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2 SOMMARIO PARTE PRIMA - OGGETTO DELL'APPALTO - AMMONTARE DELL'APPALTO - FORMA DELL'APPALTO - DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE - VARIAZIONI DELLE OPERE 3 CAPO 1 NATURA E OGGETTO DELL APPALTO 3 Art. 1 - Oggetto dell appalto 3 Art. 2 - Forma dell'appalto 3 Art. 3 - Ammontare dell'appalto 3 Art. 4 - Descrizione dei lavori 4 Art. 5 - Variazioni delle opere progettate 5 CAPO 2 ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI 6 Art. 6 - Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori 6 CAPO 3 NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI 7 Art. 7 - Norme generali 7 CAPO 4 DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L'APPALTO 9 Art. 8 - Osservanza del capitolato speciale d'appalto e di particolari disposizioni di legge 9 Art. 9 - Documenti che fanno parte del contratto 9 Art Qualificazione dell'appaltatore 10 Art Fallimento dell'appaltatore 10 Art Risoluzione del contratto 11 Art Garanzia provvisoria 12 Art GARANZIA DEFINITIVA 13 Art Coperture assicurative 14 Art Disciplina del subappalto 15 Art Consegna dei lavori - Programma esecutivo dei lavori - Consegne parziali - Sospensioni - Inizio e termine per l'esecuzione - Piano di qualità di costruzione e di installazione 17 Art Ispettori di cantiere 20 Art Penali - Premio di accelerazione 22 Art Sicurezza dei lavori 22 Art Obblighi dell'appaltatore relativi alla tracciabilità dei flussi finanziari 24 Art Anticipazione e pagamenti in acconto 24 Art Conto finale - avviso ai creditori 25 Art Collaudo/certificato di regolare esecuzione 25 Art Oneri ed obblighi diversi a carico dell'appaltatore responsabilità dell'appaltatore 26 Art Cartelli all'esterno del cantiere 28 Art Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione 29 Art Rinvenimenti 29 Art Brevetti di invenzione 29 Art Definizione delle controversie Accordo bonario Arbitrato 29 Art Disposizioni generali relative ai prezzi - Invariabilità dei prezzi - Nuovi prezzi 30 PARTE SECONDA - SPECIFICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI TECNICHE 32 CAPO 5 QUALITA E PROVENIENZA DEL MATERIALE 32 Art Alimentazione dell'impianto 32 Art DISTRIBUZIONE 35 Art Protezioni 43 Art Coordinamento apparecchi di protezione 53 Art Protezione contro i fulmini 59 Art Comandi 62 Art Centrali tecnologiche 64 Art Servizi e sanitari 72 Art Aule 80 Art Laboratori 82 Art Impianti audio e video 86 Art Impianti di sicurezza e controllo 89 Art Impianto d'antenna 94 Art Prescrizioni per impianti di illuminazione 97 Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 1

3 SCHEMA DI CONTRATTO e CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO Euro a.1 Importo esecuzione lavorazioni (base d asta) ,38 a.2 Oneri per l attuazione dei piani di sicurezza 2.500,00 A Totale appalto (a.1 + a.2) ,38 Il Responsabile del Servizio Il Responsabile del Procedimento Il progettista TORELLI Per.Ind. A. NOTA: Il Decreto Legislativo 50/2016 è detto nel seguito Codice Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 2

4 CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO (D.Lgs. 50/2016) PARTE PRIMA - OGGETTO DELL'APPALTO - AMMONTARE DELL'APPALTO - FORMA DELL'APPALTO - DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE - VARIAZIONI DELLE OPERE Art. 1 - Oggetto dell appalto CAPO 1 NATURA E OGGETTO DELL APPALTO 1. L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare completamente ultimata la: Realizzazione nuova scuola media in zona Moretta. 2 lotto Impianto elettrico. 2. Sono compresi nell'appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto, secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato speciale d'appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo dell'opera di cui al precedente comma e relativi allegati dei quali l'appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza. 3. L'esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell'arte e l'appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell'adempimento dei propri obblighi. 4. Ai fini dell'art. 3 comma 5 della Legge 136/2010 e s.m.i. il Codice identificativo della gara (CIG) relativo all intervento è... e il Codice Unico di Progetto (CUP) dell intervento è B84B Art. 2 - Forma dell'appalto L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell'appalto, ammonta ad Euro ,38 (Euro duecentoquarantaquattromilaottocentosessantuno/38) oltre IVA. Importo per l'esecuzione delle Lavorazioni (comprensivo dell'importo per l'attuazione dei Piani di Sicurezza) a) Per lavori a CORPO Euro ,38 b) Per lavori a MISURA Euro 0,00 c) Per lavori in ECONOMIA Euro 0, Totale dei Lavori Euro ,38 Oneri della sicurezza Euro 2.500, Totale dei Lavori Euro ,38 Art. 3 - Ammontare dell'appalto 1. L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell'appalto, ammonta ad Euro ,38 (Euro duecentoquarantaquattromilaottocentosessantuno/38) oltre IVA come risulta dalla stima di progetto e come risulta nel prospetto sotto riportato: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 3

5 Euro Importo dei lavori, al netto degli oneri della sicurezza ,38 Oneri della sicurezza 2.500,00 TOTALE ,38 2. L'importo totale di cui al precedente comma comprende gli oneri della sicurezza di cui all'art.100, del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., stimati in Euro 2.500,00 (diconsi Euro duemilacinquecento/00), somme che non sono soggette a ribasso d'asta, nonché l'importo di Euro ,38 (diconsi Euro duecentoquarantaduemilatrecentosessantuno/38), per i lavori soggetti a ribasso d'asta. Gli operatori economici partecipanti alla gara d'appalto dovranno indicare espressamente nella propria offerta gli oneri di sicurezza aziendali richiesti ai sensi dell art.95, comma 10, del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. per la verifica di congruità dell offerta. 3. Le categorie di lavoro previste nell'appalto sono le seguenti: a) CATEGORIA PREVALENTE Categoria OS30 (Impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi) per Euro ,38 (Euro duecentoquarantaquattromilaottocentosessantuno/38), di cui: Euro ,38 (diconsi Euro duecentoquarantaduemilatrecentosessantuno/38) per lavorazioni soggette a ribasso. Euro 2.500,00 (diconsi Euro duemilacinquecento/00) per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso d'asta; 4. L'offerta deve essere formulata con riferimento alle lavorazioni soggette a ribasso e tenuto conto che gli importi devono essere espressi al netto degli oneri per la sicurezza ancorché la descrizione delle singole voci, in alcuni casi, possa comprendere riferimenti anche ai dispositivi per la sicurezza stessa. Art. 4 - Descrizione dei lavori I lavori che formano l'oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo più precise indicazioni che all'atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori. Esecuzione linee di distribuzione principale; Esecuzione del Quadro Generale e dei quadri di zona; Esecuzione dell impianto di illuminazione normale, emergenza; Esecuzione dell impianto F.M. prese di servizio ed alimentazione apparecchi vari; Esecuzione impianto trasmissione dati; Esecuzione impianto di controllo automatico della illuminazione; Esecuzione impianti audio e video per sala conferenze; Esecuzione impianto antifurto; Esecuzione impianto rivelazione incendio e diffusione sonora. Esecuzione rete di terra e collegamenti equipotenziali principali e supplementari; Alimentazioni macchine varie per la climatizzazione. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 4

