STATO DI ATTUAZIONE DEL REDDITO DI SOLIDARIETA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Report sintetico giugno 2018

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1 STATO DI ATTUAZIONE DEL REDDITO DI SOLIDARIETA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Report sintetico giugno 2018 Il Reddito di solidarietà (RES) della Regione Emilia-Romagna è attivo dal 18 settembre È una misura che associa a un trasferimento monetario contro la povertà assoluta un programma di attivazione e reinserimento sociale e lavorativo dei beneficiari. Le sue caratteristiche sono state pensate e costruite in stretto parallelo con il Sostegno per l inclusione attiva (SIA), introdotto dal governo nazionale nel 2015 e in vigore dal settembre Tuttavia, poiché la misura nazionale (SIA) presentava vincoli e requisiti di accesso particolarmente rigidi e stringenti, rivolgendosi alle sole famiglie con almeno un minore o un figlio adulto disabile, oppure a quelle in cui fosse presente una donna in stato di gravidanza accertata, il Reddito di solidarietà ha cercato di rispondere al rischio della limitata applicazione della misura nazionale in Emilia- Romagna, allargando la platea dei destinatari e, soprattutto, includendo le famiglie di anziani soli o con figli maggiorenni, particolarmente numerose in Emilia-Romagna. Sono stati inoltre eliminati i requisiti familiari e, inizialmente, lasciati solo quelli relativi alla soglia di reddito (3mila euro Isee) e della residenza storica di minimo 2 anni per cittadini italiani e stranieri. E bene sottolineare che il RES rappresenta uno strumento di lotta alla povertà completamente nuovo e mai sperimentato in precedenza nella nostra regione. Esso è dunque alla base di un nuovo pilastro del welfare regionale che si affianca, così come nella maggior parte dei paesi europei, al pilastro del welfare tradizionale, composto per lo più da misure categoriali, cioè rivolte a singole categorie di beneficiari, e non trasversali e universalistiche, come le misure contro la povertà. E evidente che per progettare una misura di questo tipo, ad oggi in mano a oltre famiglie in Emilia- Romagna (tra i 16 e i 20 mila individui), sono serviti diversi passaggi tutti estremamente importanti: uno studio di fattibilità sulle condizioni socio-economiche dell Emilia-Romagna corredato dall elaborazione di stime previsionali sui tassi di povertà; una legge regionale e successive modifiche in parallelo all evoluzione della normativa nazionale; due Protocolli d intesa con il Ministero del Lavoro e con il Ministero dell Economia; una convenzione con INPS per l erogazione del sussidio; l elaborazione di un software regionale per l immissione delle ; attività di formazione del personale appartenente agli oltre 300 comuni della nostra regione. La costruzione di questa nuova infrastruttura del welfare regionale - che in Emilia Romagna è iniziata nel 2015 con l approvazione della legge sull inclusione socio lavorativa delle persone fragili (n.14/2015) - è poi diventata di fatto necessaria alcuni anni dopo, e cioè dopo che il Governo ha approvato il primo Piano nazionale contro la povertà (febbraio 2018) che ha reso vincolante per i comuni l erogazione del Reddito di inclusione (REI), divenuto livello essenziale delle prestazioni. In qualche modo, dunque, l Emilia-Romagna con il RES, universalistico e per tutti, ha anticipato ciò che poco dopo è avvenuto a livello nazionale. Il RES ha poi due specifici obiettivi; da un lato declinare a livello regionale la risposta alla povertà estrema, sapendo che una misura identica da Palermo a Bologna sarebbe stata del tutto inefficace; dall altro affrontare in modo concreto le diseguaglianze che sono venute a crearsi anche in una regione ricca come l Emilia-Romagna, durante gli anni della crisi, muovendo dalla consapevolezza che risulta molto stigmatizzante essere indigente in una regione in cui la gran parte dei propri concittadini tutto sommato vive in condizioni di medio benessere. Sentirsi completamente esclusi rispetto alla propria comunità di cittadini rischia di alimentare a dismisura conflitti e tensioni sociali, alienazione e rabbia. 1

