COMUNE DI SCANSANO Provincia di Grosseto

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1 Provincia di Grosseto DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 47 DEL 07/06/2010 ORIGINALE OGGETTO: PROCEDURA DI VAS EX L.152/2006 E SS.MM.II. PER ADOZIONE DI VARIANTE DI REALIZZAZIONE CENTRO SANITARIO RECUPERO DISABILI IN PANCOLE. L anno duemiladieci il giorno sette del mese di giugno alle ore presso la sala delle adunanze del Municipio, si è riunita la Giunta Comunale per trattare gli affari posti all ordine del giorno. Presiede l adunanza il sig. Morini Marzio Flavio - Sindaco Risultano all appello nominale: N Componenti Qualifica Presenti Assenti Ord. 1 Morini Marzio Flavio Sindaco X 2 Tenerini Gian Carlo Assessore X 3 Fontani Franco Assessore X 4 Soldatini Lamberto Assessore X 5 De Angelis Catia Assessore X 6 Caprini Renata Assessore X 7 Fabbreschi Alerio Assessore X TOTALE 6 1 Partecipa alla seduta la sottoscritta Dott.ssa Iole Mercaldo Segretario del Comune incaricato della redazione del verbale. Il Presidente, riconosciuta la validità del numero legale degli intervenuti per poter deliberare, dichiara aperta la seduta.

2 PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N - SERVIZI PER IL TERRITORIO OGGETTO: Procedura di VAS ex L.152/2006 e ss.mm.ii. per adozione di variante di realizzazione Centro Sanitario Recupero Disabili in Pancole. LA GIUNTA COMUNALE PROPOSTA DI DELIBERAZIONE PREDISPOSTA DALL UFFICIO TECNICO SERVIZIO N 4 OGGETTO: Procedura di VAS ex l.152/2006 e s.m.i per adozione di variante per realizzazione Centro Sanitario recupero disabili in Pancole. LA GIUNTA COMUNALE PREMESSO CHE Il Comune di Scansano, in attuazione dell art. 4 e dell art. 17 del piano strutturale, in armonia con le disposizioni generali circa il riordino e il potenziamento delle strutture socio sanitarie destinate a categorie deboli, ha la necessità di adottare la variante per la realizzazione di un centro sanitario per il recupero dei disabili attivabile mediante variante anticipatrice del R.U funzionale alla degenza di circa 100 utenti. CONSIDERATO che ai fini della adozione dello strumento di pianificazione e in relazione alla Vas il Responsabile del Procedimento ha redatto la Relazione di Sintesi ai sensi art.10 D.P.G.R.T. n 4/R del 9 febbraio 2007, ha inviato alla Giunta Comunale il Rapporto Preliminare in materia di Vas ai sensi del D.Lgs 152/2006 e S.M.I. (in conformità alla Del.GRT 87 del 9 febbraio indirizzi transitori applicativi nelle more dell approvazione della legge regionale in materia di Vas e Via-) e che la Giunta Comunale ne ha preso atto con del.g.c. 64 del 5/05/2009 e che il Consiglio Comunale ha preso atto del rapporto preliminare e ha deliberato con DEL C.C. 35 del 13/05/2009 la richiesta di contributi ai seguenti Enti: Regione Toscana; Provincia di Grosseto settore pianificazione ATO per la risorsa idrica ACCERTATO che in data 30 /06/2009 con determinazione 252 il Responsabile del Procedimento ha avviato il procedimento di Variante ai sensi delle disposizioni vigenti e che nel periodo successivo gli enti individuati hanno fatto pervenire i contributi validi anche dal punto di vista della Vas DATO ATTO che ai fini della adozione dello strumento di cui sopra è necessario allegare alla delibera di adozione il Rapporto Ambientale redatto ai sensi delle disposizioni vigenti e a seguito dei contributi avanzati dagli Enti Individuati dal Consiglio comunale in qualità di autorità procedente e che questo documento si trova allegato alla presente (allegato I) VISTO il Rapporto Ambientale e la sintesi non tecnica redatti dal Responsabile del Servizio 4 circa i contenuti della Variante in oggetto, VERIFICATO che in data 17 febbraio 2010 è uscita la nuova legge della Regione Toscana n 10/2010 contenente nuove disposizioni relative alle nuove procedure di Vas e Via ma che tale procedimento non può che seguire le disposizioni relative alla Del.GRT 87 del 9 febbraio 2009 per cui i soggetti coinvolti possono essere riferiti nelle forme e nella sostanza al procedimento già avviato