6 Art. 5 - Variazioni delle opere progettate Le eventuali modifiche, nonché le varianti, del contratto di appalto potranno essere autorizzate dal RUP con le modalità previste dall ordinamento della stazione appaltante cui il RUP dipende e potranno essere attuate senza una nuova procedura di affidamento nei casi contemplati dal Codice dei contratti all'art. 106, comma 1. Dovranno, essere rispettate le disposizioni di cui al D.lgs. n. 50/2016 s.m.i. ed i relativi atti attuativi, nonché agli articoli del D.P.R. n. 207/2010 ancora in vigore. Nel caso di appalti relativi al settore dei beni culturali, non sono considerati varianti in corso d'opera gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio, finalizzati a prevenire e ridurre i pericoli di danneggiamento o deterioramento dei beni tutelati, che non modificano qualitativamente l'opera e che non comportino una variazione in aumento o in diminuzione superiore al venti per cento del valore di ogni singola categoria di lavorazione, nel limite del dieci per cento dell importo complessivo contrattuale, qualora vi sia disponibilità finanziaria nel quadro economico tra le somme a disposizione della stazione appaltante. Sono ammesse, nel limite del venti per cento in più dell'importo contrattuale, le varianti in corso d'opera rese necessarie, posta la natura e la specificità dei beni sui quali si interviene, per fatti verificatisi in corso d'opera, per rinvenimenti imprevisti o imprevedibili nella fase progettuale, per adeguare l'impostazione progettuale qualora ciò sia reso necessario per la salvaguardia del bene e per il perseguimento degli obiettivi dell'intervento, nonché le varianti giustificate dalla evoluzione dei criteri della disciplina del restauro. Le varianti saranno ammesse anche a causa di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell opera o la sua utilizzazione, senza necessità di una nuova procedura a norma del Codice, se il valore della modifica risulti al di sotto di entrambi i seguenti valori: a) le soglie fissate all articolo 35 del Codice dei contratti; b) il 15 per cento del valore iniziale del contratto per i contratti di lavori sia nei settori ordinari che speciali. Tuttavia la modifica non potrà alterare la natura complessiva del contratto. In caso di più modifiche successive, il valore sarà accertato sulla base del valore complessivo netto delle successive modifiche. Qualora in corso di esecuzione si renda necessario un aumento o una diminuzione delle prestazioni fino a concorrenza del quinto dell importo del contratto, la stazione appaltante può imporre all appaltatore l esecuzione alle stesse condizioni previste nel contratto originario. In tal caso l appaltatore non può far valere il diritto alla risoluzione del contratto. La violazione del divieto di apportare modifiche comporta, salva diversa valutazione del Responsabile del Procedimento, la rimessa in pristino, a carico dell'esecutore, dei lavori e delle opere nella situazione originaria secondo le disposizioni della Direzione dei Lavori, fermo che in nessun caso egli può vantare compensi, rimborsi o indennizzi per i lavori medesimi. Le varianti alle opere in progetto saranno ammesse solo per le motivazioni e nelle forme previste dall'art. 106 del D.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. Le variazioni sono valutate ai prezzi di contratto; ove per altro debbano essere eseguite categorie di lavori non previste in contratto o si debbano impiegare materiali per i quali non risulti fissato il prezzo contrattuale si procederà alla determinazione ed al concordamento di nuovi prezzi secondo quanto previsto all'articolo "Disposizioni generali relative ai prezzi". Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 5

7 CAPO 2 ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI Art. 6 - Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori In genere l'appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale, purché esso, a giudizio della direzione, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi della Stazione Appaltante. La Stazione Appaltante si riserva in ogni modo il diritto di ordinare l'esecuzione di un determinato lavoro entro un prestabilito termine di tempo o di disporre l'ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla esecuzione di opere ed alla consegna delle forniture escluse dall'appalto, senza che l'appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi. L'Appaltatore presenterà alla Direzione dei Lavori per l'approvazione, prima dell'inizio lavori (e anticipando tale scadenza di un lasso temporale adeguato all'espletamento degli obblighi di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.), il programma esecutivo, secondo il comma 10, art. 43 del D.P.R. n. 207/2010, in armonia col programma di cui all'art. 21 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 6

8 Art. 7 - Norme generali CAPO 3 NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI Generalità La quantità dei lavori e delle provviste sarà determinata a misura, a peso, a corpo, in relazione a quanto previsto nell'elenco dei prezzi allegato. Le misure verranno rilevate in contraddittorio in base all'effettiva esecuzione. Qualora esse risultino maggiori di quelle indicate nei grafici di progetto o di quelle ordinate dalla Direzione, le eccedenze non verranno contabilizzate. Soltanto nel caso che la Direzione dei Lavori abbia ordinato per iscritto maggiori dimensioni se ne terrà conto nella contabilizzazione. In nessun caso saranno tollerate dimensioni minori di quelle ordinate, le quali potranno essere motivo di rifacimento a carico dell'appaltatore. Resta sempre salva in ogni caso la possibilità di verifica e rettifica in occasione delle operazioni di collaudo. Contabilizzazione delle varianti Nel caso di variante in corso d'opera gli importi in più ed in meno sono valutati con i prezzi di progetto e soggetti al ribasso d'asta che ha determinato l'aggiudicazione della gara ovvero con i prezzi offerti dall'appaltatore nella lista in sede di gara. Manodopera Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per il quale sono richiesti e dovranno essere provvisti dei necessari attrezzi. L'Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che non soddisfino alla Direzione dei Lavori. Circa le prestazioni di mano d'opera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle leggi e dai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle leggi sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi. Nell'esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l'appaltatore si obbliga ad applicare integralmente tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti. L'Appaltatore si obbliga altresì ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza e fino alla sostituzione e, se cooperative, anche nei rapporti con i soci. I suddetti obblighi vincolano l'appaltatore anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale della stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale. L'Appaltatore è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell'osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del subappalto. Il fatto che il subappalto sia o non sia stato autorizzato, non esime l'impresa dalla responsabilità di cui al comma precedente e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione Appaltante. Noleggi Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento. Sono a carico esclusivo dell'appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 7

