LA MORTE. 58
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- Romina Serafini
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1 LA MORTE La morte è la separazione dell anima e del corpo e l introduzione dell uomo nel mondo invisibile. Viene definita come il sonno, andare per la via della quale non vi è ritorno, ritornare alla polvere, ecc La morte è il primo effetto esteriore e visibile, o manifestazione, del peccato, e sarà l ultimo effetto del peccato dal quale saremo salvati (Romani 5:12; 1Corinzi 15:26). Il Salvatore ha abolito la morte ed ha portato vita e immortalità (incorruttibilità) alla luce della Parola: 1Timoteo 1:10. La parola abolire significa annullare o rendere negativo. La morte viene annullata come sentenza di condanna e la vita viene offerta a tutti. Per quanto la morte continui, essa diventa la porta della vita per coloro che accettano il Signore Gesù Cristo. In quale modo è collegata la morte con l immortalità? Vi sono due termini, immortalità e incorruttibilità, entrambi usati alla risurrezione del corpo (1Corinzi 15:53-54). Immortalità significa non soggetto alla morte e nella Parola è applicata al corpo, l immortalità dell anima è sottintesa. I fedeli sono mortali, perché il loro corpo è soggetto alla morte. Dopo la risurrezione ed il rapimento conseguiranno l immortalità, cioè corpi glorificati, non soggetti alla morte. Anche gli empi hanno una risurrezione; la loro intera condizione eterna sarà la separazione da Dio, essi hanno un esistenza, ma non la comunione con Dio e la glorificazione del corpo, essi esistono coscientemente in una condizione di condanna (Giovanni 5:29). Nel Vecchio e nel Nuovo Testamento la morte è la separazione dell anima dal corpo, il corpo muore e va alla polvere, l anima e lo spirito continuano ad esistere coscientemente nel mondo invisibile (2 Corinzi 5:6-9) con la morte la nostra l anima non si addormenta come alcuni professano, la dottrina del sonno dell anima, ma è ben sveglia (Apocalisse 7:9-10). Pertanto l uomo è mortale, essendo il suo corpo soggetto alla morte, però l anima e lo spirito sono immortali, sopravvivono alla morte del corpo. L immortalità è futura (Romani 2:7; 1Corinzi 15:53-54), si riferisce alla glorificazione dei nostri corpi mortali alla risurrezione, la vita eterna è una possessione presente (nel nostro spirito) non viene alterata dalla morte del corpo se perseveriamo fino alla fine, errato pensare salvato per sempre salvato. La vita eterna raggiungerà la perfezione al ritorno di Cristo e sarà vissuta in un corpo glorificato e non più soggetto alla morte. La morte fisica è la separazione dell anima dal corpo e consiste nella transizione dal mondo visibile al mondo invisibile. Per il credente, la morte fisica decreta l entrata in Paradiso e in presenza di Gesù Cristo (2Corinza 5:1, 8; Filippesi 1:23), per l incredulo, invece, decreta l ingresso nell Ades (Luca 16:22,23; Matteo 10:28; Apocalisse 20:13). La condizione intermedia è la condizione dell anima tra la morte fisica e la risurrezione. Per il credente, la risurrezione avrà luogo al ritorno di Cristo, mentre l incredulo avrà luogo solo dopo il Giudizio Finale. Dopo la morte, gli increduli andranno immediatamente nell Ades, dimora degli empi deceduti. Prima della venuta di Gesù, i giusti e gli empi andavano nel soggiorno dei morti (Sheol), dove c erano due parti separate da un abisso invalicabile (Luca 16:22-31; Genesi 37:35; Deuteronomio 32:22; Ezechiele 32:23-24). Nel Vecchio Testamento il termine ebraico sheol è reso con inferno e tomba. Nel Nuovo Testamento si parla di soggiorno dei morti definita hades. 58
