MANUALE D'USO. Comune di Roma Provincia di Roma PIANO DI MANUTENZIONE. (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

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2 Comune di Roma Provincia di Roma PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207) OGGETTO: COMMITTENTE: Manutenzione del Viadotto di Corso Francia (Pavimentazione e Giunti) ROMA CAPITALE 26/11/2018, ROMA IL TECNICO (Architetto Claudio Luzi) Roma Capitale Diprtimento Si.Mu. ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A. Manuale d'uso Pag. 1

3 Comune di: Roma Provincia di: Roma PIANO DI MANUTENZIONE OGGETTO: Manutenzione del Viadotto di Corso Francia (Pavimentazione e Giunti) FASI DI REALIZZAZIONE Il piano di cantierizzazione fornisce le linee guida per la gestione degli interventi in progetto con l obiettivo di minimizzare gli impatti del cantiere INTERVENTI IN PROGETTO L esecuzione degli interventi previsti in progetto deriva dalla necessità di eliminare le principali criticità oggi presenti sul viadotto, e che si riassumono di seguito: L intervento di manutenzione straordinaria in progetto, prevede quanto segue: - il rifacimento della pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso modificato (strato di usura cm 4, strato di collegamento cm 6) per una superficie complessiva pari a circa 5100 mq e della segnaletica stradale orizzontale; la rimozione dei giunti stradali esistenti e fornitura e posa in opera di nuovi giunti di dilatazione impermeabili del tipo a tampone viscoelastico che garantisce scorrimenti fino a ±25 mm. Si prevede la sostituzione di tutti i giunti, in particolare: n.47 giunti sul viadotto A, n.40 giunti sul viadotto B, n.8 giunti sul viadotto C, n.7 giunti sul viadotto D, n.5 giunti sul viadotto E e n.14 giunti sul viadotto F ; il ripristino dei giunti in corrispondenza dei cordoli e dei marciapiedi in continuità con quelli stradali; interventi puntuali di ripristino corticale di calcestruzzo ammalorato su travi e soletta degli impalcati dei viadotti. Intervento di rifacimento della pavimentazione stradale La presenza di profonde ormaie ed avvallamenti evidenzia la perdita delle caratteristiche di resistenza della pavimentazione. Per potere essere efficace, l intervento dovrà quindi prevedere il rifacimento completo del pacchetto stradale esistente (binder ed usura). intervento in progetto prevede il rifacimento completo della pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso modificato (strato di usura cm 4, strato di collegamento cm 6).tabella seguente sono riportate le quantità di pavimentazione suddivisa per i vari tratti che compongono l opera nel suo complesso: dettaglio l intervento di ripristino tipologico prevede l esecuzione delle seguenti lavorazioni: Manuale d'uso Pag. 2

4 Fasi di demolizione/scavo: - Fresatura della pavimentazione esistente per una profondità di 10 cm. - Fasi di ripristino/ricostruzione: - Prima mano di attacco con emulsione bituminosa da applicare sullo strato di base. Realizzazione del nuovo binder, dello spessore di 6 cm, in conglomerato bituminoso modificato. Seconda mano di attacco con emulsione bituminosa da applicare sullo strato di binder. Realizzazione del nuovo strato di usura, dello spessore di 4 cm, in conglomerato bituminoso modificato. Rifacimento della segnaletica orizzontale stradale. Si prevede inoltre la pulizia di tutte le griglie/caditoie o tombini presenti nell area di intervento,. Intervento di sostituzione dei giunti stradali I giunti stradali esistenti risultano molto deteriorati e in gran parte coperti da asfalto che nel tempo si è degradato ed aperto con conseguente soggezione sul traffico veicolare e percolazione di acque piovane sui piazzali sottostanti al viadotto. progetto è stata prevista la sostituzione di tutti i giunti esistenti con nuovi giunti del tipo a tampone viscoelastico, simili a quelli esistenti, adatti a sopportare scorrimenti per 50 mm ( ±25 mm) compatibili con gli scorrimenti massimi degli impalcati esistenti aventi luce di circa m.posa in opera dei nuovi giunti devono rispettare le indicazioni dettate al par delle norme NTC 2018.tabella seguente sono riportati le lunghezze dei giunti suddivise per viadotto.giunto a tampone è un giunto di dilatazione e articolazione composto da una mescola di mastice elastomerico modificato ed inerte basaltico realizzato in opera con un procedimento a caldo. Questo procedimento assicura una totale impermeabilità del prodotto finito. Il mastice utilizzato è una particolare miscela di bitume, polimeri e fillers formulati per garantire la massima elasticità del prodotto finito nelle più diverse condizioni climatiche e di traffico. intervento di sostituzione dei giunti prevede le seguenti lavorazioni: Taglio della pavimentazione fino alla quota estradosso soletta esteso a tutto il tratto di carreggiata interessato dai lavori (n. 2 tagli a distanza di circa 50 cm l'uno dall'altro a cavallo del giunto esistente); Demolizione e asportazione strato di pavimentazione e del giunto esistente; Pulizia del vano sede del giunto avendo cura di rimuovere i detriti per tutta la lunghezza della soletta; successivamente tutto il vano sarà asciugato e scaldato mediante aria calda compressa ; Posa in opera del dispositivo di drenaggio; Sigillatura del varco del giunto tramite scossalina per garantire la totale impermeabilità Posa in opera della piastra coprigiunto in lamiera zincata per evitare la fuoriuscita di Manuale d'uso Pag. 3