2 Come è noto, la modifica intercorsa a livello nazionale riguardante il REI, inserita nella norma finanziaria 2018 (che ha eliminato tutti i requisiti familiari per accedere al REI dal 1 giugno) ha imposto un aggiornamento del RES riconfigurandone l impianto. Infatti, con la variazione introdotta al REI le platee delle due misure, nazionale e regionale, sono diventate di fatto sovrapponibili, pertanto l 8 giugno 2018 è stata approvata la LR 7/2018 Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale 19 dicembre 2016 n 24 che prevede che il RES non sia più una misura alternativa alla misura nazionale, bensì una misura integrativa che ne rafforza la portata per i soli residenti In Emilia-Romagna. Come si accennava sopra, tra l altro, le misure regionali, tra cui il Res, hanno esercitato una pressione positiva sul livello nazionale affinché si raggiungesse l obiettivo dell universalismo. Ad oggi dunque esiste per la prima volta in Emilia-Romagna un vero e proprio reddito minimo contro la povertà che eleva il beneficio economico per i richiedenti (da 80 a 110 euro al mese) e che fissa una soglia minima sotto alla quale non si scende. La durata viene poi estesa a 18 mesi e la soglia di reddito di ingresso si eleva da 3mila a 6mila euro ISEE L ANALISI DEI DATI (periodo considerato: settembre 2018 maggio 2019) Rapporto di monitoraggio Università di Modena e Reggio Emilia, CAPP, Dipartimento di Economia Marco Biagi L Università di Modena e Reggio-Emilia CAPP Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche - Dipartimento di Economia Marco Biagi - sotto la responsabilità scientifica del professor Massimo Baldini ha realizzato un Rapporto di monitoraggio sull attuazione del Reddito di solidarietà. Il Rapporto analizza i dati disponibili nel sistema informativo regionale SIA/REI/RES dal 18 settembre 2017 all 11 maggio 2018, i primi otto mesi di applicazione della misura. A tale data non erano ancora accessibili gli esiti delle REI inoltrate ad INPS per le verifiche di propria competenza, pertanto non è stato possibile integrare queste informazioni nel presente Rapporto di ricerca. A seguire riportiamo alcune delle principali risultanze dell analisi delle : in totale le presentate dalle famiglie residenti in Emilia-Romagna in questo lasso di tempo sono state , con una media di circa 625 alla settimana. Le processate ed accolte da INPS in questi primi 8 mesi, in totale sono La tabella 1 riporta la distribuzione delle (presentate, accolte, respinte, in corso di valutazione) nelle diverse province e distretti dell Emilia-Romagna, mostrando come tutti i territori siano attivi e saldamente impegnati nel contrasto alla povertà assoluta. 2

3 Tabella 1. Ripartizione delle RES presentate e accolte per provincia e distretto socio-sanitario al 11 maggio 2018 Distretto presentate accolte respinte in valutazione Numero totale famiglie residenti Domande presentate ogni famiglie Domande accolte ogni famiglie Piacenza ,4 4,1 Levante ,2 2,2 Ponente ,0 0,8 Prov. di Piacenza ,3 2,5 Parma ,0 3,3 Fidenza ,8 2,7 Valli Taro E Ceno ,9 3,6 Sud-Est (PR) ,6 1,6 Prov. di Parma ,5 2,9 Montecchio Emilia ,7 3,2 Reggio Emilia ,5 3,0 Guastalla ,0 1,8 Correggio ,7 1,9 Scandiano ,3 2,0 Castelnuovo Ne' Monti ,6 3,2 Prov. di Reggio Emilia ,8 2,6 Carpi ,0 2,5 Mirandola ,4 2,4 Modena ,8 2,8 Sassuolo ,3 4,2 Pavullo Nel Frignano ,7 2,0 Vignola ,3 3,7 Castelfranco Emilia ,2 2,8 Prov. di Modena ,2 3,0 Reno, Lavino E Samoggia ,2 2,0 Appennino Bolognese ,7 3,1 San Lazzaro Di Savena ,3 4,0 Imola ,9 2,7 Pianura Est ,1 2,7 Pianura Ovest ,6 2,4 Bologna ,7 4,7 Prov. di Bologna ,9 3,6 Ovest ,1 4,1 Centro-Nord ,6 2,7 Sud-Est (FE) ,2 3,6 Prov. di Ferrara ,1 3,2 Ravenna ,6 3,2 Lugo ,0 4,4 Faenza ,1 1,5 Prov. di Ravenna ,0 3,1 Forlì ,7 3,9 Cesena-Valle Del Savio ,2 2,8 Rubicone ,6 1,4 Prov. di Forlì-Cesena ,8 3,0 Rimini ,3 3,8 Riccione ,1 2,7 Prov. di Rimini ,2 3,4 Totale ,6 3,1 3

