COMUNE DI MARACALAGONIS Provincia di Cagliari

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1 COMUNE DI MARACALAGONIS Provincia di Cagliari PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DEL COMUNE DI COMUNE DI MARACALAGONIS Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 7 del 30/01/2014 Pagina 1

2 INDICE Art. 1 OGGETTO DEL PIANO Art. 2 IL PROCESSO DI ADOZIONE DEL PIANO Art. 3 INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Art. 4 MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Art. 5 MONITORAGGI Art. 6 TUTELA DEI DIPENDENTI CHE SEGNALANO ILLEGITTIMITA Art. 7 ROTAZIONE DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI Art. 8 IL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE Art. 9 I RESPONSABILI DEI SERVIZI ED I DIPENDENTI Art. 10 IL NUCLEO DI VALUTAZIONE Art. 11 I REFERENTI Art. 12 FORMAZIONE DEL PERSONALE Art. 13 ALTRE DISPOSIZIONI Pagina 2

3 Il piano triennale per la prevenzione della corruzione: 1. OGGETTO DEL PIANO a) fornisce il diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di illegalità e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio; b) disciplina le regole di attuazione e di controllo dei protocolli di legalità o di integrità; c) indica le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo, negli stessi settori, la rotazione del dirigente/responsabile di settore e del personale ove possibile e qualora non fosse possibile rafforzando l entità dei controlli. 2. IL PROCESSO DI ADOZIONE DEL PIANO La proposta di piano triennale per la prevenzione della corruzione (di seguito PTPC) è stata elaborata dal responsabile per la prevenzione della corruzione in collaborazione con il Responsabile e lo staff del Servizio Giuridico e Servizi al Cittadino, che ha avviato un confronto con i Responsabili dei Servizi, in particolare per la individuazione delle aree a più elevato rischio di corruzione. La proposta di PTCP viene pubblicata sul sito internet del comune dal 29/01/2014 al 30/01/2014 con richiesta di segnalazione di proposte da parte degli utenti. Essa è stata inoltre inviata in copia alle Organizzazioni Sindacali rappresentative presenti all interno dell Amministrazione. Copia del PTCP e dei suoi aggiornamenti verrà pubblicata sul sito internet dell ente ed è trasmessa ai dipendenti in servizio. In considerazione della continua evoluzione delle norme in materia, particolare attenzione verrà riservata alle osservazioni che perverranno sulla presente proposta di piano triennale, che viene approvata anche al fine della osservanza del termine del 31 gennaio posto dal legislatore per la sua adozione 3. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Le attività a più elevato rischio di corruzione sono individuate sulla base dell allegato 1, che è stato redatto tenendo conto delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione, adattate agli enti locali ed ampliando i fattori di valutazione autonoma. Sono giudicate ad elevato rischio di corruzione quelle in cui il punteggio è superiore a 400 punti, medio quelle in cui il punteggio è compreso tra 200 e 400 punti e basso quelle in cui il processo è inferiore a 200 punti Le attività a più elevato rischio di corruzione sono, con riferimento a tutti i settori dell ente, le seguenti: 1. assunzioni e progressione del personale 2. autorizzazioni allo svolgimento di attività da parte dei dipendenti 3. conferimento di incarichi di collaborazione e consulenza 4. affidamento di lavori, servizi e forniture con qualunque metodologia e per qualunque importo ovvero affidamento diretto di lavori, servizi e forniture; affidamento con procedura ristretta semplificata di lavori, servizi e forniture 5. scelta del rup e della direzione lavori 6. controlli in materia edilizia 7. controlli in materia commerciale 8. controlli in materia tributaria 9. autorizzazioni commerciali 10. concessione contributi 11. concessione di fabbricati 12. concessione di diritti di superficie Pagina 3

