AUTORITÀ PROPONENTE ENTE DI DIRITTO PUBBLICO PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO PRESIDENTE AVV. ELEONORA FRIGERIO AUTORITÀ COMPETENTE

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1 PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE 1^ SEDUTA VAS 6 FEBBRAIO 2014

2 AUTORITÀ PROPONENTE ENTE DI DIRITTO PUBBLICO PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO PRESIDENTE AVV. ELEONORA FRIGERIO AUTORITÀ COMPETENTE ENTE DI DIRITTO PUBBLICO PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO DR. BERNARDINO FARCHI - DIRETTORE DEL PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO AUTORITÀ PROCEDENTE ENTE DI DIRITTO PUBBLICO PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO DR.SSA DANIELA PIAZZA UFFICIO URBANISTICA GRUPPO DI LAVORO ENTE DI DIRITTO PUBBLICO PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO DR. DANTE SPINELLI DR. NICOLA GALLINARO DR. DAVIDE BORIN DR.SSA MARIELLA NICASTRO DR.SSA ELENA SAVARESE DR.SSA KARIN ARCURI DR.SSA CLAUDIA PARENTI

3 AMBITO TERRITORIALE DI INTERESSE PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO 3 PROVINCE (COMO, LECCO, MONZA E BRIANZA) 36 COMUNI (ALBAVILLA, ALBIATE, ALSERIO, ANZANO DEL PARCO, ARCORE, AROSIO, BESANA IN BRIANZA, BIASSONO, BOSISIO PARINI, BRIOSCO, CARATE BRIANZA, CASATENOVO, CASSAGO BRIANZA, CESANA BRIANZA, CORREZZANA, COSTA MASNAGA, ERBA, EUPILIO, GIUSSANO, INVERIGO, LAMBRUGO, LESMO, LURAGO D ERBA, MACHERIO, MERONE, MONGUZZO, MONZA, NIBIONNO, PUSIANO, ROGENO, SOVICO, TRIUGGIO, VEDANO AL LAMBRO, VEDUGGIO CON COLZANO, VERANO BRIANZA, VILLASANTA) 4 SIC (LAGO DI PUSIANO, LAGO DI ALSERIO, VALLE DEL RIO CANTALUPO, VALLE DEL RIO PEGORINO) 1 RISERVA NATURALE RIVA ORIENTALE LAGO DI ALSERIO ETTARI DI TERRITORIO (+77) ETTARI DI BOSCHI (31%)

4 DOCUMENTO DI SCOPING (DGR 8/6420/2007) IL DOCUMENTO DI SCOPING CONTIENE : 1. LO SCHEMA DEL PERCORSO METODOLOGICO PROCEDURALE PREDEFINITO; 2. LA STRUTTURA, LE CARATTERISTICHE E GLI OBIETTIVI DEL PIF; 3. UNA PROPOSTA DELL AMBITO DI INFLUENZA DEL PIF; 4. LA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL SUCCESSIVO RAPPORTO AMBIENTALE; 5. GLI ELEMENTI DI CRITICITÀ DA APPROFONDIRE NEL SUCCESSIVO RAPPORTO AMBIENTALE; 6. LA VERIFICA DELLE POSSIBILI INTERFERENZE CON I SITI DI RETE NATURA IL DOCUMENTO DI SCOPING CONTIENE parte introduttiva, definizione quadro normativo di riferimento per la VAS descrizione del percorso metodologico adottato per la VAS analisi dei contenuti del PIF in relazione agli obiettivi, alla descrizione delle fonti informative e delle relazioni tra il PIF e altri Piani analisi del contesto territoriale e ambientale propedeutica alla individuazione e alla definizione della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento e l individuazione dei temi ambientali rilevanti per il PIF proposta iniziale dei principali indicatori da utilizzare per l analisi ambientale e la fase di monitoraggio

