CORTE DEI CONTI. Sezione del controllo per la Regione Autonoma della Sardegna

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1 REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI Sezione del controllo per la Regione Autonoma della Sardegna Misure ex art. 3, comma 6, Legge 14 gennaio 1994, n. 20 conseguenti all indagine di controllo successivo sulla gestione nei confronti della RAS in merito al patrimonio immobiliare regionale. Relazione Magistrato relatore: Consigliere Giorgio Longu Funzionari collaboratori: Dott.ssa Cecilia Licheri Sig.ra Giovanna Medici Per la parte grafica - informatica: Sig.ra Simonetta Murgia

2 I N D I C E Premessa pag. 1 1 Le risultanze del controllo sulla gestione del patrimonio regionale per gli anni 1998/2002 pag. 4 2 Esercizio Esercizio 2004 pag. pag L alienazione del patrimonio disponibile e nuove acquisizioni pag Esercizio L alienazione del patrimonio disponibile 7 Il sistema Informativo Territoriale Regionale 8 La conservatoria delle coste della Sardegna pag. pag. pag. pag Problematiche relative alla rivendica dei beni immobili regionali (art. 14 dello Statuto sardo) pag Un caso a sé: lo stabile di Via Lo Frasso n Esercizio 2006 pag. pag Una importante nuova norma di attuazione: Decreto legislativo 18 sett. 2006, n. 267 pag Brevi considerazioni conclusive pag. 46

3 Misure ex art. 3, comma 6, Legge 14 gennaio 1994, n. 20 conseguenti all indagine di controllo successivo sulla gestione nei confronti della RAS in merito al patrimonio immobiliare regionale. Premessa Con deliberazione n. 19 del 27 novembre 2003 la Sezione del controllo della Corte dei conti per la Regione Autonoma della Sardegna aveva approvato la relazione concernente l indagine sulla gestione del patrimonio immobiliare regionale, tendente ad accertarne consistenza, ubicazione, uso e redditività, distinguendo tra gli immobili detenuti a titolo di proprietà, ovvero in locazione passiva, in leasing, ceduti in locazione attiva dietro corrispettivo oppure in comodato gratuito. L indagine è stata estesa all esercizio dei poteri di vigilanza dell amministrazione e la deliberazione approvativa aveva disposto che il competente Assessorato degli Enti locali, Finanze ed Urbanistica dovesse fornire, entro il termine di un anno, comunicazione scritta all Ufficio di controllo delle misure conseguenzialmente adottate in ordine alle osservazioni mosse con la succitata relazione, in osservanza dell art. 3, comma 6, della Legge 14 gennaio 1994, n. 20. Le suddette misure sono state trasmesse con la nota n del 29 dicembre 2004 a firma dell Assessore degli Enti locali. Al riguardo si osserva che l Amministrazione ha indicato, in un primo momento, come misure consequenziali le previsioni racchiuse al par del DPEF 2005/2007, il quale prevede, come non più procrastinabile, l adozione di soluzioni legislative ed organizzative in tema di demanio e patrimonio regionale, che però a tutt oggi non si sono ancora concretizzate. Con le suddette previsioni il D.P.E.F. ravvisava la necessità di approvare una legge con le seguenti finalità, che sinteticamente si riportano qui di seguito: a) amministrazione unificata sia del patrimonio immobiliare della Regione che di quello degli Enti strumentali; b) completa ricognizione dei beni demaniali e del patrimonio immobiliare pubblico, con particolare considerazione per quelli suscettibili di utilizzazione economica e con l obiettivo di una loro costante valorizzazione, anche attraverso forme di gestione indiretta; 1

4 c) accelerazione della procedura di alienazione del patrimonio immobiliare ritenuto privo di utilizzazione, anche mediante procedure di cartolarizzazione; d) adeguamento della normativa regionale in materia patrimoniale alla legislazione statale del settore, nonché ai principi valutativi previsti dal Sistema europeo dei conti (SEC 95), al precipuo fine di garantire la veridicità della parte in bilancio; e) rafforzamento delle iniziative rivolte a trasferire dallo Stato alla Regione i proventi della gestione del demanio marittimo, così come già in atto presso le altre regioni ad autonomia differenziata. Quanto alle comunicate misure del dic. 2004, si evidenzia che alle stesse non è stato dato seguito nei modi consueti, in quanto si ritenne di doverne fare immediata utilizzazione in sede di deliberazione annessa alla Decisione delle Sezioni Riunite per la Sardegna in occasione del giudizio di parificazione del rendiconto regionale per l esercizio 2003 e a seguire per gli anni 2004 e In ragione dei riferiti riscontri dati dalle locali Sezioni Riunite in sede di giudizio di parificazione per detti anni, al fine di evitare inutili sovrapposizioni di interventi nei confronti dell Amministrazione regionale nella stessa materia, la Sezione non diede autonomamente seguito alle risposte pervenute dal competente Assessorato regionale, in ordine alle misure adottate, a mezzo di una specifica deliberazione da parte della Sezione del controllo, così come di consueto si è soliti procedere. L ufficio istruttore ha comunque continuato a seguire l evolversi delle vicende di natura patrimoniale attraverso l esame degli atti comunicati ed anche dei fatti verificatisi, con l intento di poter concludere autonomamente le proprie verifiche ed a tal fine ha rivolto particolare attenzione ai fatti sopraggiunti nel corso degli anni, ancorché in parte già utilizzati in sede di parificazione. La presente relazione è stata predisposta con la su accennata finalità. Fatte queste premesse, venendo al merito delle verifiche effettuate, l ufficio si è soffermato in modo particolare sulla sopraggiunta bozza di disegno di legge Disciplina del demanio e del patrimonio regionale, di cui l Assessorato competente aveva già fatto riferimento sin dalla fase istruttoria dell indagine definita con la citata deliberazione n. 19/2003. In ordine alle previsioni 2

5 normative contenute nei documenti precedentemente citati, si riferisce più ampiamente nel paragrafo relativo all esercizio Quanto all attività posta in essere dall Amministrazione relativamente alla gestione del proprio patrimonio immobiliare negli anni considerati, al fine di avviare a conclusione la verifica delle misure prospettate dall Amministrazione regionale, si è preliminarmente proceduto al riesame dell intera documentazione acquisita nel corso degli anni ed utilizzata in occasione dei giudizi di parificazione. E opportuno sottolineare che in questa seconda fase l Assessorato Enti locali ha dimostrato una maggiore e più puntuale collaborazione rispetto a quella fornita nella prima fase istruttoria e di cui si era reso necessario darne conto nella relazione conclusiva. 3

