Seminario Servizi agroecosistemici: sfide ed opportunità.
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- Marianna Palla
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1 AREA AMBIENTE E TERRITORIO Seminario Servizi agroecosistemici: sfide ed opportunità. Settimana della geografia e dell ambiente Intervento di Annalisa Saccardo Dipartimento Biologia Ambientale Università La Sapienza Roma, 28 marzo 2012
2 IL RUOLO DELLE IMPRESE AGRICOLE NELL ECOSISTEMA l attività agricola è da sempre per sua natura parte integrante del territorio e del paesaggio (multifunzionalità)
3 MODELLO AGRICOLO EUROPEO tale funzione è stata riconosciuta all agricoltura solo da alcuni anni anche grazie alla PAC Integrazione tra attività produttiva, ambiente e gestione del territorio
4 Da diversi anni : I processi produttivi sono stati condizionati da: nuovi vincoli ambientali (ad es. parchi ed aree protette, direttiva nitrati, Natura 2000, norme tecniche per il contenimento dell impatto ambientale) incentivi - prevalentemente comunitari - per un agricoltura sostenibile RISULTATO: l agricoltura di oggi non è piu caratterizzata dal modello intensivo utilizzato in passato
5 L agricoltore come OGGI L AGRICOLTORE E UN LAND MANAGER 5
6 EVOLUZIONE DELLA PAC (1) Fino al 1991 Sostegno diretto alla produzione Obiettivi: tutela reddito; mercati stabili e aumento della produzione 1992 Riforma Mc Sharry 1999 Agenda Riforma di medio termine + qualità, sicurezza alimentare, ambiente e benessere animale
7 Evoluzione della PAC (2) Sostegno diretto Disaccoppiamento parziale - prima separazione tra sostegno e produzione (istituzione dei pagamenti per ha e per capo) Rafforzamento princìpi Mc Sharry: Ulteriore disaccoppiamento del sostegno Ecocondizionalità Disaccoppiamento totale Cross-compliance (CONDIZIONALITA ) Libertà di scelta del produttore sulla base dell evoluzione del mercato Riforma Mc Sharry Agenda 2000 Riforma MTR Incentivi agroambiente Misure agroambientali (reg. CEE 2078/92): Incentivi per tecniche a basso impatto ambientale, biologico, biodiversità, ripristino e conservazione spazi naturali Misure forestali (reg. CEE 2080/92) Creazione del secondo pilastro della PAC (Reg. 1257/99) e suo rafforzamento con modulazione facoltativa Multifunzionalità Ulteriore rafforzamento del secondo pilastro. Modulazione obbligatoria Nuove misure (ambiente/qualità) Consulenza aziendale Minor legame sostegno-produzione Ambiente Qualità Multifunzionalità
8 HEALTH CHEACK (2008): ANCORA PIU AMBIENTE IN AGRICOLTURA Le 4 sfide aggiuntive della PAC: Cambiamenti climatici e rispetto del protocollo di Kyoto; Energie rinnovabili; Gestione delle risorse idriche; Biodiversità.
9 RIFORMA PAC POST 2013: IL GREENING Gli agricoltori che percepiscono aiuti PAC devono: avere almeno tre colture diverse sulle loro superfici a seminativo se queste ultime occupano oltre 3 ettari e non sono interamente utilizzate per la produzione di erba (seminata o spontanea) o interamente lasciate a riposo o interamente investite a colture sommerse per una parte significativa dell'anno; mantenere il prato permanente esistente nella loro azienda avere un'area di interesse ecologico almeno sul 7% della superficie agricola aziendale ammessa d aiuti Le aree di interesse ecologico sono: a) terreni lasciati a riposo, b) terrazze, c) elementi caratteristici del paesaggio, d) fasce tampone (da facoltative, diventano obbligatorie) e) superfici oggetto di imboschimento
10 QUINDI LA PAC ATTUALE: Privilegia ed incentiva : 1) processi produttivi meno intensivi rispetto al passato 2) pratiche ecocompatibili a tutela del territorio che valorizzano ambiente e multifunzionalità Esempio di allevamento biologico Cioe il modello europeo per un agricoltura sostenibile
11 Biodiversita : le risorse destinate nei PSR * Misura 214 misure agroambientali anche a favore della biodiversità circa 3 miliardi e 950 milioni di euro il 52, 38 di questa cifra è la spesa pubblica già sostenuta in 3 anni; Indennità Natura 2000: Misura 213 per le imprese agricole e misura 224 per le imprese forestali 42 milioni di euro circa ma la Rete e ancora all anno zero 0,58% di spesa pubblica in 4 anni solo Lazio e Marche hanno elaborato i Piani di Gestione: le imprese agricole e forestali non stanno percependo alcuna indennità Pertanto, le imprese agricole residenti nelle aree della rete Natura 2000 non stanno avendo indennizzi per i vincoli che subiscono e per gli impegni che devono sostenere a favore della biodiversità. Fonte: Rete Rurale nazionale - dati 31/12/
