ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 1/7
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1 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 1/7 Progetto per l eradicazione di Anoplophora glabripennis in Veneto Provenienza e diffusione attuale del parassita femmina maschio Anoplophora glabripennis (Motschulsky) (Coleoptera Cerambycidae), nota con l appellativo anglosassone di Asian long-horned beetle, è un insetto esotico considerato organismo di quarantena per l Unione Europea, ai sensi della Direttiva 2000/29/CE (All. I, Parte A, Sez. I). Originario dell Asia orientale esso è vastamente diffuso in Cina e Corea dove parassitizza molte piante legnose a foglia caduca. L introduzione accidentale di questo parassita nei paesi occidentali può compromettere sia alberature urbane che quelle forestali. La via preferenziale di ingresso nei paesi occidentali avviene attraverso gli imballaggi in legno non adeguatamente trattati, usati per il trasporto delle merci. Gli imballaggi in legno infatti, possono contenere all interno le larve di questo parassita, che vengono così veicolate da un continente all altro.
2 ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 2/7 A seguito dell incrementato flusso commerciale internazionale tra Cina e molti paesi occidentali, si sono registrate immissioni accidentali di questo insetto sia in nord America che in Europa con il conseguente sviluppo di focolai (USA, Canada, Austria, Francia, Germania e Polonia). In Italia è stato ritrovato per la prima volta nel 2007 a Corbetta in provincia di Milano e un nuovo focolaio è stato rilevato a Cornuda in provincia di Treviso nel giugno Nelle aree di neointroduzione A. glabripennis è soggetta ad interventi eradicativi, che possono richiedere anche parecchi anni di impegno costante ed oneroso, consistenti nell attuazione di un monitoraggio meticoloso delle piante infestate, nel loro abbattimento e conseguente distruzione del materiale legnoso di risulta. Rischio fitosanitario ed impatto economico Il rischio fitosanitario del coleottero in questione, come pure il suo congenere già ampiamente diffuso in regione Lombardia Anoplophora chinensis, è elevato in quanto capace di vivere su numerose latifoglie (Pioppo, Acero, Ippocastano, Ciliegio da fiore, Salice, Melo ecc.) largamente diffuse sul territorio del Veneto. In caso di espansione dell areale di infestazione dell insetto nocivo, diverrebbe più difficoltoso e dispendioso le azioni di contenimento ed eradicazione e si avrebbero forti danni e ripercussioni economiche in vari importanti settori quali: pioppicoltura: l 88% dell intera superficie pioppicola nazionale è coltivata in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna (ISTAT, 2005). Nel solo territorio regionale Veneto vi sono ettari di superfici pioppicole (Fonte: ISTAT, Censimento Generale dell Agricoltura 2000 Il Censimento Generale dell Agricoltura prende in considerazione solo le superfici pioppicole ricadenti all interno delle aziende agricole; quindi possono essere esclusi i pioppeti che fanno capo a titolari di altre imprese condotti da terzi o part-time). arboricoltura da legno con specie di pregio filiera legno-energia (nella fattispecie la produzione delle biomasse legnose per scopi energetici). piante arboree da legno destinate alla produzione di biomasse legnose, (in Veneto raggiunge i 470 ettari (più del doppio rispetto al 2007). produzione vivaistica ornamentale; boschi di latifoglie potenzialmente suscettibili all attacco: ettari di cui: aceri frassineti e aceri-tiglieti: ettari; alnete: ettari betuleti: 235 ettari faggete: ettari Elementi di biologia dell insetto Anoplophora glabripennis è un insetto xilofago (che si ciba di legno) estremamente polifago, che attacca anche piante assolutamente sane, qualificandosi quindi come un parassita primario. Nella sua area d origine ospiti preferenziali sono soggetti appartenenti ai generi botanici Acer, Populus, Ulmus e Salix, ma attacca anche piante di Alnus, Malus Melia, Morus, Platanus Prunus, Pyrus, Robinia, Rosa e Sophora.