6 1. Le risultanze del controllo sulla gestione del patrimonio regionale per gli anni 1998/2002 Nella relazione riferita alla gestione per gli anni 1998/2002, approvata con la già citata delibera n. 19/2003, la Sezione del controllo aveva formulato numerose negative osservazioni con riguardo al rispetto delle norme, alla correttezza della gestione e alla funzionalità delle strutture amministrative, talché risultavano complessivamente poco attendibili le relative scritture contabili (incongruenze negli inventari, mancato aggiornamento dei valori immobiliari, consistenti contraddizioni e divergenze nei valori delle entrate, ritardi nelle acquisizioni del canone delle concessioni, ecc.), come anche rilevato nelle circostanze, anche dalle Sezioni Riunite regionali. Nel corso della discussione orale, i rilievi in questione erano stati in parte condivisi dall Assessorato regionale, i cui rappresentanti avevano evidenziato la centralità del tema trattato (la tutela dei beni regionali) e la priorità riconosciuta alla funzione gestoria del patrimonio complessivamente considerato, anche al fine prioritario di recuperarne la redditività come fatto osservare dalla Sezione del controllo. Nella circostanza era stata anche rappresentata dall Amministrazione regionale l esigenza di voler affrontare concretamente le numerose problematiche che l indagine aveva evidenziato, sia quelle di natura organizzativa e gestionale, che quelle afferenti alla sfera giuridica, avvalendosi di un programma di lavoro diretto ad individuare preliminarmente gli obiettivi prioritari e più urgenti, in quanto sarebbe stato necessario graduare nel tempo la risoluzione delle numerose questioni rilevate, dando ovviamente la precedenza ai settori ritenuti dall Amministrazione di preminente carattere strategico. 4

7 2. Esercizio 2003 Si è anche avuto modo di constatare che relativamente agli ultimi esercizi finanziari, diversi comparti della Corte (Sezione controllo e Sezioni Riunite per la Sardegna) hanno manifestato una certa qual rinnovata attenzione verso il comparto dei beni patrimoniali immobiliari della Regione. Anche perché già, con la legge finanziaria regionale 2002 era stato previsto che la Giunta predisponesse un organico disegno di legge sulla razionalizzazione delle procedure di dismissione dei beni facenti parte del patrimonio regionale, attenendosi alle indicazioni date dalla legge finanziaria 22 aprile 2002, n. 7, il cui art. 1 comma 15, assegnava alla Giunta il compito di predisporre apposito disegno di legge sull alienazione dei beni patrimoniali regionali. Il successivo comma 16 stabiliva che anche gli Enti e le Aziende regionali avrebbero dovuto presentare, entro il 30 giugno 2002 (vd. paragrafo relativo esercizio 2005) un piano di dismissione dei propri beni non più utilizzati per fini istituzionali. Successivamente il DPEF per il 2003 precisava da un lato che l Amministrazione regionale avrebbe dovuto amministrare il proprio patrimonio nel migliore dei modi, individuando per ogni singolo bene l utilizzo più vantaggioso in modo da trarne il maggior beneficio, sia in termini economici che sociali. Dall altro lato, le dismissioni e la valorizzazione degli immobili avrebbero dovuto mirare al miglioramento dell utilità sociale evitando eccessivi squilibri e logiche di profitto e di privatizzazione. Tali beni, dislocati in più parti del territorio, avendo provenienza e consistenza diverse, necessitavano di una individuazione più precisa e puntuale anche mediante l adozione di un archivio aggiornato. Trattandosi di operazione necessaria, ma non risolvibile in tempi brevi, il DPEF indicava la necessità di coinvolgere anche gli Enti sub-regionali (Comuni, Province, Comunità Montane), in quanto ritenuti in grado di meglio conoscere l esistenza e la consistenza dei beni esistenti nel proprio territorio, anche sia attraverso l individuazione delle migliori esigenze sia alla luce di nuove potenzialità economico-sociali. Nel corso del 2003 è stata predisposta dall Assessorato agli Enti locali la bozza del disegno di legge recante la Disciplina del demanio e del patrimonio regionale, acquisita da questo Ufficio per l esame, ancora prima che fosse recepito dalla Giunta regionale. 5

8 Per quanto riguarda l attività svolta nel corso di detto anno, nel quadro della prevista razionalizzazione e del riordino del patrimonio regionale, il D.P.G.R. n. 18 del 5 febbraio 2003 istituiva il Servizio territoriale del demanio e patrimonio di Sassari e il Servizio territoriale di Tempio - Olbia, ai quali veniva successivamente assegnata una adeguata dotazione organica, nell intento di meglio incidere sull assetto organizzativo del Servizio demanio e patrimonio. Queste prime esigenze di decentramento erano emerse dall analisi delle criticità relative alla operatività dell esistente unico Servizio competente in materia, ubicato in Cagliari. Secondo quanto riferisce l Assessorato, l avvicinamento del Servizio all utenza e la conoscenza dei siti da parte del personale impiegato nei Servizi suddetti avrebbe contribuito a migliorare la qualità del rapporto tra l Amministrazione e i cittadini. Prendendo atto delle osservazioni formulate dalla più volte citata deliberazione n. 19 della Sezione del controllo, l Amministrazione ha dato priorità all attività di riscossione dei crediti maturati dalla stessa, ed ha sottolineato di aver portato avanti, con molta difficoltà, il rapporto con lo Stato sulla rivendica dei beni immobili disponibili che, ai sensi dell art. 14 dello Statuto Sardo, devono transitare nel patrimonio regionale (vd. paragrafi all argomento dedicati es e 2005). Oltre ciò, ha comunicato di aver già adito il giudice ordinario e di aver proposto anche ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzioni, contro gli atti di disposizione posti in essere dai Monopoli di Stato in relazione al fabbricato in Cagliari (dismesso) denominato Manifattura Tabacchi. L Assessorato ha anche partecipato agli incontri tenutisi a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza dei rappresentanti del Ministero della Difesa e della Direzione della Agenzia del Demanio. Quest ultimo ufficio ha dato assicurazione (poi disattesa) che, negli anni a venire, sarebbero stati osservati tutti gli impegni volti al trasferimento alla Regione di un considerevole numero di beni immobili, previa predisposizione degli elenchi e in attuazione delle disposizioni di attuazione dello Statuto di autonomia prevista dall art. 39 del D.P.R. n. 250/1949. Tra questi immobili dovrebbero essere ricompresi sia l isola dell Asinara che quelli esistenti nell Arcipelago della Maddalena. Le riferite iniziative regionali hanno preso avvio a seguito di un comportamento contraddittorio da parte dello Stato, i cui 6