3 D E L I B E R A DI PRENDERE ATTO del Rapporto Ambientale e la Sintesi non Tecnica redatti dal Responsabile del Servizio 4 circa i contenuti della Variante in oggetto e allegati alla presente DI DARE ATTO che tale procedimento in materia di VAS verrà concluso con le disposizioni di cui alla Del.GRT 87 del 9 febbraio 2009 DI DEMANDARE al Responsabile del Servizio 4 Servizi per il territorio la consulenza alle autorità competente e procedente al fine della corretta conclusione delle procedure RAPPORTO AMBIENTALE (inviato alla G.C. e recepito con Del. G.C. del. 2010) ALLEGATO II Procedura di Valutazione degli Effetti Ambientali ai sensi della Direttiva 2001/42/CE Fase Riferimento Aspetti della procedura Redazione Contenuti, del e all. 1 lett. a) obiettivi e Rapporto rapporti Ambientale Aspetti di congruità dell intervento Illustrazione dei contenuti e degli obiettivi principali di Variante e dei rapporti della stessa con altri Varianti L AREA INTERESSATA DALLA VARIANTE URBANISTICA È COSTITUITA DA UNA AREA AGRICOLA ADIACENTE AL CENTRO URBANO DI PANCOLE PER CIRCA 1 HA DI SUPERFICIE ATTA ALLA REALIZZAZIONE DI UNA STRUTTURA PRIVATA DI CURA PER DISABILI DI 100 POSTI LETTO e all. 1 lett. b) e all. 1 lett. c) e all. 1 lett. d) e all. 1 lett. e) Aspetti ed evoluzione dell ambiente Ambiente nelle aree interessate Problemi ambientali esistenti Obiettivi di protezione ambientale Aspetti pertinenti dello stato attuale dell ambiente e sua probabile evoluzione senza l attuazione della Variante L AREA RISULTA MARGINALE AL CENTRO ABITATO DI PANCOLE. NEL PRG APPROVATO DALLA G.RT CON DEL. N LUGLIO 1996 VIENE CLASSIFICATA COME ZONA AGRICOLA E COSì ANCHE NEL PS. CHE COMUNQUE AVEVA PREVISTO AL POSSIBILITA DI REALIZZARE TALE STRUTTURA AL INTERNO DELL INSEDIAMENTO. PER MOTIVI LOGISTICI STATO VARIATO IL PERIMETRO DELL INSEDIAMENTO. SENZA TALE VARIANTE L INSEDIAMENTO NON AVREBBE LE CARATTERISTICHE PER ACCOGLIERE TALE STRUTTURA Caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate LE CARATTERIISTICHE AMBIENTALI SONO COMUNI A QUELLE ESISTENTI IN MEDIA COLLINA OSSIA AMPI SPAZI DI SEMINATIVO INTERVALLATO DA PASCOLI BOSCHI E AREE DI COLTURE PROMISCUE PROSSIME AI CENTRI INSEDIATI Rilevazione di eventuali problemi ambientali esistenti, pertinenti alla Variante in progetto L AREA E SOGGETTA A VINCOLO IDROGEOLOGICO. Rilevazione degli obiettivi di protezione ambientale pertinenti alla Variante e definizione delle modalità con cui si è tenuto conto degli stessi durante l elaborazione della stessa LA TIPOLOGIA A MORFOLOGIA DELL INTERVENTO NECESSITA DI PARTICOLARI ACCORGIMENTI COME QUELLO DI COSTITUIRE UN NUCLEO CHE RIPRENDA LA CARATTERISTICA DEI NUCLEI ADIACENTI DI MATRICE PASTORALE. ALTRO SEGNALE DERIVA DALLE INDAGINI GEOLOGICO TECNICHE IN RAPPORTO ALLE QUALI SI E

