VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

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1 PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE PROVINCIA DI BRESCIA DICHIARAZIONE DI SINTESI AUTORITA PROCEDENTE Provincia di Brescia Settore Agricoltura Villa Barboglio Viale Bornata, BRESCIA DICHIARAZIONE DI SINTESI 1

2 VAS / PIF DICHIARAZIONE DI SINTESI Ai sensi dell art.9, Direttiva 2001/42/CE e del punto 5.16, DCR 0351/13 marzo PROCESSO INTEGRATO TRA PIF E VAS Il PIF commissionato nel 2003 ha iniziato il suo percorso sulla base della vecchia Legge Forestale Regionale n. 80/89 e sulla D.G.R. applicativa 7/13899 del 01/08/ Approvazione dei criteri per la redazione dei PIF. All avvio della redazione è stata data informativa a tutti i soggetti interessati chiedendo nel contempo l invio di informazioni sulle aree boscate oggetto di pianificazione. In particolare sono stati interpellati i seguenti soggetti. Sono poi seguiti numerosi incontri all interno dell Amministrazione provinciale per indirizzare la stesura del PIF coerentemente con gli altri strumenti pianificatori della Provincia. Il PIF è stato consegnato nella copia di minuta il 01/03/2004. In seguito al collaudo tecnico è stato posto in discussione presso la commissione consiliare competente dandone la dovuta pubblicizzazione. La scadenza del mandato elettorale, non ha tuttavia consentito di approvare il PIF. Il 28/10/2004 è stata approvata la Legge Regionale 28/10/2004 n. 27, Tutela e valorizzazione delle superfici, del paesaggio e dell economia forestale (nuova legge forestale), che all art. 8 comma 4 ha assegnato specificatamente alle Province l approvazione dei Piani di Indirizzo Forestale (PIF) ed all art. 9 comma 2 definisce i PIF quali specifici piani di settore dei PTCP. La nuova legge forestale ha modificato sostanzialmente alcuni contenuti richiesti al Piano di Indirizzo Forestale. In particolare l art. 4 comma 5 prevede che i PIF delimitino le aree ove la trasformazione del bosco può essere autorizzata, definendo modalità e limiti anche quantitativi. L art. 8 (Pianificazione forestale) prevede al comma 3 che il PIF sia strumento di analisi e di indirizzo per la gestione dell intero territorio forestale ad esso assoggettato, di raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale, di supporto per la definizione delle priorità nell erogazione di incentivi e contributi. Il medesimo articolo inoltre prevede che i PIF siano approvati dalla Provincia, previo parere obbligatorio della Regione e sono validi tra i 10 ed i 15 anni. L art. 9 prevede inoltre che i Piani siano redatti in coerenza con i contenuti dei PTCP, piani paesaggistici, piani di bacino, e della pianificazione regionale delle aree protette, che i PIF costituiscano piani di settore dei PTCP e che gli strumenti urbanistici comunali ne recepiscano i contenuti; la delimitazione delle superficie a bosco e le prescrizioni sulla trasformazione 2

3 del bosco stabilite nei PIF sono immediatamente esecutive e costituiscono automaticamente variante agli strumenti urbanistici vigenti. La successiva Legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12 Legge per il governo del territorio inoltre: all art. 4 prevede che, nell ambito dei procedimenti di elaborazione ed approvazione dei piani ed i programmi di cui alla Direttiva 2001/42/CEE, concernente la valutazione degli effetti di determinati Piani e programmi sull ambiente e successivi atti attuativi, gli Enti provvedano alla valutazione ambientale secondo specifici indirizzi generali approvati dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta; all art. 10, comma 4, lett.a, punto 2 prevede che il Piano delle Regole per le aree destinate all agricoltura recepisca i contenuti dei Piani di Indirizzo Forestale; all art. 15, comma 4 prevede che il PTCP definisca gli ambiti destinati all attività agricola analizzando le caratteristiche, le risorse naturali e le funzioni. A tal punto il Settore Agricoltura considerate le nuove disposizioni ha proceduto all aggiornamento degli aspetti forestali e degli aspetti urbanistici al fine di adeguare il Piano alle nuove disposizioni. In data 20 luglio 2007 infine il Consiglio Regionale ha approvato il Regolamento Regionale n. 5 Norme forestali regionali, in attuazione dell articolo 11 della legge regionale 28 ottobre 2004 n. 27, il quale ha ulteriormente specificato compiti e contenuti dei PIF. Pertanto è stato necessario integrare il testo della bozza alle nuove disposizioni regolamentari. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, è visto che il PIF era già in avanzata fase di elaborazione (bozza definitiva) e che nella fase di avvio dei lavori di redazione è stata data ampia comunicazione ai soggetti coinvolti, l articolazione della VAS è stata svolta secondo un percorso metodologico procedurale semplificato, comunque coerente con la sequenza delle fasi del processo di redazione dei Piani/Programmi integrato dalla dimensione ambientale, come esposte nei criteri approvati con D.c.r. 13 marzo 2007 n. VIII/351: Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi. In particolare con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 340 del 10 luglio 2007 è stato dato avvio al processo di Valutazione Ambientale strategica; ancorché lo scostamento temporale tra la formazione del piano e l avvio del processo di VAS sia notevole, ma motivato come evidenziato nel Rapporto Ambientale, la stesura del Piano è sempre stata caratterizzata da un ampia apertura verso i soggetti interessati dal Piano stesso, in primis le amministrazioni comunali. DICHIARAZIONE DI SINTESI 3