4 13. gestione cimitero 14. concessione di loculi 15. accesso anziani e disabili in strutture residenziali o semiresidenziali 16. assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica 17. dichiarazione idoneità alloggi per ricongiungimenti familiari 18. rilascio di permessi etc edilizi 19. rilascio di permessi, autorizzazioni etc da parte del SUAP 20. adozione degli strumenti urbanistici 21. adozione di piani di lottizzazione 22. attuazione del piani per l edilizia economica e popolare 23. autorizzazioni ai subappalti 24. autorizzazioni attività estrattive 25. autorizzazioni paesaggistiche 26. autorizzazioni allo scarico acque 27. autorizzazioni in deroga al rumore 28. autorizzazioni impianti telefonia mobile 29. gestione pubbliche affissioni 30. impianti pubblicitari 31. accesso servizi asili nido, scuole materne etc 32. ordinanze ambientali 33. condono edilizio 34. toponomastica 35. procedure espropriative 36. concessione di impianti sportivi 37. usi civici 38. variazioni anagrafiche 39. autentiche 4. MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Per ognuna delle attività a più elevato rischio di corruzione è adottata una scheda, redatta sul modello di quella contenuta nell allegato 2 in cui sono indicate le misure che l ente ha assunto e/o intende assumere per prevenire il fenomeno della corruzione. Tale scheda è completata con la indicazione del responsabile dell adozione del provvedimento finale, del responsabile del procedimento qualora le due figure non coincidano, e con tutte le informazioni sui procedimenti richieste dal DLgs n. 33/2013. L ente assume come priorità della propria attività la sottoscrizione di protocolli di legalità con le associazioni dei datori di lavoro e con gli altri soggetti interessati e si impegna a dare concreta applicazione agli stessi. Il servizio di controllo di gestione effettua con cadenza annuale entro il mese di ottobre verifiche che sono trasmesse al responsabile per la prevenzione della corruzione ed all OIV. Il modello di tali schede è contenuto nell allegato n MONITORAGGI Per tutte le attività dell ente il rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi è monitorato, con riferimento alla durata media ed agli scostamenti che si registrano per i singoli procedimenti rispetto alla media. Lo svolgimento di tali attività viene effettuato dai singoli settori. I singoli responsabili di settore trasmettono con cadenza annuale, entro la fine del mese di ottobre, al responsabile per la prevenzione della corruzione le informazioni sull andamento delle attività a più elevato rischio di corruzione, segnalando le eventuali criticità ed avanzando proposte operative. Delle stesse il responsabile per la prevenzione della corruzione tiene conto nella adozione del proprio rapporto annuale. In tale ambito sono compresi gli esiti del monitoraggio sui rapporti che intercorrono tra i soggetti che per conto Pagina 4

5 dell ente assumono le decisioni sulle attività a rilevanza esterna, con specifico riferimento alla erogazione di contributi, sussidi ect, ed i beneficiari delle stesse. Il responsabile per la prevenzione della corruzione verifica annualmente, anche a campione, lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo e gli esiti concreti. 6. TUTELA DEI DIPENDENTI CHE SEGNALANO ILLEGITTIMITA La identità personale dei dipendenti che segnalano episodi di illegittimità non viene resa nota, fatti salvi i casi in cui ciò è espressamente previsto dalla normativa. Gli spostamenti ad altre attività di tali dipendenti deve essere adeguatamente motivata e si deve dare dimostrazione che essa non è connessa, neppure in forma indiretta, alle denunce presentate. I dipendenti che segnalano episodi di illegittimità devono essere tutelati dall ente rispetto ad ogni forma di mobbing. 7. ROTAZIONE DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI Nei provvedimenti con cui il sindaco dispone il conferimento degli incarichi di direzione delle attività a più elevato rischio di corruzione si tiene conto del principio della rotazione in aggiunta a quelli già previsti dal legislatore e dal regolamento dell ente. Tale criterio si applica con cadenza almeno quinquennale. Nel dare corso all applicazione di tale criterio, in relazione alla infungibilità del profilo professionale, l ente è impegnato a dare corso a forme di gestione associata e/o di mobilità provvisoria per i seguenti profili: comandante della polizia locale. Solamente nel caso in cui l ente dimostri la impossibilità di dare corso all applicazione del principio della rotazione e, nelle more della ricerca di soluzioni idonee, può essere conferito per un breve periodo lo stesso incarico. Tale decisione è assunta dal sindaco su proposta del responsabile per la prevenzione della corruzione. Nel dare corso all applicazione di tale criterio, in relazione alle professionalità coperte nella dotazione organica, l ente si impegnerà in via sperimentale, ove possibile e occorrendo, a dare corso a forme di gestione associata e/o di mobilità provvisoria per tutti i profili di posizione organizzativa. Solamente nel caso in cui l ente dimostri la impossibilità di dare corso all applicazione del principio della rotazione e, nelle more della ricerca di soluzioni idonee, e con le cautele sopraesposte, può essere conferito per un breve periodo lo stesso incarico. Tale decisione è assunta dal sindaco su proposta del responsabile per la prevenzione della corruzione. Il personale utilizzato nelle singole attività individuate a più elevato rischio di corruzione viene fatto ruotare con cadenza di norma triennale. Nella rotazione i singoli Responsabili dei Servizi devono garantire che lo stesso dipendente non sia utilizzato per un periodo superiore a 3 anni nello svolgimento delle medesime attività o delle stesse con riferimento ai destinatari. Si considera assolto il rispetto di tale principio in caso di rotazione riferita a quartieri etc. Solamente nel caso in cui l ente dimostri la impossibilità di dare corso all applicazione del principio della rotazione e, nelle more della ricerca di soluzioni idonee, il dipendente può continuare ad essere utilizzato per un breve periodo nella stessa attività. Tale decisione è assunta dal responsabile per la prevenzione della corruzione su proposta del responsabile del servizio in cui si svolge tale attività. 8. IL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE Il Segretario, in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione, con la collaborazione del Responsabile e dello staff del Servizio Giuridico e Servizi al Cittadino: a. propone il piano triennale della prevenzione entro il 31 dicembre di ogni anno; Pagina 5