4 e all. 1 lett. f) Effetti sull ambiente VERIFICATA UNA AGEVOLE FATTIBILITA DI INTERVENTO Possibili effetti significativi 1 sull ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l acqua, l aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l interrelazione tra i suddetti fattori e all. 1 lett. g) e all. 1 lett. h) Misure di prevenzione ambientale Scelta delle alternative IL RAPPORTO PRELIMINARE CON IL QUALE E STATA AVVIATA LA PROCEDURA DI VAS SEGNALAVA PUNTUALMENTE GLI ASPETTI SOPRARIPORTATI E IN MERITO SI SONO RACCOLTI CONTRIBUTI DAI SOGGETTI INTERESSATI Indicazioni delle misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi significativi sull ambiente dovuti all attuazione della Variante IN QUESTO CASO SI SONO CONSIDERATI I CONTRIBUTI PERVENUTI DAGLI ENTI PREPOSTI E COSTRUITO LA NORMATIVA DI VARIANTE SU DI ESSI Elaborazione di un quadro di sintesi delle ragioni delle scelte delle alternative individuate, descrivendoinoltre le modalità con cui è stata effettuata la valutazione Valutazione del Rapporto Ambientale art. 5 comma 1, art. 10 e all. 1 lett. i) Monitoraggio art. 6 comma 1 Pubblicità e consultazione art. 8 Iter decisionale LA VALUTAZIONE E STATA EFFETTUATA CONSIDERANDO LA NATURA FUNZIONALE DELL INTERVENTO E LE SUE POTENZIALI RELAZIONI CON LE RISORSE ESSENZIALI. NON SONO STATE PRESE IN CONSIDERAZIONE ALTRENATIVE IN QUANTO TALE VARIANTE COSTITUISCE ANTICIPAZIONE DELLE SCELTE GIA CONCORDATE NELLA PROGRAMMAZIONE DEL P.S. Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio NELLE FASI SUCCESSIVE ALL ADOZIONE, NEI TEMPI PREVISTI VENGONO VALUTATE LE PROPOSTE TRAMITE OSSERVAZIONI, VERIFICANDO IL LIVELLO DI ATTENZIONE, NON SOLO DEGLI ENTI COMPETENTI MA ANCHE DEI CITTADINI CHE AL MOMENTO MOSTRANO SCARSO INTERESSE Messa a disposizione del Rapporto Ambientale, assieme alla documentazione di Variante, sia al pubblico che alle Autorità competenti, prima dell adozione della stessa E STATA MESSA A DISPOSIZIONE TUTTA LA FASE DI VAS CHE HA PRECEDUTO L AVVIO DEL PROCEDIMENTO Valutazione dei pareri espressi in merito al Rapporto Ambientale, ai fini di un eventuale inserimento. I CONTRIBUTI SONO PERVENUTI DA: REGIONE TOSCANA; PROVINCIA DI GROSSETO SETTORE PIANIFICAZIONE ATO PER LA RISORSA IDRICA RICEVUTI I CONTRIBUTI TALE RAPPORTO AMBIENTALE E STATO INVIATO ALL AUTORITA PROPONENTE (GIUNTA) CHE NE HA PRESO ATTO E LO HA RECEPITO CON DEL.G.C. DEL / /2010 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Arch. Fabio Detti 1 Detti effetti devono comprendere quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi.

