Linda. Nasce come concretizzazione di progetti in ambito distribuito presso l università di Yale.
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- Battista Campo
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1 Linda Linda è un linguaggio di coordinamento che estende i tradizionali linguaggi permettendone l utilizzo nello sviluppo di applicazioni in ambiente distribuito. Nasce come concretizzazione di progetti in ambito distribuito presso l università di Yale. Utilizza memoria associativa, condivisa in modo logico dai vari agenti. 9% Supporta il Process-Forking.
2 La struttura del Linguaggio: Linda incentra la propria capacità esecutiva utilizzando quattro semplici operatori. (in realtà gli operatori sono sei ma due sono particolari). (verranno trattati in dettaglio nel seguito di questa presentazione) I processi comunicano attraverso una collezione globale condivisibile di tuple chiamato TS (tuple space). 18% Questo spazio è condiviso logicamente ma fisicamente non è necessario risieda in un unica locazione.
3 Le tuple (concetto fondamentale) 28% sequenza di campi istanziati (campi attuali, nei quali in pratica è rintracciabile un valore del tipo previsto dalla firma ) e campi da istanziare (campi formali, quelli in pratica che rappresentano la firma ). Per selezionare le tuple di un TS si utilizza il meccanismo detto pattern matching. Due tuple soddisfino il matching se possono vantare lo stesso numero di campi. Ogni campo soddisfa il matching col campo corrispondente quando i due elementi sono dello stesso tipo. Nella pratica ciò significa che due campi attuali devono essere uguali, cioè avere lo stesso valore, mentre un campo formale soddisfa sempre il matching con un altro campo dello stesso tipo. Una volta soddisfatti questi requisiti i campi formali diventano attuali, assumendo il medesimo valore dei campi corrispondenti alle tuple con cui è stato effettuato il matching. Esempio ( SD,3,15)
4 Le primitive fondamentali (1) Out(t) Causa l inserimento della tupla t all interno di TS; la tupla viene valutata dal processo chiamante. 38% In(s) Ricerca all interno dello spazio TS una tupla t che possa essere compatibile con la firma s. Quando la ricerca produce un successo i campi formali di s vengono impostati con i valori attuali presenti in t e si rimuove la tupla da TS Se per caso non si verifica nessuna compatibilità tra la firma s e una qualsiasi tupla t l esecuzione viene sospesa Se invece si verifica sovrabbondanza di compatibilità viene scelta una arbitrariamente
5 Le primitive fondamentali (2): Read(s) uguale a in(s) ma una volta avvenuto il match la tupla non viene rimossa ma rimane in TS. Eval(t) simile ad out(t). È però ingrado di creare nuovi processi per valutare le tuple e supporta funzioni come parametri. 48% Inp() e rdp() sono le due primitive in più. Tengono lo stesso comportamento di in() e rd() ma in modo non bloccante. Valori di ritorno per determinarne il risultato.
6 Le primitive fondamentali (schema): Out( PIPPO, Out( PIPPO, 10, 10, 2.456) 2.456) In( PIPPO, In( PIPPO,?i,?i,?j)?j) ( PIPPO,10,2.456) ( PIPPO,10,2.456) ( F_CALC,3,6.34) ( F_CALC,3,6.34) 68% eval( F_CALC, eval( F_CALC, 3, 3, f(i)) f(i)) rd( F_CALC, rd( F_CALC, 3, 3,?y)?y)
7 Liste in Linda: Struttura dati per simulare una lista utilizzando le tuple: ( list, head, 1) //Puntatore alla testa della lista ( list, i, element(i)) //Elemento i esimo della lista ( list, tail, n) //Puntatore alla coda della lista Inserire un elemento in coda alla lista: in( list, tail,?index) out( list, tail, index+1) out( list, index+1, new_element) Cancellare un elemento dalla testa della lista: in( list, head,?index) out( list, head, index+1) in( list, index,?element) 77% Cercare un valore all interno della lista: inp( list,?index, val)
8 Esempio concreto: Hello World real_main(int argc, char *argv[]) { int nworker, j; nworker=atoi(argv[1]); for (j=0; j<nworker; j++) eval("worker", hello(j)); for (j=0; j<nworker; j++) in("done"); printf("fine del programma!!\n"); return(0); } 85% Void hello(int i){ printf("hello, world from number %d\n",i); out("done"); return(0); }
9 Esempio concreto: Moltiplicazione di Matrici ( A, 1, riga, valori_prima_riga_a) ( A, 2, riga, valori_seconda_riga_a) ( B, 1, colonna, valori_prima_colonna_b) ( B, 2, colonna, valori_seconda_colonna_b) 95% ( PUNTO, 1, dim, A, B, C )
10 Esempio concreto: Moltiplicazione di Matrici In( PUNTO, var elementosucc, var dim, var mat1, var mat2, var prod); if(elementosucc < dim*dim) out( PUNTO,elementoSucc+1,dim,mat1,mat2,prod); I = (elementosucc - 1) / dim + 1; J = (elementosucc 1) % dim + 1; 100% read(mat1,i, var riga); read(mat2, j, var colonna); out(prod, i, j, eseguiprodotto(riga,colonna));
11 Esempio concreto: Moltiplicazione di Matrici For (riga = 1; riga < = numrighe; riga++) For (colonna=1;colonna< = numcol; colonna++) In(prod, riga, colonna, var prod[riga][colonna]); stampa prod; 100% NTSNET permette di utilizzare il tutto in rete
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Titolo presentazione sottotitolo Informatica ed Elementi di Informatica Medica A.A. 2018-19 Milano, XX mese 20XX Laboratorio n 4 Ing. Gian Enrico Conti Info Logistiche Contatti: gianenrico.conti@mail.polimi.it
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Funzioni I Parte Indice Le funzioni: dichiarazione, definizione e chiamata Le regole di visibilità (scope) Il passaggio degli argomenti per valore e riferimento La funzione main() Le funzioni: la dichiarazione
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