3 ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 3/7 Negli USA è stata riscontrata sui generi Acer, Aesculus, Albizia, Betula, Fraxinus, Platanus, Populus, Salix, Sorbus e Ulmus. Nei focolai europei è stata invece rinvenuta su Acer negundo, Acer saccharinum, Acer platanoides, Acer pseudoplatanus, Platanus sp., Fagus sylvatica atropunicea e asplenifolia, Betula sp., Aesculus hippocastanum, Populus sp., Salix sp., Prunus sp. e Carpinus betulus. Si tratta, come si vede, di importanti componenti vegetazionali tanto degli arredi ornamentali urbani, che di ambiti forestali o marginali, che, infine, di agricoltura specializzata (es. pioppicoltura, arboricoltura mista da legno, produzione di biomasse legnose a scopo energetico, produzione vivaistica ornamentale, ecc.). A. glabripennis, a seconda delle condizioni climatiche, si sviluppa con un ciclo annuale o biennale, svernando possibilmente allo stadio larvale o pupale. Gli adulti, sempre in relazione alla variabilità climatica, emergono fra metà Maggio e l inizio di Ottobre. Sulla parte medio-alta di tronco e branche le femmine scavano nicchie di ovideposizione, ognuna destinata ad accogliere un singolo uovo. In conseguenza al periodo di ovideposizione ed alle condizioni climatiche locali, la maturazione larvale può prolungarsi da 10 fino a 22 mesi. Le larve giovani vivono inizialmente in gallerie situate nello strato cambiale, penetrando poi profondamente nello strato xilematico con tunnel a caratteristica sezione ellittica. Alla fine dello sviluppo larvale, l insetto allestisce una camera pupale a livello sottocorticale, da cui emerge l adulto attraverso un foro perfettamente tondo. Gli adulti si nutrono di corteccia, piccioli e foglie su getti giovani, prima di copulare ed ovideporre. La presenza dell insetto sulle piante attaccate, soprattutto in ambiti di arredo urbano, è piuttosto agevolmente verificabile, tanto per le manifestazioni di generica sofferenza vegetazionale, che per gli evidenti fori di sfarfallamento, che, infine, per la presenza, nel periodo primaverile-estivo, dei grossi adulti (lungh. 3-4 cm) stazionanti sulla pianta stessa o nelle vicinanze. Normativa di riferimento Decisione 1999/355/CE 1 della Commissione, del 26 maggio 1999, recante misure d'emergenza contro la diffusione di Anoplophora glabripennis (Motschulsky) per quanto riguarda la Cina (esclusa Hong Kong). Direttiva 2000/29/CE DEL CONSIGLIO dell'8 maggio 2000 concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità (GU L 169 del , pag. 1) Decreto Legislativo 19/08/2005 n 214 Attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali. Decisione della Commissione del 7/11/2008 (2008/840/CE) che stabilisce Misure di emergenza per impedire l introduzione e la diffusione nella Comunità di Anoplophora chinensis; (utilizzata per analogia in assenza di una normativa specifica per l Anoplophora glabripennis). 1 La Decisione 1999/355/CE della Commissione, del 26 maggio 1999, è stata abrogata dalla Decisione della commissione del 24 novembre 2005 in quanto le pertinenti disposizioni sono definite ora dalla direttiva 2000/29/CE.
