TAVOLO TECNICO SULLA PROGETTAZIONE INCLUSIVA VERTICALE

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1 TAVOLO TECNICO SULLA PROGETTAZIONE INCLUSIVA VERTICALE Illustrazione delle soluzioni progettuali attuali 13 Dicembre 2018

2 BARRIERA ARCHITETTONICA Ostacolo fisico che è fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea. pag. 2

3 Legge 9 gennaio 1989, n.13 «Disposizioni per favorire il superamento e l eliminazione delle barriere architettoniche» D.M. 14 giugno 1989, n.236 «Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche» UNI EN 81-70:2005 «Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione degli ascensori. Parte 70: Accessibilità agli ascensori delle persone, compresi i disabili» pag. 3

4 D.M. 236/89 Art.1 Ambito di applicazione Le norme contenute nel presente decreto si applicano: 1) agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; 2) agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione; 3) alla ristrutturazione degli edifici privati di cui ai precedenti punti 1) e 2), anche se preesistenti alla entrata in vigore del presente decreto; 4) agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. pag. 4

5 D.M. 236/89 Art.2 Definizioni Ai fini del presente decreto; A) Per barriere architettoniche si intendono: a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; pag. 5

6 D.M. 236/89 Capo IV Specifiche e soluzioni tecniche Art Ascensore pag. 6

7 D.M. 236/89 Art.1 Ambito di applicazione Le norme contenute nel presente decreto si applicano: 1) agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; 2) agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione; 3) alla ristrutturazione degli edifici privati di cui ai precedenti punti 1) e 2), anche se preesistenti alla entrata in vigore del presente decreto; 4) agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. pag. 7

8 D.M. 236/89 Art.2 - Definizioni. L) Per ristrutturazione di edifici si intende la categoria di intervento definita al titolo IV, art.31, lettera d) della Legge 5 agosto 1978, n.457 (Interventi di ristrutturazione edilizia, quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistemativo di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, la eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti) pag. 8

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11 Qualsiasi installazione di ascensore in un edificio che non ricade in nessuno dei 4 casi definiti nell ambito di applicazione del D.M. 236/89 non impone l obbligatorietà di realizzare ascensori con dimensioni come quelle riportate nell art del D.M Di fatto, però, la realizzazione di un impianto ascensore, con cabina di qualsiasi dimensioni (in relazione alla geometria dei luoghi), è da ritenersi come un tentativo (eventualmente parziale) di abbattimento dellebarriere architettoniche. pag. 11

12 Legge 9 gennaio 1989, n.13 «Disposizioni per favorire il superamento e l eliminazione delle barriere architettoniche» D.M. 14 giugno 1989, n.236 «Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche» UNI EN 81-70:2005 «Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione degli ascensori. Parte 70: Accessibilità agli ascensori delle persone, compresi i disabili» pag. 12

13 UNI EN 81-70:2005 pag. 13

14 UNI EN 81-70:2005 La norma specifica i requisiti minimi per l accesso e l utilizzo sicuro e indipendente degli ascensori da parte delle persone, incluse quelle con disabilità. La norma descrive tipologie di cabine per ascensori con tre misure diverse (Tipo 1, Tipo 2 e Tipo 3) che offrono l accessibilità agli utenti degli ascensori che si spostano su sedie a ruote aventi caratteristiche e funzionalità diverse. Le regolamentazioni nazionali riguardanti la fornitura di ascensori accessibili alle persone disabili si possono così riferire a ciascuna delle tre misure descritte nella norma. pag. 14

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16 CONFRONTO DIMENSIONALE D.M. 236/89 UNI EN Larghezza Profondità Portata 480 kg 450 kg Larghezza Profondità Portata 630 kg 630 kg Larghezza / 2000 Profondità / 1400 Portata / 1275 kg pag. 16