5 aggregato durante la costruzione del giunto; Posa in opera di impermeabilizzazione con guaina sulla piastra coprigiunto; Posa in opera dell aggregato scaldato all interno del vano in strati successivi di spessore tra 20 e 40 mm; Lo strato finale di circa mm di aggregato e bitume miscelati sul posto; Compattazione con piastra vibrante fino a raggiungere il livello di pavimentazione circostante in assoluta complanarità; Stesa finale di legante bituminoso nella quantità necessaria a riempire i vuoti esistenti nello strato superiore del giunto. Intervento di sostituzione dei giunti sui cordoli e marciapiedi I giunti sui cordoli sono anch essi deteriorati con conseguente infiltrazioni delle acque piovane che percolano lungo le travi di impalcato e sui piazzali sottostanti al viadotto.progetto è previsto il ripristino di tutti i giunti presenti sui marciapiedi e cordoli in continuità con quelli stradali. L intervento di sostituzione dei giunti prevede le seguenti lavorazioni: Rimozione della copertina ove presente e pulizia del vano sede del giunto; Sigillatura del varco del giunto tramite scossalina in continuità con quella interposta nel varco del giunto stradale per garantire la totale impermeabilità Posa in opera di impermeabilizzazione con guaina coprigiunto; Riposizionamento della copertina e sigillatura con mastice del varco. Intervento di ripristino corticale di calcestruzzo ammalorato La parte corticale del calcestruzzo delle travi e soletta degli impalcati in c.a. risulta in qualche punto fortemente degradato con possibilità di distacco del copriferro con conseguente pericolo per i passanti e gli automobilisti che transitano negli spazi sottostanti al viadotto.pertanto previsti interventi puntuali di ripristino corticale di calcestruzzo ammalorato. intervento di ripristino prevede le seguenti lavorazioni: Rimozione del calcestruzzo ammalorato - Battitura delle superfici esterne in modo da individuare le parti di copriferro rigonfiate e in fase di distacco; Rimozione del calcestruzzo ammalorato ed inconsistente mediante martellinatura fino a trovare un supporto compatto. Le armature metalliche in vista devono essere liberate dal calcestruzzo a contatto con le stesse; Posizionamento di nuova armatura metallica collaborante in caso di notevole ossidazione dei ferri esistenti ed inghisaggio della stessa con apposite resine epossidiche; Pulizia con idrogetto delle superfici interessate dal ripristino e delle armature Manuale d'uso Pag. 4

6 metalliche; Trattamento dei ferri esistenti - Trattamento protettivo dei ferri di armatura in vista mediante applicazione di prodotto rialcalinizzante anticorrosivo per la protezione; Ripristino corticale - Ricostruzione delle parti di calcestruzzo ammalorato mediante applicazione di Malta Strutturale di classe R3 antiritiro Tixotropica resistente ai solfati applicata a cazzuola o a spruzzo; Ricostruzione dei calcestruzzi mancanti e integrazione totale delle sezioni. Rasatura - Rasatura protettiva realizzata mediante applicazione in doppia mano per uno spessore totale di 3 mm. Verniciatura protettiva - Applicazione di rivestimento protettivo resistente all abrasione per ambienti altamente aggressivi dal punto di vista chimico e resistente ai solfati, mediante l utilizzo di resina applicata in doppia mano a pennello o a spruzzo sul contesto urbano in cui viene a collocarsi, e con la circolazione del trasporto pubblico e privato.pianificazione delle attività di cantiere proposta in questa sede è stata quindi strutturata in modo tale che, durante i lavori, sia minimizzato quanto più possibile il disturbo al traffico veicolare. Cantiere Base Il cantiere base è posizionato nell area sottostante al viadotto nei pressi del parcheggio di via Norvegia con accesso sia dal lato di via Norvegia e sia dal lato di via Svezia. La recinzione di cantiere sarà delimitata da recinzione costituita da pannelli di rete elettrosaldata sostenuti da basamenti in cls. All'interno del cantiere base saranno posizionati: 1 Monoblocco adibito ad uffici, n 1 Locale Spogliatoio, n 1 Locali Wc chimici, n 1 Locale Refettorio, Area di Carico e scarico materiali Area di Stoccaggio Materiali Fasi di realizzazione Al fine di minimizzare il disturbo alla circolazione veicolare, i lavori di rimozione e ricostruzione verranno realizzati per fasi. In dettaglio, sono state previste 6 macrofasi di realizzazione, di seguito descritte. - Macrofase 1 Rifacimento pavimentazione stradale Manuale d'uso Pag. 5

