E STATO APPROVATO IL NOSTRO NUOVO CODICE DEONTOLOGICO. Il Papa apprezza il sostegno della Regione agli ospedali cattolici

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1 Newsletter Quindicinale 21 gennaio E STATO APPROVATO IL NOSTRO NUOVO CODICE DEONTOLOGICO Il 17 gennaio il Consiglio nazionale della Federazione dei Collegi Ipasvi ha approvato il nuovo Codice deontologico degli infermieri italiani: si tratta di un ulteriore e fondamentale tappa nello sviluppo della nostra professione. Il nuovo Codice entrerà in vigore subito dopo la presentazione ufficiale al XV Congresso della Federazione, che si svolgerà a Firenze dal 26 al 28 febbraio. Ma perché un nuovo testo a soli dieci anni dall emanazione del precedente? Per far emergere a tutto tondo l attuale profilo dell infermiere italiano così come oggi si pone sul piano giuridico, dello status e delle competenze, dopo la straordinaria stagione di innovazione ed evoluzione professionale che ha contraddistinto l ultimo decennio. Una svolta significativa, che emerge in primo luogo nel rapporto infermiere/assistito: l infermiere è diventato a tutti gli effetti un professionista della salute, a cui ogni cittadino può rivolgersi con fiducia, in un rapporto diretto e senza mediazioni da parte di altre professionalità. Forte della sua identità e della specificità del suo sapere, l infermiere agisce con autonomia e responsabilità nel rispetto dei diritti fondamentali dell uomo e dei principi etici della professione, che intende ribadire in una fase storica in cui si impongono alla riflessione collettiva nuovi temi etici sul ruolo del progresso scientifico, sul valore della vita e della salute, sulle ragioni della solidarietà in un mondo globalizzato. In una società in costante e rapida evoluzione, l impegno resta così quello di sempre: garantire un assistenza infermieristica professionalizzata, pertinente e personalizzata, coniugando capacità di presa in carico, risposta strutturata ai bisogni dei singoli e della collettività, continuità assistenziale. L impegno per un saper essere ad alta valenza etica e per un saper assistere ad alta valenza professionale. Il Presidente Gennaro Rocco Scriveteci a redazione@ipasvi.roma.it Lazio: 20 ospedali riconvertiti nel 2009 Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, intervenuto il 13 gennaio nella sede della Protezione civile per fare il punto sul progetto anti-influenza attualmente in corso, ha ribadito che "il 2009 sarà un anno molto importante per la sanità laziale, perché ci sarà la riconversione di almeno 20 strutture in ospedali di territorio". Sanità di territorio e progetti di riconversione "devono però essere implementati con dei punti di elisoccorso e ha continuato dobbiamo costruire elisuperfici accanto ad ospedali di territorio per arrivare in poco tempo nelle strutture desiderate". Il costo di ogni elisuperficie non è irrilevante (circa 300 mila euro), eppure Marrazzo sottolinea la volontà di proseguire su questa strada. "A Ponza e Ventotene ha concluso questa progettualità ci ha fatto conseguire buoni risultati; specialmente in provincia è una necessità importante per tutti i cittadini". Il Papa apprezza il sostegno della Regione agli ospedali cattolici Benedetto XVI, in una recente udienza, ha espresso agli amministratori del Lazio, di Roma e della sua Provincia il suo apprezzamento per il sostegno dato nel corso dell'ultimo anno alle strutture ospedaliere cattoliche. Mi sia permessa ha detto il Papa una breve considerazione relativa al mondo della Sanità. So bene quanto sia impegnativo il compito di assicurare a tutti un'adeguata assistenza nel campo delle malattie fisiche e di quelle psichiche, e quanto ingente sia la spesa da sostenere. Nell'anno appena trascorso, da parte della Regione Lazio, pur nelle difficoltà delle attuali contingenze, si sono colti segnali positivi per venire incontro anche alle strutture sanitarie cattoliche. Confido che, proseguendo gli sforzi in atto, tale collaborazione sia opportunamente incentivata, in modo che la gente possa continuare ad avvalersi del prezioso servizio che tali strutture di riconosciuta eccellenza svolgono con competenza, professionalità, oculatezza nella gestione finanziaria e premura verso i malati e le loro famiglie". Nuovo polo formativo a Monterotondo Il 15 dicembre si è inaugurata a Monterotondo una nuova sede del Corso di laurea in Infermieristica, di primo e di secondo livello. Si tratta della terza sede del polo universitario dell Asl Rm G (dopo Tivoli e Subiaco), che afferisce all Università Tor Vergata. La struttura costituisce una risposta non solo alla domanda espressa dai numerosi studenti in Infermieristica residenti in zona, ma anche alle prospettive occupazionali del territorio. Sono infatti già previsti l ampliamento del polo ospedaliero di Monterotondo e la realizzazione del nuovo Ospedale della Valle dell Aniene. 1 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

