La protezione dal radon: panorama italiano e sguardi oltre frontiera

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1 La protezione dal radon: panorama italiano e sguardi oltre frontiera D. de Bartolo, ARPA Lombardia, Settore Agenti Fisici, Milano Giornata di Studio EVOLUZIONE DELLA PROTEZIONE DELL AMBIENTE DALLE RADIAZIONI IONIZZANTI 2 febbraio 2006 Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Via Celoria, 16 Milano

2 RADON Il Radon è un gas radioattivo naturale prodotto dal decadimento del torio e dell uranio, elementi presenti nel terreno e nelle rocce. Nell ambiente esterno le concentrazioni di radon sono normalmente inferiori che negli ambienti chiusi a causa della diluizione con l aria. Negli ambienti interni invece, siano essi abitazioni o luoghi di lavoro, il radon si può accumulare e le sue concentrazioni possono assumere valori significativi L esposizione della popolazione al radon presente nell aria in ambienti chiusi) rappresenta uno dei principali fattori di rischio di tumore polmonare, dopo il fumo di sigaretta. Le principali sorgenti di RADON TERRENO ACQUA MATERIALI DA COSTRUZIONE

3 NORMATIVA ITALIANA AMBIENTI DI LAVORO Direttiva Europea 96/29/EURATOM à D.Lgs. 241/2000 AMBIENTI DI LAVORO: - luoghi di lavoro sotterranei o interrati - locali seminterrati o al piano terreno (nelle radon prone areas) - altre attività

4 AMBIENTI DI LAVORO ATTIVITA LAVORATIVE Art.10 bis, comma 1, lettera a) - attività lavorative in tunnel, sottovie, catacombe, grotte e, comunque, in tutti i luoghi di lavoro sotterranei o interrati: il datore di lavoro deve fare la misurazione della concentrazione di radon entro 24 mesi dall inizio dell attività. livelli d azione: la concentrazione di radon misurata come media annuale non deve superare il livello d azione fissato in: 500 Bq/m³. Se si supera questo livello si valuta un secondo livello d azione di 3 msv/a (si tiene conto del tempo di permanenza). Per scuole dell obbligo, scuole materne e asili nido vale il primo livello d azione

5 AMBIENTI DI LAVORO Obblighi del datore di lavoro: fare eseguire le misure di esposizione di radon nei luoghi di lavoro. richiedere una relazione tecnica contenente i risultati di misura. fare ripetere ogni anno le misurazioni se i valori misurati sono compresi tra 0,8 e 1,0 dei livelli di azione. in caso di superamento dei livelli di azione, dare comunicazione agli organi di vigilanza (Arpa, Appa, A.S.L., e Direzioni Provinciali del Lavoro). in caso di superamento dei livelli d azione, sentito l esperto qualificato, adotta subito le necessarie azioni di rimedio che devono essere completate (con relative misure di controllo) entro 3 anni dal rilascio della relazione tecnica. se, nonostante le azioni di rimedio non si è riusciti a rientrare nella norma, il datore di lavoro deve porre in atto la sorveglianza fisica di radioprotezione, come imposto dal Capo VIII del DL 230 ove applicabile (classificazione dei lavoratori, sorveglianza fisica, sorveglianza medica ecc.).

6 AMBIENTI DI LAVORO locali seminterrati o al piano terreno (nelle radon prone areas) Art.10 bis, comma 1, lettera b) - attività lavorative in superficie in zone ben individuate (radon prone areas): il datore di lavoro è tenuto ad effettuare le misure di concentrazione di radon, a partire dai locali seminterrati o al piano terreno, entro 24 mesi dall inizio dell attività o dall individuazione effettuata dalle Regioni e Province Autonome.