9 Il prezzo comprende gli oneri relativi alla mano d'opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali di consumo, all'energia elettrica ed a tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine. Con i prezzi di noleggio delle motopompe oltre la pompa sono compensati il motore, o la motrice, il gassogeno, e la caldaia, la linea per il trasporto dell'energia elettrica ed, ove occorra, anche il trasformatore. I prezzi di noleggio di meccanismi in genere si intendono corrisposti per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a piè d'opera a disposizione della Stazione Appaltante e cioè anche per le ore in cui i meccanismi stessi non funzionano, applicandosi il prezzo stabilito per meccanismi in funzione soltanto alle ore in cui essi sono in attività di lavoro; quello relativo a meccanismi in riposo in ogni altra condizione di cose anche per tutto il tempo impiegato per riscaldare la caldaia e per portare a regime i meccanismi. Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a piè d'opera, montaggio, smontaggio ed allontanamento dei detti meccanismi. Per il noleggio dei carri e degli autocarri il prezzo verrà corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo. Trasporti Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la mano d'opera del conducente, e ogni altra spesa occorrente. I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche. La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso con riferimento alla distanza. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 8

10 CAPO 4 DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L'APPALTO Art. 8 - Osservanza del capitolato speciale d'appalto e di particolari disposizioni di legge L'appalto è soggetto all'esatta osservanza di tutte le condizioni stabilite nel presente Capitolato Speciale d'appalto e nel Capitolato Generale d'appalto. L'Appaltatore è tenuto alla piena e diretta osservanza di tutte le norme vigenti derivanti sia da leggi che da decreti, circolari e regolamenti con particolare riguardo ai regolamenti edilizi, d'igiene, di polizia urbana, dei cavi stradali, alle norme sulla circolazione stradale, a quelle sulla sicurezza ed igiene del lavoro vigenti al momento dell'esecuzione delle opere (sia per quanto riguarda il personale dell'appaltatore stesso, che di eventuali subappaltatori, cottimisti e lavoratori autonomi), alle disposizioni impartite dalle AUSL, alle norme CEI, UNI, CNR. Dovranno inoltre essere osservate le disposizioni di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro, nonché le disposizioni di cui al D.P.C.M. 1 marzo 1991 e s.m.i. riguardanti i "limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno", alla legge 447/95 e s.m.i (Legge quadro sull'inquinamento acustico) e relativi decreti attuativi, al D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 e s.m.i. (Regolamento concernente...attivita' di installazione degli impianti all'interno degli edifici), al D.Lgs. 03 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. (Norme in materia ambientale) e alle altre norme vigenti in materia. Art. 9 - Documenti che fanno parte del contratto Sono parte integrante del contratto di appalto, oltre al presente Capitolato speciale d'appalto, il Capitolato generale d'appalto, di cui al D.M. 145/2000 per quanto non in contrasto con il presente capitolato o non previsto da quest'ultimo, e la seguente documentazione: a) le leggi, i decreti, i regolamenti e le circolari ministeriali emanate e vigenti alla data di esecuzione dei lavori; b) le leggi, i decreti, i regolamenti e le circolari emanate e vigenti, per i rispettivi ambiti territoriali, nella Regione, Provincia e Comune in cui si eseguono le opere oggetto dell'appalto; c) le norme emanate dal C.N.R., le norme U.N.I., le norme C.E.I., le tabelle CEI-UNEL, le altre norme tecniche ed i testi citati nel presente capitolato; d) l'elenco dei prezzi unitari ovvero modulo in caso di offerta prezzi; e) il cronoprogramma; f) le polizze di garanzia; g) il Piano di Sicurezza e di Coordinamento ed i piani di cui all'art. 100 del D.lgs. n. 81/2008 e s.m.i.; h) i seguenti elaborati di progetto: Allegato A) Relazione tecnica specialistica impianto elettrico; Allegato B) Elenco e analisi prezzi; Allegato C) Computo metrico estimativo; Allegato D) Capitolato speciale d appalto; Allegato E) Calcoli esecutivi; Allegato F) Planimetria dell attività riportante lo sviluppo degli impianti e gli schemi elettrici unifilari a seguito elencati: Dis. n 7941 Planimetria illuminazione normale, emergenza, prese, F.M. piano terra; Dis. n 7942 Planimetria impianti speciali piano terra; Dis. n 7943 Planimetria illuminazione normale, emergenza, prese, F.M. piano primo; Dis. n 7944 Planimetria impianti speciali piano primo; Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 9

11 Dis. n 7945 Schema elettrico Quadro Generale (Q.G.); Dis. n 7949 Schema elettrico Quadro Lab. Musicale (Q.L.M.); Dis. n 7950 Schema a blocchi Distribuzione principale. Dis. n 7969 Schema elettrico Quadro Centrale Termica (Q.C.T.); Dis. n 7971 Schema elettrico Quadro Locale macchine ventilazione blocco SUD (Q.M.V.S.); Dis. n 7971 Schema elettrico Quadro Locale Pompe di calore (Q.L.P.C.). Allegato G) Cronoprogramma lavori. I documenti sopra elencati possono anche non essere materialmente allegati, fatto salvo il capitolato speciale d'appalto e l'elenco prezzi unitari, purché conservati dalla stazione appaltante e controfirmati dai contraenti. Eventuali altri disegni e particolari costruttivi delle opere da eseguire non formeranno parte integrante dei documenti di appalto. Alla Direzione dei lavori è riservata la facoltà di consegnarli all'appaltatore in quell'ordine che crederà più opportuno, in qualsiasi tempo, durante il corso dei lavori. Qualora uno stesso atto contrattuale dovesse riportare delle disposizioni di carattere discordante, l'appaltatore ne farà oggetto d'immediata segnalazione scritta alla stazione appaltante per i conseguenti provvedimenti di modifica. Se le discordanze dovessero riferirsi a caratteristiche di dimensionamento grafico, saranno di norma ritenute valide le indicazioni riportate nel disegno con scala di riduzione minore. In ogni caso dovrà ritenersi nulla la disposizione che contrasta o che in minor misura collima con il contesto delle norme e disposizioni riportate nei rimanenti atti contrattuali. Nel caso si riscontrassero disposizioni discordanti tra i diversi atti di contratto, fermo restando quanto stabilito nella seconda parte del precedente capoverso, l'appaltatore rispetterà, nell'ordine, quelle indicate dagli atti seguenti: contratto - capitolato speciale d'appalto - elenco prezzi (ovvero modulo in caso di offerta prezzi) - disegni. Qualora gli atti contrattuali prevedessero delle soluzioni alternative, resta espressamente stabilito che la scelta spetterà, di norma e salvo diversa specifica, alla Direzione dei lavori. L'appaltatore dovrà comunque rispettare i minimi inderogabili fissati dal presente Capitolato avendo gli stessi, per esplicita statuizione, carattere di prevalenza rispetto alle diverse o minori prescrizioni riportate negli altri atti contrattuali. Art Qualificazione dell'appaltatore Per quanto riguarda i lavori indicati dal presente Capitolato, è richiesta la qualificazione dell'appaltatore per le seguenti categorie e classifiche così come richiesto dall'art. 84 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.: OS30 (Impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi) Art Fallimento dell'appaltatore Le stazione appaltante, in caso di fallimento, di liquidazione coatta e concordato preventivo, ovvero procedura di insolvenza concorsuale o di liquidazione dell appaltatore, o di risoluzione del contratto ai sensi dell articolo 108 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. ovvero di recesso dal contratto ai sensi dell'articolo 88, comma 4-ter, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, ovvero in caso di dichiarazione giudiziale di inefficacia del contratto, interpella progressivamente i soggetti che hanno partecipato all'originaria procedura di gara, risultanti dalla relativa graduatoria, al fine di stipulare un nuovo contratto per l'affidamento del completamento dei lavori. L'affidamento avverrà alle medesime condizioni già proposte dall'originario aggiudicatario in sede in offerta. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 10