5 SCHEMA METODOLOGICO DELLA VAS

6 FASI DELLA VAS FASI PROCESSO DEL PIF VALUTAZIONE AMBIENTALE VAS FASE 0 Preparazione P.0.1. PUBBLICAZIONE E AVVISO: Avvio procedimento VAS Pubblicazione sul SIVAS Pubblicazione sul sito Affissione albi pretori P.0.2. INCARICHI P.0.3 REDAZIONE DOCUMENTO PROGRAMMATICO A.0.1. INCARICO REDAZIONE RAPP. AMBIENTALE: A.0.1. INDIVIDUAZIONE DELL AUTORITÀ COMPETENTE PER LA VAS FASE 1 Orientamento P.1.1. ORIENTAMENTI INIZIALI DEL PIF P.1.2 SCHEMA OPERATIVO PIF P.1.3.IDENTIFICAZIONE DATI/INFORMAZIONI DISPONIBILI A.1.1. INTEGRAZIONE DIMENSIONE AMBIENTALE NEL PIF A.1.2. DEFINIZIONE DELLO SCHEMA OPERATIVO PER LA VAS E MAPPATURA DEI SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE E DEL PUBBLICO COINVOLTI A.1.3. VERIFICA SITI RETE NATURA 2000 (SIC/ZPS) 1^ CONFERENZA DI VALUTAZIONE AVVIO DEL CONFRONTO

7 FASI PROCESSO DEL PIF VALUTAZIONE AMBIENTALE VAS A.2.1 DEFINIZIONE DELL AMBITO DI INFLUENZA (SCOPING), P.2.1 DETERMINAZIONE OBIETTIVI DEFINIZIONE DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA GENERALI INCLUDERE NEL RAPPORTO AMBIENTALE FASE 2 Elaborazione e redazione P.2.2 COSTRUZIONE SCENARIO RIFERIMENTO DEL PIF P.2.3 DEFINIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI E LINEE D AZIONE E COSTRUZIONE DELLE ALTERNATIVE P.2.4 PROPOSTA DI PIF A.2.2 ANALISI DI COERENZA ESTERNA (LE LINEE GUIDA E GLI INDIRIZZI DEL PIF DEVONO ESSERE COERENTI CON LE INDICAZIONI E LE AZIONI STRATEGICHE INDIVIDUATE DAL RELATIVO PTC) A.2.3 STIMA DEGLI EFFETTI AMBIENTALI ATTESI A.2.4 CONFRONTO E SELEZIONE DELLE ALTERNATIVE A.2.5 ANALISI DI COERENZA INTERNA A.2.6 PROGETTAZIONE DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO A.2.7 STUDIO DI INCIDENZA SUI SITI RETE NATURA 2000 A.2.8 PROPOSTA DI RAPP. AMBIENTALE E SINTESI NON TECNICA - MESSA A DISPOSIZIONE E PUBBLICAZIONE SU WEB DELLA PROPOSTA DI PIF, DI RAPP. AMB. E SINTESI NON TECNICA - DARE NOTIZIA ALL ALBO PRETORIO DELL AVVENUTA MESSA A DISPOSIZIONE E DELLA PUBBLICAZIONE SU WEB - COMUNICARE MESSA A DISPOSIZIONE AI SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE E AGLI ENTI INTERESSATI - INVIO STUDIO DI INCIDENZA ALLE PROVINCE PER L EMISSIONE DELLA VALUTAZIONE 2^ CONFERENZA DI VALUTAZIONE Decisione Valutazione della proposta di PIF e del Rapporto Ambientale Valutazione di incidenza: acquisizione del parere obbligatorio dell autorità preposta PARERE MOTIVATO predisposto dall autorità competente per la VAS, d intesa con l autorità procedente

8 FASI PROCESSO DEL PIF 3.1 ADOZIONE DEL PIANO L ASSEMBLEA DELLA COMUNITA DEL PARCO ADOTTA: PIF RAPPORTO AMBIENTALE DICHIARAZIONE DI SINTESI VALUTAZIONE AMBIENTALE VAS FASE 3 Adozione 3.2 DEPOSITO PRESSO PVL, DEL PIF, RAPP. AMB., DICHIARAZIONE SINTESI E SISTEMA MONITORAGGIO COMUNICAZIONE AVVENUTO DEPOSITO AI SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE E ENTI INTERESSATI 3.3 RACCOLTA OSSERVAZIONI 3.4 CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI PRESENTATE A SEGUITO DI ANALISI DI SOSTENIBILITÀ 3.5 ACQUISIZIONE PARERE OBBLIGATORIO DELLA REGIONE LOMBARDIA (ART. 47 COMMA 4 l.r.. 31/2008) 3.6 PREDISPOSIZIONE DEL PARERE AMBIENTALE MOTIVATO FINALE APPROVAZIONE LE PROVINCE APPROVANO: PIF - RAPPORTO AMBIENTALE - DICHIARAZIONE DI SINTESI FINALE FASE 4 Attuazione Gestione P.4.1 P.4.2 P.4.3 MONITORAGGIO DELL ATTUAZIONE PIF MONITORAGGIO ANDAMENTO INDICATORI PREVISTI ATTUAZIONE DI EVENTUALI INTERVENTI CORRETTIVI A.4.1 MONITORAGGI E VALUTAZIONE PERIODICA