5 ALLEGATO I SINTESI NON TECNICA La presente Variante ha le seguenti caratteristiche procedurali: il Comune di Scansano è dotato di Piano Regolatore Generale approvato dalla Regione Toscana con Delibera della Giunta Regionale n. 886 del 22 Luglio 1996; in data 12 ottobre 2006 è stato adottato il Piano Strutturale con Del. C.C n 41 e in data 28 maggio 2008 è stato approvato il Piano Strutturale con Del. C.C n 33 ; che l art. 4 (Salvaguardie) del Piano Strutturale recita <<6. Anche in anticipo rispetto all approvazione del futuro Regolamento Urbanistico, attraverso la redazione di apposite varianti, si possono prevedere attuazioni di carattere prioritario del Piano strutturale. Queste riguardano in particolare : -opere pubbliche di rilevanza strategica ai fini degli assetti urbani e territoriali del comune di Scansano; - Piani complessi d intervento di cui al Titolo V - Poli Integrati del Turismo Rurale come individuati all art.17, comma INS6 e Centro Integrato Agricolo Produttivo (CIAP) come individuato all art.17 comma INS7- - Localizzazione di alberghi di campagna - Strutture sanitarie di recupero per disabili ecc localizzate all interno dei sottosistemi insediativi - Centro Servizi sociali e sociosanitari -Centro per esercitazioni di Protezione Civile di interesse sovracomunale da individuare in aree già interessate e strutturate funzionalmente dalla presenza di insediamenti produttivi nel CPL 6p -Canile di interesse comprensoriale da ubicare secondo i principi insediativi di cui all art.23 -Campo di tiro al volo da ubicare secondo i principi insediativi di cui all art.23>> che in data 28 giugno 2005 con Deliberazione n.14 il Consiglio Comunale ha istituito l Ufficio del Garante della Comunicazione e nominato Garante della Comunicazione L Arch Roberto Bucci; Il Comune di Scansano, in data 19 giugno 2009 prot.,5883 ha ricevuto la proposta di variante da parte del proprietario dell area utile alla realizzazione del Centro sanitario Recupero disabili della capacita di 100 posti letto ai sensi degli artt.4, 17 del Piano Strutturale del Comune di Scansano e tale richiesta è stata registrata come Pratica Edilizia 219/2009 e si compone dei seguenti elaborati allegati: 1.Relazione tecnica illustrativa con proposta di variante e perimetro di P.S. aggiornato le aree non sono soggette a vincoli paesaggistici ma sono interessate dal vincolo idrogeologico e che le aree non sono soggette a vincoli paesaggistici ma sono interessate dal vincolo idrogeologico e le indagini geologico-tecniche in accordo con quanto stabilito dall art.62 della L.R. 01/05 precedentemente alla fase di adozione sono state depositate presso L Ufficio del territorio le indagini geologico tecniche con il numero di deposito. del 2010 ai sensi della L.R. 21/94 e della D.C.R.94/85 integrata dal sesto comma dell art.7 della D.C.R.230/94 con il n 913 del 07/03/06 e le aree interessate hanno le seguenti caratteristiche. Zona variante Pericolosità geo Permea. Fattibilità Sismicità locale primaria unica G1- bassa Classe MP media normali vincoli media F2

6 le varianti allo strumento della pianificazione territoriale previgente (PRG), vanno redatte ai sensi del combinato disposto tra gli artt. 15,16,17,18 della L.R.1/05; che per la definizione di conformità della variante sono stati valutati in questa sede una serie di dati derivanti dalle indicazioni previste nel P.T.C. provinciale vigente e del nuovo adottato nonché del PIT vigente riguardante l uso e le funzioni possibili all interno della definizione Città Policentrica di cui all art.4 comma 1 <<La Toscana si configura nel presente Piano di indirizzo territoriale come una città policentrica ai sensi e ai fini di cui al paragrafo del Documento di Piano. Il sistema policentrico degli insediamenti della Toscana e la loro integrazione in un contesto territoriale unitario costituisce un fattore fondamentale della città policentrica toscana consiste nel superamento di ogni residua giustapposizione programmatica o funzionale tra aree centrali e aree periferiche, nell integrazione di tutte le sue componenti insediative e sociali quali suoi elementi costitutivi e nell identificare in ciascuna di esse i fattori di degrado da rimuovere e prevenire, e i fattori di innovazione e dinamismo sociale, economico e culturale da promuovere e sostenere mediante specifiche linee di azione, strategicamente coordinate in ambito locale e, quando necessario, intermunicipale e regionale.>> Sono inoltre da valutare i principi che hanno permesso nella redazione del Piano Strutturale la previsione della riqualificazione degli assetti insediativi. In effetti anche la riqualificazione di assetti paesistico ambientali ad integrazione e valorizzazione delle risorse esistenti viene sommariamente indicata dal P.T.C. provinciale in generale al comma 4 dell articolo 27 che nel PTC costituiva invariante:<< 4. Nelle tendenze di sviluppo insediativo si individuano due fenomeni principali: lo spopolamento, l abbandono e il ristagno insediativo dell entroterra e l addensamento nella fascia costiera. Si ritiene indispensabile che la gestione del territorio contrasti queste tendenze in dell identità regionale e come tale un valore tutelato dal presente statuto di questo Piano>>.e comma 6 <<La qualità modo da mantenere gli assetti attuali, se non perseguire effetti di riequilibrio dei pesi insediativi, fatta salva la specificità dei luoghi. >> e anche il comma 8<<. Gli Strumenti Urbanistici comunali conterranno anche norme specifiche per indirizzare in chiave di complementarità e di interdipendenza lo sviluppo dei diversi centri che compongono il sistema insediativo comunale. In particolare perseguiranno in maniera coordinata i seguenti obiettivi: _ definire e accrescere l identità urbana di ciascun centro; _ definire in relazione a tale identità il sistema delle funzioni qualificanti, garantendo la complementarità con gli altri centri sia del comune che delle "Città" di cui al successivo art. 28; _sviluppare la forma urbana sia come immagine d insieme che come qualità dei singoli episodi spaziali in relazione all identità complessiva, alle funzioni caratteristiche insediate e previste e alle peculiarità del contesto naturale e antropico, nonché al principio insediativo di cui al successivo art. 29.>>. Così all art. 29 comma 10 << I Comuni prevederanno nuove forme di aggregazione e relazione tra "centri" dislocati sul territorio per una corretta distribuzioni delle funzioni, al fine di assicurare l'equilibrio e l'integrazione fra il sistema di organizzazione degli spazi e dei tempi nei diversi cicli della vita umana, in modo da favorire una fruizione dei servizi pubblici e privati di utilità generale, che non induca necessità di mobilità; a tal fine occorre favorire il mantenimento e lo sviluppo dei servizi sociali, culturali, didattici e sanitari al servizio delle piccole comunità; i Comuni detteranno inoltre criteri per la promozione di politiche di riqualificazione ambientale e sociale delle aree urbane per creare città sostenibili per l'infanzia, i giovani e gli anziani mediante la eliminazione delle "barriere generazionali" e la creazione di spazi idonei alle attività ludico-ricreative, didatticoformative, (per la sicurezza, l'accessibilità, la fruizione ecc.), spazi di relazione sociale, culturale, sportiva, servizi destinati alla cura ecc.garantendone adeguati livelli di accessibilità anche in relazione alle attività lavorative. >>Inoltre sono da ritenere utili

