Scienze della moda e del costume ( L-3 ) DESIGN DELLA MODA Prof.ssa Livia Crispolti

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1 Scienze della moda e del costume ( L-3 ) DESIGN DELLA MODA Prof.ssa Livia Crispolti modulo: Sistemi, tecniche e stili della moda (6 cfu) a.a. 2017/ anno di corso: 1 Settore ICAR/13 - Semestre II - Codice

2 Prof.ssa Livia Crispolti ricevimento: mercoledì dalle ore alle 14.00, al secondo piano di Lettere stanza 2 previo appuntamento via mail livia.crispolti@uniroma1.it

3 LEMMARIO guida per la schedatura di elementi vestimentari ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione

4 ARCHIVIO DELLA MODA DEL NOVECENTO MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO DIREZIONE GENERALE ARCHIVI SISTEMA ARCHIVISTICO NAZIONALE

5 CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA é l'associazione senza scopo di lucro che disciplina, coordina e promuove lo sviluppo della Moda Italiana, fondata nel

6 COORDINAMENTO TESSITORI è un associazione culturale fondata nel 2001 che raduna persone interessate alle arti tessili: tessitura, feltro, ricamo, tintura, intrecci.

7 TESTI Frequentanti: L. Crispolti, Dialoghi di filo. Produzione, formazione, creazione, Gangemi, Roma, 2016 E. Pedemonte, Fibre, tessuti e moda. Storia, produzione, degrado, restauro e conservazione, Marsilio, 2012 (fino a pag. 162) S. Sposito, Archivio Tessile. 230 Tessuti nella pratica degli stilisti, Ikon Editrice, Milano 2014 Non frequentanti: in aggiunta alla bibliografia assegnata ai frequentanti: F. Rigotti, Il filo del pensiero. Tessere, scrivere, pensare, il Mulino, Bologna, 2002

8 FIBRE TESSILI E FILATI

9 MERCEOLOGIA TESSILE studia tutti in materiali di diversa origine che possono essere trasformati in fibre tessili e successivamente in semilavorati e prodotti finiti della filiera tessile e abbigliamento. caratteri morfologici: riguardano l aspetto caratteri organolettici: riguardano gli altri sensi oltre la vista caratteri fisici: resistenza alla trazione, comportamento in presenza di umidità, calore, luce ecc. caratteri chimici: composizione chimica e comportamenti in presenza di alcune sostanze

10 CHE COSA SI INTENDE PER FIBRA TESSILE? si intende un elemento costituito da materie di diversa natura, ma con caratteristiche comuni come: finezza e flessibilità. in modo da essere adatte alla filatura e alla tessitura.

11 Le fibre tessili possono essere catalogate in: NATURALI ARTIFICIALI SINTETICHE FIBRE TECNOLOGICHE

12 La FINEZZA di una fibra, è espressa in micron che rappresenta 1/1000 di millimetro. Sulla finezza delle fibre naturali non si può intervenire. Mentre si possono manipolare tecnologicamente le fibre artificiali e sintetiche.

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15 ALTRE LANE O PELI

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17 PINNA NOBILIS - PINNA RUDIS molluschi che secernono un liquido denso che solidifica in acqua formando filamenti robusti. Questi filamenti creano un piccolo fascio che serve da ancoraggio sottomarino. Vista al microscopio, la fibra risulta appiattita, striata longitudinalmente.

18 FIBRE NATURALI FIBRE VEGETALI si ottengono dal: SEME = COTONE FRUTTO = COCCO LIBRO / RAMO = LINO, CANAPA, JUTA, GINESTRA FOGLIA = SISAL tutte le parti della pianta contengono cellulosa. Le fibre non trattengono il calore e assorbono bene il sudore.

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20 FIBRE NATURALI FIBRE MINERALI fibre provenienti dal vetro, ceramica, carbonio, acciaio, rame, argento, zinco, oro da questi elementi si ottengono fibre con caratteristiche particolari:

21 - potere isolante = VETRO - resistenza alla temperatura = CERAMICA - leggerezza e flessibilità = CARBONIO - funzione antistress = ACCIAIO RAME TITANIO - aspetto prezioso = ORO ARGENTO RAME - antibatterico e inodore = ARGENTO

22 FIBRE TECNOLOGICHE prodotte dall uomo sotto forma di composto da cui si ottiene un filamento o bava. La solidificazione del filamento può avvenire per raffreddamento, o per immersione in bagni adatti. Le fibre tecnologiche sono orientate alla produzione di microfibre

23 alcune date: 1884 viene brevettata la prima fibra artificiale con intento di imitare la seta all Esposizione Universale di Parigi viene presentata la prima fibra artificiale: la VISCOSA 1935 esce sul mercato la prima fibra sintetica il NYLON 1936 in periodo bellico il chimico Antonio Ferretti, partendo dalla caseina del latte, produce la prima fibra artificiale proteica che imita la lana: il LANITAL

24 1954 Vogue Italia pubblica un glossario di fibre nuove la ditta americana DuPont brevetta l ELASTAN con il marchio LYCRA 1963 il chimico Giulio Natta riceve il Nobel per la prima fibra POLIPROPILENICA 1990 si introducono sul mercato le MICROFIBRE 2000 si introducono le COSMETOFIBRE, fibre di bellezza protettive rigeneranti, curative

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30 CHE COSA SI INTENDE PER FILATO? si intende un insieme di fibre discontinue unite per torsione mediante la filatura. La filatura ha lo scopo di ottenere dei filati partendo dalle fibre.

