Anoplophora malasiaca

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Edoardo Cortese
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GENERALITA Nome: Anoplophora malasiaca Thomson Anoplophora malasiaca Anoplophora malasiaca Posizione sistematica: Insecta: Coleoptera: Cerambycidae Lamiinae Lamiini.

) Nome comune: White - spotted longicorn beetle (Inglese) Capricorne à points blancs (Francese) Gomadara kamikiri, hosi kamikiri (Giapponese) Ospiti: E un insetto xilofago che si nutre a spese di

1 GENERALITA Nome: Anoplophora malasiaca Thomson Anoplophora malasiaca Anoplophora malasiaca Posizione sistematica: Insecta: Coleoptera: Cerambycidae Lamiinae Lamiini. Attualmente è in corso di revisione la sistematica del genere Anoplophora, che porterebbe alla sinonimia tra A. malasiaca e A. chinensis (R. Hoebeke, 2002, com. pers.) Nome comune: White - spotted longicorn beetle (Inglese) Capricorne à points blancs (Francese) Gomadara kamikiri, hosi kamikiri (Giapponese) Ospiti: E un insetto xilofago che si nutre a spese di numerose specie arboree e arbustive. Note: Originario dell Asia, è presente in Cina, Corea, Giappone e Taiwan. E stato rinvenuto per la prima volta in Italia nel giugno del 1997 in provincia di Milano. La specie è considerata da quarantena dalla normativa fitosanitaria vigente (Decreto Ministeriale del 31/01/1996 Allegato 1, parte A, sezione 1, punto 5). MORFOLOGIA Adulto: L adulto (Fig. 1), dotato di buona capacità di volo, è di colore nero con macchie bianche sulle elitre e due macchie bluastre nella parte dorso laterale del 1 segmento toracico. Il maschio raggiunge i 25 mm di lunghezza e la femmina i 35 mm; le antenne, molto lunghe, misurano da 1.2 a 2 volte la lunghezza del corpo. In Lombardia, lo sfarfallamento degli adulti è stato osservato dall inizio del mese di giugno alla fine del mese di agosto. Gli adulti si alimentano a spese delle foglie, dei piccioli e della corteccia di numerose specie vegetali di interesse ornamentale. Fig. 1 Adulto di A. malasiaca

Uovo: può raggiungere i 5 mm di lunghezza; è di forma allungata, subcilindrica con le estremità arrotondate su entrambi i lati.

La femmina dopo essersi nutrita, ovidepone in prossimità del colletto, effettuando con le mandibole un incisione longitudinale nella corteccia, inserendovi un singolo uovo (Fig. 2).

3 e 4), a maturità può raggiungere i 45 55 mm di lunghezza. Fig. 3 Larva di 1 età Fig.

Le larve che compiono un ciclo di sviluppo biennale sospendono l alimentazione in dicembre gennaio e ricominciano a nutrirsi in marzo; interrompono nuovamente l attività trofica da settembre a

2 Uovo: può raggiungere i 5 mm di lunghezza; è di forma allungata, subcilindrica con le estremità arrotondate su entrambi i lati. Di colore bianco crema appena deposto, vira gradualmente ad una colorazione giallo brunastra. La femmina dopo essersi nutrita, ovidepone in prossimità del colletto, effettuando con le mandibole un incisione longitudinale nella corteccia, inserendovi un singolo uovo (Fig. 2). In totale ogni femmina è in grado di ovideporre fino a settanta uova. Fig. 2 Uovo Larva: apoda, di colore giallo con capo brunastro leggermente appiattito (Fig. 3 e 4), a maturità può raggiungere i mm di lunghezza. Fig. 3 Larva di 1 età Fig. 4 Larva a maturità BIOLOGIA Anoplophora malasiaca Thomson compie l intero ciclo da uovo ad adulto in uno o due anni. Le larve che compiono un ciclo di sviluppo biennale sospendono l alimentazione in dicembre gennaio e ricominciano a nutrirsi in marzo; interrompono nuovamente l attività trofica da settembre a novembre, compiendo la metamorfosi nel maggio del secondo anno. La colonizzazione di nuovi areali da parte di questo insetto è dovuta principalmente al commercio e all importazione di materiale vegetale infestato; il suo arrivo in Italia sembra probabilmente legato all introduzione di bonsai (Fig. 5). In Lombardia, fori di uscita di A. malasiaca sono stati osservati su Acer spp., Aesculus hippocastanum, Betula pendula, Carpinus betulus, Corylus avellana, Cotoneaster spp., Fagus sylvatica, Lagerstroemia indica, Platanus acerifolia, Prunus laurocerasus, Quercus robur e Zizyphus sativa. Fig.5 Fori di sfarfallamento su Bonsai di Malus cerasifera

DANNI I sintomi esterni sono costituiti da erosioni longitudinali lunghe 1-7 cm effettuate dagli

Le larve scavano gallerie di alimentazione nel tronco a livello del colletto, inizialmente

raggiungendo a volte le radici strutturali.

