REGOLAMENTO COMUNALE PER L ATTIVITA DI TINTOLAVANDERIA

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1 COMUNE DI DOBERDO' DEL LAGO - OBČINA DOBERDOB Provincia di Gorizia - Pokrajina Gorica REGOLAMENTO COMUNALE PER L ATTIVITA DI TINTOLAVANDERIA Regolamento comunale adottato dal Consiglio Comunale nella seduta dell , atto n. 3 OBČINSKI PRAVILNIK ZA OBRATOVANJE KEMIČNIH ČISTILNIC PRALNIC BARVARN Občinski pravilnik je Občinski svet sprejel na seji dne , upravni akt št. 3

2 Art. 1. Oggetto del regolamento 1. Oggetto del presente Regolamento è l attività di tintolavanderia, svolta in luogo pubblico o privato, anche a titolo gratuito, stagionale, temporaneo o in forma di servizi di raccolta e di recapito dei capi. L attività di tintolavanderia è disciplinata dalla L.R. 22/04/2002 n. 12 così come modificata dalla L.R. 7 del 17/06/2011, e successive modifiche ed integrazioni, dai relativi regolamenti regionali di attuazione e dalle disposizioni del presente Regolamento. Art. 2 Definizioni 1. L attività di tintolavanderia comprende i trattamenti di lavanderia, di pulitura chimica a secco e a umido, di tintoria, di smacchiatura, di stireria, di follatura e affini, di indumenti, capi e accessori per l abbigliamento, di capi in pelle e pelliccia, naturale e sintetica, di biancheria e tessuti per la casa, a uso industriale e commerciale, nonché a uso sanitario, di tappeti, tappezzeria e rivestimenti per arredamenti, nonché oggetti d uso, articoli e prodotti tessili di ogni tipo di fibra. 2. L attività di tintolavanderia può essere esercitata in forma di impresa individuale o di società, in forma artigiana o imprenditoriale. Art. 3. Segnalazione certificata di inizio attività 1. L esercizio dell attività di tintolavanderia è subordinato alla presentazione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) di cui all art. 24 della L.R. 12/2002 alla Camera di Commercio territorialmente competente contestualmente alla comunicazione unica per l iscrizione all AIA o al Registro Imprese. 2. Tale segnalazione deve essere presentata dal titolare o dal legale rappresentante dell impresa e deve contenere i seguenti dati essenziali: a) cognome e nome, data e luogo di nascita, residenza del richiedente e codice fiscale; b) denominazione della ditta che intende esercitare l attività; c) ubicazione dei locali dove si intende esercitare l attività;. d) dati relativi all agibilità ed alla destinazione d uso dei locali dove si intende svolgere l attività; e) il nominativo del responsabile tecnico, in possesso dell idoneità professionale comprovata dal possesso di almeno uno dei requisiti previsti dall art. 2 comma 2 della legge 22/02/2006 n. 84 e riportati all art. 7 del presente Regolamento; 3. Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti: a) Planimetria dei locali dove si intende esercitare l attività, in scala adeguata e comunque non inferiore a 1:100, riportante la collocazione delle attrezzature per lo svolgimento dell attività, datata e firmata dal titolare; 2

3 b) dichiarazione sostitutiva di atto notorio necessaria ad attestare l idoneità professionale così come previsto dall art. 40 bis della L.R. 12/2002 come modificato dalla L.R. 7/2011 al comma 2; c) qualora l attività esercitata produca emissioni in atmosfera secondo quanto previsto dal D. Lgs. 152/2006, copia della domanda di adesione all autorizzazione generale per le emissioni in atmosfera, di cui all art. 14 del presente Regolamento, inviata tramite SUAP al competente ufficio provinciale almeno 45 giorni prima dell inizio dell attività, salvo diverso termine previsto nell autorizzazione generale stessa; ovvero copia dell autorizzazione alle emissioni in atmosfera qualora l attività della tintolavanderia non sia riconducibile alla fattispecie dell attività di cui all art. 272 comma 2 del D. Lgs. 152/2006, per cui è prevista l autorizzazione generale di cui all art. 13 del presente Regolamento 4. In attesa dell approvazione da parte del tavolo di collaborazione fra la regione ed i rappresentanti delle autonomie locali del modello di segnalazione di inizio attività, le imprese utilizzeranno il modello SCIA attualmente adottato da questo Comune. 5. La segnalazione di inizio attività deve essere tenuta a disposizione nei locali per i quali è stata presentata ed esibita ai funzionari ed agenti incaricati del controllo. 6. Copia della SCIA verrà inviata all Azienda Sanitaria. Art. 4 Casi soggetti a segnalazione certificata di inizio attività 1. A segnalazione certificata di inizio attività sono sottoposti i seguenti casi: a) nuova apertura con presentazione della Scia al registro delle imprese territorialmente competente mediante la comunicazione unica; b) trasferimento dell azienda in gestione o in proprietà per atto tra vivi o per causa di morte dove il subentrante presenta la Scia al registro delle imprese mediante la comunicazione unica, entro 30 giorni dalla data di trasferimento dell azienda, ovvero nel caso di subentro per causa morte, dalla acquisizione del titolo, pena la decadenza del diritto di esercitare l attività del dante causa salvo proroga in caso di comprovata necessità; c) trasferimento in altri locali in ambito Comunale; d) sostituzione del responsabile tecnico in possesso della idoneità professionale; e) variazione della ragione sociale; f) ampliamento/riduzione della superficie dei locali per i quali è già stata presentata la Segnalazione di inizio attività. Art. 5 Lavanderie self-service 1. Le disposizioni del presente regolamento, escluse quelle relative all obbligo di designazione del responsabile tecnico, si applicano anche alle lavanderie dotate esclusivamente di lavatrici professionali ad acqua ed essiccatori destinati ad essere utilizzati direttamente dalla clientela previo acquisito di appositi gettoni. Le attività 3