17 D.M. 236/89 / EN QUALI RIFERIMENTI USARE? pag. 17

18 L applicazione della norma EN (norma armonizzata) conferisce una presunzione di conformità alla Direttiva 2014/33/UE (direttiva ascensori) quindi le eventuali regolamentazioni nazionali non possono e non devono includere specifiche tecniche che contraddicano quelle fornite dalla norma armonizzata. La legislazione nazionale può introdurre regole riguardanti la fornitura di ascensori accessibili alle persone disabili che vanno oltre le raccomandazioni della norma armonizzata EN ma non può e non deve includere specifiche tecniche in contraddizione con quelle fornite dalla norma armonizzata. In altre parole, forse più semplici, lo Stato membro può disporre requisiti di accessibilità agli ascensori che siano superiori a quelli della norma armonizzata, ma non può fissarne di inferiori. pag. 18

19 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art. 1 Punto 1 Campo di applicazione. Le norme contenute nel presente decreto si applicano: 1) agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; 2) agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione; 3) alla ristrutturazione degli edifici privati di cui ai precedenti punti 1) e 2), anche se preesistenti alla entrata in vigore del presente decreto; 4) agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma europea specifica i requisiti minimi per l'accesso e l'utilizzo sicuro e indipendente degli ascensori da parte delle persone, incluse quelle con le disabilità menzionate nell'appendice B, prospetto B.1. La presente norma europea riguarda ascensori con dimensioni minime di cabina secondo il prospetto 1 e muniti di porte di cabina e di piano costruite come porte scorrevoli orizzontalmente automatiche. La presente norma europea considera l'accessibilità agli ascensori per le persone che usino sedie a ruote con dimensioni massime totali definite nelle EN 12183:1999 ed EN 12184:1999. La presente norma europea tratta anche degli ulteriori requisiti tecnici per rendere minimi i pericoli elencati in 4 che insorgono durante il funzionamento degli ascensori che si intende siano accessibili agli utenti disabili. La norma europea è una norma armonizzata ed è quindi applicabile solo agli ascensori di nuova installazione. Nella realizzazione degli ascensori devono essere soddisfatti i requisiti essenziali di sicurezza e salute prescritti dal DPR 162/99 e s.m.i.; la realizzazione degli ascensori in accordo alla norma armonizzata UNI EN 81-70, conferisce presunzione di conformità ai suddetti requisiti per quanto concerne gli aspetti legati all accessibilità agli ascensori delle persone, compresi i disabili. Il rispetto di tale norma deve essere considerato volontario. La norma europea non fa differenze tra edifici privati ed edifici pubblici e tra spazi privati e spazi pubblici. La norma europea può essere impiegata come guida per l adeguamento degli ascensori esistenti. Nota La presente norma può essere impiegata come guida per l'adeguamento degli ascensori esistenti in linea con la raccomandazione della Commissione Europea relativa al miglioramento della sicurezza degli ascensori esistenti (95/216/CE - 8 giugno 1995). pag. 19

20 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Artt Punto Dimensioni della cabina Le dimensioni interne delle cabine con un solo accesso o con due accessi opposti devono essere scelte secondo il prospetto 1 (vedere introduzione, accordi). Le dimensioni della cabina devono essere misurate tra gli elementi strutturali delle pareti. Qualunque finitura decorativa di una parete che riduca le dimensioni minime della cabina fornite dal prospetto 1, non deve superare lo spessore di15 mm. Ogni cabina con accessi adiacenti deve avere larghezza e profondità tali da consentire l'ingresso e l'uscita di un utente su sedia a ruote Ascensore. L'ascensore deve avere una cabina di dimensioni minime tali da permettere l'uso da parte di una persona su sedia a ruote Ascensore. a) Negli edifici di nuova edificazione, non residenziali, l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche: cabina di dimensioni minime di 1,40 m di profondità e 1,10 m di larghezza; porta con luce netta minima di 0,80 m, posta sul lato corto; piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 1,50 m. b) Negli edifici di nuova edificazione residenziali l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche: cabina di dimensioni minime di 1,30 m di profondità e 0,95 m di larghezza; porta con luce netta minima di 0,80 m posta sul lato corto; piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 1,50 m. c) L'ascensore in caso di adeguamento di edifici preesistenti, ove non sia possibile l'installazione di cabine di dimensioni superiori, può avere le seguenti caratteristiche: cabina di dimensioni minime di 1,20 m di profondità e 0,80 m di larghezza; porta con luce netta minima di 0,75 m posta sul lato corto; Nei criteri di progettazione del Decreto Ministeriale la cabina deve avere dimensioni adeguate per permettere l uso da parte di una persona su sedia a ruote; queste dimensioni sono esplicitate nell articolo relativo alle specifiche funzionali e dimensionali. Nella norma europea sono previste dimensioni di cabina che prevedono l utilizzo dell ascensore oltre che alla sola persona su sedia a ruote anche al suo eventuale accompagnatore. Nel Decreto Ministeriale non c è nessun criterio relativo al caso di cabina con due accessi adiacenti, mentre nella norma europea è richiesto che la cabina abbia dimensioni tali da consentire a un utente su sedia a ruote di uscire ed entrare dalla cabina. Le dimensioni minime di cabina per gli edifici di nuova edificazione, l unica tipologia a rientrare nel campo di applicazione della norma europea, non sono compatibili con il prospetto 1 della norma stessa. Il Decreto Ministeriale, in merito all abbattimento delle barriere architettoniche, considera la sola disabilità motoria, mentre la norma europea specifica altre disabilità, menzionate nell'appendice B, prospetto B.1. pag. 20

