TERMOIDRAULICA DEL PUPPO S.n.c. di Del Puppo Giovanni e F.lli P.A.C. DI INIZIATIVA PRIVATA Borgo Isonzo

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1 Comune di Caneva Provincia di Pordenone DITTA: OGGETTO: TERMOIDRAULICA DEL PUPPO S.n.c. di Del Puppo Giovanni e F.lli P.A.C. DI INIZIATIVA PRIVATA Borgo Isonzo Relazione sul contenimento del risparmio energetico LA PROPRIETA I PROGETTISTI Arch. Daniela Dario Ing. Michele Ormenese Sacile li 09/03/2015 S T U D I O T E C N I C O A S S O C I A T O G E O M. G I M M I D A R O S - A R C H. D A N I E L A D A R I O via G.GARIBALDI 36/A, SACILE (PN) T-F: info@dedarch.com C.F.-P.I.: S T U D I O O R M E N E S E M i c h e l e O r m e n e s e I n g e g n e r e via L. Gasparotto, SACILE (PN) T: michele@ormenese.com

2 Relazione di fattibilità relativa al possibile ricorso a fonti energetiche rinnovabili per il soddisfacimento dei consumi energetici del comparto ed alla progettazione dell involucro edilizio, finalizzate alla riduzione dei carichi di riscaldamento e di rinfrescamento Sono stati individuati dei requisiti prestazionali minimi, che dovranno essere aggiornati/integrati secondo la normativa vigente al momento della realizzazione dei singoli edifici, qualora le prescrizioni di seguito elencate dovessero variare in senso più restrittivo, relativamente all utilizzo di energie rinnovabili all interno del comparto. Tali requisiti, descritti in singole schede esplicative, riguardano i seguenti aspetti: Orientamento edifici; Isolamento termico dell involucro edilizio; Inerzia termica dell involucro edilizio; Illuminazione naturale; Ombreggiamento estivo e irraggiamento invernale di superfici trasparenti; Preparazione acqua calda sanitaria mediante impianti solari termici; Impianti produzione energia fotovoltaici; Impianto di ventilazione meccanica controllata; Recupero acque piovane; Orientamento edifici In assenza di documentati impedimenti di natura tecnica e funzionale è vincolante l orientamento dell asse prevalente degli edifici che dovrà essere lungo la direttrice Est-Ovest con una tolleranza di ± Isolamento termico dell involucro edilizio La progettazione sarà basata sui valori minimi di trasmittanza stabiliti dal Decreto 192/2005 Nella zona climatica E i valori attualmente in vigore sono: Valore limite strutture opache verticale: U= 0,34 W/mq K Valore limite strutture opache orizzontali di copertura: U=0,30 W/mq K Valore limite strutture opache di pavimento: U= 0,33 W/mq K Valore limite chiusure trasparenti comprese infissi : U= 2,2 W/mq K E evidente, tra l altro, come questi limiti impongano spessori di isolamento decisamente maggiori rispetto a quelli abituali, obbligando il progettista a modificare radicalmente le modalità realizzative finora adottate Il calcolo del fabbisogno energetico può essere omesso, infatti, se vengono rispettati i valori limite della trasmittanza termica delle strutture opache verticali ed orizzontali e delle chiusure trasparenti e se è assicurato un rendimento energetico medio stagionale per gli impianti termici non inferiore al valore riportato al punto 5 dell'allegato C: _g = (75 + 3log Pn)% dove log Pn é il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale del generatore o dei generatori di calore al servizio del singolo impianto termico, espressa in kw. In questo caso, però, si attribuirà all'edificio il valore limite massimo del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale, così come calcolato dalle tabella 1 e 2 dell Allegato C: Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 1

