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1 Volume 24 - Numero 1 Gennaio 2011 ISSN dell Istituto Superiore Superiore di di Sanità Sanità dell Istituto Enter-net: sorveglianza delle infezioni trasmesse da alimenti e acqua. Rapporto dell'attività Poste italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Roma Proposta di gestione integrata delle convenzioni Inserto BEN Bollettino Epidemiologico Nazionale Le donne liguri e la terapia ormonale sostitutiva: i risultati della sorveglianza PASSI Indagine sulla fragilità degli ultrasessantaquattrenni: analisi dei fattori predittivi nel contesto ravennate w w w. i s s. i t Dalla rete NECOBELAC nasce la dichiarazione di Bogotà

2 SOMMARIO Gli articoli Enter-net: sorveglianza delle infezioni trasmesse da alimenti e acqua. Rapporto dell'attività Dalla rete NECOBELAC nasce la dichiarazione di Bogotà Proposta di gestione integrata delle convenzioni Le rubriche Nello specchio della stampa. Influenza A/H1N1v: il vaccino pandemico è stato efficace nel 70% dei casi Visto... si stampi Bollettino Epidemiologico Nazionale (Inserto BEN) Le donne liguri e la terapia ormonale sostitutiva: i risultati della sorveglianza PASSI Indagine sulla fragilità degli ultrasessantaquattrenni: analisi dei fattori predittivi nel contesto ravennate... i iii Il Progetto europeo NECOBELAC ha prodotto, nel novembre 2009, la Dichiarazione di Bogotà, per il miglioramento della qualità della scrittura scientifica e la promozione dell'open access pag. 11 Sono riportati i dati dell'attività di sorveglianza Enter-net è stato registrato un aumento delle notifiche di Salmonella mentre l'infezione da VTEC non ha avuto variazioni di rilievo pag. 3 Una proposta per la gestione dei progetti di ricerca, accordi di collaborazione e convenzioni, attraverso la creazione di una piattaforma unica pag. 14 Presidente dell Istituto Superiore di Sanità e Direttore responsabile: Enrico Garaci Redattore capo: Paola De Castro Redazione: Anna Maria Rossi, Giovanna Morini Progetto grafico: Alessandro Spurio Impaginazione e grafici: Giovanna Morini Adattamento per il web: Stefano Bonifazi Fotografia: Antonio Sesta, Luigi Nicoletti Distribuzione: Patrizia Mochi, Sara Modigliani La responsabilità dei dati scientifici e tecnici è dei singoli autori. Redazione del Notiziario Settore Attività Editoriali Istituto Superiore di Sanità Viale Regina Elena, Roma Tel: Fax pubblicazioni@iss.it Iscritto al n. 475/88 del 16 settembre Registro Stampa Tribunale di Roma Istituto Superiore di Sanità 2011 Numero chiuso in redazione il 31 gennaio 2011 Stampa: Tipografia Facciotti s.r.l. Roma

3 ENTER-NET: SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI TRASMESSE DA ALIMENTI E ACQUA. RAPPORTO DELL ATTIVITÀ Anna Maria Dionisi1, Emma Filetici1, Slawomir Ocwzarek1, Sergio Arena1, Ildo Benedetti1, Claudia Lucarelli1, Ida Luzzi1, Gaia Scavia2, Fabio Minelli2, Giovanna Ciaravino2, Maria Luisa Marziano2, Alfredo Caprioli2 e i laboratori della rete Enter-net Italia* 1Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate, ISS 2Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, ISS *L'elenco dei laboratori è in fondo all'articolo RIASSUNTO - Enter-net Italia è la rete nazionale di sorveglianza delle infezioni enteriche. Il sistema è coordinato dall Istituto Superiore di Sanità e si avvale della partecipazione di una rete di laboratori regionali di riferimento, con la collaborazione dei laboratori del Servizio Sanitario Nazionale. Nell'articolo sono riportati i dati relativi all attività di sorveglianza nel periodo Un totale di Salmonelle e Campylobacter isolati da infezioni umane, sono stati riportati al sistema. Salmonella Enteritidis, Salmonella Typhimurium e, nel 2009, la sua variante monofasica S. 4,5,12:i:-, sono stati i sierotipi più frequentemente isolati. Nell 80% dei casi di campilobatteriosi, C. jejuni è risultata la specie più frequente. Il sistema di sorveglianza della Sindrome Emolitico-Uremica (SEU) ha fatto registrare 99 casi nei quali il sierogruppo VTEC più frequente è stato E. coli O157. La rete Enter-net raccoglie anche dati relativi a Salmonelle di origine ambientale. Nel triennio considerato è stato riportato un totale di isolamenti, tra cui S. Typhimurium e S. Veneziana sono risultati i sierotipi prevalenti. Parole chiave: Salmonella, E. coli produttori di verotossina; Campylobacter SUMMARY (Enter-Net: surveillance network for foodborne and waterborne diseases. Report ) - Enter-net Italia is a laboratory-based surveillance system coordinated by the Istituto Superiore di Sanità, which collects data and strains isolated by microbiology laboratories of the National Public Health Service. The report presents data on Salmonella, VTEC and Campylobacter strains isolated from human infections in years ,714 strains of Salmonella and 1,802 of Campylobacter were reported. S. Enteritidis, S. Typhimurium, and its monophasic variant, S. 4,5,12:i:- were the more frequent serotypes. The Haemolityc Uremic Syndrome (HUS) surveillance system reported an increase in the number of HUS cases mainly associated with E. coli VTEC O157. The Enter-net Italia surveillance system also collects data on the isolation of Salmonella from environmental sources, where S. Typhimurium e S. Veneziana represented the most prevalent serotypes. Key words: Salmonella; verotoxigenic E. coli; Campylobacter ida.luzzi@iss.it Enter-net Italia è la rete nazionale di sorveglianza delle infezioni enteriche e produce i dati che l Italia invia periodicamente al sistema di sorveglianza europeo (Foodborne and Waterborne Diseases and Zoonoses Network - FWD) ( activities/diseaseprogrammes/pages/) coordinato dallo European Center for Disease Prevention and Control - ECDC ( Il sistema nazionale è coordinato dall Istituto Superiore di Sanità (ISS) (www. iss.it/ente)e si avvale della partecipazione di una rete di laboratori regionali di riferimento, con la collaborazione dei laboratori del Servizio Sanitario Nazionale. Il sistema Enter-net è articolato su diverse reti di sorveglianza in accordo con le priorità individuate dall ECDC: infezioni da Salmonella, infezioni da E. coli produttori di Verocitotossina (VTEC), infezioni da Campylobacter, infezioni da Listeria monocytogenes, infezioni da Shigella e infezioni da Yersinia. Dal 2008 la segnalazione al sistema Enter-net dei ceppi isolati e identificati dai laboratori regionali di riferimento viene effettuata online attraverso un area ad accesso riservato, al fine di aumentare la tempestività delle notifiche. I dati raccolti vengono regolarmente inviati al Ministero della Salute che, in qualità di focal point italiano per l ECDC, inserisce i dati nel database europeo TESSy (The European Surveillance System). La rete di sorveglianza Enter-net Italia ha i seguenti obiettivi: ottenere dati descrittivi sugli isolamenti di Salmonella, VTEC e altri batteri enteropatogeni sul territorio italiano; descrivere la frequenza dei sierotipi e dei sottotipi (fagotipi, tossinotipi, pulsotipi) dei ceppi isolati; riconoscere tempestivamente eventuali eventi epidemici sul territorio nazionale; confrontare i risultati della sorveglianza sul territorio italiano con quelli di altri paesi europei che partecipano alla rete FWD dell ECDC; u Not Ist Super Sanità 2011;24(1):3-10 3

4 A.M. Dionisi, E. Filetici, S. Ocwzarek et al. rispondere alle allerte Comunitarie relative a possibili episodi epidemici a livello internazionale; attuare un sistema di sorveglianza integrata uomoanimali-alimenti-ambiente. Nel presente articolo vengono riportati i dati relativi agli isolamenti di Salmonella spp., Campylobacter spp. e VTEC da casi di infezione umana e di Salmonella spp. da fonte ambientale nel triennio Salmonella spp. da infezioni umane Nel triennio considerato sono stati segnalati rispettivamente ceppi di Salmonella isolati da casi di infezione umana di cui solo una piccola percentuale (<1%) può essere considerata di importazione. Come per gli anni precedenti (1), la distribuzione delle segnalazioni a livello territoriale non è stata uniforme (tabella 1). è da sottolineare l incremento nel 2009 dei ceppi riportati dalla Regione Lombardia come conseguenza di un nuovo modello organizzativo della sorveglianza e l identificazione di nodi intermedi della rete a livello delle 15 ASL lombarde ( La tabella 2 riporta la distribuzione degli isolamenti per classe d età. Escludendo le notifiche con dato mancante, si conferma che più del 40% dei casi è rappresentato da bambini di età inferiore ai 6 anni. Distribuzione dei sierotipi Salmonelle tifoidee sono state isolate da 148 casi: 65 S. Typhi, 23 S. Paratyphi A, 51 S. Paratyphi B e 9 S. Paratyphi C. In 8 casi era disponibile l indicazione di viaggi all estero mentre in due, entrambi occorsi in Puglia, veniva riportato il consumo di frutti di mare. La distribuzione dei sierotipi di Salmonella non tifoidea più frequentemente isolati dall uomo è mostrata nella tabella 3. Tabella 1 - Numero di ceppi di Salmonella spp. da fonte umana ( per regione) Regione Abitanti n. ceppi n. isolamenti/ n. ceppi n. isolamenti/ n. ceppi n. isolamenti/ 2007 per abitanti 2008 per abitanti 2009 per abitanti Abruzzo ,4 24 1,8 - - Basilicata , Calabria Campania Emilia-Romagna , , ,0 Friuli-Venezia Giulia , ,7 83 6,7 Lazio , , ,0 Liguria ,3 53 3,3 44 2,7 Lombardia , , ,9 Marche , , ,4 Molise , , ,0 Piemonte , , ,7 Puglia ,6 50 1,2 97 2,3 Sardegna ,2 62 3,7 Sicilia ,3 1 - Toscana , , ,2 Trentino-Alto Adige , , ,4 Umbria , , ,9 Valle d'aosta , ,5 Veneto , ,4 Totale , , ,3 Tabella 2 - Distribuzione degli isolamenti umani di Salmonella spp. per classe d età ( ) Classe di età Isolamenti 2007 % Isolamenti 2008 % Isolamenti 2009 % 0-11 mesi 81 2,5 85 3, ,9 1-5 anni , , , anni , , , anni , , ,7 Oltre i 65 anni , , ,9 Non noto/dato mancante 150 4, , ,2 Totale

