Gare Gas: il nuovo regime di affidamento del servizio Mercoledì 21 novembre 2012

Transcript

1 Gare Gas: il nuovo regime di affidamento del servizio Mercoledì 21 novembre 2012 Avv. Sergio Cesare Cereda Socio fondatore dello Studio legale Radice & Cereda RisorseComuni

2 Contesto normativo Con la pubblicazione del decreto n. 226/2011 (Regolamento criteri di gara), sulla Gazzetta ufficiale n. 22 del 27 gennaio 2012, si chiude il pacchetto normativo,, in materia di regolazione dell affidamento delle concessioni di distribuzione del gas naturale, previsto in attuazione dell art. 46 bis, D.L. 159/2007. e s.m.i. Prende corpo quindi la riforma del settore della distribuzione del gas naturale, che prevede l assegnazione delle concessioni mediante gara unica in ciascuno dei 177 Ambiti Territoriali Minimi (Atem), secondo i criteri identificati dal sopra citato regolamento regolamento 2

3 Contesto normativo In attuazione dell art. 46 bis sono dunque stati emanati i seguenti provvedimenti, volti a definire le nuove regole di questo settore: D.M. 19 gennaio 2011 che ha determinato i 177 Atem Nazionali della distribuzione del gas naturale per macro area (GU n. 74 del ); D.M. 21 aprile 2011 sulla tutela occupazionale degli addetti, direttamente o indirettamente, alla gestione degli impianti oggetto di gara, dal momento di subentro del nuovo gestore (GU n. 102 del ); D.M. 18 ottobre 2011 contenente l elenco l dei Comuni appartenenti a ciascun Atem (GU n. 252 del ); D.M. 12 novembre 2011 n. 226 recante il Regolamento sui criteri di gara e la valutazione delle offerte per l affidamento l del servizio (GU n. 22 del ). 3

4 Decreto Ministeriale n. 226/2011 Regolamento criteri In particolare tale norma disciplina: Le modalità di funzionamento degli atem Le modalità di riscatto degli impianti la gara unica e la valutazione delle offerte. 4

5 Contesto normativo All interno del complesso processo di riforma però, per completezza, va anche segnalato il D.lgs , n. 93 (GU n. 148 del ), che all articolo articolo 24 ha modificato il d. lgs. 164/2000, c.d. decreto Letta, nella parte relativa alla determinazione del valore di rimborso degli impianti di distribuzione, prevedendo che dal 29 giugno 2011 l affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale debba avvenire esclusivamente mediante gara d ambito (fatte salve le gare già bandite dai Comuni entro il succitato termine). 5

6 Decreto Ministeriale n. 226/2011 Regolamento criteri La norma disciplina: Le modalità di funzionamento degli atem Le modalità di riscatto degli impianti I criteri di riferimento per la gara unica e per la valutazione delle offerte. 6

7 Sintesi delle caratteristiche del nuovo regime concessorio Riorganizzazione dell attivit attivitàdi distribuzione gas su base d ambito Regolazione del valore di rimborso impianti Definizione del regime della proprietà degli assets Obblighi per i gestori uscenti di fornire i dati necessari alla gara Regolazione del livello occupazionale Predefinizione dei criteri di remunerazione per i comuni e per le stazioni appaltanti/o soggetti che gestiscono i rapporti con il gestore Omogeneizzazione delle modalità di gara (bando e disciplinare di gara tipo) Standardizzazione dei rapporti col gestore (contratto di servizio tipo) 7

8 La normativa ha suddiviso il territorio italico in 177 Ambiti territoriali minimi (ATeM). Ogni singolo ATeM dovrà procedere autonomamente alla predisposizione della gara di affidamento del servizio di distribuzione gas, in base alle tempistiche predisposte dal Ministero dello Sviluppo Economico. 8