9 PARTECIPAZIONE VAS PIF I SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE: LE STRUTTURE PUBBLICHE COMPETENTI IN MATERIA DI AMBIENTE E SALUTE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATI DAGLI EFFETTI SULL AMBIENTE E GENERATI DALL APPLICAZIONE DEL PIANO O PROGRAMMA; GLI ENTI TERRITORIALMENTE INTERESSATI: GLI ENTI LE CUI COMPETENZE AMMINISTRATIVE INSISTONO SUL TERRITORIO OGGETTO DI PIANIFICAZIONE DA PARE DEL PIF; IL PUBBLICO, INDIVIDUATO IN UNA O PIÙ PERSONE FISICHE E/O GIURIDICHE E LORO ASSOCIAZIONI

10 AREE PROTETTE E VAS PIF 1. PARCO REGIONALE DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 2. PARCO REGIONALE DELLE GROANE 3. PARCO REGIONALE DEL MONTE BARRO 4. RISERVA NATURALE VALLE BOVA 5. RISERVA NATURALE SASSO MALASCARPA 6. RISERVA NATURALE FONTANA DEL GUERCIO 7. PLIS PARCO LAGO SEGRINO 8. PLIS AGRICOLO DELLA VALLETTA 9. PLIS DEI COLLI BRIANTEI 10. PLIS ZOCC DEL PERIC 11. PLIS BRIANZA CENTRALE 12. PLIS DELLA BRUGHIERA BRIANTEA

11 SIC E ZPS E VAS PIF 1. SIC VALLE S.CROCE E VALLE DEL CURONE 2. SIC LAGO DI MONTORFANO 3. SIC LAGO DEL SEGRINO 4. SIC FONTANA DEL GUERCIO 5. SIC MONTE BARRO 6. SIC SASSO MALASCARPA 7. ZPS TRIANGOLO LARIANO 8. ZPS MONTE BARRO

12 RETE ECOLOGICA E VAS PIF

13 PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE (L.R. 31/2008) IL PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE COSTITUISCE UNO STRUMENTO DI ANALISI E DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DELL'INTERO TERRITORIO FORESTALE AD ESSO ASSOGGETTATO, DI RACCORDO TRA LA PIANIFICAZIONE FORESTALE E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, DI SUPPORTO PER LA DEFINIZIONE DELLE PRIORITÀ NELL'EROGAZIONE DI INCENTIVI E CONTRIBUTI E PER LA INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITÀ SELVICOLTURALI DA SVOLGERE (ART. 47) IL PIF HA VALENZA DI STRUMENTO ATTUATIVO DEL PTC DEL PARCO VIENE APPROVATO DALLE PROVINCE (COMO, LECCO, MONZA E BRIANZA) LE NORME DEL PIF PREVALGONO SUGLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI

14 COMPITI DEL PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE (L.R. 31/2008) 1. INDIVIDUARE E DELIMITARE LE AREE QUALIFICATE BOSCO (ART. 42, C. 6) 2. DELIMITARE LE AREE IN CUI LA TRASFORMAZIONE DEL BOSCO PUÒ ESSERE AUTORIZZATA; DEFINIRE MODALITÀ E LIMITI, ANCHE QUANTITATIVI, PER LE AUTORIZZAZIONI ALLA TRASFORMAZIONE DEL BOSCO; STABILIRE TIPOLOGIE, CARATTERISTICHE QUALITATIVE E QUANTITATIVE E LOCALIZZAZIONE DEI RELATIVI INTERVENTI DI NATURA COMPENSATIVA (ART. 43, C. 4) 3. PREVEDERE EVENTUALMENTE OBBLIGHI DI COMPENSAZIONE DI MINIMA ENTITÀ OVVERO L ESENZIONE DALL OBBLIGO DI COMPENSAZIONE IN RELAZIONE AD ALCUNI PARTICOLARE INTERVENTI (ART. 43, C. 5) 4. POTER DEROGARE ALLE NORME FORESTALI REGIONALI (R.R. 5/2007), PREVIO PARERE OBBLIGATORIO E VINCOLANTE DELLA GIUNTA REGIONALE 5. CONTENERE AL SUO INTERNO I PIANI DI VIABILITÀ AGRO-SILVO-PASTORALE, DA REDIGERE ALLO SCOPO DI RAZIONALIZZARE LE NUOVE INFRASTRUTTURE E DI VALORIZZARE LA INTERCONNESSIONE DELLA VIABILITÀ ESISTENTE (ART. 59, C. 2)

