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1 COMUNE DI MALETTO PROVINCIA DI CATANIA UFFICIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE - RISCHIO SISMICO - RISCHIO IDROGEOLOGICO - RISCHIO DI INVASIONE LAVICA E DI RICADUTA DI CENERI VULCANICHE - RISCHIO INCENDI DI INTERFACCIA

2 RISCHIO INCENDI DI INTERFACCIA PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 183

3 RISCHIO INCENDI DI INTERFACCIA (VediTavole N 7 e 8) PREMESSA A seguito dell O.P.C.M. DEL 28 AGOSTO 2007, N 3606 e s.m.e.i. concernente Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Lazio, Campania,Puglia,Calabria e della regione Siciliana in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione. In sinergia con la Prefettura di Catania, Ufficio Territoriale di Governo, con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e il Dipartimento della Protezione Civile della regione Siciliana, questo Ufficio di Protezione Civile ha redatto il piano d emergenza degli incendi atto a poter fronteggiare eventuali eventi calamitosi dovuti a incendi e fenomeni di combustione. LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE Il comune garantisce i collegamenti telefonici, fax ed sia con la Regione e con la Prefettura UTG. per la ricezione e la visione dei bollettini / avvisi di allertamento attraverso, il Comando dei VV. UU. operativo a turno h 24, nonché tramite l ufficio comunale di protezione civile nelle ore d ufficio. COORDINAMENTO OPERATIVO LOCALE Presidio operativo comunale e Centro Operativo Comunale (C. O. C.) La struttura di coordinamento che supporta il Sindaco nella gestione dell emergenza già a partire dalle fasi di allertamento è PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 184

4 l Ufficio di protezione civile il cui responsabile è anche referente della funzione tecnica di valutazione e pianificazione. Il Sindaco in caso d emergenza potrà organizzare squadre miste formate da personale tecnico comunale in collaborazione con i volontari dei Vigili del Fuoco,Corpo Forestale e volontariato locale per monitorare le aree soggette a rischio. Quanto sopra al fine di salvaguardare le strutture e infrastrutture a rischio nonché ridurre le conseguenze sanitarie e socio economiche della popolazione. Infine il responsabile della funzione assistenza alla popolazione con la collaborazione del presidio territoriale procederà alla verifica della funzionalità delle aree di emergenza. Funzionalità delle telecomunicazioni Per le telecomunicazioni tra le strutture di coordinamento, il Sindaco si avvale della sala radio ubicata nei locali del COC. Ripristino viabilità e trasporti In caso di necessità per ripristinare la viabilità e i trasporti danneggiata o interrotta il Sindaco si avvarrà delle ditte di fiducia iscritte all albo dei cottimi appalti e all albo fornitori del comune. Misure di informazione e salvaguardia della popolazione In caso di emergenza Il Sindaco informerà la popolazione attraverso sirene, altoparlanti e radio locale. Per la salvaguardia e assistenza alla popolazione, non disponendo il comune di particolare PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 185

5 strutture e mezzi si avvarrà del volontariato locale quale CRI e Vigili del Fuoco. MODELLO DI INTERVENTO Sistema di coordinamento e flusso delle comunicazioni Il Sindaco, in tutte le fasi operative, riceve i bollettini e stabilisce e mantiene i contatti con Regione, Prefettura UTG, Provincia Regionale, Sindaci dei Comuni vicini e Strutture Operative presenti sul territorio, attraverso la seguente struttura reperibile h 24: UFFICIO PROTEZIONE CIVILE VIA UMBERTO N. 1/A-1 PIANO TEL. E FAX PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 186

6 LIVELLI DI ALLERTA E FASI OPERATIVE La risposta a situazioni di emergenza è organizzata in quattro fasi operative corrispondenti al raggiungimento di tre livelli di allerta come riportato nella seguente tabella: Il rientro da ciascuna fase operativa ovvero il passaggio alla fase successiva viene disposto dal Sindaco sulla base delle comunicazioni ricevute dal DRPC SORIS e/o dalla valutazione dei presidi operativo e territoriale o del Centro Operativo Comunale. Nel caso in cui il fenomeno non previsto si verifichi in maniera improvvisa con coinvolgimento della PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 187

7 popolazione, si attiva direttamente la fase di allarme con l esecuzione della procedura di soccorso ed evacuazione. Attivazione delle fasi e procedure operative PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 188

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11 SARA' CURA DEL SINDACO, DOPO L'APPROVAZIONE DEL PRESENTE PIANO D'EMERGENZA, CON IL SUPPORTO DELL'UFFICIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE, CONVOCARE TUTTI I RESPONSABILI DELLE FUNZIONI DI SUPPORTO E REDIGERE UN DOCUMENTO NEL QUALE OGNI RESPONSABILE SI IMPEGNA AD ATTIVARSI PONENDO IN ESSERE QUANTO DI LORO COMPETENZA PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO. PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 192

12 Scheda di valutazione della pericolosità: PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 193

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15 FANNO PARTE INTEGRANTE DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE I SEGUENTI ALLEGATI ALLEGATO N. 1: 1/A DATI GENERALI DEL COMUNE 1/B ELENCO GRUPPI VOLONTARIATO 1/C ELENCO GRUPPO RADIOAMATORI 1/D PRESIDIO DI OSSERVAZIONE ALLEGATO N. 2: ELENCO DELLE AREE E INFRASTRUTTURE A DISPOSIZIONE ALLEGATO N. 3: 3/A ELENCO RESPONSABILI PERALLERTAMENTI REPERIBILITA 3/B MODALITA DI GESTIONE SOCCORSI ALLEGATO N. 4: 4/A SALA OPERATIVA 4/B RETI DI COLLEGAMENTO ALLEGATO N. 5: ELENCO PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI ALLEGATO N. 6: 6/A ELENCO PRESE ANTINCENDIO 6/B ELENCO POZZI E CISTERNE 6/C ELENCO STRUTTURE SANITARIE ALLEGATO N. 7: 7/A ELENCO RISORSE ZOOTECNICHE 7/B ELENCO RISORSE DI IMPRESE E OPERATORI NEL TERRITORIO ALLEGATO N. 8: ALLEGATO N. 9: PROGETTO SCUOLA SICURA ELENCO MEZZI E ATTREZZATURE COMUNALI Il Responsabile della P.O. Tecnica L Istruttore Direttivo Geom. Giuffrida Antonino Giovanni PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PAG. 196

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