2 Nuovo Direttore sanitario al Bambino Gesù Massimiliano Raponi è il nuovo Direttore sanitario dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, presso il quale è in servizio dal Raponi ha precedentemente seguito nell'ambito della Direzione sanitaria i settori dell'emergenza, della programmazione, dell'organizzazione delle attività sanitarie, nonché l'iter di accreditamento dell'ospedale da parte della Joint Commission International. Anffas: riprende l assistenza ai ragazzi autistici Si è sbloccata la vertenza con l associazione Anffas di Ostia che nei giorni scorsi, per carenza di fondi, aveva interrotto i servizi riabilitativi erogati a trenta ragazzi autistici. Grazie al lavoro di concertazione che ha coinvolto gli operatori, la Direzione generale dell Asl Rm D e il vice presidente della Regione Esterino Montino, l Associazione dal 12 gennaio ha così ripreso le proprie attività. Asp in Commissione su prestazioni inappropriate L 8 gennaio la Commissione Sanità della Regione Lazio ha ricevuto in audizione i vertici dell Asp, chiamati a riferire sulle prestazioni inappropriate, di cui la stampa locale e nazionale avevano già dato notizia a partire dal 28 dicembre scorso. L Asp ha riferito che in diverse Asl sono state rilevate anomale concentrazioni di prestazioni ambulatoriali per singolo assistito, con soggetti che risultavano aver usufruito anche di prestazioni ambulatoriali di diverso tipo in un solo anno. Inoltre, nel gruppo di questi assistiti si è rilevata la presenza di un numero elevato di tipologie di prestazioni che risultano incompatibili tra di loro sia in termini clinici che di successione temporale. I responsabili dell Asp hanno dichiarato che denunciare questa situazione alle autorità competenti per noi è stato non solo un dovere, ma un obbligo di legge. Adesso la nostra attenzione si sposterà su Rsa, case di cura e centri di riabilitazione. Numerosi sono stati gli interventi dei consiglieri presenti alla seduta della Commissione, alcuni dei quali hanno comunque invitato l Asp ad una maggiore cautela nella divulgazione di notizie e dati così allarmanti, sui quali la Magistratura sta ancora indagando. Al S. Andrea sportello per l'espressione di volontà sulla donazione d'organo Il Sant Andrea si è dotato di uno sportello per facilitare l espressione della volontà riguardo alla donazione d organi. Anche se tale servizio è abitualmente svolto dalle Asl, il Sant Andrea dà la possibilità a tutti i cittadini di accedervi, indipendentemente dalla zona di residenza. Lo sportello, attivo presso la Direzione sanitaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13, risponde al numero Nel 2008 nella Regione Lazio si sono registrate 237 segnalazioni per potenziali donatori d organi e i donatori sono stati 107. S. Carlo: due mesi di visite gratis per malattie reumatiche Sono oltre 1 milione le persone che nel Lazio soffrono di artrosi e artrite, di cui circa 500 mila a Roma. Oggi i trattamenti delle patologie degenerative articolari a livello di anca, ginocchio e spalla sono molto avanzati in termini di recupero della funzionalità dell'articolazione, purché la diagnosi sia precoce. E proprio per facilitare questo obiettivo, dal 7 gennaio, e per due mesi, al San Carlo visite gratuite per le patologie di ginocchio e spalla. L'équipe di ortopedici dell'ospedale romano sarà a disposizione dei cittadini per valutare la storia clinica di ciascuno e suggerire il percorso migliore per recuperare la propria qualità di vita. Il primo ciclo di visite, dedicato ai problemi del ginocchio, si concluderà il 6 febbraio, mentre il secondo, per i problemi della spalla, è in programma dal 9 al 27 febbraio. La visita gratuita può essere prenotata chiamando il numero Una "Casa" per soggetti postcomatosi E stato approvato dalla Regione il progetto Casa Dago finalizzato al reinserimento sociale e alla reintegrazione familiare supervisionata di soggetti postcomatosi. Presentato dall Asl Rm C, il progetto punta alla riqualificazione e al reinserimento scolastico e lavorativo di soggetti postcomatosi, con il supporto di corsi di informatica, disegno e pittura, découpage e ortofrutticoltura. Casa Dago è nata per iniziativa dell ARCO 92, una struttura che ospita persone con handicap motori e psicologici, che insieme ai propri familiari affrontano la delicata fase del rientro nel proprio ambiente familiare e sociale. Vi operano rianimatori, neurologi, fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, psicologi e numerosi infermieri, impegnati prevalentemente nei reparti di Rianimazione del Policlinico A. Gemelli e dell Ircss Santa Lucia di Roma, con l indispensabile aiuto di un gruppo di volontari. 2 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