3 L isolamento termico dell edificio sarà realizzato mediante diversi tipi di strutture, che soddisferanno le caratteristiche sopra riportate. Il solaio contro terra sarà opportunamente isolato attraverso la realizzazione di un solaio rialzato posto ad una distanza dal terreno di circa 50 cm, con l intercapedine adeguatamente areata, grazie a delle opportune aperture nelle fondazioni e avendo cura di creare un vespaio drenante aerato a livello del terreno Inerzia termica dell involucro edilizio Posto che l inerzia termica viene misurata dal coefficiente di sfasamento medio (ponderale) delle chiusure opache che misura la capacità di accumulare calore e quindi di attenuare e ritardare gli effetti delle variazione di temperatura esterna. La verifica dovrà essere effettuata per le pareti perimetrali e per il solaio di copertura della superficie abitabile dell ultimo piano. Effetti positivi possono essere raggiunti con un valore della massa superficiale superiore a 230 kg/mq o in alternativa con l utilizzo di tecniche e materiali innovativi che permettano di contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti in funzione dell andamento dell irraggiamento solare. In particolare di prescrivere che il coefficiente di sfasamento delle pareti perimetrali opache debba essere maggiore di 10 ore, mentre quello del solaio di copertura maggiore di 11 ore Illuminazione naturale ( D.m. 5/7/1975, circolare m. 3151) L Obbiettivo è quello di agevolare l utilizzo appropriato dell illuminazione naturale ovunque fattibile attraverso l utilizzo del FLD, fattore di luce diurna per i principali spazi ad uso diurno (ad esclusione degli ambienti di servizio come ad esempio bagni, corridoi, ripostigli, cantine, garage,,locali tecnici) Si stabilisce che FLD sia maggiore del 3% Fattore medio di luce diurna (norma UNI U ) FLD= Af * t* * ψ / At*(1-r) Af = area della superficie della finestra, escluso il telaio t = fattore di trasmissione luminosa del vetro pari a 0,90 vetro semplice chiaro pari a 0,80 vetro trasparente normale pari a 0,70 vetrocamera bassoemissivo At = area totale delle superfici che delimitano l ambiente r= fattore medio di riflessione luminosa delle superfici che delimitano l ambiente (0.70 mediamente) = fattore finestra, (1-senα)/2 con α angolo piano di altitudine che sottende la parte ostruita di cielo, che vale: - 1 per finestra orizzontale, tipo un lucernario, che non ha ostruzioni di luce; - 0,5 per finestre verticali senza ostruzioni di luce; - < 0,5 per finestre verticali con ostruzioni di luce determinate da edifici in prossimità (vedi grafico Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 2

4 sotto per la sua determinazione precisa) Con : h = altezza della finestra dal piano stradale H = altezza del fabbricato posto di fronte La = larghezza della strada o distanza edifici ψ= fattore di riduzione del fattore finestra (vedi grafico sotto) Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 3

5 dove: Lf = larghezza della finestra hf = altezza della finestra p = distanza tra la finestra ed il bordo esterno della parete Ombreggiamento estivo e irraggiamento invernale di superfici trasparenti La parti trasparenti delle pareti perimetrali degli edifici devono essere dotati di dispositivi che ne consentano la schermatura e l oscuramento dall esterno, nel rispetto delle caratteristiche materico-tipologiche del sito. Tutte le chiusure trasparenti verticali e orizzontali non esposte a NORD devono essere dotate di schermi fissi o mobili in grado di intercettare l irradiazione massima incidente sulla chiusura durante il periodo estivo e tali da consentire il completo utilizzo della massima radiazione solare durante il periodo invernale. Sono ammessi i seguenti sistemi di schermatura: a) aggetti verticali od orizzontali dell involucro edilizio b) persiane a lamelle orientabili c) tende esterne ad aggetto d) frangisole esterne a lamelle orientabili o non, verticali o orizzontali Non sono ammessi sistemi a tapparella e tende interne per il soddisfacimento del requisito Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 4

6 1.6 - Preparazione acqua calda sanitaria mediante impianti solari termici Obiettivo è quello della riduzione del fabbisogno energetico da fonte non rinnovabile per il riscaldamento dell acqua per usi igienico-sanitari, basandosi sull utilizzo dell energia solare. Considerando ad esempio un edificio adibito a 4 persone con consumo medio di 50 lt/giorno di acqua calda il fabbisogno energia sarà di circa 3000 kwh/anno ( le norme UNI forniscono un valore 2646 kwh/anno). Con un pannello solare di 2.4 m2,avente a questa latitudine una energia specifica di circa 884 kwh/m2anno, fornirà un risparmio energetico pari ad /3000= 70%. Pertanto sul tetto dell edificio, presumibilmente sul fronte SW, potrà essere posizionato un pannello solare avente una superficie captante di 2.38 m2. Eventuali riposizionamenti, a discrezione del committente saranno studiati per avere comunque una produzione di acs non inferiore a quella di progetto, integrando se il caso con ulteriori pannelli. Il boiler avrà una capacità minima di 200 lt. e sarà del tipo interno, posizionato vicino alla caldaia o immediatamente sotto ai pannelli. Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 5

