminazione delle persone dei due veicoli e nella vera illuminazione del Budda Shakyamuni in un passato inconcepibilmente remoto. Esaminando il Sutra del Loto, troviamo la predizione che Shariputra diverrà il Tathagata Fiore Splendente, Mahakashyapa diverrà il Tathagata Fulgida Luce, Subhuti il Tathagata Forma Rara, Katyayana il Tathagata Aurea Luce di Jambunada, Maudgalyayana il Budda Fragranza di Sandalo Tamalapattra, Purna il Tathagata Fulgida Legge, Ananda il Budda Re di Saggezza e Potere Illimitato come i Mari e i Monti, Rahula il Tathagata che Cammina su Sette Preziosi Fiori, i cinquecento e i settecento ascoltatori della voce diverranno i Tathagata Splendore Universale, i duemila che devono ancora apprendere e che non hanno più nulla da apprendere, diverranno i Tathagata Vessillo Ingioiellato, le monache Mahaprajapati e Yashodhara diverranno rispettivamente il Tathagata Gioia per gli Occhi di Tutti gli Esseri e il Tathagata Dotato di Mille, Diecimila Segni Splendenti. Leggendo il Sutra del Loto si comprende che queste persone sono degne di grande rispetto. Ma esaminando le scritture che espongono gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto troviamo che, purtroppo, la situazione è molto diversa. Il Budda, l Onorato dal Mondo, è un uomo dalle parole veritiere e perciò è chiamato il santo e il grande uomo. Anche nelle scritture non buddiste dell India e della Cina vi sono uomini rispettati come santi, saggi o asceti celesti perché dicono il vero. Ma, poiché il Budda li supera tutti, è chiamato il grande uomo. [Quando espose il Sutra del Loto] il Budda disse: «I Budda, gli Onorati dal Mondo, appaiono nel mondo per un unica grande ragione» 30. Disse anche: «Non ho ancora rivelato la verità» 31 e inoltre: «L Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità» 32 e «Mettendo da parte onestamente gli espedienti, [esporrò unicamente la via suprema]» 33. Il Budda Molti Tesori unì la propria testimonianza alle parole del Budda e le emanazioni del Budda mostrarono la lingua in segno di assenso. Chi può dunque dubitare che Shariputra diverrà il Tathagata Fiore Splendente o che Mahakashya pa diverrà il Tathagata Fulgida Luce e che le profezie del Budda si avvereranno? Ciò nonostante, anche tutti i sutra precedenti il Sutra del Loto rappresentano le vere parole del Budda. Il Sutra della Ghirlanda di fiori del grande e vasto Budda afferma: «Esistono solo due luoghi dove il Grande Albero Re della Medicina, la saggezza del Tathagata, non crescerà e non porterà beneficio al mondo. Non crescerà se cadrà nel vasto vuoto costituito dal profondo abisso in cui cadono le persone dei due veicoli, o nelle profonde acque delle vedute distorte e della brama insaziabile in cui annegano gli esseri incapaci di conseguire la Buddità che distruggono le loro stesse radici del bene». Questo passo può essere così spiegato. Sulle Montagne Nevose si trova un albero altissimo che ha innumerevoli radici. È chiamato il Grande Albero Re della Medicina ed è sovrano di tutti gli alberi che crescono nella terra di Jambudvipa. Misura centosessantottomila yojana di altezza. Tutti gli altri alberi e piante di Jambudvipa, per fiorire e dare frutti, dipendono dalle radici, dai rami, dai fiori e dai frutti di questo albero. Perciò questo albero simboleggia la natura del 30. Il Sutra del Loto, cap. 2, pp Sutra degli Innumerevoli significati. Vedi nota Il Sutra del Loto, cap. 2, p Ibidem, cap. 2, p

