Applicazione di VIA e IPPC: esperienze e aspettative delle imprese. CCIAA Milano, 15 marzo 2011
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1 Applicazione di VIA e IPPC: esperienze e aspettative delle imprese CCIAA Milano, 15 marzo 2011
2 L interesse del Settore Chimico
3 IPPC e Settore Chimico (Codice Ambientale, Parte II, All. VIII) AIA per: 1. Attività energetiche. 2. Produzione e trasformazione dei metalli. 3. Industria dei prodotti minerali. 4. Industria chimica Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base 4.2. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base 4.3. Impianti chimici per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto o potassio 4.4. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi Impianti che utilizzano un procedimento chimico o biologico per la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base Impianti chimici per la fabbricazione di esplosivi. 5. Gestione dei rifiuti. 6. Altre attività.
4 AIA statali rilasciate 91 AIA, di cui 12 impianti chimici Siracusa: Air Liquide Mantova: Chimica Pomponesco Brindisi: Basell Ferrara: Basell Poliolefine Porto Marghera: E. Cloro Soda Porto Marghera : DL2 Porto Marghera : Vinyls. Rosignano: E. Cloro Soda. Torviscosa: Caffaro Augusta: Sasol Italy Scarlino: Nuova Solmine Rosignano: INEOS
5 VIA (Codice Ambientale, Parte II, All. II e III) Impianti chimici integrati, ossia impianti per la produzione su scala industriale, mediante processi di trasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovano affiancate varie unità produttive funzionalmente connesse tra di loro, per la fabbricazione di: prodotti chimici organici di base; prodotti chimici inorganici di base; fertilizzanti a base di fosforo, azoto, potassio prodotti di base fitosanitari e di biocidi; prodotti farmaceutici di base mediante procedimento chimico o biologico; esplosivi. Trattamento di prodotti intermedi e fabbricazione di prodotti chimici per una capacità superiore alle t/anno di materie prime lavorate Produzione di pesticidi, prodotti farmaceutici, pitture e vernici, elastomeri e perossidi, per insediamenti produttivi di capacità superiore alle t/anno di materie prime lavorate.
6 IPPC: la normativa di riferimento
7 In Europa e in Italia Direttiva 1996/61/CE Poi codificata con Direttiva 2008/1/CE (contenuto invariato) D. Lgs. 1999/372 D. Lgs. 2005/59 D. Lgs. 2006/152 (Parte II) D. Lgs. 2008/4 D. Lgs. 2010/128 (Titolo III bis)
8 Il D.Lgs. 128/2010: alcune novità Gestore: non è più gestore unicamente la persona fisica o giuridica che detiene o gestisce l'impianto ma anche chi dispone di un potere economico determinante sull'esercizio tecnico dell'impianto stesso. impianti di competenza statale: ora coinvolto anche il Ministro dell interno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali regolato il caso in cui l Autorità Competente ritenga incompleta la documentazione presentata con l istanza e quindi chieda integrazioni:termine fissato dalla AC non inferiore a 30 giorni; proponente può chiedere una motivata proroga fissato con maggior precisione l intervallo di tempo entro il quale l Autorità Competente deve esprimere le proprie valutazioni sulla domanda di AIA (150/180 giorni dalla domanda)
9 L applicazione dell IPPC: gli aspetti qualificanti e alcune criticità
10 Gli obiettivi della normativa l'autorizzazione integrata ambientale ha per oggetto la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento proveniente dalle attività di cui all'allegato VIII e prevede misure intese a evitare, ove possibile, o a ridurre le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente salve le disposizioni sulla valutazione di impatto ambientale l'aia sostituisce "ogni altra autorizzazione, visto, nulla osta o parere in materia ambientale previsti dalle disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione" con le eccezioni delle normative "Seveso" ed "emission trading". un procedimento unico per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale
11 Il ruolo del Gestore La Direttiva IPPC assegna un ruolo importante, e significative responsabilità, sia al Gestore che all Autorità. La tecnica associata alla prestazione ambientale non è prescritta dall Autorità, ma proposta dal Gestore. Il Gestore ha quindi l obbligo dei risultati, ma anche la scelta dei mezzi.
