MACERATA FELTRIA PU Adeguamento strutturale antisismico dell'edificio scolastico NICCOLO' BERRETTONI a Macerata Feltria

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3 Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: MACERATA FELTRIA PU Adeguamento strutturale antisismico dell'edificio scolastico NICCOLO' BERRETTONI a Macerata Feltria Relazione tecnica: Il progetto che si porta all'approvazione riguarda l'adeguamento strutturale antisismico dell'edificio scolastico Niccolò Berrettoni in via della Gioventù a Macerata Feltria. L'intervento è reso possibile in ottemperanza al Decreto MIUR n.1007del 21/12/2017 in attuazione all'art.1, comma 140, della Legge n.232/2016 Piano nazionale per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. L'area di intervento è situata nel pieno centro del tessuto urbano del Capoluogo ed è confinata da muri di contenimento che sono serviti per delimitare uno spazio piano, costituito da sbancamenti e riporti di terreno, sul quale insiste un fabbricato di due piani. Tale fabbricato è stato eretto in due fasi: la prima parte databile luglio 1967 e la seconda, come ampliamento, nell'anno Il tutto è meglio identificato al NCEU al foglio 32 mapp.350. URBANISTICAMENTE Il lotto in oggetto è individuato dal P.R.G. Vigente come Zona F3 Zona Scolastico Ricreativa - normata secondo quanto previsto all'art. 36 delle N.T.A. La vetustà del fabbricato esistente, e la difficoltà di ottenere un buon risultato attraverso il suo mantenimento, consigliano di procedere attraverso una demolizione completa e ricostruzione. Essendo la volumetria del nuovo edificio inferiore a quella dell'edificio esistente, in base ai criteri del D.P.R. 380/2001 l'intervento si configura come Ristrutturazione Edilizia. Il progetto è stato dimensionato seguendo i criteri del D.M. 18 dicembre 1975, Norme Tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica, delle successive linee guida del MIUR per l'edilizia scolastica, D.M. 11 aprile 2013, del Regolamento Regionale 22 dicembre 2004, n. 13. La localizzazione della scuola rispetta il criterio di potenziale elemento di connessione per la naturale possibilità di diventare civic center e contribuire alla qualità del tessuto urbano circostante. Il sito è ben raggiungibile con mezzi privati e pubblici, ed è adiacente un grosso parcheggio capace di contenere numerose auto anche in occasione di eventi extrascolastici eccezionali. E' inoltre previsto uno spazio sicuro per la salita e la discesa dei bambini dai mezzi pubblici che non richiede attraversamenti stradali. ARCHITETTONICAMENTE Il progetto prevede la realizzazione di una Scuola di Infanzia in due sezioni per un numero di 60 bambini ed un Nido d'infanzia per 22 bambini. Le tabelle delle superfici per le specifiche destinazioni vengono riportate nelle tavole grafiche ed evidenziate con differente campitura. Come già avviene nello stato di fatto, sfruttando il dislivello del terreno, Scuola d'infanzia e Nido d'infanzia saranno su differenti livelli e godranno di ingresso indipendente: la Scuola d'infanzia da via della Gioventù (accesso principale) ed il Nido d'infanzia, dal superiore parcheggio, attraverso una passerella. Le due unità saranno poi collegate verticalmente attraverso una scala interna ed un ascensore. Oltre a questi due ingressi, sono previsti altri due accessi: ad Ovest quello per gli insegnanti, con funzione anche di via di esodo, ed a Sud, di fianco all'ingresso principale, uno carrabile e pedonale da utilizzare come accesso per il personale addetto a cucina e servizi e per il carico e scarico merci. Al piano terra, con ingresso dal cancello pedonale, sono collocati tutti gli spazi della Scuola d'infanzia. Attraverso l'atrio si accede alla piazza/agorà: il luogo delle funzioni pubbliche della scuola, delle riunioni, delle feste della comunità scolastica; è luogo di incontro informale, spazio per la motricità e zona gioco. A definirne i limiti, sulla destra dell'ingresso, lo spazio destinato a mensa ed il disimpegno per ascensore e servizi; sulla sinistra la zona delle aule. In fondo all'agorà, per l'utilizzo di spettacoli ed auditorium, sono previsti degli spalti la cui scala di accesso prosegue per collegarsi con il piano superiore di fianco all'ascensore. Al di sotto di essi, con accesso dall'esterno, è collocata la centrale termica ed impiantistica. Alla mensa, da cui si può accedere direttamente dalla piazza, i bambini possono passare attraverso un locale di servizio lavamani. La cucina, adiacente, che riceve direttamente le merci dall'esterno, è dotata di dispensa, anticucina, zona di lavaggio e preparazione, separate secondo le logiche dell'haccp. Il personale addetto vi accede dall'esterno, sul retro dell'edificio, in zona separata dall'ingresso merci ed attraverso un disimpegno, dopo essere passato dallo spogliatoio con bagno riservato per questo personale. In quest'area è previsto anche un locale lavanderia. Il lato sinistro di questo piano è occupato dalle aule, da uno spazio fra esse destinato a biblioteca ed ampliamento di un'aula che all'occorrenza potrebbe diventare una terza sezione. Dal disimpegno fronte stante le aule, si accede ai servizi igienici per i bambini, ad un bagno per portatore di handicap ed al deposito. Gli uffici degli insegnanti ed il loro bagno, sono anch'essi in prossimità delle aule. Nel posizionamento di esse, si è tenuto conto del fattore luminosità ed orientamento cosi che risultassero tutte esposte a Sud- Est e tutte dotate di ampie vetrate che le collegano, non solo visivamente, con un ampio giardino esterno. Dei frangisole nella parte superiore garantiranno l'ombreggiatura nel periodo estivo. Lo spazio destinato a servizi è, viceversa, cucina ad Est e la mensa a Sud con lo stesso criterio delle aule. Al piano primo, al quale, come detto si accede direttamente dall'esterno attraverso una passerella o dall'interno attraverso scala o ascensore, si trova il Nido di Infanzia. Anche per l'esposizione di questa zona si è tenuto conto dei principi del piano sottostante. Per cui la zona ludica ed il pranzo, saranno dotati di grande vetrata verso Sud dalla quale si può accedere ad un ampio terrazzo. La zona della nanna è ad Est; i servizi, i bagni ed un deposito, sono verso la parte più bassa del tetto. Gli uffici ed il servizio del personale, sono in prossimità dell'accesso. Dal punto di vista delle caratteristiche costruttive, per l'edificio in oggetto, è previsto il tamponamento delle superfici opache con muratura in blocchi tipo poroton e finitura esterna a cappotto in polistirolo espanso dello spessore risultante dal calcolo della legge 10/91. I tramezzi interni saranno in laterizio intonacato e tinteggiato, i pavimenti della piazza/agorà, della mensa, - 2 -

