PCT ACADEMY PAKAD BASE
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- Lino Leo Masi
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1 Informazioni generali PCT ACADEMY PAKAD BASE << Daniel Rogen>> << PCT ITALIA PERFORMANCE CHEMICALS>>
2 1. Problematiche legate al massetto 2. Normative 3. Denominazione massetti secondo UNI EN Carichi e spessori 5. Classi di resistenza in base al rivestimento 6. Giunti 7. Maturitá di posa 8. Barriera a vapore 9. Misurazione umiditá 10. Certificazione massettisti
3 Informazioni generali Il massetto è uno degli elementi strutturali più realizzati nell ambito delle costruzioni, siano esse civili, commerciali o industriali.
4 Informazioni generali Il massetto è anche un elemento tra quelli meno considerati, che spesso viene confuso con altri per la cattiva conoscenza del corretto glossario e delle sue funzioni.
5 Informazioni generali Per questo motivo questo particolare costruttivo non è ancora TECNICAMENTE considerato, non sufficientemente e correttamente prescritto e viene realizzato secondo le esperienze o necessità dell Applicatore, quindi con variabili soggettive e non oggettive.
6 Ogni massetto deve soportare molteplici sollecitazioni: -Termiche -Chimiche -meccaniche
7 termiche
8 Impianto radiante
9 Raffrescamento a pavimento
10 Irraggiamento solare estivo fino a 80 C
11 Chimiche
12 Solventi
13 Meccaniche
14 Transpalett
15 Archivi
16 Depositi
17 Acquario 100x70x70 pesa ca. 550kg
18 Informazioni generali Quali sono le conseguenze di un massetto dimensionato, prescritto o fatto male?
19 Umidità del massetto troppo elevata Sempre spesso si trovano massetti che ancora dopo mesi hanno dei valori di umidità troppo elevati. Le cause spesso sono spessori troppo elevati e la mancanza del freno a vapore.
20 Danni causati dall umidità di risalita Le cause spesso sono l assenza di un freno a vapore o delle misurazioni fatte con un apparecchio elettronico e non con un igrometro a carburo.
21 Superfici che sgranano Le principali cause sono correnti d aria e un tempo di maturazione troppo corto prima di continuare le successive lavorazioni.
22 Superfici non solide Le cause spesso sono l aggiunta di acqua in fase di lisciatura, carenza di cemento e inerti troppo fini.
23 Mancanza di resistenza Esempio: Il capitolato prevedeva un massetto C40 F6. Il massetto nonostante provvisto di una idonea scheda tecnica, in cantiere la resistenza ottenuta risultava inferiore del 30%.
24 Crepe Le cause spesso sono l assenza di giunti, l assenza di tagli o impasti troppo bagnati.
25 Ripristini 1. Tagliare 2. Aspirare 3. Inseriere i conettori 4. Preparare la resina 5. Riempire la crepa 6. Coprire con sabbia al quarzo
26 Se una riparazione non è possibile rimane solo un rimedio!
27
28 Normative Ci sono delle normative o direttive che regolano il massetto?
29 Normative - UNI EN 13318, Massetti e materiali per massetti - Definizioni. - UNI EN 13813:2008, Massetti e materiali per massetti - Materiali per massetti - Proprietà e requisiti. - UNI EN 13139, Aggregati per malta. - UNI EN 197-1, Cemento - Parte 1: Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi comuni. - UNI EN 206-1, Calcestruzzo - Parte 1: Specificazione, prestazione, produzione e conformità. - UNI EN 1008, Acqua d impasto per il calcestruzzo - Specifiche di campionamento, di prova e di valutazione dell idoneità d acqua, incluse le acque di ricupero dei processi dell industria del calcestruzzo, come acqua d impasto del calcestruzzo. - UNI EN , Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture - Parte 4: Installazione. - UNI 10329, Posa dei rivestimenti di pavimentazione. Misurazione del contenuto di umidità negli strati di supporto cementizi o simili. - UNI 10827, Massetti - Rivestimenti di legno per pavimentazioni - Determinazione della resistenza meccanica alle sollecitazioni parallele al piano di posa. - UNI 11371, Massetti per parquet e pavimentazioni di legno Proprietà e caratteristiche prestazionali. - UNI 11515, Rivestimenti resilenti e laminati per pavimentazioni - UNI EN , Leganti, leganti compositi e miscele realizzate in fabbrica per massetti a base di solfato di calcio - Parte 1: Definizioni e requisiti. - UNI EN 933, Prove per determinare le caratteristiche geometriche degli aggregati. - UNI EN , Metodi di prova dei materiali per massetti - Parte 1: Campionamento, confezionamento e maturazione dei provini. - UNI EN , Metodi di prova dei materiali per massetti - Parte 2: Determinazione della resistenza a flessione e a compressione. - UNI EN , Metodi di prova dei materiali per massetti - Parte 6: Determinazione della durezza superficiale. - UNI EN :2003, Trattamenti superficiali con malte a freddo - Parte 3: Metodi di prova - Consistenza