4 che utilizzano esclusivamente lavatrici professionali ad acqua e prodotti detergenti di uso comune e che non producono emissioni di prodotti nocivi in atmosfera non sono soggette all autorizzazione di cui all art. 14 del presente Regolamento. Art. 6 Modalità di svolgimento delle attività 1. Per ogni sede o unità locale dell impresa artigiana in cui viene esercitata l attività di tintolavanderia è designato, nella persona del titolare, di un socio partecipante al lavoro, di un famigliare coadiuvante o di un dipendente o addetto dell impresa, almeno un responsabile tecnico in possesso della idoneità professionale, il quale garantisce la propria presenza durante lo svolgimento delle attività medesime. 2. Per ogni sede o unità locale dell impresa non artigiana in cui viene esercitata l attività di tintolavanderia è designato il responsabile tecnico esterno in possesso dell idoneità professionale, il quale garantisce la propria presenza durante lo svolgimento delle attività medesime. 3. Il servizio di raccolta e di recapito dei capi, svolto in sede fissa da parte delle imprese avviene tramite la gestione del titolare, di un socio partecipante al lavoro, di un collaboratore familiare, di un dipendente o un addetto delle medesime imprese oppure qualora sia svolto in forma itinerante, è affidato ad altra impresa, anche di trasporto in base a contratto d appalto. 4. Tale attività deve essere svolta previo rispetto delle seguenti norme: a) gli indumenti sporchi devono essere racchiusi in appositi involucri separatamente per ogni cliente; b) gli indumenti puliti dovranno essere consegnati racchiusi in apposite confezioni per singolo cliente. 5. I veicoli utilizzati per la raccolta degli indumenti dovranno essere attrezzati in modo adeguato e facilmente lavabili; dovranno inoltre garantire lo stoccaggio separato degli indumenti sporchi e di quelli puliti. 6. L esercizio dell attività di tintolavanderia o delle attività connesse non può essere condotto qualora sia fonte di inquinamento acustico, tra le ore 22:00 e le ore 7:00, ovvero le 8:00 nelle giornate festive, e comunque nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento di Polizia Municipale. Art. 7 Requisiti professionali 1. Per l esercizio dell attività di tintolavanderia le imprese devono designare un responsabile tecnico in possesso di apposita idoneità professionale comprovata dal possesso di almeno uno dei seguenti requisiti, previsti dalla L. 84 del 22/02/2006 e s.m.i.: a) frequenza di corsi di qualificazione tecnico-professionale della durata di almeno 450 ore complessive da svolgersi nell arco di un anno; 4

5 b) attestato di qualifica in materia attinente l attività conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, integrato da un periodo di inserimento della durata di almeno un anno presso imprese del settore, da effettuarsi nell arco di tre anni dal conseguimento dell attestato; c) diploma di maturità tecnica o professionale o di livello post-secondario superiore o universitario, in materie inerenti l attività; d) periodo di inserimento presso imprese del settore non inferiore a : 1) un anno, se preceduto dallo svolgimento di un rapporto di apprendistato della durata prevista dalla contrattazione collettiva; 2) due anni in qualità di titolare, di socio partecipante al lavoro o di collaboratore familiare degli stessi; 3) tre anni, anche non consecutivi ma comunque nell'arco di cinque anni, nei casi di attività lavorativa subordinata. 2. Il periodo di inserimento di cui alle lettere b) e d) consiste nello svolgimento di attività qualificata di collaborazione tecnica continuativa nell'ambito di imprese abilitate del settore. Art. 8 Superfici minime dei locali 1. I locali da adibire all esercizio di nuova attività di tintolavanderia, oltre ad essere provvisti della certificazione di agibilità, devono avere una superficie minima di mq. 10 al netto dei mobili, dei macchinari e delle attrezzature, con esclusione del vano destinato all ingresso, servizio igienico, ripostiglio e di ogni altro locale accessorio. 2. Tale superficie potrà essere utilizzata da un massimo di due operatori. Per ogni lavoratore occupato in più si dovrà disporre di una superficie aggiuntiva di almeno 2 mq. al netto dei mobili, dei macchinari e delle attrezzature. 3. I locali sede dell attività devono inoltre avere un altezza minima interna non inferiore a 3 metri, detta altezza è ridotta a 2, 70 metri qualora il locale sia posto ai piani superiori. I locali accessori (servizi igienici, corridoi e altro locale accessorio) devono avere un altezza minima di 2,40 metri. I suddetti locali devono essere strutturalmente e adeguatamente ventilati ed illuminati con una superficie finestrata apribile pari a 1/10 della superficie del pavimento; nel caso in cui non sia possibile il rispetto di tale rapporto andrà richiesta all Azienda sanitaria apposita deroga, adottando un impianto di illuminazione/areazione artificiale, che in ogni caso assicuri il ricambio d aria adeguato all uso dei locali. Art. 9 Requisiti di sicurezza ed igienico sanitari dei locali 1. Il pavimento del locale sede dell attività deve essere impermeabile, le pareti e il soffitto intonacati a superficie liscia, in tinta chiara, e la parte inferiore delle pareti dovrà essere provvista di fascia impermeabile, di almeno 2 metri di altezza. 5

6 2. Eventuali condotti per l invio all esterno dell aria dei locali, nonché dell aria di uscita degli impianti di lavaggio e stiratura dovranno essere installati in modo tale da escludere danno o molestie al vicinato e sfociare oltre il colmo del tetto del fabbricato. E vietata inoltre la loro immissione in locali chiusi o cortili interni. 3. Tutti gli impianti (elettrico, termico, idraulico e di condizionamento) devono essere certificati rispondenti alla vigente normativa. 4. Gli impianti di condizionamento dell aria o di ventilazione meccanica devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione, adottando un apposito registro dei controlli periodici da tenere a disposizione degli organi ispettivi. 5. Il locale sede dell attività deve prevedere almeno i seguenti locali/spazi: a) locale/spazio per la raccolta e la sosta della biancheria in attesa di lavaggio; b) locale/spazio per il lavaggio e l eventuale asciugatura; c) locale/spazio per la stiratura e il deposito della biancheria pulita. Tali spazi possono anche essere delimitati tramite macchine o attrezzature, purché la biancheria da lavare e quella pulita siano sempre nettamente separate. Nel caso delle lavanderie automatiche a gettone dove non è prevista la sosta della biancheria, le varie fasi possono anche avvenire in un unico locale. 6. L ambiente di lavoro deve essere predisposto in modo da assicurare la possibilità di separare convenientemente le varie lavorazioni ed isolare quelle che producono elementi a rischio di nocività. In particolar modo qualora si utilizzino sostanze nocive come il percloroetilene, bisogna disporre di un locale ben ventilato e dotato di adeguati aspiratori, separato dalla stireria, dove depositare i panni appena lavati prelevati dalla macchina lavatrice. 7. I locali o luoghi nei quali si utilizzano le materie o i prodotti tossici, irritanti, asfissianti o infettanti, nonché i tavoli da lavoro, le macchine e le attrezzature impiegate in dette operazioni, devono essere frequentemente ed accuratamente puliti. 8. Nel caso si utilizzino macchine lavatrici a ciclo aperto le stesse devono essere dotate di sistema di abbattimento vapori e recupero solventi con condotto di espulsione indipendente sfociante oltre il colmo del tetto, posizionato in modo tale da non recare disturbo al vicinato. 9. Il locale sede dell attività deve disporre di un gabinetto per i lavoratori, dotato di antibagno; nel caso i lavoratori siano più di dieci, di gabinetti separati per uomini e donne. 10. Qualora previsto dalla normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, il locale dovrà essere dotato di spogliatoio e di idonei armadietti per gli indumenti privati e da lavoro. Art. 10 Attrezzature e requisiti igienico sanitari delle stesse 1. Per i laboratori che usufruiscono di attrezzature a norma C.E. (dichiarazione di conformità) è sufficiente un solo locale nel quale avviene il lavaggio, la stiratura, il ricevimento e la consegna degli indumenti, comunque nel rispetto di quanto previsto 6

