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1 Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 17 febbraio 2017 (OR. en) Fascicolo interistituzionale: 2016/0335 (NLE) 6358/17 SCH-EVAL 66 MIGR 23 COMIX 129 RISULTATI DEI LAVORI Origine: in data: 17 febbraio 2017 Destinatario: Segretariato generale del Consiglio delegazioni n. doc. prec.: 5721/17 Oggetto: Decisione di esecuzione del Consiglio recante raccomandazione relativa alla correzione delle carenze individuate nella valutazione 2016 dell'italia sull'applicazione dell'acquis di Schengen in materia di rimpatrio Si allega per le delegazioni la decisione di esecuzione del Consiglio recante raccomandazione relativa alla correzione delle carenze individuate nella valutazione 2016 dell'italia sull'applicazione dell'acquis di Schengen in materia di rimpatrio, adottata dal Consiglio nella 3518ª sessione tenutasi il 17 febbraio In linea con l'articolo 15, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1053/2013 del Consiglio, del 7 ottobre 2013, la presente raccomandazione sarà trasmessa al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali. 6358/17 ele/ms/s 1 DG D 1 A IT

2 ALLEGATO Decisione di esecuzione del Consiglio recante RACCOMANDAZIONE relativa alla correzione delle carenze individuate nella valutazione 2016 dell'italia sull'applicazione dell'acquis di Schengen in materia di rimpatrio IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il regolamento (UE) n. 1053/2013 del Consiglio, del 7 ottobre 2013, che istituisce un meccanismo di valutazione e di controllo per verificare l'applicazione dell'acquis di Schengen e che abroga la decisione del comitato esecutivo del 16 settembre 1998 che istituisce una Commissione permanente di valutazione e di applicazione di Schengen 1, in particolare l'articolo 15, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: (1) Scopo della presente decisione è raccomandare all'italia provvedimenti correttivi per rimediare alle carenze riscontrate durante la valutazione Schengen del 2016 nel settore del rimpatrio. A seguito della valutazione, con decisione di esecuzione della Commissione C(2016)6001 è stata adottata una relazione riguardante i risultati e le valutazioni, che elenca le migliori pratiche e le carenze riscontrate. (2) La consuetudine di tradurre sempre per iscritto tutte le decisioni amministrative destinate a un cittadino di paese terzo in una lingua a lui comprensibile, la presenza di mediatori culturali durante tutto il processo di rimpatrio e la presenza di una ONG all'aeroporto di Roma Fiumicino "Leonardo da Vinci" per fornire assistenza ai migranti respinti alla frontiera e ai potenziali richiedenti asilo, in linea con l'articolo 4, paragrafo 4, della direttiva "rimpatri", possono essere tutte considerate esempi di migliori pratiche. 1 GU L 295 del , pag /17 ele/ms/s 2

3 (3) Al fine di garantire il rispetto dell'acquis di Schengen nel settore del rimpatrio, dovrebbe essere data priorità all'attuazione delle raccomandazioni riguardanti la mancanza di capacità di trattenimento, l'emissione immediata di decisioni di rimpatrio nei confronti di coloro il cui soggiorno regolare è cessato e il funzionamento di un sistema di monitoraggio efficace dei rimpatri forzati. (4) Dovrebbero essere adottate tutte le misure necessarie ad eseguire il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare in maniera efficace e proporzionata, in conformità dell'articolo 8, paragrafo 1, della direttiva 2008/115/CE 2. (5) È opportuno trasmettere la presente decisione recante raccomandazione al Parlamento europeo e ai parlamenti degli Stati membri. Entro tre mesi dalla sua adozione, lo Stato membro valutato elabora, ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1053/2013, un piano d'azione volto a correggere le carenze riscontrate nella relazione di valutazione e lo presenta alla Commissione e al Consiglio, RACCOMANDA: la Repubblica d'italia dovrebbe 1. assicurare che sia emessa senza inutili ritardi una decisione di rimpatrio nei confronti di qualunque cittadino di paese terzo la cui domanda di soggiorno regolare o di protezione internazionale sia stata rigettata, in linea con l'articolo 6, paragrafo 1, della direttiva 2008/115/CE; 2. integrare pienamente nel sistema basato sui punti di crisi (hotspot) la prassi di adottare decisioni di rimpatrio e di respingimento in occasione dell'attraversamento irregolare della frontiera, al fine di identificare e registrare rapidamente tutti i cittadini di paesi terzi che entrano e/o soggiornano irregolarmente nel territorio italiano e trattarli in conformità con l'acquis in materia di rimpatrio, nel pieno rispetto del principio di non-refoulement; 2 Direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (GU L 348 del , pag. 98). 6358/17 ele/ms/s 3