5 Enter-net: sorveglianza infezioni Tabella 3 - Distribuzione dei primi 10 sierotipi di Salmonella non tifoidea isolati dall uomo ( ) Sierotipo n. ceppi % Sierotipo n. ceppi % Sierotipo n. ceppi % Typhimurium ,0 Typhimurium ,6 Typhimurium ,1 Enteritidis ,2 Enteritidis ,3 4,5,12:i: ,8 4,5,12:i: ,7 4,5,12:i: ,5 Enteritidis ,1 Derby 68 2,0 Derby 81 2,4 Napoli 153 3,2 Napoli 61 1,8 Infantis 78 2,3 Derby 136 2,8 Infantis 56 1,7 Napoli 53 1,6 Infantis 72 1,5 Hadar 32 0,9 Hadar 53 1,6 London 56 1,1 Thompson 28 0,8 Bredeney 38 1,1 Goldcoast 53 1,0 Brandenburg 26 0,8 Brandenburg 35 1,0 Bredeney 47 0,9 Bredeney 24 0,7 London 23 0,7 Hadar 41 0,8 Altri ,0 Altri ,7 Altri ,2 Non disponibile ,4 Non disponibile 32 1,2 Non disponibile 170 3,5 Totale , , ,0 S. Typhimurium rappresenta il sierotipo più frequentemente isolato, si conferma la diminuzione degli isolamenti di S. Enteritidis e si è osservato un significativo aumento del numero di isolamenti della variante monofasica di S. Typhimurium, con formula antigenica 4,5,12:i:- (dal 4,7% nel 2007 al 16,8% nel 2009). Gli isolamenti di S. Napoli sono aumentati nel corso del 2009 (3,1%) rispetto ai due anni precedenti (1,8% nel 2007 e 1,6% nel 2008) (2). Poche variazioni di rilievo rispetto alla serie storica sono state osservate per S. Derby, S. Infantis e S. Hadar. Altri sierotipi come S. Brandeburg e S. Bredeney sono stati isolati più raramente mentre nel 2009 è stato osservato un aumento del numero di isolamenti di S. London e, in particolare, di S. Goldcoast, oggetto di un allerta europea concernente un sospetto episodio epidemico a livello internazionale. Attraverso Enter-net Italia, il sistema di sorveglianza regionale e la ricerca attiva dei casi, condotta in collaborazione con le autorità regionali di sanità pubblica, ha portato all identificazione di 66 casi di infezione da S. Goldcoast. Le indagini epidemiologiche e la tipizzazione dei ceppi hanno confermato che i casi italiani erano parte del focolaio epidemico internazionale. Sebbene la fonte di infezione non sia stata confermata, prodotti di origine suina sono stati sospettati come possibile origine dei casi. La figura 1 mostra la distribuzione degli isolamenti di Salmonella da fonte umana per mese e per sierotipo. Il fenomeno della stagionalità è più spiccato per S. Enteritidis e altri sierotipi, mentre il numero di S. Typhimurium e di S. 4,5,12:i:- è risultato relativamente costante nel corso dell anno. Tale andamento è una probabile conseguenza dell ecologia ubiquitaria di S. Typhimurium e S. 4,5,12:i:- che hanno una costante immissione nella catena alimentare da numerosi reservoir. Antibiotico-resistenza La tabella 4 riporta i risultati dei saggi di sensibilità di Salmonella spp., eseguiti dai laboratori della rete, nei confronti di molecole antibiotiche previste dal protocollo Enter-net (3). u n. isolamenti Enteritidis Typhimurium 4,5,12:i:- Altri Totale Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Figura 1 - Distribuzione degli isolamenti umani di Salmonella per mese ( ) 5

6 A.M. Dionisi, E. Filetici, S. Ocwzarek et al. Tabella 4 - Sensibilità e resistenza agli antibiotici di ceppi di Salmonella spp. di isolamento umano ( ) Resistente Intermedio Sensibile Antibiotico Frequenza % Frequenza % Frequenza % n. ceppi testati Streptomicina (S) ,8 52 6, ,0 842 Gentamicina Gm) ,0 9 0, , Kanamicina (K) 37 4,4 13 1, ,0 838 Ampicillina (A) ,7 21 0, , Cefotaxime(Ctx) 83 1,8 12 0, , Sulfamidico (Su) ,4 6 0, ,0 940 Trimethoprim (Tm) 333 9,8 11 0, , Cloramfenicolo (C) ,1 5 0, , Tetraciclina (Te) ,4 47 1, , Acido Nalidixico (Na) 187 9,7 2 0, , Ciprofloxacina (Cip) 39 0,7 9 0, , Come evidenziato negli anni precedenti, si osserva una elevata percentuale di ceppi resistenti a Te (52,4%), S (48,8%), Su (48,4%) e A (50,7%), una percentuale di ceppi resitenti a Ctx intorno al 2%, di cui tuttavia non è noto il fenotipo ESBL, e una bassa percentuale di ceppi resistenti alla ciprofloxacina. Il fenomeno della multiresistenza è stato osservato prevalentemente in S. Typhimurium (80,2%) e S. 4,5,12:i:- (82,4%) e il pattern ASSuT è risultato il più frequente (4). Caratterizzazione dei ceppi isolati Il 23% di tutti i ceppi riportati al sistema sono pervenuti al Centro di Riferimento Nazionale dell ISS per un ulteriore caratterizzazione: tipizzazione fagica per i sierotipi Enteritidis, Typhimurium e 4,5,12:i:- (tabella 5) e tipizzazione molecolare mediante Elettroforesi in Campo Pulsato (PFGE) per tutti i sierotipi (tabella 6). Il fagotipo PT4 è stato quello più frequentemente isolato in S. Enteritidis mentre in S. Typhimurium il fagotipo più frequente è stato U302. Tabella 5 - Tipizzazione fagica in ceppi di S. Enteritidis e Typhimurium di isolamento umano nel e di S. 4,5,12:i:- nel Enteritidis Typhimurium S.4,5,12:i:- Fagotipo Frequenza % Fagotipo Frequenza % Fagotipo Frequenza % ,8 U , , , ,5 U ,9 NT 15 8, ,7 U , , , ,4 14b 10 5,7 RDNC 23 7, ,6 U ,7 - NT 17 5, ,4 Altri 78 44,6 Altri 77 23,2 Altri 8 13,5 Totale ,0 Totale ,0 Totale ,0 Tabella 6 - Distribuzione dei principali profili elettroforetici di S. Typhimurium, S. 4,5,12:i:- ed S. Enteritidis ( ) S. Typhimurium S. 4,5,12:i:- S. Enteritidis Profilo PFGE n. ceppi Profilo PFGE n. ceppi Profilo PFGE n. ceppi STYMXB STYMXB SENTXB STYMXB STYMXB SENTXB STYMXB STYMXB SENTXB STYMXB STYMXB SENTXB STYMXB STYMXB SENTXB STYMXB STYMXB STYMXB STYMXB Non assegnati 202 Non assegnati 102 Non assegnati 30 Altri profili 159 Altri profili 17 Altri profili 39 Totale 626 Totale 326 Totale 272

7 Enter-net: sorveglianza infezioni Nel 2009 sia in S. Typhimurium che in S. 4,5,12:i:- il fagotipo più frequente è stato DT193, seguito dal fagotipo U302 e DT120. L introduzione di fagi aggiuntivi al pannello utilizzato ha praticamente azzerato il numero di ceppi non tipizzabili (NT) che sono stati classificati come U311. Ceppi di Salmonella appartenenti a diversi sierotipi sono stati sottoposti ad analisi molecolare mediante PFGE (5). I profili elettroforetici ottenuti, analizzati mediante il software Bionumerics (Applied-Maths, Saint-Martens-Latem, Belgium; v. 6.1), vengono confrontati in tempo reale con i profili contenuti in un database internazionale, nell ambito della rete molecolare di sorveglianza denominata Pulsenet Europe ( senetinternational.org). Per S. Enteritidis i profili prevalenti sono risultati SENTXB.0001, SENTXB.0002 e SENTXB Nel 2008 e nel 2009 sono circolati ceppi con profili poco comuni (SENTXB.0077 e SENTXB.0079) probabilmente associati a piccoli episodi epidemici. La costante presenza di soli 3 profili principali conferma la caratteristica clonale di questo sierotipo. Per i ceppi di S. Typhimurium e S. 4,5,12:i:-, STYMXB.0079 si conferma il profilo più diffuso (1, 4). è da notare la comparsa e il successivo aumento Tabella 7 - Campioni ambientali esaminati per presenza di Salmonella spp Tipo prelievo n. n. n. Acque superficiali Acqua di mare Fanghi da depurazione Indoor 1-7 Non noto Altro Totale di ceppi con profilo STYMXB.0131 associato al fagotipo DT 193, con pattern di resistenza ASSuT. I profili STYMXB.0061 e STYMXB.0067, associati al fagotipo DT104 e al pattern di resistenza ACSSuT, rimangono piuttosto costanti in S. Typhimurium mentre dal 2008 non sono stati osservati in S. 4,5,12:i:- che presenta sempre di più caratteristiche di clonalità (4). Salmonella spp. da fonti ambientali Nel corso dei 3 anni sono stati riportati ceppi di Salmonella spp. da fonti ambientali. Più del 90% di essi è rappresentato da ceppi isolati da acque superficiali (tabella 7). Anche per i campioni ambientali il sierotipo maggiormente riscontrato è stato S. Typhimurium seguito da S. Veneziana, un sierotipo raramente isolato da infezioni umane, da alimenti (prodotti ittici), e da animali. S. Derby, S. Infantis e S. London sono state isolate con frequenze paragonabili agli anni precedenti (tabella 8) (1). E. coli produttori di verocitotossina (VTEC) L informazione sui sierogruppi VTEC circolanti in Italia deriva prevalentemente dall attività diagnostica svolta presso l ISS nell ambito della sorveglianza della SEU nei pazienti pediatrici (6). Rispetto al periodo precedente, nel triennio si è registrato un aumento del numero di casi di SEU (n. 94) che ha quindi determinato anche un lieve aumento del tasso di incidenza annuale media (0,39 casi per abitanti in età pediatrica), che si attesta comunque a livelli assai inferiori rispetto all incidenza riportata in altri paesi dell Europa continentale. u Tabella 8 - Distribuzione dei primi 10 sierotipi di Salmonella isolati da ambiente ( ) Sierotipo n. ceppi % Sierotipo n. ceppi % Sierotipo n. ceppi % vg Typhimurium ,9 Typhimurium ,0 Typhimurium ,4 Veneziana ,8 Veneziana ,9 Veneziana 100 9,7 Derby 91 6,3 Infantis 84 6,2 Derby 72 7,0 Infantis 82 5,7 Derby 68 5,0 Rissen 51 4,9 Agona 79 5,4 Montevideo 66 4,8 London 49 4,7 Montevideo 49 3,4 Agona 59 4,3 Infantis 42 4,1 London 46 3,2 Kottbus 47 3,5 Give 27 2,6 Newport 41 2,8 Muenchen 43 3,2 Panama 26 2,5 Livingstone 37 2,5 Brandenburg 37 2,7 Newport 22 2,1 Muenchen 33 2,3 Napoli 25 1,8 Muenchen 22 2,1 Altri ,7 Altri ,6 Altri ,9 Totale ,0 Totale ,0 Totale ,0 7