12 Il curatore del fallimento, autorizzato all esercizio provvisorio, ovvero l impresa ammessa al concordato con continuità aziendale, potrà partecipare a procedure di affidamento o subappalto ovvero eseguire i contratti già stipulati dall impresa fallita, fermo restando le condizioni dettate dall'articolo 110 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. Art Risoluzione del contratto La Stazione Appaltante ha facoltà di risolvere il contratto con l'appaltatore per le motivazioni e con le procedure di cui all'art.108 del D.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. in particolare se una o più delle seguenti condizioni sono soddisfatte: a) il contratto ha subito una modifica sostanziale che avrebbe richiesto una nuova procedura di appalto ai sensi dell articolo 106 del D.lgs. n.50/2016 e s.m.i.; b) con riferimento alle modifiche di cui all articolo 106, comma 1, lettere b) e c) del Codice, nel caso in cui risulti impraticabile per motivi economici o tecnici quali il rispetto dei requisiti di intercambiabilità o interoperabilità tra apparecchiature, servizi o impianti esistenti forniti nell'ambito dell'appalto iniziale e comporti per l'amministrazione aggiudicatrice o l ente aggiudicatore notevoli disguidi o una consistente duplicazione dei costi, siano state superate le soglie di cui al comma 7 del predetto articolo; con riferimento a modifiche non sostanziali sono state superate eventuali soglie stabilite dall'amministrazione aggiudicatrice ai sensi dell articolo 106, comma 1, lettera e); con riferimento alle modifiche dovute a causa di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell opera o la sua utilizzazione, sono state superate le soglie di cui al comma 2, lettere a) e b) dell articolo 106; c) l'aggiudicatario si è trovato, al momento dell'aggiudicazione dell'appalto in una delle situazioni di esclusione di cui all articolo 80, comma 1 del D.lgs. n.50/2016 e s.m.i., sia per quanto riguarda i settori ordinari, sia per quanto riguarda le concessioni e avrebbe dovuto pertanto essere escluso dalla procedura di appalto o di aggiudicazione della concessione, ovvero ancora per quanto riguarda i settori speciali avrebbe dovuto essere escluso a norma dell'articolo 136, comma 1; d) l'appalto non avrebbe dovuto essere aggiudicato in considerazione di una grave violazione degli obblighi derivanti dai trattati, come riconosciuto dalla Corte di giustizia dell'unione europea in un procedimento ai sensi dell'articolo 258 TFUE, o di una sentenza passata in giudicato per violazione del Codice dei contratti. Le stazioni appaltanti dovranno risolvere il contratto qualora: a) nei confronti dell'appaltatore sia intervenuta la decadenza dell'attestazione di qualificazione per aver prodotto falsa documentazione o dichiarazioni mendaci; b) nei confronti dell'appaltatore sia intervenuto un provvedimento definitivo che dispone l'applicazione di una o più misure di prevenzione di cui al codice delle leggi antimafia e delle relative misure di prevenzione, ovvero sia intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato per i reati di cui all articolo 80 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i.. Quando il direttore dei lavori o il responsabile dell esecuzione del contratto, se nominato, accerta un grave inadempimento alle obbligazioni contrattuali da parte dell appaltatore, tale da comprometterne la buona riuscita delle prestazioni, invia al responsabile del procedimento una relazione particolareggiata, corredata dei documenti necessari, indicando la stima dei lavori eseguiti regolarmente, il cui importo può essere riconosciuto all'appaltatore. Egli formula, altresì, la contestazione degli addebiti all'appaltatore, assegnando un termine non inferiore a Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 11

13 quindici giorni per la presentazione delle proprie controdeduzioni al responsabile del procedimento. Acquisite e valutate negativamente le predette controdeduzioni, ovvero scaduto il termine senza che l'appaltatore abbia risposto, la stazione appaltante su proposta del responsabile del procedimento dichiara risolto il contratto. Qualora l'esecuzione delle prestazioni ritardi per negligenza dell'appaltatore rispetto alle previsioni del contratto, il direttore dei lavori o il responsabile unico dell esecuzione del contratto, se nominato, gli assegna un termine, che, salvo i casi d'urgenza, non può essere inferiore a dieci giorni, entro i quali l appaltatore deve eseguire le prestazioni. Scaduto il termine assegnato, e redatto processo verbale in contraddittorio con l appaltatore, qualora l inadempimento permanga, la stazione appaltante risolve il contratto, fermo restando il pagamento delle penali. Nel caso di risoluzione del contratto l'appaltatore ha diritto soltanto al pagamento delle prestazioni relative ai lavori, servizi o forniture regolarmente eseguiti, decurtato degli oneri aggiuntivi derivanti dallo scioglimento del contratto. Nei casi di risoluzione del contratto di appalto dichiarata dalla stazione appaltante l'appaltatore dovrà provvedere al ripiegamento dei cantieri già allestiti e allo sgombero delle aree di lavoro e relative pertinenze nel termine a tale fine assegnato dalla stessa stazione appaltante; in caso di mancato rispetto del termine assegnato, la stazione appaltante provvede d'ufficio addebitando all'appaltatore i relativi oneri e spese. Art Garanzia provvisoria La garanzia provvisoria copre la mancata sottoscrizione del contratto dopo l aggiudicazione, per fatto dell'affidatario riconducibile ad una condotta connotata da dolo o colpa grave, ai sensi di quanto disposto dall'art.93 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. ed è svincolata automaticamente al momento della sottoscrizione del contratto. La garanzia provvisoria è pari al 2 per cento del prezzo base indicato nel bando o nell'invito, sotto forma di cauzione o di fideiussione, a scelta dell'offerente. Al fine di rendere l importo della garanzia proporzionato e adeguato alla natura delle prestazioni oggetto del contratto e al grado di rischio ad esso connesso, la stazione appaltante può motivatamente ridurre l importo della cauzione sino all 1 per cento ovvero incrementarlo sino al 4 per cento. Nel caso di procedure di gara realizzate in forma aggregata da centrali di committenza, l'importo della garanzia è fissato nel bando o nell'invito nella misura massima del 2 per cento del prezzo base. Tale garanzia provvisoria potrà essere prestata anche a mezzo di fidejussione bancaria od assicurativa, e dovrà coprire un arco temporale almeno di 180 giorni decorrenti dalla presentazione dell'offerta e prevedere l'impegno del fidejussore, in caso di aggiudicazione, a prestare anche la cauzione definitiva. Il bando o l'invito possono richiedere una garanzia con termine di validità maggiore o minore, in relazione alla durata presumibile del procedimento, e possono altresì prescrivere che l'offerta sia corredata dall'impegno del garante a rinnovare la garanzia, su richiesta della stazione appaltante nel corso della procedura, per la durata indicata nel bando, nel caso in cui al momento della sua scadenza non sia ancora intervenuta l'aggiudicazione. L'offerta dovrà essere corredata, a pena di esclusione, dall'impegno di un fideiussore, anche diverso da quello che ha rilasciato la garanzia provvisoria, a rilasciare la garanzia fideiussoria per l'esecuzione del contratto, di cui agli articoli 103 e 104, qualora l'offerente risultasse affidatario. La fidejussione bancaria o assicurativa di cui sopra dovrà prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all'articolo 1957, comma 2, del codice civile e la sua operatività entro 15 giorni a semplice richiesta scritta della Stazione Appaltante. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 12