7 AMBIENTI DI LAVORO Altre attività Art.10 bis, comma 1, lettera c), d) ed e): (c) attività lavorative implicanti l uso o lo stoccaggio di materiali abitualmente non considerati radioattivi, ma contenenti radionuclidi naturali. (d) Attività lavorative che comportano la produzione di residui abitualmente non considerati radioattivi, ma contenenti radionuclidi naturali. (e) Attività lavorative in stabilimenti termali o attività estrattive non disciplinate dal capo IV. Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare, entro 24 mesi dall inizio dell attività, una valutazione preliminare sulla base di misurazioni espletate secondo le indicazioni e le linee guida della Commissione. Regime transitorio: l obbligo di effettuare le valutazioni delle esposizioni entra in vigore il 1 settembre 2003, fermo restando i 24 mesi di tempo per effettuarle.

8 Il radon in Italia: indagine nazionale Alto Adige Valle d Aosta Piemonte Liguria Trentino Lombardia Veneto Emilia-Romagna Friuli- Venezia Giulia Bq/m Bq/m Bq/m Bq/m 3 Indagine nazionale sulla esposizione alla radioattività naturale in un campione di 5000 abitazioni (1989/1997) Bq/m 3 Toscana Umbria Marche Media annuale nazionale della concentrazione di radon: Lazio Abruzzo 70 Bq/m 3 Molise Sardegna Campania Puglia Basilicata Percentuale di abitazioni con concentrazione Calabria > 200 Bq/m 3 : 4.1% > 400 Bq/m 3 : 0.9% Sicilia

9 RADON PRONE AREAS Aree con elevata probabilità di alte concentrazioni di radon La normativa nazionale italiana prevede che ogni regione proceda all individuazione delle radon prone areas (art. 10-ter, comma 2, D.L.vo 241/00) entro il 31 agosto 2005 Le indicazioni e i criteri per l individuazione delle radon prone areas avrebbero dovuto essere individuati dalla Sezione Speciale della Commissione Tecnica di cui all art.9 del D.Lgs. 230/95, che come noto non si è ancora insediata.

10 RADON PRONE AREAS Regioni italiane Poiché perdura la mancata istituzione della Commissione tecnica di cui all art. 10- septies del decreto (non sono quindi stati definiti i criteri per l individuazione delle radon prone areas ), non è risultato possibile per le Regioni ottemperare all individuazione delle suddette aree nei tempi e nei modi definiti dalla normativa. Moltissimo lavoro è comunque stato fatto dalle Regioni italiane per caratterizzare il proprio territorio, facendo riferimento, in modo non coordinato, alle modalità adottate in altri Paesi o Regioni Europee e non, oltre che ai contenuti della bozza del Piano Nazionale Radon Alcune Regioni hanno già divulgato i risultati delle proprie ricognizioni, le altre valutano se e come procedere in tal senso. Nell ambito del gruppo di lavoro Rischi da radiazioni del Coordinamento Interregionale della Prevenzione (DG Sanità), si è evidenziata la necessità di attivarsi autonomamente, come già avvenuto nel caso delle linee guida per le misure di radon nei luoghi di lavoro sotterranei, per produrre indicazioni che possano rappresentare un riferimento comune per l impostazione/proseguimento delle attività nelle Regioni e che possano anche fungere da base per i futuri criteri da emanare a livello nazionale.

11 ABITAZIONI Assenza di normativa italiana La raccomandazione 90/143/Euratom del la Comunità Europea, nell intento di armonizzare gli standard di protezione negli Stati Membri, ha indicato due valori di riferimento: Bq/m 3 per le abitazioni già esistenti, raccomandando altresì che l adozione di provvedimenti correttivi avvenga con una urgenza proporzionale al superamento di tale valore Bq/m 3 per le abitazioni di futura edificazione, da garantire utilizzando opportune tecniche preventive.