4 ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 4/7 Ordinanza n 137 DEL 22 luglio 2009 del Presidente della Giunta Regionale Misure obbligatorie per il controllo ed eradicazione del tarlo asiatico Anoplophora glabripennis nel territorio della Regione del Veneto. Anoplophora glabripennis non è soggetta ad alcun provvedimento specifico di lotta obbligatoria comunitario e nazionale. Tuttavia essa è un organismo nocivo di cui deve essere vietata l'introduzione o la diffusione in tutti gli stati membri, e riveste importanza per tutta la Comunità Europea (All. I della Direttiva 2000/29/CE del Consiglio dell'8 maggio 2000 concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità). Per la congenere Anoplophora chinensis invece esiste per l Italia il DM 09/11/07 di lotta obbligatoria (all. 1) e per l Unione Europea la Decisione della Commissione del 7 novembre 2008 che stabilisce misure di emergenza per impedire l introduzione e la diffusione nella Comunità di Anoplophora chinensis. Al fine di legittimare e definire tecnicamente l intervento di contrasto dell Anoplophora glabripennis la Regione Lombardia ha prodotto, un apposito decreto (D.d.s. 21/12/2007 Misure regionali di controllo ed eradicazione di Anoplophora glabripennis in Regione Lombardia ); mentre la Regione Veneto ha emesso un Ordinanza (n 137 DEL 22 luglio 2009) del Presidente della Giunta Regionale Misure obbligatorie per il controllo ed eradicazione del tarlo asiatico Anoplophora glabripennis nel territorio della Regione del Veneto. Focolaio di Anoplophora glabripennis in Veneto: azioni di contrasto e situazione attuale Il giorno 9 giugno 2009 è stata monitorata in un giardino privato in pieno centro del Comune di Cornuda (TV) una pianta di Acer ginnala (specie ornamentale non autoctona di acero) su segnalazione del proprietario, riscontrandola fortemente infestata da cerambicidi, possibilmente riferibili alla specie Anoplophora glabripennis. La pianta in questione è stata abbattuta ed immediatamente distrutta per incenerimento in collaborazione tra Servizio Fitosanitario Regionale e Servizio Forestale di Treviso. La conferma ufficiale della specie di Anoplophora da parte dell Università degli Studi di Padova è giunta il 24 giugno Il giorno 25 giugno 2009 il Servizio Fitosanitario Regionale, con nota ufficiale, ha informato del rinvenimento il Servizio Fitosanitario Centrale, per le comunicazioni di competenza in sede comunitaria. Nei giorni immediatamente successivi al rinvenimento, grazie ad una fattiva collaborazione tra Servizio Fitosanitario Regionale, Servizio Forestale di Treviso, Università degli Studi di Padova e Comune di Cornuda, si è avviato una prima azione di emergenza sul territorio.
5 ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 5/7 Inquadramento territoriale Azioni di emergenza già messe in atto: monitoraggio sistematico da parte di tecnici a carico del Servizio Fitosanitario di tutte le piante considerate ospiti potenziali dell insetto, con allargamento a raggiera dal punto di primo rinvenimento per la definizione della zona infestata ; taglio e distruzione, tramite cippatura, delle piante infestate; informazione sul parassita e sulle attività di lotta a vivaisti, manutentori, tecnici delle amministrazioni locali e popolazione, attraverso distribuzione di materiale informativo ed organizzazione di incontri pubblici tenuti in loco da ricercatori dell Università di Padova, da funzionari del Servizio Fitosanitario e del Servizio Forestale di Treviso. Area delimitata L area delimitata è costituita dalle seguenti parti: una zona infestata, ossia la zona in cui è stata confermata la presenza di Anoplophora glabripennis e che include tutte le piante che presentano sintomi causati da Anoplophora glabripennis e, se del caso, tutte le piante appartenenti ad uno stesso lotto al momento dell impianto; una zona cuscinetto con un raggio di 2 km al di là del confine della zona infestata. In totale sono state censite 9721 piante di specie sensibili. Di queste 245 presentano i sintomi della presenza di Anoplophora glabripennis. Le 149 piante ancora da abbattere sono state tutte contrassegnate e saranno abbattute nel periodo invernale entro il 30 aprile. Le azioni da proseguire nell area delimitata sono quindi: Abbattimento e distruzione di tutte le piante con sintomi dell attacco dell'insetto, secondo le modalità prescritte dal Servizio fitosanitario regionale. E facoltà del Servizio fitosanitario regionale, al fine di rafforzare l efficacia delle misure adottate, estendere gli abbattimenti alle piante sensibili non sintomatiche comprese nel raggio di 500 m. Si possono avere due tipologie di cantiere:
6 ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 6/7 o Cantiere invernale (dal 1 ottobre al 30 aprile): taglio delle piante infestate e loro distruzione. Le piante tagliate possono essere provvisoriamente accumulate e stoccate in determinate zone concordate per la successiva fase di distruzione che deve essere completata entro il 30 aprile. o Cantiere estivo (dal 2 maggio al 30 settembre): le piante individuate come infestate vanno quanto prima tagliate e distrutte. La distruzione dovrà avvenire in loco se possibile, altrimenti le piante vanno depezzate e trasportate in zone concordate. Il trasporto del legname deve avvenire in condizione di massima sicurezza con un mezzo coperto da un telone per intercettare eventuali adulti. Reiterazione del monitoraggio sistematico e concentrico di tutte le piante sensibili presenti nella zona delimitata per individuare le piante infestate. Qualora la presenza di Anoplophora glabripennis venga confermata al di fuori della zona infestata, i confini della zona delimitata sono modificati conseguentemente oppure vengono immediatamente adottate misure di eradicazione per ristabilire una zona cuscinetto indenne da tale organismo nocivo. Il monitoraggio dovrà essere svolto durante l arco dell anno per rilevare la presenza di danni sulle piante suscettibili all attacco. Il riscontro degli insetti adulti è possibile nei mesi estivi mentre la ricerca dei sintomi di presenza delle larve è possibile pure nel periodo primaverile e autunnale. Il monitoraggio in ambito forestale (es: Bosco del Fagarè ) verrà svolto in collaborazione con il personale tecnico della Direzione Foreste - Servizio Forestale Regionale. Trattamenti con insetticidi ad effetto abbattente nei confronto degli insetti adulti nel periodo della loro presenza, vanno effettuati su: piante individuate come infestate e che non possono essere immediatamente abbattute per motivi tecnici; piante suscettibili senza sintomi che si trovano in ambito del verde urbano; in questi casi è opportuno prevedere la reiterazione dei trattamenti preventivi secondo le modalità concordate con il servizio fitosanitario regionale). Riqualificazione: ai proprietari delle piante infestate tagliate e distrutte, vanno consegnate un numero equivalente di nuove piante arboree a pronto effetto; il proprietario, preventivamente contattato dal Servizio Fitosanitario Regionale, potrà scegliere quali alberi utilizzare fra un gruppo di specie arboree non sensibili proposto. Attività ricerca: Realizzazione di mirati progetti di ricerca con l Università finalizzati alla maggior conoscenza dell insetto nocivo Anoplophora glabripennis e alla individuazioni di metodi alternativi di monitoraggio e lotta. Comunicazione: Per attuare un efficace controllo dell insetto e prevenirne la diffusione in aree ancora indenni il Servizio Fitosanitario Regionale promuove, in collaborazione con le amministrazioni comunali e/o altri enti territoriali, iniziative di informazione e divulgazione mediante incontri pubblici e realizzazione di materiale divulgativo (schede, depliant pieghevoli, ecc.).
7 ALLEGATOA alla Dgr n del 09 dicembre 2009 pag. 7/7 Prospetto finanziario Il seguente prospetto finanziario sintetizza gli interventi per la continuità della azioni di contrasto all insetto Anoplophora glabripennis in Veneto: STRUTTURA SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE Attività M onitoraggio (nelle zone delimitate) Attività ricerca C osti in m ig liaia di DIREZIONE FORESTE - SERVIZIO FORESTALE REGIONALE DI TREVISO E VENEZIA Trattamenti insetticidi 10 Abbattimenti 120 Riqualificazione 40 Totale 290 Obiettivi e risultati attesi Anoplophora glabripennis, come già ricordato, è considerata organismo nocivo di cui deve essere vietata l'introduzione o la diffusione in tutti gli stati membri, e che riveste importanza per tutta la Comunità Europea (Direttiva 2000/29/CE del Consiglio dell'8 maggio 2000 concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità). Dal presente progetto si attendono i seguenti risultati: a. Eradicazione e/o riduzione della popolazione di Anoplophora glabripennis entro limiti sostenibili; b. Limitazione dei danni causati da Anoplophora glabripennis; c. Tutela: - del patrimonio verde urbano; - del patrimonio boschivo e forestale - delle produzioni agroforestali e vivaistiche. d. Ripristino del verde abbattuto attraverso l uso di piante autoctone (rinaturalizzazione), non ospiti dell insetto e conseguente aumento della resistenza all infestazione del patrimonio verde veneto. L eradicazione dell insetto nocivo Anoplophora glabripennis comporta comunque un attività di contrasto necessariamente pluriennale. Per l anno 2010 e successivi saranno pertanto previsti in bilancio regionale ulteriori risorse per il programma di monitoraggio ed eradicazione di Anoplophora glabripennis.
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