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2 press LIf1E Il Sole20 18/05/ Il doppio fronte della burocrazia IMPRESE E PUBBLICA AMMINISTRAZION E J a vita delle imprese è naturalmente costellata di adempimenti e rapporti con gli uffici pubblici.!naturalmente perché le necessità burocratich e sono legate a doppio filo alla realtà aziendale. Il problema è che nonsempre le regole che disciplinano gli adempimenti sono chiare come gli operatori vorrebbero. Ne è un esempio la vicenda del Sistri (il sistem a per la tracciabilità dei rifiuti) sul quale è in corso da giorni un braccio di ferro fra imprese e ministero. E l o testimonia anche la querelleche si sta aprendo sui certificati medici online. Si avvicina la data del i8 giugno, che potrebbe segnare l'avvio dell'obbligatorietà del nuovo regime, ma operatori e Funzione pubblica so - no divisi nell'interpretazione delle regole destinate, almeno sulla carta, a fissare con certezza la partenz a del nuovo meccanismo di gestione degli adempimenti sulla malattia. Insomma, su un doppio fronte le imprese si aspettano parole di chiarezza. Ne va della pos - sibilità di affrontare senza preoccupazioni adempi - menti utili. Anche questo un modo per ridare alle aziende un margine di competitività.

3 L _L'obbligo del sistema di trasmissione telematica degli attestati di malattia divide l'amministrazione e gli operator i Certificati online, avvio incerto La Funzione pubblica : «A regime dal 18 giugno» - Le imprese : «Serve più tempo» Andrea Carli MILAN O L'operatività del sistema d i trasmissione telematica dei certificati di malattia diventa un re - bus per le imprese. Per la Funzione pubblica, infatti, il periodo transitorio di tre mesi - terminato il quale il nuovo meccanismo entrerà a regime e i datori di lavoro privati non potranno più chiedere ai dipendenti di inviare la copia cartacea del certificato ma dovranno ricorrere ai serviz i dell'inps - è partito dal 18 marzo. Da quando, cioè, è stata pubblicata sul sito la circolare 4 firmata dalla stessa Funzione pubblica e dal ministero del Lavoro. Tra un mese esatto, dunque, i118 giugno, le imprese dovrann o aderire al sistema (si veda «Il So - le 24 Ore» del 25 marzo). Per le organizzazioni datoriali, invece, i tre mesi partiranno solo dal mo - mento.li? cui la circolare, che è i n attesa di registrazione presso l a Corte dei conti, sarà pubblicat a sulla «Gazzetta Ufficiale». Concluso questo periodo, e solo allo - ra, le aziende dovranno garanti - re un adeguamento completo al nuovo sistema. A sostegno della posizione ministeriale potrebbe esserci la leg - ge 69/09 : dal 2010 gli obblighi d i pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi che hanno effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti da parte del - le amministrazioni. Ma quest a disposizione può valere anch e per la circolare della Funzione pubblica che, per esempio, non è stata ancora registrata? Dubb i che lasciano le imprese davant i a un rebus. In generale, l'articolo 25 della legge 183/2010 (collegato lavoro), in vigore dal 24 novembre, ha uniformato il regime del rila - scio e della trasmissione delle certificazioni per i casi di assen - za per malattia dei dipendent i dei settori pubblico e privato, comprese le sanzioni nei con - fronti dei medici del Ssn eventualmente inadempienti. La circolare 4 del 18 marzo ha previ L'INTERPRETAZIONE Per le organizzazion i datoriali transitori o di tre mesi dovrà partir e solo dopo l'«avviso» sulla Gazzetta Ufficiale sto l'obbligo per le aziende di utilizzare i servizi messi a disposizione dall'inps, con conseguente esonero del lavoratore in malattia dall'invio dell'attestat o (l'assenza va comunque comunicata in maniera tempestiva). «Onde assicurare un'applicazione omogenea della normativa - si legge nel documento firmat o dai ministri per la Pa e del Lavoro - si ritiene opportuno precisare che, tenuto conto dell'esigenza di garantire l'adeguament o di tutti gli operatori al nuovo sistema, per tre mesi successivi alla data di pubblicazione della presente circolare, è riconosciuta comunque la possibilità per il datore di lavoro del settore privato di richiedere al proprio lavoratore l'invio, secondo le modalità attualmente vigenti, dell a copia cartacea dell'attestazion e di malattia». Questo quanto dicono le fon - ti. Per le aziende c'è, però, in pri - mo luogo, un problema organizzativo : con la nuova procedur a una o più persone dovrà esser e dedicata alla gestione dei certificati, il che, nel contesto di una piccola e media impresa, non sempre è facile. Ancora: alcun i software utilizzati dai medic i non sono compatibili con i l «Sac», il cervellone che inoltra i certificati all'inps; non tutti i me - dici hanno il Pin. La circolare d i marzo, poi, ha previsto un comitato tecnico di monitoraggio d i cui dovrebbero far parte, oltre ai rappresentanti dei ministeri e dell'inps, anche quelli delle confederazioni sindacali dei datori di lavoro e dei medici di medicina generale comparativamente più rappresentative a livello nazionale. A oggi il comitato non s i è riunito (secondo fonti ministeriali è in via di convocazione). Le organizzazioni datoriali sottolineano, poi, che la trasmissione telematica dei certificati medici e l'addio alla carta è la strada giusta, ma serve tempo per adeguarsi al nuovo meccanismo. Il periodo transitorio dovrebbe durare almeno un anno. andrea.carli@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA

4 [ passaggi O LA NUOVA PROCEDURA In tutti i casi di assenza pe r malattia, la certificazione medic a viene inviata per via telematic a direttamente dal medico (o dall a struttura sanitaria che la rilascia ) all'inps. Più in particolare, il medic o certificato re invia il certificato a l Sac (acronimo di «Sistema di accoglienza centrale») gestito dal ministero dell'economia. A su a volta il sistema inoltra questi documenti all'inps.al medic o invece dà il numero identificativo per stampare il certificato e l'attestato da dare al lavoratore 4 DALL'INP S I CERTIFICATI L'Inps mette immediatamente a disposizione dei datori di lavoro, pubblici e privati, gli attestati d i malattia relativi ai certificat i ricevuti. Le modalità sono due : i n primo luogo è possibile accedere in maniera diretta al sistema Inps, grazie alle credenziali messe a disposizione del datore di lavor o dall'istituto di previdenza (si veda la circolare Inps 60/2010). Una seconda modalità vede l'istitut o di previdenza inviare l'attestat o all'indirizzo pec indicato da l datore di làvoro PERIODO IN ERPRETAZII1NI TRANSITORIO = DIVERGENT I 00 n In base alla circolare congiunta n. 4 del 18 marzo, firmata da l Dipartimento della Funzion e pubblica e dal ministero de l Lavoro, «per tre mesi successivi alla data di pubblicazione della presente circolare» è riconosciuta comunque la possibilità peri i datore di lavoro del settor e privato di chiedere al propri o lavoratore l'invio, secondo l e modalità attualmente vigenti, della copia cartacea dell'attestato rilasciato dal medico In base all'interpretazione ministeriale, il periodo transitori o è partito il giorno di pubblicazion e della circolare, il18 marzo. La nuova procedura sarà pienament e operativa per le aziende il 1 8 giugno. Per le organizzazion i dàtoriali, invece, il periodo transitorio non è iniziato il18 marzo scorso ma decorrerà all a data di pubblicazione sulla «Gazzetta ufficiale» della circolare n.4 (in attesa di registrazione presso la Corte dei conti)

