Cinquant anni di standard urbanistici in Italia Verso nuove dotazioni territoriali

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1 Cinquant anni di standard urbanistici in Italia Verso nuove dotazioni territoriali Salerno, 25 maggio 2018 ore Comune di Salerno, Sala del Gonfalone Carolina Giaimo GLI STANDARD PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ CONTEMPORANEA Responsabile nazionale Community INU Progetto Paese: Ricerche e Sperimentazioni nuovi standard Politecnico di Torino

2 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD Domanda di ricerca: quale è stato e qual è attualmente l approccio dei piani urbanistici agli SU e quale può essere il ruolo degli strumenti urbanistici innovativi nel riformare il tradizionale approccio funzionalista alla pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione dello standard? Il metodo di lavoro ad azioni parallele: l attività è strutturata sull implementazione di diverse Azioni: Azione: Costruzione di uno spazio della Community Azione: Stato dell arte Azione: Confronto e disseminazione Azione: Bilancio delle esperienze e formulazione di una proposta

3 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD AZIONE: STATO DELL ARTE 1: realizzazione, a cura di O. Caldarice e S. Ombuen ed in corso di implementazione, di una Prima ricognizione bibliografica sugli standard urbanistici in Italia, da tematizzare nei seguenti profili: 1. Dal DI 1444/68 alle leggi urbanistiche regionali di seconda e terza generazione; 2. La riperimetrazione del campo: da una nozione di standard urbanistico-su di tipo quantitativo, come rispondenza a un minimo previsto per legge per tutti i Comuni nel Paese, ad uno più ampio nei contenuti e di tipo qualitativo e prestazionale (e forse più redistributivo ), inteso come risposta articolata ai bisogni differenziati della città e degli attori sociali (salute, sicurezza, qualità insediativa, mobilità, accessibilità, equità, identità, cultura ); 3. La riconcentualizzazione dello standard: da una concezione dello standard legata alla pianificazione urbanistica comunale generale di piani conformativi di uso del suolo più o meno di tradizione ad una nozione e pianificazione orientata agli SU nell ambito di nuovi paradigmi della città pubblica, del benessere ecologico-ambientale, del welfare sociale e della rigenerazione urbana; 4. Soggetti e risorse per la città pubblica e i suoi servizi: da una concezione di esclusiva fornitura pubblica ad un compatibile e sostenibile coinvolgimento del settore privato nella produzione e nella gestione degli SU. Work in progress

4 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD AZIONE: STATO DELL ARTE 2: Indagine sullo stato della pianificazione degli standard urbanistici in Italia, a cura C.Giaimo, O.Caldarice, C.A.Barbieri, S.Ombuen, in collaborazione con le Sezioni INU regionali: 1. La legislazione regionale vigente 2. I piani comunali (Comune capoluogo) Tutti i capoluoghi di Provincia/Città metropolitana Primi esiti: 1 maggio 2018 (Convegno INU Cosenza) Aggiornamento: 24 maggio 2018 (Convegno INU Salerno)

5 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD IL QUADRO CONOSCITIVO DI BASE ma la legge deve essere uguale per tutti? Primi esiti: 1 maggio 2018 Aggiornamento: 24 maggio 2018

6 COMMUNITY INU STANDARD RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI Fonte: INU Rapporto dal Territorio 2016

7 Fonte: INU Rapporto dal Territorio 2016 Comuni per classificazione demografica (1999) COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD

8 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD Fonte: INU Rapporto dal Territorio 2016 Percentuale di stranieri sulla popolazione

9 Fonte: INU Rapporto dal Territorio 2016 Piani comunali per data di approvazione COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD

10 Regioni STATO DI FATTO DEGLI USI E COPERTURE DEL SUOLO Comune capoluogo Comuni capoluogo LE SPECIFICITA TERRITORIALI ITALIA