9 Budda e tutti gli altri alberi simboleggiano gli esseri viventi. Ma questo grande albero non cresce nell abisso infuocato o nel cerchio d acqua 34. L abisso infuocato è usato come metafora della mente delle persone dei due veicoli e il cerchio d acqua come metafora della mente degli icchantika o persone di incorreggibile miscredenza. La scrittura dice che queste due categorie di esseri non conseguiranno mai la Buddità. Il Sutra della Grande raccolta afferma: «Vi sono due tipi di persone che sono destinate a morire e a non rinascere e che alla fine non saranno mai in grado di riconoscere e ripagare i loro debiti di gratitudine. Uno è l ascoltatore della voce, l altro il risvegliato all origine dipendente. Supponiamo che una persona cada in un profondo abisso: questa persona sarà incapace di portare beneficio a se stessa e agli altri. Anche gli ascoltatori della voce e i risvegliati all origine dipendente sono così: cadono nell abisso dell emancipazione e non possono portare beneficio né a se stessi né agli altri». Gli oltre tremila volumi delle scritture confuciane e taoiste della Cina, in definitiva, pongono l accento su due princìpi: la pietà filiale e la lealtà al sovrano, ma la lealtà non è altro che l estensione della pietà filiale; la pietà filiale è una cosa elevata; anche il cielo è elevato ma non tanto quanto la pietà filiale. La pietà filiale è profonda; anche la terra è profonda, ma non è più profonda della pietà filiale. I saggi e i santi sono il prodotto della pietà filiale. Come possono dunque coloro che studiano il Buddismo non riconoscere e ripagare i loro debiti di gratitudine? I discepoli del Budda devono assolutamente conoscere i quattro debiti di gratitudine 35 e sapere come assolverli. Per di più, Shariputra, Mahakashyapa e gli altri discepoli dei due veicoli osservavano scrupolosamente i duecentocinquanta precetti e le tremila regole di condotta, conoscevano alla perfezione i tre tipi di meditazione la meditazione sul gusto, la meditazione pura, la meditazione libera da efflussi e i sutra Agama ed erano liberi dalle illusioni del pensiero e del desiderio del triplice mondo. Avrebbero dovuto essere persone esemplari nel saper riconoscere e ripagare i debiti di gratitudine. Eppure l Onorato dal Mondo dichiarò che non riconoscevano i debiti di gratitudine, poiché, egli sosteneva, quando un uomo lascia i suoi genitori e la sua casa per divenire monaco, dovrebbe sempre avere come scopo la salvezza di suo padre e di sua madre. Ma questi uomini appartenevano ai due veicoli e, benché pensassero di aver conseguito l emancipazione, non facevano niente per il bene degli altri. E anche se avessero fatto qualcosa di bene per gli altri, avendo condotto i propri genitori su un sentiero che non li avrebbe mai portati alla Buddità, erano divenuti al contrario uomini che non riconoscevano i debiti di gratitudine. Nel Sutra di Vimalakirti si legge: «Vimalakirti ancora una volta interrogò Manjushri: Quali sono i semi della Buddità?. Manjushri rispose: Tutte le illusioni e le contaminazioni sono i semi della Buddità. Anche se una persona commette i cinque peccati capitali ed è condannata all inferno della sofferenza incessante, è ancora capace di concepire il grande desiderio della via». Lo stesso sutra afferma: «Uomini devoti, permettetemi di fare una metafora. Le pianure e le regioni montuose non produrranno mai gli steli e i fiori del loto blu o della ninfea. Ma nei campi fangosi e acquitrinosi che giacciono in basso, là troverete questi fiori». Dice anche: «Colui che è già divenuto un arhat e ha raggiunto il livello di verità corrispondente allo stato di arhat, non può concepire il desiderio della via e conseguire la Buddità. È paragonabile a un uomo che abbia distrutto i cinque organi sensoriali e 34. Cerchio d acqua: secondo l antica credenza indiana, uno dei tre cerchi fatti d oro, acqua e vento che sostenevano il monte Sumeru e i continenti circostanti. 35. Quattro debiti di gratitudine: i debiti verso i genitori, il maestro, il sovrano e i tre tesori del Buddismo. 201