7 all art. 9 del presente Regolamento, comma 5. Nei casi in cui vengano utilizzate apparecchiature non a norma C.E. è necessario che il laboratorio disponga di almeno due vani, distinti e separati l uno dall altro, uno per l installazione e l uso degli apparecchi di lavaggio, l essiccamento all aria degli indumenti lavati, nonché di qualsiasi altra operazione che richieda l uso di solventi, l altro per il ricevimento, la stiratura e la successiva consegna degli indumenti. 2. Il responsabile del laboratorio ha l obbligo di curare la manutenzione delle apparecchiature di lavaggio e di asciugatura, in modo che non abbiano a verificarsi perdite del solvente allo stato liquido e gassoso. A tal fine dovrà essere effettuato un periodico controllo degli apparecchi e delle tubazioni. Art. 11 Cautele d esercizio 1. L attività di lavanderia a secco è inserita nell elenco delle industrie insalubri di seconda classe pubblicato con Decreto del Ministero della Sanità del 5/9/1994; per tale attività pertanto viene richiesta una particolare attenzione nelle fasi di lavoro in cui viene utilizzato, come solvente, il percloroetilene, una sostanza nociva per l uomo e per l ambiente. 2. E vietato lo scarico diretto dei solventi e dei prodotti di tintoria in forma liquida (acqua di contatto) o gassosa e la loro immissione in atmosfera, nei corsi d acqua e nelle fognature stradali senza che gli stessi siano stati sottoposti ad idoneo trattamento di depurazione, in conformità alle disposizioni contenute nell autorizzazione allo scarico. 3. I solventi, i fanghi di risulta e gli altri residui (acque da contatto) contenenti solventi, e comunque tutti prodotti con proprietà tossiche, specialmente se allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in locali aerati, in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura, etichettati in modo chiaro, visibile e rispondente alla normativa in vigore, posti lontano da fonti di incendio e di calore. Il deposito deve essere separato rispetto ad altre sostanze tossiche o corrosive e comunque incompatibili sulla base delle indicazione riportate nella scheda di sicurezza dei prodotti. 4. Lo smaltimento deve essere effettuato da una ditta specializzata nel rispetto delle procedure previste per i rifiuti pericolosi; deve essere previsto un locale adibito a deposito temporaneo per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti pericolosi, qualora le dimensioni dell impresa lo rendano necessario. 5. Nei locali sede dell attività è vietato fumare e utilizzare apparecchi a fiamma libera. 6. Nei locali chiusi nei quali l aria è soggetta a inumidirsi notevolmente, si deve evitare per quanto possibile la formazione della nebbia, mantenendo la temperatura e l umidità nei limiti compatibili con le esigenze tecniche. 7

8 Art.12 Approvvigionamento idrico 1. L esercizio deve essere dotato di acqua potabile proveniente da acquedotto pubblico. Nel caso la zona non sia servita da pubblico acquedotto e pertanto l esercizio sia dotato di sistema di approvvigionamento autonomo (pozzo privato) dovrà essere richiesto e ottenuto, a cura del titolare, certificato di potabilità e dovranno essere effettuate annualmente analisi di controllo. Art. 13 Scarico di acque reflue 1. Secondo quanto disposto dal D.P.R. 19 ottobre 2011 n. 227, le lavanderie e stirerie con impiego di lavatrici ad acqua analoghe a quelle di uso domestico e che effettivamente trattino non più di 100 kg. di biancheria al giorno generano acque reflue assimilate alle acque reflue domestiche. Pertanto qualora tali lavanderie scarichino in rete fognaria, i titolari dovranno richiedere ad Irisacqua srl l autorizzazione di competenza; qualora invece non scarichino in fognatura dovranno munirsi di apposita autorizzazione comunale allo scarico. 2. Per le lavanderie e stirerie con impiego di lavatrici ad acqua che trattino un quantitativo di biancheria superiore a quello riportato al primo comma, le acque generate non si intendono acque reflue assimilabili a quelle domestiche, ma industriali; i titolari dovranno pertanto richiedere apposita autorizzazione all Autorità d Ambito Ottimale Territoriale (AATO) qualora scarichino in rete fognaria, ovvero alla Provincia qualora scarichino al di fuori di detta rete. 3. In tutti i casi sopra previsti le richieste di autorizzazione verranno inviate all ente competente tramite lo Sportello Unico per le Attività Produttive. Art. 14 Autorizzazione per emissioni in atmosfera 1. Per gli impianti a ciclo chiuso per la pulizia dei tessuti e dei pellami, escluse le pellicce, e le pulitintolavanderie a ciclo chiuso la Provincia di Gorizia ha rilasciato l autorizzazione generale, ai sensi dell art. 272 c. 2 del D.Lgs. 152/2006. Pertanto ai fini dell apertura di nuovi impianti i gestori devono presentare domanda per l adesione a tale autorizzazione generale alla Provincia usando l apposito modello, per il tramite dello Sportello Unico. 2. L autorizzazione generale acquisisce efficacia per il richiedente qualora, decorsi 45 giorni dalla presentazione della domanda, salvo altro termine previsto dall autorizzazione generale, non sia intervenuto un provvedimento motivato di diniego. 3. Le fasi che caratterizzano le attività per cui è valevole l autorizzazione generale, nonché i successivi adempimenti e la tempistica prevista sono riportati nell allegato tecnico all autorizzazione generale stessa. 4. Qualora le fasi lavorative, ovvero le caratteristiche dell attività siano difformi da quelle riportate nell allegato tecnico all autorizzazione generale, andrà richiesta alla 8

9 Provincia, per il tramite dello Sportello Unico, un autorizzazione di tipo ordinario, secondo il dettato dell art. 269 del D.Lgs. 152/ Sono escluse dall obbligo di cui ai commi 1 e 4 quelle attività che, utilizzando esclusivamente lavatrici ad acqua e prodotti detergenti di tipo comune, non causano emissione di prodotti nocivi in atmosfera e pertanto risultano escluse dal dettato del D. Lgs. 152/2006. Art. 15 Prevenzione incendi 1. Se necessario, in ragione delle caratteristiche e dell entità dell attività svolta, in relazione alla tabella dell allegato I al D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151, va inviata al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco una segnalazione certificata di inizio attività per la prevenzione incendi, tramite lo Sportello Unico per le attività produttive. Art. 16 Sospensione volontaria dell attività 1. Qualora la sospensione dell attività sia superiore ai trenta giorni consecutivi l interessato deve inviare una comunicazione di sospensione dell attività, indicante il periodo di chiusura, tramite comunicazione unica, alla Camera di Commercio e al Suap. Qualora per la Camera di Commercio tale comunicazione non fosse dovuta, la stessa dovrà comunque essere inviata al Suap. 2. E onere del titolare dare tempestiva comunicazione dell eventuale riapertura anticipata dell attività o del protrarsi della sospensione, nelle modalità di cui sopra. 3. E altresì onere del titolare comunicare la chiusura dell attività alla clientela, mediante un apposito cartello visibile dall esterno del locale. Art. 17 Cessazione dell attività 1. La comunicazione di cessazione dell attività di tintolavanderia deve essere presentata contestualmente alla comunicazione unica per la cancellazione alla Camera di Commercio territorialmente competente entro trenta giorni dal verificarsi del relativo evento, con efficacia dalla data dell evento medesimo. Il Registro delle Imprese provvederà poi ad inoltrare la suddetta comunicazione allo Sportello Unico. Art. 18 Tariffe 1. Le tariffe applicate per il servizio di tinto lavanderia devono essere esposte in maniera ben visibile all attenzione della clientela, in prossimità della cassa dell esercizio stesso. 9