7 le indicazioni provenienti dal nuovo PTC adottato dal Consiglio Provinciale il 20 aprile 2009 con Del.21 all art 31,comma 6 (quarta interlinea):<< individuano nel P.S. le sedi e le risorse per garantire la presenza dei servizi di base nel capoluogo e nelle frazioni, prevedendo altresì agibilità di tali servizi negli immobili preesistenti, con particolare riferimento ai contesti storico architettonici. >> e comma 11 << per la localizzazione e progettazione dei presidî sanitari: ferme restando le determinazioni del Piano Regionale Ospedaliero assicurare il servizio diffuso e lo sviluppo delle attività ambulatoriali, di day-hospital e dei servizi territoriali distrettuali, anche attraverso le reti informatiche.>> che alla scala delle risorse locali, contigue all area di variante, è da valutare l eventuale interferenza dell intervento con le linee di adduzione idrica della ex fonte spagnola oggetto di recupero ormai da anni da parte dell amministrazione comunale Ha inoltre le seguenti caratteristiche urbanistiche e tecnico progettuali: L area interessata dalla variante urbanistica interviene su un area di circa mq al limite del centro abitato della frazione di Pancole individuato dal Piano Strutturale approvato con Del. C.C. 33 del 28 maggio e si colloca in un area con caratteristiche agricole in rapporto al PRG approvato dalla G.RT con DEL. n Luglio Nel Vigente Piano strutturale la più generale riclassificazione delle zone agricole in prossimità del INS 2 Collacchie Nord ha definito le aree circostanti come Contesto Paesistico Locale CPL 1 Il paesaggio collinare di Montorgiali e Pancole riprendendo e riarticolando una precedente classificazione del PTC provinciale che la definiva come Unità di Paesaggio R 7.3 Pancole e Pereta, realizzando la sintesi tra il simbolo CP (Ambiti di paesaggio-rilievi dell antiappennino) il numero d ordine 7 (Sistemi di paesaggio-monte Bottigli) e il ruolo specifico dell area 3 (unità di Paesaggio- Pancole e Pereta). La proposta di una struttura sanitaria [ ] va ad inserirsi in un area di circa ,00 mq., dove le aree a verde di pertinenza, inderogabilmente ampie per certe tipologie di strutture sanitarie si quantificano in circa 9.000,00 mq.(quasi 80% dell area impegnata da tale struttura) mentre le aree a parcheggio, come da normativa vigente, si ritrovano in parte superficialmente, fuori terra, per la sosta breve, mentre la maggior parte è individuata nei livelli interrati e/o seminterrati visto anche l andamento orografico del terreno. La proposta ed il dimensionamento si allineano con i rapporti di superficie e di volume previsti dalla normativa vigente in materia. Le superfici previste portano ad una cubatura quantificabile in circa mc. presupponendo le caratteristiche tipologiche di una edilizia di buon livello che si inserisce in modo armonico nell ambiente con elementi tipici dell architettura con una rilettura attuale per la funzionalità della struttura. RIEPILOGO : TOTALE AREE FUNZIONALI Area destinata alla residenzialità Mq Area di socializzazione Mq. 689 Area destinata alle valutazioni e alle terapie Mq. 504 Aree generali di supporto Mq. 621 Aree generali di supporto fuori standard Mq. 704 Aree connettive Mq TOTALE AREE FUNZIONALI E DI SUPPORTO Mq