10 che perciò non può più godere delle cinque gioie che ne derivano». Secondo questo sutra, i tre veleni di avidità, collera e stupidità possono diventare i semi della Buddità, e i cinque peccati capitali, come ad esempio l uccisione del proprio padre, possono diventare anch essi semi della Buddità. Potrebbe anche succedere che sugli altipiani nascano fiori di loto blu, ma le persone dei due veicoli non potranno mai diventare Budda. Il testo afferma che paragonando le virtù dei due veicoli ai vizi dell uomo comune si scoprirà che questi ultimi possono condurre alla Buddità, mentre le virtù dei due veicoli non potranno mai. I vari sutra hinayana biasimano il male e lodano il bene. Ma questo sutra, il Vimalakirti, condanna le virtù delle persone dei due veicoli e loda i vizi dell uomo comune. Sembrerebbe quasi che non si tratti di una scrittura buddista, ma piuttosto dell insegnamento di qualche scuola non buddista. In realtà il sutra vuole affermare categoricamente che le persone dei due veicoli non potranno mai diventare Budda. Il Sutra corretto ed equo delle Dharani afferma: «Manjushri disse a Shariputra: Può un albero secco produrre nuovi fiori? Può un torrente di montagna invertire il suo corso e risalire alla sorgente? Può ricomporsi una roccia frantumata? Può un seme bruciato germogliare?. Shariputra rispose: No. Manjushri continuò: Se queste cose sono impossibili, perché gioisci in cuor tuo chiedendomi se ti è stata predetta la Buddità?». Il passo significa che come un albero secco non produce fiori, come un torrente di montagna non risale indietro, come una roccia frantumata non può essere ricomposta, come un seme bruciato non può germogliare, così i due veicoli [non potranno mai conseguire la Buddità]. Il loro seme della Buddità è stato bruciato. Nell Ampio Sutra della Saggezza si legge: «Tutti voi, figli del cielo, se non avete ancora concepito il desiderio della perfetta illuminazione, ora è tempo di farlo. Una volta entrati nel mondo dell illuminazione degli ascoltatori della voce, non sarete più capaci di concepire questo desiderio della perfetta illuminazione. Perché questo? Perché sareste fuori dal mondo di nascita e morte e questo di per sé sarebbe un ostacolo». Il senso di questo passo è che il Budda 36 non apprezza le persone dei due veicoli perché non nutrono il desiderio della perfetta illuminazione, mentre apprezza le divinità celesti perché concepiscono questo desiderio. Il Sutra Shuramgama afferma: «Se una persona colpevole dei cinque peccati capitali ascolta questa meditazione shuramgama e concepisce il desiderio della suprema illuminazione, allora sarà ancora capace di diventare Budda. Ma, Onorato dal Mondo, un arhat che ha annientato tutti gli efflussi è come un recipiente rotto: non sarà mai capace di ricevere e tenere questa meditazione» 37. Il Sutra di Vimalakirti dice: «Chi vi fa l elemosina, non si coltiva un campo di fortuna. Chi vi fa delle offerte cadrà nei tre cattivi sentieri». Questo passo indica che gli esseri umani e celesti che sostengono preti santi come Mahakashyapa e Shariputra cadranno infallibilmente nei tre cattivi sentieri. Si pensava che simili preti santi fossero gli occhi degli esseri umani e celesti, le guide di tutti gli esseri viventi, secondi solo al Budda. Era mai possibile che il Budda parlasse in tal modo di tali uomini ripetutamente davanti alle grandi assemblee di esseri umani e celesti? Voleva veramente rimproverare a morte i suoi discepoli? Si servì anche di numerose metafore per condannare i due veicoli paragonandoli al latte d asina rispetto al latte di vacca, a vasi di 36. Nell Ampio Sutra della Saggezza, queste parole sono pronunciate da Subhuti, un discepolo del Budda, ma qui il Daishonin le riferisce a Shakyamuni stesso che ha esposto il sutra. 37. Gli esseri celesti, versando lacrime di gioia, pronunciano questa dichiarazione dopo aver udito la predicazione del Budda. La meditazione shuramgama doveva impedire di essere tormentati dai desideri e dalle illusioni. 202

