ALTRE METE NIGHT AND DAY

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1 STAGIONE ALTRE METE NIGHT AND DAY

2 Torino, Conservatorio G. Verdi domenica 20 ottobre 2013 ore martedì 22 ottobre 2013 ore Gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino Sergio Lamberto maestro concertatore Emanuele Arciuli pianoforte NIGHT AND DAY Cascate di luce, con un pianista c he accende l orchestra e gli archi impegnati a risplendere. Poi languori tenebrosi, con la più struggente Pagina mai dedicata alla notte. È il ritmo della vita, per una volta concentrato In un solo concerto.

3 La notte e il giorno, in musica, non hanno orari. Non sono due momenti che corrispondono al modo in cui misuriamo il tempo, ma sono piuttosto due poli atmosferici, due campi dell espressione. Si potrebbe pensare che la musica moderna abbia avuto un rapporto privilegiato con la notte, passando dalla serenate alle marce militari della ritirata, e dal gioco di maschere di cui può essere emblema il Don Giovanni di Mozart fino al rapporto fra il buio e la verità del cuore così radicalizzato da Wagner nel Tristano e Isotta. Anche il giorno ha le sue prerogative musicali e introduce un principio di chiarezza espositiva laddove la notte, come accade sempre, rende più malleabili e indistinti i confini tra le cose e le anime. Dag Wirén ( ) Serenata per orchestra d archi op. 11 Preludium Andante espressivo Scherzo Marcia Prima esecuzione a Torino Dag Wirén ha scritto il suo brano più fortunato, la Serenata per archi op. 11, nel 1937, cioè poco dopo essere tornato in Svezia da un periodo di studio trascorso a Parigi. Qui Wirén era entrato in contatto con autori come Arthur Honegger e Igor Stravinskij, allora nel pieno del suo periodo neoclassico, e aveva ascoltato la Sinfonia classica di Prokof ev, molto vicina al clima della sua Serenata. La luminosità della musica di Prokof ev si riflette, infatti, nella chiarezza espositiva di Wirén, nel suo guardare a Mozart come a un modello di definizione del materiale musicale, il più possibile trasparente e preciso. Più che notturna, l atmosfera è crepuscolare e alterna episodi arcaicizzanti, pastorali (nel Preludio di apertura) al brio dello Scherzo e della Marcia finale, lasciando alla fantasia notturna solo alcuni squarci dell Andante espressivo, il movimento che più si avvicina alla fisionomia abituale di una Serenata. Francesco Antonioni (1971) Preludi riflessi per pianoforte e archi commissione Oft - prima esecuzione assoluta I. Scorrevole e cantabile II. Presto, scorrevole III. Calmo e sereno Quartetto I????????? viola????????? violoncello Quartetto II????????? viola????????? violoncello Dal 2010 Francesco Antonioni ha iniziato a comporre una serie di composizioni per pianoforte che ha scritto abitano un luogo della musica denso di riferimenti e di citazioni ma non ne traggono nessuna in modo esplicito. Successivamente, su commissione dell Orchestra Filarmonica di Torino, Antonioni ha esteso l orizzonte sonoro di quelle prime composizioni, tenute a battesimo nella versione pianistica da Emanuele Arciuli, aggiungendo un orchestra d archi in funzione di specchio e di confronto analitico. Il nuovo titolo, Preludi riflessi, allude precisamente all intreccio di due parti sonore che evolvono insieme da un atmosfera iniziale di stabilità verso un punto di fuga via via più astratto e divagante, quasi che si passasse gradatamente dal giorno alla notte, o meglio dalla luce morente del tramonto allo stato di sospensione dell imbrunire. Franz Joseph Haydn ( ) Concerto in fa maggiore per pianoforte e orchestra d archi Hob. XVIII n. 7 (Trascrizione di Klaas Weelink) Moderato Adagio Allegro Nel catalogo delle opere di Haydn, il Concerto in fa maggiore Hob. XVIII:7 figura oggi tra le composizioni di dubbia attribuzione e viene spesso associato al nome di un altro possibile autore, Georg Christoph Wagenseil, clavicembalista e organista viennese molto considerato dai contemporanei e molto stimato, come ci è noto, dallo stesso Haydn. Tra gli elementi a favore di questa attribuzione c è lo stile galante del Concerto, punto di approdo per Wagenseil intorno al 1770 e punto di partenza, in fondo, per Haydn, che non avrebbe tardato a prendere le distanze dal prolungamento del barocco nel rococò. Haydn, oltretutto, non era un pianista che potesse competere con i migliori in circolazione, e in un epoca nella quale i Concerti solistici erano di solito eseguiti dagli autori preferiva limitare, proprio per questo, la sua produzione. L elemento diurno è comunque prevalente in questa pagina brillante, nella quale la semplicità e la chiarezza si coniugano con un allegria aristocratica, raffinata, più distaccata forse di quanto Haydn avrebbe mostrato di voler fare attingendo, nei suoi Concerti, anche alle matrici della musica popolare. ***

