NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura

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1 NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura Nome indicatore DPSIR Fonte dati Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura Obiettivo Descrivere la distribuzione del Valore Ecologico per il territorio regionale S Disponibilità dati Carta della Natura (ARPA Puglia - ISPRA) Copertura Temporale Spaziale Stato Trend *** 2013 R - Descrizione indicatore Il Valore Ecologico (VE) di un biotopo si calcola basandosi su un set di indicatori che considera: la presenza di aree e habitat istituzionalmente segnalate e in qualche misura già vincolate da forme di tutela (inclusione del biotopo in un SIC, una ZPS o un area Ramsar); gli elementi di biodiversità che caratterizzano i biotopi (inclusione nella lista degli habitat di interesse comunitario All. 1 Dir. 92/43/CEE; presenza potenziale di vertebrati e di flora a rischio di estinzione); i parametri strutturali riferiti alle dimensioni, alla diffusione e alle forme dei biotopi (ampiezza; rarità; rapporto perimetro/area). L indicatore descrive la distribuzione del VE complessivo per il territorio regionale, rappresentato mediante cinque classi (alta, bassa, media, molto alta, molto bassa) dove ad ogni classe corrisponde una percentuale di territorio regionale che vi appartiene. Inoltre, l'indicatore consente di distinguere quali habitat ricadono nelle classi a maggior VE ed, infine, di confrontare la distribuzione del VE rispetto alla distribuzione delle aree protette regionali istituite. Per la costruzione dell'indicatore sono stati utilizzati i risultati della Carta della Natura alla scala 1: prodotta per la regione Puglia da ARPA Puglia ed ISPRA. Obiettivo L indicatore consente di effettuare considerazioni in merito alla distribuzione spaziale del Valore Ecologico a scala regionale: per le classi di Valore Ecologico alto e molto alto evidenzia quanti sono e quali sono i più rappresentati tipi di habitat in esse ricadenti e consente un confronto tra tali aree e quelle sottoposte a tutela, fornendo utili indicazioni ai fini della individuazione di ulteriori aree da proteggere o in generale ai fini della pianificazione territoriale di livello nazionale e regionale. Stato indicatore - anno 2013 La prima figura illustra la distribuzione del VE sul territorio regionale. Si nota innanzitutto come l immagine della divisione in classi segua quasi per intero quella delle divisioni paesaggistiche e fisiografiche della Puglia: l area che risalta maggiormente è quella del Gargano, essa rappresenta per la regione un vero e proprio serbatoio di naturalità. Aree di notevole importanza per quanto riguarda il VE si trovano anche nell altopiano delle Murge e nei monti Dauni, che mostrano la presenza di biotopi a VE alto e molto alto di dimensioni rilevanti, mentre nell arco Jonico tarantino e nella penisola Salentina è possibile trovare biotopi 1

2 che presentano VE elevato distribuiti in piccoli lembi lungo la costa. Nell area geografica del Tavoliere, caratterizzata dalla rilevante presenza di ambienti coltivati, anche a carattere intensivo, sono presenti formazioni lineari a naturalità considerevole in corrispondenza dei corsi fluviali dell Ofanto, del Carapelle e del Cervaro. Mappa delle classi di Valore Ecologico dei biotopi della regione Puglia Complessivamente i biotopi con classi di VE basso e molto basso rappresentano il 64% del territorio mentre quelli che rientrano in classi di VE medio, alto e molto alto ne rappresentano il 27%. Gli habitat antropici, non compresi nella valutazione rappresentano il 9% del territorio. Percentuale di territorio della regione Puglia nelle classi di Valore Ecologico Molto bassa Bassa Media Alta Molto alta Habitat antropici 2

3 Percentuale di superficie per classe Valore Ecologico per ogni tipo di habitat 3

4 4

5 Questi dati rispecchiano l impronta decisamente agricola della regione pugliese che, nonostante l intenso sfruttamento, conserva quasi un terzo del proprio territorio con rilevanti segni di naturalità. Gli habitat di derivazione antropica, che hanno grandi estensioni, lasciano però spazio ad una grande diversità di ambienti che, seppur poco estesi rappresentano un patrimonio naturale molto importante all interno del territorio regionale. Sebbene dal punto di vista dell estensione la maggior parte del territorio ricada in classi di VE basso e molto basso, analizzando nella prima tabella le tipologie di habitat presenti è possibile notare che degli 80 tipi di habitat presenti in Puglia solo 11 ricadono in classi di VE medio basso e molto basso, mentre la maggior parte (63 habitat su 80) ricadono per più del 50% della loro estensione nelle classi di VE Alta e Molto Alta. La seconda tabella mostra, invece, come l'89,7% delle aree a VE molto alto e il 58,6% delle aree ad alto VE risultano incluse nelle perimetrazioni delle aree protette istituite (Parchi Nazionali, Riserve Naturali Statali, Parchi Naturali Regionali, Riserve Naturali Orientate Regionali), dei siti Natura 2000 e delle aree Ramsar individuate sul territorio regionale, per un totale percentuale di 77,2%. Viceversa il 22,8% delle aree a molto alto ed alto VE risultano escluse (rispettivamente il 10,3% e il 41,4%). Superfici delle aree ad alto e molto alto Valore Ecologico incluse ed escluse dalle aree tutelate (aree protette, siti Natura 2000, aree Ramsar) Valore Ecologico Ha In aree protette/ SIC/ZPS/Ramsar % Escluse da aree protette/sic/zps/ Ramsar Molto Alto , ,0 89,7% ,8 10,3% Alto , ,0 58,6% ,7 41,4% Totale , ,0 77,2% ,5 22,8% % L'ultima figura pone in relazione la distribuzione del VE in Puglia con le perimetrazioni di aree protette, siti Natura 2000 e aree Ramsar. L analisi di questi dati può fornire utili indicazioni per una revisione delle perimetrazioni del sistema delle aree protette esistenti o per l individuazione di nuove aree da proteggere. Trend indicatore ( ) Per l'indicatore, elaborato per gli anni 2009 e 2013, non è possibile costruire un trend in quanto i dati relativi al 2013 derivano da una revisione della versione dell'anno 2009 della carta degli habitat, finalizzata ad un perfezionamento sia delle tipologie di habitat individuate che della loro superficie e distribuzione sul territorio regionale. Le variazioni che scaturirebbero dal confronto delle due carte non sarebbero, pertanto, indicative di un reale aggiornamento. 5

6 Distribuzione del Valore Ecologico rispetto ai limiti delle aree protette, dei siti Natura 2000 e delle aree Ramsar LEGENDA SCHEDA: Guida alla consultazione 6

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