11 argilla rispetto a vasi d oro, alla luce di una lucciola in confronto alla luce del sole. E non espresse tali giudizi in una parola o due, per un giorno o due, un mese o due, un anno o due, in un sutra o due, bensì per un periodo di più di quarant anni, in innumerevoli sutra, davanti ad assemblee di innumerevoli persone condannò i due veicoli, senza attenuanti. Così ognuno seppe che questa condanna era vera. Lo seppe il cielo, lo seppe la terra. Non un uomo o due, ma centinaia, migliaia e decine di migliaia di persone, le divinità celesti, le divinità drago e gli asura del triplice mondo, tutti gli esseri umani e celesti, i due veicoli e i grandi bodhisattva che si addensarono come nuvole nell assemblea dalle cinque regioni dell India, dai quattro continenti, dai sei cieli del mondo del desiderio, dai mondi della forma e della non forma e dai mondi delle dieci direzioni, ascoltarono e seppero; inoltre ognuno di essi, ritornando alla propria terra, riferì a tutti gli abitanti delle rispettive terre ciò che il Budda aveva insegnato nel mondo di saha, così che non ci fu un singolo essere degli innumerevoli mondi delle dieci direzioni che non apprendesse che Mahakashyapa, Shariputra e i loro simili non avrebbero mai conseguito la Buddità e che era sbagliato far loro offerte. Tuttavia, nel Sutra del Loto predicato negli ultimi otto anni, il Budda, ritrattando improvvisamente le precedenti affermazioni, insegnò che i due veicoli conseguiranno la Buddità. Potevano gli esseri umani e celesti, riuniti nell assemblea per ascoltarlo, credergli? Non soltanto non lo credettero, ma iniziarono a nutrire dubbi su tutti i sutra predicati nei periodi precedenti e successivi. Si chiesero se tutti gli insegnamenti esposti dal Budda in una cinquantina d anni di predicazione non fossero dottrine false e vuote. È vero che un sutra dice: «In questi quarant anni e più, non ho ancora rivelato la verità» 38, ma non si poteva pensare che il demone celeste avesse assunto la forma di 38. Sutra degli Innumerevoli significati, considerato un introduzione al Sutra del Loto. Budda per predicare questo sutra [del Loto] negli ultimi otto anni? In verità specificando quando i discepoli dei due veicoli avrebbero raggiunto la Buddità, in quali kalpa e paesi, il nome che avrebbero portato e a quali discepoli avrebbero insegnato, il venerabile Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, sta dicendo due cose diverse; vale a dire che sta contraddicendo le sue stesse parole. Ed è per questo che i brahmani lo chiamano con derisione il gran bugiardo. Ma proprio quando gli esseri umani e celesti presenti alla grande assemblea si sentivano scoraggiati di fronte a questa contraddizione, il Tathagata Molti Tesori, che dimora a est nel Mondo della Purezza Preziosa, apparve in una torre ornata dai sette tipi di gemme, alta cinquecento yojana e larga duecentocinquanta. L assemblea di esseri umani e celesti rimproverava il Budda Shakyamuni di contraddire le sue stesse parole ed egli, benché cercasse di spiegare ora in un modo ora nell altro, si trovava in grande imbarazzo nell incapacità di dissipare i loro dubbi, quando la torre preziosa emerse dalla terra davanti a lui e si innalzò nel cielo. Apparve come la luna piena che sorge da dietro le montagne dell est nel buio della notte. La torre ornata dai sette tipi di gemme si innalzò nel cielo senza appoggiarsi alla terra o alla volta celeste, ma rimanendo sospesa a mezz aria, mentre dal suo interno usciva una voce chiara e risonante che pronunciò parole di testimonianza. [Così il Sutra del Loto ne parla:] «A quel tempo dalla torre preziosa si udì una voce possente pronunciare parole di lode: Eccellente, eccellente! Shakyamuni, Onorato dal Mondo, tu puoi predicare alla grande assemblea il Sutra del Loto della Legge meravigliosa, la grande saggezza imparziale, la Legge per istruire i bodhisattva, custodita e serbata nel cuore dai Budda! È come dici, proprio come dici tu. Shakyamuni, Onorato dal Mondo, tutto ciò che hai esposto è la verità!» 39. [Il sutra dice ancora]: «A quel tempo l Onorato dal Mondo, alla presenza di 39. Il Sutra del Loto, cap. 11, p