7 MACROFASE 1A - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTI A-C1B - SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. GRA - VIADOTTI B-E ) Allestimento cantiere temporaneo, perimetrazione area cantiere mobile e posa in opera segnaletica provvisoria (Art. 21 Nuovo Codice della Strada) ) Fresatura della pavimentazione esistente sp. 10 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Binder 6 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Usura 4 cm ) Smobilizzo del cantiere temporaneo e apertura al traffico - Macrofase 2 Rifacimento pavimentazione stradale MACROFASE 2A - SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTI A-C2B - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. GRA - VIADOTTI B-E ) Allestimento cantiere temporaneo, perimetrazione area cantiere mobile e posa in opera segnaletica provvisoria (Art. 21 Nuovo Codice della Strada) ) Fresatura della pavimentazione esistente sp. 10 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Binder 6 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Usura 4 cm ) Smobilizzo del cantiere temporaneo e apertura al traffico - Macrofase 3 Rifacimento pavimentazione stradale - MACROFASE 3A - SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTO C - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTO D MACROFASE 3B - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. GRA - VIADOTTO E SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. GRA - VIADOTTO F 3.1) Allestimento cantiere temporaneo, perimetrazione area cantiere mobile e posa in opera segnaletica provvisoria (Art. 21 Nuovo Codice della Strada) 3.2) Fresatura della pavimentazione esistente sp. 10 cm 3.3) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Binder 6 cm 3.4) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Usura 4 cm - 3.5) Smobilizzo del cantiere temporaneo e apertura al traffico - Macrofase 4 Rifacimento giunti MACROFASE 4A - RIFACIMENTO GIUNTI SUI VIADOTTI A-C-D4B - RIFACIMENTO GIUNTI SUI VIADOTTI B-E-F ) Allestimento cantiere temporaneo ) Realizzazione nuovi giunti Manuale d'uso Pag. 6

8 Taglio della pavimentazione fino alla quota estradosso soletta esteso a tutto il tratto di carreggiata interessato dai lavori (n. 2 tagli a distanza di circa 50 cm l'uno dall'altro a cavallo del giunto esistente) Demolizione e asportazione strato di pavimentazione Demolizione e asportazione del giunto esistente Pulizia del vano sede del giunto Sigillatura del varco del giunto tramite scossalina Posa in opera della piastra coprigiunto Impermeabilizzazione con guaina coprigiunto Posa in opera dei nuovi giunti tampone 4.3) Realizzazione giunti sui Marciapiedi Rimozione lastre di travertino in corrispondenza dei giunti Esecuzione nuovi giunti sui marciapiedi Posa in opera lastre di travertino 4.4) Smobilizzo del cantiere temporaneo e apertura al traffico - Macrofase 5 Rifacimento segnaletica MACROFASE 5A - RIFACIMENTO SEGNALETICA CARREGGIATA DIREZIONE CENTRO - VIADOTTI A-C-D5B - RIFACIMENTO SEGNALETICA CARREGGIATA DIREZIONE GRA -VIADOTTI B-E-F Realizzazione segnaletica orizzontale definitiva Apertura al traffico corsia - Macrofase 6 Ripristino strutture in c.a. Battitura delle superfici esterne Rimozione del calcestruzzo ammalorato Posizionamento di nuova armatura metallica Pulizia con idrogetto delle superfici interessate dal ripristino Trattamento protettivo dei ferri esistenti Ripristino corticale del calcestruzzo ammalorato Rasatura Verniciatura protettiva Riguardo alle risorse necessarie per l'intervento manutentivo, l Amministrazione ha predisposto un Accordo Quadro per la Sorveglianza, Pronto Intervento e Manutenzione Ordinaria delle opere d arte stradali di rilievo; per gli interventi di manutenzione sull opera in progetto è stato stimato un importo di circa ,00 annui Manuale d'uso Pag. 7

9 Conformità ai criteri ambientali minimi Il piano di manutenzione è conforme ai Criteri Ambientali Minimi (CAM), contenuti nell Allegato 2 del D.M. Ambiente dell'11 gennaio Per ogni elemento manutenibile sono individuati i requisiti e i controlli necessari a preservare nel tempo le prestazioni ambientali dell opera, obiettivo innovativo che si aggiunge a quelli già previsti per legge (conservazione della funzionalità, dell efficienza, del valore economico e delle caratteristiche di qualità). I livelli prestazionali dei CAM prevedono caratteristiche superiori a quelle prescritte dalle leggi nazionali e regionali vigenti, sono finalizzati alla riduzione dei consumi di energia e risorse naturali, e mirano al contenimento delle emissioni inquinanti. Gli interventi manutentivi individuati prevedono l utilizzo di materiali atossici, riciclati e rigenerabili, per la salvaguardia della salute umana e dell ambiente e per la mitigazione degli impatti climalteranti. Le prestazioni ambientali contenute nel seguente documento si riferiscono sia alle specifiche tecniche di base che a quelle premianti contenute nei CAM, tenendo conto anche del monitoraggio e del controllo della qualità dell aria interna dell opera. Programma di monitoraggio e controllo della qualità dell aria interna Un programma dettagliato di monitoraggio sarà definito da personale qualificato dopo lo start-up dell impianto. Nel piano di manutenzione sono previsti tutti gli interventi necessari ad eliminare o contenere l inquinamento dell aria indoor, adattabili e modificabili in itinere, a seconda di esigenze specifiche sopravvenute dopo la fase di avvio dell impianto. Le varie sorgenti di inquinamento dell'aria degli ambienti indoor devono essere monitorate tenendo conto dei relativi contaminanti (Composti Organici Volatili - COV, Radon, batteri, virus, acari, allergeni, ecc.) per assicurarsi che i limiti indicati dalle normative vigenti siano rispettati o, in caso contrario, adottare tempestivamente gli interventi necessari al ripristino di condizioni di sicurezza. Manuale d'uso Pag. 8