3 DOCUMENTI Il nuovo Codice deontologico degli infermieri italiani Approvato dal Comitato centrale della Federazione Nazionale Collegi IPASVI con deliberazione n. 1/09 del 10 gennaio 2009 e dal Consiglio nazionale nella seduta del 17 gennaio 2009 Articolo 1 Capo I L'infermiere è il professionista sanitario responsabile dell'assistenza infermieristica. Articolo 2 L'assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. Articolo 3 La responsabilità dell'infermiere consiste nell assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell'individuo. Articolo 4 L'infermiere presta assistenza secondo principi di equità e giustizia, tenendo conto dei valori etici, religiosi e culturali, nonché del genere e delle condizioni sociali della persona. Articolo 5 Il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e dei principi etici della professione, è condizione essenziale per l'esercizio della professione infermieristica. Articolo 6 L'infermiere riconosce la salute come bene fondamentale della persona e interesse della collettività e si impegna a tutelarla con attività di prevenzione, cura, riabilitazione e palliazione. Articolo 7 Capo II L infermiere orienta la sua azione al bene dell'assistito di cui attiva le risorse sostenendolo nel raggiungimento della maggiore autonomia possibile, in particolare, quando vi sia disabilità, svantaggio, fragilità. Articolo 8 L infermiere, nel caso di conflitti determinati da diverse visioni etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. Qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attività in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per l incolumità e la vita dell assistito. Articolo 9 L infermiere, nell'agire professionale, si impegna ad operare con prudenza al fine di non nuocere. Articolo 10 L'infermiere contribuisce a rendere eque le scelte allocative, anche attraverso l'uso ottimale delle risorse disponibili. Articolo 11 Capo III L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati. Articolo 12 L infermiere riconosce il valore della ricerca, della sperimentazione clinica e assistenziale per l evoluzione delle conoscenze e per i benefici sull assistito. Articolo 13 L'infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, all'intervento o alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale. 3 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

4 Articolo 14 L infermiere riconosce che l interazione fra professionisti e l'integrazione interprofessionale sono modalità fondamentali per far fronte ai bisogni dell assistito. Articolo 15 L infermiere chiede formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza. Articolo 16 L'infermiere si attiva per l'analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operatività quotidiana e promuove il ricorso alla consulenza etica, anche al fine di contribuire all approfondimento della riflessione bioetica. Articolo 17 L infermiere, nell'agire professionale è libero da condizionamenti derivanti da pressioni o interessi di assistiti, familiari, altri operatori, imprese, associazioni, organismi. Articolo 18 L'infermiere, in situazioni di emergenza-urgenza, presta soccorso e si attiva per garantire l'assistenza necessaria. In caso di calamità si mette a disposizione dell'autorità competente. Capo IV Articolo 19 L'infermiere promuove stili di vita sani, la diffusione del valore della cultura della salute e della tutela ambientale, anche attraverso l informazione e l'educazione. A tal fine attiva e sostiene la rete di rapporti tra servizi e operatori. Articolo 20 L'infermiere ascolta, informa, coinvolge l assistito e valuta con lui i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e facilitarlo nell esprimere le proprie scelte. Articolo 21 L'infermiere, rispettando le indicazioni espresse dall'assistito, ne favorisce i rapporti con la comunità e le persone per lui significative, coinvolgendole nel piano di assistenza. Tiene conto della dimensione interculturale e dei bisogni assistenziali ad essa correlati. Articolo 22 L infermiere conosce il progetto diagnostico-terapeutico per le influenze che questo ha sul percorso assistenziale e sulla relazione con l assistito. Articolo 23 L infermiere riconosce il valore dell informazione integrata multiprofessionale e si adopera affinché l assistito disponga di tutte le informazioni necessarie ai suoi bisogni di vita. Articolo 24 L'infermiere aiuta e sostiene l assistito nelle scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai progetti diagnostico-terapeutici e adeguando la comunicazione alla sua capacità di comprendere. Articolo 25 L infermiere rispetta la consapevole ed esplicita volontà dell assistito di non essere informato sul suo stato di salute, purché la mancata informazione non sia di pericolo per sé o per gli altri. Articolo 26 L'infermiere assicura e tutela la riservatezza nel trattamento dei dati relativi all assistito. Nella raccolta, nella gestione e nel passaggio di dati, si limita a ciò che è attinente all assistenza. Articolo 27 L'infermiere garantisce la continuità assistenziale anche contribuendo alla realizzazione di una rete di rapporti interprofessionali e di una efficace gestione degli strumenti informativi. Articolo 28 L'infermiere rispetta il segreto professionale non solo per obbligo giuridico, ma per intima convinzione e come espressione concreta del rapporto di fiducia con l'assistito. 4 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