5 press LIf1E Il Sole202 18/05/2011 La richiesta al Parlamento - Federalismo all'ottavo tassell o Più tempo per i bilanci degli enti locali La Corte dei conti chiede d i dare più tempo a Regioni ed ent i locali per approvare i bilanc i preventivi. Una sollecitazione in piena regola al Parlamento quella arrivata ieri alla bicameralina sul federalismo fiscal e nel corso`dell'audizione del presidente della magistratura contabile, Luigi Giampaolino, sul decreto legislativo per l'armonizzazione dei sistemi contabil i e degli schemi di bilancio locali. Secondo i magistrati contabili, che toccano uno storico nervo scoperto, va superata «l'attuale coin - cidenza» del termine di approva - zione dei bilanci preventivi di Re - gioni ed enti locali con quello d i approvazione della legge di stabili - tà e di bilancio dello Stato «dall e cui statuizioni dipende la defini - zione dei mezzi finanziari» per Regioni ed enti locali. Una situazio - ne, sottolinea la Corte, che port a ogni anno a «slittamenti temporali di una fondamentale fase del pro - cesso programmatorio» degli en - ti decentrati. Tanto più che con l a recente modifica della riforma contabile (legge 39/2011) s'è persa l'occasione di anticipare la conclu - sione della sessione di bilancio in Parlamento assicurando a Regio - ni ed enti locali gli «indispensabili tempi tecnici» per l'approvazione dei loro bilanci preventivi. Dalla Corte dei conti è arrivat o un giudizio positivo sugli obiettivi dello schema di decreto, che metterà fine alla giungla esistente a livello locale: sarà cruciale per assicurare una «normalizzazione dei conti pubblici» e rendere trasparenti e confrontabili i bilanci, garantendo ai cittadini di «conoscere l'effettivo stato di gestione degli enti amministrati». La Corte dei conti tuttavia non ha mancato di segnalare i suoi dubbi, a partire dall'«adozione del criterio dell a competenza finanziaria, che mal si concilia con la nozione dei competenza giuridica alla base della riforma di contabilità pubblica». Passaggio cruciale, inparticolare, sarà l'applicazione della rifo r- ma ai bilanci sanitari, sui quali l a Corte dei conti ha elencato le gra - vi lacune segnalate negli ultimi an - ni: costi del personale sottostima - ti, deficit strutturali nelle Asl co n deresponsabilizzazione nella gestione dei costi, forte crescita d i consulenze e collaborazioni, inventari «lacunosi», crescita dei crediti dei fornitori. Intanto oggi in Conferenza unificata l'ottavo tassello del federalismo fiscale, il decreto su premi e sanzioni agli amministratori sui quali si profila una seconda mancata intesa col Govern o perché giudicato. «irricevibile» in sede locale: il decreto andrà così alla bicameralina, che grazie alla legge di proroga all'esame della Camera avrà 90 giorni di tempo per l'approvazione. RIPRODUZIONE RISERVATA

6 press LlflE Il Sole /05/2011 Edi izia. Nel decreto legge sviluppo premio del 20% e delocalizzazion e AH 'e Regioni giorni per nuovo sano casa I Comuni decideranno dove consentire gli interventi Cristian Immovilli Guglielmo Saporito Il Piano casa procede a tappe forzate: se non entrano in vigore le norme regionali, si applicano quelle del decreto legge 70/2011, il cosiddetto decreto sviluppo. In particolare, entro 12 o giorni dalla pubblicazione del decreto, le Regioni possono emanare (articolo 5, comma 9) apposite leggi per interventi diriqualificazione prevedendo che le demoli - zioni e ricostruzioni avvengan o con una volumetria premiale aggiuntiva, la possibilità di delocalizzare le cubature in aree diverse, l'ammissibilità di modifiche alle sagome degli edifici. Se le Regioni non provvedono entro 12o giorni (cioè entr o metà settembre), l'articolo 5, comma i4 del Dl 70/2011prevede una premialità di almeno i l 20% sul volume dell'edificio se a destinazione residenziale e del 10%per gli edifici ad uso diverso (non residenziale, cio è produttivo, terziario). Cadenze simili sono previste affinché le Regioni deliberin o in materia di destinazioni d'uso : l'articolo 5, comma ii del D l 70/20U prevede che da metà giugno e fino a che le regioni non legiferino, i mutamenti di destinazione d'uso possano essere consentiti con una procedura abbreviata, cioè con una delibera comunale (articolo 14 del Testo unico 380/2001, permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici). Tali modifiche debbono comunque rispettare le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all'efficienza energetica e alla tutela dell'ambiente, nonché alle disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 42/2004). Le norme statali operano, quindi, solo in via sussidiaria rispetto a quelle regionali. La materia di governo del territorio ved e infatti la concorrenza della competenza di Stato e Regioni, perché allo Stato spetta il compito di fissare le norme generali che pre - siedono alla programmazion e nazionale, mentre alle Regioni spettano l'attuazione e le norm e di settore. In altri termini, lo Stato offre una disciplina normativa applicabile cui la Regione, se ri - tiene, può derogare. Se la Regio - ne non esercita il potere conces - sole, il cittadino può avvalersi delle disposizioni statali. I problemi si pongono per gli interventi di maggior peso (de - molizione e ricostruzione con premi o delocalizzazioni), e si intersecano con nuove procedur e in tema di permessi di costruir e (con il nuovo principio del silenzio assenso: articolo 5, comma 2, n.3) ed anche con le nuove responsabilità che incombono all e pubbliche amministrazioni. L'impegno economico per rilocalizzare con premi di volume - tria sarà notevole, e i ritardi si presteranno a richieste di risarcimento ben diversi rispetto a quando i tempi delle procedur e erano meno cadenzati. Orale Re - gioni hanno pochi mesi per indirizzare le innovazioni, dando il via ad interventi sia di piccol o (con premi del 20%) che di am - pio respiro (ricostruzioni e delo - calizzazioni integrali), affidando poi ai Comuni le scelte di dove consentire gli interventi. e RIPRODUZIONE RISERVATA

7 press LIf1E Il Sole /05/2011 Osvaldo Napoli presidente Anci Con la fine del mandato d i Sergio Chiamparino d a sindaco di Torino cambia anche il presidente dell'anci, che sarà ora guidata da Osvaldo Napoli, deputato Pdl e fino a oggi vicepresident e vicario. Consigliere comunale dal1975 e sindaco di Giaveno dal 1985 al 2004, dal '95 fa part e della Direzione dell'anci. Dal 2009 è sindaco del Comune di Valgioie (provincia di Torino).