10 CORPI D'OPERA: 01 Manutenzione del Viadotto di Corso Francia (Pavimentazione e Giunti) 02 OPERE STRADALI 03 EDILIZIA : CHIUSURE 04 OPERE DI RIPARAZIONE STRUTTURE IN C.A. Manuale d'uso Pag. 9

11 Manutenzione del Viadotto di Corso Francia (Pavimentazione e Giunti) Corpo d'opera: 01 OPERE STRADALI Corpo d'opera: 02 Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici di infrastrutture legate alla viabilità stradale e al movimento veicolare e pedonale. UNITÀ TECNOLOGICHE: Strade Aree pedonali e marciapiedi Manuale d'uso Pag. 10

12 Unità Tecnologica: Strade Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: - autostrade; - strade extraurbane principali; - strade extraurbane secondarie; - strade urbane di scorrimento; - strade urbane di quartiere; - strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata, la banchina, il margine centrale, i cigli, le cunette, le scarpate e le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Pavimentazione stradale in asfalto Manuale d'uso Pag. 11

13 Elemento Manutenibile: Pavimentazione stradale in asfalto Unità Tecnologica: Strade Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valori delle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.) A02 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale A05 Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale A06 Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in genere A07 Basso grado di riciclabilità Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità A08 Contenuto eccessivo di sostanze tossiche Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive. Manuale d'uso Pag. 12

14 Unità Tecnologica: Aree pedonali e marciapiedi Le aree pedonali insieme ai marciapiedi costituiscono quei percorsi pedonali che possono essere adiacenti alle strade veicolari oppure autonomi rispetto alla rete viaria. Essi vengono previsti per raccordare funzioni tra loro correlate (residenze, scuole, attrezzature di interesse comune, ecc.). ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Pavimentazione pedonale in lastre di travertino Manuale d'uso Pag. 13

15 Elemento Manutenibile: Pavimentazione pedonale in lastre di travertino Unità Tecnologica: Aree pedonali e marciapiedi Per le pavimentazioni esterne sono adatti la maggior parte dei materiali lapidei. In genere la scelta su questi tipi di materiale cade oltre che per fattori estetici per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione dei luoghi e dei tipi di applicazione a cui essi sono destinati. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione degli ambienti d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie tutti i tipi di marmo, a meno di ambienti particolarmente sfavorevoli, i graniti; i travertini. Le pietre: cubetti di porfido; blocchi di basalto; lastre di ardesia; lastre di quarzite. Vi sono inoltre i marmi-cemento; le marmette e marmettoni; i graniti ricomposti. La tecnica di posa è abbastanza semplice ed avviene per i rivestimenti continui ad impasto mentre per quelli discontinui a malta o a colla. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti A02 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A03 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A04 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre A05 Sollevamento e distacco dal supporto Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione A06 Basso grado di riciclabilità Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Pulizia delle superfici Cadenza: ogni settimana Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Ditte specializzate: Pavimentista, Generico. Manuale d'uso Pag. 14

16 Corpo d'opera: 03 EDILIZIA : CHIUSURE - Rifacimento giunti Realizzazione nuovi giunti Taglio della pavimentazione fino alla quota estradosso soletta esteso a tutto il tratto di carreggiata interessato dai lavori (n. 2 tagli a distanza di circa 50 cm l'uno dall'altro a cavallo del giunto esistente) Demolizione e asportazione strato di pavimentazione Demolizione e asportazione del giunto esistente Pulizia del vano sede del giunto Sigillatura del varco del giunto tramite scossalina Posa in opera della piastra coprigiunto Impermeabilizzazione con guaina coprigiunto Posa in opera dei nuovi giunti tampone 4.3) Realizzazione giunti sui Marciapiedi Rimozione lastre di travertino in corrispondenza dei giunti Esecuzione nuovi giunti sui marciapiedi Posa in opera lastre di travertino UNITÀ TECNOLOGICHE: Giunti per edilizia Manuale d'uso Pag. 15

17 Unità Tecnologica: Giunti per edilizia Per coprire i giunti strutturali e per garantire la continuità dei piani di calpestio devono essere previsti appositi dispositivi denominati giunti per l'edilizia. Generalmente questi giunti sono costituiti da: - una struttura portante che viene agganciata nel giunto creato tra i due solai; - una superficie di finitura agganciata alla struttura sottostante. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Coprigiunti Finitura superficiale Strato portante Manuale d'uso Pag. 16