12 Manjushri e degli altri innumerevoli bodhisattva e mahasattva, centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni, che vivevano da tempo remoto nel mondo di saha, e [ ] degli esseri umani e non umani, alla presenza di tutti costoro manifestò i suoi grandi poteri sovrannaturali. Estese in alto la sua lunga e larga lingua fino a raggiungere il cielo di Brahma e da ogni poro emise innumerevoli raggi di ogni colore, che illuminarono tutti i mondi nelle dieci direzioni. «Gli altri Budda seduti sui troni di leone sotto i numerosi alberi ingioiellati, fecero lo stesso: estesero le lunghe e larghe lingue ed emisero innumerevoli raggi di luce» 40. Afferma inoltre: «Il Budda Shakyamuni fece tornare i Budda emanazioni del suo corpo, che erano giunti dalle dieci direzioni, alle loro terre d origine dicendo: [Ciascuno di questi Budda può andare a suo piacimento]. Anche la torre del Budda Molti Tesori ritorni dove stava prima» 41. Nel passato, quando l Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione raggiunse per la prima volta la via 42, i Budda delle dieci direzioni apparvero per consigliarlo e incoraggiarlo e gli inviarono numerosi grandi bodhisattva. Quando predicò il Sutra della Saggezza coprì con la sua lunga lingua un sistema maggiore di mondi e apparvero mille Budda nelle dieci direzioni. Quando predicò il Sutra della Luce dorata, i quattro Budda 43 apparvero nelle quattro direzioni e quando predicò il Sutra di Amida, i Budda delle sei direzioni 44 coprirono con le loro lingue il sistema maggiore di mondi. Quando predicò il Sutra della Grande raccolta, i Budda e i bodhisattva delle dieci direzioni si radunarono nella Sala del Grande Tesoro. Ma paragonare questi segni con quelli [che accompagnarono la predicazione] del Sutra del Loto è come paragonare una pietra gialla all oro, una nuvola bianca a una montagna bianca, il ghiaccio a uno specchio d argento, o il colore nero al blu; solo chi ha la vista annebbiata, gli strabici, gli orbi e chi ha difetti di vista può confonderli. Il Sutra della Ghirlanda di fiori fu il primo a essere predicato e non esistevano parole precedenti del Budda per contraddirlo, quindi naturalmente non fece sorgere dubbi. Nel Sutra della Grande raccolta, nell Ampio Sutra della Saggezza, nel Sutra della Luce dorata e nel Sutra di Amida, il Budda, per condannare l ideale dei due veicoli dei vari sutra hinayana, descrisse le pure terre delle dieci direzioni, ispirando nei bodhisattva e nelle persone comuni il desiderio di raggiungerle, e provocando turbamento e irritazione nelle persone dei due veicoli. Troviamo inoltre certe differenze fra i sutra hinayana e i sutra mahayana: in alcuni appaiono i Budda delle dieci direzioni; in altri i grandi bodhisattva vengono inviati dalle dieci direzioni; in alcuni si dice che un particolare sutra è predicato nei mondi delle dieci direzioni, in altri partecipano all assemblea tutti i Budda delle dieci direzioni; a volte il Budda Shakyamuni ricopre con la sua lingua il sistema maggiore di mondi, altre volte sono i vari Budda che estendono le loro lingue. Tutto questo unicamente per confutare l idea sostenuta dai sutra hinayana che vi sia un solo Budda nei mondi delle dieci direzioni. Ma nel caso del Sutra del Loto, esso differisce talmente dai precedenti sutra mahayana che Shariputra e gli altri ascoltatori della voce, i grandi bodhisattva, i vari esseri umani e celesti furono indotti a pensare: «Che sia un demone che finge di essere il Budda?» 45. Eppure, gli uomini dagli occhi offuscati delle scuole della Ghirlanda di fiori, delle Caratteristiche dei dharma, dei Tre tesori, della Vera parola e Nembutsu sembrano pensare che i loro sutra particolari siano uguali al Sutra del Loto. Direi che hanno una pessima vista! 40. Il Sutra del Loto, cap. 21, pp Ibidem, cap. 22, p Si riferisce alla predicazione del Sutra della Ghirlanda di fiori. 43. Quattro Budda: Akshobya (est), Vessillo Ingioiellato (sud), Vita Infinita (ovest) e Voce Sottile e Meravigliosa (nord). 44. Sei direzioni: est, ovest, nord e sud, sopra e sotto. 45. Il Sutra del Loto, cap. 3, p