8 A.M. Dionisi, E. Filetici, S. Ocwzarek et al. Il sierogruppo identificato più frequentemente nelle infezioni associate a SEU è stato O157, diagnosticato in oltre il 40% dei casi, frequenza raddoppiata rispetto al biennio precedente (6, 7). Al contrario, la frequenza di VTEC O26, che dagli inizi degli anni 2000 era il sierogruppo più diffuso nei pazienti con SEU, è calata al 22%. VTEC O26 rimane tuttavia il sierogruppo più frequentemente registrato tra i VTEC non-o157, seguito da VTEC O111, O103 e O145 (tabella 9). Nel corso del 2009, nella regione Marche, è stato individuato un cluster di 3 casi di SEU associato a infezioni da VTEC O55. Si tratta di un sierogruppo che in precedenza era stato riportato nel nostro Paese soltanto in due casi, verificatisi nel Per tutti i casi ascrivibili al cluster, è stato possibile accertare il ruolo dei familiari nella trasmissione dell infezione ai bambini e per due dei tre casi di SEU è stato possibile accertare l origine comune dell infezione. Accanto alla sorveglianza SEU, la disponibilità d informazione sui sierogruppi VTEC responsabili di infezione umana è derivata anche dalla diagnostica eseguita su casi di infezione da VTEC non complicata, in pazienti sintomatici e asintomatici (familiari dei bambini con SEU). Tali pazienti, rispondendo ai criteri di definizione di caso adottati dall ECDC, sono stati notificati, insieme ai pazienti con SEU, nell ambito del flusso informativo europeo sulle malattie infettive (TESSy) e inclusi nel rapporto epidemiologico annuale redatto dall ECDC. In Tabella 9 sono riportati i sierogruppi VTEC identificati tra il 2007 e 2009 nei casi di infezione umana. Il maggior numero dei casi è stato riscontrato in età pediatrica, in particolare in pazienti al di sotto dei 5 anni d età (tabella 10). La stagionalità delle infezioni da VTEC riscontrate nel nostro Paese è riportata nella figura 2. Tabella 9 - Distribuzione dei sierogruppi VTEC associati a infezioni umane Casi SEU Altri casi Totale Sierogruppo n. % n. % n. % O , , ,1 O ,4 3 17, ,5 O ,6 1 5,9 10 9,0 O ,4 0,0 6 5,4 O55 3 3,2 2 11,8 5 4,5 O ,3 0,0 4 3,6 Altri VTEC 5 5,3 1 5,9 6 5,4 NT 6 6,3 0,0 6 5,5 Totale , , ,0 Tabella 10 - Distribuzione dei casi di infezione da VTEC per classe d età e sierogruppo O157 non-o157 Totale Sierogruppo n. % n. % n. % Età (anni) <1 4 8,2 3 5,2 7 6, , , , , , , ,1 5 8,6 8 7,6 > ,0 1 0,9 Sconosciuta 4 6,5 4 3,6 Totale n. casi Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Campylobacter Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Figura 2 - Distribuzione dei casi umani di infezione da VTEC registrati nel triennio , per mese (n. 111). Sono inclusi tutti i casi di SEU registrati nell ambito delle attività di sorveglianza e i casi di infezione da VTEC non complicati In Italia l infezione causata da questo patogeno non è soggetta a notifica obbligatoria. Durante il corso dei tre anni, isolamenti di Campylobacter da campioni clinici umani sono stati notificati al sistema Enter-net. C. jejuni è risultata la specie più frequentemente isolata (tabella 11). La distribuzione degli isolamenti per classe di età (tabella 12) e per mese di isolamento (figura 3) confermano che Campylobacter può causare infezione in soggetti di tutte le età e che l infezione viene contratta prevalentemente durante la stagione estiva. Tabella 11 - Isolamenti di ceppi di Campylobacter spp. da casi di infezione umana Specie n. % n. % n. % Campylobacter jejuni , , ,2 Campylobacter coli 41 6,0 44 7,4 38 7,1 Campylobacter lari 6 0,9 1 0,2 6 1,2 Totale speciati , , ,5 Campylobacter spp , , ,4 Totale , , ,0 8

9 Enter-net: sorveglianza infezioni Tabella 12 - Distribuzione degli isolamenti umani di Campylobacter per classe d età Classe di età Isolamenti % Isolamenti % Isolamenti % 0-11 mesi 31 4,6 21 3,7 37 7,1 1-5 anni , , , anni , , , anni , , ,8 oltre i 65 anni 86 13, , ,8 non noto/ dato mancante 16 2,3 14 2,4 10 1,9 totale Nella tabella 13 vengono riportati i risultati dei saggi di sensibilità agli antibiotici ed è possibile osservare un'elevata percentuale di ceppi resistenti ai chinoloni e fluorochinoloni (62%) mentre la percentuale di ceppi resistenti ai macrolidi si mantiene relativamente bassa (13,9%). Conclusioni L'attività della sorveglianza Enter-net negli anni ha registrato un aumento delle notifiche di Salmonella da infezioni umane grazie all'incremento dei laboratori in grado di riportare i ceppi identificati direttamente al sistema di sorveglianza. Il tasso di isolamento più alto, intorno al 20%, paragonabile al dato medio europeo (26,3%), è stato registrato in Lombardia, Molise, Trentino-Alto Adige e Umbria, ovvero in Regioni nelle quali si registra una maggiore adesione dei laboratori periferici alla rete Enter-net, determinando un miglioramento complessivo dell'efficacia della sorveglianza in termini di sensibilità. Per quanto riguarda i sierotipi, il numero di isolamenti di S. Enteritidis è ulteriormente diminuito ( rimane elevato il numero di isolamenti di S. Typhimurium mentre è aumentato il numero di isolamenti della S. 4,5,12:i:-. Quest ultima, la cui definizione di nuovo sierotipo o variante monofasica di S. Typhimurium è ancora oggetto di dibattito ( efsajournal/scdoc/1826.htm), ha presentato una frequenza di isolamento stabile fino al 2007, nel 2008 il numero di ceppi è aumentato considerevolmente fino a rappresentare, nel 2009, il secondo sierotipo più frequentemente isolato (16,8%) ( Il numero di ceppi di S. Napoli è aumentato nel 2009 e, come negli anni precedenti, il maggior numero è stato identificato in Lombardia durante i mesi estivi ma altre Regioni come Piemonte, Lazio e Veneto hanno riportato ugualmente un considerevole numero di isolamenti, a dimostrazione di una più ampia circolazione di questo sierotipo. S. Derby, S. Infantis, S. Hadar e S. Bredeney fanno parte stabilmente della lista dei top ten con un numero di ceppi relativamente costante negli anni mentre l aumento di frequenza di altri siero- u n. isolamenti Jejuni E. coli Altri Non tipizzati Campylobacter 0 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Figura 3 - Distribuzione degli isolamenti umani di Campylobacter per mese di isolamento ( ) Tabella 13 - Sensibilità e resistenza agli antibiotici di ceppi di Campylobacter spp. Resistente Sensibile Intermedio Antibiotico Frequenza % Frequenza % Frequenza % Ceppi testati Gentamicina Gm) 34 2, ,7 5 0, Ampicillina (A) , ,4 16 2,8 566 Erithromicina (E) 25 13, ,5 1 0,6 179 Tetraciclina (Te) , ,9 8 0, Cefotaxime (Ctx) 95 13, , ,4 681 Acido Nalidixico (Na) , ,1 4 0,7 596 Ciprofloxacina (Cip) , ,6 4 0, Cloramfenicolo (C) 16 1, ,3 2 0,

10 A.M. Dionisi, E. Filetici, S. Ocwzarek et al. tipi (S. London e S. Goldcoast), associato a focolai epidemici anche a carattere internazionale, merita di essere monitorato nel tempo. Per quanto riguarda gli isolamenti di Campylobacter nel corso degli anni , si è osservato un aumento costante delle notifiche a Enter-net così come delle tipizzazioni a livello di specie. Il numero di casi di infezione da VTEC non ha subito variazioni di rilievo nel corso degli ultimi anni e soprattutto si conferma che l incidenza della SEU nel nostro Paese è più bassa di quella riportata in altri paesi europei. Nel complesso, il sistema di sorveglianza Enter-net continua a mantenere un elevato grado di efficienza nel fornire dati microbiologici utilizzabili per studiare l epidemiologia delle infezioni da Salmonella in Italia contribuendo in modo significativo alle attività di sorveglianza a livello europeo. Va sottolineata la necessità di migliorare il sistema per quanto riguarda lo spettro di agenti patogeni da includere nella sorveglianza (Listeria monocytogenes), la copertura geografica (alcune regioni non partecipano affatto o la partecipazione è discontinua), la tempestività delle segnalazioni (in alcuni casi il tempo che intercorre tra isolamento e segnalazione supera i 3 mesi) e l integrazione con gli altri settori della sanità pubblica coinvolti nella sorveglianza delle infezioni trasmesse da alimenti sia a livello centrale che periferico. Riferimenti bibliografici 1. Galetta P, Dionisi AM,, Filetici E, et al. Enter-net: sorveglianza delle infezioni da patogeni enterici. Isolamenti di Salmonella spp. E. coli produttori di verocitotossina e Campylobacter spp. da infezioni umane e da fonti ambientali in Italia nel Not Ist Super Sanità 2007;20(2): Fisher IS, Jourdan-Da Silva N, Hächler H, et al. Human infections due to Salmonella Napoli: a multicountry, emerging enigma recognized by the Enter-net international surveillance network. Foodborne Pathog Dis 2009;6(5): Graziani C, Busani L, Dionisi AM, et al. Antimicrobial resistance in Salmonella enterica serovar Typhimurium from human and animal sources in Italy. Vet Microbiol 2008;128(3-4): Dionisi AM, Graziani C, Lucarelli C, et al. Molecular characterization of multidrug-resistant strains of Salmonella enterica serotype Typhimurium and Monophasic variant (S. 4,[5],12:i:-) isolated from human infections in Italy. Foodborne Pathog Dis 2009;6(6): Peters TM. Pulsed-field gel electrophoresis for molecular epidemiology of food pathogens. Methods Mol Biol 2009;551: Scavia G, Brigotti M, Ciofi degli Atti M, et al. Infezioni da Escherichia coli produttori di verocitotossina (VTEC) nei pazienti del registro italiano della sindrome emolitico uremica pediatrica negli anni Not Ist Super Sanità 2007;20(12): Conedera G, Mattiazzi E, Russo F, et al. A family outbreak of Escherichia coli O157 haemorrhagic colitis caused by pork meat salami. Epidemiol Infect 2007;135(2): Laboratori della rete che notificano al sistema Enter-net immettendo direttamente i dati nel sistema online Struttura Responsabile Struttura Responsabile ASL Unità Operativa di Microbiologia, Aosta Claudio Giacomazzi Ospedali Riuniti di Bergamo Antonio Goglio Università di Sassari, Istituto di Igiene Antonio Azara Centro Enterobatteri Patogeni Italia Meridionale Caterina Mammina Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) Stefano Bilei (CEPIM), Università di Palermo Lazio e Toscana, Roma Agenzia Regionale Protezione Ambiente, Annamaria Manuppella Laboratorio di Sanità Pubblica, Mantova Glauco Boroni Grazioli Molise, Isernia Laboratorio di Sanità Pubblica, Milano-Lodi Giovanni Borroni Laboratorio di Batteriologia San Matteo, Pavia Piero Marone Ospedale di Pordenone Alessandro Camporese Agenzia Regionale Protezione Ambiente, Genova Marina Molina Agenzia Regionale Protezione Ambiente, Daniela Caroli Laboratorio Sanità Pubblica, Lecco Anna Molinari Torino ASL Centro-Sud, Laboratorio di Microbiologia, Ludwig Moroder Laboratorio di Sanità Pubblica, Sondrio Anna Maria Cioccarelli Bolzano Agenzia Regionale Protezione Ambiente, Giuseppe Cirillo Laboratorio di Sanità Pubblica, Brescia Lina Moschini Forlì, ASL, Varese Nicola Corcione Unità Operativa di Mi crobiologia, Pierluigi Nicoletti Università di Bari, Istituto Igiene II Vincenzo Cristallo Azienda Ospedale Careggi, Firenze Unità Operativa Microbiologia e Virologia, Ettore De Canale Laboratorio Prevenzione Mi1 Maria Teresa Pilla Azienda Ospedale di Padova Centro Enterobatteri Patogeni Italia Mirella Pontello Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Italo Dell Eva Settentrionale (CEPIS), Università di Milano Trento Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), Portici Yolande Proroga Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) Elisabetta Di Giannatale Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) Antonia Ricci Abruzzo e Molise, Teramo delle Venezie, Padova, Legnaro Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), Stefano Fisichella Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), Perugia Stefania Scuota Macerata Agenzia Provinciale Per l'ambiente, Bolzano Alberta Stenico Unità Operativa di Microbiologia, Novara Giacomo Fortina Laboratorio di Sanità Pubblica, Cremona Cristina Somenzi Laboratorio di Analisi e Microbiologia, Como Gianni Giana Laboratorio Area Vasta Centro USL 3, Pistoia Mariella Talini 10