4 Manuale d'uso delle aule e degli uffici degli insegnanti in linoleum, i pavimenti ed i rivestimenti della cucina, dei bagni e di tutti gli altri servizi in gres. La copertura sarà in legno con sovrastante isolamento termico costituito da doppio materassino in lana di roccia di spessori 6 ed 8 cm. le cui dimensioni e caratteristiche risultano dalle previsioni del tecnico progettista degli isolamenti e nel rispetto della normativa vigente. Il manto superficiale sarà in lamiera di alluminio grecata. Le scossaline, le gronde, i pluviali e tutte le opere di lattoneria, in lamiera di alluminio. Gli infissi esterni in alluminio ed i vetri camera e di sicurezza secondo normativa di contenimento consumo energetico ed abbattimento acustico. STRUTTURALMENTE E' prevista la realizzazione di una struttura intelaiata di travi e pilastri in cemento armato con copertura in legno. Le fondazioni saranno su pali. Al piano terra, fra le travi di collegamento delle teste dei pali, sarà posizionato un gattaiolato realizzato con elementi igloo integrati con getto armato. I solai intermedi saranno in laterocemento. Il tutto sarà dimensionato nel rispetto della normativa antisismica vigente. DAL PUNTO DI VISTA IGIENICO SANITARIO Nella progettazione sono state rispettate tutte le normative in materia di igiene. I locali possiedono tutti altezza media superiore ad h.270 cm. e minima non inferiore ad h. 240 cm. I locali servizi del piano primo hanno altezza media superiore ad h. 240 cm. Le aule e tutti gli ambienti in genere, sono dimensionati in funzione delle superfici minime per occupante e rispondono ai requisiti minimi di illuminazione ed areazione. Lo stesso dicasi per le dotazioni di bagni e servizi sia per il personale addetto,che per quello insegnate, per i visitatori esteri ed i bambini. IMPIANTISTICAMENTE Per quanto riguarda l impianto termico e sanitario, l intervento prevede l installazione di una nuova pompa di calore dedicata al riscaldamento, alla produzione di acqua calda sanitaria e l installazione di un impianto radiante a pavimento. Sarà recuperata la caldaia a condensazione esistente che sarà di supporto alla pompa di calore nel caso in cui le condizioni esterne (temperatura <6 C) siano sfavorevoli ad un suo impiego. La regolazione delle temperature dei singoli locali sarà realizzata mediante sonde di temperatura ambiente collegate ad un centralina su cui impostare le temperature di setpoint. L acqua calda sanitaria sarà prodotta mediante una accumulo (capacità 300 litri) dotato di scambiatore collegato alla PDC e alla caldaia a condensazione e distribuita ai collettori di piano con tubazioni in multistrato L impianto elettrico consentirà la distribuzione dell energia elettrica all interno della struttura al fine di alimentare le utenze previste in termini di illuminazione, di forza motrice, di segnalazione e di controllo. La struttura è già dotata di un impianto fotovoltaico in regime di scambio. Tale impianto è costituito da pannelli in silicio policristallino posati e fissati su apposita struttura di sostegno in acciaio/alluminio con esposizione a sud-ovest. La scuola, sarà dotata di un punto di accesso per l infrastrutturazione digitale degli edifici, come previsto ai sensi dell art. 135-bis del D.P.R. 380/01 così come modificato dall art. 6- ter, comma 2, del D.L. 133/2014 (D.L. sblocca Italia), convertito dalla Legge n. 164/2014. L'edificio sarà dotato di nuovo impianto fognario. Le acque nere dei bagni verranno trattate in apposite vasche Imhoff, quelle saponate dei bagni in pozzetti desaponatori, quelle della cucina in pozzetto degrassatore. I dimensionamenti risultano da apposito elaborato grafico (tav. A7). Le acque trattate passeranno attraverso un pozzetto di cacciata e si collegheranno, assieme alle acque meteoriche di tetto e piazzali, in un pozzetto di raccordo prima di essere immesse nel collettore di rete, ad acque miste, nel punto segnalato dal gestore ed in corrispondenza di un pozzetto esistente. Scomposizione dell'opera: 1 EDIFICIO CENTRALE 1.2 STRUTTURE STRUTTURE IN FONDAZIONE STRUTTURE VERTICALI STRUTTURE ORIZZONTALI OPERE DI MURATURA 1.3 IMPIANTI IMPIANTI IDROSANITARI IMPIANTI ELETTRICI IMPIANTI MECCANICI ENERGIE ALTERNATIVE 1.4 CHIUSURE SERRAMENTI ESTERNI FINITURE DIVERSE 3.1 OPERE PER FOGNATURE 4 OPERE PROVVISIONALI 4.1 LINEA VITA - 3 -