30 Normative Quali sono le più importanti?
31 Normative UNI EN Massetti e materiali per massetti UNI Massetti per parquet e pavimentazioni di legno UNI Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete UNI Rivestimenti resilienti e laminati per pavimentazioni UNI Rivestimenti resinosi per pavimentazioni UNI EN Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture Codice di buona pratica per i massetti di supporto per interni
32 Normative Quali sono i punti più importanti di queste normative?
33 Normative Denominazione dei massetti secondo la UNI EN Rete metallica con diametro 2 mm e maglia 50 x 50 obbligatoria per massetti destinati a ricevere un rivestimento in legno Barriera a vapore con un valore SD 30 Giunti ca. 25 m² Spessori in base ai carichi e alla resistenza del massetto Valore massimo del 3% di umidità per la posa della ceramica Valore massimo del 4% di umidità per la posa della resina Resistenza alle sollecitazioni parallele al Piano di posa il parquet 1,6 n/mm² per Resistenza allo strappo 1,5 n/mm² per la resina
34 Denominazione dei massetti secondo la UNI EN CT C25 F5 S65 assetto cementizio Compressione in N/mm² H40 Flessione in N/mm² Copertura tubo radiante/fungo in Spessore mm in mm
35 Denominazione dei massetti secondo la UNI EN per determinare la resistenza a flessione e a compressione dei massetti vengono realizzati dei cubetti 40x40x160 mm e sottoposti a prova di laboratorio secondo la UNI EN
36 Denominazione dei massetti secondo la UNI EN Classi di resistenza alla flessione Classe F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7 F10 F15 F2 0 Resistenza alla flessione in N/mm² F3 0 F4 0 F5 0
37 Denominazione dei massetti secondo la UNI EN Classi di resistenza a compressione Classe C5 C7 C1 2 Resistenza alla compressione in N/mm² C1 6 C2 0 C2 5 C C3 5 C4 0 C5 0 C6 0 C7 0 C8 0
38 Denominazione dei massetti secondo la UNI EN CT F5 S65 (Gallegiante spessore 65mm) CT F5 T55 (Su strato di separazione spessore 55mm) CT C20 V30 (In aderenza spessore 30mm) CT F5 S65 H40 (40mm di sovra posizionamento del tubo radiante) CT C25 F5 S50 B1,5 (Resistenza allo strappo di 1,5 N/mm²) CT C40 F6 S60 (Per esterno se viene posata della ceramica)
39 Denominazione dei massetti secondo la UNI EN VOCE DI CAPITOLATO - ESEMPIO Massetto cementizio galleggiante, spessore 85 mm Produzione di massetto cementizio galleggiante, come descritto in pos , ma Spessore nominale 85 mm, Copertura dei tubi di riscaldamento 60 mm. Sigla di identificazione DIN 18560: CT-F5-S85-H60 idoneo per carichi superficiali ortogonali fino a 4 kn/m² e carichi concentrati ortogonali fino a 3 kn. superficie levigata e lisciata per applicazione di successivo rivestimento in piastrelle su letto di malta in strato sottile, ovvero per applicazione di successivo rivestimento in pavimento elastico (gomma) Luogo di posa: in servizi igienici, livello -1; spogliatoi centrali Vedi disegno n. A.7.990, struttura pavimento FB 301; FB 203 (ovvero catalogo elementi costruttivi struttura pavimento B 4; FB 5a.)
40 Dimensionamento Lo spessore e la resistenza del massetto devono essere conformi ai carichi previsti e alle modalità di realizzazione!