9 Gli Atem lombardi (all. 1, D.M. 226/2011) 6 mesi dall'entrata in vigore del presente regolamento Brescia 1 -Nord Ovest Lecco 1 Nord Lodi 1 Nord Milano 1 -Cittàe Impianto di Milano Monza e Brianza 1 Est Pavia 1 - Lomellina Ovest Pavia 4 Oltrepò Pavese 12 mesi dall'entrata in vigore del presente regolamento Como 1-1 Triangolo Lariano e Brianza Comasca Como 3 -Impianto di Cernobbio e Nord - Sondrio Cremona 2 -Centro Lodi 2 -Sud Milano 3 -Provincia Sud Milano 4 -Provincia Nord -Est Pavia 3 -Campagna 9 Sottana e Lomellina Est

10 Convocazione dei Comuni Entro i termini di cui all Allegato 1 del D.M. 226/2011 il Comune capoluogo di Provincia- laddove presente nell Ambito -o la Provincia negli altri casi convoca i Comuni per dare inizio alle operazioni relative al funzionamento dell Ambito. 10

11 Il soggetto che gestisce la gara Quanto al soggetto che dovrà gestire la gara il D.M. 226/2011 prevede le seguenti ipotesi: il Comune capoluogo se presente nell'ambito (o società di patrimonio delle reti); nel caso in cui il capoluogo non sia ricompreso nell'ambito, la stazione appaltante va scelta dai Comuni facenti parte dell Atem tra : i) uno dei Comuni appartenente all'ambito; ii) la Provincia iii) una società patrimoniale delle reti iv) un altro soggetto già istituito 11

12 Necessità di definire il modus operandi dell Atem in mancanza di previsioni normative È essenziale definire il modus operandi dell Atem e stabilire il metodo decisorio da adottare per le scelte che dovranno essere compiute all interno dell Atem. 12

13 Compiti del Comune capofila/stazione appaltante La stazione appaltante avrà il compito -secondo quanto previsto dalla norma - di provvedere a: redazione del bando di gara, del disciplinare di gara, dello schema di contratto di servizio e dei relativi documenti allegati; collazione dei documenti tecnici necessari per l espletamento della gara; stipulazione del contratto di servizio con l aggiudicatario della procedura ad evidenza pubblica; passaggio della rete dal gestore uscente al gestore entrante; svolgere il ruolo di controparte contrattuale (eventuale). 13

14 Compiti del Comune capofila/stazione appaltante Inoltre -in base al principio costituzionale della buona amministrazione dovrà provvedere al coordinamento dell attivit attivitàdi valutazione delle reti dei singoli Comuni facenti parte dell Atem 14

15 Compiti dei singoli Comuni Il sistema disegnato dal legislatore prevede che i singoli Comuni, predispongano le attività propedeutiche all indizione della gara, rimettendo invece alla stazione appaltante/comune capofila il compito di bandire la procedura ad evidenza pubblica. Le attività di cui si dovranno fare carico gli Enti locali individualmente possono essere così distinte: stima del valore degli impianti serventi il proprio territorio; riscatto delle reti dal gestore uscente; raccolta e consegna alla stazione appaltante di tutta la documentazione necessaria alla predisposizione degli atti di gara; a; individuazione degli interventi di ampliamento/ammodernamento della propria rete che costituiranno il contenuto della gara; identificazione della stazione appaltante. 15

16 Collaborazione e coordinamento Opportunità di collaborazione tra i singoli Comuni e la stazione appaltante in tema di: Valutazione delle reti Predisposizione del piano di sviluppo degli impianti 16

17 Il riscatto delle reti Importanza di una corretta valutazione delle reti. Ragioni: Necessaria per l esplicazione l della corretta azione amministrativa; utile al fine di evitare la sovra valutazione degli impianti che influirebbe in maniera diretta e negativa su investimenti e altri vantaggi riconosciuti ai Comuni. 17

18 Elementi di valutazione Corretta individuazione del costo di ricostruzione a nuovo; riconoscimento dei contributi di allacciamento pagati dai cittadini. 18

19 Il riscatto delle reti Necessità di individuare le reti di proprietà dei Comuni, anche alla luce del canone per la messa a disposizione delle reti di proprietà pubblica. 19