14 L'importo della garanzia e del suo eventuale rinnovo, nei contratti relativi a lavori, è ridotto secondo le modalità indicate dall'articolo 93 comma 7 del Codice, per gli operatori economici in possesso delle certificazioni alle norme europee della serie UNI CEI ISO 9000, la registrazione al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), la certificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO o che sviluppano un inventario di gas ad effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO o un'impronta climatica (carbon footprint) di prodotto ai sensi della norma UNI ISO/TS Per fruire delle citate riduzioni l'operatore economico dovrà segnalare, in sede di offerta, il possesso dei relativi requisiti e lo documenta nei modi prescritti dalle norme vigenti. Art GARANZIA DEFINITIVA L appaltatore per la sottoscrizione del contratto deve costituire una garanzia definitiva a sua scelta sotto forma di cauzione o fideiussione con le modalità di cui all articolo 93, commi 2 e 3 e 103 del D.lgs. n.50/2016 e s.m.i., pari al 10 per cento dell'importo contrattuale. Nel caso di procedure di gara realizzate in forma aggregata da centrali di committenza, l'importo della garanzia è indicato nella misura massima del 10 per cento dell importo contrattuale. Al fine di salvaguardare l'interesse pubblico alla conclusione del contratto nei termini e nei modi programmati in caso di aggiudicazione con ribassi superiori al dieci per cento la garanzia da costituire è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento. Ove il ribasso sia superiore al venti per cento, l aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al venti per cento. La cauzione è prestata a garanzia dell adempimento di tutte le obbligazioni del contratto e del risarcimento dei danni derivanti dall'eventuale inadempimento delle obbligazioni stesse, nonché a garanzia del rimborso delle somme pagate in più all esecutore rispetto alle risultanze della liquidazione finale, salva comunque la risarcibilità del maggior danno verso l appaltatore. La garanzia cessa di avere effetto solo alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione. La stazione appaltante può richiedere al soggetto aggiudicatario la reintegrazione della garanzia ove questa sia venuta meno in tutto o in parte; in caso di inottemperanza, la reintegrazione si effettua a valere sui ratei di prezzo da corrispondere all esecutore. L'importo della garanzia nei contratti relativi a lavori, è ridotto secondo le modalità indicate dall'articolo 93 comma 7 del Codice, per gli operatori economici in possesso delle certificazioni alle norme europee della serie UNI CEI ISO 9000, la registrazione al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), la certificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO o che sviluppano un inventario di gas ad effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO o un'impronta climatica (carbon footprint) di prodotto ai sensi della norma UNI ISO/TS La garanzia definitiva è progressivamente svincolata a misura dell'avanzamento dell'esecuzione, nel limite massimo dell 80 per cento dell'iniziale importo garantito. L ammontare residuo della cauzione definitiva deve permanere fino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione, o comunque fino a dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato. La garanzia deve prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all'articolo 1957, secondo comma, del codice civile, nonché l'operatività della garanzia medesima entro quindici giorni, a semplice richiesta scritta della stazione appaltante. Lo svincolo è automatico, senza necessità di nulla osta del committente, con la sola condizione della preventiva consegna all'istituto garante, da parte dell'appaltatore o del concessionario, degli stati di avanzamento dei lavori o di analogo documento, in originale o in copia autentica, attestanti l'avvenuta esecuzione. Sono nulle le pattuizioni con- Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 13

15 trarie o in deroga. Il mancato svincolo nei quindici giorni dalla consegna degli stati di avanzamento o della documentazione analoga costituisce inadempimento del garante nei confronti dell'impresa per la quale la garanzia è prestata. Le stazioni appaltanti hanno il diritto di valersi della cauzione fideiussoria per l'eventuale maggiore spesa sostenuta per il completamento dei lavori nel caso di risoluzione del contratto disposta in danno dell'esecutore. Le stazioni appaltanti hanno inoltre il diritto di valersi della cauzione per provvedere al pagamento di quanto dovuto dall'esecutore per le inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere. Le stazioni appaltanti possono incamerare la garanzia per provvedere al pagamento di quanto dovuto dal soggetto aggiudicatario per le inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori addetti all esecuzione dell appalto. In caso di raggruppamenti temporanei le garanzie fideiussorie e le garanzie assicurative sono presentate, su mandato irrevocabile, dalla mandataria in nome e per conto di tutti i concorrenti ferma restando la responsabilità solidale tra le imprese. La mancata costituzione della garanzia definitiva di cui all'articolo 103 comma 1 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. determina la decadenza dell'affidamento e l'acquisizione della cauzione provvisoria presentata in sede di offerta da parte della stazione appaltante, che aggiudica l'appalto o la concessione al concorrente che segue nella graduatoria. E facoltà dell amministrazione in casi specifici non richiedere una garanzia per gli appalti da eseguirsi da operatori economici di comprovata solidità. L esonero dalla prestazione della garanzia deve essere adeguatamente motivato ed è subordinato ad un miglioramento del prezzo di aggiudicazione. Art Coperture assicurative A norma dell'art.103, comma 7, del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. l'appaltatore è obbligato a costituire e consegnare alla stazione appaltante almeno dieci giorni prima della consegna dei lavori anche una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalle stazioni appaltanti a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell'esecuzione dei lavori. L importo della somma da assicurare è fissato in (diconsi euro un milione). Tale polizza deve assicurare la stazione appaltante contro la responsabilità civile per danni causati a terzi nel corso dell esecuzione dei lavori il cui massimale è pari al cinque per cento della somma assicurata per le opere con un minimo di euro ed un massimo di di euro. La copertura assicurativa decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato. Qualora sia previsto un periodo di garanzia, la polizza assicurativa è sostituita da una polizza che tenga indenni le stazioni appaltanti da tutti i rischi connessi all'utilizzo delle lavorazioni in garanzia o agli interventi per la loro eventuale sostituzione o rifacimento. Per i lavori di importo superiore al doppio della soglia di cui all articolo 35 del Codice (periodicamente rideterminate con provvedimento della Commissione europea), il titolare del contratto per la liquidazione della rata di saldo è obbligato a stipulare, con decorrenza dalla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato, una polizza indennitaria decennale a copertura dei rischi di rovina totale o parziale dell'opera, ovvero dei rischi derivanti da gravi difetti costruttivi. La polizza deve contenere la Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 14