11 Inserto BEN Inserto BEN Bollettino Epidemiologico Nazionale studi dal territorio Le donne liguri e la terapia ormonale sostitutiva: i risultati della sorveglianza PASSI Roberta Baldi1, Rosamaria Cecconi1, Roberto Carloni1, Claudio Culotta1, Maura Ferrari Bravo1, Marco Picasso1 e Sabrina Senatore2 1Gruppo Tecnico Regionale PASSI, Liguria 2Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma Da oltre 70 anni gli estrogeni sono utilizzati in terapia. Negli ultimi decenni ne è stato promosso l'uso per contrastare i disturbi della menopausa (terapia ormonale sostitutiva, TOS). Tuttavia la discussione in ambito scientifico sul profilo benefici-rischi di questo trattamento è ancora attuale, specialmente nel nostro Paese. Mentre sulla base dei risultati unanimi degli studi osservazionali degli anni '90 (1, 2) fu largamente condiviso che gli estrogeni post menopausali prevenissero il rischio cardiovascolare, successivi studi clinici randomizzati (3, 4) non hanno confermato questi risultati. A fronte di una riduzione del rischio di cancro al colon e fratture dell anca, è stato evidenziato un aumentato rischio di cardiopatie coronariche, ictus, tromboembolie polmonari e tumori del seno (5). Inoltre, non è stato confermato un effetto preventivo della TOS sul declino cognitivo. Per fare il punto delle prove disponibili, nel 2008 è stata promossa, dal progetto PartecipaSalute e dal Sistema Nazionale Linee Guida dell Istituto Superiore di Sanità (ISS), una Conferenza di Consenso durante la quale esperti e portatori d interesse si sono confrontati per giungere alla condivisione delle raccomandazioni in materia di terapia ormonale post menopausale. In definitiva, la giuria della Conferenza di Consenso ha raccomandato (6) un informazione scientificamente provata e indipendente, sia per le donne sia per il personale sanitario. La TOS, indiscutibile presidio terapeutico in caso di menopausa precoce, nella menopausa fisiologica dovrebbe essere riservata, con trattamenti quanto più brevi possibile e dosaggi quanto più bassi possibile, solo alle donne con sintomi importanti in grado di compromettere la loro qualità di vita. Viene, inoltre, sconsigliata a scopo preventivo per uno sfavorevole Not Ist Super Sanità 2011;24(1):i-ii rapporto fra benefici e rischi, in quanto comporta un rischio specifico di tumore al seno, mentre in ambito cardiovascolare, non vi sono prove di efficacia preventiva per l infarto; al contrario si accompagna a un aumentata incidenza di ictus e di episodi tromboembolici venosi. Per quanto riguarda le fratture osteoporotiche, non è consigliabile un trattamento preventivo e in ambito neurologico non vi sono prove di efficacia preventiva rispetto ai deterioramenti cognitivi. Per valutare le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti riguardanti la TOS delle donne liguri, abbiamo utilizzato i dati raccolti dal sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Il sistema di sorveglianza PASSI (7) monitora in modo continuo i comportamenti connessi alla salute e l adesione alle pratiche preventive di provata efficacia, intervistando telefonicamente, con un questionario standardizzato, residenti di anni, selezionati dalle anagrafi sanitarie con un campionamento casuale stratificato per età e sesso. Nel 2008 la regione Liguria, che partecipa a Passi con tutte le sue ASL, ha adottato un modulo opzionale del questionario, concordato con i promotori della Conferenza di Consenso e rivolto a indagare, nelle donne tra 45 e 60 anni, le opinioni e le informazioni ricevute, nonché i comportamenti relativi all utilizzo della TOS. Per garantire idonea rappresentatività, i dati delle singole Asl sono stati aggregati e opportunamente pesati. Le analisi hanno tenuto conto della complessità del campione e del sistema di pesatura adottato. Tra settembre 2008 e dicembre 2009 sono state così intervistate persone. Il tasso di risposta è stato dell'85%, i rifiuti sono stati l'11% e i non reperibili il 4%. Nel campione, 350 erano donne di anni; di queste, 322 hanno risposto alle domande sulla TOS. Quasi tutte le donne intervistate (96%) hanno dichiarato che la menopausa non è una malattia dovuta alla mancanza di ormoni, ma una parte normale della vita di una donna. Circa la metà delle donne (54%) ha ricevuto informazioni sulla TOS da parte di un medico o altro operatore sanitario. La percentuale sale al 61% se si considerano solo le donne già in menopausa. L informazione ricevuta riguardava soprattutto i vantaggi della TOS, mentre solo due donne su dieci, nella fascia d età considerata, hanno riferito di essere state informate sugli effetti collaterali della terapia. In Liguria più di una donna in menopausa su quattro ha utilizzato la TOS e il 22% ha dichiarato di averla usata in passato, mentre il 7% di farne uso attualmente. Prendendo come riferimento l'intero campione, le utilizzatrici attuali della TOS sono il 6% (IC95% 3,3-8,6). La TOS è più utilizzata dalle donne coniugate, da quelle senza difficoltà economiche, dalle donne senza sintomi depressivi e da quelle da più tempo in menopausa (Tabella). L'associazione con queste caratteristiche è stata confermata in un'analisi multivariata, comprendente tutte le variabili riportate nella tabella. Solo una donna, tra quelle che hanno utilizzato la TOS (0,6%), ha dichiarato di non avere ricevuto informazioni in merito al trattamento. La durata media della terapia è risultata pari a quasi 5 anni, e per la metà delle donne superiore ai due anni. Il 18% delle intervistate ha dichiarato di assumere o aver assunto la TOS per oltre 5 anni. Le motivazioni principali per l assunzione della terapia, riferite dalle donne, sono in ordine di frequenza: diminuire i disturbi della menopausa (76%), prevenire alcune malattie (46%), mantenersi giovani (15%). u i