10 Art. 19 Orari 1. Gli orari giornalieri e le eventuali giornate di chiusura sono autonomamente stabiliti dal titolare dell attività, in conformità a quanto previsto per le attività produttive dalla vigente normativa. 2. Gli esercizi ubicati nei centri commerciali osservano, di norma, l orario di attività delle strutture in cui si trovano. 3. E fatto obbligo al titolare dell esercizio di esporre l orario e le eventuali giornate di chiusura, in modo da essere ben visibili all interno e all esterno dei locali. Art. 20 Sanzioni 1. L esercizio dell attività di tintolavanderia in assenza della dovuta SCIA di cui all art. 4 comma 1, lettere a), b) e c) del presente Regolamento, comporta una sanzione pecuniaria amministrativa da un minimo di 800 a un massimo di L esercizio dell attività di tintolavanderia in assenza della dovuta SCIA di cui all art. 4 comma 1, lettere d), e) ed f) del presente Regolamento, comporta una sanzione pecuniaria amministrativa da un minimo di 300 a un massimo di La prosecuzione dell attività di tintolavanderia già autorizzata, in sopravvenuta assenza del responsabile tecnico in possesso dei requisiti previsti, comporta una sanzione pecuniaria amministrativa da un minimo di 800 a un massimo di e la sospensione dell attività fino alla data in cui viene comunicato il nominativo del responsabile tecnico. 4. L inosservanza delle disposizioni concernenti l orario, compresa la mancata esposizione del cartello, comporta una sanzione pecuniaria da un minimo di 100 a un massimo di La mancata esposizione delle tariffe comporta una sanzione pecuniaria da un minimo di 100 a un massimo di Salvo l applicazione di specifiche norme di settore, l applicazione di tariffe difformi da quelle esposte comporta una sanzione pecuniaria da un minimo di 100 a un massimo di La mancata designazione del responsabile tecnico entro la data del 23/06/2014 per le attività esistenti, ai sensi dell art. 21 comma 3 del presente Regolamento, comporta una sanzione pecuniaria da un minimo di 800 a un massimo di e la sospensione dell attività fino alla data in cui viene comunicato il nominativo del responsabile tecnico. 8. La mancata comunicazione di sospensione, di riapertura anticipata dell attività o del protrarsi della sospensione, nonché la mancata comunicazione di cessazione dell attività comporta una sanzione pecuniaria da un minimo di 50 ad un massimo di Per le altre violazioni non espressamente previste dal presente articolo si applica una sanzione pecuniaria da un minimo di 50 ad un massimo di

11 10. La violazione, accertata dagli organi competenti in materia igienico-sanitaria, delle disposizioni previste dal presente Regolamento all art. 9, eccezion fatta per la tenuta del registro di cui al comma 4, all art. 10 e all art. 11 commi 1, 2, 3 e 4, fatta salva l applicazione delle leggi di settore, comporta, qualora la violazione non sia già sanzionabile da specifiche normative sanitarie, una sanzione pecuniaria da un minimo di 300 a un massimo di e la sospensione dell attività da un minimo di 1 giornata lavorativa a un massimo di 10, salvo necessiti, per gravi ragioni igienicosanitarie, la prosecuzione del periodo di sospensione. 11. La violazione all obbligo di tenuta del registro dei controlli periodici, di cui all art. 9 comma 4, la violazione a quanto previsto dall art. 11 commi 5 e 6 comporta la sanzione amministrativa da un minimo di 100 ad una massimo di L attività di tintolavanderia è sospesa qualora l attività venga svolta in contrasto con le disposizioni della L.R. 12/2002 e s.m.i. e dal presente Regolamento. Il mancato rispetto del provvedimento di sospensione dell attività, al fine di conformare la stessa agli obblighi di legge e di regolamento, comporta l adozione del provvedimento di divieto di prosecuzione dell attività stessa. 13. Fatte salve le sanzioni previste dalle specifiche leggi di settore, le violazioni agli articoli 12, 13 e 14 del presente Regolamento comportano una sanzione pecuniaria da un minimo di 500 a un massimo di 3.000, nonché la sospensione dell attività per il tempo necessario per conformare la stessa alle vigenti norme. 14. Per l applicazione delle sanzioni amministrative si applica la L.R. 17/01/1984 n. 1 e s.m.i. Art. 21 Norma transitoria 1. Le imprese di tintolavanderia operanti alla data di entrata in vigore della L.R. 12/2002 come modificata dalla L.R.7/2011 sono autorizzate a proseguire l attività, anche in caso di subingresso comunicato tramite SCIA in attività già esistente. 2. Le imprese di cui al comma precedente sono tenute ad adeguarsi a quanto prescritto dall art. 9 commi 1, 3, 4, 6 e 7, dall art. 10 comma 2, dall art. 11 Cautele d esercizio, nonché dagli articoli 16, 17 e 18 e 19 dal momento dell entrata in vigore del presente Regolamento. 3. In base a quanto stabilito dal comma 18 dell art. 79 della L.R. 7/2011 così come modificato dall art. 77 della L.R. 16/2012, le imprese medesime sono tenute, entro il 31/12/2014 a trasmettere il nominativo del responsabile tecnico allo Sportello Unico. 4. I locali già sede di attività di tintolavanderia alla data di entrata in vigore del presente Regolamento, qualora siano soggetti ad interventi di straordinaria manutenzione che comportino il rilascio di una nuova agibilità edilizia, dovranno uniformarsi a quanto previsto dagli artt. 8 e 9 del presente Regolamento. 11