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22 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Artt Punto Accessi - Apertura delle porte L'apertura libera di accesso deve essere non minore di 800 mm Ascensore. Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo automatico e di dimensioni tali da permettere l'accesso alla sedia a ruote Ascensore. a) Negli edifici di nuova edificazione, non residenziali, l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche: cabina di dimensioni minime di 1,40 m di profondità e 1,10 m di larghezza; porta con luce netta minima di 0,80 m, posta sul lato corto; piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 1,50 m. b) Negli edifici di nuova edificazione residenziali l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche: cabina di dimensioni minime di 1,30 m di profondità e 0,95 m di larghezza; porta con luce netta minima di 0,80 m posta sul lato corto; piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 1,50 m. c) L'ascensore in caso di adeguamento di edifici preesistenti, ove non sia possibile l'installazione di cabine di dimensioni superiori, può avere le seguenti caratteristiche: cabina di dimensioni minime di 1,20 m di profondità e 0,80 m di larghezza; porta con luce netta minima di 0,75 m posta sul lato corto; Nota I regolamenti nazionali possono richiedere più di 800 mm (vedere introduzione) - Gli ascensori di tipo 2 devono essere muniti di un'apertura libera di accesso di 900 mm, secondo la ISO :1999 (serie B) e quelli di tipo 3 di un'apertura libera di accesso di mm secondo la stessa norma (vedere prospetto 1). Le porte di cabina e di piano devono essere costruite come porte scorrevoli orizzontalmente automatiche. Il DM stabilisce un apertura minima delle porte di cabina e di piano per edifici di nuova edificazione di 800 mm, in caso di adeguamento di edifici preesistenti di 750 mm. Per la norma europea la dimensione minima è 800 mm. La norma europea prevede che pure le porte di piano siano oltre che automatiche anche scorrevoli orizzontalmente. pag. 22

23 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. Il sistema di apertura delle porte deve essere dotato di idoneo meccanismo (come cellula fotoelettrica, costole mobili) per l'arresto e l'inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta. Accessi - Apertura delle porte Il dispositivo di protezione richiesto dal punto della EN 81-1:1998 ed EN 81-2:1998 deve essere attivo almeno lungo una distanza tra 25 mm e mm sopra la soglia di cabina (per esempio rete di fotocellule). Il dispositivo deve essere un sensore che previene il contatto fisico tra l'utente e i bordi del(i) pannello(i) delle porte in chiusura. Il Decreto Ministeriale prevede l utilizzo di meccanismi quali fotocellula e costola mobile per l arresto e l inversione della chiusura delle porte in caso di ostruzione del vano porta, mentre nella norma europea è previsto l utilizzo di un dispositivo di protezione che, tramite sensori (esempio barriera di fotocellule), previene il contatto fisico con le porte in chiusura. Di questo dispositivo di protezione viene definito il campo di intervento tra 25 e 1800 mm a partire dal pavimento della cabina. pag. 23

