C E N S I S. Studio specialistico di sintesi dei principali dati degli Osservatori Turistici Regionali

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1 C E N S I S Studio specialistico di sintesi dei principali dati degli Osservatori Turistici Regionali Roma, luglio 2008

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3 INDICE Premessa Pag. 1 Nota introduttiva 3 1. Osservatorio Turistico Regionale Regione Abruzzo L'organizzazione e la struttura dell'osservatorio L'attività di monitoraggio Indagini tematiche Attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Basilicata L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Indagini Tematiche Le attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Calabria L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Indagini Tematiche Le attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale - Regione Emilia Romagna L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Indagini Tematiche Le attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Marche L'organizzazione e la struttura dell'osservatorio L'attività di monitoraggio Attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Piemonte L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Indagini Tematiche Altre attività Attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Puglia L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Indagini tematiche Attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Sicilia L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Attività di comunicazione 93

4 9. Osservatorio Turistico Regionale - Regione Toscana Pag L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Indagini tematiche Attività di comunicazione Osservatorio Turistico Provinciale Provincia di Trento L'organizzazione e la struttura dell'osservatorio L'attività di monitoraggio Indagini tematiche Attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Umbria L organizzazione e la struttura dell Osservatorio L attività di monitoraggio Indagini Tematiche Attività di comunicazione Osservatorio Turistico Regionale Regione Valle d'aosta L'organizzazione e la struttura dell'osservatorio L'attività di monitoraggio Indagini tematiche Attività di comunicazione Francia Caso di studio sull Osservatorio Turistico della Provenza Alpi - Costa Azzurra L attività di monitoraggio Indagini Tematiche Le attività di comunicazione Spagna Caso di studio sull Osservatorio Turistico delle Isole Baleari L attività di monitoraggio Indagini Tematiche Le attività di comunicazione 166 Allegato Elenco delle persone intervistate 171

5 PREMESSA Il testo che segue presenta i risultati dello Studio specialistico di sintesi dei principali dati degli Osservatori Turistici Regionali, affidato al Censis dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo. L obiettivo principale dello studio è stato quello di effettuare una ricognizione sullo stato di attuazione del sistema degli Osservatori Turistici Regionali, attraverso l acquisizione di tutti gli elementi informativi relativi all organizzazione e alle attività svolte. A tal fine, lo studio intende fornire al Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo: - Un quadro informativo dettagliato sull attività dei singoli Osservatori Turistici Regionali, studiandone le modalità organizzative, le funzioni, la disponibilità di risorse umane e finanziarie dedicate all attività osservatoriale, la tipologia di servizi offerti. - Un analisi dettagliata delle modalità adottate di raccolta, acquisizione, elaborazione e divulgazione dei dati sulla domanda e sull offerta turistica. A partire dallo studio di queste dimensioni è stato elaborato un modello di analisi per la produzione dei Report finali (uno per ogni Osservatorio Turistico attivo). Nello specifico i Report sono strutturati in due sezioni. La prima parte contiene tutte le principali informazioni riguardanti l organizzazione e la struttura dei singoli Osservatori, tramite l analisi della struttura organizzativa dell Osservatorio, delle modalità di raccordo con l attività regionale, del tipo di attività svolte dai singoli Osservatori, delle risorse umane e finanziarie utilizzate, delle aree di attività. La seconda sezione raccoglie le informazioni relative alle modalità di acquisizione dei dati, alle metodologie di raccolta ed elaborazione dei dati, alle caratteristiche e cadenza dei Report prodotti, alle indagini tematiche realizzate dall Osservatorio, alla natura e frequenza della comunicazione correlata alle attività dell Osservatorio. Lo studio è stato condotto dapprima tramite contatti telefonici e un analisi preliminare della documentazione presente on-line. In un secondo momento, sono stati realizzati colloqui e interviste dirette ai responsabili regionali e alle società/strutture che per conto degli Osservatori realizzano alcune specifiche attività. Questa fase ha incontrato delle difficoltà di approfondimento per quelle Regioni in cui l Osservatorio non è previsto da alcuna normativa (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano, Lombardia) o in fase di start up (Molise, Lazio, Sardegna, Liguria). A questi si aggiunge il caso della Regione Campania per la quale non è stato possibile realizzare il caso di studio a causa della mancata FONDAZIONE CENSIS 1