6 b. predispone, adotta, pubblica sul sito internet ed invia alla Giunta, al Consiglio, ai revisori dei conti ed al Nucleo di Valutazione entro il 31 dicembre di ogni anno la relazione sulle attività svolte in materia di prevenzione della corruzione; c. individua, previa proposta dei responsabili dei servizi, il personale da inserire nei programmi di formazione; d. procede con proprio atto (per le attività individuate dal presente piano, quali a più alto rischio di corruzione) alle azioni correttive per l'eliminazione delle criticità, anche in applicazione del regolamento sui controlli interni, sentiti i responsabili dei servizi. Al fine di prevenire e controllare il rischio derivante da possibili atti di corruzione il Segretario in qualsiasi momento può richiedere ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento finale di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragione giuridiche che sottendono all adozione del provvedimento. Il Segretario può in ogni momento verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente il rischio di corruzione e illegalità. 9. I RESPONSABILI DEI SERVIZI ED I DIPENDENTI I responsabili dei Servizi ed i dipendenti devono astenersi, ai sensi dell'art. 6-bis della Legge n. 241/1990 e del DPR n. 62/2013, in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, segnalando tempestivamente per i dipendenti al proprio responsabile dei servizi e per i responsabili dei servizi al responsabile della prevenzione della corruzione ogni situazione di conflitto, anche potenziale al responsabile della prevenzione della corruzione. I responsabili dei servizi provvedono al monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali e alla tempestiva eliminazione delle anomalie. I risultati del monitoraggio e delle azioni espletate sono resi disponibili nel sito web istituzionale del Comune. Essi informano tempestivamente il responsabile della prevenzione della corruzione in merito al mancato rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata costituente la mancata attuazione del presente piano, adottando le azioni necessarie per eliminarle oppure proponendo al responsabile, le azioni sopra citate ove non rientrino nella competenza normativa, esclusiva e tassativa dirigenziale. I Responsabili dei servizi monitorano, anche con controlli sorteggiati a campione tra i dipendenti adibiti alle attività a rischio di corruzione, i rapporti aventi maggior valore economico tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. Presentano una relazione periodica al responsabile della prevenzione della corruzione. I Responsabili dei servizi adottano le seguenti misure: 1. verifica a campione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese ai sensi degli artt del d.p.r. n. 445/2000; 2. promozione di accordi con enti e autorità per l accesso alle banche dati, anche ai fini del controllo di cui sopra; 3. strutturazione di canali di ascolto dell utenza e delle categorie al fine di raccogliere suggerimenti, proposte e segnalazioni di illecito, utilizzando strumenti telematici; 4. svolgimento di incontri periodici tra dipendenti per finalità di aggiornamento sull attività, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali; 5. regolazione dell istruttoria dei procedimenti amministrativi e dei processi mediante scambi comunicativi operativi; 6. attivazione di controlli specifici, anche ex post, su processi lavorativi critici ed esposti a rischio corruzione; Pagina 6