16 previsione del pagamento in favore del committente non appena questi lo richieda, anche in pendenza dell'accertamento della responsabilità e senza che occorrano consensi ed autorizzazioni di qualunque specie. Il limite di indennizzo della polizza decennale non deve essere inferiore al venti per cento del valore dell'opera realizzata e non superiore al 40 per cento, nel rispetto del principio di proporzionalità avuto riguardo alla natura dell opera. L esecutore dei lavori è altresì obbligato a stipulare, una polizza di assicurazione della responsabilità civile per danni cagionati a terzi, con decorrenza dalla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione e per la durata di dieci anni e con un indennizzo pari al 5 per cento del valore dell opera realizzata con un minimo di euro ed un massimo di di euro. La garanzia è prestata per un massimale assicurato non inferiore a (diconsi euro un milione). Le fideiussioni di cui sopra devono essere conformi allo schema tipo approvato con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e previamente concordato con le banche e le assicurazioni o loro rappresentanze. Art Disciplina del subappalto L'affidamento in subappalto è subordinato al rispetto delle disposizioni di cui all'art.105 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. e deve essere sempre autorizzato dalla Stazione Appaltante. Il subappalto è il contratto con il quale l appaltatore affida a terzi l esecuzione di parte delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto. Costituisce comunque subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività del contratto di appalto ovunque espletate che richiedono l'impiego di manodopera. L eventuale subappalto non può superare la quota del 30 per cento dell importo complessivo del contratto di lavori. I soggetti affidatari dei contratti possono affidare in subappalto le opere o i lavori, compresi nel contratto, previa autorizzazione della stazione appaltante purché: a) tale facoltà sia prevista espressamente nel bando di gara anche limitatamente a singole prestazioni e, per i lavori, sia indicata la categoria o le categorie per le quali è ammesso il subappalto; b) all'atto dell'offerta abbiano indicato i lavori o le parti di opere che intendono subappaltare o concedere in cottimo; c) il concorrente dimostri l assenza in capo ai subappaltatori dei motivi di esclusione di cui all articolo 80 del Codice dei contratti. Per le opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica, quali strutture, impianti e opere speciali di cui all articolo 89, comma 11 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i., e fermi restando i limiti previsti dal medesimo comma, l'eventuale subappalto non può superare il 30 per cento dell importo delle opere e non può essere, senza ragioni obiettive, suddiviso. Si considerano strutture, impianti e opere speciali ai sensi del citato articolo 89, comma 11, del codice le opere corrispondenti alle categorie individuate dall'articolo 12 del D.L. 28 marzo 2014, n.47 con l'acronimo OG o OS di seguito elencate: OG 11 - impianti tecnologici; OS 30 - impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi. L'affidatario comunica alla stazione appaltante, prima dell inizio della prestazione, per tutti i sub-contratti che non sono subappalti, stipulati per l'esecuzione dell'appalto, il nome del subcontraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati. Sono, altresì, comunicate alla stazione appaltante eventuali modifiche a tali informazioni avvenute nel corso del sub-contratto. E altresì fatto obbligo di acquisire nuova autorizzazione integrativa Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 15

17 qualora l oggetto del subappalto subisca variazioni e l importo dello stesso sia incrementato nonché siano variati i requisiti di qualificazione del subappaltatore di cui all'articolo 105 comma 7 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. L'esecuzione delle prestazioni affidate in subappalto non può formare oggetto di ulteriore subappalto. L'affidatario deposita il contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno venti giorni prima della data di effettivo inizio dell'esecuzione delle relative prestazioni. Al momento del deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante l'affidatario trasmette altresì la certificazione attestante il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti di qualificazione prescritti dal Codice in relazione alla prestazione subappaltata e la dichiarazione del subappaltatore attestante l assenza di motivi di esclusione di cui all articolo 80 del del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. Nel caso attraverso apposita verifica abbia dimostrato la sussistenza dei motivi di esclusione di cui all articolo 80, l'affidatario provvederà a sostituire i subappaltatori non idonei. Il contratto di subappalto, corredato della documentazione tecnica, amministrativa e grafica direttamente derivata dagli atti del contratto affidato, indicherà puntualmente l ambito operativo del subappalto sia in termini prestazionali che economici. Il contraente principale è responsabile in via esclusiva nei confronti della stazione appaltante. L aggiudicatario è responsabile in solido con il subappaltatore in relazione agli obblighi retributivi e contributivi tranne nel caso in cui la stazione appaltante corrisponde direttamente al subappaltatore l'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi, quando il subappaltatore o il cottimista è una microimpresa o piccola impresa ovvero su richiesta del subappaltatore e la natura del contratto lo consente. Il pagamento diretto del subappaltatore da parte della stazione appaltante avviene anche in caso di inadempimento da parte dell'appaltatore. L'affidatario è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni. E, altresì, responsabile in solido dell'osservanza delle norme anzidette da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell'ambito del subappalto, nonché degli obblighi di sicurezza previsti dalla normativa vigente. L'affidatario e, per suo tramite, i subappaltatori, trasmettono alla stazione appaltante prima dell'inizio dei lavori la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile, ove presente, assicurativi e antinfortunistici, nonché copia dei piani di sicurezza. Ai fini del pagamento delle prestazioni rese nell'ambito dell'appalto o del subappalto, la stazione appaltante acquisisce d'ufficio il documento unico di regolarità contributiva in corso di validità relativo all'affidatario e a tutti i subappaltatori. Al fine di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso ed irregolare, il documento unico di regolarità contributiva sarà comprensivo della verifica della congruità della incidenza della mano d'opera relativa allo specifico contratto affidato. Per i contratti relativi a lavori, in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell'esecutore o del subappaltatore o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, nonché in caso di inadempienza contributiva risultante dal documento unico di regolarità contributiva, si applicheranno le disposizioni di cui all articolo 30, commi 5 e 6 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. L'affidatario deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari risultanti dall'aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento ed inoltre corrispondere gli oneri della sicurezza, relativi alle prestazioni affidate in subappalto, alle imprese subappaltatrici senza alcun ribasso; la stazione appaltante, sentita la Direzione dei Lavori, il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ovvero il direttore dell'esecuzione, deve provvedere alla verifica dell'effettiva applicazione della presente disposizione. L'affidatario è solidalmente responsabile con il subappaltatore degli adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighi di sicurezza previsti dalla normativa vigente. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 16