5 Articolo 29 L'infermiere concorre a promuovere le migliori condizioni di sicurezza dell'assistito e dei familiari e lo sviluppo della cultura dell imparare dall errore. Partecipa alle iniziative per la gestione del rischio clinico. Articolo 30 L'infermiere si adopera affinché il ricorso alla contenzione sia evento straordinario, sostenuto da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali. Articolo 31 L'infermiere si adopera affinché sia presa in considerazione l'opinione del minore rispetto alle scelte assistenziali, diagnostico-terapeutiche e sperimentali, tenuto conto dell'età e del suo grado di maturità. Articolo 32 L'infermiere si impegna a promuovere la tutela degli assistiti che si trovano in condizioni che ne limitano lo sviluppo o l'espressione, quando la famiglia e il contesto non siano adeguati ai loro bisogni. Articolo 33 L'infermiere che rilevi maltrattamenti o privazioni a carico dell assistito, mette in opera tutti i mezzi per proteggerlo, segnalando le circostanze, ove necessario, all'autorità competente. Articolo 34 L'infermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza. Si adopera affinché l assistito riceva tutti i trattamenti necessari. Articolo 35 L'infermiere presta assistenza qualunque sia la condizione clinica e fino al termine della vita all assistito, riconoscendo l'importanza della palliazione e del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale, spirituale. Articolo 36 L'infermiere tutela la volontà dell assistito di porre dei limiti agli interventi che non siano proporzionati alla sua condizione clinica e coerenti con la concezione da lui espressa della qualità di vita. Articolo 37 L infermiere, quando l assistito non è in grado di manifestare la propria volontà, tiene conto di quanto da lui chiaramente espresso in precedenza e documentato. Articolo 38 L'infermiere non attua e non partecipa a interventi finalizzati a provocare la morte, anche se la richiesta proviene dall'assistito. Articolo 39 L'infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento dell assistito, in particolare nella evoluzione terminale della malattia e nel momento della perdita e della elaborazione del lutto. Articolo 40 L'infermiere favorisce l informazione e l educazione sulla donazione di sangue, tessuti ed organi quale atto di solidarietà e sostiene le persone coinvolte nel donare e nel ricevere. Articolo 41 Capo V L'infermiere collabora con i colleghi e gli altri operatori di cui riconosce e valorizza lo specifico apporto all'interno dell'équipe. Articolo 42 L'infermiere tutela la dignità propria e dei colleghi, attraverso comportamenti ispirati al rispetto e alla solidarietà. Articolo 43 L'infermiere segnala al proprio Collegio professionale ogni abuso o comportamento dei colleghi contrario alla deontologia. 5 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

6 Articolo 44 L'infermiere tutela il decoro personale ed il proprio nome. Salvaguarda il prestigio della professione ed esercita con onestà l attività professionale. Articolo 45 L infermiere agisce con lealtà nei confronti dei colleghi e degli altri operatori. Articolo 46 L infermiere si ispira a trasparenza e veridicità nei messaggi pubblicitari, nel rispetto delle indicazioni del Collegio professionale. Articolo 47 Capo VI L'infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, l'utilizzo equo ed appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale. Articolo 48 L'infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, di fronte a carenze o disservizi provvede a darne comunicazione ai responsabili professionali della struttura in cui opera o a cui afferisce il proprio assistito. Articolo 49 L infermiere, nell interesse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. Rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale. Articolo 50 L'infermiere, a tutela della salute della persona, segnala al proprio Collegio professionale le situazioni che possono configurare l esercizio abusivo della professione infermieristica. Articolo 51 L'infermiere segnala al proprio Collegio professionale le situazioni in cui sussistono circostanze o persistono condizioni che limitano la qualità delle cure e dell assistenza o il decoro dell'esercizio professionale. Disposizioni finali Le norme deontologiche contenute nel presente Codice sono vincolanti; la loro inosservanza è sanzionata dal Collegio professionale. I Collegi professionali si rendono garanti della qualificazione dei professionisti e della competenza da loro acquisita e sviluppata. 6 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

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