18 Coprigiunti Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Giunti per edilizia Si tratta di Coprigiunti di dilatazione impiegati dove si uniscono due diverse strutture portanti spesso necessita una separazione per la dilatazione lineare o per intrinseche diversità di movimento dei materiali accostati. Sono dotati di adesivo che garantisce l'assorbimento di movimenti considerevoli e possono essere installati anche mediante viti e tasselli MODALITÀ DI USO CORRETTO: Nel caso il profilo venisse installato con viti e tasselli è consigliabile collegare il profilo ad una delle due strutture, forandolo lateralmente e fissandolo ad una sola struttura permettendo il libero scorrimento sull'altra ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie delle guarnizioni Difetti di tenuta delle guarnizioni sigillanti A02 Avvallamenti Presenza di zone con avvallamenti e pendenze anomale che pregiudicano la planarità delle finiture A03 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili accompagnati spesso dalla perdita delle caratteristiche meccaniche e di resistenza e da altri fenomeni quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione A04 Difetti di tenuta Difetti di tenuta dei serraggi dello strato di finitura A05 Fessurazioni Presenza di rotture che possono interessare l'intero spessore del manufatto A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A07 Basso grado di riciclabilità Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità A08 Impiego di materiali non durevoli Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi. Manuale d'uso Pag. 17

19 Finitura superficiale Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Giunti per edilizia I giunti vengono rifiniti con una superficie orizzontale realizzata in vari materiali (acciaio, alluminio, materie plastiche) che viene fissata sullo strato sottostante e definito strato portante. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Verificare continuamente la tenuta dello strato di finitura per evitare pericoli agli utenti. L'utente deve provvedere alla registrazione dei serraggi e alla pulizia dello strato di finitura. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie delle guarnizioni Difetti di tenuta delle guarnizioni sigillanti A02 Avvallamenti Presenza di zone con avvallamenti e pendenze anomale che pregiudicano la planarità delle finiture A03 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili accompagnati spesso dalla perdita delle caratteristiche meccaniche e di resistenza e da altri fenomeni quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione A04 Difetti di tenuta Difetti di tenuta dei serraggi dello strato di finitura A05 Fessurazioni Presenza di rotture che possono interessare l'intero spessore del manufatto A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A07 Basso grado di riciclabilità Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità. Manuale d'uso Pag. 18

20 Strato portante Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Giunti per edilizia Lo strato portante garantisce l'appoggio e la tenuta (mediante idonei serraggi) della finitura superficiale del giunto. Deve essere realizzato con materiale idoneo a sopportare i carichi gravanti. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Verificare continuamente la tenuta dello strato portante; in presenza di fessurazioni sullo strato superficiale controllare che lo strato di tenuta non abbia subito cedimenti. In tal caso provvedere allo smontaggio dello strato di finitura e provvedere alla registrazione dello strato portante. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Presenza di corrosione sulle strutture portanti dei giunti A02 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili accompagnati spesso dalla perdita delle caratteristiche meccaniche e di resistenza e da altri fenomeni quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione A03 Difetti di tenuta Difetti di tenuta dei serraggi A04 Fessurazioni Presenza di rotture che possono interessare l'intero spessore del manufatto A05 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A06 Basso grado di riciclabilità Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità. Manuale d'uso Pag. 19

21 OPERE DI RIPARAZIONE STRUTTURE IN C.A. Corpo d'opera: 04 Le opere di adeguamento, miglioramento e riparazione rappresentano quelle unità tecnologiche individuate attraverso la normativa vigente, come quelle fasi di intervento sulle strutture civili e industriali esistenti che in seguito ad eventi e/o variazioni strutturali necessitano di ripristino delle condizioni di sicurezza e di collaudo statico. Le variazioni strutturali possono dipendere da fattori diversi: - variazioni indipendenti dalla volontà dell'uomo, (come ad esempio: danni dovuti a sisma, a carichi verticali eccessivi, a danni dovuti per cedimenti fondali, al degrado delle malte nella muratura, alla corrosione delle armature nel c.a., ad errori progettuali e/o esecutivi, a situazioni in cui i materiali e/o la geometria dell'opera non corrispondano ai dati progettuali, ecc.). UNITÀ TECNOLOGICHE: Interventi su strutture esistenti Manuale d'uso Pag. 20

22 Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere come finalità: - di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente; - di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc.. Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi strutturali-statici. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Trattamenti dalla corrosione dei ferri d'armatura Riparazione del copriferro Rinforzi in betoncino armato Manuale d'uso Pag. 21

23 Elemento Manutenibile: Trattamenti dalla corrosione dei ferri d'armatura Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti Si tratta di sistemi che utilizzano tecniche e prodotti idonei (malte cementizie modificate, malte a ritiro compensato, resine, boiacca, ecc.) utilizzati per la protezione dei ferri d'armatura dalla corrosione e dagli effetti della carbonatazione. Gli interventi prevedono le seguenti fasi in successione: - asportazione del calcestruzzo degradato; - processo di idrosabbiatura; - sigillatura; - controllo delle armature; - trattamento protettivo antiossidante delle armature; - trattamento protettivo antiossidante delle armature non affioranti; - ricostruzione geometrica del calcestruzzo; - rivestimento elastomerico anticarbonatazione; - regolarizzazione del supporto; - rivestimento elastico anticarbonatazione. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Prima di procedere alle operazioni di trattamenti, verificare le caratteristiche del calcestruzzo; la disposizione delle armature; le condizioni statiche delle strutture attraverso ispezioni strumentali e prove non distruttive dei materiali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A02 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A05 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti A06 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A07 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A08 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A09 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A10 Basso grado di riciclabilità Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità A11 Impiego di materiali non durevoli Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi A12 Contenuto eccessivo di sostanze tossiche Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive. Manuale d'uso Pag. 22