12 Art.22 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore dalla data di esecutività della deliberazione consiliare di approvazione. *********************** 1. člen Predmet Pravilnika 1. Predmet tega Pravilnika je dejavnost čistilnic in pralnic, ki se odvija v javnih ali zasebnih prostorih, tudi brezplačno, sezonsko, začasno ali v obliki storitev zbiranja in dostave oblačil. Dejavnost čistilnic in pralnic ureja D.Z. 22/04/2002 št. 12, spremenjen z D.Z. št. 7 z dne 17/06/2011, z nadaljnjimi spremembami in dopolnitvami, z odgovarjajočimi deželnimi izvršnimi pravilniki in z določili tega Pravilnika. 2. člen Opredelitev 1. Dejavnost čiščenja in pranja vključuje pranje, suho in mokro kemično čiščenje, barvanje, odstranjevanje madežev, likanje, valjanje ipd. oblačil in dodatkov, usnjenih oblači, krzna, tako naravnega kot sintetičnega, perila in tekstila za dom, za industrijsko, trgovinsko in zdravstveno rabo, čiščenje preprog, tapiserije in tapecirane hišne opreme, čiščenje tekstilnih predmetov, opreme in proizvodov s katerokoli vrsto vlakna. 2. Dejavnost čistilnice in pralnice se lahko odvija v obliki posameznega podjetja ali družbe, v obrtniški ali poslovni obliki. 3. člen Prijava začetka dejavnosti 1. Za opravljanje dejavnosti čiščenja-pranja-barvanja je treba pristojni Trgovinski zbornici predložiti Prijavo o začetku dejavnosti - PZD (SCIA - segnalazione certificata di inizio attività), na podlagi 24. čl. D.Z. 12/2002, skupaj z enotnim sporočilom za vpis v Register obrtniških podjetij (AIA) ali v Register podjetij. 2. Lastnik ali pravni zastopnik podjetja mora oddati prijavo, v kateri navede naslednje bistvene podatke: f) Priimek in ime, datum in kraj rojstva, stalno bivališče in davčno številko prosilca; g) Ime podjetja, ki bo opravljajo dejavnost; h) Kraj, kjer se nahajajo prostori za opravljanje dejavnosti; i) Podatki o uporabnosti in namembnosti prostorov, kjer se bo odvijala dejavnost; j) Ime odgovornega tehnika, ki ima dokazano strokovno znanje in sposobnost in zadošča vsaj enemu od dveh pogojev, ki ju določa 2. odstavek 2. člena Zakona št. 84 z dne in ki ju navaja 7. čl. tega Pravilnika; 12

13 3. Prošnji je treba priložiti naslednje dokumente: d) Tloris prostorov, kjer se bo opravljala dejavnost, v primernem merilu in na vsak način ne manj kot 1:100. Tloris naj navaja, kje bo nameščena oprema za izvajanje dejavnosti. Lastnik obrata bo navedel datum in podpisal tloris; e) Nadomestno izjavo, ki naj potrdi strokovno usposobljenost, na podlagi 40. bis čl. D.Z. 12/2002, s spremembami iz 2. odstavka D.Z. 7/2011; f) V primeru, da dejavnost povzroča emisije v ozračje, zakonodajni odlok št. 152/2006 določa, da je treba kopijo prošnje za splošno dovoljenje za emisije v ozračje, na podlagi 14. čl. tega Pravilnika, poslati prek Skupnega urada za proizvodne dejavnosti (SUPD) pristojnemu pokrajinskemu uradu vsaj 45 dni pred začetkom dejavnosti, razen v primeru, da splošno dovoljenje predvideva drugačne termine; poslati je treba kopijo dovoljenja za izpuste emisij v ozračje v primeru, da dejavnost čistilnice in pralnice ni skladna z vrsto dejavnosti, ki jo določa 2. odstavek 272. čl. zakonodajnega odloka 152/2006, ki predvideva izdajo splošnega dovoljenja na podlagi določil 13. čl. tega Pravilnika. 4. Dokler omizje za sodelovanje med Deželo in predstavniki lokalnih uprav ne bo izdalo potrdila izjave o začetku dejavnosti, bodo podjetja uporabljala obrazec prijave PZD, ki ga trenutno uporablja ta Občina. 5. Prijava o začetku dejavnosti mora vedno biti na voljo v prostorih, za katere je bila izdana. Prijavo je treba tudi vedno pokazati funkcionarjem in odgovornim za preverjanje. 6. Kopija prijave PZD bo vročena Zdravstvenemu podjetju. 4. čl. Primeri, za katere je potrebna POZD 1. Potrjeno objavo o začetku dejavnosti je treba opraviti v naslednjih primerih: a) nova ustanovitev, z vročitvijo potrdila PZD v teritorialni register podjetij prek enotnega sporočila; b) sprememba uprave ali dejavnosti podjetja med živečimi ali zaradi smrti. Kdor prevzame podjetje, vroči prijavo PZD v Register podjetij prek enotnega sporočila v roku 30 dni od datuma prenosa podjetja, oziroma v primeru prevzetja zaradi smrti, v roku 30 dni od sprejema novega obratovanja. V obratnem primeru se pravica do izvajanja dejavnosti razveljavi, razen v primeru podaljšanja roka zaradi dokazane nujne potrebe; c) premestitev v druge prostore znotraj Občine; d) nadomestitev odgovornega tehnika s strokovno usposobitvijo; e) sprememba imena podjetja; f) povečanje/zmanjšanje površine prostorov, za katere je bila prijava PZD že vročena. 5. člen Samopostrežne pralnice 1. Določila tega Pravilnika, razen tistih, ki določajo obveznost imenovanja odgovornega tehnika, se uveljavljajo tudi za pralnice, ki imajo izključno profesionalne pralne stroje 13