5 Manuale d'uso Parte d'opera:1.2.1 EDIFICIO CENTRALE > STRUTTURE > STRUTTURE IN FONDAZIONE Elenco unità tecnologiche: 1.1 Fondazioni profonde 1.2 Fondazioni superficiali - 4 -

6 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.1 Fondazioni profonde Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni profonde o fondazioni indirette quella classe di fondazioni realizzate con il raggiungimento di profondità considerevoli rispetto al piano campagna. Prima di realizzare opere di fondazioni profonde provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Pali trivellati senza camicia metallica - 5 -

7 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Pali trivellati senza camicia metallica Unità Tecnologica: 1.1 Fondazioni profonde I pali di fondazione sono una tipologia di fondazioni profonde o fondazioni indirette che hanno lo scopo di trasmettere il carico della sovrastruttura ad uno strato profondo e resistente del sottosuolo, attraverso terreni soffici e inadatti, ovvero di diffondere il peso della costruzione a larghi strati di terreno capaci di fornire una sufficiente resistenza al carico. In particolare i pali trivellati vengono realizzati per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo. I pali trivellati eseguiti direttamente nel terreno o fuori opera con varie tecniche. Modalità di uso corretto L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. Anomalie riscontrabili cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione. Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare

8 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.2 Fondazioni superficiali Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato.prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare.nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo.è opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell alveo o nelle golene di corsi d acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Travi rovesce - 7 -