7 7. aggiornamento della mappa dei procedimenti con pubblicazione sul sito delle informazioni e della modulistica necessari; 8. rispetto dell ordine cronologico di protocollo delle istanze, dando disposizioni in merito; 9. redazione degli atti in modo chiaro e comprensibile con un linguaggio semplice, dando disposizioni in merito; 10. adozione delle soluzioni possibili per favorire l accesso on line ai servizi con la possibilità per l utenza di monitorare lo stato di attuazione dei procedimenti. Gli esiti delle attività e dei controlli di cui sopra sono trasmessi al responsabile per la prevenzione della corruzione I processi e le attività previsti dal presente piano triennale sono inseriti negli strumenti del ciclo della performance, in qualità di obiettivi e indicatori. 10. IL NUCLEO DI VALUTAZIONE Il Nucleo di Valutazione verifica la corretta applicazione del presente piano di prevenzione della corruzione da parte dei responsabili dei servizi. La corresponsione della retribuzione di risultato ai responsabili dei Servizi e al Segretario nella qualità di responsabile della prevenzione della corruzione, con riferimento alle rispettive competenze, è direttamente e proporzionalmente collegata alla attuazione del piano triennale della prevenzione della corruzione dell'anno di riferimento. Il Segretario può avvalersi dell OIV ai fini dell applicazione del presente piano. 11. I REFERENTI Per ogni singolo servizi il dirigente (ovvero nei comuni che ne sono sprovvisti il responsabile) individua in se stesso o in un dipendente avente un profilo professionale idoneo un referente per la prevenzione della corruzione. I referenti: concorrono alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti del servizio; forniscono le informazioni richieste dal soggetto competente per l individuazione delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e formulano specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo; provvedono al monitoraggio delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nel servizio, disponendo, con provvedimento motivato, o proponendo al responsabile del servizio la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva. Il nominativo di tali referenti è comunicato tempestivamente al Responsabile Anticorruzione e al Responsabile del Settore Affari Generali. 12. FORMAZIONE DEL PERSONALE Al fine di garantire la formazione e l aggiornamento dei responsabili dei servizi e del personale viene adottato annualmente, nell ambito del piano della formazione, uno specifico programma. Nel corso del 2014 saranno svolte in particolare le seguenti attività: - per i responsabili: la legge anticorruzione, il PTPC, il PTTI, il codice di comportamento, il codice di comportamento integrativo, il regolamento sugli incarichi di cui all articolo 53 del DLgs n. 165/2001, la nuova definizione dei reati contro la PA; durata prevista 1 o 2 giornate; - per i dipendenti impegnati nelle attività a più elevato rischio di corruzione: la legge anticorruzione, il PTCP, il PTTI il codice di comportamento, il codice di comportamento integrativo, la nuova definizione dei reati contro la PA: durata prevista 1 giornata; Pagina 7

8 - per tutto il restante personale: il carattere generale della legge anticorruzione, del PTCP, del PTTI e dei reati contro la PA, il codice di comportamento, il codice di comportamento integrativo: durata prevista 1 giornata I costi per l attività di formazione relativa alla prevenzione della corruzione si aggiungono al tetto del 50% della spesa per la formazione sostenuta nel 2009, stante il carattere obbligatorio di questa attività. Nel corso degli anni 2015 e 2016 verranno effettuate attività di formazione ed aggiornamento per i responsabili dei servizi e per i dipendenti utilizzati nella attività a più elevato rischio di corruzione sulle novità eventualmente intervenute e sulle risultanze delle attività svolte nell ente in applicazione del PTCP, del PTTI e del codice di comportamento integrativo. L ente garantisce, con riferimento alla concreta applicazione del principio di rotazione, una adeguata formazione ai responsabili dei servizi cui vengono assegnati nuovi incarichi ed ai dipendenti che vengono adibiti allo svolgimento di altre attività. Il responsabile per la prevenzione della corruzione, con il Responsabile del Settore Affari Generali sovrintende alla programmazione delle attività di formazione di cui al presente comma, alla individuazione dei soggetti impegnati ed alla verifica dei suoi risultati effettivi. Il programma che precede potrà essere adeguato alle necessità dell Ente. 13. ALTRE DISPOSIZIONI Il piano per la trasparenza (PTTI) è adottato con specifico provvedimento. Fanno parte integrante del presente documento il PTTI, il codice per il comportamento integrativo ed il regolamento per gli incarichi che possono essere svolti dai dipendenti ex articolo 53 DLgs n. 165/2001, di cui alla delibera della giunta n. 8 del 30/01/2014 Pagina 8