11 STATO DI FATTO DEGLI USI E COPERTURE DEL SUOLO Regione Popolazione [ab] (Istat ) Superficie [kmq] (Istat ) Densità pop. [ab/kmq] Aree urbaniz. [kmq] Aree agricole [kmq] Aree naturali e seminat. [kmq] Aree di altro tipo [kmq] Aree urbaniz. [%] Aree agricole [%] Aree naturali e seminat. [%] Aree di altro tipo [%] Piemonte ,70 173, , , ,99 232,43 4,30% 41,08% 53,66% 0,92% Valle d'aosta ,85 38,91 38, , ,95 15,56 1,17% 43,63% 54,71% 0,48% Lombardia ,10 419, , , ,91 814,92 10,31% 46,94% 39,24% 3,41% Alto Adige ,86 70,87 112, , ,60 28,16 1,53% 23,85% 74,23% 0,38% Trentino ,86 86,78 152, , ,26 50,69 2,45% 18,28% 78,43% 0,82% Veneto ,79 267, , , , ,68 7,41% 55,30% 31,51% 5,77% Fiuli Venezia Giulia ,22 153,69 378, , ,19 291,37 4,78% 42,02% 49,51% 3,68% Liguria ,13 289,01 307,17 718, ,22 7,37 5,67% 13,27% 80,89% 0,14% Emilia Romagna ,21 198, , , ,31 356,55 5,47% 58,48% 34,46% 1,59% Toscana ,58 162,81 981, , ,52 180,69 4,27% 35,59% 59,35% 0,79% Umbria ,22 105,02 289, , ,99 156,97 3,42% 40,34% 54,91% 1,85% Marche ,18 163,60 374, , ,00 16,11 3,99% 59,19% 36,64% 0,17% Lazio ,72 342,28 988, , ,36 273,09 5,74% 42,10% 50,57% 1,58% Abruzzo ,50 122,07 411, , ,67 23,87 3,80% 35,82% 60,15% 0,22% ITALIA Molise ,44 69,60 86, , ,26 16,41 1,95% 49,89% 47,78% 0,37% Campania ,60 427, , , ,47 33,76 7,59% 37,75% 54,40% 0,25% Puglia ,52 207,97 851, , ,30 241,42 4,36% 50,31% 44,80% 1,24% Basilicata ,11 56,62 154, , ,15 52,72 1,53% 60,29% 37,65% 0,52% Calabria ,61 129,10 399, , ,58 41,57 2,63% 38,44% 58,65% 0,27% Sicilia ,02 195, , , ,70 127,24 5,13% 62,35% 32,01% 0,49% Sardegna ,79 68,60 588, , ,48 295,80 2,44% 61,49% 34,82% 1,23% ITALIA ,01 200, , , , ,38 4,84% 46,89% 46,88% 1,43%

12 Regione Popolazione [ab] (Istat ) Lombardia Lazio Campania Sicilia Veneto Emilia Romagna Piemonte Puglia Toscana Calabria Sardegna Liguria Marche Abruzzo Fiuli Venezia Giulia Umbria Basilicata Trentino Alto Adige Molise Valle d'aosta Distribuzione su base regionale della popolazione residente

13 Regione Superficie territoriale [kmq] (Istat ) Sicilia ,02 Piemonte ,70 Sardegna ,79 Lombardia ,10 Toscana ,58 Emilia Romagna ,21 Puglia ,52 Veneto ,79 Lazio ,72 Calabria ,61 Campania ,60 Abruzzo ,50 Basilicata ,11 Marche 9.401,18 Umbria 8.464,22 Fiuli Venezia Giulia 7.924,22 Alto Adige 7.397,86 Trentino 6.206,86 Liguria 5.416,13 Molise 4.460,44 Valle d'aosta 3.260,85 Distribuzione su base regionale della superficie territoriale

14 Regione Densità pop. [ab/kmq] Campania 427,13 Lombardia 419,86 Lazio 342,28 Liguria 289,01 Veneto 267,52 Puglia 207,97 Emilia Romagna 198,15 Sicilia 195,75 Piemonte 173,02 Marche 163,60 Toscana 162,81 Fiuli Venezia Giulia 153,69 Calabria 129,10 Abruzzo 122,07 Umbria 105,02 Trentino 86,78 Alto Adige 70,87 Molise 69,60 Sardegna 68,60 Basilicata 56,62 Valle d'aosta 38,91 Distribuzione su base regionale della densità di popolazione

15 Riferimento normativo Legge Urbanistica Regionale (LUR) n. 14 Legge di Settore 2 Regolamento o Circolare applicativa 4 Altro 7 Regione/Provincia Autonoma Piemonte Valle d Aosta Lombardia Alto Adige Trentino Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Lazio Abruzzo Basilicata Calabria Sicilia Friuli Venezia Giulia Lazio Trentino Toscana Basilicata Piemonte Valle d Aosta Alto Adige Molise Campania Calabria (DDC) Anno ( Piano Casa ) (TU Commercio) 2012 (DCR) 1999 (DCR) 1997 (LP) 1968 (DI 1444) 1982 (LR) 2016 (QTPR) Riferimenti normativi per la disciplina degli standard urbanistici LE LEGGI