4 Arnold Schönberg ( ) Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) op. 4 Trascrizione per orchestra d archi dell Autore, 1943 Grave Animato Poco allegro Grave Adagio Più mosso, moderato Adagio Arnold Schönberg compose Verklärte Nacht nel 1899 per sestetto d archi. Più avanti, nel 1917, ne elaborò una versione per orchestra d archi che sottopose ulteriormente a revisione nel Si tratta dunque di un lavoro giovanile ancora fortemente legato alla lezione di quelli che allora egli sentiva come suoi maestri elettivi: Wagner, Zemlinsky, Richard Strauss, Brahms, il quale in fondo aveva dato al sestetto d archi alcune pagine memorabili su cui Schönberg non avrebbe smesso di riflettere. Ma pur nel rispetto di questi antecedenti, il giovane costruisce una partitura cangiante, inquieta, i cui punti di equilibrio sembrano continuamente smentiti dall intervento di nuove idee melodiche, dall apparizione di armonie inaspettate, da una forza espressiva capace davvero di dare corpo musicale al poema di Richard Dehmel dal quale trae spunto. Una donna confessa all uomo che ama di aspettare un figlio non suo. All inizio la tensione altissima produce un senso di claustrofobia, come se la musica accumulasse energie che rimangono chiuse entro pareti buie. Lentamente, però, la situazione si rasserena e la luce di una notte chiarissima illumina i due personaggi e un perdono esausto, dolcissimo, promana da un armonia esuberante e contagia i due personaggi portandoli verso una riconciliazione catartica, parola che forse potrebbe tradurre meglio, sia pure non letteralmente, l aggettivo trasfigurata del titolo tedesco. La notte che porta con sé l autenticità dei sentimenti, e non l ipocrisia delle relazioni socialmente accettate, non è qui nemica del giorno, com era per Wagner, ma è il suo prologo. È la catarsi, appunto, che svolge il giorno dal gomitolo della notte proprio come un discorso si sviluppa a partire da un nucleo di verità che lo governa e lo orienta. Testi a cura di Stefano Catucci Emanuele Arciuli si è imposto come una delle voci più originali e interessanti della nuova scena concertistica. Il suo repertorio spazia da Bach alla musica d oggi, di cui con speciale riferimento agli Stati Uniti è considerato uno dei più convinti interpreti dagli stessi compositori, con molti dei quali ha stabilito un proficuo rapporto di stima e collaborazione. Il suo interesse per la cultura degli indiani d America ha inoltre ispirato uno speciale progetto eseguito nel novembre 2008 allo Smithsonian Museum di Washington, e continua nella costante e intensa collaborazione con i maggiori musicisti nativi americani. Arciuli suona regolarmente per le maggiori istituzioni musicali italiane, oltre che per il Miller Theater di New York, l Indianapolis Symphony Orchestra, l Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, l Orquestra Sinfonica Brasileira di Rio de Janeiro, il RedCat di Los Angeles, il Festival Pianistico di Miami. Ha suscitato grande interesse da parte della critica internazionale il ciclo delle Round Midnight Variations, un gruppo di composizioni espressamente scritte per lui nel 2001 da 16 fra i maggiori autori statunitensi, tra cui Babbitt, Rzewski, Torke, Daugherty, Bolcom, Harbison, che si è imposta come una delle più significative raccolte pianistiche dei nostri giorni. Plurimo per 2 pianoforti e orchestra di Claudio Ambrosini, eseguito alla Biennale di Venezia con Libetta, Valade e l Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, è stato premiato con il Leone d Oro Fra i compositori che hanno scritto per lui Michael Nyman (Piano Concerto n. 2), George Crumb (Eine Kleine Mitternachtmusik), numerosissimi autori italiani e americani, con più di quindici prime esecuzioni di lavori per pianoforte e orchestra. Arciuli ha inciso numerosi cd per Chandos, Bridge, VAI e Stradivarius, tra i quali l integrale pianistica di Berg e Webern e, in prima mondiale, il Concerto per pianoforte e orchestra di Bruno Maderna. L album dedicato a George Crumb, inciso per Bridge, ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards mentre il cd Stradivarius contenente musiche di Adams e Rzewski è stato votato dalla critica come miglior disco italiano del Ha pubblicato il volume Rifugio intermedio - Il pianoforte contemporaneo tra Italia e Stati Uniti per il Teatro di Monfalcone e di recente Musica per pianoforte negli Stati Uniti per la Edt. Mario Bortolotto gli ha dedicato una delle dieci monografie sugli interpreti italiani di oggi, su RaiRadioTre. È titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e dal 1998 è frequentemente professore ospite al College Conservatory of Music di Cincinnati e in altre università americane. Nel 2011 gli è stato conferito il Premio Abbiati della critica italiana come miglior solista.