12 Inserto BEN Tabella - Uso della TOS (terapia ormonale sostitutiva), attuale o passato, tra le donne* con diverse caratteristiche socio-demografiche e cliniche. Liguria, PASSI (n. 171) Caratteristiche Poco più della metà del campione ha ricevuto informazioni sulla TOS da parte di un medico o altro operatore sanitario. Sembra quindi che i medici non forniscano in modo sistematico informazioni sulla menopausa e le possibili terapie a tutte le donne in questa fascia d'età allo scopo di promuovere scelte consapevoli. Difatti, tra le donne che hanno ricevuto informazioni dai professionisti sanitari, quasi tutte hanno riferito di conoscere la TOS come mezzo per diminuire i disturbi della menopausa, ma il 44% ritiene opportuno assumerla per prevenire future patologie e la maggioranza riferisce di non essere stata informata sugli effetti collaterali della terapia. Si tratta di risultati concordanti con quelli dell indagine realizzata dall ISS in merito a conoscenze, atteggiamenti e comportamenti su menopausa e TOS delle donne di cinque regioni italiane (8, 9). Tale indagine ha infatti messo in evidenza che oltre il 90% delle donne intervistate considera la menopausa una normale fase di vita e che solo il 22% sembra informata sui rischi della TOS. Anche in Liguria, la scarsa conoscenza degli effetti negativi della TOS potrebbe essere ricondotta al fatto che le informazioni ricevute dalle donne non fanno parte di una campagna informativa indipendente, ma sono legate alla prescrizione clinica che spesso riguarda le donne che accusano i disturbi più gravi. Una quota consistente di donne liguri non sembra quindi aver potuto costruire una piena consapevolezza del rapporto tra benefici e rischi della terapia ormonale in menopausa. Sebbene in Liguria più di una donna in menopausa su quattro tra 45 e 60 anni usi o abbia utilizzato in passato la TOS, l uso attuale della terapia sembra contenuto. Complessivamente, solo il 6% delle donne della fascia d età in esame dichiara di farne uso attualmente. Questa stima è coerente con la prevalenza d uso desumibile dai flussi informativi dell assistenza farmaceutica della Liguria, dai quali risulta che nel 2009 il 7,8% delle donne nella stessa fascia d età ha consumato farmaci comunemente usati per la TOS in menopausa (estro-progestinici, estrogeni e Tibolone). In conclusione, i risultati della sorveglianza Passi confermano l opportunità di divulgare in modo ampio e sistematico alle donne e agli operatori sanitari raccomandazioni basate su prove di efficacia. A tal fine, l Agenzia Italiana del Farmaco ha finanziato il progetto Con Me (Conoscere la Menopausa), coordinato dall ISS e dal Progetto Partecipasalute, per implementare in 4 regioni (Lombardia, Toscana, Lazio e Sicilia) le raccomandazioni della Conferenza di Consenso e valutarne l impatto sui professionisti sanitari e sulle donne residenti ( cms_2/node/1273). Ringraziamenti Si ringraziano tutti gli operatori liguri del sistema di sorveglianza PASSI. Riferimenti bibliografici 1. Grady D, Rubin SM, Petitti DB, et al. Hormone therapy to prevent disease and prolong life in postmenopausal women. Ann Int Med (12): Barrett-Connor E, Grady D. Hormone replacement therapy, heart disease, and other considerations. Annu Rev Public Health 1998;19: Hulley S, Grady D, Bush T, et al. Randomized trial of estrogen plus progestin for secondary prevention of coronary heart disease in post-menopausal women. JAMA 1998;280(7): Writing Group for the WHI Investigators. Risks and benefits of estrogen plus progestin in healthy postmenopausal women: principal results from the Women s Donne che utilizzano o hanno utilizzato la TOS % IC 95% Totale 29,2 21,2-37,2 Età Stato civile Coniugata/convivente 36 Non coniugata 12 Istruzione** Bassa 31 Alta 28 Lavoro Regolare 30 Non regolare 28 Difficoltà economiche percepite Sì 17 No 39 Ultima mestruazione Tra 1 e 2 anni fa 12 Più di 2 anni fa 33 Percezione stato di salute Bene/molto bene 28 Discreto/male/molto male 31 Sintomi depressivi Sì 8 No 33 (*) In post menopausa, età anni; (**) Istruzione bassa: nessuna/elementare/media inferiore; istruzione alta: media superiore/laurea Health Initiative randomized controlled trial. JAMA 2002;288 (3): Coordinamento di WoncaItalia. A proposito di terapia ormonale sostitutiva. Contributo ai lavori della Consensus Conference sulla TOS ( allegato/508_ pdf). 6. Conferenza di consenso. Quale informazione per la donna in menopausa sulla terapia ormonale sostitutiva? Documento definitivo di consenso (www. partecipasalute.it/cms/files/documen to-definitivo-consenso.pdf). 7. Gruppo Tecnico di coordinamento del Progetto di sperimentazione del Sistema di Sorveglianza PASSI. Sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2007 (Rapporti ISTISAN 07/30). 8. Donati S, Cotichini R, Mosconi P, et al. Menopause: knowledge, attitude and practice among Italian women. Maturitas 2009;63: Donati S, Cotichini R, Mosconi P, et al. Menopausa e terapia ormonale: indagine su conoscenza, atteggiamenti e comportamenti. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2008 (Rapporti ISTISAN 08/28). ii

13 Inserto BEN Indagine sulla fragilità degli ultra sessantaquattrenni: analisi dei fattori predittivi nel contesto ravennate Francesca Di Tommaso, Arianna Berardo, Pasquale Falasca e Anna Marcon Servizio di Epidemiologia, Ricerca e Sviluppo, Ausl Ravenna Not Ist Super Sanità 2011;24(1):iii-iv La fragilità è un costrutto nuovo, controverso ed enigmatico (1). Nonostante le difficoltà di una definizione univoca e condivisa (2), questo concetto applicato all anziano è utile poiché fornisce una base concettuale per allontanarsi da approcci legati a organi o malattie, valorizzando al contrario una visione integrata basata sulla salute globale dell individuo (3). La confusione semantica intorno al termine fragilità e le modalità differenti di concettualizzarla hanno condotto allo studio di fattori diversi (3), dai marcatori biologici alle barriere architettoniche, con diverse tecniche e strumenti (4, 5). Una definizione chiara e condivisa del concetto di fragilità, seppure da un punto di vista unicamente operativo, può essere invece di grande aiuto nei contesti socioassistenziali, per individuare i soggetti a rischio e per ottimizzare l'assistenza agli anziani. Nella nostra regione, le AUsl di Parma e di Modena hanno realizzato alcune ricerche specifiche sul tema dell individuazione degli anziani fragili e l Agenzia Regionale, nella rilevazione sullo stato di salute dell età anziana grazie al Passi d Argento, ha introdotto il concetto di fragilità e ipotizzato una sua misura a partire dall autonomia dell individuo intervistato, al fine di prevenirne la disabilità (6). In tal senso, l'ausl di Ravenna ha intrapreso un progetto di ricerca-azione con lo scopo di condividere con gli operatori dei servizi per anziani e del terzo settore un quadro concettuale della fragilità e studiarne le caratteristiche tramite un indagine di popolazione, al fine di impostare conseguentemente le più opportune azioni preventive o di contrasto. Gli operatori coinvolti hanno usato come definizione di fragilità la situazione di equilibrio precario della condizione globale di vita che aumenta la vulnerabilità di una persona anziana di fronte a richieste ambientali o modificazioni dello stato personale, esponendola al rischio di progressione sfavorevole verso la disabilità. Operativamente, si sono utilizzate situazioni esprimenti un aggravamento dello stato di salute rispetto a una situazione precedente, e cioè ammissione in urgenza nei presidi della provincia di Ravenna o nei servizi socio-assistenziali territoriali o peggioramento dello stato di salute o delle condizioni sociali, rilevabile con una presa in carico più consistente da parte dei servizi. Su un campione randomizzato di ultra64enni residenti in provincia di Ravenna, con l esclusione dei soggetti presenti in strutture residenziali, la popolazione è stata stratificata in base ad aggregati geografici corrispondenti al raggruppamento dei medici di medicina generale (MMG) per ottenere informazioni dettagliate a livello territoriale. Le interviste si sono svolte nel periodo settembre aprile 2010 e sono andate a indagare diverse caratteristiche dei soggetti residenti, raggruppabili in 6 macro-aree: demografiche: età, genere; sociali: istruzione, reddito, rete sociale, supporto sociale, partecipazione, eventi stressanti; psicologiche: depressione, funzioni cognitive, salute percepita; ambientali: barriere architettoniche, qualità servizi commerciali e trasporti; stato di salute: cronicità, invalidità, assunzione farmaci; uso dei servizi: ricoveri ospedalieri, Pronto Soccorso, assistenza ambulatoriale, servizi domiciliari. La fragilità, misurata per tutti gli intervistati nel periodo di follow up equivalente a 6 mesi successivi all intervista telefonica, è stata considerata come variabile dicotomica (1/0) che assume valore positivo nel caso in cui l assistito si trovi almeno in una delle condizioni determinanti la fragilità (ammissione in urgenza nei presidi della provincia di Ravenna o nei servizi socioassistenziali territoriali o presa in carico più consistente da parte dei servizi). Le informazioni sono state raccolte a partire dai flussi informativi messi a disposizione dall Ausl di Ravenna e dall Ufficio Statistica della Provincia (variabili biologiche e uso di servizi sociosanitari) e attraverso un intervista telefonica (variabili ambientali, psico-sociali e relative agli aspetti funzionali). Per sensibilizzare gli anziani a partecipare all indagine, la telefonata è stata preceduta da una lettera inviata al domicilio a firma del Direttore Generale dell'ausl di Ravenna, dell Assessore provinciale alla salute e al sociale e del proprio MMG, in cui veniva spiegato l obiettivo e la modalità di realizzazione dell indagine, veniva fornito il nominativo delle persone che li avrebbero contattati e il riferimento del responsabile del progetto a cui rivolgersi per eventuali informazioni. Inoltre, è stato richiesto agli MMG di appendere nella sala di attesa del proprio ambulatorio un cartellone riportante le medesime informazioni inserite nelle lettere inviate a domicilio. Il campione iniziale era costituito da 541 anziani over 64 non istituzionalizzati. Dopo l iniziale contatto telefonico si è proceduto alla sostituzione di 85 soggetti (15,7% del campione) con altrettanti soggetti di pari sesso, età e luogo di residenza, poiché non eleggibili ai fini dell indagine in corso (in strutture, deceduti, con problemi cognitivi). In ultimo, il tasso di risposta era dell 87%, la quasi totalità dei quali ha portato a termine l intervista, l 11% del campione ha rifiutato l intervista e solamente l'1,1% dei numeri di telefono è risultato irraggiungibile o inesistente. Essendo la condizione di fragilità costruita su numerose variabili, si è effettuata un analisi di regressione logistica multivariata con metodo stepwise (probabilità di entrata e uscita delle variabili pari a 0,05), per individuare i fattori associati alla condizione di fragilità al netto di eventuali confondimenti, con IC al 95%. Inoltre, sono stati utilizzati la curva Roc e il test di Hosmer/Lemeshow per stimare l adattamento dei dati al modello. Nello specifico, la curva Roc stima la capacità del modello di predire maggiori probabilità di fragilità per i pazienti effettivamente fragili, mentre il test di Hosmer/Lemeshow stima la differenza tra eventi attesi individuati dal modello e quelli osservati. Il campione selezionato è rappresentativo rispetto alla popolazione residente: gli intervistati sono principalmente donne (54,1%) e hanno un età media pari a 75,3 anni (range 65-98); il 57% degli intervistati ha un istruzione bassa (nessun titolo o scuola elementare), mentre il 15% ha frequentato le scuole medie superiori o l università. Per quanto riguarda la condizione economica, l 83% degli anziani è proprietario della casa in cui dimora e il 76% degli intervistati riesce a finire il mese in pari o a risparmiare qualche cosa. Il campione di anziani intervistato mostra, in generale, una buona condizione di salute, percepita e oggettiva, e un buon livello di autonomia nelle attività della vita quotidiana. Infatti, il 41% si u iii