9 organi da lungo tempo ritardano l espletamento delle procedure atte a dare attuazione sia al quadro statutario, che agli impegni assunti in sede governativa e paritetica. In merito alle procedure vertenti sul demanio marittimo per finalità turistico ricreative, riferisce l Assessorato che sono state affidate, attraverso gare pubbliche, aree in concessione sulla base di criteri economici con offerte di sovra-canoni introitati dalla Regione. I canoni acquisiti consentiranno sia la copertura delle spese di gestione per l esercizio delle funzioni conferite, quanto il sostegno di impegni finanziari per la predisposizione dei piani di utilizzazione dei litorali. Il Servizio Centrale Demanio e Patrimonio ha ripartito tra i comuni costieri della Sardegna lo stanziamento di euro, di cui il 50% in maniera fissa e il restante 50% sulla base dello sviluppo del litorale costiero, attraverso la realizzazione dei servizi essenziali alla balneazione, quali ad esempio quelli di salvataggio, primo soccorso, servizi igienici, pulizia degli arenili, ecc. Nelle tabella seguente si riporta la consistenza, relativa all esercizio 2003, del patrimonio immobiliare, che evidenzia, a fronte di un valore patrimoniale di ,43 euro, un reddito di appena ,05 euro pari allo 0,07 per cento del valore: 7

10 Tabella n 1 Riepilogo generale dei Beni Immobili Indisponibili e Disponibili Immobili N. indisponibiliimmobili Superficie mq. Valore Iniziale Anno 2003 Variazione in aumento Variazione in diminuzione Valore finale Reddito Fabbricati , , , , , ,47 Terreni , , , , , ,16 Totale , , , , , ,63 Immobili disponibili Fabbricati , , , , , ,57 Terreni , , , , , ,85 Totale , , , , , ,42 Totale Generale , , , , , ,05 N.B. Al totale generale voce valore finale si deve aggiungere il valore dei beni di natura industriale pari a euro ,83 A seguito delle notizie sin qui sinteticamente esposte, le Sezioni Riunite per la Sardegna, esprimendo le proprie valutazioni conclusive in sede di parifica del rendiconto per l esercizio 2003, ebbero a manifestare apprezzamento e incoraggiamento per l avviato dinamismo organizzativo. 8

11 3. Esercizio 2004 Il Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) nulla aggiunge in tema di demanio e patrimonio regionale a quanto già previsto da DPEF 2003, mentre merita migliore evidenza il DPEF per lo spazio assegnato alla Gestione del demanio e patrimonio regionale sostenendo ancora una volta la necessità di approvare una legge di riordino e valorizzazione della realtà patrimoniale immobiliare. In merito si riferisce più dettagliatamente al successivo paragrafo dedicato all esercizio In concreto, risulta sia stata predisposta dall Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica, nel mese di ottobre 2004, una bozza di disegno di legge elaborata, a dire il vero, anche nel corso del 2003 sulla Disciplina del demanio e del patrimonio regionale, che se approvata, potrebbe dare adeguate risposte anche alle diverse problematiche rilevate e determinate da una inadeguata presentazione del conto del patrimonio di cui si è dato conto sin dal 2003 in occasione dell indagine sulla gestione del patrimonio immobiliare definita con la deliberazione n. 19/2003. Quanto alle nuove disposizioni, previste dal citato disegno di legge si segnalano quelle riguardanti la classificazione dei beni; l inventario degli stessi con la relativa aggiornata valutazione; l indicazione della loro eventuale redditività e/o suscettibilità di utilizzazione economica; l unificazione dei sistemi di amministrazione dei beni immobili; l attività di vigilanza affidata al Corpo forestale e di vigilanza ambientale; l inserimento, dei beni classificati e valutati su base di criteri economici, nel conto generale del patrimonio; disposizioni per l accelerazione delle procedure di alienazione del patrimonio immobiliare con conseguente abrogazione della legge regionale 5 dicembre 1995 n.35 in materia di Alienazione dei beni patrimoniali e di cui la già citata Legge regionale finanziaria per il 2002 (n. 7/2002) ne prevedeva l espressa modifica al fine di accelerare e razionalizzare le procedure di dismissione. La relazione illustrativa dell Assessorato degli Enti locali, finanze, urbanistica che accompagna il ricordato disegno di legge testualmente afferma che l attività di ricognizione dei beni patrimoniali costituisce il naturale 1 Approvato dal Consiglio regionale il 22 dicembre

12 presupposto di qualsivoglia politica di gestione del patrimonio. Occorre infatti evidenziare, prosegue, che la sua consistenza, quantitativa e qualitativa, quale risultante dal conto di cui all articolo 65 della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 non corrisponde al dato reale. In altre parole l Amministrazione Regionale ha solamente una cognizione parziale del proprio patrimonio immobiliare. Si tratta di affermazioni di particolare gravità (ancorché coraggiose) che necessitano di imponenti interventi per la loro soluzione. A questo riguardo, giova ricordare che il predetto art. 65 (Conto del patrimonio), dopo aver affermato che il conto del patrimonio deve indicare, in termini di valori aggiornati alla data di chiusura dell esercizio cui il conto si riferisce: 1. le attività e le passività finanziarie; 2. i beni mobili ed immobili; 3. ogni altra attività e passività, nonché le poste rettificate. Deve inoltre contenere la dimostrazione dei punti di concordanza tra la contabilità del bilancio e quella del patrimonio. Oltre a ciò è previsto un elenco allegato descrittivo dei beni immobiliari della Regione alla data di chiusura dell esercizio., con l indicazione delle rispettive destinazioni e dell eventuale reddito prodotto. La relazione ribadisce e riconosce maggiormente, ancora una volta, che l imprecisa conoscenza della massa immobiliare regionale e la sua sottoutilizzazione appare, in tutta evidenza, come non sia garantistica della dimostrazione dei punti di concordanza tra la contabilità del bilancio e quella del patrimonio. Si da inoltre conto delle criticità legate alla presentazione dell elenco descrittivo dei beni appartenenti al patrimonio immobiliare, che dovrebbe riportare la destinazione e l eventuale reddito prodotto. Si ritiene di particolare importanza sottolineare che i valori dei beni, in effetti, sono aggiornati, per la maggior parte, al lontano 1990 per il perdurare di una obiettiva difficoltà a provvedere alla loro rivalutazione, come si rileva dalle note introduttive al conto del patrimonio immobiliare regionale ed inoltre il prezzo minimo di vendita degli immobili è stabilito, come tuttora avviene, dalla Commissione tecnica regionale, a cui spetta determinarne la reale valutazione a seguito della verifica della situazione giuridica e del valore di 10

