LA GARA D AMBITO PER LA CONCESSIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE NELL ATEM VERONA 2

Transcript

1 LA GARA D AMBITO PER LA CONCESSIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE NELL ATEM I CESPITI DEGLI ENTI LOCALI PROPRIETA E REMUNERAZIONE

2 IL CANONE CONCESSORIO Articolo 8, comma 3, D.M. 226/2011 e s.m.i. Il gestore corrisponde annualmente agli Enti locali e alle società patrimoniali delle reti che risultino proprietarie di una parte degli impianti dell ambito la remunerazione del relativo capitale investito netto che l Autorità riconosce ai fini tariffari sulla base dei dati relativi alla parte di impianto di loro proprietà, che i proprietari stessi devono fornire al gestore, da inserire nella proposta tariffaria all Autorità e a condizione che tale parte concorra quindi effettivamente all ammontare del capitale investito netto di località riconosciuto dall Autorità.

3 IL CANONE CONCESSORIO Le condizioni per cui venga riconosciuto il canone sono: Che il Comune sia proprietario di tratti di rete; Che il capitale investito sia riconosciuto dall Autorità ai fini tariffari; La rete posseduta dal Comune, cioè, deve concorrere a formare la RAB di località.

4 LA PROPRIETA DELLE RETI Sentenza TAR Veneto 00181/2017 del 21 febbraio 2017 (Italgas vs Eraclea): Nel caso di rete costruita dal concessionario con contributo a carico del lottizzante a scomputo degli oneri di urbanizzazione, solo l espresso e specifico riconoscimento in capo al primo della proprietà delle reti, da parte della convenzione, può consentire di operare una deroga alle regole sopra ricordate, ricadendosi pur sempre nell ambito dell ipotesi di opere di urbanizzazione realizzate a scomputo dei relativi oneri. Non potendo ravvedersi nella concessione alcun riferimento al regime proprietario dei tratti di rete realizzati a scomputo degli oneri di urbanizzazione, tale regime non può che seguire le previsioni generali di cui all art. 16 del D.P.R. 380/2001, laddove si prevede la necessaria acquisizione alpatrimonio comunale delle opere di urbanizzazione.

5 LA PROPRIETA DELLE RETI Sentenza C. di Stato 00593/2018 del 29 gennaio 2018 (Italgas vs Eraclea): Nella convenzione accessiva alla concessione del 1991 non si rinviene una specifica previsione in merito alla parte di rete realizzata a scomputo degli oneri di urbanizzazione (la convenzione all art. 7 disciplina la diversa ipotesi delle estensioni successive della rete, realizzate a spese della società o con parziale contributo degli utenti, riconoscendo in tal caso la proprietà delle estensioni in capo alla società). Nel silenzio della concessione del 1991, non può allora che applicarsi il principio desumibile dall art. 16, commi 2 e 7, d.p.r. n. 380/2001 (proprietà comunale della rete), a prescindere dal fatto che essa sia stata realizzata direttamente dal lottizzante o quest ultimo si sia avvalso per la realizzazione del distributore, dovendosi ritenere che anche in tale eventualità quest ultimo abbia agito nella veste di mero appaltatore del lottizzante.

6 LA PROPRIETA DELLE RETI Sentenza TAR Veneto 00654/2017 del 07 luglio 2017 (Italgas vs Venezia): La proroga di una convenzione che preveda, alla sua scadenza, la devoluzione gratuita all Ente locale concedente di una parte della rete di distribuzione del gas, non proroga anche il termine ultimo di maturazione della devoluzione gratuita delle reti, a meno che ciò non venga espressamente riportato fra le clausole della proroga stessa. Nel caso di Venezia, la concessione originaria del 01 giugno 1970 prevedeva una durata di 30 anni e devoluzione gratuita al Comune alla scadenza di tutte le opere realizzate fino al31maggio Nel 1995 è stato stipulato un atto aggiuntivo che ha previsto la proroga della concessione al 31 maggio 2025 ma non la proroga della maturazione della devoluzione gratuita. Le reti sono del Comune.