2 Il termine ebraico usato in riferimento alla condizione di perdizione o allo stagno di fuoco era gehenna che viene anche sostituito da inferno. Gehenna è un termine che indicava il fuoco perpetuo con cui si ardevano i rifiuti nella valle di Imnom, vicino a Gerusalemme. Poiché gli empi entreranno nella perdizione finale solo dopo il Giudizio Finale, quando saranno gettati nello stagno di fuoco, il termine inferno non dovrebbe essere usato in riferimento alla condizione presente degli empi deceduti. L inferno, che è lo stagno di fuoco, è vuoto perché gli empi si trovano nell Ades e attendono la risurrezione di Gesù per il giudizio. L Ades, però, è un luogo di sofferenza, come vediamo nel racconto che riguarda il ricco e Lazzaro (Luca 16:23; 1 Pietro 3:19). La condizione intermedia dei giusti è definita paradiso. Gesù disse al ladro che stava per morire sulla croce: Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso. Dopo la risurrezione di Gesù, la dimora dei giusti fu trasferita dallo Sheol al Paradiso. Gesù scese personalmente nel soggiorno dei morti sheol e lo scosse riportando un gran numero di prigionieri, portando via dallo sheol i giusti e li condusse con Sé in Paradiso. Tutti i Cristiani, morti e viventi, hanno già la vita eterna, ma non avranno l immortalità fino alla risurrezione, al ritorno del Signore Gesù Cristo. Il Nuovo Testamento conosce solo due classi, i salvati ed i non salvati. Il destino di ogni classe viene determinato in questa vita, che è il solo periodo di opportunità che venga menzionato. La morte chiude il periodo di opportunità, poi segue per tutti il giudizio davanti al Trono Bianco, ci sarà il Signore Gesù Cristo non più per perdonare ma per giudicare, secondo le opere fatte nel corpo. I vincitori (coloro che hanno perseverato fino alla fine) regneranno con il Signore Gesù Cristo nella Nuova Gerusalemme, coloro che hanno seguito satana andranno a finire con lui nel lago di fuoco. (Apocalisse 20:14; Ebrei 9:27; 2Corinzi 5:10). Si parla spesso della preghiera ai (Santi), quindi ai defunti, un santo è uno dei pochi che, a motivo delle buone opere compiute mentre era in vita, viene dichiarato santo dopo la sua morte: "beatificando alcuni dei fedeli, cioè, proclamando solennemente che essi hanno praticato eroica virtù e hanno vissuto in fedeltà alla grazia di Dio, si riconosce il potere dello Spirito di Santità dentro di sè proponendo i santi come modelli ed intercessori". E per questo è bene precisare cosa significa la parola santo nella Bibbia. Secondo la Bibbia, ogni credente che ha accettato il Vangelo e ha ricevuto personalmente Gesù Cristo come proprio Salvatore e Signore, continuando nel processo della salvezza fino alla fine che è la santificazione, è un santo. L'apostolo Paolo, ad esempio, scrisse queste parole a tutti i santi (cioè ai Cristiani viventi) in Roma: "...a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati a essere santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo" (Romani 1:7 - si vedano anche, in particolare, Filippesi 1:1 e 2 Corinzi 1:1). 59
3 Molti altri versi spiegano la stessa verità: "A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo" (Efesini 3:8). "Ed Egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo" (Efesini 4:11-12). Riferimenti che riguardano i santi cioè coloro che sono viventi e lavorano per il Regno dei Cieli. Si vedano anche: Atti 9:32; 9:41; Romani 8:27; 12:13; 15:25; 15:26; 15:31; 16:2; 16:15, ecc Il Signore detesta la negromanzia, cioè il cercare contatto con i defunti: NUOVA RIVEDUTA Deuteronomio 18: Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, 11 né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, 12 perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. 