13 mercato dei beni. Tali considerazioni trovano conferma anche nelle note esplicative del sesto programma quinquennale di dismissione dei beni immobili di proprietà della Regione e nel settimo elenco annuale dei beni immobili del patrimonio disponibile da alienare di proprietà della Regione, approvati, come previsto dall art.1 della legge regionale n.35/1995, con delibera della Giunta Regionale n.42/11 del e, in via definitiva, con delibera n.2/7 del Il programma e l elenco sopra citati, ripropongono i beni inseriti nel precedente sesto elenco 2003, per i quali non è stato possibile procedere all alienazione, integrato con i beni trasferiti dallo Stato al patrimonio regionale e ritenuti alienabili, oltre ai beni sdemanializzati e assunti nella consistenza patrimoniale. Quanto alle competenze affidate al Servizio Centrale Demanio e Patrimonio esse sono suddivise in quattro Servizi 2 articolati sul territorio regionale, e ricomprendono anche l acquisto di beni immobili, la gestione, manutenzione e liquidazione del patrimonio (l.r.n.35/95), la gestione del demanio anche marittimo, il conto del patrimonio immobiliare e gli adempimenti connessi (l.r.11/83). In merito all attività svolta si riportano di seguito le informazioni pervenute con nota n. 143 del 29 marzo 2005, in sede di parifica del rendiconto per l esercizio 2004, che attribuiscono al Servizio centrale l aggiornamento e la riscossione dei canoni di locazione oltre che la vigilanza sul territorio, onde limitare l abusivismo. Altre acquisizioni provengono dalle richieste di sdemanializzazione dei reliquati idraulici 3, nonché da concessioni per uso erbatico di aree fluviali e pertinenze idrauliche ecc.. 2 Servizio centrale (competenza Cagliari, Carbonia-Iglesias, Ogliastra), Servizio territoriale di Sassari e di Tempio-Olbia (istituiti con DPGR n.18 del 5 febbraio 2003), Servizio territoriale Oristano-Nuoro-Medio Campidano ( istituito con DPGR n.188 del 22 settembre 2004), operante dal mese di dicembre Con la legge regionale 14 aprile 2005 n.7 (legge finanziaria 2005), il c.7 dell art.39 modifica l art.1 della l.r. n.35/95 (Alienazione dei beni patrimoniali) aggiungendo dopo il comma 8, il comma 8 bis: I terreni di nuova formazione, derivanti da sdemanializzazione di reliquati idraulici assunti nella consistenza patrimoniale successivamente all approvazione dell elenco annuale sono alienati previa la sola autorizzazione da parte della Giunta regionale. 11

14 4. L alienazione del patrimonio disponibile e nuove acquisizioni Per ciò che concerne gli introiti derivanti dalla vendita del patrimonio disponibile nel corso del 2004, come previsto dalla legge regionale n.35/1995, la seguente tabella, evidenzia un ammontare complessivo pari a euro: Tabella n. 2 Beni venduti anno 2004 Comune Fg. Mapp. F (fabbricato) T (terreno) Acquirente Prezzo di vendita Arbus /536/539(parte) T Comune ,09 Assemini F Saba ,00 Assemini F Dionis Ballao T Boi M ,68 Busachi T Enel 1.910,00 CA-Elmas- Monserrato CA-Elmas- Monserrato T Gatti ,32 3/4/ T Muscas ,08 Cagliari T Marras R ,00 CA-Monserrato T Corongiu ,00 Galtellì F Comune 51,65 Iglesias E/1 21 sub2 T Enel 2.500,00 Muravera T Comune 51,65 Musei (Ex ESMAS) F Comune 51,65 Oniferi F Comune 51,65 Oristano F Comune 51,65 Oristano 26 vari T Cons. ind. Oristanese ,00 Orosei F.-T. Comune 51,65 12

15 Beni venduti anno 2004 Comune Fg. Mapp. F (fabbricato) T (terreno) Acquirente Prezzo di vendita Pula 34 da 477 a 483 T Aymerich 8.517,25 Riola Sardo T Spiga T ,31 Sadali F Comune 51,65 Sedini F Comune 51,65 Siliqua F Comune 51,65 Taluna F Comune 51,65 Teulada T Lai A ,29 Ussana vari T Comune 51,65 Vallermosa 4/C 414 F Comune 51,65 Villacidro T Pilleri M ,00 Villacidro T Cuccu 6.490,00 Villamassargia E/1 783 F Comune 51,65 Villasimius 14 da 220 a 227 T Comune 3.720,97 TOTALE ,00 Fonte: Assessorato Enti Locali, Finanze ed Urbanistica. Direzione generale Enti Locali e Finanze L art. 2 della legge regionale sull alienazione degli immobili (n. 35/1995) prevede che il prezzo minimo della loro vendita sia determinato da una Commissione tecnica regionale, alla quale può anche essere richiesto di effettuare la valutazione degli immobili da acquisire, nonché la determinazione dei canoni e fitti attivi e passivi, e la congruità sul prezzo degli immobili in acquisto o in leasing da adibire a sede e servizi degli Enti strumentali regionali. Diverse le decisioni assunte dalla suddetta Commissione nel corso dell anno di riferimento, suddivise tra decisioni relative ad immobili da vendere e da acquistare. 13

16 Tabella n. 3 Decisioni anno 2004 relative ad immobili da vendere Comune bene dati identificativi e/o catastali anno decisione valore bene 1 ASSEMINI RELIQUATO IDRAULICO FG. 25 MAPP ,00 2 BOSA RELIQUATO IDRAULICO 3 CAGLIARI TERRENO 4 CAGLIARI FABBRICATO 5 CAGLIARI TERRENO 6 CARLOFORTE TERRENO 7 CARLOFORTE TERRENO 8 CARLOFORTE TERRENO 9 CARLOFORTE TERRENO 10 CARLOFORTE TERRENO FG. 37 MAPP VIA GENERALE CAGNA FG. 21 MAPP VIA VITTORIO VENETO FG. 9 MAPPALE 1349 SUBALTERNI DAL N. 1 AL N. 20 LOC. SA SCAFA FG. 17 MAPP. 96 LOC. SAN VITTORIO FG. 26 MAPP. 13 LOC. GABBE FG. 11 MAPP. 474 LOC. GABBE FG. 11 MAPP. 475 LOC. SA PUNTA FG. 6 MAPP. 16 LOC. PUNTA NERA FG. 42 MAPP , , , , , , , , ,80 11 CASTELSARDO RELIQUATO IDRAULICO LOC. LU BAGNU FG ,00 12 DESULO RELIQUATO IDRAULICO PARTE RIO LUNACCI FG. 27 MQ ,00 14