16 Definizione n. Piano Regolatore Generale (PRG) Piano Urbanistico Generale (PUG) Piano di Governo del Territorio (PGT) Piano Strutturale (PS) Piano Operativo/Piano degli Interventi (PO/PI) Piano di Assetto del Territorio (PAT) Piano Urbanistico Comunale (PUC) Regolamento Urbanistico (RU) Regione/Provincia Autonoma Piemonte Valle d Aosta Alto Adige Trentino Friuli Venezia Giulia Abruzzo Molise Sicilia Emilia Romagna Lombardia Toscana Basilicata Calabria Veneto Toscana Basilicata Calabria Veneto Lazio Campania Trentino Toscana Campania Basilicata Calabria Tipologie di strumenti urbanistici contenenti la disciplina degli SU

17 Definizione Dotazioni (territoriali o minime) Numero 3 Regione/Provincia Autonoma Trentino Toscana Emilia-Romagna Denominazione degli SU: Questione di lessico o di sostanza?? Servizi pubblici e di interesse pubblico e generale (o collettivo e sociale) 2 Friuli Venezia Giulia Lombardia Standard funzionali 1 Abruzzo Standard urbanistici 9 Piemonte Alto Adige Veneto Lazio Molise Campania Basilicata Calabria Sicilia

18 Definizione Quantitativo-Fondiario con esplicito riferimento al DI 1444/68 Numero 6 Regione/Provincia Autonoma Alto Adige Trentino Abruzzo Molise Campania Sicilia Approccio alla pianificazione dello standard urbanistico nella legislazione regionale Integrativo-Aggiuntivo rispetto al DI 1444/68 6 Piemonte Veneto Friuli Venezia Giulia Toscana Lazio Calabria Lombardia Quantitativo-Fondiario e Qualitativo Prestazionale 4 Valle d Aosta Lombardia Emilia-Romagna Basilicata Qualitativo Prestazionale 0

19 Definizione Numero Rimando al DI 1444/68 8 Regione/Provincia Autonoma Trentino Toscana Lazio Molise Campania Basilicata Calabria Sicilia Modalità di definizione dello standard urbanistico per la funzione abitativa Specificazione nell articolato regionale SU non declinati per funzione d uso 7 Piemonte Lombardia Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia-Romagna Abruzzo 1 Valle d Aosta

20 Definizione Numero Regione/Provincia Autonoma Capacità Insediativa residenziale teorica (C.i.r.t) 16 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Alto Adige Trentino Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Lazio Abruzzo Molise Campania Basilicata Calabria Sicilia Modalità del dimensionamento dello standard urbanistico per la funzione abitativa Giovani 0 Anziani 0 City user 3 Lombardia Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Turisti 6 Piemonte Lombardia Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna

21 I COMUNI CAPOLUOGO Nome Comune Capoluogo Popolazione [ab] (Istat ) Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari Venezia Trieste Perugia Cagliari Trento Bolzano Ancona Catanzaro L'Aquila Potenza Campobasso Aosta Popolazione residente

22 I COMUNI CAPOLUOGO Nome Comune Capoluogo Densità pop. [ab/kmq] Napoli 8.156,93 Milano 7.439,24 Torino 6.818,15 Palermo 4.195,37 Firenze 3.735,91 Bari 2.761,25 Bologna 2.757,11 Genova 2.428,74 Trieste 2.399,93 Roma 2.232,01 Bolzano 2.045,34 Cagliari 1.821,74 Aosta 1.606,40 Campobasso 878,99 Ancona 806,41 Catanzaro 800,57 Trento 743,71 Venezia 629,75 Potenza 382,88 Perugia 370,71 L'Aquila 146,87 Densità di popolazione

23 Comune Capoluogo Aree urbanizzate [% su sup. comunale] Napoli 65,76% Tasso di urbanizzazione Torino 62,04% Milano 57,78% Firenze 42,30% Bari 41,20% Palermo 39,10% Bologna 37,34% Trieste 31,26% Cagliari 29,78% Aosta 24,50% Bolzano 23,85% Genova 22,70% Campobasso 20,07% Roma 18,14% Trento 15,70% Ancona 13,84% Catanzaro 13,83% Venezia 13,57% Potenza 10,12% Perugia 9,14% L'Aquila 5,54%

24 Nome Comune Capoluogo Aree naturali e seminaturali [%] L'Aquila 65,17% Tasso di naturalità e semi-nat. Trento 65,04% Genova 58,38% Trieste 53,56% Bolzano 52,46% Catanzaro 46,04% Aosta 41,94% Perugia 33,70% Firenze 33,63% Palermo 32,38% Bari 31,35% Napoli 22,50% Campobasso 19,21% Roma 18,76% Torino 18,46% Potenza 18,12% Bologna 17,06% Ancona 13,46% Milano 6,28% Venezia 2,36% Cagliari 0,57%