13 Tu sarai integro verso il SIGNORE Dio tuo; NUOVA DIODATI Deuteronomio 18: Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco, né chi pratichi la divinazione, né indovino, né chi interpreta presagi, né chi pratica la magia, 11 né chi usa incantesimi, né un medium che consulta spiriti, né uno stregone, né chi evoca i morti, 12 perché tutti quelli che fanno queste cose sono in abominio all'eterno; e a motivo di queste abominazioni, l'eterno, il tuo DIO, sta per scacciarli davanti a te. 13 Tu sarai integro davanti all'eterno, il tuo DIO; Perchè questa dottrina? Si è deviati dalla definizione scritturale di "santo" e se ne ha ideata una nuova, erudendo i fedeli a pregare i santi defunti. La domanda è: perché pregare altri, quando l'iddio dell'universo è in cielo e attende le nostre preghiere per ascoltarci e risponderci? I defunti sono nostri intercessori? Secondo alcune credenze, i santi defunti "intercedono per noi presso il Padre". Ma noi Cristiani sappiamo che Gesù Cristo è il nostro unico intercessore. La Bibbia dichiara che non ve ne sono altri: "Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù" (1 Timoteo 2:5). 60
4 "Egli (Gesù) può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro" (Ebrei 7:25). Insegnare il contrario è una tradizione inventata dagli uomini, contraria alla Parola del Signore. Infatti, questa pratica di avere comunione con i morti è pericolosamente simile alla negromanzia, una pratica severamente condannata da Dio (si legga ad esempio Deuteronomio 18:10-12),. Ho sentito dire a delle persone che hanno potuto parlare con i loro morti, mediante la preghiera oppure partecipando a delle sedute spiritiche. Che c'è di vero in tutto ciò? Che dice la Bibbia a tale proposito? Queste persone non hanno parlato con i loro cari morti, ma si sono illusi di avere parlato con essi. Hanno inconsapevolmente parlato con delle entità demoniache, le quali conoscono i particolari della vita delle persone morte evocate e sono quindi in grado di imitarle perfettamente. Il fine che si prefiggono questi spiriti è quello di sedurre i viventi e renderseli soggetti (ad esempio, un padre che crede di stare parlando col figlioletto morto, farà qualsiasi cosa questi gli dirà). Proprio per questo motivo la Bibbia condanna qualsiasi forma di spiritismo - sia chi evoca gli spiriti dei defunti, che chi va a consultare gli spiriti. Dio ha detto: "Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né chi interroghi i morti, perché tutti quelli che fanno queste cose sono in abominio all'eterno" (Deut. 18:10-12), ed anche: "Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l'eterno, l'iddio vostro" (Levitico 19:31). Il re Saul fu fatto morire da Dio per aver consultato gli spiriti: "Così morì Saul, a causa dell'infedeltà che egli aveva commessa contro il Signore, per non aver osservato la parola del Signore, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato il Signore. E il Signore lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figlio d'isai" (1 Cronache 10:13-14). Termino con le parole del profeta Isaia: "Se vi si dice: «Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza!» Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora! Andrà errando per il paese, affranto, affamato; quando avrà fame, si irriterà, maledirà il suo re e il suo Dio; volgerà lo sguardo in alto, lo volgerà verso terra, ed ecco, non vedrà che difficoltà, tenebre, oscurità piena d'angoscia, e sarà sospinto in fitte tenebre" (Isaia 8:19-22). Purgatorio: La Chiesa Cattolica insegna, che le persone che hanno condotto vie imperfette dovranno trascorrere del tempo nel purgatorio affinché i loro peccati e le loro imperfezioni siano purificati. In base alla gravità delle loro offese, il periodo di tempo trascorso varia, terminando solo con il Giudizio Finale. Secondo questo insegnamento, il periodo trascorso nel purgatorio può essere 61