20 Elementi di individuazione Previsioni convenzionali Reti realizzate a scomputo degli oneri di urbanizzazione 20

21 Importanza dell omogeneit omogeneità nella valutazione delle reti È importante valutare le reti secondo criteri omogenei. Il tema del riscatto degli impianti, nell ambito delle procedure di affidamento delle concessioni, assume una rilevanza essenziale. Infatti, tali cespiti hanno un notevole valore e, dunque, pesano non poco sulla determinazione dell'equilibrio economico finanziario della gara. Ogni comune appartenete a un Atem svolge una funzione di "arbitro" tra gli interessi del gestore uscente e quelli del futuro vincitore della gara e, dunque, in base ai principi della buona amministrazione dovrà agire con diligenza e attenzione. 21

22 Predisposizione del bando di gara Notevole importanza rivestono gli investimenti da compiere sulla rete. Il decreto prevede che: la stazione appaltante prepari le linee guida programmatiche d'ambito con le condizioni minime di sviluppo I Comuni propongano gli interventi da realizzare sul proprio territorio La stazione appaltante predisponga il documento giuda per gli investimenti, da allegare agli atti di gara. 22

23 Riconoscimenti economici ai Comuni Particolare attenzione meritano le disposizioni relative agli oneri da riconoscere ai Comuni,, ex articolo 8 del D.M. 226/2011. A differenza del precedente sistema che li rimetteva esclusivamente ai bandi di gara, adesso sono completamente regolati dal Decreto. 23

24 Riconoscimenti economici ai Comuni E infatti disposto che un contributo di concessione del servizio distribuzione sia dovuto a tutti i Comuni a prescindere dalla proprietà della rete. In quest ultimo ultimo caso però deve essere riconosciuta, agli enti locali o alle società patrimoniali proprietarie delle reti una componente aggiuntiva. 24

25 Riconoscimenti economici ai Comuni Nello specifico alle amministrazioni vengono riconosciuti i seguenti corrispettivi: a) la copertura degli oneri della gara, una tantum, definiti dall AEEG, indirizzati alla Stazione Appaltante; b) l 1% l annuale, della remunerazione del capitale di località relativo ai servizi di distribuzione e misura, compresa la relativa quota di ammortamento annuale, per le attività di controllo e vigilanza; 25

26 Riconoscimenti economici ai Comuni c) fino al 5% della remunerazione del capitale di località relativo ai servizi di distribuzione e misura, offerto in sede di gara; d) Tosap/Cosap nel caso in cui non sia prevista la devoluzione gratuita della rete al Comune a fine concessione; e) il valore dei titoli di efficienza energetica, offerti in sede di gara, in proporzione al gas distribuito nell anno precedente, anticipato dal gestore agli Enti locali concedenti, per una somma pari al valore dei TEE previsti in sede di gara, valutati al prezzo unitario dell Autorit Autorità nell anno precedente; 26

27 Riconoscimenti economici ai Comuni f) in più,, ai Comuni proprietari (o alle società patrimoniali) degli impianti spetta anche la remunerazione del relativo capitale investito netto che l Autoritl Autoritàriconosce ai fini tariffari. 27

28 Intervento sostitutivo La Regione interviene previa diffida ai soggetti inadempienti, contenente un termine perentorio a provvedere: in assenza del comune capoluogo, trascorsi 7 mesi dalla data indicata nell'allegato 1 senza che si sia provveduto ad individuare la stazione appaltante; nel caso in cui il capoluogo sia nell ATEM (e quindi èdi diritto stazione appaltante se entro 6 mesi non viene scelto un soggetto alternativo), trascorsi 15 mesi dalla data indicata nell'allegato 1 senza che il comune capoluogo abbia provveduto alla pubblicazione del bando di gara; negli altri casi (capoluogo fuori ambito), trascorsi 18 mesi dalla data indicata nell'allegato 1 senza che la stazione appaltante abbia provveduto alla pubblicazione del bando di gara. 28

29 Avv. Sergio Cesare Cereda socio fondatore dello studio legale Radice & Cereda Via San Simpliciano Milano Tel Fax Per richiedere informazioni sulle gare gas: milano@uninetlex.com 29