25 Nome Comune Capoluogo Aree agricole sup. comunale] Ancona 72,48% Potenza 71,66% Roma 62,73% Campobasso 60,88% Perugia 56,63% Bologna 45,22% Catanzaro 39,99% Milano 35,24% Aosta 32,82% L'Aquila 29,08% Palermo 28,36% Bari 27,21% Firenze 22,11% Cagliari 21,05% Bolzano 20,86% Venezia 20,25% Genova 18,34% Trento 18,31% Torino 16,92% Trieste 14,90% Napoli 11,53% [% su Aree agricole

26 I Comuni Capoluogo: I PIANI (12) Definizione Numero Comune PRG 9 Napoli Trento L Aquila Palermo Roma Capitale Trieste Torino Aosta Campobasso Tipologia dei piani PGT 1 Milano PUC 1 Bolzano RU 1 Potenza

27 Definizione Criterio N. Comune Funzione Regolativa Funzione Prestazionale Funzione Regolativa + Funzione Prestazionale SI 11 Napoli Trento L Aquila Palermo Roma Capitale Trieste Torino Aosta Campobasso Bolzano Potenza NO 1 Milano SI 2 Bolzano Roma Capitale Napoli Trento L Aquila Palermo NO 10 Trieste Torino Aosta Campobasso Potenza Milano SI 1 Bolzano Napoli Trento L Aquila Palermo Roma Capitale NO 11 Trieste Torino Aosta Campobasso Potenza Milano Funzione attribuita dai piani agli standard urbanistici

28 Definizione Criterio Numero Comune Localizzazione SI 8 Fruibilità SI 6 Accessibilità SI 5 Qualità SI 4 Gestione SI 5 Napoli Milano Potenza Bolzano Palermo Trento Torino Aosta Napoli Milano Potenza Bolzano Trento Torino Napoli Milano Potenza Bolzano Trento Napoli Milano Bolzano Roma Napoli Milano Bolzano Roma Trento Criteri per la pianificazione degli standard urbanistici

29 Definizione Numero Comune SI 4 Napoli Potenza Palermo Roma Capitale Presenza di fabbisogno pregresso NO 7 Trento Milano Bolzano L Aquila Aosta Trieste (eccetto zone S1 per parcheggi)

30 Definizione Criterio Numero Comune Edilizia sociale: individuazione spaziale Edilizia sociale su aree a standard Edilizia sociale in immobili pubblici SI 8 Milano Potenza L Aquila Torino SI 4 Milano Bolzano Trento Torino SI 3 Milano Bolzano Torino I temi: edilizia sociale

31 I temi: la pianificazione delle aree verdi ex Ln 10/2013 Torino Trieste

32 I temi: Prg e servizi ecosistemici

33 I temi: Redazione del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici

34 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD Città contemporanea: quale il ruolo dello spazio degli standard? Lo «spazio fisico della città contemporanea» quale esito del processo di espansione, di trasformazione urbanistica e di diffusione insediativa che ha mutato l assetto del territorio italiano e il senso delle problematiche legate alla città e all urbanistica, è caratterizzato: da tipologie amministrative significativamente diverse: Città metropolitane, città medie, città piccole da morfologie territoriali diverse: di pianura, di collina, di montagna da elevati tassi di urbanizzazione e consumo di suolo; da una sperequata disponibilità di aree per servizi nella divere realtà comunali dalla mancanza strutturale di spazi-servizi pubblici da un sistema di infrastrutture per la mobilità non adeguato e non sostenibile; dalla presenza diffusa di aree dismesse, sottoutilizzate, di scarto Da crescenti livelli di degrado fisico, sociale, ambientale, economico.

35 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD In riferimento a tale contesto, «le comunità urbane della città contemporanea» richiedono, fra le priorità, di affrontare le disuguaglianze e di restituire prospettive di equità. In questa direzione la città pubblica va intesa come il telaio fondamentale di riferimento in quanto spazio in cui si realizzano i diritti di cittadinanza, di comunità, di coesione, a garanzia di livelli più adeguati di qualità della vita per rispondere alle istanze dei diritti all istruzione, alla salute, alla casa, allo svago, al benessere, alla mobilità pubblica (anche lenta e dolce), all ambiente urbano.

36 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD MA I NUOVI BISOGNI HANNO ANCORA BISOGNO DI SPAZIO?? Si, anche, perché lo «spazio» costituisce la garanzia del diritto nel progetto di suolo Questi elementi richiamano il ruolo rilevante che l urbanistica e il piano possono e devono assumere quali riferimenti imprescindibili per la ricerca di un nuovo welfare urbano.