12 La considerazione delle specificità locali BREF BAT per il settore Autorità competente BAT per impianto specifico
13 La definizione dei Valori Limite di Emissione I VLE, base dell autorizzazione, sono determinati con un processo complesso, che richiede decisioni autonome basate su: caratteristiche tecniche, localizzazione geografica, condizioni ambientali locali Spesso, I valori BATAEL sono espressi come medie annuali poiché per i BREF lo scopo é la descrizione delle BAT in generale, senza essere influenzati da circostanze locali e di breve termine (che però contano per le autorizzazioni). Per le autorizzazioni, occorre confrontare dati effettivi di impianto con i BAT ranges. E quindi cruciale: Sapere come i dati di impianto sono stati generati (istantanei, medie orarie, ) Conoscere la distribuzione statistica dei dati di emissione, per tenerne conto nella fissazione del VLE. Conoscere la media annuale per confrontarla con il BATAEL range.
14 BATAELS e VLE EMISSIONI VLE BATAEL RANGE MARGINE LIMITE INFERIORE LIMITE SUPERIORE PRESTAZIONE MEDIA Valore instantaneo TEMPO
15 Il valore dei VLE Il ruolo dei VLE non dovrebbe essere sopravalutato L IPPC riguarda una prestazione ambientale attesa, il cui raggiungimento dovrebbe essere l obiettivo dell AIA, più che il non superamento dei VLE I VLE, alla base dell AIA, non sono strumenti idonei a caratterizzare una tecnica proposta. I VLE sono funzionali alla vecchia logica, all interno della quale rappresentano livelli di soglia per le sanzioni.
16 I controlli E essenziale, ai fini di un corretto svolgimento dell attività di controllo, che esso sia basato su indicazioni chiare degli obblighi del gestore, previste, assieme alle modalità di controllo, nell autorizzazione. In tal modo si evitano incertezze nella fase delle ispezioni.
17 AIA statali: i tempi per il rilascio Domande in istruttoria: 63 (erano mesi fa) Inoltre istruttorie per: - Rinnovo (20 impianti) - Riesame (2 impianti) - Aggiornamento: 26 impianti, tra cui - Porto Marghera /Vinyls - Priolo /Air Liquide - Mantova / Chimica Pomponesco Domande (imp. chimici) presentate entro marzo 2007.
18 AIA: la durata Francia: nessun limite temporale, revisione dopo 10 anni Belgio: 20 anni di durata Germania: l'autorizzazione non ha limiti di tempo (revisione in caso di modifiche) Olanda: attuale discussione per introdurre eventuali limiti, non esistenti in passato (nella logica di basarsi sugli "accordi volontari" con le istituzioni) Italia: 5 anni, aumentati a 6 (in caso di certificazione ISO 14001) o 8 anni (in caso di registrazione EMAS)
19 Il recepimento della Direttiva sulle Emissioni Industriali
20 La nuova direttiva IED Dir. 2008/1/Ce (IPPC) Dir. 2000/76/Ce e 2001/80/Ce (incenerimento dei rifiuti) Direttiva 2010/75/UE Dir. 1999/13/Ce (limitazione delle emissioni di composti organici volatili) Dir. 78/176/Cee, 82/883/Cee, 92/112/Cee (emissoni dell'industria del biossido di titanio)
21 Gli obiettivi - Rafforzamento delle BAT e del ruolo dei BREF - Semplificazione e riduzione oneri amministrativi - Prescrizioni minime per ispezioni, revisione delle autorizzazioni, e reporting sull applicazione - Adeguamento del campo di applicazione.