4 VAS / PIF Nei capitoli seguenti verranno riassunti i meccanismi di consultazione attivati, sottolineando che ogni aggiornamento del Piano e dei documenti di VAS sono stati prontamente pubblicati nel Sito Internet della Provincia così come le cartografie. Il processo di VAS ha contribuito a migliorare la coerenza interna del Piano grazie all ausilio delle matrici Obiettivi-Strategie/Azioni di Piano che ha garantito che ogni obiettivo del piano trovasse rispondenza in una o più azioni o, viceversa che ogni azioni contribuisca al raggiungimento di almeno un obiettivo. Il PIF nasce come piano di gestione e miglioramento delle superfici forestali, al suo interno non contiene fonti di impatto ambientale anche se nella valutazione degli effetti sull ambiente sono stati indagati anche possibili effetti negativi sulle componenti ambientali. Componente ambientale Aria Acqua Flora, fauna e biodiversità Cambiamenti climatici Paesaggio e beni culturali Agricoltura e foreste Suolo e sottosuolo Popolazione e salute Rumore Interferenze positive Riconoscimento della multifunzionalità dei boschi ed applicazione di norme adeguate alle funzioni prevalenti. Riconoscimento della multifunzionalità dei boschi con tutela dei boschi prossimi alle risorse idriche e ai punti di captazione idrica nonché inserimento di opere a verde presso i siti degradati Riconoscimento della multifunzionalità dei boschi con tutela dei boschi nelle aree critiche della rete ecologica, dei soprassuoli a prevalente funzione naturalistica, incentivo degli interventi di manutenzione del territorio Individuazione dei boschi produttivi e incentivo all utilizzo delle biomasse forestali a fini energetici, utilizzo della componente vegetale per la mitigazione delle emissioni di aree urbanizzate (infrastrutture, siti fonte di degrado, ) Riconoscimento della multifunzionalità dei boschi e recupero del paesaggio e della cultura rurale attraverso l incentivo alle attività agricole tradizionali, tutela e valorizzazione dei boschi a funzione paesaggistica e a corredo dei beni culturali, tutela dei contesti paesistici individuati dal PTCP Qualsiasi obiettivo del PIF ha interferenze positive con il sistema agricolo e forestale, compresa la regolamentazione della trasformabilità dei boschi a fini urbanistici Riconoscimento della funzione di difesa del suolo, promozione di interventi di difesa del suolo e tutela delle risorse idriche, disciplina della trasformabilità dei boschi a fini urbanistici Valorizzazione della fruizione e dell escursionismo nei boschi, miglioramento della salubrità ambientale, promozione degli interventi di difesa del suolo e di tutela delle risorse idriche, promozione di attività di formazione e divulgazione, disciplina della trasformabilità dei boschi a fini urbanistici Miglioramento della salubrità ambientale tramite realizzazione di opere a verde a funzione fonoassorbente presso gli ambiti urbani o i siti fonte di degrado Interferenze negative Potenziale eccessivo sfruttamento produttivo dei boschi 4

5 Energia Promozione di fonti energetiche rinnovabili con individuazione delle risorse forestali disponibili a tale scopo Questo ha consentito di integrare il Piano con alcuni suggerimenti o norme atti a scongiurare o mitigare i possibili impatti negativi (per lo più indiretti) indotti dalle azioni di Piano. 2. SOGGETTI COINVOLTI E CONSULTAZIONI EFFETTUATE I soggetti competenti in materia ambientale e gli individuati sono: Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali; Corpo Forestale dello Stato; Regione Lombardia (Direzioni varie); ARPA; ASL; Autorità di Bacino del Fiume Po ; Settori/ Servizi dell Amministrazione Provinciale; Comunità Montane Limitrofe; Comuni; Enti Parco; Enti gestori delle Aree protette; Mentre il pubblico è rappresentato da: enti territorialmente Consorzi di Bonifica; Parchi locali di interesse sovraccomunale; Ordini e Collegi professionali; Associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale; Associazioni di volontariato riconosciute a livello provinciale che operano in campo ambientale; Associazioni venatorie; Associazioni delle categorie interessate; Organizzazioni sindacali agricole; Consorzi irrigui; Associazioni di cittadini ed altre autorità che possano avere interesse ai sensi dell art. 9 comma 5, d.lgs. 152/2006; Dell avvio del procedimento è stata data pubblicità in data 27 febbraio 2008 sul il BURL e presso il quotidiano Il Giornale di Brescia. DICHIARAZIONE DI SINTESI 5

