Atto del Governo n. 1 Schema di decreto ministeriale di attuazione di deroghe in materia pensionistica
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- Rachele Marini
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1 XVII legislatura Atto del Governo n. 1 Schema di decreto ministeriale di attuazione di deroghe in materia pensionistica marzo 2013 n. 3 ufficio ricerche sulle questioni del lavoro e della salute
2 Servizio Studi Direttore: Daniele Ravenna Segreteria tel. 6706_2451 Uffici ricerche e incarichi Documentazione Settori economico e finanziario Documentazione economica Capo ufficio: S. Moroni _3627 Emanuela Catalucci _2581 Silvia Ferrari _2103 Questioni del lavoro e della salute Simone Bonanni _2932 Capo ufficio: M. Bracco _2104 Luciana Stendardi _2928 Michela Mercuri _3481 Attività produttive e agricoltura Beatrice Gatta _5563 Capo ufficio: G. Buonomo _3613 Documentazione giuridica Ambiente e territorio Vladimiro Satta _2057 Capo ufficio: R. Ravazzi _3476 Letizia Formosa _2135 Anna Henrici _3696 Infrastrutture e trasporti Gianluca Polverari _3567 Capo ufficio: F. Colucci _2988 Questioni istituzionali, giustizia e cultura Capo ufficio: L. Borsi _3538 Capo ufficio: F. Cavallucci _3443 Politica estera e di difesa Capo ufficio: A. Mattiello _2180 Capo ufficio: A. Sanso' _2451 Questioni regionali e delle autonomie locali, incaricato dei rapporti con il CERDP Capo ufficio: F. Marcelli _2114 Legislazione comparata Capo ufficio: R. Tutinelli _3505 I dossier del Servizio studi sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. Il Senato della Repubblica declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.
3 XVII legislatura Atto del Governo n. 1 Schema di decreto ministeriale di attuazione di deroghe in materia pensionistica marzo 2013 n. 3 a cura di: M. Bracco Classificazione Teseo: Trattamento previdenziale. Età pensionabile.
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5 I N D I C E SCHEDE DI LETTURA...9 ALLEGATO...15 Atto del Governo n. 1 "Schema di decreto ministeriale concernente le modalità di attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 231, della legge 24 dicembre 2012, n. 228"... 17
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7 AVVERTENZA L'Atto del Governo n. 1 (Schema di decreto ministeriale concernente le modalità di attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 231, della legge 24 dicembre 2012, n. 228) è stato presentato alle Camere il 22 marzo 2013 ed è stato assegnato il 27 marzo 2013, in sede consultiva, alla Commissione speciale per l'esame di disegni di legge di conversione dei decreti-legge e di altri provvedimenti urgenti presentati dal Governo. La Commissione dovrà esprimere il parere entro il termine del 16 aprile 2013.
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9 SCHEDE DI LETTURA
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11 Dossier n. 3 Scheda di lettura dello schema di decreto ministeriale di attuazione di deroghe in materia pensionistica (Atto del Governo n. 1) Lo schema di decreto ministeriale in oggetto è stato predisposto in attuazione delle norme di cui ai commi da 231 a 234 dell'art. 1 della L. 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013). Tali commi prevedono ulteriori deroghe, in favore dei cosiddetti esodati e di altre categorie di soggetti, ai fini dell'applicazione della disciplina previgente - rispetto alle norme poste dall'art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n , convertito, con modificazioni, dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni - sui requisiti per la pensione di vecchiaia e la pensione di anzianità - ivi compreso l'istituto delle "finestre" (cioè, dei termini dilatori di decorrenza del trattamento). In particolare, i commi suddetti prevedono un nuovo contingente di pensionamenti in base ai requisiti (ed alle "finestre") previgenti - in aggiunta ai contingenti già stabiliti 2 -, secondo i limiti massimi di spesa fissati dal comma 234. Si individuano le tipologie di soggetti beneficiari - lettere da a) a d) del comma e si demanda l'attuazione delle deroghe in oggetto ad un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, emanato secondo la procedura di cui al comma 232 (appunto, lo schema di decreto ora in esame). L'INPS provvede al monitoraggio delle domande di pensionamento dei soggetti in esame (comma 233), ai fini del rispetto dei limiti di spesa summenzionati. L'articolo 2 dello schema di decreto in esame ribadisce le tipologie di soggetti beneficiari, già individuati dalle summenzionate lettere da a) a d) del comma 231. Le categorie sono costituite da: i lavoratori cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e collocati in mobilità, ordinaria o in deroga, in base ad accordi sindacali stipulati entro il 31 dicembre 2011, a condizione che si maturino i requisiti (previgenti) per il pensionamento entro il periodo di fruizione della medesima indennità di mobilità (ordinaria o in deroga) e, in ogni caso, entro il 31 dicembre 2014 (lettera a) del comma 1); i soggetti autorizzati entro la data del 4 dicembre 2011 alla prosecuzione volontaria della contribuzione, aventi almeno un contributo volontario, accreditato o accreditabile, alla data del 6 dicembre 2011 e che rientrino in tutte le seguenti condizioni: 1) successivamente all'autorizzazione alla prosecuzione volontaria, non abbiano svolto attività riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato; 2) abbiano conseguito, in caso di svolgimento di altre attività lavorative e successivamente alla data del 4 dicembre 2011, un reddito annuo lordo (derivante dalle medesime attività) non superiore a euro 7.500; 3) perfezionino i requisiti (previgenti) utili a 1 Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici. 2 Riguardo ad essi, cfr. il D.M. 1 giugno 2012 e il D.M. 8 ottobre