8 Impegni Il degli enti scesi del 25% nel Minore il calo delle spese (-3% ) patto di stabilità taglia gli investimenti. Investimenti al tappeto per le Province del Centro - Nord. E la conseguenza diret - ta del calo di entrate che si traduce in minori intervent i sul territorio mentre riman e più contenuta la riduzion e delle spese per il funzionamento delle strutture. Secon - do l'upi che ha elaborato i dati del Siope, il sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici, tra il 2009 ed il 2010 la flessione degli in - vestimenti sul territorio è stata superiore al 25% passando da 986 milioni a 734 milioni. Minore la flessione delle spese di funzionamento (circa -3% corrispondenti a tagli per oltre 55 milioni) legata al fatto che trattandosi per l o più di spese fisse (costi legati al personale, pagamento de - gli oneri finanziari) è più difficile da comprimere. L'andamento delle spese è la conseguenza diretta da u n lato dei sempre più rigidi obiettivi di bilancio imposti dal patto di stabilità e dall'altro del calo delle risorse destinate alle Province. «Il ta - glio degli investimenti - spiega Piero Antonelli, direttore generale dell'upi - è stat o più forte in quelle Province, come le emiliano-romagnole, che inpassato avevano investito dipiù e che si trovan o a dovere farei conti con sempre più difficili obiettivi di bi - lancio imposti dal patto d i stabilità». In Emilia-Romagna, infatti, si registrano tagli di spesa superiori al 50% a Parma e Ravenna, ma anche nelle altre Province si regi- strano tagli superiori alla me - ( dia dell'area: -44% a Ferrara, -33% a Forlì e-29,4% a Modena. La situazione cambia di poco nelle altre regioni: -33% l a Lucca, -40% a Pisa, -32% a 1 Grosseto e Prato e -42% a Perugia. «Abbiamo fatto molt a fatica - spiega Renzo Medici, responsabile finanziari o l della provincia di Modena - I a rispettare gli obiettivi dibilancio per il 2011 quando dovevamo raggiungere un saldo finanziario inferiore a 5 milioni e per i12012 sarà anco - ra più difficile perché l'obiettivo è di 9 milioni di euro». In controtendenza la Provincia di Siena che registra un incremento degli investimenti del 62%, seguita da Massa (+12%), Rimin i (+4,2%) e Ancona,(+1;1%). «L'incremento degli investimenti in alcune province - spiega Rocco Conte, dell'upi Toscana - dipende dal fatto che questi sono stat i finanziati con trasferiment i da soggetti terzi come, pe r esempio a Siena, la Fondazione Monte dei Paschi o anche la Regione». M. L. O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 21

9 Diventa possibile l'aumento dell'addizionale dal 12,5% al 16 % Province tentate dall'rc auto In arrivo fino a 117 milioni - Bologna e Ancona verso il rincaro Andrea Biond i Mariangela Latell a Stangata in arrivo per gli automobilisti. A far aprire i portafogli sarà la Rc auto e in particolare l'imposta dovuta alle Province. A Bologna e Ancona si può già iniziare a far e il conto alla rovescia : i due enti si dicono pronti a farne scattare l'aumento appena possibile. E stringendo i tempi al massimo la cosa potrebbe avvenire a partire da agosto. Le altre Province del Centro- Nord dicono di voler valutare, conti alla mano, se sarà ne - cessario. Ma riesce tuttavia difficil e pensare che le Province non salgano sul carro cogliendo a l volo la possibilità di manovra - re in su fino al 3,5% (e incassare direttamente) l'addizionale provinciale (fino a oggi fis - sa al 12,5%). L'opzione, previ - sta dal Dlgs sul federalismo re - gionale e provincial e (68/2on) pubblicato in Gazzetta Ufficiale giovedì scorso, sarà esercitabile dopo 6o gior - ni dalla pubblicazione sul sito del ministero 'nell'economia della delibera di variazione. Facendo due conti, se tutte l e Province dell'area portassero l'aliquota al 16%, la misura po - trebbe iniettare nelle casse degli enti oltre 117 milioni di euro in più rispetto a quanto riscosso nel E vero che la manovrabilit à è verso il basso come verso l'alto, ma in tempi di trasferimenti al lumicino sarà difficile che qualcuno decida di fare un regalo agli automobilisti. E sicuramente non lo farann o Bologna e Ancona. «Non abbiamo ancora deciso l'entità dell'aumento - spiega Moreno Tommasini, direttore de l settore Bilancio e provveditorato della Provincia di Bologna - ma stimiamo di incassare circa 4 milioni in più per gl i ultimi quattro mesi del 2011, il che determinerà la necessità di modificare le previsioni d i bilancio L'incremento è legato alla necessità di compensare le sempre minori entrate». Una vera e propria rggio Kuttifà PRESIDENT E PROVINCIA DI LIVORN O I timori. La scarsezza d i risorse a nostra disposizione ci preoccupa se pensiamo alla prossima gestione diretta della riscossione della Rc auto mazzata per i proprietari, a d esempio, di auto di grossa cilindrata, per i neopatentati e per coloro che hanno premi già alti a causa dell'elevata incidentalità. In tali casi, l'incremento annuo del premio potrebbe essere superiore alle 200 euro. «I continui tagli - spiega Lorenzo Torbidoni, responsabile dell'area bilanci o entrate della Provincia di Ancona- hanno praticamente ingessato la nostra spesa corrente. Abbiamo dovuto fare tagl i su manutenzione di scuole, viabilità, ambiente, tutela delle acque. L'aumento della Rc auto potrebbe consentirci un margine di spesa di circa 5 milioni in più all'anno». Risorse non da poco per realtà che hanno già scontat o sulla propria pelle una riduzione del gettito Ipt del 3% nelle 4 regioni, con introito legato all'addizionale energia in calo dell'8,2 per cento. A qu e- sto si aggiungano i minori trasferimenti statali quantificat i in 300 milioni di euro in tutt'italiaper i12on e 5oomilioni nel Con queste premesse la scelta delle province sembra inevitabile, anche se un'altra boccata d'ossigen o sta arrivando dalla nuovaipt, che aumenterà diventando proporzionale alla potenza : «Per quanto ci riguarda - afferma Giorgio Kutufà, presi - dente della Provincia di Livor - no - siamo preoccupati dall a gestione diretta della riscossione per via della scarsezz a di risorse. Nel Livornese, ad esempio, abbiamo solo 17uni - tà di polizia provinciale. Tuttavia per il 2011 non prevedia - mo nessun aumento. Nel riparliamo nel 2012». Le associazioni dei consumatori dell'area sono ovvia - mente sul piede di guerra. «Scriveremo alle Province - spiega Silvana Santinelli di Adiconsum Marche - chiedendo di non aumentare l'imposta anche se temiamo si a,una scelta inevitabile che fini - rà per far ricadere sui cittadini il costo del federalismo fiscale». Per Maurizio Gentilini, di Federconsumatori Emilia-Romagna, «l'aumento va ad aggiungersi a quelli che ogni anno le compagnie assicurative impongono sulle polizze e che, nel 2010 sono stat i del 18% nel solo Nord Italia. Mentre l'aumento stimato dei premi per il 2011 è di circa il 12 per cento. E evidente che i cittadini in questo settore stanno già dando molto». e RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 21

10 I flussi aggiuntivi Il gettito 2010 dell'imposta sulla Rc auto e le stime de l gettito aggiuntivo con l'aliquota al 16% (in milioni di euro ) Bologna 40,34 11,2 9 Ferrara 11,71 3,2 8 Forlì 15,55 4,3 5 Modena 25,11 7,03 Parma 16,25 4,55 Piacenza 10,25 2,87 Ravenna 15,78 4,42 Reggio Emilia 20,15 5,64 Rimini 12,73 3,5 6 Emilia-Romagna 167,86 47,0 0 Arezzo 12,98 3,64 Firenze 48,54 13,5 9 Grosseto 8,38 2,35 Livorno 12,89 3,6 1 Lucca 16,62 4,65 Massa 7,96 2,23 Pisa 17,00 4,7 9 Pistoia 12,05 3,3 7 Prato 12,36 3,4 6 Siena 9,41 2,6 4 Toscana 158,31 44,3 3 Ancona 17,81 4,99 Ascoli 9,89 2,77 Fermo* 6,00 1,6 8 Macerata 12,51 3,5 0 Pesaro 13,98 ' 3,9 1 Marche. 60,19 16,85 Perugia* 25,00 6,9 0 Terni* 8,15 2,2 8 Umbria* 32,80 9,18 * Dato da bilancio preventivo Fonte : elaborazione Il Sole-24 Ore CentroNord e Rielaborazione Upi su i dati fonte Siope Pagina 2 1