6 VAS / PIF In data 18 aprile 2008 è stata convocata la prima conferenza di valutazione. In data 17 luglio 2008 è stata convocata la conferenza di presentazione al pubblico della VAS; In data 10/11/2008 e 11/11/2008 si sono tenuti numerosi incontri bilaterali con le Amministrazioni Comunali per illustrare nel dettaglio i contenuti salienti del Piano, in particolare laddove le cartografie del PIF evidenziavano problematiche relative alla sovrapposizione tra il tema bosco del PIF e le previsioni urbanistiche dei PRG/PGT. In data 11/11/2008 si è tenuto un incontro con la Presidenza del Parco Agricolo Regionale del Monte Netto sui contenuti del PIF per valutare la possibilità di non stralciarne le previsioni dello Stesso in attesa del PTC del Parco. A tale incontro è seguita una nota in data 28/11/2008 di adesione al PIF fino all approvazione del P.T.C. del Parco. In data 15 dicembre 2008 è stata convocata la seconda conferenza di valutazione finale durante la quale è stata espressa valutazione di incidenza favorevole di cui alla Dir. 2001/42/CE; 3. CONTRIBUTI RICEVUTI E PARERI ESPRESSI I contatti con le amministrazioni locali tenutesi in fase di stesura del Piano sono state raccolte al fine di valutarne l ammissibilità. Più precisamente, le osservazioni (modifiche alla perimetrazione delle aree boscate, segnalazioni previsioni urbanistiche da PRG/PGT, segnalazione altre previsioni urbanistiche, altre) sono state valutate ed accolte laddove possibile. Il Rapporto ambientale contiene la sintesi delle osservazioni e l esito di ciascuna valutazione. E pervenuto inoltre il Decreto DG Qualità dell Ambiente n. n del con l espressione di valutazione di incidenza positiva sui siti natura 2000 (SIC e ZPS). 4. ALTERNATIVE/STRATEGIE DI SVILUPPO E SCELTA ADOTTATA DAL PIF Rispetto alla soluzione presentata viene di seguito prospettata una sintesi delle numerose ipotesi progettuali che si sono succedute durante la redazione del PIF e il cui sviluppo e continuo superamento ha determinato la scelta definitiva. In particolare, al fine di non trasformare il significato del presente testo in un esercizio inefficace e dispersivo, si porrà l attenzione proprio sull analisi di impostazioni che contemplino scelte differenti rispetto alle ipotesi cardine del PIF. 6

7 Ipotesi (A). Impostazione generale conforme ai criteri regionali vigenti Punti di debolezza L azione della pianificazione non potrà raggiungere i livelli di approfondimento necessari alla definizione del dettaglio relativo agli indirizzi territoriali. Il piano potrà inquadrarsi come riferimento di indirizzi di colturali di base ma dovrà comunque demandare ad una successiva fase di programmazione la definizione puntuale delle strategie valide per il territorio locale, con una palese difficoltà alla definizione dei criteri inerenti la trasformazione dei boschi. Punti di forza (nessun punto individuato) Ipotesi (B). Impostazione generale senza progetti raggruppati in azioni Punti di debolezza La mancata definizione di proposte progettuali raggruppate in azioni non significa non riconoscere le problematiche e non proporre le corrispondenti misure. Tuttavia le azioni non sono semplici indicazioni ma particolari programmi operativi che riconoscono e isolano fin da subito problematiche prioritarie a livello territoriale. Una diversa impostazione costringerebbe alla definizione di particolari misure le quali dovrebbero essere successivamente esplicitate in programmi Punti di forza (nessun punto individuato) 5. INTEGRAZIONE DELLE CONSIDERAZIONI AMBIENTALI L analisi degli effetti sull ambiente delle azioni di piano tramite le matrici contenute nel Rapporto Ambientale è stata utile per individuare possibili interazioni negative sulle componenti ambientali e socio/economiche generate, in via diretta o indiretta, dall attuazione del Piano. In sede di valutazione non sono stati individuati effetti ambientali negativi per i quali si debbano ipotizzare interventi di compensazione 6. CONSIDERAZIONI RISPETTO AL PARERE AMBIENTALE MOTIVATO Il parere ambientale motivato si è concluso con parere positivo circa la compatibilità ambientale del Piano di Indirizzo Forestale. DICHIARAZIONE DI SINTESI 7

8 VAS / PIF 7. MISURE PREVISTE IN MERITO AL MONITORAGGIO Il piano di monitoraggio valuta la velocità e l efficacia degli interventi attuativi sulla base di indicatori appositamente definiti; nel rapporto ambientale sono contenuti una serie di indicatori atti a valutare lo stato di attuazione del piano (performance) o meglio atti a individuare il raggiungimento degli obiettivi di piano, stratificati sulla base delle azioni. Il periodo di valutazione dovrebbe essere annuale, rendendosi necessario distinguere fra loro i tempi della pianificazione dai tempi di attuazione degli interventi previsti. Sulla base dell elenco di indicatori proposto, e contenuto nel Rapporto Ambientale, si evince chiaramente quanto il programma di monitoraggio debba affidarsi alla definizione di un sistema informativo integrato che connetta fra loro le diverse competenze all interno dell Ente. Brescia 09/01/2009 L autorità Procedente: IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (dott. agr. Graziano Lazzaroni) IL DIRETTORE DI SETTORE (dott. agr. Daniela Conte) 8

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