17 Decisioni anno 2004 relative ad immobili da vendere Comune bene dati identificativi e/o catastali anno decisione valore bene 13 ELMAS RELIQUATO IDRAULICO FG ,00 14 GONNOSFANADIGA RELIQUATO IDRAULICO FG. 2 MAPP / ,00 15 LOTZORAI RELIQUATO IDRAULICO FG. 6 MAPP ,80 16 MONSERRATO TERRENO 17 MONSERRATO TERRENO FG. 20 MAPP (EX 320) VIA PORTO BOTTE FG. 25 MAPP , ,00 18 NURACHI RELIQUATO IDRAULICO FG. 5 MAPP. VARI ,00 19 OLBIA RELIQUATO IDRAULICO FG. 29 MAPP RIO GADDURESU ,00 20 OLBIA RELIQUATO IDRAULICO 21 OLIENA FABBRICATO 22 ORISTANO TERRENO 23 QUARTU SANT'ELENA FABBRICATO FG. 31 MAPP (EX 56 1/2) CASE MINIME FG. 57 MAPP SUB FG. 5 MAPP. 377 (ex 140) LOC. SU FORTI FG. 55 MAPP , , , ,00 24 SAMASSI RELIQUATO IDRAULICO FG. 21 MAPP ,00 25 SAN TEODORO RELIQUATO IDRAULICO FG. 16 MAPP ,00 26 SAN VERO MILIS RELIQUATO IDRAULICO FG. 7 MAPP ,00 15

18 Decisioni anno 2004 relative ad immobili da vendere Comune bene dati identificativi e/o catastali anno decisione valore bene 27 SAN VITO TERRENO 28 SANLURI TERRENO FG. 70 MAPP. 84 PARTE FG. 57 MAPP. 8-9 PODERE AGRICOLO , ,00 29 SANTA GIUSTA RELIQUATO IDRAULICO FG. 12 MAPP ,00 30 SASSARI TERRENO 31 SILIQUA RELIQUATO IDRAULICO 32 TRINITA' D'AGULTU FABBRICATO LOC. RIZZEDDU SAN SIMPLICIO FG. 26 MAPP (EX 540) EX ALVEO DEL RIO CIXERRI LOC. SA MIZZA LOC. TINNARI FG. 20 MAPP. 189 (EX 29) , , ,00 33 USSANA RELIQUATO IDRAULICO FG. 19 MAPP ,00 34 VILLAGRANDE STRISAILI TERRENO FG. 40 MAPP ,00 35 VILLAPUTZU TERRENO FG. 48 MAPP ,00 36 VILLASOR RELIQUATO IDRAULICO GORA ECCA FIGUS ,25 37 VILLASPECIOSA RELIQUATO IDRAULICO GORA SAN SEBASTIANO FG ,00 Fonte: Assessorato Enti locali, Finanze ed Urbanistica. Direzione generale Enti locali e Finanze 16

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20 Tabella n. 4 DECISIONE ANNO 2004 RELATIVE AD IMMOBILI DA ACQUISTARE Comune destinazione bene dati identificativi o catastali anno decisione valore bene (iva compresa) Cagliari Fabbricato da destinare ad uffici Ass.to Turismo Viale Trieste ,00 Cagliari Ampliamento fabbricato da destinare ad uffici Edilizia Nora Via Cesare Battisti ,00 Cagliari Fabbricato da destinare ad uffici Via San Paolo e Via Posada ,00 Cagliari Fabbricato da destinare ad uffici Ienove Via Santa Gilla ,00 Nuoro Fabbricato da destinare ad ufficio e punto vendita I.S.O.L.A. Via Garibaldi ,00 Nuoro Fabbricato da destinare ad autoparco del Corpo e di Forestale V.A. Zona industriale Prato Sardo ,00 Porto Torres Fabbricato da destinare ad uffici per. la B.L.O.N del C.F.V.A. Foglio 13 Allegato E mappali ,00 Sassari Fabbricato da adibire ad autoparco dell Ispettorato Ripartimentale delle Foreste Loc. Predda Niedda ,00 Fonte: Assessorato Enti Locali, Finanze ed Urbanistica. Direzione generale Enti Locali e Finanze Non meno significativa si è rivelata l azione svolta dai Servizi Territoriali, nella gestione e messa a reddito del proprio patrimonio. 18

21 Il Servizio Territoriale Demanio e Patrimonio di Tempio-Olbia ha iniziato nel secondo semestre del 2004 una ricognizione dei beni appartenenti al patrimonio regionale, che avrebbe dovuto avere il supporto dell Agenzia del Demanio, data la difficoltà oggettiva di individuare i beni in fase di trasferimento. La mancata disponibilità dell Agenzia, a vario titolo motivata, si è accompagnata, inoltre, ad alcune procedure, ritenute non corrette dalla struttura regionale, di cui si riassumono i punti di maggior significato: numerosi contratti di locazione sono stati stipulati dall Agenzia poco prima del previsto trasferimento alla Regione, ex art.14 dello Statuto, impedendo di fatto l adeguamento dei canoni locativi; su alcuni beni, il mancato esercizio della vigilanza da parte dell Amministrazione statale e dell Agenzia del demanio, ha fatto sì che il privato ne acquistasse la piena disponibilità. Il Servizio territoriale ha riscosso al 31/12/2004 euro ,87 per somme canoni locativi e euro ,86 per alienazione di beni patrimoniali pari all introito totale di euro ,73. Lo stesso Servizio ha precisato, inoltre, che dovrà essere riscossa la somma di euro ,00 a seguito dell alienazione di altri cinque beni del patrimonio disponibile. L Assessorato competente ha avviato, in particolare, la procedura di inserimento nel conto del patrimonio della Regione dell intero compendio dell isola dell Asinara (demanio idrico), partendo dall accatastamento dei relativi immobili. Nelle tabella seguente si riportano i dati dei beni immobili disponibili e indisponibili, nonché il riepilogo per provincia, dalla quale si evince la consistenza finale del patrimonio immobiliare. Il valore finale è determinato per il 78% dal patrimonio indisponibile ( ,37 dai fabbricati e ,50 dai terreni), mentre il reddito è prodotto per il 95% dagli immobili disponibili ( ,74 dai fabbricati e ,83 dei terreni). Si evidenzia, pertanto, a fronte di un valore finale patrimoniale di ,30 euro, un reddito di ,99 euro pari allo 0,17 per cento del valore. 19