22 Novità: le conclusioni BAT Documento contenente le parti di un BREF riguardanti le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili, la loro descrizione, le informazioni per valutarne l applicabilità, i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili, il monitoraggio associato, i livelli di consumo associati e, se del caso, le pertinenti misure di bonifica del sito Le conclusioni sulle BAT fungono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione, in particolare VLE Adozione tramite Comitato
23 VLE e BATAELS (art.15) 3. L'autorità competente fissa valori limite di emissione che garantiscano che, in condizioni di esercizio normali, le emissioni non superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili indicati nelle decisioni sulle conclusioni sulle Bat di cui all'articolo 13, paragrafo 5, attraverso una delle due opzioni seguenti: a) fissando valori limite di emissione che non superano i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili. ( ) o b) fissando valori limite di emissione diversi da quelli di cui alla lettera a) in termini di valori, periodi di tempo e condizioni di riferimento. Quando si applica la lettera b), l'autorità competente valuta almeno annualmente i risultati del controllo delle emissioni al fine di garantire che le emissioni in condizioni di esercizio normali non hanno superato i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili.
24 VLE e BATAELS 4. In deroga al paragrafo 3 e fatto salvo l'articolo 18, in casi specifici l'autorità competente può fissare valori limite di emissione meno severi. Tale deroga può applicarsi unicamente ove una valutazione dimostri che il conseguimento dei livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili di cui alle conclusioni sulle Bat comporterebbe una maggiorazione sproporzionata dei costi rispetto ai benefici ambientali, in ragione: a) dell'ubicazione geografica e delle condizioni ambientali locali dell'istallazione interessata o b) delle caratteristiche tecniche dell'istallazione interessata. L'autorità competente documenta in un allegato alle condizioni di autorizzazione le ragioni dell'applicazione del primo comma, ivi compreso il risultato della valutazione e la giustificazione delle condizioni imposte.
25 Articolo 22 Chiusura del sito Quando l'attività comporta l'utilizzo, la produzione o lo scarico di sostanze pericolose e, tenuto conto della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee nel sito dell'installazione, il gestore elabora e trasmette all'autorità competente una relazione di riferimento prima della messa in servizio dell'installazione o prima dell'aggiornamento dell'autorizzazione rilasciata per l'installazione, per la prima volta dopo il 7 gennaio La relazione di riferimento contiene le informazioni necessarie per determinare lo stato di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee al fine di effettuare un raffronto in termini quantitativi con lo stato al momento della cessazione definitiva delle attività ai sensi del paragrafo 3.
26 Articolo 22 Chiusura del sito La relazione di riferimento contiene almeno le seguenti informazioni: a) informazioni sull'uso attuale e, se disponibili, sugli usi passati del sito; b) se disponibili, le informazioni esistenti relative alle misurazioni effettuate sul suolo e sulle acque sotterranee che ne illustrino lo stato al momento dell'elaborazione della relazione o, in alternativa, relative a nuove misurazioni effettuate sul suolo e sulle acque sotterranee ( ) 3. Al momento della cessazione definitiva delle attività, il gestore valuta lo stato di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee da parte di sostanze pericolose pertinenti usate, prodotte o rilasciate dall'installazione. Se l'installazione ha provocato un inquinamento significativo del suolo o delle acque sotterranee con sostanze pericolose pertinenti rispetto allo stato constatato nella relazione di riferimento di cui al paragrafo 2, il gestore adotta le misure necessarie per rimediare a tale inquinamento in modo da riportare il sito a tale stato. A tal fine si può tener conto della fattibilità tecnica di dette misure.
27 I tempi della Direttiva IED 2010: entrata in vigore 2012: recepimento negli Stati Membri 2013: rispetto requisiti nuova Direttiva (tranne LCP) 7/2015: rispetto requisiti per nuove attività 1/2016: requisiti Cap.3 e VLE All. V per LCP 7/2020: fine dei Piani Nazionali di Transizione 2023: fine delle deroghe per vita residua impianti (LCP)
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