37 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD Il processo complessivo di rigenerazione della città contemporanea passa attraverso la (ri)costruzione della città pubblica da intendere come la struttura portante di progetto, re-interpretando gli spazi: delle aree libere delle porosità urbane; dei servizi pubblici caratterizzati da degrado e obsolescenza nei tessuti della città storica e consolidata; delle aree dismesse e/o sotto-ulizzate; dei residui di piano (soprattutto nelle periferie). I profili della domanda di welfare: Ecologico-ambientale: come diritto al benessere, alla salute, allo svago, alla messa in sicurezza della città e del territorio di fronte ai disastri ambientali e sismici (cambiamenti climatici), Sociale: come diritto all istruzione, alle pratiche di socializzazione culturale e religiosa dei diversi gruppi sociali, alla cultura Economico: come diritto all accessibilità fisica e digitale diffusa

38 COMMUNITY INU RICERCHE E SPERIMENTAZIONI NUOVI STANDARD Obiettivo fondamentale della ridefinizione degli standard Il superamento del concetto di standard finalizzato a una mera quantificazione e localizzazione distributiva di aree per servizi pubblici, a favore di una loro definizione, localizzazione tendenzialmente anche redistributiva, valutazione anche qualitativa e prestazionale, cui fare seguire una effettiva: acquisizione, realizzazione, gestione e accessibilità-fruizione, che adotti soluzioni innovative attraverso la scelta di metodi e strumenti analitico-progettuali, parametri e riferimenti aggiornati alle nuove condizioni della città contemporanea.

39 E necessario innovare le relazioni fra attività progettuale e sistema delle conoscenze che dovrebbero orientare e legittimare le scelte di governo del territorio e sostanziare il perseguimento dell interesse generale E necessario dunque ampliare il campo delle informazioni su cui fondare i processi decisionali, perché oggi le città dispongono di un capitale fisso pubblico (sia pure di entità diversa nelle varie parti del Paese) che ogni Comune può utilizzare in base alle sue necessità. Per fare ciò è necessario avere una visione-strategia per il proprio territorio ed obbiettivi conseguenti da perseguire attraverso politiche.

40 Ripensare il ruolo, la declinazione e la disciplina degli standard richiede: (1) di confermare gli standard come diritto di cittadinanza, di pertinenza della disciplina urbanistica e come unico collegamento unificante su scala nazionale delle specificità regionali di perseguire il dialogo e la la collaborazione fra i settori della pubblica amministrazione, superando l azione per compartimenti stagni di istituire Uffici di piano a livello di Unione di Comuni e di tipo intersettoriale Urb-LLPP-Edilizia come in Emilia Romagna di utilizzare il progetto di suolo per/degli standard come catalizzatori di politiche integrate di confermare almeno il paniere quantitativo minimo del DI 1444 ma sapendo tradurre i numeri in un «progetto di città» ed avendo un progetto di suolo di riferimento (in quanto strategia e politica da perseguire) di definire un modello di governance per gli standard: ad esempio il progetto di territorio definito dal PPR della Puglia che riconosce valori e mette limiti o il progetto territoriale Corona verde in Piemonte Per concludere

41 Ripensare il ruolo, la declinazione e la disciplina degli standard richiede: (2) di praticare una strategia territoriale per gli standard per ambiti sovracomunali-intercomunali come in Veneto, favorendo Ambiti sovracomunali per fusioni e/o Unioni dei Comuni come in Emilia Romagna di partire dagli standard come base per la contrattazione con gli operatori privati per la rigenerazione di prevedere apposite «Varianti verdi» ispirandosi al caso Veneto, Di prevedere usi misti, flessibili e temporanei per gli spazi a servizi, convertendo asili e/o scuole ad altri usi come in Emilia Romagna di riconsiderare il ruolo delle vie-strade commerciali e delle piazze come luoghi della socializzazione di considerare i servizi immateriali: per le città dei bambini, degli anziani, dei diversamente abili e la mobilità urbana dolce e lenta Problemi: acquisizione, realizzazione-attuazione, gestione: >> risorse Per concludere

42 Cinquant anni di standard urbanistici in Italia Verso nuove dotazioni territoriali Salerno, 25 maggio 2018 ore Comune di Salerno, Sala del Gonfalone Carolina Giaimo GLI STANDARD PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ CONTEMPORANEA Responsabile nazionale Community INU Progetto Paese: Ricerche e Sperimentazioni nuovi standard Politecnico di Torino

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