12 ICRP Publication 60 Il radon nelle abitazioni viene preso in considerazione a causa dell entità del problema. La Commissione raccomanda : la miglior scelta di un livello di azione è quella che individua un numero significativo, ma non ingestibile, di case da risanare. Non è assolutamente detto che lo stesso livello di azione sia appropriato per tutti i Paesi. ICRP Publication 65 Protection against Radon-222 at Home and at Work Livelli di azione per interventi in abitazioni (in relazioe alla concentrazione media annuale: l azione deve produrre una sostanziale riduzione dell esposizione al radon. Una volta deciso, l intervento deve essere ottimizzato) La commissione raccomanda che i livelli d azione siano scelti dalle autorità nel range 3 10 msv (effective dose) Bq/m 3 (radon concentration)

13 Quadro di riferimento normativo internazionale Livelli d'azione Stato Abitazioni Scuole Luoghi di lavoro EUROPA Austria (200) Belgio Danimarca 200, Finlandia Francia Germania (250), * 3000* Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Norvegia Olanda Portogallo Regno Unito Rep. Ceca Slovacchia Slovenia Spagna Svezia 200, (200) Svizzera 400, ALTRI PAESI Australia Canada Stati Uniti

14 UK radon programme La crescente attenzione mondiale all esposizione al radon nelle abitazioni ha portato ad iniziare delle indagini in UK fra il Linea politica generale: - trovare le case più a rischio e risanarle - prevenire il problema nelle nuove costruzioni - controllo occupazionale - ricerca misure effettuate in 2100 famiglie media aritmetica 20 Bq/m 3 stima : case sopra i 200 Bq/m 3 correlazione con la geologia : non sempre ha dato buoni risultati 1987 : NRPB raccomanda che di intraprendere azioni per ridurre concetrazioni rason maggiori di 400 Bq/m 3 nelle case esistenti e 100 Bq/m 3 nelle nuove 1990 : NRPB definisce formalmente il livello di azione a 200 Bq/m 3

15 UK radon programme E stato anche introdotto il concetto di RADON AFFECTED AREAS: aree nelle quali ci si aspetta che le concentrazioni di radon in più dell 1% delle abitazioni esistenti superino il livello di azione Nel 1991 House of Commons Environment Commettee: raccomanda entro il 2000 il governo identifichi la maggioranza delle case al di sopra del livello di azione. Mappatura: alcune aree con risoluzione di 1 km e altre di 5 km Punto di partenza per identificare abitazioni più a rischio Programmi condotti separatamente in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord

16 Successo della campagna di misura, ma solo il % dei proprietari risanano Coinvolgimento delle autorità locali per incoraggiare i risanamenticampagne di misura locali Misure in circa case in UK Identificate case sopra il livello di azione Introduzione da parte del governo di un progetto per offrire assistenza economica per i costi di risanamento

17 SVIZZERA : Legge sulla radioprotezione (LRaP) del 22 marzo 1991 art. 24 Aumento durevole della radioattività nell ambiente art. 47 Esecuzione Art Ordinanza sulla radioprotezione (ORaP) del 22 giugno 1994 Valori limite per le concentrazioni di radon nei locali di abitazione e di soggiorno: 1000 Bq/m 3 (media annua) Valori limite per le concentrazioni di radon nelle aree di lavoro: 3000 Bq/m 3 (media sulla durata mensile del lavoro) Valore operativo: per le nuove costruzoni e le ristrutturazioni e per i risanamenti: 400 Bq/m 3 Costi delle misure a carico del proprietario Art.113: Provvedimenti Risanamento: a carico del proprietario entro 3 anni

18 SVIZZERA Ordinanza sulla radioprotezione (ORaP) del 22 giugno 1994 Art. 118 Servizio tecnico e d informazione sul radon dell UFSP a. regolarmente, emana raccomandazioni e conduce campagne di misurazione, in collaborazione con i Cantoni; b. consiglia i Cantoni, i proprietari di case e gli altri interessati circa i problemi legati al radon; c. informa regolarmente l opinione pubblica sulla problematica del radon in Svizzera; d. consiglia le persone e i servizi interessati sui provvedimenti protettivi adeguati; e. svolge regolarmente valutazioni sugli effetti delle misure; f. può svolgere indagini in merito alla provenienza e agli effetti del radon; g. fornisce regolarmente ai Cantoni una panoramica delle aree a concentrazione di radon