11 Al via il tour del presidente nazionale dei costruttori per illustrare il pacchetto di azioni anticris i Ance, progetto città porta a porta Buzzetti: puntare sul rinnovamento urbano e sull'edilizia gree n DI SIMONETTA SCARANE unta sul «Pacchett o città», l'ance di Paol o Buzzetti per vedere di smuovere le acque di un mercat o stagnante sia per l ' edilzia residenziale, che nell'ann o ha visto i cost i rincarati del 4,7%, secondo i dati Istat diffusi ieri, che per le opere pubbliche, dove le risorse pubbliche han - no subito tagl i consistenti. Gli investimenti in opere pubbliche dal 2000 al 2011 sono scesi da 31 milioni a 22 milioni, con un calo di 32,7 % per mancan - za di risorse. Così il presidente nazionale dei costruttori edili, Paolo Buzzetti, ha decis o di prendere armi e bagagli e città per città incontrare gl i associati, i professionisti, e gli amministratori locali per spiegare e illustrare il piano dell'ance per il rinnovamento urbano, alla luce di quant o contenuto nel decreto sviiluppo. Un «porta a porta» cominciato ieri, prima tappa Napoli, all'indomani degli stati gene - Prima tappa ieri a Napoli pe r incontrare imprese, amministratori e professionisti per dare gambe al progetto per migliorare il patrimonio edilizio dei centri urbani. Nel pacchetto anche opere pubbliche per soddisfare il mercat o delle medie imprese rali di sabato scorso a Roma, convocati a un anno dal prim o appuntamento. La situazion e non è facile, neppure internamente all'associazione che ha registrato nelle settiman e scorse l'intervento mediatore del presidente Buzzetti rispetto all e medie imprese (con fatturato da 20 a 150 milion i l'anno) co n voglie scissioniste perchè si sentivan o poco rappresenta - te. Lo ha raccontato bene, Angel o Provera, dell 'azienda Provera e Carrassi, azienda di costruzioni storica fondata negli anni `2 0 specializzata in lavori pubblici, che, tr a le sue realizzazioni, conta anche l 'aeroporto d i Fiumicin o e molti lotti dell'autostrada del Brennero. La questione, secondo quanto ha dichiarato Porvera, è ch e queste medie imprese i seguenza di vedere spazzare via il mercato tradizionale di riferimento per le medie im - prese di costruzione. Ad aggra - vare la situazione sono i lavori in house dei concessionari au - tostradali che hanno ulterior - mente ridotto le possibilità d i appalti per le medie imprese. E proprio su questo Angel o Provera ha fatto presente l a richiesta all'ance di portare in sede europea la battagli a contro i lavori in house dei concessionari autostradali. Dunque, il president e Buzzetti, dopo la consultazione generale di sabato con gli associati, i sindacati e i rappresentanti della filiera del mond o immobiliare, ha deciso di hanno subito una moria devastante per effetto del continuo calo delle gar e d'appalto di lavori pubblici. I lavori che andavano tra 15 a 100 milioni di euro nel 2000 erano il 34,6% del mercato, e quelli oltre i 100 milioni costituivano il 7% del mercato. Ora, questo rapporto si è invertito, ha dichiarat o Provera, e nel 2009 i lavori sopra i 100 milioni di eur o sono stati il 34% mentre quelli tra i 15 e i 100 milioni sono stati il 9,6%. Tutto il resto, ha dichiarato Provera sono lavori sotto i 15 milioni con la conavviare il tour porta a porta nelle città e di puntare l a prua della nave dei costruttori direttamente sul «pacchetto citta». Pur con i chiaroschuri del decreto sviluppo, che ancora non ben rendono chiari le principali novità relative ai bonus volumetrici e alla possibilità di demolir e e ricostruire fuori sagoma, l'ance di Buzzetti crede che questa sia la strada maestr a percorribile per dare un a scossa salutare al mercato. «Vogliamo essere propositi - vi», ha dichiarato Buzzetti, «il piano per le città prevede sostituzione edilizia con bonus volumetrico e modifiche sula destinazione d'uso», ha proseguito il presidente dell 'Ance, «noi abbiamo messo a punto una serie di progetti ch e puntano sull ' edilizia verde, sull 'utilizzo delle energie rinnovabili, sui green building, sul risparmio energetico, sulla manutenzione degli edifici e sulla loro riqualificazione in senso eco-soistenibile e sulla sostituzione degli edifici vetusti». Ma il rinnovamento dell e città prevede anche investimenti nelle opere pubbliche e nelle infrastrutture, nella di-. rezione di ampliare la fascia di mercato per le medie impres e con le quali nell'ance è stat a riportata la pace. Riproduzione riservata Pagina 19

12 Progettista serbo Eduard Mijic vmcitore con il suo studio del concorso del comune di Paratico (Bs) Municipio sui colli delle bollicen e Architettura ambientale per l'edificio dell'allievo di Pian o DI ROBERTO GAMBA Ly allievo serbo di Renz o Piano, Eduard Mijic, ha vinto il concorso del comune di Paratico, nel Bresciano, per la nuova sede del municipio. L' amministrazione comunale del paesino sulla punta meridionale del lago d i Iseo (Brescia) aveva posto, tr a gli obiettivi del progetto da mettere a concorso per il suo nuov o municipio, la rappresentatività, la riconoscibilità, il collegamento con il tessuto urbano e con l a piazza del Palazzo Civico, che ha sullo sfondo il panoram a lacustre. L'idea architettonica vincitrice è nata così, da una lettura attenta del territorio e del paesaggio da parte dei progettisti ; da uno studio della morfologia del terreno, che ha portato alla definizione, attraverso l'inserimento, in continuità con l e curve di livello, di un sistema di spazi pubblici e di risalite che integrano l'intervento con il contesto. Una piastra urbana, che è successione di aree sú più livelli per raccordare l'andamento naturgle del terreno, in un alternarsi di spazi aperti, punti di incontro, percorsi di risalita, aree verdi e attività commerciali, dialoga con un edificio a torre, emergente rispetto al basamento, ove ha sede il comune. Questo è un volume compatto, che si distingue per l'involucro esterno, costituito da una quin - ta di lamiera metallica dorata, che ricopre i lati est e ovest e assolve alla duplice funzion e di schermatura solare e nuovo simbolo della comunità. Le sue forme, le sue finiture, il suo rivolgersi alle colline tappezzate di vigneti vogliono evocare il prodotto più conosciu - to di queste terre e il sapiente processo di vinificazione che si traduce nelle celebri bollicine. Il primo livello della piastra urbana coincide con la quota di ingresso all'area e alle funzioni contenute nel basamento dell'edificio; alle aree ricreative, come la ludoteca e il centro giovani; alle funzioni connesse a l municipio, come il foyer e l'auditorium; a locali accessori come archivi e parcheggi. Dal secondo livello si accede agli uffici, sviluppati su ulteriori tre piani, suddivisi pe r settori. Autore di questo progetto è l o studio di Eduard Mijic, con Stefano Baldaccioni, Mila Cappello, Emanuele Filanti, Lorenz o Pesaresi e consulente la società Bms. Ha sedi a Rimini, Offenbach e Belgrado. Il capogruppo, proveniente da Serbia e Germania, si è trasferito in Italia nel 1998, dopo aver vinto una borsa di studio, presso l'atelier di Renzo Piano. Ha collaborato alla costruzione della chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo e si è impegnato nella progettazione del nuovo Palacongressi di Rimini, della riqualificazione della Fiera di Belgrado, del nuovo centro congressi di Padova ; aggiudicandosi anche premi e riconoscimenti in vari concorsi. A Paratico, il secondo premio è stato vinto da Andrea Angelo Previtali, Davide Brevi, Matteo Casari, Andrea Colleoni ; il terz o da Miguel Mateu Ortiz. Pagina 2 1 Municipio sui colli delle bollirne