4 Dal 18 settembre 2017 all 11 maggio 2018 sono state accolte dall INPS 6.717, di cui finanziabili dalla misura regionale (RES) e 494 finanziabili dalla misura nazionale (SIA), sono le respinte (il tasso di rigetto delle per le due misure si attesta sul 21%) sono in stato di attesa o di verifica dei requisiti da parte dell INPS al momento della rilevazione. Tabella 2. Distribuzione per genere dei nuclei beneficiari Caratteristica del RES SIA nucleo Beneficiari % Beneficiari % Uomo ,0% ,0% Donna ,0% ,0% Totale ,0% ,0% La richiesta per entrambe le misure, regionale RES e nazionale SIA, viene più spesso effettuata da una donna, anche se nel secondo caso la percentuale femminile è più marcata, essendo le donne più spesso a capo di una famiglia con minori, in qualità di madri. Tabella 3. Distribuzione per età della persona di riferimento (o richiedente) Caratteristica del RES SIA nucleo Beneficiari % Beneficiari % Età ,5% ,5% Età ,9% ,8% Età ,6% ,1% Età ,9% 57 11,5% Totale ,0% ,0% Le famiglie che usufruiscono della misura regionale (RES) sono mediamente più anziane rispetto a quelle beneficiarie della misura nazionale (SIA): quasi un terzo dei nuclei con Reddito di solidarietà, infatti, ha un richiedente con almeno 56 anni, e circa il 60% ha un richiedente con più di 45 anni. Mentre circa il 62% dei beneficiari del SIA ha un età inferiore ai 45 anni. Tabella 4. Distribuzione famiglie beneficiarie per numero di componenti e numero di minori presenti nel nucleo minori RES SIA componenti nel nucleo familiare RES SIA 1 44,7% 6,5% 0 66,2% 10,7% 2 16,3% 17,8% 1 15,4% 32,8% 3 16,2% 21,3% 2 12,7% 32,4% 4 12,8% 26,1% 3 4,4% 18,6% 5 o più 10,0% 28,3% 4 o più 1,3% 5,5% La maggiore anzianità dei beneficiari del RES si rispecchia anche in un maggior numero di famiglie piccole o piccolissime, molte delle quali composte da anziani. Circa la metà dei nuclei che finora sono stati ammessi al Reddito di solidarietà è costituito da una sola persona (il 44,7% nuclei unipersonali) e di solito senza 4