22 Tabella n.5 RIEPILOGO DEI BENI IMMOBILI DISPONIBILI E INDISPONIBILI GENERALE E PER PROVINCIA Immobili disponibili / N. Variazione in aumento Variazione in indisponibili immobili Valore iniziale diminuzione Valore finale Reddito CAGLIARI Fabbricati i , , , , ,27 Terreni i , , , , ,71 Totale , , , , ,98 Fabbricati d , , , , ,70 Terreni d , , , , ,81 Totale , , , , ,51 Tot.provincia CA 1.464, , , , , ,49 NUORO Fabbricati i , , ,49 Terreni i , ,56 570,15 Totale , , ,05 570,15 Fabbricati d , , , , ,14 Terreni d , , , ,56 77,21 Totale , , , , ,35 Tot.provincia NU 187, , , , , ,50 ORISTANO Fabbricati i , , ,66 Terreni i , , ,92 25,29 Totale , , , ,58 25,29 Fabbricati d , ,33 Terreni d , , , ,76 143,15 Totale , , , ,09 143,15 Tot.provincia OR 241, , , , ,67 168,44 SASSARI Fabbricati i , , , ,84 Terreni i , ,68 Totale , , , ,52 Fabbricati d , , , ,90 Terreni d , , , , ,66 Totale , , , , ,56 Tot.provincia SS 242, , , , , ,56 TOTALI Fabbricati i , , , , ,27 Terreni i , , , , ,15 Tot.immobili i , , , , ,42 Fabbricati d , , , , ,74 Terreni d , , , , ,83 Tot.immobili d , , , , ,57 TOT.GENERALE , , , , ,99 20

23 5. ESERCIZIO 2005 Come già accennato, il DPEF affronta incisivamente il tema di nuove soluzioni legislative ed organizzative in materia di demanio e patrimonio regionale, resesi urgenti anche in ragione della necessità di migliorare l approvvigionamento delle entrate e, dunque, nella direzione di promuovere un adeguato censimento della massa immobiliare e della sua sottoutilizzazione. A tal fine l apposito disegno di legge, a tutt oggi non ancora approvato, è incentrato principalmente, come già accennato in precedenza, a realizzare: a) l amministrazione unificata del patrimonio immobiliare della Regione e degli Enti strumentali; b) una efficace ricognizione dei beni demaniali e dei beni del patrimonio immobiliare pubblico nella direzione della compiuta applicazione dell art. 14 dello Statuto regionale e, specie se suscettibili di utilizzazione economica, alla loro costante valorizzazione, anche mediante forme indirette di gestione; c) la gestione più redditizia del patrimonio immobiliare e/o l accelerazione delle attività di alienazione del medesimo laddove non suscettibile di utilizzo per finalità istituzionali; d) l adeguamento della normativa regionale, in tema di contenuti e finalità del conto del patrimonio, ai principi dettati dal legislatore statale ed ai principi valutativi esplicitati dal Sistema Europeo dei conti (SEC 95) al fine di garantire in ultima analisi la veridicità delle poste di bilancio. Il suddetto DPEF prevede, altresì, che dovranno essere sostenute ordinariamente tutte le iniziative tese al trasferimento, dallo Stato alla Regione sarda, dei proventi derivanti dalla gestione del demanio marittimo, così come già in atto presso altre Regioni a statuto speciale. E opportuno rilevare che con l approvazione del previsto testo normativo sarà consentito porre rimedio alle varie patologie emerse nell indagine cui le misure all esame si riferiscono. Parimenti, significativo di un nuovo approccio in materia è l art. 39 sul Riordino del patrimonio immobiliare regionale inserito nella L.R. n. 7/

24 (legge finanziaria 2005), con il quale sono state avviate le premesse per il raggiungimento di alcuni degli obiettivi stabiliti nello stesso DPEF 2005/2007 relativi alla gestione del patrimonio immobiliare. E stata, perciò, prevista la successione della Regione nei beni e nei diritti del patrimonio immobiliare degli enti e società regionali (cit. art. 39, comma 2). Conseguentemente il Governo regionale si è attivato per intensificare tutte le attività necessarie alla ricognizione di tali beni, finalizzata alla loro inclusione nel conto del patrimonio immobiliare regionale. L Amministrazione regionale è stata, altresì, autorizzata ad attuare programmi di dismissione del patrimonio immobiliare disponibile (anche attraverso operazioni di cartolarizzazione dei proventi derivanti dalle dismissioni medesime), con l obiettivo di garantire un efficace utilizzo dello strumento patrimoniale nella gestione delle entrate e delle spese regionali (art. 39 comma 1). Inoltre la Giunta regionale è chiamata ad approvare un apposito elenco dei beni appartenenti al patrimonio indisponibile della Regione, del quale fanno parte anche i beni immobili che rivestono particolare interesse paesaggistico, ambientale, culturale, storico o funzionale (comma 3). La problematica sul riordino del patrimonio immobiliare deve essere inquadrata nell ambito della più ampia riforma degli enti strumentali avviata con la suddetta legge finanziaria. Infatti, in particolare, il Capo V ha disciplinato la riorganizzazione e la soppressione di diversi enti strumentali elencati nell art. 69 della L. R. 31/98 4, con il conseguente trasferimento dei beni immobili di alcuni di essi al patrimonio regionale. Il successivo comma 4 (art. 39 succitato) ha previsto la trasmissione al Servizio Centrale Demanio e patrimonio dell Assessorato degli enti locali, da parte dei suddetti enti di cui al citato art. 39, della copia del proprio conto patrimoniale immobiliare unitamente all elenco di cui all art. 65 della legge regionale di contabilità n. 11/83 5. Le disposizioni suddette riguardano i seguenti Enti: a) l Ente Sardo Acquedotti e Fognature (Esaf), del quale si è prevista la soppressione a far data dal 29 luglio 2005 e la successiva gestione liquidatoria, secondo direttive e modalità della legge 4 dicembre Detto articolo è stato modificato dall art. 33 della L.R: n. 7/ Tale legge è stata modificata con la legge regionale n. 11 del 2 agosto