18 Nei cartelli esposti all'esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici. L'affidatario che si avvale del subappalto o del cottimo deve allegare alla copia autentica del contratto la dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento a norma dell'articolo 2359 del codice civile con il titolare del subappalto o del cottimo. Analoga dichiarazione deve essere effettuata da ciascuno dei soggetti partecipanti nel caso di raggruppamento temporaneo, società o consorzio. La stazione appaltante provvede al rilascio dell'autorizzazione al subappalto entro trenta giorni dalla relativa richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta, ove ricorrano giustificati motivi. Trascorso tale termine senza che si sia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa. Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al 2 per cento dell'importo delle prestazioni affidate o di importo inferiore a euro, i termini per il rilascio dell'autorizzazione da parte della stazione appaltante sono ridotti della metà. I piani di sicurezza di cui al decreto legislativo del 9 aprile 2008, n.81 saranno messi a disposizione delle autorità competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri. L'affidatario sarà tenuto a curare il coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dai singoli subappaltatori compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall'affidatario. Nell'ipotesi di raggruppamento temporaneo o di consorzio, detto obbligo incombe al mandatario. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell'esecuzione dei lavori. Art Consegna dei lavori - Programma esecutivo dei lavori - Consegne parziali - Sospensioni - Inizio e termine per l'esecuzione - Piano di qualità di costruzione e di installazione Divenuta efficace l aggiudicazione ai sensi dell'articolo 32 comma 8 del D.Lgs. n.50/2016 e fatto salvo l esercizio dei poteri di autotutela nei casi consentiti dalle norme vigenti, la stipulazione del contratto di appalto ha luogo entro i successivi sessanta giorni, salvo diverso termine previsto nel bando o nell invito ad offrire, ovvero l ipotesi di differimento espressamente concordata con l aggiudicatario. Se la stipulazione del contratto non avviene nel termine fissato, l aggiudicatario può, mediante atto notificato alla stazione appaltante, sciogliersi da ogni vincolo o recedere dal contratto. All aggiudicatario non spetta alcun indennizzo, salvo il rimborso delle spese contrattuali documentate. La consegna dei lavori all'appaltatore verrà effettuata entro 45 giorni dalla data di registrazione del contratto, in conformità a quanto previsto nella prassi consolidata. Il Direttore dei Lavori comunica con un congruo preavviso all impresa affidataria il giorno e il luogo in cui deve presentarsi, munita del personale idoneo, nonché delle attrezzature e dei materiali necessari per eseguire, ove occorra, il tracciamento dei lavori secondo i piani, profili e disegni di progetto. Trascorso inutilmente e senza giustificato motivo il termine assegnato a tali fini, la stazione appaltante ha facoltà di risolvere il contratto e di incamerare la cauzione. All esito delle operazioni di consegna dei lavori, il direttore dei lavori e l impresa affidataria sottoscrivono il relativo verbale e da tale data decorre utilmente il termine per il compimento dei lavori. Nel caso sia intervenuta la consegna dei lavori in via di urgenza, se si è dato avvio all'esecuzione del contratto in via d'urgenza, l aggiudicatario ha diritto al rimborso delle spese sostenute per l esecuzione dei lavori ordinati dal direttore dei lavori, ivi comprese quelle per opere provvisionali. L esecuzione d urgenza è ammessa esclusivamente nelle ipotesi di eventi oggettivamente imprevedibili, per ovviare a situazioni di pericolo per persone, animali o cose, ovvero per l igiene e la salute pubblica, ovvero per il patrimonio storico, artistico, culturale ovvero nei Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 17

19 casi in cui la mancata esecuzione immediata della prestazione dedotta nella gara determinerebbe un grave danno all'interesse pubblico che è destinata a soddisfare, ivi compresa la perdita di finanziamenti comunitari. Fermo restando quanto previsto in materia di informativa antimafia dagli articoli 88, comma 4-ter e 92, comma 4, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n.159, la stazione appaltante può recedere dal contratto in qualunque tempo previo il pagamento dei lavori eseguiti nonché del valore dei materiali utili esistenti in cantiere nel caso di lavoro, oltre al decimo dell importo delle opere, dei servizi o delle forniture non eseguite. La redazione del verbale di consegna è subordinata all'accertamento da parte del Responsabile dei Lavori, degli obblighi di cui al D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i.; in assenza di tale accertamento, il verbale di consegna è inefficace e i lavori non possono essere iniziati. Le disposizioni di consegna dei lavori in via d'urgenza su esposte, si applicano anche alle singole consegne frazionate, in presenza di temporanea indisponibilità di aree ed immobili; in tal caso si provvede di volta in volta alla compilazione di un verbale di consegna provvisorio e l'ultimo di questi costituisce verbale di consegna definitivo anche ai fini del computo dei termini per l'esecuzione, se non diversamente determinati. L'appaltatore è tenuto a trasmettere alla stazione appaltante, prima dell'effettivo inizio dei lavori, la documentazione dell'avvenuta denunzia agli Enti previdenziali (inclusa la Cassa Edile) assicurativi ed infortunistici nonché copia del piano di sicurezza di cui al decreto legislativo del 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i. Lo stesso obbligo fa carico all'appaltatore, per quanto concerne la trasmissione della documentazione di cui sopra da parte delle proprie imprese subappaltatrici, cosa che dovrà avvenire prima dell'effettivo inizio dei lavori. L'appaltatore dovrà comunque dare inizio ai lavori entro il termine improrogabile di giorni 10 dalla data del verbale di consegna fermo restando il rispetto del termine, di cui al successivo periodo, per la presentazione del programma di esecuzione dei lavori. Entro 10 giorni dalla consegna dei lavori, l'appaltatore presenterà alla Direzione dei lavori una proposta di programma di esecuzione dei lavori, di cui all'art.43 comma 10 del D.P.R. n.207/2010, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa. Nel suddetto piano sono riportate, per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l'ammontare presunto, parziale e progressivo, dell'avanzamento dei lavori alle scadenze contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento. Esso dovrà essere redatto tenendo conto del tempo concesso per dare le opere ultimate entro il termine fissato dal presente Capitolato. Entro quindici giorni dalla presentazione, la Direzione dei lavori d'intesa con la stazione appaltante comunicherà all'appaltatore l'esito dell'esame della proposta di programma; qualora esso non abbia conseguito l'approvazione, l'appaltatore entro 10 giorni, predisporrà una nuova proposta oppure adeguerà quella già presentata secondo le direttive che avrà ricevuto dalla Direzione dei lavori. Decorsi 10 giorni dalla ricezione della nuova proposta senza che il Responsabile del Procedimento si sia espresso, il programma esecutivo dei lavori si darà per approvato fatte salve indicazioni erronee incompatibili con il rispetto dei termini di ultimazione. La proposta approvata sarà impegnativa per l'appaltatore che dovrà rispettare i termini previsti, salvo modifiche al programma esecutivo in corso di attuazione per comprovate esigenze non prevedibili che dovranno essere approvate od ordinate dalla Direzione dei lavori. Nel caso di sospensione dei lavori, parziale o totale, per cause non attribuibili a responsabilità dell'appaltatore, il programma dei lavori viene aggiornato in relazione all'eventuale incremento della scadenza contrattuale. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 18