24 Riparazione del copriferro Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti Si tratta di interventi che interessano il ripristino del calcestruzzo di copriferro delle strutture in c.a.. In genere la parte ammalorata presenta delle lesioni e delle sfarinature del calcestruzzo con o senza l'ossidazione delle armature. L'intervento prevede: - l'asportazione del calcestruzzo ammalorato fino ad arrivare alle parti consistenti della struttura; - la rimozione delle corrosioni dai ferri di armatura; - il trattamento anticorrosivo dei ferri di armatura con prodotti epossidici; - l'applicazione di una boiacca epossidica in dispersione di acqua e cemento per migliorare l'aderenza della nuova malta al vecchio calcestruzzo ed ai ferri presenti; - il ripristino delle sezioni originarie delle strutture mediante malte reoplastiche con ritiro compensato. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Prima di procedere alle operazioni di "riparazione del copriferro" verificare le caratteristiche del calcestruzzo; la disposizione delle armature; le condizioni statiche delle strutture attraverso ispezioni strumentali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A02 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A05 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti A06 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A07 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A08 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A09 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A10 Impiego di materiali non durevoli Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi A11 Contenuto eccessivo di sostanze tossiche Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive. Manuale d'uso Pag. 23

25 Rinforzi in betoncino armato Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti I rinforzi in betoncino armato consentono di consolidare elementi murari o pareti e setti in c.a esistenti attraverso l'applicazione su uno o entrambi i lati dell'elemento, di rete elettrosaldata di piccola maglia (generalmente 20x20 mm) fissata agli elementi mediante tondini da 6-8 mm ancorati al supporto e la successiva posa in opera di betoncino generalmente addizionato con fibre sintetiche. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Prima dell'applicazione provvedere ad eliminare gli strati di vecchio intonaco e di tutte le parti inconsistenti o mosse. Eseguire una accurata scarnitura dei giunti di malta mediante l'eliminazione di tutti i materiali friabili e poco consistenti. Successivo lavaggio con acqua in pressione di tutte le superfici oggetto dell intervento. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione degli elementi strutturali A02 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A03 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti A04 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A06 Basso grado di riciclabilità Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità A07 Impiego di materiali non durevoli Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi A08 Contenuto eccessivo di sostanze tossiche Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive. Manuale d'uso Pag. 24

26 INDICE 1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 2 2) Conformità ai criteri ambientali minimi pag. 9 3) Manutenzione del Viadotto di Corso Francia (Pavimentazione e Giunti) pag. 11 4) OPERE STRADALI pag. 12 " 1) Strade pag. 13 " 1) Pavimentazione stradale in asfalto pag. 14 " 2) Aree pedonali e marciapiedi pag. 15 " 1) Pavimentazione pedonale in lastre di travertino pag. 16 5) EDILIZIA : CHIUSURE pag. 17 " 1) Giunti per edilizia pag. 18 " 1) Coprigiunti pag. 19 " 2) Finitura superficiale pag. 20 " 3) Strato portante pag. 21 6) OPERE DI RIPARAZIONE STRUTTURE IN C.A. pag. 22 " 1) Interventi su strutture esistenti pag. 23 " 1) Trattamenti dalla corrosione dei ferri d'armatura pag. 24 " 2) Riparazione del copriferro pag. 25 " 3) Rinforzi in betoncino armato pag. 26 Manuale d'uso Pag. 25

27 Comune di Roma Provincia di Roma PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207) OGGETTO: COMMITTENTE: Manutenzione del Viadotto di Corso Francia (Pavimentazione e Giunti) ROMA CAPITALE 26/11/2018, ROMA IL TECNICO (Architetto Claudio Luzi) Roma Capitale Diprtimento Si.Mu. ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A. Manuale di Manutenzione Pag. 1

28 Comune di: Roma Provincia di: Roma PIANO DI MANUTENZIONE OGGETTO: Manutenzione del Viadotto di Corso Francia (Pavimentazione e Giunti) FASI DI REALIZZAZIONE Il piano di cantierizzazione fornisce le linee guida per la gestione degli interventi in progetto con l obiettivo di minimizzare gli impatti del cantiere INTERVENTI IN PROGETTO L esecuzione degli interventi previsti in progetto deriva dalla necessità di eliminare le principali criticità oggi presenti sul viadotto, e che si riassumono di seguito: L intervento di manutenzione straordinaria in progetto, prevede quanto segue: - il rifacimento della pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso modificato (strato di usura cm 4, strato di collegamento cm 6) per una superficie complessiva pari a circa 5100 mq e della segnaletica stradale orizzontale; la rimozione dei giunti stradali esistenti e fornitura e posa in opera di nuovi giunti di dilatazione impermeabili del tipo a tampone viscoelastico che garantisce scorrimenti fino a ±25 mm. Si prevede la sostituzione di tutti i giunti, in particolare: n.47 giunti sul viadotto A, n.40 giunti sul viadotto B, n.8 giunti sul viadotto C, n.7 giunti sul viadotto D, n.5 giunti sul viadotto E e n.14 giunti sul viadotto F ; il ripristino dei giunti in corrispondenza dei cordoli e dei marciapiedi in continuità con quelli stradali; interventi puntuali di ripristino corticale di calcestruzzo ammalorato su travi e soletta degli impalcati dei viadotti. Intervento di rifacimento della pavimentazione stradale La presenza di profonde ormaie ed avvallamenti evidenzia la perdita delle caratteristiche di resistenza della pavimentazione. Per potere essere efficace, l intervento dovrà quindi prevedere il rifacimento completo del pacchetto stradale esistente (binder ed usura). intervento in progetto prevede il rifacimento completo della pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso modificato (strato di usura cm 4, strato di collegamento cm 6).tabella seguente sono riportate le quantità di pavimentazione suddivisa per i vari tratti che compongono l opera nel suo complesso: dettaglio l intervento di ripristino tipologico prevede l esecuzione delle seguenti lavorazioni: Manuale di Manutenzione Pag. 2