9 INDICI DI VALUTAZIONE DELLA PROBABILITA A) DISCREZIONALITA Il processo è discrezionale? - No E del tutto vincolato punti1 - E parzialmente vincolato dalla legge e da atti amministrativi (regolamenti, direttive, circolari) punti 2 - E parzialmente vincolato dalla legge punti 3 - E parzialmente vincolato solo da atti amministrativi (regolamenti, direttive, circolari) punti 4 E altamente discrezionale punti 5 B) RILEVANZA ESTERNA Il processo produce effetti diretti all esterno dell amministrazione? - No, ha come destinatario unico o prevalente un ufficio interno fino a punti 2 - Si, il risultato del processo è rivolto direttamente, anche in modo prevalente, ad utenti esterni all ente fino a punti 5 C) COMPLESSITA DEL PROCESSO Si tratta di un processo complesso che comporta il coinvolgimento di più amministrazioni (esclusi i controlli) in fasi successive per il conseguimento del risultato? - No, il processo coinvolge solo l ente punti 1 - Si, il processo coinvolge fino a 3 PA fino a punti 3 - Si, il processo coinvolge oltre 3 PA fino a punti 5 D) VALORE ECONOMICO Qual è l impatto economico del processo? - Ha rilevanza esclusivamente interna punti 1 - Comporta l attribuzione di vantaggi a soggetti esterni, ma non di particolare rilievo economico fino a punti 3 - Comporta l attribuzione di considerevoli vantaggi a soggetti esterni fino a punti 5 ALLEGATO 1 TABELLA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI INDICI DI VALUTAZIONE DELL IMPATTO F) IMPATTO ORGANIZZATIVO Rispetto al totale del personale del settore quale è la percentuale di personale impiegata nel processo (in caso di attività comune a più settori, il calcolo va fatto rispetto al numero complessivo) (nel caso di impegno parziale il calcolo va fatto in relazione alla durata complessiva) Fino a circa il 20% punti 1 Fino a circa il 40% punti 2 Fino a circa il 60% punti 3 Fino a circa lo 80% punti 4 Fino a circa il 100% punti 5 G) IMPATTO ECONOMICO Nel corso degli ultimi 3 anni sono state pronunciate sentenze della Corte dei Conti a carico di dipendenti dell ente o sono state pronunciate sentenze di risarcimento del danno nei confronti dell ente per la medesima tipologia di evento di tipologie analoghe? No punti 1 Si fino a punti 5 H) IMPATTO REPUTAZIONALE Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati pubblicati o trasmessi su giornali, riviste, radio o televisioni articoli su errori, omissioni, denunce etc aventi ad oggetto il medesimo evento o eventi analoghi (quando si concludono con sentenze di condanna passata in giudicato)? No punti 1 Non ne abbiamo memoria punti 2 Si, sulla stampa locale punti 3 Si, sulla stampa locale e nazionale punti 4 Si, sulla stampa locale, nazionale ed internazionale punti 5 I) IMPATTO ORGANIZZATIVO, ECONOMICO E SULL IMMAGINE A quale livello può collocarsi il rischio dell evento ovvero la posizione/il ruolo che l eventuale soggetto riveste nell organizzazione è elevata, media o bassa? - A livello di addetto punti 1 - A livello di responsabile di procedimento punti 2 - A livello di responsabile di settore punti 3 - A livello di più responsabili di settore punti 4 - A livello di dirigenti/responsabili ed organi di governo punti 5 E) FRAZIONABILITA DEL PROCESSO Il risultato finale del processo può essere raggiunto anche effettuando una pluralità di operazioni di entità economicamente ridotta che, considerate complessivamente, alla fine assicurano lo stesso risultato? No punti 1 Si fino a punti 5 l) Totale (a+b+c+d+e) punti.. M) Totale (f+g+h+i) punti.. TOTALE GENERALE (l per m) PUNTI.. Pagina 9