4 3. inserire nelle decisioni di rimpatrio l'informazione che il cittadino di paese terzo deve lasciare l'intero territorio UE/Schengen per conformarsi alla decisione di rimpatrio e che non può rientrare nello spazio Schengen prima della scadenza dell'eventuale divieto d'ingresso; fornendo tale informazione si renderà il contenuto delle decisioni di rimpatrio conforme alle definizioni di rimpatrio e di divieto d'ingresso di cui all'articolo 3, punto 3, e al considerando 14 della direttiva 2008/115/CE; 4. portare a termine nel più breve tempo possibile la procedura di gara pubblica per un programma di rimpatrio volontario assistito e di reinserimento; nel frattempo e/o in parallelo, l'italia è incoraggiata a sfruttare appieno le possibilità di reinserimento disponibili a titolo dei programmi finanziati dall'ue, in particolare il programma ERIN, nel quadro di una strategia di rimpatrio volontario duraturo; 5. prendere in considerazione la possibilità di modificare la legislazione nazionale pertinente affinché le valutazioni dell'interesse superiore del minore contemplino l'opzione del rimpatrio, in linea con le garanzie in materia di protezione del minore e, in caso di minori non accompagnati, fatto salvo il rispetto delle condizioni di cui all'articolo 10, paragrafo 2, della direttiva 2008/115/CE; 6. prevedere nella legislazione nazionale la possibilità di adottare una decisione di rimpatrio e di imporre un divieto d'ingresso anche nei casi in cui il soggiorno irregolare sia individuato nel corso di una verifica all'uscita, in base a un'analisi caso per caso e tenuto conto del principio di proporzionalità; 7. allineare le capacità di trattenimento alle esigenze effettive, come minimo conformemente agli impegni assunti nella tabella di marcia per i punti di crisi (hotspot) (1 350 posti); l'adozione di misure in tal senso è essenziale per garantire l'esecuzione delle decisioni di rimpatrio, in linea con l'articolo 8, paragrafo 1, della direttiva 2008/115/CE; 8. incrementare l'uso delle misure alternative al trattenimento anche nei casi di allontanamento e non solo nei casi di rimpatrio volontario, come attualmente avviene in Italia; questa potrebbe essere un'adeguata misura complementare per migliorare l'effettiva esecuzione delle decisioni di rimpatrio; 9. prendere in considerazione la possibilità di modificare la legislazione nazionale onde consentire un periodo di trattenimento più lungo, in linea con l'articolo 15, paragrafo 5, della direttiva 2008/115/CE, ogniqualvolta sia necessario e proporzionato per garantire l'esecuzione delle decisioni di rimpatrio e l'adempimento delle modalità di rimpatrio; 6358/17 ele/ms/s 4

5 10. migliorare le infrastrutture, i servizi e le condizioni di vita nei centri di identificazione ed espulsione, in linea con le norme di base previste nel programma nazionale AMIF per l'italia; 11. assicurare che i centri di identificazione ed espulsione siano dotati di sale per i colloqui sufficienti e adeguate e che i contatti tra gli avvocati e i cittadini di paesi terzi abbiano luogo in una sala che garantisca la privacy; 12. garantire quanto prima la piena operatività di un adeguato sistema di monitoraggio, in conformità con l'articolo 8, paragrafo 6, della direttiva 2008/115/CE; 13. valutare la possibilità di istituire un sistema per valutare la pertinenza di qualunque domanda di asilo presentata all'ultimo minuto durante un'operazione di allontanamento, al fine di decidere se la domanda di protezione internazionale debba essere valutata più attentamente o se la necessità di rinviare l'allontanamento non sussista; in questo modo possono essere pienamente conciliate l'efficacia delle operazioni di rimpatrio forzato e il rispetto del principio di non-refoulement. Fatto a Bruxelles, il Per il Consiglio Il presidente 6358/17 ele/ms/s 5