24 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. L'arresto ai piani deve avvenire con autolivellamento con tolleranza massima ± 2 cm. Precisione di fermata/livellamento Nel corso dell'uso previsto: - la precisione di fermata della cabina deve essere ±10 mm; - deve essere mantenuta una precisione di livellamento di ±20 mm. La norma europea definisce limiti più severi relativamente alla precisione di fermata e livellamento della cabina al piano rispetto al Decreto Ministeriale; infatti mentre nella norma europea la precisione di fermata deve essere di ±10 mm e quella di livellamento ±20 mm per il Decreto Ministeriale la tolleranza massima è pari a ±20 mm. pag. 24

25 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere i pulsanti ad una altezza massima compresa tra 1,10 e 1,40 m e deve essere posta su una parete laterale ad almeno cm 35 dalla porta della cabina. Dispositivi di comando e segnalazioni Prescrizioni di progettazione per i dispositivi di comando e le segnalazioni sono fornite nel prospetto 2. Nota Nell'appendice G è fornita una guida per altri dispositivi, al di fuori dei requisiti di cui in 5.4, come la progettazione dei dispositivi di comando extra large (XL) (vedere introduzione, accordi). Per il dispositivo di comando ai piani il DM non specifica un altezza minima, mentre per l altezza massima coincide solo se si considera 1100 mm, valore che la norma europea stabilisce di non superare. Per il dispositivo di comando in cabina il DM non specifica un altezza minima, mentre per la massima coincide solo se si considera 1200 mm, valore che la norma europea stabilisce di non superare. pag. 25

26 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto 5.4 Dispositivi di comando e segnalazioni Prescrizioni di progettazione per i dispositivi di comando e le segnalazioni sono fornite nel prospetto Ascensore. La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere i pulsanti ad una altezza massima compresa tra 1,10 e 1,40 m; per ascensori del tipo a), b) e c) la bottoniera interna deve essere posta su una parete laterale ad almeno cm 35 dalla porta della cabina. Nota Nell'appendice G è fornita una guida per altri dispositivi, al di fuori dei requisiti di cui in 5.4, come la progettazione dei dispositivi di comando extra large (XL) (vedere introduzione, accordi). Prospetto 2 ( omissis, vederepunto precedente) Per il dispositivo di comando in cabina (supponendo che corrisponda alla bottoniera di comando interna) la norma europea prevede una distanza minima laterale tra il baricentro di qualunque pulsante e qualsiasi angolo delle pareti adiacenti pari a 400 mm, mentre il Decreto Ministeriale oltre a differire nella distanza, che in questo caso è 350 mm, indica solamente la bottoniera interna come oggetto della dimensione e non il baricentro del pulsante. Punto La bottoniera di cabina deve essere posta sulla parete nel modo seguente: a) per porte ad apertura centrale, essa deve essere sul lato destro entrando nella cabina; b) per porte ad apertura laterale, essa deve essere dalla parte del lato di chiusura. Nel caso di ascensori tipo 3 con cabina con due accessi, i requisiti a) o b) devono essere rispettati nel modo in cui siano applicabili. Nel Decreto Ministeriale viene specificato che la posizione della bottoniera di cabina deve essere su una parete laterale, nella norma europea ne viene specificata la posizione in funzione della tipologia della porta di accesso. In particolare, per la norma europea la bottoniera di cabina deve trovarsi sul lato destro nel caso di porte ad apertura centrale e dalla parte del lato di chiusura nel caso di porte ad apertura laterale. TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTI: pag. 26