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11 ALLEGATO 2 MISURE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CORRUZIONE Attività Rischio specifico da prevenire Misure già assunte Misure da assumere nel 2014 Misure da assumere nel 2015 e 2016 Previsione normativa specifica nel Regolamento degli Uffici e Servizi la formazione delle commissioni assunzioni e progressione del personale autorizzazioni allo svolgimento di attività da parte dei dipendenti conferimento di incarichi di collaborazione e consulenza Adozione del regolamento. Adozione di una banca dati/registro degli incarichi conferiti Adozione del regolamento Pubblicazione sul sito internet affidamento di lavori, servizi e forniture scelta del rup e della direzione lavori controlli in materia edilizia Scelta non arbitraria dello strumento da utilizzare; evitare il frazionamento surrettizio; definizione dei criteri per le offerte economicamente più vantaggiose; evitare le revoche non giustificate Garantire la utilizzazione di più soggetti Garantire par condicio e ridurre i margini di arbitrarietà Resoconto annuale al responsabile anticorruzione Adozione di una direttiva contenente i criteri di scelta e gli standard di qualità Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da utilizzare Pubblicazione sul sito internet degli esiti riassuntivi Resoconto annuale al responsabile anticorruzione Registro degli affidamenti diretti Controllo del 100% dei provvedimenti in sede di controllo di regolarità Monitoraggio dei pagamenti Pagina 11

12 Attività Rischio specifico da prevenire Misure già assunte Misure da assumere nel 2014 Misure da assumere nel 2015 e 2016 Garantire par condicio e ridurre i margini di arbitrarietà controlli in materia commerciale controlli in materia tributaria, ivi compresi gli accertamenti autorizzazioni commerciali Garantire par condicio e ridurre i margini di arbitrarietà Garantire la par condicio Adozione di una direttiva contenente i criteri di scelta e gli standard di qualità Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da utilizzare Pubblicazione sul sito internet degli esiti riassuntivi Resoconto annuale al responsabile anticorruzione Adozione di una direttiva contenente i criteri di scelta e gli standard di qualità Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da utilizzare Pubblicazione sul sito internet degli esiti riassuntivi Resoconto annuale al responsabile anticorruzione Monitoraggio dei tempi di conclusione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione concessione contributi Garantire la par condicio - Adozione di un regolamento concessione di fabbricati concessione di diritti di superficie Garantire la par condicio Garantire la par condicio Registro delle concessioni Registro delle concessioni Controllo a campione provvedimenti in gestione cimitero Adozione di un regolamento Resoconto delle attività svolte concessione di loculi Adozione di un regolamento registro delle concessioni resoconto delle attività svolte accesso anziani e disabili in strutture residenziali o semiresidenziali Adozione di una direttiva sulle scelte Resoconto delle attività svolte Pagina 12

13 Attività Rischio specifico da prevenire Misure già assunte Misure da assumere nel 2014 Misure da assumere nel 2015 e 2016 assegnazione alloggi di Adozione Regolamento edilizia residenziale pubblica dichiarazione idoneità alloggi per ricongiungimenti familiari Adozione di una direttiva sulle scelte Resoconto delle attività svolte rilascio di permessi etc edilizi rilascio di permessi, autorizzazioni etc da parte del SUAP adozione degli strumenti urbanistici adozione di piani di lottizzazione attuazione del piani per l edilizia economica e popolare autorizzazioni ai subappalti autorizzazioni attività estrattive autorizzazioni paesaggistiche Garantire la par condicio Riduzione dei margini di arbitrarietà Riduzione dei margini di arbitrarietà Riduzione dei margini di arbitrarietà Registro dei permessi Monitoraggio dei tempi di conclusione Resoconto delle attività svolte Registro delle autorizzazioni etc Monitoraggio dei tempi di conclusione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione Resoconto al responsabile anticorruzione Resoconto al responsabile anticorruzione Resoconto al responsabile anticorruzione Registro delle autorizzazioni Vincolo di motivazione Registro delle autorizzazioni Vincolo di motivazione Registro delle autorizzazioni Vincolo di motivazione Pagina 13