5 Frutto del lavoro appassionato e costante di Sergio Lamberto, primo violino dell Oft e animatore indiscusso della formazione, Gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino hanno ormai raggiunto una meritata autonomia, pur senza venir meno al loro ruolo di cuore pulsante dell intera orchestra. I solisti con i quali hanno collaborato, il pubblico e la critica riconoscono nelle loro esecuzioni la fondamentale attenzione al dettaglio, ma anche l allegria e la partecipazione emotiva che caratterizza ogni concerto, segno tangibile del piacere che ogni membro del gruppo prova nel fare musica. Nelle scorse stagioni, gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino hanno suonato, oltre che a Torino, in numerosi centri piemontesi e italiani, tra i quali Napoli, Venezia, Trieste, L Aquila, Ferrara, Bari, Bergamo, Campobasso, La Spezia, Pescara, Pinerolo, Salò, Viterbo, Monforte d Alba, Venaria Reale, Sulmona, Savona, Messina e in Svizzera, insieme a solisti come Anna Kravtchenko, Giampaolo Pretto, Chloë Hanslip, Leticia Moreno, Liza Ferschtman, Mihaela Martin, David Geringas, Isabelle van Keulen, Robert Cohen, Filipp Kopachevsky, Filippo Gamba, Emanuele Arciuli, Enrico Bronzi, Simonide Braconi, Giuseppe Albanese. Sergio Lamberto è stato primo violino solista dell Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, dell Orchestra da Camera di Torino, dell Orchestra Sinfonica Abruzzese e dal 1991 ricopre lo stesso ruolo nell Orchestra Filarmonica di Torino. È il violinista del Trio di Torino (con Giacomo Fuga e Umberto Clerici), con cui ha vinto il primo premio di musica da camera al Concorso Internazionale Viotti di Vercelli nel 1990, il secondo premio all International Chamber Music Competition di Osaka e al Concorso Internazionale di Trapani. Con il Trio di Torino ha suonato nell ambito dei più importanti festival e per le più prestigiose associazioni musicali in Italia, Austria, Germania, Svizzera e Giappone, effettuando inoltre incisioni discografiche per l etichetta RS. È primo violino concertatore de Gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino, formazione con la quale ha tenuto concerti nelle più prestigiose sedi concertistiche italiane, collaborando con solisti di fama internazionale. Recentemente ha ricoperto il ruolo di preparatore dei primi violini presso l Orchestra Giovanile Italiana a Fiesole. Dal 1982 è docente di violino presso il Conservatorio di Torino.

6 PROSSIMO CONCERTO: martedì 12 novembre 2013 Torino, Conservatorio G. Verdi ore 21 Coro Giovanile Italiano Lorenzo Donati, Dario Tabbia direttori Duo Frosini-Baggio pianoforte IL CORO GIOVANILE ITALIANO Musiche di Bettinelli, Lauridsen, Stroope, Dallapiccola, Petrassi, Gould, Brahms

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