29 Fasi di demolizione/scavo: - Fresatura della pavimentazione esistente per una profondità di 10 cm. - Fasi di ripristino/ricostruzione: - Prima mano di attacco con emulsione bituminosa da applicare sullo strato di base. Realizzazione del nuovo binder, dello spessore di 6 cm, in conglomerato bituminoso modificato. Seconda mano di attacco con emulsione bituminosa da applicare sullo strato di binder. Realizzazione del nuovo strato di usura, dello spessore di 4 cm, in conglomerato bituminoso modificato. Rifacimento della segnaletica orizzontale stradale. Si prevede inoltre la pulizia di tutte le griglie/caditoie o tombini presenti nell area di intervento,. Intervento di sostituzione dei giunti stradali I giunti stradali esistenti risultano molto deteriorati e in gran parte coperti da asfalto che nel tempo si è degradato ed aperto con conseguente soggezione sul traffico veicolare e percolazione di acque piovane sui piazzali sottostanti al viadotto. progetto è stata prevista la sostituzione di tutti i giunti esistenti con nuovi giunti del tipo a tampone viscoelastico, simili a quelli esistenti, adatti a sopportare scorrimenti per 50 mm ( ±25 mm) compatibili con gli scorrimenti massimi degli impalcati esistenti aventi luce di circa m.posa in opera dei nuovi giunti devono rispettare le indicazioni dettate al par delle norme NTC 2018.tabella seguente sono riportati le lunghezze dei giunti suddivise per viadotto.giunto a tampone è un giunto di dilatazione e articolazione composto da una mescola di mastice elastomerico modificato ed inerte basaltico realizzato in opera con un procedimento a caldo. Questo procedimento assicura una totale impermeabilità del prodotto finito. Il mastice utilizzato è una particolare miscela di bitume, polimeri e fillers formulati per garantire la massima elasticità del prodotto finito nelle più diverse condizioni climatiche e di traffico. intervento di sostituzione dei giunti prevede le seguenti lavorazioni: Taglio della pavimentazione fino alla quota estradosso soletta esteso a tutto il tratto di carreggiata interessato dai lavori (n. 2 tagli a distanza di circa 50 cm l'uno dall'altro a cavallo del giunto esistente); Demolizione e asportazione strato di pavimentazione e del giunto esistente; Pulizia del vano sede del giunto avendo cura di rimuovere i detriti per tutta la lunghezza della soletta; successivamente tutto il vano sarà asciugato e scaldato mediante aria calda compressa ; Posa in opera del dispositivo di drenaggio; Sigillatura del varco del giunto tramite scossalina per garantire la totale impermeabilità Posa in opera della piastra coprigiunto in lamiera zincata per evitare la fuoriuscita di Manuale di Manutenzione Pag. 3

30 aggregato durante la costruzione del giunto; Posa in opera di impermeabilizzazione con guaina sulla piastra coprigiunto; Posa in opera dell aggregato scaldato all interno del vano in strati successivi di spessore tra 20 e 40 mm; Lo strato finale di circa mm di aggregato e bitume miscelati sul posto; Compattazione con piastra vibrante fino a raggiungere il livello di pavimentazione circostante in assoluta complanarità; Stesa finale di legante bituminoso nella quantità necessaria a riempire i vuoti esistenti nello strato superiore del giunto. Intervento di sostituzione dei giunti sui cordoli e marciapiedi I giunti sui cordoli sono anch essi deteriorati con conseguente infiltrazioni delle acque piovane che percolano lungo le travi di impalcato e sui piazzali sottostanti al viadotto.progetto è previsto il ripristino di tutti i giunti presenti sui marciapiedi e cordoli in continuità con quelli stradali. L intervento di sostituzione dei giunti prevede le seguenti lavorazioni: Rimozione della copertina ove presente e pulizia del vano sede del giunto; Sigillatura del varco del giunto tramite scossalina in continuità con quella interposta nel varco del giunto stradale per garantire la totale impermeabilità Posa in opera di impermeabilizzazione con guaina coprigiunto; Riposizionamento della copertina e sigillatura con mastice del varco. Intervento di ripristino corticale di calcestruzzo ammalorato La parte corticale del calcestruzzo delle travi e soletta degli impalcati in c.a. risulta in qualche punto fortemente degradato con possibilità di distacco del copriferro con conseguente pericolo per i passanti e gli automobilisti che transitano negli spazi sottostanti al viadotto.pertanto previsti interventi puntuali di ripristino corticale di calcestruzzo ammalorato. intervento di ripristino prevede le seguenti lavorazioni: Rimozione del calcestruzzo ammalorato - Battitura delle superfici esterne in modo da individuare le parti di copriferro rigonfiate e in fase di distacco; Rimozione del calcestruzzo ammalorato ed inconsistente mediante martellinatura fino a trovare un supporto compatto. Le armature metalliche in vista devono essere liberate dal calcestruzzo a contatto con le stesse; Posizionamento di nuova armatura metallica collaborante in caso di notevole ossidazione dei ferri esistenti ed inghisaggio della stessa con apposite resine epossidiche; Pulizia con idrogetto delle superfici interessate dal ripristino e delle armature Manuale di Manutenzione Pag. 4