13 A _Parigi la mostra dell'istituzione La città dell'architettura espone anche una vera giungl a Città fertili sfida del XXI secolo Combinare natura e cemento : progetti per il futuro urbano DI SIMONETTA SCARANE uale spazio per la natur a Q nella città? La città fertile è la nuova scommessa del XXI secolo. Come associare cemento e verde urbanizzato e quale spazio per i parchi urbani di nuova concezione e che assom - mano più funzioni combinando lo spazio agricolo con quello del verde a disposizione degli abitanti delle città. A rispondere ci provano anche i progettisti com e Mas che ha ideato la torre «urban forest» che va all'attacco del ciel o con i giardini individuali a ogni piano, o la città Xsea-Ty degli architetti coreani X-Tu, con i suoi palazzi in cemento vegetale e l e sue facciate di fotobioreagenti algali (procedimento brevettato). Sono esposti, insieme ad altri, alla mostra «La Ville Fertile», che mette in scena il futuro del verde urban o al Palais de Chaillot, di Parig i fino al 24 luglio. L'esposizione s i concentra sulla sfida dell'integrazione della natura nelle città in espansione. La crescita demo - grafica stima che si conteranno 11 miliardi di abitanti nel e i nuclei urbani saranno, forzatamente, sempre più densificati. E la'metropoli del dopo protocoll o di Kyoto è alla ricerca dei nuov i equilibri e ha il bisogno vitale di riannodare il rapporto con la Natura. Nel progetto della Gran - de Parigi, i progettisti hanno molto insistito sull'importanz a dell'agricoltura urbana e di ripro - porre la presenza dell'acqua. «La sfida non è nuova», ha osservato Frangois de Mazieres, presidente de La Cité, Se negli anni passat i si è molto costruito il mondo oggi ha coscienza dei danni di una cit - tà di sole costruzioni che hann o progressivamente consumato il territorio. E il bisogno di natura «è più che mai l'oggetto del desiderio e di speranza delle nostre città contemporanee». La mostra comincia con una storia del giardino, dai temp i Persico attraverso il Rinasci - mento fino ai giorni nostri, e mostra come la città ideale ha sempre incluso uno o più spazi verdi. Nella parte successiva, set - te film e centinaia di immagini esplorano gli elementi costituti - vi del paesaggio i suoi valori e i suoi fondamenti: il cielo, la terra, l'acqua il fuoco il tempo, lo spazio, il centro vivente, attraverso i luo - ghi emblematici, antichi, come i giardini del castello di Versailles, e nuovi come le grandi piattaforme del Parc des Lilas a Vitry su r Seine, o il parco metropolitano Luis Brunuel a Saragozza. C'è un film che mostra visioni di città del futuro, con giardini verticali, galleggianti, eco-sistemi urbani. Immagini che fanno riflettere. A stupire i visitatori ci pensa la foresta pluviale temperata, che, I palazzi in cemento vegetale # dei progettisti coreani X--Tu incredibile, è stat a ricostruita nell a galleria dello spazio espositivo, con oltre 2 mila piante esotiche innaffiate tutte le mattine che accolgono i visitatori avvolgendo i loro sensi prim a che si avventurino a scoprire qualche grande progett o internazionale. d a New York (Governor's Island, West 8 et High Line, progettato da James Corner Field Operations con Diller Scofidio + Renfro) à Parigi (Foresta lineare dello studio Ter e Franois Leclercq), di Monaco (Allianz Arena, di Herzog et de Meuron, e Vogt) à Beirut (Mausoleo Hariri di Marco Bareni), da Saint- Nazaire (Base sottomarina di Gilles Clément et Coloco) a Détroit, ai bordi della Senna (Ilex) a Costanera in Argentina. E le interviste filmate (Augustin Berque, Bernard Chevassus-au - Louis,Alexandre Chemetoff, Gilles Clément, Michel Corajoud, Pagina 22 Città fertili, sfide del XXI seco&

14 Michel Desvignes) si alternano a passeggiate tra le quali qualche realizzazione importante i n Francia. La mostra prosegue attravers o la giungla ricostruita con pannelli che mostrano i piani attuali e futuri per il miglioramento dell e aree urbane attraverso gli spazi verdi. Un esempio molto interessante è la linea alta di New York, divisa tra verde e grattacieli. Ci sono anche video-installazioni di parchi e giardini della Francia e una grande mappa che mostra dove questi si trovano. Ai visitatori vengono proposti paesaggi ibridi, praterie sospese, giungle flottanti, polder sotto il mare, cioè le aree sotto il livello del mare, strappate. alle acque e coltivate come nei Pesi Bassi. Questa esposizione ha il merito di far vedere anche le foreste che non ci sono più come quel - la lineare che circondava Parigi lungo l'anello della tangenziale a nord-est e che ora non si nota nemmeno più. Conduce i visitatori a vedere posti quel che non sono meta di turismo, come le pianure dei Grandi Mulini, le aree della biodiversità e i laboratori delle piante pioniere, e perfino la piccola Amazzonia di Nantes, spazio umido e selvaggi o a due passi dalla stazione. Ancora, di far prendere coscienza che a poca distanza dalle abitazioni esistono aree verdi per camminare in salute come lungo la Marne, o le banchine del Rodano, o le rive della Senna con i suoi 4, 2 chilometri di natura selvaggi a addomesticata a Sevres a Iss y le Moulineaux. La natura è oro ed è là, alla nostra portata, è i l messaggio. E si dovrà fare affidamento al genio della natura e dell'uomo per trovare il modo d i fabbricare il paesaggio della città fertile, quella alla quale tutti aspirano. Pagina 22 Città fertili, sfide del XXI seco&