6 disponibilità dei responsabili indicati dall Assessore al turismo a rilasciare l intervista o rendersi disponibile per un colloquio. Alla fine del testo vengono presentati due casi stranieri: l Osservatorio Turistico Regionale della Regione Provenza Alpi Costa Azzurra per la Francia e l Osservatorio Turistico delle Isole Baleari, due regioni note per essere tra le principali destinazioni turistiche europee. La scelta dei casi di studio europei (Francia e Spagna) è stata effettuata al fine di poter comparare il modello degli osservatori italiani con quelli esteri, per ottenere spunti di riflessioni utili al miglioramento del modello degli Osservatori turistici regionali italiani. FONDAZIONE CENSIS 2

7 NOTA INTRODUTTIVA 1) Organizzazione e principali funzioni degli Osservatori Turistici Regionali Lo scenario che emerge dall analisi condotta tra gennaio e giugno 2008 sullo stato di attuazione degli Osservatori Turistici Regionali si presenta estremamente articolato a livello territoriale. A fianco infatti a Regioni che vantano ormai un esperienza più che decennale nell attività di monitoraggio dei fenomeni turistici, vi sono realtà in cui tale funzione non è ancora presente, o quantomeno organizzata secondo modalità proprie di Osservatorio. Dai contatti e dalle interviste realizzate infatti con i responsabili regionali indicati dai diversi Assessori regionali od individuati in funzione delle specifiche competenze in materia turistica emerge come, su 20 regioni, solo 13 hanno un Osservatorio turistico attivo. La maggioranza lo ha istituito peraltro in tempi relativamente recenti: regioni come le Marche, il Molise, la Puglia, l Umbria e la Valle d Aosta hanno infatti avviato l attività osservatoriale negli ultimi due anni, mentre solo Piemonte (1996), Basilicata (1998) e Abruzzo (1999) vantano una tradizione di più lunga data. Alle 13 regioni indicate si aggiungono Liguria, Molise e Lazio, che solo di recente hanno previsto l istituzione di un Osservatorio turistico regionale; tuttavia al momento in cui sono stati realizzati i casi di studio questi erano ancora in fase di progettazione e non è stato possibile approfondirne funzioni e organizzazione. In Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto tale struttura non è stata prevista, anche se è da sottolineare come particolarmente significativa sia, soprattutto nelle ultime due regioni, l esperienza degli Osservatori turistici provinciali. L analisi trasversale delle esperienze raccolte ha posto in risalto l esistenza di molti elementi di eterogeneità nell organizzazione e strutturazione degli OTR, pur nel rispetto dei comuni orientamenti di fondo. A livello organizzativo, ad esempio, le scelte compiute dagli Assessorati regionali competenti in materia turistica si sono orientate su due logiche alternative: l una di incardinamento della struttura all interno dell Assessorato, l altra di esternalizzazione. Nello specifico in 8 regioni 1 tra le 13 interpellate, e nella Provincia Autonoma di Trento, l OTR si configura come una struttura interna all Assessorato, in genere con 1 Abruzzo, Basilicata, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d Aosta. FONDAZIONE CENSIS 3