8 Le diverse aree funzionali risultano così articolate: AREA DESTINATA ALLA RESIDENZIALITA Camera Ambulatorio - medicheria Locale deposito per biancheria sporca Servizio igienico camera Servizi igienici Locale deposito per biancheria pulita (armadi) Spazio soggiorno gioco tv / spazio collettivo Bagno assistito Locale di servizio per personale di assistenza Saletta da pranzo Locale per vuotatoio e padelle Servizio igienico per personale di assistenza Cucina attrezzata Locale deposito per attrezzature Totale Mq AREA DI SOCIALIZZAZIONE Soggiorno comune - musica - lettura Locale per attività occupazionale Locali per servizi all ospite (parrucchiere barbiere pedicure) Sala polivalente Angolo bar Servizi igienici collettivi Sala pranzo Locale per il culto Totale Mq. 689 AREA DESTINATA ALLA VALUTAZIONE E ALLE TERAPIE Ambulatorio Palestra/piscine Servizio igienico palestra / piscine Locale per fisiochinesi terapia Spogliatoio palestra/piscine Totale Mq. 504 Locale per servizio di podologia Deposito palestra/piscine AREE GENERALI DI SUPPORTO Atrio - ingresso Lavanderia e Stireria Locale deposito a disposizione degli ospiti Portineria, posta e telefono Spogliatoio per il personale Deposito materiali sanitari Ufficio amministrativo Servizi igienici spogliatoio per il Camera ardente Cucina, dispensa e locali accessori personale Magazzino Totale Mq. 621 AREE GENERALI DI SUPPORTO FUORI STANDARD Camere/Alloggi per ospiti esterni foresteria Punto vendita Camere/Alloggi per dipendenti foresteria Sala ristorante Centrale impianti tecnologici Sala convegni A.D.I. Assistenza domiciliare Alloggio custode Totale Mq. 704 integrata Complessivamente anche dalla tavola grafica allegata si può notare come l intervento proposto rispetti le linee guida del Piano strutturale e dei piani Sovraordinati come il PIT regionale e il PTC provinciale Un maggiore definizione verrà effettuata in fase di adozione della variante precisando che il termine Centro Sanitario recupero disabili configuri un intervento non assimilabile alle caratteristiche delle comuni RSA che il P.S. ha programmato nell INS 1 Scansano. E composta dei seguenti elaborati tecnico progettuali: il progetto di variante è costituito dai seguenti elaborati redatti dall Arch. Fabio Detti: 1 Relazione tecnica 2 Tavola Unica _ Stralci di mappa del P.R.G., P.T.C. e P.S. in varie scale _ 3 Rel. Geol. A cura del dott. Geol. Massimo Fanti In relazione alle risorse coinvolte e con riferimento all art.5 e 6 del Regolamento da D.P.G.R. 9 febbraio 2007 n 4/R, e in recepimento dell Art.11 della L.R.01/05 si può ritenere che in presenza di