5 abbreviato grazie ai doni resi alla Chiesa, o mediante preghiere o messe offerte dai parenti. Il culto di suffragio (voto favorevole, preghiere, appoggio, sostegno). La Bibbia, negando il purgatorio, nega anche ogni possibilità di suffragio in favore di coloro che i sono in purgatorio ad espiare i loro debiti. Il suffragio, dunque, è un'invenzione religiosa al pari del purgatorio. La dottrina del purgatorio non può essere avvalorata dalle Scritture perché si basa su un brano tratto da un libro apocrifo 2 Maccabei 12, i libri apocrifi non fanno parte del Canone delle Scritture. Nessun riferimento delle Scritture parla delle sofferenze del purgatorio. La Parola insegna che il Sangue di Gesù è sufficiente a purificare il peccato confessato e secondo cui la salvezza si riceve per grazia, mediante la fede nell opera del Signore Gesù Cristo. La Parola del Signore ci ricorda che "ciascuno porterà il suo proprio carico" (Galati 6:5) e che nessuno "può in alcun modo redimere il fratello, né dare a Dio il prezzo del riscatto d esso" (Salmo 49:7). Come si può quindi credere che i vivi possono in qualche maniera offrire a Dio un sacrificio espiatorio per i morti? Il suffragio è una dottrina contraria agli insegnamenti del Signore. L'unico sacrificio propiziatorio che ha valore è quello compiuto da Gesù Cristo quando offrì se stesso sulla croce per i nostri peccati; ed esso, come dice la Bibbia, è stato compiuto una volta per sempre e quindi è irripetibile. Ed oltre a ciò esso può giovare solo ai vivi, nel senso che ne possono beneficiare solo i viventi, per coloro infatti che lo accettano c'è la remissione dei peccati assicurata per l'eternità. Ma quanto a coloro che sono morti nei loro peccati questo sacrificio non può più in alcun modo servire essendo finito per loro il tempo in cui potevano credere in esso ed essere perdonati. Nessun cosiddetto sacrificio espiatorio (che sia la messa, o un'elemosina, o altro) offerto per loro da coloro che sono rimasti sulla terra potrà mai servirgli. Oggi è il giorno della grazia, il giorno in cui tu e i tuoi cari che sono in vita potete volgervi al Signore e ricevere la salvezza mediante la fede in Lui. La preghiera ai defunti 1) I defunti non ci vedono e non ci ascoltano. Dobbiamo poi ricordare che la parola di Dio condanna severamente il parlare con i defunti e considera questa pratica NEGROMANZIA (celebrazione dei morti, stregoneria). Ogni contatto o rivelazione da essi, è una comunicazione con dei demoni. Solo Gesù siede alla destra del Padre. 2) Il culto va reso solo a Dio e le preghiere solo a Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini (Atti 4:12). E rivolgersi a qualcun'altro per intercessione è peccato di IDOLATRIA. Infatti, quando nella Bibbia Gesù ci incoraggia ad intercedere per i nostri fratelli in preghiera, si rivolge a noi santi (=credenti) viventi e le preghiere vanno rivolte da noi a Gesù, unico mediatore, per aiutare una persona vivente, un nostro parente, un nostro 62
6 amico, ecc. Mai per una persona già defunta! E mai ad un defunto che interceda per noi presso il Padre! 1. Dio nella Bibbia proibisce espressamente di consultare gli spiriti, con e senza l'aiuto degli spiritisti; tale proibizione indica che vi è del male e del pericolo in questa pratica (Levitico 19:31; 20:6,7; Isaia 8:19). È inutile che gli spiritisti citino l'esempio di Saul, perché quell'infelice morì per aver consultato un'evocatrice (I Cronache 10:13). 2. I morti sono sotto il controllo di Dio, che è Signore della vita e della morte, e non possono quindi essere soggetti ai medium. Si veda ad esempio Romani 14:9. Il racconto del ricco e di Lazzaro prova che non è consentito, a coloro che si sono dipartiti da questa terra, comunicare con i viventi (Luca 16). 3. Nonostante sia stato provato che spesso il fenomeno dello spiritismo è inganno, vi è qualche realtà in esso. I defunti sono sottoposti al controllo di Dio e non possono comunicare con i viventi, ma le manifestazioni spiritiche e i loro messaggi provengono da spiriti seduttori e mendaci (I Timoteo 4:1). Molti di coloro che abbracciano lo spiritismo o consultano i medium, sono spesso persone che hanno rigettato la fede in Gesù e che non hanno mai fatto un incontro personale con Lui. Quelli che Lo hanno conosciuto e credono nelle Scritture ricevono aiuto, pace, e luce sufficiente sulle cose che concernono sia questo mondo che il mondo che sta al di là della tomba. 63
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