12 INDENNITÀ NATURA 2000: COMPENSAZIONE PER COSTI AGGIUNTIVI O MANCATI REDDITI AGRICOLI ESEMPIO: piano di gestione di una ZPS in cui si deve tutelare la presenza del re di quaglie o dell albanella minore IMPEGNO PER L AGRICOLTORE: ritardare nei prati gli sfalci fino a fine giugno per evitare la distruzione delle covate. oppure divieto di superare una certa densità di pascolo per non disturbare la riproduzione a terra di determinate specie di uccelli; obbligo di lasciare fasce tampone inerbite lungo le zone umide per ridurre l eutrofizzazione delle acque; divieto di conversione ad altri usi colturali ad es. quando alcune specie di uccelli dipendono specificamente da certi tipi di coltura (es. uliveti, risaie, ecc.), ecc. VINCOLI = MANCATO REDDITO= INDENNITÀ 12
13 QUESTO NUOVO TIPO DI AGRICOLTURA: È collegato da tempo con le reti ecologiche (aree umide, siepi, boschetti, muretti, ATC ecc.) tramite le misure agroambientali e dei PSR e Rete Natura 2000 (tutela di habitat e specie dell avifauna) È visto con favore da Coldiretti Può arrecare anche vantaggi economici
14 IL RUOLO DELL IMPRESA AGRICOLA NELLA REALIZZAZIONE DI RETI ECOLOGICHE l impresa agricola svolge ruolo prioritario grazie agli ecosistemi che pone in essere in attuazione della condizionalità e delle misure agro-ambientali scarso coinvolgimento da parte di amministrazioni ed enti competenti in materia ambientale nella pianificazione delle reti NB: manca in fase di progettazione delle reti ecologiche la consapevolezza circa il ruolo che svolge l agricoltura
15 COSTRUZIONE DI RETI AGRO-ECOLOGICHE Obiettivo analisi fattibilità reti integrazione reti con il territorio fattori importanti nella costruzione di una rete agro-ecologica: 1) le esigenze dell agricoltura 2) creare un modello aperto alla collettività che possa offrire momenti di svago ai cittadini e non un eco-museo.
16 OBIETTIVI E MISURE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA RETE AGROECOLOGICA creazione di reti aperte ad una presenza turistica soft con servizi di ospitalità delle imprese agricole che, effettuano gli interventi agronomici di conservazione della rete, valorizzazione e ricostituzione del patrimonio ambientale e culturale dell area interessata; rafforzamento del rapporto privilegiato tra agricoltura e paesaggio: recupero di specie vegetali ed animali tipiche locali per salvaguardia e l arricchimento della biodiversità naturale e domestica locale. Il modello svizzero di rete ecologica aperta ai visitatori
17 Misure per la realizzazione delle rete agroecologica impianto di specie arboree autoctone, creazione di superfici ecologiche di vario tipo quali prati estensivi, recinzioni, siepi, zone umide, presenza di terreni a maggese floreale per arricchire il paesaggio rurale; aiuti PAC per mantenere le imprese agricole sul territorio; valorizzare il ruolo dell agricoltura nel mantenimento e nella ricostituzione di paesaggi attraenti e diversificati; creazione di percorsi a cavallo legati alla diversificazione dell attività agricola. In questo caso è opportuno minimizzare l impatto degli sport equestri negli ambienti naturali e sulle zone agricole con una gestione intelligente dei flussi di visitatori; segnalazione di percorsi a piedi completati da servizi di accoglienza offerti dall impresa agricola; vendita diretta dei prodotti ottenuti dalle imprese agricole e valorizzazione degli stessi tramite uno specifico marchio che li identifichi come provenienti da un area ad alto valore ecologico; salvaguardia e reintroduzione di specie o varietà domestiche tradizionali ricostituzione/ristrutturazione del paesaggio: interventi di forestazione con specie a rapido e lento accrescimento anche di natura arbustiva;
18 IL MAGGESE FLOREALE la diversità floreale attira numerosi uccelli, piccoli mammiferi e insetti che ivi trovano rifugio e nutrimento