15 Investimento di Franco Maria Ricci a Fontanellato. Pronto nel 2013 sarà il più grande d'europ a Parma, il labirinto della cultura Anche un albergo nella selva di bambù costata 5 milioni Pagina a cura DI MASSIMO FAVARO C i si può già perdere, a Fontanellato in provincia di Parma, nel labirinto di Franco Maria Ricci. La selva di bambù di venti specie diverse è già stata piantumata e si sta rapidamente sviluppando. Anche i tre chilometri di percorso son o stati già tracciati dagli operai, seguendo il disegno dell'architetto torinese Davide Dutto. I visitatori potranno però addentrarsi nel labirinto solamente dalla fine del Prima dev'essere chiuso il cantiere degli edifici che completano i l polo culturale di quattromil a metri quadrati, che sarà affidato ad una fondazione: solo poche settimane fa è iniziat a la costruzione della «piramide» al centro del labirinto, il cui progetto è stato preparato a quattro mani con l'architetto Pier Carlo Buontempi. All'intern o saranno ospitati i tesori raccolti da Ricci nel corso di tutta la sua vita. Ma nella piazza centrale si potranno organizzare piccoli eventi musicali, culturali e gastronomici. L'idea di costruire i l labirinto 'più grande al mondo nasce trent'anni fa, da un dialogo con lo scrittore argentin o Jorge Luis Borges, del qual e Ricci è stato grande amico. Il sogno che inizia a concretizzars i nel 2004, quando l 'editore, intellettuale e designer parmigiano, classe 1937, ha lasciato definitivamente la società editrice milanese. «Il labirinto è nato per un motivo pratico: cercavo u n luogo piacevole e divertente», ha spiegato, «dove ospitare la collezione d'arte, i libri antichi e gli archivi della casa editrice». Perché il labirinto non ha solo un alto valore filosofico, ma h a anche il pregio di essere popolare. «Sono convinto che grazie al labirinto», ha aggiunto Ricci, «verranno a vedere il museo molte persone che altrimenti non sarebbero interessate». Tra qualche mese inizier à così anche il restauro delle due cascine, dove troverà post o un lussuoso albergo. Il cost o dell'opera sfiora i 5 milioni di euro e la realizzazione è stata affidata alla Uniec o di Reggio Emilia, una dell e grandi «cooperative rosse» dell'edilizia. L' inaugurazio - ne è prevista tra due anni, quando le canne avranno già raggiunto un'altezza di cinque metri. «I bambù ini - zieranno a piegarsi dando vit a ad un effetto galleria, che d i notte», ha sottolineato Franco Maria Ricci, «sarà magico». E se qualcuno non riuscisse più a trovare la strada giusta? «Stiamo mettendo a punto un servizio di assistenza», ha spie - gato, «Ci sono quattro uscit e d'emergenza e con il cellulare si potrà allertare un servizio di pronto intervento, che raggiungerà chi è in difficoltà con u n veicolo elettrico». I progetti di Ricci non si fermano ai confini della tenuta di Fontanellato: sogna di mascherare con il bambù i tanti brutti edifici che guastano il paesaggio italiano, mettendo - ne a disposizione dei comun i decine di specie. Servirann o a nascondere i capannoni che invadono le campagne. «Stiamo già preparando un campio - nario e sto pensando di creare una fondazione per questo», h a dichiarato l'ex editore che or a vuole prendersi cura del giardino dell'italia. Pagina 23 l'asma, il labirinto della cultura

16 Dall'Anci le direttive di compatibilità per i tecnort uti Anche i rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) fanno i conti con i l Sistri. Le richieste di ritiro dei Centri di raccolta che utilizzan o il Sistri avranno, dal 1 giugno, un tempo massimo di intervento (Tini) incrementato di un giorno rispetto alla situazione prevista dalle condizioni generali di ritiro: ciò, per permettere il nece ssario scambio di informazioni relative all'operatore logistico e all'impianto di destino dei Raee ritirati e l'apertura della scheda Sistri da parte del produttore. Lo precisa 1'Anci in una nota diffusa ieri per evitare problemi di coordinamento e blocchi delle attività. Per i medesimi soggetti, ha aggiunto l'anci, si dovranno interrompere i c.d. «servizi a giro», per l'incompatibilità con quanto richiesto dal Sistri. A partire dal 23 maggio, comunica l'associazione dei comuni, si dovrà procedere all'aggiornamento delle anagrafich e di ogni Centro di raccolta (Cdr) iscritto al portale del Centro di coordinamento Raee, indicandolaposizione assunta rispetto all a normativa Sistri. Nel caso di Cdr (produttori) non iscritti al Sistri, sarà necessario fornire alcune informazioni essenziali per permettere al «Trasportatore» incaricato dal sistema collettivo di poter gestire la scheda Sistri, indicando correttamente il produttore dei rifiuti. Per una corretta ed efficiente gestione operativa sarà necessario tenere sempre aggiornati i dati relativi al Sistri. I dati, precisa l'anci, dovranno essere aggiornati entro i131 maggio 2011, per evitare l'interruzione del servizio di ritiro per incompatibilit à con quanto richiesto dal Sistri. Pagina 26

17 Il di 23/2011 considera priva di effetto l'opzione in mancanza di preventiva comunicazion e Cedolare secca con raccomandata Invio al conduttore anche se cessato dopo la risoluzion e DI ANDREA BONGI Cedolare secca, raccomandata al conduttore da inviare sempre e comunque. Anche nell'ipotesi in cui l'opzione pe r la cedolare secca sia fatta in sede di risoluzione contrattuale è comunque opportuno, stante il te - nore letterale della disposizione di cui al comma 11 dell'articolo 3 del dl 23/2011, procedere con l'invio preventivo della apposita raccomandata al conduttore ormai cessato. Tutto ciò perché la disposizione teste richiamata prevede come «priva di effetto» l'opzione per la cedolare sedi essa il locatore non ha dato «preventiva» comunicazione al conduttore con lettera raccomandata con l a quale rinuncia ad esercitare la facoltà di chiedere l'aggiorna - mento del canone a qualsias i titolo. Come se ciò non bastasse l'ultimo capoverso del comm a richiamato aggiunge: «Le disposizioni di cui al presente comma sono inderogabili». Quindi, anche se l'opzione per la cedolare avviene in sed e di risoluzione contrattuale sarà comunque opportuno inviare la raccomandata al conduttore anche se il contenuto della stessa potrà suonare, quantomeno poco logico, dovendo il locatore rinunciare a richiedere l'aggiornamento del canone di locazione su un contratto ormai risolto. I1 rischio di decadere dall 'opzione per la cedolare è comunque prevalente rispetto all'invio di una raccomandata apparentemente senza senso. Sulla rinuncia agli aggiornamenti del canone e sulla comunicazione preventiva al conduttore si affollano per la verità anch e altri e molteplici dubbi. Sotto tale profilo è bene ricordare come questa disposizione sia stata inserita durante l'iter di approvazione della nuova imposta sostitutiva e risulta, per così dire, una specie di «corp o estraneo» rispetto a tutto il resto della disposizione nella quale è contenuta. È proprio questo inserimento in corsa che ha creato e crea più di un dubbio interpretativo agli operatori. Primo fra tutti, ad esempio, il concetto di preventività di tale opzione rispetto a quella da esercitare al fisco. Ci si chiede al proposito quando debba essere inviata la raccomandata al conduttore nelle ipotesi in cui il contratto di locazione non sia soggetto a registrazione o sia fra quelli registrati, rinnovati o risolti fra il 1 gennaio e il 7 april e Per questi contratti infatti il provvedimento direttoriale del 7 aprile scorso, ha previsto che l'opzione al fisco debba essere esercitata in sede di dichiarazione dei redditi modello Unico 2012 o 730/2012. Se queste sono le regole per l'opzione al fisco appare del tutto evidente che la raccomandata al conduttore non potrà essere inviata semplicemente prima dell'invio del modello Unico Anche se formalment e la lettera della disposizione di cui all'articolo 3 del dl 23/201 1 potrebbe sembrare rispettata, il significato della comunicazion e stessa sarebbe svuotata di ogni effetto pratico. Si finirebbe per comunicare al conduttore una rinuncia agli aggiornamenti del canone di locazione ad effett o retroattivo con la necessità di prevedere una restituzione degli stessi o una sorta di conguaglio con i futuri canoni di locazione. In assenza di chiarimenti al riguardo, per questi tipi di eontratti, è opportuno inviare già adesso la comunicazione al conduttore, avvisandolo dell'opzione e rinunciando, già per l'anno all'aggiornamento dei canoni di locazione. Gli eventuali scatti Istat già riscossi sulle prime mensilità dell'anno 2011 dovranno essere oggetto di restituzione o di compensazione al conduttore. Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la necessità di procedere ad una ulterior e comunicazione al conduttore nel caso in cui il proprietario revochi l'opzione per la cedolare. Anche in queste ipotesi appare indispensabile, ai fini del ripristino sul contratto della rivalutazione dei canoni, procedere con le stes - se formalità previste nell'ipotes i di rinuncia. Sul punto la disposizione normativa non prevede alcunché ma è evidente che ai fini di un corretto regolament o contrattuale il locatore dovrà comunicare la fine del periodo di sospensione dell'aggiornamento del contratto avendo revocato l'originale opzione per il regime della cedolare secca. Riproduzione riservata