41 Dimensionamento Quali sono i carichi previsti per le diverse destinazioni d uso?
42 UNI EN
43 UNI EN
44 Residenziale - 2 kn / m2
45 Corridoi in ospedali - 3 kn / m2
46 Cinema - 4 kn / m2
47 Palestra - 5 kn / m2
48 Sale operatorie - >5 kn / m2
49 Dimensionamento In fase di progettazione è inoltre importante tenere conto della manutenzione dell immobile.
50 Dimensionamento
51 Dimensionamento Spessori nominali in base al carico e alla classe di resistenza a flessione
52 Normative 1) Carico distribuito 2 kn/m2: Stanze e corridoi in edifici abitativi, posti letto in ospedali, camere d albergo, compresi i relativi bagni e cucine. F4 >45 mm F5 >40 mm
53 Normative 2) Carico distribuito 3 kn/m2 e carico unitario 2 kn: Superfici per uffici con carico maggiore. F4 >65 mm F5 >55 mm
54 Normative 3) Carico distribuito 4 kn/m2 e carico unitario 3 kn: Superfici con tavoli, ad es. locali scolastici, caffè, ristoranti, refettori, sale di lettura e stanze di ricevimento. F4 >70 mm F5 >60 mm
55 Normative 4) Carico distribuito 5 kn/m2 e carico unitario 4 kn: Superfici liberamente percorribili, superfici destinate a grandi assembramenti, superfici di negozi di commercio al dettaglio e grandi magazzini. F4 >75 mm F5 >65 mm
56 Carichi /spessori /flessione
57 lo spessore minimo di un massetto radiante va misurato dal punto più alto. Esempio: per potere garantire il carico minimo necessario di 2 kn/m² in un edificio residenziale lo spessore di un massetto con una resistenza alla flessione di 4N/mm² deve essere di almeno 45 mm sopra la bugna/tubo.
58
59 individuare la corretta classe di resistenza in fase di progettazione è indispensabile.
60 Normative nel caso sia previsto un rivestimento in ceramica la resistenza del massetto deve essere conforme alla normativa uni del 2013.
61 Estratto UNI 11493
62 Estratto UNI 11493
63 Estratto UNI 11493
64 Riassunto
65 Normative nel caso sia previsto un rivestimento in legno la resistenza del massetto deve essere conforme alla normativa uni
66
67 Normative nel caso sia previsto un rivestimento in resina la resistenza del massetto deve essere conforme alla normativa uni
68 Estratto UNI 10966
69 Giunti
70 Il progetto fornito, deve essere completo di uno schema indicante la posizione dei giunti.
71 Normalmente abbiamo quattro tipi di giunti: -Giunti di dilatazione -Giunti di contrazione -Giunti strutturali -Giunti perimetrali
72 Quando le superfici da pavimentare sono estese, bisogna prestare molta attenzione alla progettazione tenendo conto dei seguenti fenomeni. - Dilatazione termica - Deformazioni e fessurazioni dovute al ritiro - Assestamento strutturale
73 I giunti di dilatazione svolgono la funzione di assorbire le dilatazioni termiche e da ritiro del massetto.
74 La loro realizzazione è indispensabile per i pavimenti che superano i 25 mq di superficie, 8 m di lunghezza o il rapporto dimensionale 1:2.
75 Esempi di collocazione impianto radiante NO NO NO SI SI SI
76 L armatura sottostante deve essere interrotta, per consentire il movimento di dilatazione o strutturale.
77 A limitare il movimento verticale (imbarcamenti) del massetto, il giunto di dilatazione può essere provvisto di specifici tasselli.
78
79 Per evitare fenomeni di fessurazione si consiglia la realizzazione di giunti di contrazione (taglio con cazzuola) in corrispondenza delle soglie e delle porte interne.
80 il taglio va effettuato ad una profondità non superiore ad un terzo dello spessore del massetto prestando attenzione alla collocazione dei tubi radianti.
81 giunti di costruzione vanno assolutamente riportati. 1 Pavimentazione 2 Massetto 3 Strato di seprazone 4 Giunto di dilatazione 5 Giunto strutturale 6 Solaio
82 I Giunti perimetrali sono realizzati per assorbire sia le dilatazioni termiche che i movimenti di assestamento della struttura. Con questa tipologia di giunti vanno desolidarizzati sia i muri perimetrali che tutte le strutture verticali.
83 Il giunto perimetrale va posato in aderenza al perimetro e deve interessare tutta la sezione del massetto. Andrà poi tagliato all altezza finita della pavimentazione dopo che questa è stata posata.
84 Posa corretta
85 Posa non corretta
86 ATTENZIONE: La bandella non deve essere fissata con delle graffette!
87 Lo spessore minimo necessario della bandella può essere calcolato con la seguente formula: Esempio: Lunghezza della camera 10 metri, dilatazione termica del massetto 0,012 mm/(m*k), delta del impianto 25 K e bandella comprimibile fino a 5 mm. Dmin = 10 x 0,012 x = 8 mm
88 Se il massetto è stato posato su un impianto radiante, prima di procedere con la posa del rivestimento va eseguito il ciclo di accensione come descritto nella uni en :2003.