6 e 7) degli adulti si trovano in prevalenza a livello del colletto o nei primi centimetri al di

I danni consistono nell indebolimento delle piante, maggiormente esposte ai danni da vento.

3 DANNI I sintomi esterni sono costituiti da erosioni longitudinali lunghe 1-7 cm effettuate dagli adulti sulla corteccia e a livello dei piccioli fogliari. Le larve scavano gallerie di alimentazione nel tronco a livello del colletto, inizialmente superficiali, e successivamente si approfondiscono nei tessuti legnosi delle parti basali del fusto, raggiungendo a volte le radici strutturali. L impupamento avviene nelle zone più alte delle gallerie di alimentazione ed i fori di uscita (Fig. 6 e 7) degli adulti si trovano in prevalenza a livello del colletto o nei primi centimetri al di sopra di questo. I danni consistono nell indebolimento delle piante, maggiormente esposte ai danni da vento. In bibliografia è segnalato che le larve possono svilupparsi a spese dei tessuti legnosi di oltre cinquanta specie arboree (Fig. 8, 9 e 10), fra cui Alnus, Casuarina, Citrus, Litchi, Malus, Melia, Morus, Pyrus e Salix. Fig. 6 e 7 Fori di sfarfallamento Fig. 8, 9 e 10 danni causati dalle larve di A. malasiaca.

Ø METODI DI DIFESA Poiché l infestazione non è rilevabile prima della fuoriuscita degli adulti, risulta difficile attuare mezzi di difesa diretti.

4 Ø METODI DI DIFESA Poiché l infestazione non è rilevabile prima della fuoriuscita degli adulti, risulta difficile attuare mezzi di difesa diretti. L insetto inoltre risulta particolarmente protetto all interno delle gallerie. In Lombardia è in corso di attuazione il monitoraggio per accertare la diffusione dell insetto e un programma di eradicazione nel focolaio identificato, mediante la distruzione delle piante colpite; è stata inoltre avviata una collaborazione con i ricercatori dell ARS U.S.D.A., European Biological Control Laboratory, operanti in Montpellier (Francia) al fine di individuare la presenza di eventuali parassitoidi in grado di contrastare lo sviluppo di questo nuovo insetto esotico. E inoltre in corso di svolgimento il monitoraggio sistematico all interno dei vivai regionali, che viene affiancato da un programma di informazione rivolto alle Amministrazioni pubbliche ed ai cittadini. Per quanto riguarda la difesa chimica, mancando esperienze specifiche a livello nazionale, si riportano le indicazioni desunte in bibliografia: in America, contro la specie affine A. glabripennis, è risultato di una certa efficacia il principio attivo Imidacloprid, insetticida sistemico. a cura di Eugenio Gervasini1, Mario Colombo2, Lidia Limonta2, Matteo Maspero3, Costanza Jucker3 1 Laboratorio Fitopatologico del Servizio Fitosanitario - Regione Lombardia, viale Raimondi Vertemate con Minoprio (CO) - Italia - egervasini@tiscalinet.it 2 Istituto di Entomologia Agraria, Università degli Studi di Milano, via Celoria Milano - Italia mario.colombo@unimi.it - lidia.limonta@unimi.it 3 Fondazione Minoprio Centro BioLomb, viale Raimondi Vertemate con Minoprio (CO) - Italia biolomb@fondazioneminoprio.it I S T I T U T O D I E N T O M O L O G I A A G R A R I A UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Siti internet di interesse Foto Matteo Maspero Aggiornamento giugno 2002 Segnalare eventuali casi sospetti a: Regione Lombardia Servizio Fitosanitario Regionale Piazza IV Novembre, Milano (MI) Tel ; Telefax ; servizio.fitosanitario@regione.lombardia.it Laboratorio Fitopatologico Tel ; Telefax

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