14 na vodo, in sušilce, ki so namenjeni neposredni rabi s strani strank, prek uporabe posebnih žetonov. Obrati, ki uporabljajo izključno profesionalne pralne stroje na vodo ter navadne čistilne detergente in ki ne spuščajo emisij škodljivih snovi v ozračje, ne potrebujejo dovoljenja, ki ga navaja 14. čl. tega Pravilnika. 6. člen Način izvajanja dejavnosti 1. Za vsak obrat ali za vsako lokalno enoto obrtniškega podjetja, v katerem se izvaja dejavnost pranja in čiščenja, mora biti imenovan odgovorni tehnik s strokovno usposobitvijo, ki bo zagotavljal svojo prisotnost med izvajanjem dejavnosti same. Odgovorna oseba je lahko lastnik, družbenik ali sodelavec, sorodnik-pomočnik, zaposleni delavec ali odgovorni za podjetje. 2. Za vsak obrat ali za vsako lokalno enoto neobrtniškega podjetja, v katerem se izvaja dejavnost pranja in čiščenja, je treba imenovati zunanjega odgovornega tehnika s strokovno usposobitvijo, ki bo zagotavljal svojo prisotnost med izvajanjem dejavnosti same. 3. Storitev zbiranja in dostave oblačil, ki jo podjetja nudijo v svojem stalnem sedežu, izvaja lastnik, družbenik ali sodelavec, sorodnik-pomočnik, zaposleni delavec ali odgovorni za podobna podjetja. V primeru, da se zbiranje in dostavo nudi na domu, se storitev zaupa drugemu podjetju, tudi prevoznemu podjetju, na podlagi pogodbe. 4. Dejavnost se izvaja v spoštovanju naslednjih pravil: c) Umazana oblačila je treba zapreti v posebne vreče, posamezno ločene za vsako stranko; d) Čista oblačila je treba dostaviti v posebnih vrečah, posamezno ločenih za vsako stranko. 5. Vozila, ki jih podjetje uporablja za zbiranje in dostavo oblačil, morajo biti posebno opremljena in zgrajena tako, da se z lahkoto počistijo; vozila morajo tudi zagotoviti ločeno skladiščenje umazanih in čistih oblačil. 6. Dejavnost čiščenja in pranja ali povezane dejavnosti niso dovoljene v primeru, da povzročajo zvočno onesnaževanje od 22:00 do 7:00 ure oziroma do 8:00 ure med prazniki, in na vsak način morajo spoštovati določila Pravilnika Občinske policije. 7. člen Strokovni pogoji 1. Za izvajanje dejavnosti čiščenja in pranja morajo podjetja imenovati odgovornega tehnika z dokazano strokovno usposobitvijo in z vsaj enim od naslednjih pogojev, ki jih določa Z. 84 z dne , z nadaljnjimi spremembami in dopolnitvami: a) obiskovanje tehnično-strokovnih kvalifikacijskih tečajev, s trajanjem najmanj 450 skupnih ur v enem letu; b) potrdilo o kvalifikacijah na področju dejavnosti podjetja, ki je bilo izdano na podlagi veljavne zakonodaje za strokovno izobraževanje, kateremu je dodano vsaj enoletno 14

15 obdobje delovnega vajeništva v podjetjih s podobnimi dejavnostmi, ki naj se odvija v roku treh let od prejetja potrdila; c) tehnična ali strokovna matura ali višješolska ali univerzitetna diploma s predmeti, ki zadevajo dejavnost; d) obdobje delovne prakse v podjetjih enakega področja, ki trajajo najmanj: 1) eno leto, če se je prej odvijalo vajeništvo za obdobje, ki ga predvidevajo kolektivne pogodbe; 2) dve leti, če je subjekt lastnik, družbenik ali sodelavec ali sorodnik-pomočnik; 3) tri leta, tudi ne zaporedna, a na vsak način v roku petih let, v primeru delovnega razmerja. 2. obdobje delovne prakse, ki ga omenjata črki b) in d), predvideva izvajanje kvalificirane dejavnosti neprekinjenega tehničnega sodelovanja v okviru kvalificiranih podjetij na tem področju. 8. člen Površina prostorov 1. Prostori, kjer se bo odvijala nova dejavnost pranja in čiščenja oblačil, morajo imeti potrdilo uporabnosti in pokrivati površino najmanj 10 kv. m., ne da bi pri tem upoštevali pohištva, strojev in opreme. Pri tem se ne upošteva prostora za vhod, stranišča, shrambe in kateregakoli drugega pomožnega prostora. 2. V tej površini bosta lahko delovala največ dva zaposlena. Za vsakega dodatnega zaposlenega je treba prišteti dodatno površino vsaj 2 kv. m., ne da bi pri tem upoštevali pohištva, strojev in opreme. 3. Prostori, v katerih se bo odvijala dejavnost, morajo imeti notranjo višino najmanj 3 metre. Omenjeno višino se lahko zmanjša na 2,70 metrov v primeru, da se prostori nahajajo v zgornjih nadstropjih. Pomožni prostori (stranišča, hodniki in drugi dodatni prostori) morajo imeti višino najmanj 2,40 metrov. Omenjeni prostori morajo imeti primerno in strukturno ventilacijo in razsvetljavo, ki naj bo zagotovljena s pomičnimi okni, s površino enako 1/10 površine poda; v primeru, da se tega razmerja ne more zagotoviti, je treba vročiti prošnjo za izjemo Zdravstvenemu podjetju, pri tem pa bodo prostori morali imeti napeljavo umetnega prezračevanja/razsvetljave, ki bo na vsak način zagotavljala primerno zamenjavo zraka za uporabo prostorov. 9. člen Varnostni, higienski in zdravstveni pogoji prostorov 1. Tla prostorov, kjer se odvija dejavnost, morajo biti neprepustna, stene in strop morajo biti prevlečeni z ometom, z gladko površino, svetlo barvo, spodnji del sten pa bo moral imeti neprepustni pas, v višini vsaj 2 metra. 2. Morebitne cevi za izpust zraka prostorov navzven ter za izpust zraka iz strojev za pranje in likanje morajo biti nameščene tako, da se izključi morebitna škoda ali obremenjevanje okolice. Cevi se morajo dvigati čez višino strehe stavbe. Poleg tega je prepovedana namestitev cevi v zaprtih prostorih ali v notranjih dvoriščih. 15

16 3. Vse napeljave (električna, termična, vodovodna in klimatska) morajo imeti certifikat, ki odgovarja veljavnim zakonom. 4. Za napeljave za klimatizacijo zraka ali za mehansko ventilacijo se izvajajo redni pregledi, vzdrževanje, čiščenje in sterilizacija. Pri tem je treba izpolniti primeren register kontrol, ki bo na voljo organom za preverjanja. 5. Prostori, kjer se odvija dejavnost, morajo vključevati naslednje lokale/prostore: a) lokal/prostor za zbiranje in skladiščenje perila, pred pranjem; b) lokal/prostor za pranje in morebitno sušenje; c) lokal/prostor za likanje in skladiščenje čistega perila. Te prostore lahko omejujejo tudi stroji ali oprema, pod pogojem, da sta umazano in čisto perilo vedno strogo ločena. V primeru samopostrežnih pralnic na žetone, kjer ni predvideno skladiščenje perila, lahko razne faze potekajo v enem samem prostoru. 6. Delovno okolje mora biti tako organizirano, da zagotavlja možnost primernega ločevanja raznih obdelav in možnost izoliranja tistih faz, ki proizvajajo nevarne elemente. V primeru uporabe škodljivih snovi, kot je perkloroetilen, je potreben primerno prezračen prostor, z aspiratorji, ki naj bo ločen od prostora za likanje, in kjer bodo shranjena oprana oblačila, takoj po odvzemu iz pralnega stroja. 7. Prostore ali kraje, kjer se uporabljajo strupene, dražilne, dušljive ali kužne snovi in proizvodi, je treba očistiti pogosto in skrbno. Enako velja tudi za mize, stroje in opremo, ki se uporabljajo za omenjene posege. 8. V primeru uporabe pralnih strojev z odprtim sistemom, morajo le-ti vsebovati sistem za zmanjšanje pare in za zbiranje topil z neodvisnim vodom za izpust, ki se dviga čez vrh strehe, in ki je nameščen tako, da ne moti okolice. 9. Prostor, kjer se odvija dejavnost, mora razpolagati s straniščem za zaposlene s predsobo; v primeru, da je več kot deset zaposlenih, mora biti stranišče ločeno za moške in za ženske. 10. V primeru posebnih določil zakonov na področju higiene in varnosti na delu, bo moral prostor imeti tudi slačilnico in primerne omarice za shranjevanje osebnih in delovnih oblek. 10. člen Oprema in higiensko-zdravstveni pogoji opreme 1. Za delavnice, ki uporabljajo opremo, v skladu z določili ES (spričevalo skladnosti ES), je zadosten en sam prostor, kjer poteka pranje, likanje, zbiranje in oddaja oblačil, na vsak način ob upoštevanju določil 5. odstavka 9. člena tega Pravilnika. V primeru, da se uporabljajo naprave, ki niso skladne z določili ES, mora delavnica imeti vsaj dva posamezna in ločena prostora. Eden bo namenjen namestitvi in rabi strojev za pranje, sušenju opranih oblačil na zraku ter kateremu koli drugemu posegu, ki zahteva rabo topil. Drugi prostor bo namenjen zbiranju, likanju in dostavi oblačil. 2. Odgovorni za delavnico mora skrbeti za vzdrževanje strojev za pranje in sušenje in tako preprečiti izpuste topil v tekoči in plinasti obliki. V ta namen bo treba izvajati občasne preglede strojev in cevi. 16