13 Mentre il Budda era ancora in questo mondo, ci furono senza dubbio persone che, messi da parte i sutra che egli aveva insegnato durante i primi quarant anni e più, abbracciarono il Sutra del Loto. Ma, dopo la sua morte, deve essere stato difficile trovare qualcuno che aprisse e leggesse questo sutra e accettasse i suoi insegnamenti. In primo luogo, i sutra predicati in precedenza sono composti da innumerevoli parole, mentre il Sutra del Loto ha un estensione limitata. I sutra precedenti sono numerosi, e il Sutra del Loto è uno solo. I sutra precedenti furono predicati per molti anni e il Sutra del Loto venne predicato per soli otto anni. Inoltre il Budda, come abbiamo visto, è stato chiamato il gran bugiardo e perciò è difficile che qualcuno possa credere alle sue parole. Se uno si sforza di credere a ogni costo in ciò che non è credibile, potrà arrivare a credere nei sutra precedenti, ma non crederà mai nel Sutra del Loto. Al giorno d oggi esistono molte persone che sembrano credere nel Sutra del Loto, ma in realtà quello in cui credono non è realmente il Sutra del Loto: se uno assicura loro che il Sutra del Loto è identico al Sutra di Mahavairochana o al Sutra della Ghirlanda di fiori o al Sutra di Amida, allora ne sono compiaciuti e ripongono fede in questa persona; ma se qualcuno dice che il Sutra del Loto è completamente differente da tutti gli altri sutra, essi non lo ascoltano, oppure, anche se lo ascoltano, pensano che non sta dicendo la verità. Nichiren deve dire questo: sono passati più di settecento anni da quando il Buddismo è stato introdotto in Giappone; in tutti questi anni, soltanto il Gran Maestro Dengyo comprese veramente il Sutra del Loto, ma nessuno è disposto a prestare attenzione a ciò che Nichiren dice. È proprio come afferma il Sutra del Loto: «Anche se afferraste il monte Sumeru e lo scagliaste oltre innumerevoli terre del Budda, anche questo non sarebbe difficile. [ ] Ma se dopo l estinzione del Budda, in un era malvagia, predicherete questo sutra, ciò sarà davvero difficile!» 46. Le mie forti asserzioni sono in completo accordo con il sutra stesso. Ma come afferma il Sutra del Nirvana, che fu concepito per propagare il Sutra del Loto: «Nel mondo impuro dell ultima epoca, coloro che offendono la vera Legge sono numerosi come i granelli di polvere delle terre delle dieci direzioni, mentre coloro che sostengono la vera Legge sono pochi come il terriccio che può stare su un unghia». Cosa ne pensi di questo? Potresti affermare che le persone del Giappone stanno nello spazio di un unghia? Potresti affermare che io, Nichiren, occupo le dieci direzioni? Considera la questione attentamente. Nel regno di un sovrano saggio vincerà il buon senso, invece nel regno di un sovrano poco capace prevarrà la mancanza di buon senso. Alla stessa maniera, quando un santo è in questo mondo, il vero significato del Sutra del Loto diviene manifesto. Nelle mie annotazioni precedenti ho confrontato i sutra del primo periodo con l insegnamento transitorio del Sutra del Loto, e potrebbe sembrare che i sutra precedenti prevalgano. Ma, se fossero veramente superiori all insegnamento transitorio, vorrebbe dire che Shariputra e le altre persone dei due veicoli non potrebbero mai conseguire la Buddità. Ciò sarebbe sicuramente deplorevole! Vengo ora al secondo importante insegnamento del Sutra del Loto 47. Il Budda Shakyamuni, signore degli insegnamenti, nacque nel kalpa della continuità, nel nono periodo di diminuzione quando la durata della vita umana era di cento anni. Egli era nipote del re Simhahanu e figlio ed erede del re Shuddhodana. Da ragazzo era cono- 46. Il Sutra del Loto, cap. 11, pp Secondo importante insegnamento del Sutra del Loto: la rivelazione che il Budda Shakyamuni ottenne l illuminazione innumerevoli kalpa fa. La dottrina appare nel capitolo Durata della vita (sedicesimo) dell insegnamento originale del Sutra del Loto. Il primo importante insegnamento è la dottrina che le persone dei due veicoli possono conseguire la Buddità. Questa dottrina è esposta nell insegnamento transitorio del Sutra del Loto. 205

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