89 Il riscaldamento iniziale comincia ad una temperatura di mandata compresa tra 20 C e 25 C, che deve essere mantenuta per almeno 3 giorni. Successivamente, occorre impostare la temperatura massima di progetto, che deve essere mantenuta per almeno altri 4 giorni. Spegnere l impianto e attendere che il massetto torni a temperatura ambiente.
90 Il processo di avviamento del riscaldamento deve essere documentato e consegnato alla DL.
91 Il ciclo di accensione serve per ridurre le tensioni del massetto. In questa fase il massetto viene sottoposto alla massima dilatazione longitudinale che può portare alla formazione di crepe.
92 Il termine del ciclo di accensione non comporta automaticamente il raggiungimento della maturità di posa.
93 Maturità di posa
94 Maturità di posa Lo spessore del massetto è strettamente legato al raggiungimento della maturità di posa
95 Valore di umiditá massimo per tipo di rivestimento: Ceramica 3% Parquet, PVC, - 1,7%/2% Resina 4%
96 Maturità di posa Dopo quanti giorni si può posare un rivestimento in parquet su un massetto da 8 cm?
97 Calcolo asciugatura Un calcolo approssimativo: S² x 1,6 Massetto da 8 cm: 8x8x1,6 = 102,4 (ca.102 giorni)
98 Massetto da 6cm - 6x6x1,6 = 57 Massetto da 7cm - 7x7x1,6 = 78 Massetto da 8cm - 8x8x1,6 = 102,4
99 Barriera a vapore La maturità di posa è strettamente legata alla corretta applicazione di una barriera a vapore
100 barriera a vapore Una idonea barriera a vapore (correttamente freno vapore) Deve avere un valore sd 30 metri (UNI 11371)
101 Valore SD Cosa è il valore SD?
102 Valore SD
103 Valore SD
104 Nylon da 0,2 mm usato soto gli impianti (µ PE) x 0,0002 (Spessore in m) 13
105 Valore SD Cosa è il valore µ?
106 Valore SD La traspirabilità è espressa con il valore µ: il valore µ ci dice quanto un materiale sia ermetico o permeabile al vapore!
107 Valore SD Un valore µ basso è indice di alta permeabilità al vapore (molto traspirante). Quello del legno è circa 40: cioè quaranta volte più ermetico dell aria.
108 Valore SD
109 Valore SD Quale è allora lo spessore minimo di una barriera a vapore in polietilene con un valore µ = 65000?
110 Valore SD SD / µ = D 30 / = 0,00046 metri (0,46mm)
111 Barriera a vapore Errori in cantiere
112 barriera a vapore barriera non nastrata
113 barriera a vapore barriera tagliata
114 barriera a vapore acqua proveniente dal cemento cellulare
115 Barriera a vapore - acqua proveniente dal cemento cellulare
116 Misurazione umiditá massetto Misurazione umiditá massetto
117 Misurazione umiditá massetto L umidità del massetto deve essere rilevata con igrometro a carburo!
118 Misurazione umiditá massetto I misuratori elettronici vanno solo bene per individuare il punto più umido!
119 SEGNALATORE PUNTO DI MISURAZONE Per potere fare delle misurazioni senza rischiare di rovinare i tubi del impianto radiante il massettista é tenuto a posizionare dei punti di misurazione.
120 SEGNALATORE PUNTO DI MISURAZONE
121 SEGNALATORE PUNTO DI MISURAZONE
122 MISURAZIONE CM
123 MISURAZIONE CM
124 Le prescrizioni da capitolato vengono sempre rispettate? Fidarsi è bene..
125 Secondo la normativa UNI EN l impresa specializzata nella posa del massetto deve essere in possesso di un manuale di qualità, con la finalità di stabilire e documentare le procedure inerenti al sistema di controllo della produzione in fabbrica (FPC) che l azienda mette in atto per garantire la conformità del prodotto messo in opera.
126 Il manuale di Qualità e la base per poter rilasciare la dichiarazione DOP obbligatoria dal 1 luglio 2013 per tutti i prodotti da costruzione e quindi anche per i massetti.
127 Normative
128 Normative
129 Nel caso di un massetto levigato la DOP deve riportare anche la classe di usura.
130
131 Se l impresa specializzata non è in possesso della scheda DOP il risultato finale non è prevedibile.
132
133 Normative nel caso è previsto un rivestimento in legno la normativa uni del 2010 raccomanda:
134 A tutela degli interessati può essere aggiunta la seguente dicitura alla voce di capitolato:
135 Le resistenze meccaniche devono essere attestate in opera con rispettivo rapporto di prova in conformità alle normative uni en e uni en
136 GRAZIE
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