9 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Travi rovesce Unità Tecnologica: 1.2 Fondazioni superficiali Sono fondazioni indicate nel caso in cui ci siano problemi di cedimenti differenziali. le travi rovesce sono le fondazioni più comunemente adottate in zona sismica, poiché non sono soggette a spostamenti orizzontali relativi in caso di sisma. Il nome di trave rovescia deriva dal fatto che la trave costituente la fondazione risulta rovesciata rispetto a quella comunemente usata nelle strutture, in quanto il carico è costituito dalle reazioni del terreno e quindi agente dal basso, anziché dall alto. Modalità di uso corretto L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. Anomalie riscontrabili Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione. Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare

10 Manuale d'uso Parte d'opera:1.2.2 EDIFICIO CENTRALE > STRUTTURE > STRUTTURE VERTICALI Elenco unità tecnologiche: 1.4 Strutture in cemento armato - 9 -

11 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.4 Strutture in cemento armato Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Pilastri

12 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Pilastri Unità Tecnologica: 1.4 Strutture in cemento armato I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri in calcestruzzo armato sono realizzati, mediante armature trasversali e longitudinali che consentono la continuità dei pilastri con gli altri elementi strutturali. Il dimensionamento dei pilastri varia in funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai. Modalità di uso corretto In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. In zona sismica verificare altresì gli spostamenti. Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. Anomalie riscontrabili Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli

13 Manuale d'uso Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi

14 Manuale d'uso Parte d'opera:1.2.3 EDIFICIO CENTRALE > STRUTTURE > STRUTTURE ORIZZONTALI Elenco unità tecnologiche: 1.4 Strutture in cemento armato 1.8 Strutture in legno 1.9 Strutture in legno lamellare 1.11 Collegamenti e scale 1.12 Solai 1.15 Unioni per legno

15 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.4 Strutture in cemento armato Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Travi

16 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Travi Unità Tecnologica: 1.4 Strutture in cemento armato Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo alle azioni di compressione con il conglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza. Modalità di uso corretto Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. Anomalie riscontrabili Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Polverizzazione

17 Manuale d'uso Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi

18 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.8 Strutture in legno Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le strutture in legno sono costituite da strutture portanti realizzate con elementi di legno strutturale (legno massiccio, segato, squadrato oppure tondo) o con prodotti strutturali a base di legno (legno lamellare incollato, pannelli a base di legno) assemblati con adesivi oppure con mezzi di unione meccanici, eccettuate quelle oggetto di una regolamentazione apposita a carattere particolare. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Perlinato in tavole

19 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Perlinato in tavole Unità Tecnologica: 1.8 Strutture in legno Le assi in legno sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio ed assicurare stabilità al contesto circostante. Ogni elemento strutturale, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, può essere caratterizzato da un unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente. Modalità di uso corretto Le verifiche dell elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell elemento composto dovrà tenere conto dell effettivo comportamento dell unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita. Anomalie riscontrabili Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti in legno. Attacco da insetti xilofagi Attacco da insetti xilofagi con disgregazione delle parti in legno. Azzurratura Colorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità scavo o rigetto degli strati di pittura. Deformazione Variazione geometriche e morfologiche degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Distacco Distacco di due o più strati di parti di elemento per insufficiente adesione delle parti. Fessurazioni Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. Marcescenza Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. Patina Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli

20 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.9 Strutture in legno lamellare Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le strutture in legno lamellare sono costituite da strutture portanti,realizzate con elementi di legno strutturale, prodotte industrialmente attraverso procedimenti tecnologici. Il processo della produzione del legno lamellare incollato consiste nella riduzione del tronco in assi e nella loro ricomposizione che avviene tramite incollaggio, fino ad ottenere elementi di forme e dimensioni prestabilite. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Arcarecci Travi curve

21 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Arcarecci Unità Tecnologica: 1.9 Strutture in legno lamellare Gli arcarecci sono elementi orizzontali della copertura che appoggiano sull'orditura principale e sui quali appoggiano i travetti del tetto. Essi possono essere realizzati come travi appoggiate e/o come travi continue. Generalmente possono avere forme e sezioni diverse. Modalità di uso corretto Le verifiche dell elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell elemento composto dovrà tenere conto dell effettivo comportamento dell unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Anomalie riscontrabili Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti in legno. Attacco da insetti xilofagi Attacco da insetti xilofagi con disgregazione delle parti in legno. Deformazione Variazione geometriche e morfologiche degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Distacco Distacco di due o più strati di parti di elemento per insufficiente adesione delle parti. Delaminazione Delaminazione delle lamelle delle parti di legno lamellare incollato Fessurazioni Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. Marcescenza Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua

22 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Travi curve Unità Tecnologica: 1.9 Strutture in legno lamellare Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. Modalità di uso corretto Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. Anomalie riscontrabili Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti in legno. Attacco da insetti xilofagi Attacco da insetti xilofagi con disgregazione delle parti in legno. Deformazione Variazione geometriche e morfologiche degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Distacco Distacco di due o più strati di parti di elemento per insufficiente adesione delle parti. Delaminazione Delaminazione delle lamelle delle parti di legno lamellare incollato Fessurazioni Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. Marcescenza Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua

23 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.11 Collegamenti e scale Strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20 ), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc.. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Scale a soletta

24 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Scale a soletta Unità Tecnologica: 1.11 Collegamenti e scale Si tratta di scale in c.a. a soletta costruite con getto in opera. Modalità di uso corretto Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazione, fessurazioni, distacchi, esposizione delle armature, fenomeni di carbonatazione, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature e vernici protettive. Anomalie riscontrabili Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. Decolorazione Alterazione cromatica della superficie Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua

25 Manuale d'uso Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo

26 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.12 Solai I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamento delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica e avere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in base ai materiali che li costituiscono.ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, è richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine di distribuire correttamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche dei materiali, delle sezioni resistenti nonché i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopo deve verificare che:- le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati;- vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezza delle nervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicurata la rigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Solai con travetti tralicciati

27 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Solai con travetti tralicciati Unità Tecnologica: 1.12 Solai I solai sono realizzati mediante travetti costituiti da un fondello e tralicci in acciaio elettrosaldato solidarizzati tra loro da un getto di calcestruzzo vibrato dalle notevoli caratteristiche strutturali. I travetti possono essere disposti singolarmente o abbinati, tra i travetti vengono disposti elementi in laterizio. Le principali caratteristiche dei solai a traliccio derivano soprattutto dal fatto che essi garantiscono una maggiore monoliticità delle nervature per la particolare struttura spaziale del traliccio che crea un ottimo collegamento tra il cls di prefabbricazione e quello di completamento. Modalità di uso corretto Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). Anomalie riscontrabili Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarità. Nei casi più gravi sono indicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale. Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua

28 Manuale d'uso Unità tecnologica: 1.15 Unioni per legno Le unioni sono costituite da elementi che per materiale e tecniche diverse consentono la realizzazione di collegamenti tra elementi delle strutture nel rispetto delle normative vigenti. Le unioni rappresentano una caratteristica fondamentale nelle costruzioni in legno, acciaio, miste, ecc.. Esse hanno lo scopo di unire le parti, definite in sede progettuale, per realizzare strutture complete che devono rispondere a requisiti precisi. L'unità tecnologica è composta dai seguenti elementi manutentivi: Viti per legno Ancoraggi per telai in legno

29 Manuale d'uso Elemento manutentivo: Viti per legno Unità Tecnologica: 1.15 Unioni per legno Si tratta di elementi di collegamento meccanici "a gambo cilindrico", in acciaio con testa esagonale, dove la trasmissione dei carichi interessa sia il comportamento flessionale del connettore che le tensioni resistenti e a taglio presenti nel legno attraverso lo spinotto. Generalmente vengono impiegate per elementi strutturali e svolgono funzione di stabilità dei connettori impiegati. Possono inoltre essere utilizzate per unire le scarpe per travetti e/o degli ancoraggi di telai. Le loro dimensioni e caratteristiche sono legate a standard dettati dalle normative vigenti. Modalità di uso corretto E' opportuno che le unioni utilizzate per serrare le parti in legno siano provviste di rondelle a corredo delle teste e/o dei dadi posizionati nelle zone a contatto. Anomalie riscontrabili Allentamento Allentamento degli ancoraggi rispetto alle tenute di serraggio. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Group tear out Strappo lungo il perimetro del gruppo di mezzi di unione. Plug shear Espulsione di tasselli di legno in corrispondenza dei singoli connettori. Splitting Rotture anticipate da spacco del materiale in prossimità delle connessioni. Strappamento Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale. Tension Rottura a trazione del legno in corrispondenza delle sezioni ridotte. Tranciamento Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale

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