7 1.7 - Impianti produzione energia fotovoltaici I sistemi fotovoltaici (FV) permettono la conversione diretta di energia solare in elettrica. Un impianto è essenzialmente costituito da un sistema di generazione, le celle fotovoltaiche, un sistema di controllo e condizionamento della potenza, un eventuale sistema di accumulo dell energia e, naturalmente, una struttura di sostegno. La conversione dell energia elettromagnetica proveniente dal sole in energia elettrica si basa sull effetto fotovoltaico e sfrutta la struttura e le proprietà dei materiali semiconduttori (ossia con caratteristiche intermedie fra i metalli e gli isolanti), opportunamente drogati. È possibile ovviare all aleatorietà della fonte solare attraverso lo scambio di energia fra sistema fotovoltaico e rete elettrica di distribuzione, a seconda delle condizioni istantanee della generazione fotovoltaica e dell utilizzatore: quando il generatore fotovoltaico produce energia elettrica in surplus rispetto alla domanda dell utenza, questa viene immessa in rete; viceversa, quando, non riesce a coprire la domanda, questa viene soddisfatta dalla rete. Attraverso due contatori è possibile contabilizzare l energia scambiata. Questi impianti sono composti oltre che dal generatore FV, da un inverter, in grado di convertire la corrente generata dai moduli da continua in alternata I moduli fotovoltaici possono essere installati solo su tetti piani o inclinati con le seguenti indicazioni: a) gli impianti devono essere in andamento alla copertura inclinata o meglio strutturati in essa; b) nel caso di coperture piane, i pannelli potranno essere installati con l inclinazione ritenuta ottimale, purché non visibili dal piano stradale sottostante Impianto di ventilazione meccanica controllata L obiettivo è il miglioramento della qualità igienico-ambientale interna alle costruzioni; riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento ambientale; tale obiettivo si raggiunge con una ventilazione meccanica controllata che permette di ottenere una migliore qualità dell aria interna ed una riduzione dei consumi energetici nel periodo invernale connessa alla eliminazione della necessità di ventilare gli ambienti mediante l apertura delle finestre. Si prescrive pertanto la sua realizzazione Le due principali tipologie di impianti di ventilazione meccanica controllata sono: Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 6

8 1) gli impianti a un flusso, sia nella versione autoregolabile sia in quella igro-regolabile, sono pensati per svolgere unicamente il lavoro di ricambio aria, ma non hanno alcuna funzione di risparmio energetico; 2) gli impianti a doppio flusso, caratterizzati da una maggiore complessità tecnica, oltre che al semplice ricircolo e trattamento dell'aria, contribuiscono anche al risparmio energetico grazie alla possibilità di recuperare il calore dall'aria esausta in uscita - L aria viziata è estratta (A) - Lo scambiatore di calore (B) recupera il calore dall aria di espulsione - L aria fresca di emissione viene aspirata in (D) - L aria pulita e riscaldata viene immessa (D) Quando il bypass (E) è attivato la maggior parte dell aria di estrazione viene fatta convogliare all esterno del recuperatore. Questo sistema (free cooling) consente di rinfrescare i locali durante le ore notturne in estate Un ulteriore miglioramento delle prestazioni si può ottenere associando, al sistema di ventilazione, uno scambiatore di calore interrato (da non confondere con lo scambiatore aria-aria). Lo scambiatore interrato non è nient'altro che un insieme di tubi posati ad una profondità di cm, tale da assicurare una temperatura del terreno relativamente stabile nel corso dell'anno. L'aria prelevata dall'esterno, ancora prima di arrivare allo scambiatore di calore aria-aria e al sistema di ventilazione interno all'edificio, scorre attraverso i tubi con il risultato di riscaldarsi in inverno (ad esempio da 0 C a 10 C) e raffreddarsi in estate (ad esempio da 30 C a 25 C). In altre parole, lo scambiatore interrato durante la stagione fredda contribuisce a preriscaldare l'aria in ingresso, diminuendo le perdite di calore causare dall'impianto di ventilazione. Analogamente, in estate raffredda l'aria calda prelevata dall'esterno, contribuendo così al comfort termico. Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 7

9 1.9 - Recupero acque piovane Obiettivo è la riduzione del consumo di acqua potabile negli edifici per fini non primari e la riduzione dell impatto idraulico sulle strutture di scarico fognarie. Si prescrive il recupero delle acque meteoriche sull intera superficie di progetto con un impianto comprendente il sistema di raccolta della acque piovane, filtri, sistema di pompaggio e un serbatoio di accumulo della capacità minima V calcolata come segue: V = Pot inst x La vasca di accumulo deve essere dotata di sistema di filtratura per l acqua in entrata, di uno sfioratore sifonato per smaltire l eventuale acqua in eccesso e di un adeguato sistema di pompaggio per fornire l acqua alla pressione necessaria per gli usi previsti. L impianto idrico così formato non può essere collegato alla normale rete idrica e le sue bocchette devono essere dotate di dicitura acqua non potabile, secondo la normativa vigente. L acqua ottenuta servirà all irrigazione del verde pertinenziale, la pulizia del cortile e/o all alimentazione delle cassette di scarico dei servizi igienici. Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 8

10 Sacile lì 09 Marzo 2015 I PROGETTISTI Arch. Daniela Dario Ing. Michele Ormenese Piano Particolareggiato Borgo Isonzo 9

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