25 n. 33, assunte con direttiva della Giunta regionale, cui compete la nomina del commissario liquidatore (art. 5 cit. legge finanziaria 2005); b) le Aziende autonome di cura, soggiorno e turismo (A.A S.T.) le loro funzioni vengono trasferite ai comuni (art. 23); c) gli Enti provinciali del turismo (EPT) le loro funzioni vengono trasferite alle province (art. 23); d) l E.S.I.T. è stato soppresso ai sensi dell art. 26 della legge finanziaria 2005; il relativo processo di liquidazione ha avuto termine il 28 febbraio Le funzioni dell E.S.I.T. saranno svolte dall Assessorato competente in materia di Turismo; e) il Consorzio interprovinciale per la frutticoltura di Cagliari, Oristano, Nuoro e il Consorzio provinciale di Sassari vengono soppressi e le loro funzioni trasferite al nuovo ERSAT Sardegna (art. 29); f) Nei confronti dell E.R.S.A.T. e dei Consorzi della Frutticoltura, l art. 29 della finanziaria 2005 ha disposto, rispettivamente, il riordino e lo scioglimento. In particolare l E.R.S.A.T., ridenominato E.R.S.A.T. Sardegna, è subentrato nelle funzioni e nei rapporti giuridici facenti capo ai consorzi, dalla data di scioglimento degli stessi. g) l Istituto Zootecnico e Caseario per la Sardegna (I.Z.C.) viene soppresso e le sue funzioni trasferite al nuovo ERA Sardegna (ente ricerca in agricoltura) (art. 30); h) l Istituto Incremento Ippico della Sardegna (I.I.I.) viene soppresso e le sue funzioni trasferite al nuovo ERA Sardegna (art. 30); i) la Stazione Sperimentale del Sughero (S.S.S.) viene soppresso e le sue funzioni trasferite al nuovo Era Sardegna (art. 30); j) il Centro Agrario Sperimentale (CRAS) viene soppresso e le sue funzioni trasferite al nuovo ERA Sardegna (art. 30); k) il Consorzio interregionale per formazione dei divulgatori agricoli (CIFDA) viene soppresso (art. 34). La tabella che segue dà conto dei cennati processi di trasformazione: 23

26 Tabella n. 6 L.R. n. 14/95 6 L.R. n. 20/95 7 L.R. n. 31/98 8 L.R. n. 7/05 (Legge finanziaria 2005) C.R.A..S C.R.A.S. C.R.A.S. Ist.Zoot.Casear. Ist.Zoot.Casear Ist.Zoot.Casear Ist.Incr.Ippico. Ist.Incr.Ippico. Ist.Incr.Ippico. Staz.Sper.Sugh Staz.Sper.Sugh Staz.Sper.Sugh Sostituiti dal nuovo Ente E.R.A. Sardegna che ne assume le funzioni (art. 30, comma 2) E.R.S.A.T. E.R.S.A.T. E.R.S.A.T. Trasformato in E.R.S.A.T. Sardegna E.S.I.T. E.S.I.T. E.S.I.T. Cons. Interprov. Frutticoltura CA, OR, NU Consorzio prov. Frutticoltura SS Az. Aut. Soggiorno Ente Prov. Turismo I.S.O.L.A. I.S.O.L.A. I.S.O.L.A. E.A.F E.A.F E.A.F Sciolti e le relative funzioni assegnate dall E.R.S.A.T. Sardegna (art. 29). Istituzione A.R.S.E.A. Sardegna Agenzia reg. sarda per l erogazione in agricoltura (art. 35). Soppresso e le relative funzioni assunte dall Assessorato del Turismo (art. 26, comma 8). Trasferimento delle funzioni, risorse umane e strumentali ai comuni sedi delle aziende. Trasferimento delle funzioni, risorse umane e strumentali ai comuni e alle otto province. E.S.A.F. E.S.A.F. E.S.A.F. Soppresso e in fase di liquidazione I.A.C.P. I.A.C.P. I.A.C.P. Art. 5 L. R. n. 11/2002 Ist. Zooprof. Ist. Zooprof. Sard. Sard.. I.S.R.E. I.S.R.E. I.S.R.E. E.R.S.U. E.R.S.U. E.R.S.U. A.R.S.T. A.R.S.T. Ente Foreste C.I.F.D.A. 9 Sciolto e trasferimento del personale all Assessorato dell Agricoltura 6 LR. n. 14/95 Indirizzo, controllo,vigilanza e tutela sugli Enti, istituti ed aziende regionali cui è allegata la tabella ricognitiva: Tabella A. 7 L.R. n. 20/95 Semplificazione e razionalizzazione dell ordinamento degli enti strumentali della Regione e di altri enti pubblici e di diritto pubblico operanti nell ambito regionale. 8 L.R. n. 31/98 Disciplina del personale regionale e dell organizzazione degli uffici della Regione. 9 L Ente non è ricompresso nella tabella A prevista dalla L.R. n.14/

27 In merito alle attività poste in essere, in attuazione delle disposizioni contenute nel succitato art. 39 della L.R. n. 7/05, il Servizio Centrale Demanio e Patrimonio ha acquisito dagli Enti regionali la documentazione prevista. Di seguito si riferisce in merito alla situazione immobiliare di ciascun ente che risulterebbe ad oggi così censita dai competenti uffici dell Assessorato: a) Le A.A.S.T. (Aziende Autonome Soggiorno e Turismo) con sede in Cagliari, La Maddalena-Palau, Muravera, Olbia e Sassari non posseggono patrimonio immobiliare. Le sedi di Alghero, Arzachena e Santa Teresa dispongono, rispettivamente, di un terreno in località Maria Pia, nel comune di Alghero, di un fabbricato in località Cannigione (Comune di Arzachena) e di un fabbricato sede di uffici nel comune di Santa Teresa.; b) L E.P.T. di Cagliari possiede beni immobili rappresentati dalla sede dell ente, un albergo in Carloforte, località Bue marino, concesso per venticinque anni al Comune di Carloforte, a partire dal 6 marzo 1997, un terreno nello stesso comune, otto fabbricati siti in Carloforte, anch essi concessi all Amministrazione comunale per venticinque anni, un fabbricato in Cagliari, concesso per venticinque anni all Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Cagliari per la gestione delle informazioni turistiche, con decorrenza dal 20 marzo 1981; c) L E.P.T. di Nuoro dispone di quattro fabbricati nello stesso comune compreso un magazzino concesso in comodato d uso ad una società sportiva e da un terreno in località Farcana, Monte Ortobene; d) L E.P.T. di Oristano non possiede immobili; e) L E.P.T. di Sassari detiene un appartamento destinato ad uffici. f) Tra i cespiti dell E.S.I.T. figurano, in prevalenza, alberghi e due immobili sedi di scuole alberghiere. Le strutture alberghiere sono le seguenti: Hotel Villa Fiorita Sorgono, Hotel Il Noccioletto Tonara, Hotel sul Monte Ortobene di Nuoro, Hotel ESIT di Alghero, Hotel San Carlo Tempio Pausania, 25