17 11. člen Previdnost pri obratovanju 1. Dejavnost kemičnega čiščenja je vključena v seznam škodljivih industrij drugega razreda, ki je bil objavljen z odlokom Ministrstva za zdravje dne ; za to dejavnost se torej zahteva posebna pozornost v delovnih fazah, pri katerih se uporablja topilo perkloroetilen, to je škodljiva snov za človeka in za okolje. 2. Prepovedan je neposredni izpust topil in proizvodov čiščenja in barvanja v tekoči (voda, ki je prišla v stik z nevarnimi snovmi) ali plinasti obliki ter njihov izpust v ozračje, v vodne tokove in v cestne kanalizacije, brez predhodnega postopka čiščenja le-teh tekočin in plinov, v skladu z določili, ki jih navaja dovoljenje za odvajanje. 3. Topila, odpadno blato in druge ostanke (voda, ki je prišla v stik z nevarnimi snovmi), ki vsebujejo topila, in na vsak način vse izdelke s strupenimi lastnostmi, še zlasti v tekoči obliki ali v primeru, da se zlahka raztopijo in pretvorijo v hlape, je treba hraniti v dobro ozračenih prostorih, v dobro zaprtih in neprepustnih posodah, z jasnimi, dobro vidljivimi etiketami v skladu z veljavnimi pravili, nameščenih daleč od virov požarov ali toplote. Skladišče mora biti ločeno od drugih strupenih in jedkih snovi in na vsak način daleč od vseh neskladnih snovi, na podlagi navodil, ki jih navaja varnostni opis izdelkov. 4. Za odstranjevanje odpadkov mora skrbeti specializirano podjetje, v spoštovanju predvidenih postopkov za odstranjevanje nevarnih odpadkov; na voljo mora biti prostor, namenjen začasnemu skladiščenju nevarnih odpadkov, v primeru, da se pojavi ta potreba zaradi velikosti obrata. 5. V prostorih, kjer se odvija dejavnost, je prepovedano kaditi in uporabljati naprave s prostimi plameni. 6. V zaprtih prostorih, kjer je zrak zelo vlažen, se je treba čim več izogniti tvorbi megle in obdržati temperaturo in vlago pod mejo, ki jo zahtevajo tehnične potrebe. 12. člen Oskrba z vodo 1. Obrat mora razpolagati s pitno vodo iz javnega vodovoda. V primeru, da območje ni oskrbljeno z javnim vodovodom in da ima torej obrat lastno oskrbo (zasebni vodnjak), bo moral lastnik prositi in prejeti potrdilo o pitnosti ter poskrbeti za vsakoletne analize za kontrolo vode. 13. člen Odvajanje odpadne vode 1. Na podlagi določil O.P.R. št. 227 z dne 19. oktobra 2011 pralnice in likalnice, ki uporabljajo pralne stroje na vodo, ki so podobni strojem za domačo rabo, in ki dejansko očistijo največ 100 kg perila na dan, proizvajajo odpadne vode, enake domačim odpadnim vodam. Zaradi tega, v primeru, da te pralnice odvajajo vodo v navadno kanalizacijo, morajo lastniki prositi podjetje Irisacqua Srl za ustrezno dovoljenje; v primeru, da ne odvajajo vode v kanalizacijo, bodo morali lastniki prositi za občinsko dovoljenje za odvajanje. 17

18 2. Pralnice in likalnice, ki uporabljajo pralne stroje na vodo in ki dnevno operejo več kot 100 kg perila, proizvajajo odpadne vode, ki niso enake domačim odpadnim vodam, temveč industrijskim; zaradi tega bodo lastniki morali prositi za ustrezno dovoljenje vodnega okoliša (AATO) za odvajanje v kanalizacijo oziroma dovoljenje Pokrajine v primeru, da odvajajo izven omenjene kanalizacije. 3. V vseh zgoraj predvidenih primerih bo treba prošnje za dovoljenje poslati pristojni ustanovi prek Skupnega urada za proizvodne dejavnosti - SUPD. 14. člen Dovoljenje za emisije v ozračje 1. Za obrate z zaprtim delokrogom za čiščenje tkanine in kože, razen krzna, ter za čistilnice, pralnice in barvarne z zaprtim delokrogom, je Goriška Pokrajina izdala splošno dovoljenje, na podlagi 2. odstavka 272. člena zakonodajnega odloka 152/2006. Kdor želi odpreti nove obrate, bo moral torej vročiti prošnjo za pristop k splošnemu dovoljenju Pokrajine s posebnim obrazcem, prek Skupnega urada. 2. Splošno dovoljenje stopi v veljavo za prosilca v primeru, da po 45 dneh od vročitve prošnje, z izjemo morebitnega drugega termina na podlagi splošnega dovoljenja, ni bil izdan utemeljen ukrep zavrnitve. 3. Značilne faze dejavnosti, za katere je veljavno splošno dovoljenje, ter nadaljnje zadolžitve in predvidena časovna organizacija, so navedene v tehnični prilogi k splošnemu dovoljenju. 4. V primeru, da delovne faze in značilnosti se razlikujejo od faz, ki jih navaja tehnična priloga splošnega dovoljenja, bo moral prosilec vročiti prošnjo Pokrajini, prek okenca SUPD, za izdajo navadnega dovoljenja, na podlagi 269. čl. zakonodajnega odloka 152/ Določila 1. in 4. odstavka se ne izvajajo za dejavnosti, pri katerih se uporabljajo izključno pralni stroji na vodo in navadna čistila, in za dejavnosti, ki ne povzročajo emisij škodljivih snovi v ozračje in so zaradi tega izključene od določil zakonodajnega odloka 152/ člen Preprečevanje požarov 1. Če je potrebno, zaradi značilnosti in razsežnosti dejavnosti, se na podlagi tabele priloge I k O.P.R. št. 151 z dne 1. avgusta 2011 Pokrajinskemu poveljstvu gasilcev odda Prijavo o začetku dejavnosti (PZD) za preprečevanje požarov, prek Skupnega urada za proizvodne dejavnosti. 16. člen Prostovoljna prekinitev dejavnosti 1. V primeru, da traja prekinitev dejavnosti več kot trideset zaporednih dni, mora lastnik poslati Trgovinski zbornici in Skupnemu uradu sporočilo o prekinitvi dejavnosti, v katerem navede obdobje prekinitve. V primeru, da Trgovinska zbornica ne zahteva 18