15 OBIETTIVI PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE L ANALISI E LA PIANIFICAZIONE DEI BOSCHI LA DEFINIZIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE LE IPOTESI DI INTERVENTO IL RACCORDO E COORDINAMENTO TRA LA PIANIFICAZIONE FORESTALE E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE LA DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE LA PROPOSTA DI PRIORITÀ DI INTERVENTO NELLA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PUBBLICI LA VALORIZZAZIONE MULTIFUNZIONALE LA PROPOSTA DI SCENARI DI SVILUPPO COMPATIBILI LA CONSERVAZIONE, LA TUTELA E IL RIPRISTINO DEGLI ECOSISTEMI L INDIVIDUAZIONE DEL LEGAME TRA LE PROPRIETÀ FORESTALI E LE AZIENDE AGRICOLE LOCALI LA CREAZIONE DI INIZIATIVE DI FILIERA-BOSCO-LEGNO

16 DEFINIZIONE DI BOSCO ART. 42 L.R. 31/2008 SONO CONSIDERATI BOSCO FORMAZIONI VEGETALI A QUALSIASI STADIO DI SVILUPPO DI ORIGINE NATURALE O ARTIFICIALE I TERRENI SU CUI SORGONO CARATTERIZZATE SIMULTANEAMENTE DA: PRESENZA DI ALBERI O ARBUSTI COPERTURA DEL SUOLO (CHIOMA) > AL 20% SUPERFICIE > A MQ LARGHEZZA > A 25 METRI I RIMBOSCHIMENTI O IMBOSCHIMENTI I BOSCHI PRIVI DI COPERTURA ARBOREA O ARBUSTIVA PER TRASFORMAZIONI NON AUTORIZZATE

17 PERIMETRAZIONE SUPERFICI BOSCATE E ELEMENTI MINORI

18 RILIEVI RILIEVI FAUNISTICI RILIEVI FORESTALI

19 CATEGORIE E TIPOLOGIE FORESTALI TIPOLOGIE FORESTALI AREA (M2) AREA (HA) AREA (%) aceri-frassineto tipico ,3535 8,4132% aceri-frassineto tipico var con ontano nero ,2385 0,8811% alneto di ontano nero da impluvio ,6467 6,7608% alneto di ontano nero perilacustre ,3171 2,7066% castagneto dei substrati carbonatici dei suoli mesici ,3522 0,9648% castagneto dei substrati carbonatici dei suoli mesoxerici ,3654 0,4899% impianti artificiali ,2299 4,9614% querceto di farnia con olmo ,9387 0,4730% querceto di farnia con olmo var ad arbusti del mantello ,0011 0,6339% querceto di farnia con olmo var con ontano nero ,5048 0,1389% querceto di rovere dei substrati carbonatici dei suoli mesici ,7147 0,0283% querceto di rovere dei substrati carbonatici dei suoli mesici var con castagno ,7117 0,0282% querceto di rovere e/o farnia del pianalto ,4562 8,8530% querceto di rovere e/o farnia delle cerchie moreniche occidentali ,6929 0,3840% querco-carpineto collinare di rovere e/o farnia ,1372 7,1368% querco-carpineto dell'alta pianura ,1908 4,9599% querco-carpineto dell'alta pianura var alluvionale ,1811 0,4826% robinieto misto , ,1750% robinieto puro , ,1631% saliceto di ripa ,6663 6,3654% TOTALE ,0598

20 CATEGORIE E TIPOLOGIE FORESTALI

21 VASP