28 Hotel La Scogliera S. Caterina di Pittinuri, Hotel S. Leonardo Santulussurgiu, Zona Archeologica e casa sarda, località Nora-Pula, Terreno Capriccioli Arzachena, Terreno Spalmadoreddu Carloforte. g) Il Consorzio interprovinciale per la Frutticoltura di Cagliari dispone di terreni agricoli, fabbricati (uffici e relative pertinenze, pertinenze aziendali, trasformazione prodotti agricoli e rurali), impianti e macchinari tecnologici, impianti arborei, costruzioni leggere; h) Il Consorzio provinciale per la Frutticoltura di Sassari possiede beni immobili, rappresentati da edifici destinati ad uffici, fabbricati rurali e terreni; i) L E.R.S.A.T. dispone di beni immobili, ripartiti per servizio territoriale, costituiti da fabbricati e da terreni. j) Il C.R.A.S. detiene immobili in Cagliari, la sede dell ente, e le aziende agricole San Michele di Ussana, Palloni di Nuraxinieddu (Or), Borore, Iscra di Illorai (Nu) e S appassio di Uta; k) L I.I.I. possiede cespiti rappresentati dall ippodromo di Chilivani, dall azienda Su Padru e dagli uffici amministrativi siti in Ozieri; l) L I.Z.C. ha cespiti rappresentati da fabbricati e da terreni siti nei comuni di San Sperate e Monastir; m) La S.S.S. ha cespiti patrimoniali rappresentati da terreni nel comune di Tempio e da fabbricati adibiti a sede principale dell ente, laboratori e depositi. n) I su citati ultimi quattro enti sono stati soppressi ai sensi dell art. 30 della L.R. n. 7/05 e le funzioni sono state assunte dall Ente per la Ricerca in Agricoltura (ERA) Sardegna, di nuova istituzione. Secondo le disposizioni dell art. 31, comma 3, della suddetta legge, i commissari dell ERSAT Sardegna e dell ERA Sardegna, sulla base delle direttive impartite dalla Giunta regionale, individuano i beni degli enti sciolti e soppressi che non sono strumentalmente funzionali all attività dei nuovi enti e li trasferiscono al patrimonio della regione. o) L I.S.R.E. dispone dei cespiti costituiti da terreni (area museale) e fabbricati, tutti ubicati nel comune di Nuoro. Tra gli immobili 26

29 dell istituto sono compresi un museo, il centro studi deleddiani e un fabbricato sede di uffici e di una biblioteca; p) L E.R.S.U. di Cagliari possiede immobili tra i quali rientrano la sede amministrativa, un appartamento, cinque case dello studente e relativi spazi culturali e, mentre l E.R.S.U. di Sassari detiene cinque fabbricati adibiti a casa dello studente, una mensa, un edificio adibito ad uffici amministrativi, due archivi e due pertinenze. q) L E.S.A.F. possiede cespiti tutti destinati ad uffici dislocati in diversi comuni della regione. L Ente è stato soppresso a far data dal 29 luglio 2005 ai sensi dell art. 5 della legge finanziaria n. 7/05. r) L E.A.F. possiede fabbricati adibiti ad uffici amministrativi, con sede in Cagliari e Senorbì; s) L I.S.O.L.A. detiene cespiti tra i quali figurano: due fabbricati in cui hanno sede gli uffici dell ente, diciotto centri pilota, tre edifici adibiti a bottega, una sala espositiva ed un centro espositivo. 27

30 6. L alienazione del patrimonio disponibile e nuove acquisizioni nell esercizio 2005 L Amministrazione ha comunicato 10, in sede di verifica del rendiconto esercizio 2005, che relativamente alla dismissione dei beni immobili, l attività svolta dal Servizio Centrale Demanio e Patrimonio in collaborazione con i Servizi Territoriali di Sassari, Tempio-Olbia, Oristano-Nuoro-Medio Campidano, nel corso del 2005, rientrava nell ambito degli obiettivi volti allo sviluppo delle azioni finalizzate alla gestione redditizia del Patrimonio e del Demanio regionale. L alienazione dei beni patrimoniali disponibili della Regione è attualmente regolata dalla L.R. n.35/95 e successive modifiche che prevede l inserimento dei beni immobili di proprietà della Regione (ritenuti non più funzionalmente utilizzabili per i servizi regionali e non destinabili agli Enti Locali, ovvero che non rivestano interesse ambientale o culturale) nel programma di dismissione quinquennale e nell elenco annuale, che viene approvato dalla Giunta Regionale, su proposta dell Assessore competente in materia di Demanio e Patrimonio e successivamente sottoposto al parere della Commissione consiliare competente. L Amministrazione evidenzia che i criteri di scelta del contraente per la vendita degli immobili (terreni, fabbricati) sono stati predisposti nel rispetto del disposto della succitata L.R. 35/95, in particolare per la vendita dei fabbricati facenti parte delle cosiddette case minime, sono state applicate le disposizioni di cui all art. 1, comma 6, della L. n.560/93; per i terreni, invece, si è fatto ricorso al sistema del pubblico incanto, secondo quanto previsto dagli articoli 576 e seguenti del Codice di procedura civile (ai quali fa rinvio la L. 35/95) ovvero al sistema della trattativa privata, per le cessioni che rientrano nelle fattispecie contemplate dall art. 1, commi 6 e 8 della stessa legge. Inoltre, l Ufficio competente ha portato a conclusione la procedura di alienazione di alcuni immobili a prezzo simbolico (pari a 51.65), in favore degli Enti Locali territoriali. Trattasi di quei beni il cui utilizzo da parte dell Ente 10 La comunicazione è pervenuta con nota in via FAX del dell Assessorato agli Enti locali. 28

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