9 Valutazione degli effetti ambientali dello strumento di pianificazione (Piano Strutturale) e in presenza di: Vincoli derivanti dalla definizione urbanistica a zona agricola dell area di intervento limitrofa a centro abitato Definizione Urbanistica consolidata delle porzioni adiacenti che consentono di localizzare l intervento. Ritengo che tale Variante necessiti sia della procedura di VAS ai sensi del D. lgs 152/2006 sia delle procedure di cui agli Artt.da 5 a 10 del Regolamento da D.P.G.R. 9 febbraio 2007 n 4/R. In tal senso il Responsabile del Procedimento ha inviato alla Giunta Comunale il Rapporto Preliminare ( comprendente le prime verifiche in ordine agli artt.5 e 6 del Regolamento da D.P.G.R. 9 febbraio 2007 n 4/R.) in materia di Vas ai sensi del D.Lgs 152/2006 e S.M.I. (in conformità alla Del.GRT 87 del 9 febbraio 2009-indirizzi transitori applicativi nelle more dell approvazione della legge regionale in materia di Vas e Via-) e che la Giunta Comunale ne ha preso atto con del.g.c. 64 del 5/05/2009 e il Consiglio Comunale ha preso atto del rapporto preliminare e ha deliberato con DEL C.C. 35 del 13/05/2009 la richiesta di contributi ai seguenti Enti: Regione Toscana; Provincia di Grosseto settore pianificazione ATO per la risorsa idrica Successivamente in data 30 /06./2009 con Determinazione 252 il Responsabile del Procedimento ha avviato il procedimento di Variante ai sensi delle disposizioni vigenti e nel periodo successivo gli enti individuati hanno fatto pervenire i contributi validi anche dal punto di vista della Vas :ATO 6 Ombrone prot che così si è espresso:<<[ ] la struttura oggetto di intervento potrà essere collegata alla rete di distribuzione proveniente dal serbatoio di pancole che è in grado di sostenere gli 0,23 l/sec richiesti. Tuttavia essendo tale serbatoio servito esclusivamente dalla dorsale fiora sarà necessario che la struttura si doti di serbatoi di accumulo e compenso adeguati a supportare eventuali discontinuità di servizio in caso di crisi idrica. Per quanto riguarda le modalità tecniche ed il punto di allacciamento l interessato dovrà contattare direttamente Acquedotto del Fiora spa non potendosi comunque escludere la necessità di una estensione della rete>> Nessun contributo è emerso dal confronto con la realtà locale nei termini stabiliti a seguito delle procedure di rito. In base alle risultanze del processo di VAS avviato si è prodotto il Rapporto Ambientale di cui alle disposizioni vigenti ed è stato inviato alla Autorità proponente (giunta comunale) che ne ha preso atto e lo ha recepito con DEL G.C. del 2010 Poiché in data 20 aprile 2009 con Del.21 il Consiglio Provinciale ha adottato il P.T.C., e la presente variante è stata redatta ai sensi del PTC precedente, in base alle prescrizioni del nuovo strumento gli atti di tale variante hanno tenuto conto delle indicazioni del nuovo strumento sovraordinato benché soltanto adottato. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Arch. Fabio Detti

10 PARERI (D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 49) PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE AD OGGETTO: Procedura di VAS ex L.152/2006 e ss.mm.ii. per adozione di variante di realizzazione Centro Sanitario Recupero Disabili in Pancole. Visto, si esprime parere favorevole in ordine alla sola regolarità tecnica della proposta Addì IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Visto, si esprime parere favorevole in ordine alla sola regolarità contabile della proposta Addì IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO

11 LA GIUNTA COMUNALE - Vista la proposta di deliberazione avanti riportata; - Dato atto che sulla medesima sono stati espressi i pareri di cui all art. 49 del D.Lgs. 267/2000; - Con votazione unanime, resa ai sensi di legge, DELIBERA - Di approvare in ogni sua parte la proposta di deliberazione di cui sopra, che in questa sede si intende integralmente riportata; Quindi, con separata votazione unanime, la presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile, ai sensi dell art. 134 c.4 del D.Lgs. 267/2000.

12 Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto. IL SINDACO Marzio Flavio Morini IL SEGRETARIO COMUNALE Dott.ssa Iole Mercaldo CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE La presente deliberazione viene affissa all albo pretorio il e vi rimarrà per 15 giorni consecutivi. IL SEGRETARIO COMUNALE Dott.ssa Iole Mercaldo Si certifica, su conforme attestazione del messo comunale, che la presente deliberazione è stata pubblicata all albo pretorio per 15 giorni consecutivi dal al. IL SEGRETARIO COMUNALE Dott.ssa Iole Mercaldo Deliberazione immediatamente eseguibile Deliberazione resa esecutiva per decorrenza dei termini il Deliberazione assunta coi poteri del C.C. Deliberazione comunicata ai capigruppo consiliari (art. 125 D.lgs. 267/2000) Deliberazione comunicata al Prefetto (art. 135 D.lgs. 267/2000) Scansano, lì IL SEGRETARIO COMUNALE Dott.ssa Iole Mercaldo

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