31 TORSIONE: operazione che permette di mettere insieme più fili. Torsione a S (verso sinistra, mano morbida) o a Z (verso destra, mano secca) TITOLO: è l unità di misura dei filati e serve a indicare il grado di sottigliezza. La sottigliezza è data dal valore che deriva dal rapporto tra lunghezza e peso, la lunghezza resta costante ed è stata fissata a 450m, il peso varia e viene misurato in denari.

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34 PREPARAZIONE ALLA FILATURA: Cardatura Ha lo scopo di orientare le fibre in un'unica direzione (parallelizzazione), tramite apposite macchine. Pettinatura Ha lo scopo di aumentare l'omogeneità e la parallelizzazione delle fibre, scartando le più corte. Stiro Ha lo scopo di mescolare e regolarizzare fibre di diverso genere

35 CHE COSA SI INTENDE PER FILATO? si intende un insieme di fibre discontinue unite per torsione mediante la filatura. La filatura ha lo scopo di ottenere dei filati partendo dalle fibre. I filati possono essere a composizione multipla

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38 CHE COSA SI INTENDE PER TESSUTO? si intende un manufatto realizzato da un intreccio di fili dalle fibre abbiamo ottenuto i fili che intrecciati permettono di ottenere i tessuti

39 TIPOLOGIE e STRUTTURE TESSILI

40 TELAI PER REALIZZARE TESSUTI A ORDITO - TRAMA

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42 I TESSUTI A TELAIO HANNO DUE SERIE DI FILI: ORDITO: determina la lunghezza del tessuto. TRAMA: determina l altezza del tessuto.

43 I tessuti ordito trama sono costituiti da due elementi: l'ordito o catena, ossia l'insieme di fili tesi sul telaio, e la trama, unico filo che percorre da una parte all'altra l ordito. SI CLASSIFICANO IN: TESSUTI SEMPLICI TESSUTI COMPOSTI TESSUTI OPERATI

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46 ARMATURA rappresentazione grafica convenzionale dell intreccio tessile ordito trama. Quadretto nero, indica che i fili d ordito passano sopra quelli di trama. Quadretto bianco, indica che i fili d ordito passano sotto quelli di trama.

47 nero = ordito passa sopra la trama bianco = ordito passa sotto la trama

48 TESSUTI SEMPLICI: TELA - SAIA/SPINA - RASO

49 TELA E DERIVATI

50 SAIA E DERIVATI

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52 TESSUTO TRAMA - ORDITO ARMATURE OPERATE: TESSUTI OPERATI O JACQUARD alzata simultanea di un elevato numero di fili a evoluzione diversa. Ci possono essere fino a 1300 fili con andamenti diversi ottenendo motivi molto complessi.

53 Varie innovazioni fecero progredire i telai semplificando il lavoro dei tessitori, ma l invenzione che segnò il passaggio definitivo verso l impiego di telai meccanici fu, nel 1733, quella della navetta volante da parte dell inglese John Kay. Il dispositivo permette alla navetta di attraversare l ordito senza essere manovrata manualmente.

54 Per l esecuzione pratica di questi tessuti, quando il rapporto in ordito del disegno supera i 24 fili ad evoluzione diversa, non è più sufficiente usare telai montati soltanto con corpi di licci, ma occorre usare telai corredati di montature adeguate e di macchine Jacquard, che permettono l alzata simultanea di un elevato numero di fili ad evoluzione diversa.

55 Joseph Marie Jacquard, lionese, riassumendo quanto era stato studiato attraverso secoli, brevettò nel 1801 una macchina che facilitasse la tessitura dei tessuti operati

56 La scheda perforata è un supporto di registrazione in cui le informazioni sono registrate sotto forma di perforazioni in codice.

57 Le schede perforate sono fatte di cartoncino e rappresentano l'informazione attraverso la presenza o l'assenza di fori in posizioni predefinite.

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60 Per realizzare con il telaio tessuti operati, in cui l intreccio di trama e ordito dà luogo a disegni, un tempo era necessario il lavoro di diverse persone, i cosiddetti tira licci, che per ogni trama dovevano selezionare un certo numero di fili dell ordito e tenerli alzati manualmente durante la lavorazione.

61 TESSUTO DAMASCO: è un tessuto operato, armatura a raso il contrasto è provocato dal contrasto tra lucido e opaco. L'effetto è provocato dal contrasto della lucentezza della parte a raso con l'opacità di quella dove il raso si presenta a rovescio e dall'utilizzo di filati di differente torsione e finezza.

62 TESSUTO BROCCATO: è un tessuto operato, si ottiene inserendo nella tessitura una serie di elementi supplementari sia in ordito che in trama. E un elaborazione del tessuto a Damasco. Il fondo è sempre di un altro colore.

63 TESSUTO LAMPASSO: è un tessuto operato. Dal termine francese lampas. Conosciuto fin dal X secolo ebbe grande diffusione nel XVI secolo. Necessita di due orditi, uno per l'armatura di fondo, che può essere raso, tela o saia, e uno di legatura che serve a fermare le trame che creano il disegno. Utilizzato principalmente in tappezzeria.

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