8 funzioni di supporto tecnico operativo fortemente integrate a quelle di programmazione economico finanziaria nel settore turistico. Alternativa a tale scelta, vi è invece quella di alcune Regioni come Puglia, Piemonte, Emilia Romagna, di affidare la gestione dell OTR all esterno, o a strutture convenzionate (è il caso dell Emilia Romagna con Unioncamere) o a società in house della regione (è il caso del Piemonte con Sviluppo Piemonte Turismo) o a società private, come nel caso della Calabria, che, almeno fino al 2007 ha affidato la realizzazione e gestione dell Osservatorio ad un Ati, tramite gara pubblica. Ulteriore elemento di differenziazione è la previsione, nella struttura di governance dell OTR di un organo rappresentativo delle voci del territorio e del comparto, tramite la presenza delle principali associazioni datoriali e sindacali operanti nel settore turistico. Regioni come la Toscana, l Umbria, la Basilicata, l Emilia Romagna e la Valle d Aosta hanno previsto ad esempio la formazione di un comitato di indirizzo o di una commissione, a cui è affidato il compito di orientare e programmare le attività dell Osservatorio. L istituzione di tale organismo, rappresenta un momento di concertazione importante, che ha il compito di orientare quanto più possibile le attività di ricerca dell Osservatorio verso l elaborazione di politiche di comparto funzionali alle esigenze del territorio. Le differenze nelle modalità organizzative si riversano anche nella dotazione finanziaria e nelle dimensioni dell organico dedicato all OTR. La maggior parte delle regioni, avendo strutturato l attività come una funzione dell assessorato competente, utilizza personale interno. Mentre Osservatori strutturati in maniera più complessa rispetto agli altri, come quello della regione Piemonte, della Provincia Autonoma di Trento e della regione Calabria, hanno del personale dedicato esclusivamente alle attività osservatoriali. Diversa è anche la disponibilità delle risorse destinate all OTR. Posto che tutti gli Osservatori usufruiscono dei finanziamenti provenienti dalla Regione (l unico a percepire finanziamenti anche esterni è quello della Regione Umbria) si va dai euro annui dell Osservatorio della regione Calabria, ai del Piemonte, ai dell Osservatorio della Provincia Autonoma di Trento fino ai dell Umbria. Entrando nel dettaglio delle attività svolte dai diversi Osservatori, dall analisi emerge come oltre alla specifica funzione di monitoraggio dei flussi turistici e di analisi delle fenomenologie che caratterizzano il turismo dei territori e delle regioni, in alcune realtà gli OTR sono impegnati anche in attività più direttamente di indirizzo delle politiche di territorio e di supporto ai soggetti che operano nel mercato turistico: è il caso ad esempio del Piemonte e della Provincia Autonoma di Trento, i cui Osservatori sono promotori di una ricca e variegata serie di azioni che vanno dalla promozione dei marchi e dei club di prodotto, alla realizzazione di azioni di incentivazione del turismo sostenibile, dalla formazione degli operatori del FONDAZIONE CENSIS 4

9 settore, all erogazione di servizi informativi turistici (informazioni sulle località, prenotazione online degli alberghi) fino alla realizzazione di studi più specificatamente mirati al supporto tecnico operativo delle politiche di governo regionali, quali policy studies e analisi di marketing territoriale. Ai due casi esemplari su citati, si aggiungono le esperienze di altri Osservatori, come quello della Regione Calabria, che oltre ad occuparsi della diffusione di informazioni agli operatori turistici sviluppa anche azioni di marketing territoriale e l Osservatorio della Regione Umbria che, benché disponga di risorse finanziarie contenute, realizza indagini specifiche al fine di migliorare il posizionamento del prodotto Umbria nel mercato turistico nazionale (tav. 1). 2) Il monitoraggio dei flussi turistici Il monitoraggio dei flussi turistici costituisce il core dell attività degli Osservatori Turistici Regionali, realizzata nella quasi totalità dei casi tramite l elaborazione dei dati forniti dal modello Istat, C59. L unica eccezione è rappresentata dall Osservatorio dell Emilia Romagna, che da anni utilizza un sistema di stima dei dati di arrivi e presenze messo a punto dalla società Trademark Italia. L elaborazione dei dati che, a seconda dei casi, viene svolta direttamente dall Osservatorio o dal Servizio statistico regionale, comporta mediamente dai due ai tre mesi, essendo la raccolta dei moduli ancora in gran parte demandata alle strutture periferiche provinciali, che inviano le informazioni in forma aggregata alle regioni. Per ovviare ai ritardi e soddisfare l esigenza di avere a disposizione informazioni utili sull andamento dei flussi turistici in tempo reale molte regioni stanno sperimentando, tramite i rispettivi Osservatori, dei sistemi di acquisizione telematica dei dati direttamente dalle strutture alberghiere od extralberghiere. In alcuni casi, tale percorso sta avvenendo tramite la promozione presso gli operatori turistici dell utilizzo dei software di raccolta dati (in alternativa all invio dei modelli cartacei alle apt o alle altre strutture preposte alla raccolta). In tal senso appaiono importanti le esperienze dell Umbria, dove il tasso di informatizzazione della raccolta del C59 è del 48% delle strutture ricettive, della Valle d Aosta (con il 20% circa), della Toscana (con il 15%), del Piemonte e della Calabria. Tale dato per alcune regioni non è stato rilevato, in quanto le strutture possono scegliere se inviare il modello C59 per via cartacea o per via telematica, a seconda delle esigenze e senza avere l obbligo di utilizzare la via telematica. FONDAZIONE CENSIS 5

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