14 Inserto BEN Tabella - Caratteristiche associate alla fragilità: modello di regressione Stime degli odds ratio Fattori associati alla condizione di fragilità Stima puntuale IC 95% Genere (femmine vs maschi) 0,340 0,192 0,599 Classe di età (75-84 vs <74) 0,886 0,482 1,628 Classe di età (>84 vs <74) 2,229 1,065 4,664 Bassa istruzione (sì vs no) 1,026 0,572 1,841 Reddito (intermedio vs benestante) 2,370 0,926 6,062 Reddito (difficoltà economiche vs benestante) 4,807 1,877 12,312 Presenza di depressione (GDS)* 1,425 0,789 2,573 Funzionamento cognitivo (Spmsq)** 1,194 0,986 1,448 Salute percepita (discreta vs buona) 0,825 0,438 1,554 Salute percepita (cattiva vs buona) 1,232 0,500 3,036 Salute confronto (stabile vs migliorata) 1,093 0,457 2,615 Salute confronto (peggiorata vs migliorata) 1,242 0,472 3,267 Bassa partecipazione sociale 2,477 1,343 4,570 n. di patologie croniche 1,434 1,115 1,845 (*) Geriatric Depression Scale; (**) Short Portable Mental Status Questionnaire percepisce in condizioni di salute buone o molto buone, il 20% non presenta condizioni di cronicità e il 91,6% è autonomo o necessita di qualche aiuto in uno o più aspetti della vita quotidiana. Infine, 1 anziano su 2 ha problemi di vista e/o udito, 1 anziano su 3 mostra uno stato depressivo e 1 anziano su 4 è a rischio di cadute. Per quanto riguarda il funzionamento cognitivo, l 85% della popolazione sembra non avere problematiche in quest area. Gli anziani intervistati sembrano mantenere un ottima rete sociale, sia in termini di presenza e vicinanza della rete primaria, sia in termini di supporto sociale percepito. Innanzitutto, 1 anziano su 5 vive da solo, ma circa un quarto di questi anziani soli abita in realtà nello stesso edificio del proprio caregiver di riferimento. Il 75% degli anziani pensa di ricevere visite e aiuto in caso di malattia o bisogno da almeno 2 persone e il 58% di potersi confidare con 2 o più persone. Gli anziani intervistati mostrano anche un buon livello di partecipazione sociale attiva (73%), soprattutto nelle fasce di età più giovani, in cui godono ancora di ottima salute. Il quadro che emerge sull ambiente di vita degli anziani intervistati mostra come vi sia una soddisfazione generale elevata per i servizi commerciali presenti nel quartiere di residenza, ben forniti, ben collocati nel territorio e facilmente raggiungibili. Infine, il 17% degli anziani è in grado di riconoscere barriere architettoniche interne o esterne alla propria abitazione. Applicando le definizioni dello studio, i soggetti ultra64enni fragili rappresentano il 12,2% del campione (IC 9,5-15,6). La tabella mostra i principali fattori predittivi per la fragilità. Le caratteristiche associate alla fragilità in maniera significativa sono il sesso maschile, essendo gli uomini più a rischio delle donne di incorrere in condizioni di fragilità, l età, essendo gli ultra84enni 2 volte più a rischio rispetto ai più giovani, la situazione economica, essendo le persone con difficoltà economica quasi 5 volte più a rischio, la partecipazione sociale, essendo gli anziani che non partecipano ad associazioni o non accudiscono i nipoti o non aiutano parenti e vicini in piccole commissioni 2,5 volte più a rischio rispetto a coloro che si mantengono attivi. Infine, all aumentare del numero di patologie croniche aumenta del 43% il rischio di essere fragili. Il modello ottenuto dall analisi presenta una capacità di discriminazione accettabile (curva Roc 0,77) e una buona calibrazione (test di Hosmer/ Lemeshow p = 0,43). Il nostro studio ha evidenziato che, oltre ai fattori che caratterizzano l individuo da un punto di vista prettamente sanitario, anche le variabili psicosociali giocano un ruolo rilevante nel determinare la condizione di fragilità, quali l invecchiamento avanzato, la presenza di polipatologie croniche, le condizioni socio-ambientali inadeguate, confermando una concettualizzazione teorica multidimensionale di questo fenomeno (2, 7). In particolare, la partecipazione alla vita sociale e il reddito sono stati individuati in diverse ricerche come fattori fortemente associati alla fragilità (8-10). Tali risultati sollecitano una maggiore attenzione agli aspetti bio e psicosociali della vita degli anziani e non solo alle loro condizioni patologiche, suggerendo inoltre la possibilità di intervenire con modalità assistenziali proattive, multidisciplinari, finalizzate a individuare e potenziare le risorse disponibili, anche tramite l attivazione della comunità stessa, contrastando in tal modo la fragilità. Riferimenti bibliografici 1. Bergman H, Bèland F, Karunananthan S, et al. Développement d un cadre de travail pour comprendre et étudier la fragilité. Gerontologie et Società 2004;190: Hogan DB, MacKnight C, Bergman H. Models, definition and criteria of frailty. Aging Clin Exp Res 2003;15: Bergman H, Ferrucci L, Guralnik J, et al. Frailty: an emerging research and clinical paradigms - issues and controversies. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2007;62(7): Markle-Reid M, Browne G. Conceptualizations of frailty in relation to older adults. J Adv Nurs 2003;44(1): Levers Mj, Estabrooks ca, Ross Kerr JC. Factors contributing to frailty: literature review. J Adv Nurs 2006;56(3): Rapporto Regionale PASSI d Argento: la qualità della vita percepita dalle persone con 65 anni e più. Emilia Romagna, Indagine 2009 ( it/passi-argento/pubblicazioni.asp). 7. Senin U, Cherubini A, Maciocco P. Impatto dell invecchiamento della popolazione sull organizzazione sociosanitaria: necessità di un nuovo modello di assistenza continuativa. Ann Ital Med Int 2003;18: Morley JE, Perry HM3rd, Miller DK. Editorial. Something about frailty. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2002;57(11):m698-m Woo J, Goggins W, Sham A, et al. Social determinants of frailty. Gerontology 2005;51: Papani P, Loss MG, Ghizzoni G, et al. Anziani e fragilità: l integrazione come risposta? Politiche Sanitarie 2010;11(1): Comitato editoriale BEN Paola De Castro, Carla Faralli, Marina Maggini, Alberto Perra, Stefania Salmaso ben@iss.it iv

15 Dalla rete NECOBELAC nasce la Dichiarazione di Bogotà Paola De Castro, Daniela Marsili ed Elisabetta Poltronieri Settore Attività Editoriali, ISS RIASSUNTO - Il progetto europeo NECOBELAC (Network of Collaboration between Europe and Latin American Caribbean countries), coordinato dall'istituto Superiore di Sanità (ISS), ha recentemente prodotto la Dichiarazione di Bogotà, in cui sia i partner di progetto che i rappresentanti latino-americani di istituzioni che operano nell'ambito della salute pubblica, si impegnano a stimolare un miglioramento della qualità della scrittura scientifica e a promuovere politiche pubbliche in favore dell'accesso aperto alle pubblicazioni. Parole chiave: salute pubblica; pubblicazioni; cooperazione internazionale; Europa; America Latina SUMMARY (From the NECOBELAC network the Declaration of Bogotà is born) - The European project NECOBELAC (Network of Collaboration Between Europe and Latin American Caribbean countries), coordinated by the Instituto Superiorre di Sanità (ISS), has recently produced the Declaration of Bogota, in which both the project partners and the representatives of Latin American institutions working in public health, commit themselves to stimulate the actions to improve the quality of scientific writing and develop public policies to promote open access to publications. Key words: public health; publications; international cooperation; Europe; Latin America paola.decastro@iss.it Il Progetto europeo NECOBELAC (Network of Collaboration Between Europe and Latin American Caribbean countries), coordinato dall Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell ambito del Settimo Programma Quadro (Science in Society) della Commissione Europea (1, 2), ha il duplice obiettivo di migliorare la produzione e la diffusione delle informazioni prodotte in sanità pubblica e di promuovere la collaborazione tra le istituzioni europee e quelle latino-americane. Il progetto ha durata triennale ed è stato avviato nel febbraio Nell ambito delle attività di NECOBELAC, è stata recentemente firmata la Dichiarazione di Bogotà. Essa scaturisce dal Corso internazionale di formazione per formatori, svoltosi a Bogotà (Colombia) il 9-11 novembre 2010, sulle tematiche del processo editoriale e della pubblicazione in open access dei risultati della ricerca in salute pubblica. La Dichiarazione nasce dal contributo di rappresentanti di istituzioni latino-americane che hanno partecipato all incontro formativo e dei partner europei e latino-americani del progetto ( lac.eu/courses/modsbogotanov2010eng.php). Nell ambito delle attività formative di NECOBELAC e, in particolare, dei corsi per formatori che si svolgono sia in Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito) sia in America Latina (Brasile, Colombia, Argentina, Messico), il corso di Bogotà ha visto la partecipazione di rappresentanti di istituzioni che operano nel campo della salute pubblica di sette Paesi latino-americani: Argentina, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Messico, Perù. Il loro forte interesse per le finalità del progetto, così come per la metodologia didattica adottata (due livelli di formazione: corsi per formatori e conseguenti corsi di formazione a livello locale) e per la sua potenzialità e capacità d impatto sia in America Latina sia in Europa, si è tradotto nel contributo finalizzato al concepimento della Dichiarazione di Bogotà. La rete NECOBELAC si sta allargando e ne fanno attualmente parte istituzioni e persone di quattro paesi europei (Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito) e di 11 paesi latino-americani (Brasile, Colombia, Argentina, Messico, Cile, Costarica, Cuba, Ecuador, Perù, Uruguay, Venezuela) (www. necobelac.eu/surveys/survey-respondents php?la=en#argentina). u Not Ist Super Sanità 2011;24(1):

16 A.M. P. De Dionisi, Castro, E. D. Filetici, Marsili, S. E. Ocwzarek Poltronieri et al. un momento del lavoro di gruppo durante il Corso NECOBELAC di Bogotà (9-11 novembre 2010) Nel testo della Dichiarazione è enunciato l impegno della rete NECOBELAC a promuovere la formulazione e l adozione di politiche pubbliche in favore della diffusione illimitata della produzione scientifica, a stimolare la qualità della scrittura scientifica, nonché a sostenere l accesso aperto alla produzione scientifica nei Paesi di appartenenza. Per un ampia diffusione della Dichiarazione in Italia e, in particolare, presso le istituzioni che hanno partecipato al corso di formazione per formatori NECOBELAC di Roma (18-20 ottobre 2010), è qui pubblicata la Dichiarazione di Bogotà. Lo scopo è di portare a conoscenza di una vasta comunità di operatori di salute pubblica l impegno condiviso di istituzioni di paesi europei e latino-americani che operano anche attraverso la rete NECOBELAC a favore delle finalità del Progetto. Si riporta di seguito il testo completo del Documento, incluso l invito ad aderire alla Dichiarazione rivolto ai partecipanti dei precedenti corsi NECOBELAC di formazione di Roma e di São Paulo (Brasile). Foto di gruppo dei partecipanti al corso di formazione NECOBELAC di Bogotà Tutto ciò al fine di contribuire a realizzare un cambiamento culturale frutto del superamento di barriere geografiche ed economiche alla diffusione della conoscenza scientifica in salute pubblica a livello globale. La diffusione della Dichiarazione di Bogotà è promossa in particolare in America Latina con la pubblicazione, sulla Newsletter della Biblioteca Virtual en Salud (BVS) della Pan American Health Organization (PAHO/ WHO), del rapporto delle attività del Progetto NECOBELAC svolte in Colombia ( tim.php?articleid= ) (3) (Newsletter VHL, 23 de noviembre, 2010, No. 094 in spagnolo, portoghese e inglese), nonché sul sito web dell Open Access Directory ( Declarations_in_support_of_OA#2010), oltre che sul sito web del Progetto NECOBELAC, nelle quattro lingue del Progetto - inglese, spagnolo, portoghese, italiano ( Declaration_4_Languages.pdf). Riferimenti bibliografici 1. De Castro P, Marsili D, Poltronieri E. NECOBELAC, un progetto europeo per favorire la diffusione di informazioni scientifiche nel settore della salute pubblica. Not Ist Super Sanità 2009;22(4): De Castro P, Poltronieri E, Marsili D, et al. NECOBELAC, a European project to promote the diffusion of scientific information in public health. European science editing 2009;35(3):81-2. La firma della Dichiarazione di Bogotà 3. De Castro P, Marsili D, Poltronieri E. Training in scientific writing and open access publishing in Europe and Latin America. Common goals in different scenarios. In: 12. EAHIL Conference. Discovering new seas of knowledge. Technologies, environments and users in the future of health libraries. Lisbon (Portugal), June 14-18,