27 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. Il sistema di allarme deve essere conforme ai Per il pulsante del dispositivo di allarme di Nell'interno della cabina, oltre al campanello di requisiti del EN 81-28:2004 e a quanto segue. emergenza (supponendo che corrisponda al allarme, deve essere posto un citofono ad altezza Il dispositivo di allarme deve essere munito di campanello di allarme) la norma europea compresa tra 1,10 m e 1,30 m e una luce segnalazioni visibili e udibili, integrate nel pannello definisce una serie di requisiti che riguardano d'emergenza con autonomia minima di h. 3. di controllo o sopra di esso, consistenti in: sia la posizione, le dimensioni e a) un pittogramma giallo illuminato, in aggiunta l identificazione (punto prospetto 2) sia il alla segnalazione udibile per la trasmissione sistema da attivare, che deve essere conforme dell'allarme, per indicare che l'allarme è stato dato; b) un pittogramma verde illuminato, in aggiunta alla segnalazione udibile normalmente richiesta ai requisiti della norma europea UNI EN 81-28:2004. Il Decreto Ministeriale non riporta alcuna specifica relativa al funzionamento del sistema di allarme e le caratteristiche del (collegamento vocale), per indicare che la campanello d allarme. chiamata/allarme di emergenza è stata(o) Nel punto 7 della norma europea UNI EN 81- registrata(o). Il segnale udibile (collegamento 28:2004, è definito il colore ed il simbolo vocale) deve avere un livello sonoro tra 35 db(a) e grafico del dispositivo di attivazione 65 db(a), regolabile per adeguarsi alle condizioni dell allarme, denominato Campanello del luogo; d allarme. Nota I requisiti per il pittogramma saranno inclusi In particolare la norma europea definisce nella prossima revisione della ISO anche le segnalazioni sullo stato dell allarme c) un anello induttivo di ausilio alla inviato che il sistema di allarme deve fornire comunicazione, per le persone con ridotta all utente in cabina. capacità uditiva (vedere introduzione, accordi). Il pulsante del dispositivo di allarme di emergenza deve essere posto, dimensionato e identificato in conformità ai requisiti dati in TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTO: 53 pag. 27

28 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. Nell'interno della cabina, oltre al campanello di allarme, deve essere posto un citofono ad altezza compresa tra 1,10 m e 1,30 m e una luce d'emergenza con autonomia minima di h. 3. Il sistema di allarme deve essere conforme ai requisiti del EN 81-28:2000 e a quanto segue. ( omissis ) Nel Decreto Ministeriale viene definita la posizione del citofono all interno della cabina, mentre nella norma europea nulla viene detto in relazione a un sistema citofonico e la posizione che dovrebbe avere. Nella norma europea il sistema di allarme deve essere conforme ai requisiti della UNI EN 81-28:2004 che, tra l altro, prevede l installazione in cabina di un sistema che permetta la comunicazione bidirezionale tra la cabina e il servizio di soccorso. TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTO: 54- pag. 28

29 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 UNI EN 81-1:2008 & UNI EN 81-2:2008 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. Nell'interno della cabina, oltre al campanello di allarme, deve essere posto un citofono ad altezza compresa tra 1,10 m e 1,30 m e una luce d'emergenza con autonomia minima di h. 3. Deve essere disponibile un alimentatore di emergenza a ricarica automatica capace, in caso di interruzione dell alimentazione dell illuminazione normale, di alimentare almeno una lampada della potenza di 1 W per 1 h. Questa illuminazione deve intervenire automaticamente in caso di mancanza della sorgente dell illuminazione normale. Nel Decreto Ministeriale la luce di emergenza è prevista con autonomia minima di 3 ore mentre nella norma europea è richiesta solamente una lampada della potenza di 1 W con autonomia di 1 ora. TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTO: 55 pag. 29