5 minori al proprio interno (il 66,2%). In questo senso la misura regionale va a raggiungere una specifica area della povertà in Emilia-Romagna, quella delle famiglie spesso prive di minori, composte in genere da uno o due adulti, che sarebbe risultata esclusa dalla misura nazionale. Tabella 5. Distribuzione delle famiglie per presenza o meno di almeno un occupato. Caratteristica del nucleo RES SIA Beneficiari % Beneficiari % Senza occupati ,4% ,6% Con almeno un occupato ,6% ,4% Totale ,0% ,0% Infine, due nuclei beneficiari su tre (sia della misura regionale che di quella nazionale) hanno al proprio interno almeno un componente in condizione lavorativa (lavori precari o poco pagati): la presenza di lavoro non è dunque sempre condizione sufficiente per evitare di versare nella grave condizione economica che permette l accesso di queste misure (ISEE < euro). Si tratta dei cosiddetti woorking poor, simbolo del deterioramento della propria funzione protettiva dell occupazione rispetto al rischio di povertà Tab 6 - Nuclei beneficiari RES per Tipologia del nucleo - Regione Emilia Romagna 44, ,9 12,5 4,3 1,3 10,8 5,2 5,6 0,4 5

6 E interessante notare poi che per quasi beneficiari del RES (957 per la precisione) sono inoltre state attivate misure di inclusione socio lavorativa (orientamento, formazione, tirocini) previste e finanziate dalla LR 14/2015 che mira all inserimento lavorativo e all inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità. Si è dunque creato un circuito virtuoso tra Reddito di solidarietà e inclusione lavorativa prevista dalla legge regionale 14, che rafforza il versante attivo del contrasto alla povertà. Solo infatti investendo sulla partecipazione attiva dei destinatari nel mercato del lavoro o nel circuito della formazione (a seconda dell età e delle caratteristiche dei soggetti coinvolti) le misure di contrasto alla povertà hanno efficacia e ragione d essere. Il collegamento con le politiche di inclusione lavorativa organizzate dai comuni e finanziate dal Fondo Sociale si delinea come una importante direzione su cui lavorare ancora di più. La Regione Emilia-Romagna ha poi accompagnato il RES con una serie di misure di sistema: Il Sistema informativo unico RES-REI, realizzato in cooperazione applicativa sulla base di un protocollo tra INPS e Regione, ha consentito una gestione integrata delle due misure, nazionale e regionale e rappresentato una facilitazione sia per gli operatori che per i cittadini. Il Sistema informativo, utilizzato da 1064 operatori diffusi su tutto il territorio regionale, ha processato ad oggi oltre ; Il percorso formativo di accompagnamento all attuazione della LR 24/16 rivolto alle figure dedicate alla valutazione e progettazione (Assistenti Sociali ed Educatori) ha coinvolto 230 operatori a livello regionale; E stato attivato un Help desk regionale di primo e secondo livello che in questi primi mesi di attuazione ha gestito oltre contatti con cittadini e operatori dei comuni sia per fornire informazioni sia per supporto sugli aspetti informatici legati all uso dell applicativo per l erogazione del RES. E stato sottoscritto con gli aderenti ad Alleanza contro la povertà un Protocollo per l attuazione del RES e delle misure a contrasto della povertà ed esclusione sociale in Emilia Romagna con l obiettivo di mettere in sinergia le risorse presenti nel territorio e consolidare le reti locali di prossimità sul tema del contrasto alla povertà. Soprattutto sul versante dei progetti individualizzati di reinserimento sociale e lavorativo, il Protocollo funge da base e da leva per azioni congiunte e di maggiore impatto. Soprattutto sul versante dei progetti individualizzati di reinserimento sociale e lavorativo il Protocollo funge da base e da leva per la messa in opera di iniziative congiunte UN PIANO PER I PROSSIMI ANNI L 8 giugno in Assemblea legislativa, assieme alle modifiche del RES, è stato approvato il primo Piano triennale di contrasto alla povertà che individua le linee di azione e le risorse, regionali e nazionali a disposizione dei territori. Quadro dei finanziamenti per il contrasto alla povertà Anno 2018 Fondo nazionale povertà - quota servizi Fondo nazionale povertà - senza dimora

7 PON avviso 3 PON avviso 4 (*) tot risorse nazionali RES L.R. 24/16 POR inclusione L.R. 14/15 tot risorse regionali (*) a valere sul biennio TOTALE

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