17 Dichiarazione di Bogotà 13

18 proposta di gestione Integrata delle Convenzioni Cesare Figlioli Direzione Centrale RE, Ufficio I. Contabilità e bilancio, Servizi a terzi, ISS RIASSUNTO - L'idea di realizzare un progetto "Gestione Integrata Convenzioni" presso l'ufficio "Contabilità e bilancio" dell'istituto Superiore di Sanità (ISS) ha l'ambizione di costruire una piattaforma unica di gestione con la quale possano interagire applicazioni già in uso quali SCI-SPI-SPT e banche dati riconducibili alla gestione contabile/amministrativa dei progetti di ricerca. Si occuperà dell'espletamento delle gestioni amministrative/contabili relative alle entrate/uscite, snellendo il processo di rendicontazione e permettendo di tenere sotto controllo la gestione contabile del progetto attraverso la costante verifica dell'equilibrio anticipi/spese-versamenti/anticipi. Attraverso operazioni di raccordo tra i partner della convenzione produrrà efficaci innovazioni nella gestione dei progetti di ricerca, garantendo un significativo segnale di efficienza e risparmio rappresentato nell'immediato dalla dematerializzazione delle procedure. Parole chiave: progetto; convenzioni; rendicontazione SUMMARY (Proposal for an integrated management of agreements) - The design of a project Integrated Management of Agreements at the administrative offices of the Italian National Institute of Health, aims at building one management platform with which applications already in use, as SCI-SPI-SPT, and data bases referable to research projects accounting/administrative management can interact. It will deal with the fulfilment of accounting/administrative management concerning receipts/expenses, streamlining the accounting process and allowing keeping project accounting management under control, by checking constantly the balance leads/expenses-payments/leads. Through connection operations among the agreement partners it will introduce effective innovations in research projects management, assuring a significant signal of efficiency and saving represented in the immediate future by procedures dematerialization. Key words: project; agreements; accounting process cesare.figlioli@iss.it di realizzare un progetto "Gestione Integrata Convenzioni" (GIC) è stata sviluppata sulla base delle esperienze maturate L idea nel corso degli anni presso gli uffici amministrativi dell Istituto Superiore di Sanità (Ufficio IV RE e Ufficio I - Contabilità e Bilancio). L attenta osservazione di tutti quei fenomeni riguardanti la gestione dei progetti di ricerca, accordi di collaborazione e convenzioni in genere, è stata alla base dell analisi dalla quale è poi scaturita l idea del progetto che ha l ambizione di costruire una piattaforma unica di gestione con la quale possano interagire applicazioni già in uso quali SCI (Sistema di Gestione Contabile), SPI (Sistema Personale Integrato), SPT (Service Personale Tesoro) e banche dati riconducibili alla gestione contabile/amministrativa dei progetti di ricerca. Per una corretta gestione di una convenzione è necessario effettuare una serie di passaggi operativi che permettano di tenere sotto controllo la gestione contabile del progetto attraverso la costante verifica dell equilibrio anticipi/spese-versamenti/ anticipi. Alla base del GIC vi è l attribuzione del "Numero Unico di Identificazione Progetto (NUIP)", un codice alfanumerico che identifichi in modo univoco il progetto di ricerca. Questo codice, condiviso tra i contraenti, accompagnerà tutti i documenti di spesa e di incasso del progetto stesso, identificandoli univocamente. In fase di sottoscrizione del progetto è inoltre indispensabile la condivisione tra le parti del formato di registrazione/esportazione della documentazione contabile (documenti in formato PDF, dati in formato XML, altri standard internazionali, ecc.). Poiché la normativa vigente prevede di monitorare i flussi finanziari al fine di mantenere l equilibrio fra le entrate e le spese dei singoli progetti per i riflessi che hanno sul bilancio dell Ente, il sistema GIC verrà interfacciato con lo SCI, per l espletamento delle 14 Not Ist Super Sanità 2011;24(1):14-16

19 Gestione integrata convenzioni registrazioni contabili relative alle entrate e alle uscite. Per consentire l avvio delle attività dei progetti in attesa di ricevere i contributi si rende spesso necessario ricorrere ad anticipazioni di cassa: il sistema GIC, attraverso la registrazione di queste operazioni in una sezione apposita, consentirà l attivazione di procedure automatiche di monitoraggio e verifica delle spese sostenute/incassi-incassi/anticipi in modo da riassorbirle al momento dell arrivo dei contributi di pertinenza. Il progetto GIC consentirà l espletamento delle operazioni amministrative relative alle uscite ripercorrendo le fasi di impegno di spesa, ordinazione, liquidazione e pagamento (art DPR 97/2003). La procedura per la registrazione di un impegno produce a valle l emissione di un ordine di fornitura, contratto di collaborazione o missione, che rappresentano, di fatto, dei documenti contrattuali. Questi ultimi possono essere cartacei o digitali e conterranno tutte le informazioni riferite al progetto è in questa fase che al documento contrattuale viene associato un codice a barre che, oltre a identificarlo univocamente, ricomprende il succitato codice NUIP, legandolo di fatto in modo univoco al progetto. L apposizione del codice a barre è assicurata in modo automatico dal sistema contestualmente alla registrazione degli impegni. Per quelle voci di spesa che richiedono una controfirma (contratti di collaborazione, contratti di somministrazione, prestazioni professionali, ecc.), successivamente alla loro sottoscrizione si procederà alla digitalizzazione degli stessi e quindi all associazione del codice a barre. L adozione di indirizzi di posta elettronica certificata (PEC) e firma digitale per la trasmissione sicura di tutte le comunicazioni snellirà ulteriormente le operazioni di spedizione e ricezione della documentazione. Un discorso a parte riguarda l acquisizione dei documenti passivi (fatture, bolle di consegna, prese in carico, certificati di collaudo, note di credito). Nonostante la Legge Finanziaria 2008 abbia stabilito l obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di utilizzare la fatturazione elettronica in ogni rapporto commerciale, in assenza di direttive attuative della norma in questione, l acquisizione e codifica dei documenti in arrivo seguirà le modalità e gli automatismi descritti precedentemente. Per quanto concerne la gestione delle entrate, il riferimento normativo è sempre il DPR 97/2003 negli art , che disciplinano le fasi dell accertamento, della riscossione e del versamento. La fase dell accertamento è la registrazione contabile che sancisce la ragione del credito e la corrispondente documentazione ne costituisce titolo giuridico. Risulta evidente che l adozione del codice NUIP facilita ed agevola la canalizzazione delle successive fasi della riscossione e del versamento. Il sistema GIC, successivamente agli incassi, consente di tenere sotto controllo il saldo contabile della convenzione, permettendo di riassorbire eventuali anticipazioni di cassa con corrispondenti riallineamenti mediante la comparazione anticipi-entrate ai fini dell equilibrio di bilancio. u 15

20 C. Figlioli Contrattualmente, come di consuetudine, per ogni accordo sono previste delle rendicontazioni con scadenze predefinite, finalizzate alla verifica delle attività espletate e al conseguente rimborso delle spese sostenute. L adozione della procedura GIC semplificherà notevolmente la fase di rendicontazione, consentendo inoltre analisi di carattere statistico/gestionale (ad esempio, scorte dei magazzini) e valutazioni relativamente all impatto di singole voci di spesa nell ambito del Progetto. Partendo dal codice NUIP, elemento chiave di tutta la procedura GIC, il rendiconto contabile del progetto sarà costituito da un report riepilogativo di tutti i documenti di spesa associati. La fase di rendicontazione (di periodo e/o di saldo) si concluderà con l esportazione di tutti i documenti relativi alla convenzione per la successiva memorizzazione su altro supporto informatico (ad esempio, CD, firmato digitalmente, oppure spedizione tramite PEC) sul quale verranno replicate le funzionalità di ricerca e associazione delle spese e/o incassi e di tutte le scritture afferenti il progetto. Al fine di rispondere nei tempi amministrativocontabili e contrattuali, si rende necessario costituire una Unità di Rendicontazione con finalità gestionali e di supporto. Nello specifico si prevede che sia composta da un gruppo collocato presso l Ufficio Convenzioni e da un secondo gruppo composto dal personale coinvolto nella gestione delle convenzioni: tutti gli operatori dialogano e operano attraverso la piattaforma qui descritta. Obiettivi Lo sviluppo dell applicativo produrrà efficaci innovazioni nella gestione dei progetti di ricerca. L impatto immediato sarà la dematerializzazione delle procedure: il ricorso a strumenti quali la PEC, lo scanner, la firma digitale, insieme a una codifica organizzata, consentiranno una gestione e una verifica sicuramente più puntuali e rispondenti agli standard europei. Il controllo in tempo reale della gestione contabile del progetto attraverso la costante verifica dell equilibrio anticipi/spese-versamenti/anticipi consentirà puntualità e snellimento per quanto attiene la rendicontazione finanziaria intermedia e finale. Criticità è bene ricordare che l avvio del progetto e la fase iniziale sono sicuramente il momento con maggiori difficoltà, in quanto è necessario, tra l altro, digitalizzare la documentazione. Questo potrà essere superato con l avvio di strumenti come la PEC e la firma digitale e completato con l attivazione della fatturazione elettronica. Gli eventuali scarti dovranno comunque essere analizzati dagli operatori. Sviluppi futuri Il progetto può essere replicato in altri ambiti. Esso potrà portare allo sviluppo di modelli di efficienza tecnico-amministrativo, che consentano di presentarsi come gestori capofila per progetti europei nel campo della pubblica amministrazione. 16

