Ringrazio il presidente Todaro, i consiglieri e gli associati per la splendida opportunità che mi è stata data nell'affidarmi il giudizio delle razze

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1 Ringrazio il presidente Todaro, i consiglieri e gli associati per la splendida opportunità che mi è stata data nell'affidarmi il giudizio delle razze tutelate dal nostro importante Club per il raduno di Colle Val d'elsa. Ancora una volta la qualità elevata che ho riscontrato nei soggetti da me valutati mi spinge a fare un plauso ad espositori ed allevatori, sopratutto a coloro che si impegnano a conservare lo standard morfologico e quello di lavoro...pariteticamente, con costante impegno e dedizione. I Beagle Harrier esposti erano validissimi soggetti di allevatori che con passione ed altruismo hanno dato soggetti anche in altri regioni, soggetti da me ritrovati nei raduni della Pro Segugio e che mi hanno permesso di riscontrare un notevole miglioramento della tipicità. Di queste correnti di sangue ho poi la fortuna e l'onore di seguirne il lavoro durante la stagione di caccia con emozioni indiscusse. Il calo fisiologico delle presenze legato quest'anno all'impossibilità di unire al raduno le prove di lavoro deve esortare il Club ad essere più vicino agli associati, valutando anche di anno in anno se variare la sede per poter andare incontro ai proprietari delle altre regioni, perchè il raduno che gratifica e responsabilizza il giudice invitato deve essere per gli espositori un momento conviviale, di scambio di esperienze oltre la verifica zootecnica. Le persone ci sono perchè quelle da me ritrovate a Colle Val d'elsa il 15 aprile scorso sono persone fantastiche, simpatiche e collaborative. I Beagles erano di elevata qualità sia in alcuni soggetti già da me giudicati che non. Tuttavia per questa razza, che conosco approfonditamente, mi sento in dovere di sensibilizzare ancora attraverso queste righe gli allevatori come ho fatto in sede di un altro convegno tenutosi a Colle sull'adeguatezza alla taglia, mantenendo l'aspetto del cane compatto e robusto di ossatura che tutti conosciamo. Dopo anni incerti sopratutto per quanto riguarda gli arti e le loro angolazioni (anche nella stessa Inghilterra), in particolar modo i posteriori, negli ultimi anni 7/8 anni ho rivisto soggetti con strutture corrette esaltate anche dai movimenti, e per un cane di taglia media che lavora ciò è importante. Questo grazie all'impegno di molti allevatori, fra cui quelli presenti a Colle. La testa "è lo specchio, l'impronta della razza", ma non è tutto. In riferimento alla testa vorrei porre la vostra attenzione, che se anche l'ultimo standard recita "lo stop divide in due parti il più possibile uguali la lunghezza della testa...", il muso non dovrebbe essere tanto più corto del cranio. Questo perchè buona parte degli standards dei segugi richiedono una proporzione cranio-muso 1:1, come lo era prima anche per il Beagle, non per un fatto estetico ma per una funzione "meccanica" e funzionale: il muso e di conseguenza la canna nasale nella loro corretta struttura e dimensione permettono il giusto percorso dell'emanazione odorosa del selvatico e della conseguente percezione e valutazione olfattiva da parte del cane. A tal proposito allego tre pagine illustrative, fra cui la descrizione del megaolfatto dei segugi. Ai più volenterosi consiglio la lettura del libro "L'olfatto del cane e la sua utilità" di Gilberto Fanfoni edito da San Giorgio. Inoltre il muso corto spesso "suggerisce" al giudice esperto la necessità di verificare la corretta occlusione dei denti, che deve essere a forbice. Se poi il labbro non scende un pò verticale sotto il tartufo, ma la sua corda è leggermente rotonda in avanti e lo sopravanza, guardando di profilo il muso, la necessità diventa prioritaria perchè mandibola e mascella potrebbero essere allo stesso livello e l'occlusione risentirne (chiusura a tenaglia). Sempre in riferimento ai denti c'è da porre attenzione alla sede, all'allineamento ed alla struttura/corpo dei singoli incisivi, che in alcuni soggetti ho riscontrato anche radi e sottili. I denti sono una cosa importante per l'alimentazione, ma anche per la presa a fini venatori. Ecco perchè la completezza del numero dei denti è importante e non solo per una qualifica ai fini espositivi.

2 Vorrei portare per questo l'attenzione del Club (consiglio mio è di metterlo sul sito) sull'importanza della carta dentaria, essendo le nostre razze da lavoro. Dal sito dell'enci gli allevatori ed espositori potranno ricavare le informazioni necessarie, ma vi allego ad ogni buon conto di cosa si tratta, circolare compresa. Tale certificazione è propedeutica alla certificazione o meno della completezza dei 42 denti, è ottenibile da tre distinti Giudici in Raduni o Speciali. Cosi che se il soggetto che lavora subisce un trauma od una perdita di un dente successivamente, il Giudice che valuta deve prendere atto che il difetto è acquisito e non congenito. Infatti il Giudice, come prevede l'art.15 del "Regolamento speciale delle esposizioni" non può tenere conto di eventuali certificati veterinari su difetti acquisiti o traumi, ma solo ed esclusivamente della certificazione comprovata dell'enci. Questo ovviamente aiuta il Giudice e la sua valutazione, ma soprattutto evita le ormai annose rimostranze in sede espositiva: seguire le regole aiuta la convivenza civile e la regolarità delle gare.

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