7 IL RICONOSCIMENTO AI FINI TARIFFARI Disponibilità dati aggregati RAB alle Stazioni Appaltanti: La deliberazione 113/2013/R/GAS prevedeva che l Autorità rendesse disponibili alle Stazioni Appaltanti i dati tariffari in suo possesso, in occasione dello svolgimento delle gare; I dati sono stati resi disponibili in modalità aggregata senza distinzione per soggetto proprietario, in quanto i dati raccolti ai fini tariffari dall Autorità non distinguono i cespiti in funzione del soggetto proprietario; Per ciascuna località, ai fini tariffari, è attualmente determinato un unico valore aggregato della RAB.

8 IL RICONOSCIMENTO AI FINI TARIFFARI Attivazione della raccolta dati disaggregati per soggetto proprietario: Per rispondere alle esigenze di disaggregare i valori della RAB in modo funzionale rispetto alle necessità di confronto tra VIR e RAB e di messa a disposizione dei dati, è stata predisposta una specifica raccolta dati per l acquisizione delle informazioni del valore della RAB risultante all anno 2014 (valori economici dichiarati fino all anno 2012) relativa agli asset esistenti nelle località di proprietà del gestore e soggetti a trasferimento a titolo oneroso; La raccolta si è chiusa in data 30 giugno 2014.

9 IL RICONOSCIMENTO AI FINI TARIFFARI Oggetto della raccolta dati: Asset esistenti in una certa località di proprietà dell Ente locale o di una società patrimoniale di reti, non soggetta a trasferimento; Asset esistenti in una certa località di proprietà del gestore uscente soggetta a trasferimento all Ente locale a devoluzione completamente gratuita o dietro rimborso di cui all articolo 5, comma 14, lettera b, del D.M. 226/2011 e s.m.i.; Asset esistenti in una certa località di proprietà del gestore uscente soggetta a trasferimento a titolo oneroso algestore subentrante. Ai fini del confronto tra VIR e RAB deve essere considerata solo la RAB relativa agli asset di proprietà del gestore uscente soggetta a trasferimento a titolo oneroso.

10 IL RICONOSCIMENTO AI FINI TARIFFARI Lo stato di lavorazione dei dati inseriti per località: Da processare: i dati disponibili sono stati inseriti in via del tutto provvisoria dal gestore. Non è possibile disaggregare la RAB; Valutato dal gestore: il gestore ha valutato la ripartizione delle immobilizzazioni presenti nelle schede tariffarie già riconciliate con le evidenze delle fonti contabili obbligatorie, sulla base delle fonti contabili eventualmente fornite da altri soggetti proprietari e sulla base dell interpretazione del contratto di concessione; Verificato con l Ente concedente: l attività di cui al punto precedente (valutato dal gestore) è stata verificata in contraddittorio con l Ente locale concedente e viè accordo suproprietà e valori.

11 IL RICONOSCIMENTO AI FINI TARIFFARI Esiti della raccolta dati: Nazionale: alla data del 30 giugno 2014, a seguito della conclusione della prima fase della raccolta, siaveva: N 3508 località in stato «da processare»; N 3791 località in stato «valutato dal gestore»; N 74 località in stato «verificato con l Ente concedente». ATEM Verona 2: N 3 località in stato «da processare»; N 43 località in stato «valutato dal gestore»; N 14 località in stato «verificato con l Ente concedente»; N 1 località in stato «non classificabile».

12 IL RICONOSCIMENTO AI FINI TARIFFARI Non è sufficiente non concordare con il gestore. Per il riconoscimento ai fini tariffari dei propri cespiti è necessario: Arrivare ad un concordamento col gestore, anche in via giudiziale, se necessario; Attivare la procedura per il riconoscimento ai fini tariffari dei cespiti di proprietà dell Ente locale presso l Autorità, con il tramite del gestore.