30 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto 5.4 Dispositivi di comando e segnalazioni Prescrizioni di progettazione per i dispositivi di comando e le segnalazioni sono fornite nel prospetto Ascensore. I pulsanti di comando devono prevedere la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille: in adiacenza alla bottoniera esterna deve essere posta una placca di riconoscimento di piano in caratteri Braille. Nota Nell'appendice G è fornita una guida per altri dispositivi, al di fuori dei requisiti di cui in 5.4, come la progettazione dei dispositivi di comando extra large (XL) (vedere introduzione, accordi). Prospetto 2 ( omissis, vedere punto precedente) Nel Decreto Ministeriale i pulsanti di comando devono avere le scritte in Braille, mentre nella norma europea NON è previsto l utilizzo delle scritte in caratteri Braille. Nella norma europea l identificazione del simbolo sul pulsante di comando è affidata sia al rilievo sia al contrasto del simbolo, come definito nel prospetto 2 del punto 5.4. Nella norma europea i caratteri Braille sono considerati nell appendice G come facoltativi. Il Decreto Ministeriale prescrive i caratteri Braille sui pulsanti di comando, inoltre i caratteri Braille sono prescritti anche sulla placca esterna in adiacenza al pulsante di chiamata. Nella norma europea vengono specificate le caratteristiche che devono avere i pulsanti di comando, in termini di dimensione sia della parte attiva del pulsante sia del rilievo. Vengono anche definite le caratteristiche che i pulsanti devono avere per fornire le informazioni di ritorno all utente sia sul funzionamento che sulla registrazione del comando. Nel Decreto Ministeriale non è prevista nessuna informazione di ritorno all utente sull esito dell azione del pulsante di comando. Secondo l interpretazione n. 1 del CEN (relativa alla norma EN 81-70), i pulsanti di comando devono avere un funzionamento tale da indicare che essi sono stati effettivamente premuti dalla persona (devono avere un movimento che possa essere percepito oppure un sistema di meccanico di informazione di ritorno). A ciò si deve aggiungere una seconda segnalazione per informare che il comando è stato preso in carico dalla manovra dell ascensore. Nel Decreto Ministeriale viene specificato un requisito ulteriore per la bottoniera esterna (supponendo che corrisponda al dispositivo di comando ai piani della norma europea), che deve avere una placca di riconoscimento di piano in caratteri Braille. pag. 30

31 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. Si deve prevedere la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e, ove possibile, l'installazione di un sedile ribaltabile con ritorno automatico. Segnalazioni in cabina Un indicatore di posizione deve essere posto all'interno o sopra la bottoniera di cabina. Il baricentro dell'indicatore deve essere posto a una altezza tra 1,60 m e 1,80 m dal pavimento della cabina. L'altezza dei numeri dei piani deve stare tra 30 mm e 60 mm. Un secondo indicatore (vedere introduzione, accordi) può essere posto altrove, per esempio sopra la porta di cabina, oppure in una seconda bottoniera di cabina. In alternativa l'indicatore nella bottoniera di cabina può essere posto a una altezza minore di 1,60 m se il secondo indicatore è previsto a una altezza elevata (per esempio sopra la porta di cabina). Per informare l utente dell arrivo al piano, nel Decreto Ministeriale è prevista una segnalazione sonora, mentre nella norma europea è previsto che sia una voce ad indicare la posizione della cabina. La norma europea prevede anche un ulteriore dispositivo che deve indicare la posizione della cabina all utente; ne definisce inoltre le caratteristiche sia dimensionali che di posizione. Punto Segnalazioni in cabina Quando la cabina si arresta, una voce in almeno una delle lingue ufficiali locali deve indicare la posizione della cabina. Il livello sonoro deve essere tra 35 db(a) and 65 db(a), regolabile per adeguarsi alle condizioni del luogo. TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTI: pag. 31

32 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Art Punto Ascensore. Si deve prevedere la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e, ove possibile, l'installazione di un sedile ribaltabile con ritorno automatico. Se è previsto un sedile ripiegabile (vedere introduzione, accordi) esso deve avere le caratteristiche seguenti: a) altezza del sedile dal pavimento: (500 ± 20) mm; b) profondità: (da 300 a 400) mm; c) larghezza: (da 400 a 500) mm; d) capacità di sostenere un carico di: 100 kg. Sia il Decreto Ministeriale che la norma europea prevedono, ove possibile/prevista, l installazione di un sedile ribaltabile; nella norma europea vengono definite anche le caratteristiche dimensionali e di resistenza del sedile, mentre nel Decreto Ministeriale viene specificato che il sedile deve avere il ritorno automatico. TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTI: pag. 32

33 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Punto Dispositivi in cabina Su almeno una parete laterale della cabina deve essere installato un corrimano. L'impugnatura di tale corrimano deve avere dimensioni trasversali tra 30 mm e 45 mm con raggio minimo di 10 mm. Lo spazio libero tra la parete e l'impugnatura deve essere almeno 35 mm. La quota del bordo superiore dell'impugnatura deve essere entro (900 ± 25) mm dal pavimento della cabina. Il corrimano deve essere interrotto se la bottoniera di cabina è posta sulla medesima parete per evitare ostacoli ai bottoni o ai comandi. Le estremità dei corrimano devono essere chiuse e rivolte verso la parete per rendere minimo il rischio di ferite. Nel Decreto Ministeriale non è prescritto il corrimano in cabina mentre nella norma europea è sempre prescritto ed inoltre sono riportate le caratteristiche e le modalità di installazione. TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTI: pag. 33