18 CODICE DELLA STRADA/In G.U. il dm sulle multe Sanzioni all'incasso Aumenti per le infrazioni notturne DI STEFANO MANZELLI ED ENRICO SANTI ssate le modalità di versamento dell'incremento delle sanzioni previst e per alcune violazion i stradali accertate di notte dalla polizia dopo le ore 22 e prima delle ore 7. Le nuove regole che determinano anche le modalità di trasmissione della rendicontazione contabile trimestrale dei relativi incassi sono state definite con i l decreto del ministero dell 'interno del 30 marzo 2011, pubblicato sulla G. U. n. 112 del 16 maggio Ma, come previsto dall'art. 195, comma 2, del codice della strada, la nuova disciplina non si applica alle violazioni accertate dall a polizia municipale o provinciale, bensì solo a quelle rilevate d a funzionari, ufficiali e agenti dello stato. Il fondo per l'incidentalità notturna e le sanzioni pecunia - rie maggiorate per determinate violazioni stradali compiute di notte hanno avuto un percorso accidentato e poco lineare. Questi innovativi istituti erano infatti stati introdotti dall'art. 6-bis del dl Bianchi n. 117/2007, convertito con modificazioni dalla legge n. 160 del 2 ottobre Il fondo era stato ideato e concepito per consentire di aumentare la spesa per la prevenzione in materi a di circolazione e antinfortunistic a stradale e doveva essere alimen - tato con una sanzione aggiuntiva di 200 euro. Tuttavia, non essendo stato emanato il decreto ministe - riale attuativo, di fatto la sanzione maggiorata non è mai stata applicata. Successivamente, la legge n. 94 del 15 luglio 2009 ha riscritto le regole, modificando l'art. 6-bi s del decreto legge n. 117/2007 e introducendo un comma 2-bis all'art. 195 del codice stradale. In luogo della sanzione aggiuntiv a è stata introdotta la previsione dell'incremento di un terzo delle sanzioni e ammende correlate a un ampio ventaglio di illeciti stradali accertati dopo le ore 22 e prime delle ore 7: velocità non congrua, eccesso di velocità, prece - denza, violazione della segnaletica stradale, distanza di sicurezza, cambiamento di direzione o corsia, durata di guida degli autotrasportatori, circolazione sulle corsie di emergenza, retromarcia o inversione in autostrada. Inoltre, le risorse del fondo devono essere destinate all'acquisto di materiali, attrezzature e mezzi per le attività di contrasto dell'incidentalità notturna, a campagne di sensibilizzazione e di formazione degli utenti della strada e al finanzia - mento di analisi cliniche, di ricerca e sperimentazione nel settore di contrasto della guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti Tuttavia, per espressa previsione dell'art. 195, comma 2-bis, del codice della strada, l'incremento delle sanzioni riscosso e incamerato dalle regioni, dalle province e dai comuni non va fatto confluire nel fondo, m a resta destinato secondo le delibe - razioni degli enti conformemente alle prescrizioni dell'art. 208 del codice stradale. In buona sostanza l'incremento della sanzione è destinato ad alimentare il fondo per l'incidentalità notturna solo se l a violazione è accertata dà uno de i soggetti di cui all'art. 208, comm a 1, primo periodo, del codice dell a strada, cioè funzionari, ufficiali e agenti dello stato e funzionari e agenti delle ferrovie dello stato o delle ferrovie e tranvie in concessione. E solo con riferimento a queste ipotesi che il decreto ministeriale del 30 marzo interviene anche per definire le regole del versamento da parte del trasgressore o proprietario del veicolo e le modalità di postagir o e rendicontazione da parte degli organi ai quali appartengono gli organi di polizia dello stato. Il decreto stabilisce che gli aumenti delle sanzioni dovranno essere versati insieme alla restante parte della sanzione amministrativ a mediante l'indicazione separat a degli importi sui conti correnti dei competenti uffici o mediante il pagamento in contanti agli sportelli. In caso di definizione del ricorso amministrativo o giurisdizionale, gli incrementi dovranno essere versati mediante il modello F2 3 sul capitolo di entrata del bilancio dello stato ; la stessa modalità si applica anche con riferimento alla quota del 20% dell'ammenda di cui agli artt. 186, comma 2-octies, e 187, comma 1-quater, del codice della strada. Quando si procederà alla riscossione coattiva, gli incrementi saranno corrisposti all'agente della riscossione insieme alla restante parte della sanzione amministrativa, indicando separatamente gli importi. Gli uffici da cui dipendono i funzionari, ufficiali e agenti dello stato e i funzionari e agenti delle ferrovie dello stato o delle ferrovie e tranvie in concessione dovranno comunicare trimestralmente al ministero dell'interno, secondo un modello allegato al decreto ministeriale del 30 marzo 2011, il numero delle violazioni accertate di cui all'art. 195, comm a 2-bis, del codice della strada, in - dicando l'incremento previsto e l'ammontare pagato. Pagina 29