19 IL CONTRIBUTO DELLA ZOOTECNIA ALLA BIODIVERSITA : IL PASCOLO buone prassi di gestione dei pascoli in modo da tutelare la biodiversità e salvaguardare numerose specie di avifauna che sopravvivono grazie alla presenza del pascolo e, dunque, di allevamenti estensivi. diciotto specie di uccelli tutelate dalla Dir. 79/409/CEE: tredici sono strettamente connesse con le praterie. Es. otarda
20 QUANDO LE MISURE AMBIENTALI POSSONO TRASFORMARSI IN UN VANTAGGIO ECONOMICO PER L IMPRESA AGRICOLA? valorizzazione del territorio (esercizio di attività agrituristica o faunisticovenatoria) promozione commerciale del prodotto agricolo ottenuto in un area Sic o ZPS se si riesce: a) ad imporre un marchio sul mercato b) ad ottenere un premium price sul mercato che compensi gli investimenti per attuazione delle misure ambientali e di promozione del marchio (filiera corta)
21 TUTTAVIA: la ricaduta economica positiva sull impresa agricola a seguito dell attuazione delle misure ambientali non e scontata perché: A) il prezzo può non essere sufficientemente alto; B) il maggior ricavo va a soggetti diversi dall agricoltore (distributore, trasformatore)
22 UN ESEMPIO: il prodotto biologico (ecocompatibile per eccellenza) non sempre spunta sul mercato un differenziale di prezzo tale che compensi l impresa agricola per i maggiori costi sostenuti
23 ..QUINDI: Gli agricoltori sono disponibili anzi hanno già cambiato i loro processi produttivi indirizzandoli verso obiettivi compatibili con le reti ecologiche ma l attività d impresa resta un attività economica e, pertanto, necessita di: Indennità compensative e/o una remunerazione di mercato
24 CONCLUSIONI: 1) agricoltura ed ambiente sono sempre più dipendenti l una dall altro (v. riforma post 2013); 1) le reti ecologiche possono costituire un opportunità ma necessitano di una collaborazione effettiva tra istituzioni competenti in materia di ambiente ed agricoltura e con le organizzazioni di rappresentanza delle imprese agricole
25 L AGRICOLTURA PROMUOVE LA BIODIVERSITA? LA CAMPAGNA ITALIANA CI DICE DI SI. Val d Orcia Patrimonio dell Unesco 25
26 IL RUOLO DELLE ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI AGRICOLE aiutare l impresa a vivere il rapporto con l ambiente trasformandolo in un opportunità economica questo processo non è automatico: è favorito anche dagli stessi agricoltori e dalle loro organizzazioni che ne tutelano gli interessi economici e che cercano di assicurare un dialogo tra agricoltura e società un mercato di Campagna Amica
27 LA MISSION DI COLDIRETTI La fiducia dei consumatori è una responsabilità Oggi la PAC consente alle aziende di produrre e ai cittadini di consumare alimenti di qualità in un territorio non a rischio di degrado ambientale COLDIRETTI è impegnata a consolidare un sistema di regole che consente alle imprese di competere su un mercato che richiede trasparenza sull intero processo produttivo dalla terra alla tavola
28 CHI E COLDIRETTI E COSA FA Da Organizzazione Professionale Agricola a Forza Sociale che dialoga a 360 con tutti i soggetti della societa su legame tra agricoltura, alimentazione, salute, ambiente e territorio
29 CHI È COLDIRETTI Associa il 69% delle imprese agricole italiane ( iscritti) ma offre servizi ad un milione di soggetti Patronato Epaca (servizi previdenziali e welfare)
30 IL RAPPORTO AGRICOLTURA-AMBIENTE IN COLDIRETTI: FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA (alleanza tra agricoltori, consumatori, ambientalisti) valorizzazione dell'identità profonda dei nostri territori, qualità, l'origine e la salubrità di ciò che mangiamo; promozione di leggi a tutela dei cittadiniconsumatori; diffusione di una cultura dei consumi legati alle nostre campagne; difesa del patrimonio di boschi, fiumi e laghi dei nostri territori; sviluppo energie rinnovabili del nostro Paese; educazione alimentare ed ambientale; aumentare la consapevolezza dei cittadini sui propri diritti in materia ambientale ed alimentare.
31 AGRICOLTURA E AMBIENTE IN COLDIRETTI (2) Su oltre imprese agricole associate a Coldiretti: sono agriturismi sono imprese agricole biologiche imprese agroenergetiche sul territorio nazionale per valorizzare i processi e i nuovi prodotti energetici connessi all attività agricola
32 G R A Z I E
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