34 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Punto Dispositivi di comando in cabina I pulsanti impiegati per il funzionamento dell'ascensore devono essere identificati come segue: a) pulsanti di piano: identificati dai simboli: -2, -1, 0, 1, 2, ecc.; b) pulsante di allarme: giallo con il simbolo a forma di campanello; c) pulsante "riapertura" porta: identificato dal simbolo ; d) pulsante chiusura porta: identificato dal simbolo. Nota Vedere EN 81-1:1998 e EN 81-2:1998, Nella norma europea viene aggiunto, oltre ai pulsanti che soddisfano i requisiti delle norme UNI EN 81-1:2008 e UNI EN 81-2:2008 il pulsante di chiusura porta. TABELLA RIEPILOGATIVA PUNTO: 38 pag. 34

35 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI Punto Dispositivi di comando in cabina I pulsanti di cabina devono soddisfare i requisiti del prospetto 2 e devono essere sistemati come segue: a) il baricentro dei bottoni di allarme e di comando della porta deve essere posto a una altezza minima di 900 mm dal pavimento della cabina; b) i bottoni di chiamata devono essere posti sopra i bottoni dell'allarme e di comando della porta; c) l'ordine dei bottoni di chiamata lungo una fila orizzontale singola deve essere da sinistra verso destra. L'ordine dei bottoni di chiamata lungo una fila verticale singola deve essere dal basso verso l'alto e per file verticali multiple deve essere da sinistra verso destra e poi dal basso verso l'alto. Nella norma europea viene specificata la disposizione dei pulsanti di cabina nei vari casi possibili. pag. 35

36 CONFRONTO TRA CRITERI PROGETTUALI E SOLUZIONI TECNICHE NAZIONALI (D.M. 236/89) ED EUROPEE (UNI EN 81-70:2005) DM 236/89 EN 81-70:2005 OSSERVAZIONI e ANNOTAZIONI APPENDICI APPENDICE A (informativa) OSSERVAZIONI GENERALI SULL ACCESSIBILITA APPENDICE B (normativa) CATEGORIE DI DISABILITA CONSIDERATE APPENDICE C (normativa) ANALISI DEI RISCHI APPENDICE D (informativa) MATERIALI ATTI A PROVOCARE ALLERGIE APPENDICE E (informativa) - LINEE GUIDA RIGUARDANTI LE CARATTERISTICHE PER PERSONE CON RIDOTTA CAPACITA VISIVA APPENDICE F (normativa) TASTIERE APPENDICE G (informativa) ALTRI DISPOSITIVI La serie di appendici alla norma europea consentono di adottare le soluzioni più appropriate in funzione delle caratteristiche richieste dal committente in base alla tipologia di persone disabili che si presuppone utilizzino l ascensore. pag. 36

37 TABELLA RIEPILOGATIVA DEL CONFRONTO DESCRIZIONE D.M. 236/89 EN Requisito più favorevole 1 Porte: apertura >= 800 mm >= 800 mm (900&1000 per cabina tipo 2 & 3 secondo un richiamo ad una norma ISO) 2 Porte: permanenza in apertura >= 8 secondi Tempo regolabile tra 2 e 20 s (non dagli utenti) EN EN Porte: dispositivo di protezione Fotocellula o costola mobile (arresto/inversione per ostruzione) Attivo da 25 a 1800 mm (sensore che evita contatto) EN Porte: tempo di chiusura >= 4 secondi Non specificato D.M. 236/89 5 Cabina tipo 1 residenziale 450 kg (larghezza) EN Cabina tipo 1 residenziale 450 kg (profondità) EN Cabina tipo 2 residenziale 630 kg (larghezza) Non previsto 1100 EN Cabina tipo 2 residenziale 630 kg (profondità) Non previsto 1400 EN Cabina tipo 3 residenziale 1275 kg (larghezza) Non previsto 2000 EN Cabina tipo 3 residenziale 1275 kg (profondità) Non previsto 1400 EN Cabina: corrimano Non previsto Almeno su una parete laterale. Estremità chiuse e verso parete. Interrotto su bottoniera EN pag. 37