14 Attività Rischio specifico da prevenire Misure già assunte Misure da assumere nel 2014 Misure da assumere nel 2015 e 2016 autorizzazioni allo scarico acque Riduzione dei margini di arbitrarietà Registro delle autorizzazioni Vincolo di motivazione autorizzazioni in deroga al rumore autorizzazioni impianti telefonia mobile Riduzione dei margini di arbitrarietà Riduzione dei margini di arbitrarietà Registro delle autorizzazioni Vincolo di motivazione Registro delle autorizzazioni Vincolo di motivazione gestione pubbliche Riduzione dei margini di arbitrarietà Resoconto al responsabile anticorruzione affissioni impianti pubblicitari Riduzione dei margini di arbitrarietà Registro delle autorizzazioni accesso servizi asili Resoconto al responsabile anticorruzione nido, scuole materne etc ordinanze ambientali Riduzione dei margini di arbitrarietà Resoconto al responsabile anticorruzione condono edilizio Monitoraggio dei tempi di conclusione Monitoraggio dei destinatari toponomastica Resoconto al responsabile anticorruzione procedure espropriative Riduzione dei margini di arbitrarietà Monitoraggio dei tempi di conclusione Monitoraggio dei destinatari Resoconto al responsabile anticorruzione Attività Rischio specifico da prevenire Misure già assunte Misure da assumere nel 2014 Misure da assumere nel 2015 e 2016 concessione di impianti sportivi Garantire la par condicio Regolamento Concessione Impianti Registro delle concessioni Pagina 14

15 usi civici Riduzione dei margini di arbitrarietà Monitoraggio dei tempi di conclusione Monitoraggio dei destinatari Resoconto al responsabile anticorruzione variazioni anagrafiche Resoconto al responsabile anticorruzione autentiche Resoconto al responsabile anticorruzione Pagina 15

16 ALLEGATO 3 LE SCHEDE DI CONTROLLO SULLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Attività assunzioni e progressione del personale autorizzazioni allo svolgimento di attività da parte dei dipendenti conferimento di incarichi di collaborazione e consulenza affidamento di lavori, servizi e forniture scelta del rup e della direzione lavori controlli in materia edilizia controlli in materia commerciale controlli in materia tributaria, ivi compresi gli accertamenti autorizzazioni commerciali concessione contributi concessione di fabbricati concessione di diritti di superficie gestione cimitero concessione di loculi accesso anziani e disabili in strutture residenziali o semiresidenziali assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica dichiarazione idoneità alloggi per ricongiungimenti familiari rilascio di permessi etc edilizi rilascio di permessi, autorizzazioni etc da parte del SUAP adozione degli strumenti urbanistici adozione di piani di lottizzazione attuazione del piani per l edilizia economica e popolare autorizzazioni ai subappalti Numero dei procedimenti nell anno Durata media dei procedimenti Procedimenti con scostamenti dalla durata media inferiori o superiori al 20% e motivazioni Monitoraggio dei rapporti tra chi ha adottato e/o istruito il procedimento ed i destinatari Pagina 16

17 Attività autorizzazioni attività estrattive autorizzazioni paesaggistiche autorizzazioni allo scarico acque autorizzazioni in deroga al rumore autorizzazioni impianti telefonia mobile gestione pubbliche affissioni impianti pubblicitari accesso servizi asili nido, scuole materne etc ordinanze ambientali condono edilizio toponomastica procedure espropriative concessione di impianti sportivi usi civici variazioni anagrafiche autentiche Numero dei procedimenti nell anno Durata media dei procedimenti Procedimenti con scostamenti dalla durata media inferiori o superiori al 20% e motivazioni Monitoraggio dei rapporti tra chi ha adottato e/o istruito il procedimento ed i destinatari Pagina 17

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