12 Dossier n. 3 comportare la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 6 dicembre 2014 (lettera b)). Sembra opportuno chiarire se i soggetti che abbiano svolto attività lavorative (diverse dal lavoro dipendente a tempo indeterminato) nel periodo compreso tra l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria della contribuzione e la data del 4 dicembre 2011 possano rientrare nell'àmbito in oggetto (fermo restando il rispetto delle altre condizioni), in quanto la formulazione letterale della lettera b) appare meno chiara rispetto a quella legislativa (nonché rispetto a quella del successivo articolo 9 del medesimo schema), la quale non pone alcuna esclusione al riguardo (fatta salva, in ogni caso, l'esclusione per i soggetti che abbiano instaurato, dopo la data di autorizzazione, un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato). Per i soggetti autorizzati in esame che siano anche collocati in mobilità ordinaria entro la medesima data del 4 dicembre 2011, si prescinde (lettera d)) dalla condizione suddetta del contributo volontario (accreditato o accreditabile) alla data del 6 dicembre 2011, in quanto, durante la fruizione dell'indennità di mobilità, non è possibile il versamento di contributi volontari; i soggetti il cui rapporto di lavoro si sia risolto entro il 30 giugno 2012, in ragione di accordi individuali o in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo, stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, qualora rientrino in tutte le seguenti condizioni: 1) successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro, non abbiano svolto attività riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato; 2) abbiano conseguito, in caso di svolgimento di altre attività lavorative e successivamente alla data del 30 giugno 2012, un reddito annuo lordo (derivante dalle medesime attività) non superiore a euro 7.500; 3) perfezionino i requisiti (previgenti) utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 6 dicembre 2014 (lettera c)). Gli articoli 1 e 9 dello schema definiscono un contingente complessivo di unità che possono accedere al beneficio in oggetto, in relazione ai limiti di risorse finanziarie stabiliti dal citato comma 234 dell'art. 1 della L. n limiti pari a 64 milioni di euro per il 2013, 134 milioni per il 2014, 135 milioni per il 2015, 107 milioni per il 2016, 46 milioni per il 2017, 30 milioni per il 2018, 28 milioni per il 2019 e 10 milioni per il Il suddetto contingente è ripartito nei seguenti termini (articolo 9): unità per i soggetti di cui alla lettera a) dell'articolo 2, comma 1, dello schema; unità per i soggetti di cui alla lettera b); unità per i soggetti di cui alla lettera c); 850 unità per i soggetti di cui alla lettera d). Nell'àmbito di ciascuno di tali contingenti, il comma 1 dell'articolo 3 dello schema ribadisce il criterio di priorità già stabilito dal citato comma 233 dell'art. 1 della L. n. 228; esso è rappresentato dalla data di cessazione del rapporto di 12
13 Dossier n. 3 lavoro (cioè, del rapporto precedente, a seconda dei casi, il collocamento in mobilità o l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria della contribuzione ovvero del rapporto oggetto di accordi individuali o di accordi collettivi di incentivo all'esodo). L'articolo 3, comma 3, dello schema prevede, in attuazione del comma 233 dell'art. 1 della L. n. 228, che l'inps provveda al monitoraggio delle domande di pensionamento relative ai contingenti in oggetto; qualora si raggiunga il limite numerico per il contingente specifico, non possono essere prese in considerazione ulteriori domande (relative al medesimo contingente). Sotto il profilo letterale, si osserva che il comma 3 dovrebbe richiamare il comma anziché il comma dell'art. 1 della L. n. 228 e che, nel medesimo comma 3, per errore materiale, ricorre per due volte la locuzione relativa al raggiungimento del limite numerico. Per tutte le categorie interessate, il termine per la presentazione della domanda è fissato in 120 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del presente decreto ministeriale (articolo 4, comma 1, articolo 5, comma 2, e articolo 8 dello schema). Il comma 2 dell'articolo 3 ed il comma 1 dell'articolo 5 disciplinano le modalità di presentazione e di documentazione della domanda di accesso al contingente per i soggetti il cui rapporto di lavoro si sia risolto in ragione di accordi individuali o in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo. Tali norme - tra cui la condizione che la data di cessazione del rapporto risulti da elementi certi ed oggettivi - sono identiche a quelle previste per la stessa categoria di soggetti in occasione dei precedenti contingenti 3. Per i soggetti di cui alla lettera a) del precedente articolo 2, comma 1, le modalità di presentazione e di documentazione della domanda sono definite dall'articolo 4. Gli articoli 6 e 7 dello schema definiscono le procedure e gli organi per l'esame delle domande presentate dai soggetti di cui alle lettere a) e c) dell'articolo 2, comma 1; tali disposizioni sono identiche a quelle previste, in occasione dei precedenti contingenti, per i soggetti il cui rapporto di lavoro si sia risolto in ragione di accordi individuali o in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo 4. Sotto il profilo letterale, si osserva che il comma 2 dell'articolo 7 dovrebbe far riferimento alla presentazione di richiesta di riesame (anziché alla presentazione di riesame). 3 Cfr. l'art. 2, comma 2, e l'art. 4, comma 4, del D.M. 1 giugno 2012 e l'art. 2, comma 2, e l'art. 4, comma 1, del D.M. 8 ottobre Cfr. l'art. 4, commi da 6 a 8, e l'art. 5 del D.M. 1 giugno 2012 e l'art. 4, commi da 3 a 5, e l'art. 5 del D.M. 8 ottobre
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15 ALLEGATO
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17 SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA N. 1 ATTO DEL GOVERNO SOTTOPOSTO A PARERE PARLAMENTARE Schema di decreto interministeriale concernente le modalità di attuazione delle disposizioni di cui all articolo 1, comma 231, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Parere ai sensi dell articolo 1, comma 232, della legge 24 dicembre 2012, n. 228) (Trasmesso alla Presidenza del Senato il 22 marzo 2013) 17
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