Riassunti di alcuni brani della Divina Commedia. La selva oscura

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Gianluigi Biagi
5 anni fa
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Ma camminando giunsi a una collina e vidi finalmente dietro di essa sorgere il sole, e questa visione scacciò la paura di prima.

1 Riassunti di alcuni brani della Divina Commedia La selva oscura A metà della mia via (35 anni) mi persi in un bosco buio avendo perso la giusta via. Quanta paura avevo e quanto è difficile spiegare cosa era questo bosco Non so raccontare come vi entrai, tanto ero assonnato. Ma camminando giunsi a una collina e vidi finalmente dietro di essa sorgere il sole, e questa visione scacciò la paura di prima. E come il naufrago che salvo sulla riva si gira a guardare il mare in tempesta, così io mi girai a vedere quel terribile bosco. (ALLEGORIE Il bosco buio: il peccato La giusta via: la via del bene Il sole: Dio) La porta dell Inferno Attraverso me si entra nella città che soffre, nel dolore eterno, tra la gente dannata. Dio mi ha creato per fare giustizia e prima di me furono create solo cose eterne e io esisterò in eterno. Abbandonate ogni speranza, voi che entrate. Queste parole erano scritte su una porta e

2 io non capivo, allora chiesi al mio maestro Virgilio che mi accompagnava di spiegarmi il significato. Lui mi rispose che dovevo essere forte e liberarmi da ogni paura perché presto avrei visto gente addolorata che ha perso Dio. Poi mi sorrise e prendendomi per mano mi fece entrare nel mondo sconosciuto. Caronte Giunti sulle rive del fiume Acheronte, su una barca si avvicinò a noi un vecchio con barba e capelli bianchi che gridava: Guai a voi, anime malvagie. Abbandonate la speranza di vedere il cielo. Vi condurrò nelle tenebre eterne, nel calore e nel gelo. E tu, che sei vivo, allontanati da questi morti! Virgilio allora rispose: Caronte non arrabbiarti, così vuole Dio e non domandare altro! Allora il traghettatore dagli occhi infiammati tacque. Ma le anime intorno, stanche e nude, appena udirono le sue parole impallidirono e batterono i denti, maledicendo l umanità, se stessi e chi li aveva creati. Poi, come foglie d autunno, si unirono piangendo e andarono sulla riva e Caronte le raccolse sulla barca colpendo chi esitava. Poi se ne andarono su quel fiume grigio e prima che siano arrivate, sulla riva si forma un nuovo gruppo di dannati.

Paolo e Francesca (Inferno, lussuriosi: II cerchio) Dante aveva notato nel vento impetuoso e incessante due anime che, diversamente dalle altre, procedevano in coppia.

3 Paolo e Francesca (Inferno, lussuriosi: II cerchio) Dante aveva notato nel vento impetuoso e incessante due anime che, diversamente dalle altre, procedevano in coppia. Incuriosito, le pregò di fermarsi e di raccontare la loro vicenda. Loro si avvicinarono a Dante come due colombe desiderose di giungere al nido e Francesca gli parlò: Sono nata a Ravenna. L amore, che infiamma i cuori gentili, fece innamorare Paolo di me e l intensità di questo sentimento ancora ci tiene uniti. E l amore, che non permette a chi è amato di non riamare, mi fece innamorare di lui, così tanto che ancora non mi abbandona. L amore ci portò alla stessa morte, uccisi da mio marito (Gianciotto Malatesta). Allora Dante addolorato le chiese come si erano resi conto del loro amore. Francesca rispose: Ricordare quel tempo felice è per me un dolore troppo grande, ma ti racconterò piangendo. Noi leggevamo la storia di Lancillotto e di Ginevra (moglie di re Artù) e di come l amore li vinse. Noi eravamo soli e senza presentimento. Più volte mentre leggevamo ci guardammo negli occhi e impallidimmo, ma fu un punto preciso a farci cedere, quello in cui Lancillotto bacia Ginevra e fu in quel momento che Paolo mi baciò tremante. Da quel giorno non leggemmo più. Mentre lei raccontava, lui piangeva e io per il dolore svenni come un corpo senza vita.

il folle volo di ulisse Nell ottavo cerchio dell Inferno sono condannati coloro che ingannarono gli altri con falsità e sono destinati a vagare senza pace avvolti in una fiamma.

4 il folle volo di ulisse Nell ottavo cerchio dell Inferno sono condannati coloro che ingannarono gli altri con falsità e sono destinati a vagare senza pace avvolti in una fiamma. Qui Ulisse è punito per le sue azioni intriganti, ma Dante lo presenta soprattutto come il simbolo del desiderio dell uomo di svelare l ignoto, di ampliare la conoscenza umana, che però non deve superare i limiti imposti da Dio. Dante si incuriosisce per una fiamma a due punte e scopre, attraverso Virgilio, che si tratta di Ulisse e Diomede, i due eroi greci noti per l invenzione del cavallo che permise la sconfitta di Troia. La punta più grande della fiamma, come scossa dal vento, comincia a raccontare la sua storia. E Ulisse che, dopo aver lasciato la maga Circe, decide di non rientrare subito ad Itaca, dalla moglie Penelope e dal figlio che lo aspettano, ma di dirigersi verso il mare aperto con la sua nave e i suoi compagni. Oltrepassa la Sardegna, il Marocco e la Spagna fino ad arrivare alle colonne d Ercole (lo stretto di Gibilterra), tra Siviglia e Ceuta, che mai essere umano aveva oltrepassato. Si rivolge quindi ai compagni e dice loro: Oh fratelli che avete superato tanti pericoli e siete giunti al confine del mondo conosciuto, andiamo oltre e scopriamo il mondo disabitato. Considerate la vostra origine: non siete stati creati per vivere come bruti, ma per praticare virtù e conoscenza

Così Ulisse incoraggia e rende desiderosi i compagni di proseguire. Passati cinque giorni di navigazione, infine appare una montagna altissima e oscura (il Purgatorio).

5 Così Ulisse incoraggia e rende desiderosi i compagni di proseguire. Passati cinque giorni di navigazione, infine appare una montagna altissima e oscura (il Purgatorio). Essi si rallegrano ma subito la gioia si trasforma in dolore, perché dalla terra si alza un turbine che colpisce la nave e la fa girare tre volte su se stessa, alla quarta fa drizzare la poppa e inabissare la prua finchè il mare si chiude su di loro. Così Dio aveva deciso La profezia dell esilio (Paradiso) Nel quinto cielo di Marte, Dante incontra il suo antenato Cacciaguida che gli predice il suo esilio (per ragioni politiche Dante non potrà più rientrare a Firenze fino alla sua morte) Cacciaguida dice: Tu abbandonerai tutto ciò che hai di più caro e proverai quanto è amaro il pane altrui e scendere e salire le scale di altri. E ciò che ti addolorerà di più saranno le persone malvagie con cui dovrai stare perché ingrate e ingiuste, ma loro pagheranno e non tu. Infatti tu con onore ti separerai da queste persone e si avrà la prova della loro cattiveria.

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