19 tega sporočila, ga bo moral lastnik na vsak način poslati Skupnemu uradu za proizvodne dejavnosti. 2. Lastnik mora pravočasno prijaviti morebitno predčasno ponovno odprtje dejavnosti ali pa podaljšanje obdobja prekinitve na podlagi postopka iz prejšnje točke. 3. Lastnik mora prav tako ustrezno obvestiti stranke o prekinitvi dejavnosti, prek posebnega napisa, ki naj bo viden z zunanje strani obrata. 17. člen Prenehanje dejavnosti 1. Sporočilo o prenehanju dejavnosti čiščenja in pranja je treba vročiti skupaj s sporočilom za izbris iz Registra pristojne Trgovinske zbornice v roku 30 dni od prenehanja dejavnosti, z veljavo od datuma prenehanja dejavnosti. Register podjetij bo nato posredoval omenjeno sporočilo tudi Skupnemu uradu. 18. člen Tarife 1. Tarife za storitev čiščenja in pranja morajo biti razobešene na vidnem mestu za stranke, ob blagajni. 19. člen Urniki 1. Dnevne urnike in morebitne dni počitka določa samostojno lastnik obrata, v skladu z določili veljavnih zakonov za proizvodne dejavnosti. 2. Obrati, ki se nahajajo v večjih prodajnih centrih, se navadno prilagodijo urniku dejavnosti v strukturah, ki jih gostujejo. 3. Lastnik obrata mora izobesiti urnik in morebitne dni počitka, tako da so jasno vidni znotraj in izven obrata. 20. člen Kazni 1. Izvajanje dejavnosti čiščenja-pranja-barvanja brez PZD, ki ga omenja 4. člen, 1. odstavek, črke a), b) in c) tega Pravilnika, se kaznuje z upravno denarno kaznijo od najmanj EUR 800 do največ EUR Opravljanje dejavnosti čiščenja-pranja-barvanja brez PZD, ki ga omenja 4. člen, 1. odstavek, črke d), e) in f) tega Pravilnika, se kaznuje z upravno denarno kaznijo od najmanj EUR 300 do največ EUR Nadaljevanje že odobrene dejavnosti čiščenja-pranja-barvanja, a brez odgovornega tehnika s predvidenimi predpogoji, se kaznuje z upravno denarno kaznijo od najmanj EUR 800 do največ EUR ter s prekinitvijo dejavnosti vse do datuma, ko bo imenovan odgovorni tehnik. 19

20 4. Neizpolnjevanje določil glede urnika, vključno z razobešanjem table, se kaznuje z denarno kaznijo od najmanj EUR 100 do največ EUR Pomanjkanje razobešenih tarif se kaznuje z denarno kaznijo od najmanj EUR 100 do največ EUR Razen v primerih specifičnih sektorskih pravil, se uveljavljanje tarif, ki so različne od razobešenih, kaznuje z denarno kaznijo od najmanj EUR 100 do največ EUR Pomanjkanje imenovanja odgovornega tehnika do dne za že obstoječe obrate, na podlagi 3. odstavka 21. čl. tega Pravilnika, se kaznuje z denarno kaznijo od najmanj EUR 800 do največ EUR ter z začasno prekinitvijo dejavnosti, vse do datuma, ko bo imenovan odgovorni tehnik. 8. Pomanjkanje sporočila o prekinitvi dela, o predčasnem ponovnem odprtju dejavnosti ali o podaljšanju obdobja prekinitve, ter pomanjkanje sporočila o prenehanju dejavnosti se kaznuje z denarno kaznijo od najmanj EUR 50 do največ EUR Za druge kršitve, ki niso omenjene v tem členu, se uveljavi denarna kazen od najmanj EUR 50 do največ EUR Kršitev določil, ki so jo ugotovili pristojni organi za higiensko-zdravstveno varnost in ki jih ta Pravilnik navaja v 9. členu, razen vodenja Registra, ki ga določa 4. odstavek 10. člena in 1.,2.,3. in 4. odstavek 11. člena, ter brez poseganja v izvajanje sektorskih pravil, se v primeru, da se za kršitev že ne uveljavi kazen na podlagi specifičnih zdravstvenih pravil, kaznuje z denarno kaznijo od najmanj EUR 300 do največ EUR in z začasno prekinitvijo dejavnosti za najmanj 1 delovni dan do največ 10 dni, razen v primeru, da je zaradi hudih higiensko-zdravstvenih razlogov potrebno podaljšati obdobje prekinitve. 11. Kršitev obveznosti vodenja registra občasnih kontrol, ki jo določa 5. in 6. odstavek 9. člena, se kaznuje z upravno kaznijo od najmanj EUR 100 do največ EUR Dejavnost čiščenja-pranja-barvanja se prekine v primeru, da se le-ta odvija v nasprotju z določili D.Z. 12/2002, z nadaljnjimi spremembami in dopolnitvami, in v nasprotju s tam Pravilnikom. Nespoštovanje ukrepa o prekinitvi dejavnosti, ki je namenjena prilagoditvi dejavnosti določilom zakona in pravilnika, se kaznuje z izvajanjem ukrepa prepovedi nadaljevanja dejavnosti same. 13. Če izključimo kazni, ki jih predvidevajo specifični sektorski zakoni, se kršitve 12., 13. in 14. člena tega Pravilnika kaznujejo z denarno kaznijo od najmanj EUR 500 do največ EUR 3.000, ter z začasno prekinitvijo dejavnosti za obdobje, ki je potrebno za prilagoditev obrata veljavnim pravilom. 14. Za uveljavljanje upravnih kazni se izvaja D.Z. 17/01/1984 št. 1, z nadaljnjimi spremembami in dopolnitvami. 21. člen Prehodna določba 1. Podjetja za čiščenje-pranje-barvanje, ki delujejo na dan stopitve v veljavo D.Z. 7/2011, lahko nadaljujejo dejavnost, tudi v primeru, da nov lastnik prevzame že obstoječo dejavnost, in da jo prijavi prek PZD. 20

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