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Antonino Savino
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1 N /2012 REG.PROV.COLL. N /2011 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5589 del 2011, proposto da: Forenco s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall avv. Ferdinando Scotto, elettivamente domiciliato presso lo stesso in Napoli alla via F. Caracciolo n. 15; contro Comune di Qualiano, in persona del Sindaco legale rappresentante pro tempore, n.c.; per l'esecuzione del giudicato formatosi sul decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli, sez. distaccata di Marano, n. 620/2009, notificato in data e non opposto nei termini di legge. Visti il ricorso e i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visto l 'art. 114 cod. proc. amm.; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 9 ottobre 2012 il dott. 1/6

2 Guglielmo Passarelli Di Napoli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO PREMESSO che nella fattispecie ricorrono i presupposti di cui agli articoli 114 e 74 d.lgs. 104/2010; accertata l integrità del contraddittorio; RILEVATO che la parte ricorrente premetteva con decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli, sez. distaccata di Marano, n. 620/2009, notificato in data , il Comune di Qualiano veniva condannato a pagare, in favore della ricorrente, la somma di euro , oltre interessi legali e spese di giudizio; che tale decreto veniva dichiarato esecutivo in data , notificato in tale forma in data e che avverso lo stesso non veniva proposta opposizione, come da certificazione della cancelleria del ; che il Comune provvedere ad un pagamento parziale di euro , corrispondente agli interessi ed alla somma di euro 2.120, 84 di capitale; di aver pertanto notificato atto di precetto in data e , atteso il perdurante inadempimento del Comune; di aver proceduto al pignoramento presso terzi, pignorando le somme dovute al Comune dal Banco di Napoli; che, tuttavia, il Tribunale di Marano dichiarava tali somme impignorabili ex art. 159 d.lgs. 267/2000, e di conseguenza la nullità del pignoramento, con ordinanza del ; che, tuttavia, il Comune persisteva nel suo inadempimento, sicché il ricorrente proponeva ricorso in ottemperanza, chiedendo dichiararsi la mancata esecuzione del giudicato di cui alla sentenza del Tribunale di Napoli, sez. distaccata di Marano; assegnarsi al Comune di Qualiano il 2/6

3 termine di giorni trenta per ottemperare; nominare contestualmente il Commissario ad acta, liquidando il compenso dovutogli; che, all udienza dell , con ordinanza n. 3648/2012, è stata disposta l acquisizione della delibera di giunta n. 1 del che ha deliberato la non pignorabilità delle somme e la motivazione dell ordinanza del giudice dell esecuzione del ; DIRITTO CONSIDERATO che il ricorso è manifestamente fondato; che, infatti, i commi 2, 3 e 5 dell art. 159 citato stabiliscono rispettivamente: "Non sono soggette ad esecuzione forzata, a pena di nullità rilevabile anche d'ufficio dal giudice, le somme di competenza degli enti locali destinate a: a) pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e dei conseguenti oneri previdenziali per i tre mesi successivi; b) pagamento delle rate di mutui e di prestiti obbligazionari scadenti nel semestre in corso; c) espletamento dei servizi locali indispensabili (comma 2); che per l'operatività dei limiti all'esecuzione forzata di cui al comma 2 occorre che l'organo esecutivo, con deliberazione da adottarsi per ogni semestre e notificata al tesoriere, quantifichi preventivamente gli importi delle somme destinate alle suddette finalità (comma 3); Che i provvedimenti adottati dai commissari nominati a seguito dell'esperimento delle procedure di cui all'articolo 37 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e di cui all'articolo 27, comma 1, numero 4, del testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato, emanato con regio decreto 26 giugno 1924, n. 1054, devono essere muniti dell'attestazione di copertura finanziaria prevista dall'articolo 151, comma 4, e non possono avere ad oggetto le somme di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2, 3/6

4 quantificate ai sensi del comma 3 (comma 5)"; che, pertanto, La norma, quindi, non inibisce la proponibilità dell'azione per l'esecuzione del giudicato. Invero, l'unico limite da essa posto riguarda i provvedimenti adottabili dal commissario ad acta, provvedimenti che non potrebbero avere ad oggetto le somme di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2, del citato art. 159 quantificate ai sensi del successivo comma 3. Giova, del resto, puntualizzare che l'eventuale incapienza di bilancio non può configurare, per il Comune, causa di legittimo impedimento all'ottemperanza di un giudicato di condanna al pagamento di somme di denaro, dovendo l'ente, comunque, porre in essere tutte le iniziative possibili per operare il pagamento, anche procedendo al contenimento delle spese obbligatorie, tranne, naturalmente, quelle relative al pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e dei conseguenti oneri previdenziali per i tre mesi successivi, al pagamento delle rate dei mutui scadenti nel semestre in corso e all'espletamento dei servizi locali indispensabili (cfr. T.A.R. Sardegna, 19 aprile 2001, n. 47 e T.A.R. Lazio - Roma, II Sez., 2 febbraio 1999 n. 358). Rileva, inoltre, il Collegio che la protezione qualificata delle somme vincolate ex art. 159 non opera in via automatica, ma nel rispetto delle ulteriori modalità introdotte additivamente dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 211/2003 (cioè l emissione di mandati di pagamento per le finalità definite seguendo l ordine cronologico, o attraverso le deliberazioni d impegno dell ente stesso). L operatività di tale vincolo (e la conseguente declaratoria di nullità od inefficacia delle procedure esecutive) risulta, allora, condizionata dalla prova da parte del Comune di resistente di aver effettuato i pagamenti delle fatture così come pervenute per il pagamento seguendo l ordine 4/6

5 cronologico (Tar Sicilia, Palermo, I, n. 103/2009); che il comune resistente non ha fornito alcun indizio di prova del rispetto, nell emissione dei mandati di pagamento, dell ordine cronologico delle fatture così come pervenute per il pagamento, anzi non si è neppure costituito; CHE le spese processuali vanno poste a carico della parte soccombente e si liquidano come in dispositivo; P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Quarta) 1. dichiara l obbligo del Comune di Qualiano di dare esecuzione, nel termine e nei limiti di cui in motivazione, alla sentenza in epigrafe; per il caso di ulteriore inottemperanza, nomina Commissario ad acta il Direttore della Direzione territoriale dell Economia e delle Finanze di Napoli (con facoltà di delega ad un funzionario dell Ufficio), che provvederà, su istanza della parte interessata, nei sensi e nei termini di cui in motivazione; 2. Condanna il Comune di Qualiano a rifondere alla parte ricorrente le spese del presente giudizio, che liquida in complessivi 750 (settecentocinquanta) oltre I.V.A., C.N.A.P. e rimborso spese generali, come per legge, e contributo unificato, se ed in quanto versato; somma da attribuirsi all'avv. Ferdinando Scotto, procuratore dell'opposto, dichiaratosi antistatario. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Napoli nella camera di consiglio del giorno 9 ottobre 2012 con l'intervento dei magistrati: Luigi Domenico Nappi, Presidente Guglielmo Passarelli Di Napoli, Consigliere, Estensore Achille Sinatra, Primo Referendario 5/6

6 L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 09/11/2012 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.) 6/6

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ha pronunciato la presente Pubblicato il 29/11/2016 N. 05533/2016 REG.PROV.COLL. N. 04713/2016 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha pronunciato