38 TABELLA RIEPILOGATIVA DEL CONFRONTO DESCRIZIONE D.M. 236/89 EN Requisito più favorevole 12 Cabina tipo 1 NON residenziale 450 kg (larghezza) Non previsto 1000 EN Cabina tipo 1 NON residenziale 450 kg (profondità) Non previsto 1250 EN Cabina tipo 2 NON residenziale 630 kg (larghezza) Identità 15 Cabina tipo 2 NON residenziale 630 kg (profondità) Identità 16 Cabina tipo 3 NON residenziale 1275 kg (larghezza) Non previsto 2000 EN Cabina tipo 3 NON residenziale 1275 kg (profondità) Non previsto 1400 EN Cabina: sedile Prescritto, se possibile Opzionale D.M. 236/89 19 Cabina: precisione di fermata +/- 20 mm +/- 10 mm EN Cabina: precisione di livellamento +/- 20 mm +/- 20 mm Identità 21 Cabina: pulsanti Traduzione Braille / D.M. 236/89 22 Distanza baricentro pulsanti in cabina e parete adiacente >= 350 mm da porta cabina >= 400 mm EN Segnalazioni al piano Segnalazione sonora di arrivo al piano Segnale udibile al piano (inizio apertura porte) >= 45 db(a) EN pag. 38

39 TABELLA RIEPILOGATIVA DEL CONFRONTO DESCRIZIONE D.M. 236/89 EN Requisito più favorevole 24 Segnalazioni in cabina: Indicatore posizione principale Nessuna prescrizione Nella o sopra la bottoniera con baricentro tra 1600/1800 mm. Altezzanumeri tra 30/60 mm 25 Segnalazioni in cabina: Vocale Nessuna prescrizione A ogni arresto al piano con indicazione della posizione in lingua ufficiale del paese 26 Dispositivo di allarme Dispositivo luminoso per lo stato di allarme e di avvenuta ricezione. Citofono a quota 1100/1300 Pittogramma giallo illuminato (invio allarme). Pittogramma verde illuminato (registrazione chiamata). Anello induttivo per ausilio comunicazione 27 Cabina: luce di emergenza Autonomia >3h Secondo EN 81-1&2, : 1 w per 1 ora EN EN EN D.M. 236/89 pag. 39

40 EN 81/82:2013 Regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori - Ascensori esistenti - Parte 82: Regole per il miglioramento dell'accessibilità degli ascensori esistenti per persone incluse le persone con disabilità La norma fornisce le regole su come applicare la UNI EN nel caso di ascensori preesistenti per il miglioramento dell'accessibilità per le persone comprese quelle portatrici di disabilità. Il CEN ha inviato esplicita domanda a tutti gli enti di normazioni degli stati membri, sulla necessità di procedere ad una revisione della norma. L UNI, durante l ultima riunione della Commissione CT019, UNI ha deciso di rispondere che, visto anche lo scarsissimo utilizzo, non ritiene necessario procedere ad una revisione di tale norma che, quindi, potrà anche essere cancellata. pag. 40

41 UNI EN 81-70:2005 UNI EN 81-70:2018 E la revisione della vecchia norma (del 2005) che è stata pubblicata il 31/08/2018 La norma europea specifica i requisiti minimi per l'accesso sicuro e indipendente e per l'uso degli ascensori da parte di una vasta gamma di persone, comprese le persone con disabilità. È applicabile ai nuovi ascensori per passeggeri e merci secondo EN Fa riferimento, per il teleallarme, alla UNI EN 81-28:2018. Per altri tipi di ascensori, ad es. ascensori inclinati secondo EN 81-22, questo standard può essere utilmente preso comebase. (nei primi mesi del 2019 è prevista la pubblicazione della norma nella versione in lingua italiana ) pag. 41

42 Grazie per l attenzione pag. 42

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