19 L'allarme di GIampaolino zn audizione sul settimo decreto attuativ o Conti chiari, falsa partenza Federalismò e legge di contabilità non omogenei Pagina a cura DI FRANCESCO CERISANO Difficile parlare di armonizzazione dei bilanci centrali e locali se il decreto attuativo del federalismo fiscale (che dovrebbe realizzare questo scopo) e la legge di riforma della contabilità pubblica (legge n.196/2009) parlano già due linguaggi diversi. Il primo adotta infatti il criteri o della competenza finanziaria (l e spese vengono imputate all 'esercizio in cui si sono giuridicamente perfezionate) che però «mal si concilia con la nozione di competenza giuridica che resta alla base della legge 196 del 2009 : su tale problematica va posta una particolare attenzione». A lanciare l'allarme è il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, che ieri è stato ascoltato in audizione dalla Commissione bicamerale presieduta da Enrico La Loggia. Archiviata la pratica sul dlgs di riforma dei fondi Fas, la Bicamerale ha iniziato l'esame del settimo decreto attuativo della legge delega (n. 42/2009), approvato dal consiglio dei ministri dopo l'intesa in Unificata del 3 marzo scorso. Il testo (si veda ItaliaOggi del 18112/2010) punta ad armonizzare i sistemi contabili dello stato, delle regioni e degli enti locali, superando quello che da sempre è stato definito il lato oscuro del federalismo. Stiamo parlando del cosiddetto «federalismo contabile», ossi a la tendenza diffus a da Nord a Sud, che ha portato in questi anni i governatori a realizzare sistem i contabili su misura approfittando della riforma del titolo V della Costituzione che h a annoverato l'«armonizzazione dei bilanci pubblici» tra le materie di competenza concorrente. Ma l'autonomia, come spes- so accade, ha generato mostri. Come accaduto in Calabria, dov e la Kpmg ha lavorato più di un anno per ricostruire i conti dell e Asl e alla fine ha scoperto che i bilanci venivano fatti a voce sulla base delle dichiarazioni dei dirigenti sanitari. O in Campania Luigi Giampaolino dove il presidente Stefano Cal - doro, appena insediato, è stato costretto a chiamare gli ispettori del Tesoro per capire l'entità del buco sanitario lasciatogli in ere - dità da Antonio Sassolino. Di qui la decisione del governo di affidare a un decre - to legislativo ad hoc il compito di armonizzare i principi contabili e gli schemi di bilancio de - gli enti. Un passaggio «imprescindibile», lo hanno definito i tecnici del ministro Roberto Calderoli nella relazione d'accompagna - mento, «per soddisfare le esigenze informative connesse all'attuazione del federalismo fi- scale». Ora però l'allarme lanciato dal presidente della Corte con - ti imporrà necessariamente un restyling nella direzione auspicata da Giampaolino. Che per realizzare un «effettivo monito - raggio dei conti pubblici» propone «l'adozione di un comune pian o dei conti integrato, omogeneo per le amministrazioni diverse da re - gioni ed enti territoriali». Per la Corte, inoltre, un altro punto debole è rappresentato dalla norma (art. 35, comma 2) che autorizza ad anticipare i contenuti del de-, creto (con particolare riferimento al bilancio di previsione finanziario di còmpetenza e di cassa e alla classificazione per missioni e programmi) in via sperimentale per due anni a partire dal A Giampaolino non piace che le modalità di sperimentazione possano essere definite «anche in deroga alle vigenti, discipline contabili». E in materia di sperimentazione, Salvatore Bilardo, ispettore generale capo della Ragioneria dello stato, ascoltato sempre in audizione a palazzo San Macuto, ha richiamato governo e parla - mento a una rapida approvazione del decreto «al fine di consentire l'avvio della sperimentazione a decorrere dal l gennaio 2012». Pagina 2 1 Confi chiari, falsa partenza

20 AICA-BOCCON I L'ignoranza infirmatica costa cara L'ignoranza informatica della pubblica amministra - zione locale costa al nostro paese 205 milioni di euro l'anno. E quanto emerg e da una ricerca presentata ieri da Aica (l'associazione italiana per l'informatica e il calcolo automatico ) in collaborazione con la Scuola di direzione aziendale dell'università Bocconi. Secondo la ricerca, i dipendenti pubblici usano il computer per il 69% del proprio tempo lavorativo, ma perdono 47 minuti alla settimana, per problemi nell'utilizzo delle dotazioni, dovuti in parte alla scarsa conoscenza informatica e in parte alla non efficiente funzionalit à dei sistemi Ict. L'indagine stima in 346 euro l'anno il costo per dipendente dell'inefficienza tecnologica della p.a. locale. Una cifra che, moltiplicata pe r il numero dei lavoratori, porta al totale di 205 milioni di euro. Pagina 31

21 I dubbi dei produttori di software per arrivare all'elaborazione dei programmi informatici ad ho c La cedolare secca senza bussola Servono regole chiare per il calcolo delle imposte sugli affitt i DI FABIO GIORDANO i è parlato molto di cedolare secca sugli affitti, i n questi ultime settimane, dovrebbe dunque esser e tutto chiaro e comprensibile. Forse a livello puramente «accademico» è davvero così, un po' diversamente stanno le cos e per chi sviluppa software, che deve fornire soluzioni concrete, strumenti di ausilio efficienti e completi, calcoli di convenienza corretti e affidabili. Naturalmente stiamo parlando di software professionali, lasciand o ai non addetti ai lavori l 'uso di semplici fogli Excel. Ma è davvero possibile fare affidamento sull'attuale stato dell'arte delle conoscenze per poter effettuare scelte davvero consapevoli? Sembra invece necessario, a no - stro parere, che l'agenzia delle entrate chiarisca alcuni punt i oscuri prima di poter decidere la strada da intraprendere. Sintesi della norma Il dlgs 23/2011, concernente le «Disposizioni in materia d i Fed8ralismo fiscale municipale», all'articolo 3 reca le disposizioni in materia di «cedolar e secca sugli affitti», il nuovo regi - me opzionale di tassazione de - gli immobili ad uso abitativo e delle relative pertinenze locate congiuntamente all'abitazione. La possibilità di optare per i l regime facoltativo di imposizione degli immobili, in luogo della tassazione del reddito fondiari o secondo il regime ordinario vigente, è riservato alle person e fisiche titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento. Il nuovo sistema di tassazione consiste nell 'applicazione, a l canone di locazione, di un'imposta operata nella forma della cedolare secca, sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonché delle imposte di.,registro e di bollo su l contratto di locazione. L'aliquota è pari al 21% per i contratti a canone libero e a l 19% per quelli a canone concor - dato o relativi a immobili ubica - ti nei comuni ad alta tension e abitativa individuati dal Cipe. La cedolare secca deve essere versata entro il termine stabilito per il versamento dell'irpef, contestualmente al relativo acconto, stabilito in misura par i all'85% per il 2011 e al 95% a partire dal In linea generale l'opzione è di interesse quando consente un reale risparmio di imposta a fronte, in ogni caso, della rinuncia a variare l 'importo de l canone di locazione durant e tutta la durata del contratto, compresa la cosiddetta «variazione Istat» che consente di adeguare il canone di locazione al costo della vita. Ma stabilire, a priori, qual è esattamente ìl risparmio di imposta non è realmente possibile in fase di stipula del contratto senza regole chiare, che ad oggi a nostro avviso'mancano del tutto. Di seguito elenchiamo i dubbi più significativi emersi i n fase di analisi delle procedure software, che rendono di fatto difficoltosa la determinazione dell'ipotetico risparmio di imposta. Dubbio 1 Il primo, più che un dubbio è una considerazione. Occorre evidenziare che, al di là di prese di posizione pratiche peraltro logicamente condivisibili da parte della stampa specializzata, non sembra esistere alcun fonda - mento normativo al ricalcol o dell'acconto Irpef con il metodo «storico». Tale possibilità dovrebbe essere stabilita, almeno in via interpretativa dall 'Agen- - zia delle entrate. In caso contrario la riduzione degli acconti, poiché possibile con il solo metodo «previsionale», espone i l contribuente al rischio di accertamento qualora si concretizzi a saldo una differenza significativa (ovvero superiore al 5%) tra l'importo dovuto e l'acconto realmente versato. Rischio simile lo assume la software house che permette di effettuare tale calcolo, in quanto l'utilizzatore potrebbe «fidarsi» dell'import o liquidato dalla procedura senz a soffermarsi sul fatto che non si tratta di rideterminazione con metodo «storico». Dubbio 2 L'art.3, comma 7, del dlg s 23/2011 sul federalismo muni - cipale, afferma che «quando le vigenti disposizioni fanno riferimento, per il riconoscimento della spettanza o per la determi - nazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo, an-

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