21 Le rubriche del Notiziario Nello specchio della stampa a cura di Gerolama Maria Ciancio, Franca Romani, Daniela De Vecchis e Cinzia Bisegna Ufficio Stampa, ISS Influenza A/H1N1v: il vaccino pandemico è stato efficace nel 70% dei casi U no studio multicentrico dell European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), coordinato in Italia dall Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha verificato l efficacia del vaccino pandemico contro l'influenza A/H1N1v. "I dati dello studio - dice Enrico Garaci, Presidente dell ISS - hanno dimostrato che il vaccino pandemico è stato in grado di proteggere oltre il 70% delle persone vaccinate e ribadisce l importanza degli interventi vaccinali. In particolare, rappresenta un ulteriore conferma dell efficacia del vaccino contro l influenza pandemica, a suo tempo ingiustamente criticato, fornendone una valutazione sul campo". Lo studio nasce dal progetto I-MOVE (Influenza monitoring of vaccine effectiveness in Europe) i cui dati, raccolti durante la stagione , hanno dimostrato che il vaccino pandemico è risultato efficace soprattutto tra le persone con meno di 65 anni (78,4%) e senza patologie croniche (73%). Lo studio di tipo caso-controllo effettuato in 7 Paesi europei (Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania, Spagna, Ungheria) si è basato su una rete di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Lo studio, coordinato dall ECDC e pubblicato su PlosMedicine, ha coinvolto l Italia attraverso il CNESPS (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e promozione della Salute) e il MIPI (Dipartimento di Malattie infettive, Parassitarie ed Immunomediate) dell'iss, e un gruppo di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta delle regioni Campania, Toscana e Piemonte. Secondo lo studio il vaccino è stato efficace soprattutto per gli under 65 anni e per coloro che non presentavano malattie croniche. Ma non è un controsenso? Proprio loro avrebbero più bisogno di essere protetti. Influenza A: torna la paura. Intervista con Stefania Salmaso 12 gennaio 2011 Stefania Salmaso è direttrice del Centro di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell'istituto Superiore di Sanità. Ha seguito per l Italia uno studio che ha coinvolto 7 Paesi Ue sul vaccino H1N1 nella campagna scoprendo che è stato efficace nel 70% dei casi. Bisogna distinguere. Nel caso di pandemie, come era quella dell anno scorso, bisognava vaccinare soprattutto i giovani, e infatti così è stato fatto. Quest anno invece l H1N1 è declassata a influenza stagionale, che colpisce la popolazione più anziana, ma in questo caso basta il vaccino stagionale. Ceppo declassato ma comunque pericoloso, come nel caso della donna inglese morta o della vittima italiana... Sì, è senz'altro un virus pericoloso ma fortunatamente non più endemico. Il Ministero l'anno scorso ci disse che le scorte invendute di vaccino sarebbero potute servire quest'anno. E così? No, perchè quest'anno si usa il vaccino stagionale. Quello dell'anno scorso non va bene. Insomma, se cominciamo a starnutire, come possiamo essere sicuri di avere un'influenza "normale" e non il ceppo letale? Purtroppo non ci sono certezze. Non bisogna sottovalutare i sintomi, ma rivolgersi al proprio medico e seguire sempre la profilassi igienica. Quella che ci raccomandava Topo Gigio l'anno scorso? Sì, proprio quella. Cominciando dal lavarsi spesso le mani. Not Ist Super Sanità 2011;24(1):17 17

22 1-108 (2009) Le rubriche del Notiziario Visto... si stampi a cura di Paola De Castro Settore Attività Editoriali, ISS Le pubblicazioni edite da questo Istituto sono tutte online. Per essere direttamente informati, scrivete a: pubblicazioni@iss.it Annali dell'istituto Superiore di Sanità Vol. 46, n. 4, 2010 Thirty years after the reform of the Italian Law on mental health: time for celebrating, evaluating, moving forward Thirty years after the reform of the Italian Law on mental health: time for celebrating, evaluating, moving forward Enrico Alleva, Giorgio Bignami and Teresa Di Fiandra Research and methodologies Cop_ANNALI 1_2009.indd :09:50 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1 - comma 1 - DCB Milano. In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento dei resi Volume 45, No. 1, 2009 Enrico Alleva, Giorgio Bignami and Teresa Di Fiandra Research and methodologies Tariffa R.O.C.: Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1 - comma 1 - DCB Milano. In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento dei resi Edited by Cop_ANNALI 1_2009.indd :09:50 Volume 45, No. 1, 2009 Edited by ISSN Coden: AISSAW 45 (No. 1) ISSN Coden: AISSAW 45 (No. 1) (2009) Commentary Performance of plantar pressure measurement devices (PMDs): update on consensus activities Claudia Giacomozzi Section I Research and Methodologies Male circumcision as strategy for HIV prevention and sexually transmitted diseases. The potential role of traditional birth attendants in neonatal male circumcision Catia Dini No evidence of increased risk of soft tissue sarcomas in the neighborhood of a steel foundry in Verona Marta Benedetti, Giovanni Cristini, Stefano Gallo, Roberta Tessari, Lorenzo Simonato and Pietro Comba A case of contact dermatitis to dimethylfumarate in shoes identified in Italy Franca Davanzo, Laura Settimi, Patrizia Stefanelli, Giuseppe Bartollini, Daniela Barciocco, Fabrizio Sesana, Rossana Borghini, Giscardo Panzavolta and Aurelia Fonda Plants and parts of plants used in food supplements: an approach to their safety assessment Brunella Carratù, Elena Federici, Francesca R. Gallo, Andrea Geraci, Marco Guidotti, Giuseppina Multari, Giovanna Palazzino and Elisabetta Sanzini Selenium status and over-expression of interleukin-15 in celiac disease and autoimmune thyroid diseases Anna Velia Stazi and Biagino Trinti The effect of brushing motion on the cyclic fatigue of rotary nickel titanium instruments Gianluca Gambarini, Eugenio Tucci, Rossella Bedini, Raffaella Pecci, Massimo Galli, Valerio Milana, Massimo De Luca and Luca Testarelli An alternative method to record rising temperatures during dental implant site preparation: a preliminary study using bovine bone Domenica Laurito, Luca Lamazza, Girolamo Garreffa and Alberto De Biase Informed consent in experimentation involving mentally impaired persons: ethical issues Carlo Petrini Communication for health promotion: history and identification of effective methods Annarosa Frati, Anna Maria Luzi and Anna Colucci The body as a simulacrum of identity: the subjective experience in the eating disorders Patrizia Brogna and Emanuele Caroppo Arthropod borne diseases in Italy: from a neglected matter to an emerging health problem Roberto Romi Short-term monitoring of benzene air concentration in an urban area: a preliminary study of application of Kruskal-Wallis non-parametric test to assess pollutant impact on global environment and indoor Maria Chiara Mura, Marco De Felice, Roberta Morlino and Sergio Fuselli Brief notes Emerging concepts in high-impact publishing: insights from the First Brazilian Colloquium on High Impact Research and Publishing Valerie Matarese Section II Book reviews, Notes and Comments Edited by F. Napolitani Cheyne WHO Publications Edited by A.M. Rossi Indexes of the volume 18 Not Ist Super Sanità 2011;24(1):18-19

23 Area tematica Ambiente e salute Rapporti ISTISAN 10/40 Piscicoltura intensiva in ambienti reici: interazioni ambientali in troticoltura in Italia centrale. A cura di L. Mancini, C. Marinilli, L. Tancioni, F.A. Aulicino e S. Marcheggiani. 2010, 44 p. La troticoltura intensiva, da cui deriva la maggiore aliquota di produzione ittica d allevamento in ambito nazionale, essendo sviluppata soprattutto nelle zone più sensibili degli alti corsi fluviali, può produrre esternalità negative. Ciò può avvenire attraverso la diversione verso gli impianti di porzioni rilevanti dei corsi d acqua interessati e, soprattutto, con la restituzione al fiume delle stesse acque "arricchite" di residui di mangimi e talvolta di chemioterapici. Per valutare gli effetti delle troticolture sui sistemi fluviali interessati sono state analizzate le variazioni stagionali degli indicatori microbiologici, fisico-chimici, chimici e macrobentonici a monte e a valle dello scarico di 10 troticolture industriali del centro Italia. Questo studio rappresenta un contributo all ampliamento delle conoscenze sull impatto ambientale dell acquacoltura intensiva sui sistemi fluviali, in particolare nell area dell Appennino centrale. laura.mancini@iss.it Rapporti ISTISAN 10/41 Linee guida per l elaborazione di un manuale di qualità per l utilizzo delle radiazioni ionizzanti in diagnostica per immagini e radiologia interventistica. A cura del Gruppo di Studio per l Assicurazione di Qualità in Radiologia Diagnostica ed Interventistica. 2010, vi, 49 p. Area tematica Tecnologie e salute Nell ambito dell attività dell Istituto Superiore di Sanità e dell Istituto per la Prevenzione e Sicurezza del lavoro in tema di Assicurazione di Qualità in Radiologia Diagnostica e Interventistica sono state elaborate indicazioni generali per la stesura di un manuale di qualità per le attività cliniche e per le attività di fisica sanitaria ad essa connesse. Nel documento vengono illustrati il ruolo del manuale di qualità in un programma di miglioramento continuo di qualità e il sistema di gestione delle qualità. Viene inoltre presentato un allegato con le indicazioni per la stesura dei protocolli. giustina.simone@iss.it Area tematica Epidemiologia e sanità pubblica Visto... si stampi Rapporti ISTISAN 10/42 Convegno. Applicazione del Regolamento CE 1272/2008: classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele e ricadute nella legislazione correlata. Istituto Superiore di Sanità. Roma, 13 maggio Atti. A cura di F.M. Costamagna, I. Marcello e P. Di Prospero. 2010, iv, 74 p. Nel corso del Convegno, organizzato dal Centro Nazionale Sostanze Chimiche, sono stati illustrati i principi generali del Regolamento CE 1272/2008 e affrontati numerosi temi di rilevanza riguardanti le sue ricadute sulle normative correlate (luoghi di lavoro, Direttiva Seveso, rifiuti, antiparassitari e biocidi, settore della detergenza), aspetti specifici (nanomateriali e reperimento dell informazione) e strumenti applicativi (Helpdesk, vigilanza, inventario delle classificazioni) del Regolamento. Sono riportati anche contributi brevi presentati nel corso della tavola rotonda con rappresentanti dell industria, associazioni di categoria, organismi territoriali con compiti di controllo e vigilanza che hanno stimolato un interessante dibattito con il pubblico. francesca.costamagna@iss.it ISTISAN Congressi 10/C6 Convegno Congiunto. Network Italiano Promozione Acido Folico per la Prevenzione Primaria di Difetti Congeniti e Coordinamento Nazionale dei Registri delle Malformazioni Congenite. Istituto Superiore di Sanità. Roma, 26 novembre Riassunti. A cura di D. Taruscio e P. Carbone. 2010, xii, 71 p. Le valutazioni di efficacia ed impatto della prevenzione rappresentano senza dubbio una priorità nazionale per programmare ed orientare in modo adeguato nuovi interventi preventivi e sanitari. Una priorità, questa, riconosciuta anche a livello della Commissione Europea, che ha recentemente finanziato una Azione Congiunta (Joint Action) sulle Malformazioni Congenite (MC) coordinate da EUROCAT (Network Europeo per la sorveglianza delle MC). L'obiettivo di questa azione è quello di rafforzare a livello europeo la rete di sorveglianza delle MC, di favorire il confronto dei dati epidemiologici raccolti dai diversi registri e di individuare le possibilità e potenzialità della prevenzione primaria in materia di MC. domenica.taruscio@iss.it 19

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