19 SVIZZERA Obiettivi principali programma radon ( ) Risanamenti nelle zone a elevata concentrazione di radon -misurazioni in tutti i locali abitabili interessati -risanamenti di tutti gli edifici con una concentrazione di radon elevata -nessun superamento del valore limite a partire dal Risanamenti fuori dalle zone a elevata concentrazione di radon -informazione della popolazione -miglioramento dell accesso ai dosimetri -promozione dell iniziativa personale -Nuove costruzioni e ristrutturazioni in tutta la Svizzera: -attuazione delle norme edilizie -informazione e formazione dei professionisti dell edilizia

20 SVIZZERA

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22 ICRP situazione attuale ICRP Publication 60 Pratica: qualunque attività umana che implichi un rischio da radiazioni ionizzanti provenienti da una sorgente artificiale (produzione, trattamento, detenzione, manipolazione ecc.) o da radionuclidi naturali. Intervento: qualunque attività mirante a prevenire o a limitare l esposizione di persone derivante da sorgenti che non fanno parte di una pratica o sono fuori controllo a seguito di incidenti. Nel caso del radon alle volte nei luoghi di lavoro c è la difficoltà nel fare una distinzione fra queste due tipologie

23 ICRP situazione futura ICRP 2005 Draft optional source: l esistenza o la natura della sorgente sono frutto di una scelta controllable source: la sorgente o l esposizione ad essa sono controllabili unavoidable source: né l esistenza né la natura della sorgente sono frutto di una scelta, ma le vie di accesso all uomo sono controllabili Obiettivo: ridurre la dose agli individui tramite Protective Action Levels importanza della dose al singolo individuo Livelli di dose individuale al disopra dei quali si propone che si cerchi di fare tutto il possibile per ridurre la dose.

24 ICRP 2005 Draft Sorgenti naturali La commissione intende includere esplicite raccomandazioni per la protezione dalle sorgenti naturali. E la controllabilità dell esposizione a determinare se le esposizioni sono incluse o escluse dal sistema di protezione. Il controllo del radon ne è un caso particolare a causa della sua natura ubiqua. La commissione continuerà sulla strada tracciata dell ICRP 65 Per esposizioni al di sopra di un certo livello (Exclusion level) si applicherà il sistema di protezione.

25 Conclusioni 1/3 ITALIA NORMATIVA ABITAZIONI: la normativa nazionale sul radon non le contempla RADON PRONE AREAS: le Regioni dovrebbero determinarle, ma mancano i criteri per la loro individuazione (avrebbero dovuto essere elaborati dalla Sezione Speciale della Commissione Tecnica di cui all art.9 del D.Lgs. 230/95, che come noto non si è ancora insediata) Le Regioni si sono mosse in modo indipendente per caratterizzare il proprio territorio, ma si è evidenziata la necessità di attivarsi autonomamente, per produrre indicazioni che possano rappresentare un riferimento comune

26 Conclusioni 2/3 ESTERO ( UK e SVIZZERA) Le esperienze illustrate di UK e Svizzera mostrano come la problematica radon sia stata presa in considerazione come un problema ambientale e sanitario importante Programmi radon per Individuare le abitazioni che superano i livelli di azione per far risanare Importanza di - elevato coinvolgimento locale - informazione alla popolazione

27 Conclusioni 3/3 ICRP draft 2005 Importanza della dose al singolo individuo E il controllo della dose che è importante per proteggere gli individui, indipendentemente da quale sia la sorgente Sorgenti naturali RADON: la commissione continuerà sulla strada tracciata dell ICRP 65 Si sta inoltre considerando un approccio analogo anche per altre sorgenti naturali controllabili ( 40 K, serie di decadimento di 238 U e 232 Th)

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