31 metalliche; Trattamento dei ferri esistenti - Trattamento protettivo dei ferri di armatura in vista mediante applicazione di prodotto rialcalinizzante anticorrosivo per la protezione; Ripristino corticale - Ricostruzione delle parti di calcestruzzo ammalorato mediante applicazione di Malta Strutturale di classe R3 antiritiro Tixotropica resistente ai solfati applicata a cazzuola o a spruzzo; Ricostruzione dei calcestruzzi mancanti e integrazione totale delle sezioni. Rasatura - Rasatura protettiva realizzata mediante applicazione in doppia mano per uno spessore totale di 3 mm. Verniciatura protettiva - Applicazione di rivestimento protettivo resistente all abrasione per ambienti altamente aggressivi dal punto di vista chimico e resistente ai solfati, mediante l utilizzo di resina applicata in doppia mano a pennello o a spruzzo sul contesto urbano in cui viene a collocarsi, e con la circolazione del trasporto pubblico e privato.pianificazione delle attività di cantiere proposta in questa sede è stata quindi strutturata in modo tale che, durante i lavori, sia minimizzato quanto più possibile il disturbo al traffico veicolare. Cantiere Base Il cantiere base è posizionato nell area sottostante al viadotto nei pressi del parcheggio di via Norvegia con accesso sia dal lato di via Norvegia e sia dal lato di via Svezia. La recinzione di cantiere sarà delimitata da recinzione costituita da pannelli di rete elettrosaldata sostenuti da basamenti in cls. All'interno del cantiere base saranno posizionati: 1 Monoblocco adibito ad uffici, n 1 Locale Spogliatoio, n 1 Locali Wc chimici, n 1 Locale Refettorio, Area di Carico e scarico materiali Area di Stoccaggio Materiali Fasi di realizzazione Al fine di minimizzare il disturbo alla circolazione veicolare, i lavori di rimozione e ricostruzione verranno realizzati per fasi. In dettaglio, sono state previste 6 macrofasi di realizzazione, di seguito descritte. - Macrofase 1 Rifacimento pavimentazione stradale Manuale di Manutenzione Pag. 5

32 MACROFASE 1A - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTI A-C1B - SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. GRA - VIADOTTI B-E ) Allestimento cantiere temporaneo, perimetrazione area cantiere mobile e posa in opera segnaletica provvisoria (Art. 21 Nuovo Codice della Strada) ) Fresatura della pavimentazione esistente sp. 10 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Binder 6 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Usura 4 cm ) Smobilizzo del cantiere temporaneo e apertura al traffico - Macrofase 2 Rifacimento pavimentazione stradale MACROFASE 2A - SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTI A-C2B - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. GRA - VIADOTTI B-E ) Allestimento cantiere temporaneo, perimetrazione area cantiere mobile e posa in opera segnaletica provvisoria (Art. 21 Nuovo Codice della Strada) ) Fresatura della pavimentazione esistente sp. 10 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Binder 6 cm ) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Usura 4 cm ) Smobilizzo del cantiere temporaneo e apertura al traffico - Macrofase 3 Rifacimento pavimentazione stradale - MACROFASE 3A - SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTO C - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. CENTRO - VIADOTTO D MACROFASE 3B - SEMICARREGGIATA DI DESTRA IN DIR. GRA - VIADOTTO E SEMICARREGGIATA DI SINISTRA IN DIR. GRA - VIADOTTO F 3.1) Allestimento cantiere temporaneo, perimetrazione area cantiere mobile e posa in opera segnaletica provvisoria (Art. 21 Nuovo Codice della Strada) 3.2) Fresatura della pavimentazione esistente sp. 10 cm 3.3) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Binder 6 cm 3.4) Rifacimento nuova pavimentazione stradale - Strato di Usura 4 cm - 3.5) Smobilizzo del cantiere temporaneo e apertura al traffico - Macrofase 4 Rifacimento giunti MACROFASE 4A - RIFACIMENTO GIUNTI SUI VIADOTTI A-C-D4B - RIFACIMENTO GIUNTI SUI VIADOTTI B-E-F ) Allestimento cantiere temporaneo ) Realizzazione nuovi giunti Manuale di Manutenzione Pag. 6

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