20 Eventuali aggiornamenti legati a motivate esigenze organizzative dell'appaltatore e che non comportino modifica delle scadenze contrattuali, sono approvate dalla Direzione dei Lavori, subordinatamente alla verifica della loro effettiva necessità ed attendibilità per il pieno rispetto delle scadenze contrattuali. Nel caso in cui i lavori in appalto fossero molto estesi, ovvero mancasse l'intera disponibilità dell'area sulla quale dovrà svilupparsi il cantiere o comunque per qualsiasi altra causa ed impedimento, la Stazione Appaltante potrà disporre la consegna anche in più tempi successivi, con verbali parziali, senza che per questo l'appaltatore possa sollevare eccezioni o trarre motivi per richiedere maggiori compensi o indennizzi. La data legale della consegna dei lavori, per tutti gli effetti di legge e regolamenti, sarà quella dell'ultimo verbale di consegna parziale. In caso di consegna parziale a causa di temporanea indisponibilità delle aree e degli immobili, l'appaltatore è tenuto a presentare un programma di esecuzione dei lavori che preveda la realizzazione prioritaria delle lavorazioni sulle aree e sugli immobili disponibili. Ove le ulteriori consegne avvengano entro il termine di inizio dei relativi lavori indicato dal programma esecutivo dei lavori redatto dall'appaltatore e approvato dalla Direzione dei Lavori, non si dà luogo a spostamenti del termine utile contrattuale; in caso contrario, la scadenza contrattuale viene automaticamente prorogata in funzione dei giorni necessari per l'esecuzione dei lavori ricadenti nelle zone consegnate in ritardo, deducibili dal programma esecutivo suddetto, indipendentemente dall'ammontare del ritardo verificatosi nell'ulteriore consegna, con conseguente aggiornamento del programma di esecuzione dei lavori. L'appaltatore è tenuto, quindi, non appena avuti in consegna i lavori, ad iniziarli, proseguendoli attenendosi al programma operativo di esecuzione da esso redatto in modo da darli completamente ultimati nel numero di giorni naturali consecutivi previsti per l'esecuzione indicato in precedenza, decorrenti dalla data di consegna dei lavori, eventualmente prorogati in relazione a quanto disposto dai precedenti punti. In tutti i casi in cui ricorrano circostanze speciali che impediscono in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d'arte, e che non siano prevedibili al momento della stipulazione del contratto, il direttore dei lavori può disporre la sospensione dell'esecuzione del contratto, compilando, se possibile con l'intervento dell'esecutore o di un suo legale rappresentante, il verbale di sospensione, con l'indicazione delle ragioni che hanno determinato l'interruzione dei lavori, nonché dello stato di avanzamento dei lavori, delle opere la cui esecuzione rimane interrotta e delle cautele adottate affinché alla ripresa le stesse possano essere continuate ed ultimate senza eccessivi oneri, della consistenza della forza lavoro e dei mezzi d'opera esistenti in cantiere al momento della sospensione. Il verbale è inoltrato al responsabile del procedimento entro cinque giorni dalla data della sua redazione. La sospensione può essere disposta anche dal RUP per il tempo strettamente necessario e per ragioni di necessità o di pubblico interesse, tra cui l interruzione di finanziamenti per esigenze di finanza pubblica. Cessate le cause della sospensione, il RUP dispone la ripresa dell esecuzione e indica il nuovo termine contrattuale. Qualora la sospensione, o le sospensioni, durino per un periodo di tempo superiore ad un quarto della durata complessiva prevista per l'esecuzione dei lavori stessi, o comunque quando superino sei mesi complessivi, l'esecutore può chiedere la risoluzione del contratto senza indennità; se la stazione appaltante si oppone, l'esecutore ha diritto alla rifusione dei maggiori oneri derivanti dal prolungamento della sospensione oltre i termini suddetti. Nessun indennizzo è dovuto all esecutore negli altri casi. Ove successivamente alla consegna dei lavori insorgano, per cause imprevedibili o di forza maggiore, circostanze che impediscano parzialmente il regolare svolgimento dei lavori, l'esecutore è tenuto a proseguire le parti di lavoro eseguibili, mentre si provvede alla sospensione parziale dei lavori non eseguibili, dandone atto in apposito verbale. Le contestazioni dell'esecutore in merito alle sospensioni dei lavori sono iscritte a pena di decadenza nei verbali di sospensione e di ripresa dei lavori, salvo che per le sospensioni inizialmente legittime, per le Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 19

21 quali è sufficiente l'iscrizione nel verbale di ripresa dei lavori; qualora l'esecutore non intervenga alla firma dei verbali o si rifiuti di sottoscriverli, deve farne espressa riserva sul registro di contabilità. Quando la sospensione supera il quarto del tempo contrattuale complessivo il responsabile del procedimento dà avviso all'anac. L'esecutore che per cause a lui non imputabili non sia in grado di ultimare i lavori nel termine fissato può richiederne la proroga, con congruo anticipo rispetto alla scadenza del termine contrattuale. In ogni caso la sua concessione non pregiudica i diritti spettanti all'esecutore per l'eventuale imputabilità della maggiore durata a fatto della stazione appaltante. Sull istanza di proroga decide il responsabile del procedimento, sentito il direttore dei lavori, entro trenta giorni dal suo ricevimento. L'esecutore deve ultimare i lavori nel termine stabilito dagli atti contrattuali, decorrente dalla data del verbale di consegna ovvero, in caso di consegna parziale dall'ultimo dei verbali di consegna. L'ultimazione dei lavori, appena avvenuta, è comunicata dall'esecutore per iscritto al direttore dei lavori, il quale procede subito alle necessarie constatazioni in contraddittorio. L'esecutore non ha diritto allo scioglimento del contratto né ad alcuna indennità qualora i lavori, per qualsiasi causa non imputabile alla stazione appaltante, non siano ultimati nel termine contrattuale e qualunque sia il maggior tempo impiegato. Nel caso di sospensioni totali o parziali dei lavori disposte dalla stazione appaltante per cause diverse da quelle esposte sopra, l'esecutore può chiedere il risarcimento dei danni subiti, quantificato sulla base di quanto previsto dall articolo 1382 del codice civile. Con la ripresa dei lavori sospesi parzialmente, il termine contrattuale di esecuzione dei lavori viene incrementato, su istanza dell'appaltatore, soltanto degli eventuali maggiori tempi tecnici strettamente necessari per dare completamente ultimate tutte le opere, dedotti dal programma operativo dei lavori, indipendentemente dalla durata della sospensione. Ove pertanto, secondo tale programma, l'esecuzione dei lavori sospesi possa essere effettuata, una volta intervenuta la ripresa, entro il termine di scadenza contrattuale, la sospensione temporanea non determinerà prolungamento della scadenza contrattuale medesima. Le sospensioni dovranno risultare da regolare verbale, redatto in contraddittorio tra Direzione dei Lavori ed appaltatore, nel quale dovranno essere specificati i motivi della sospensione e, nel caso di sospensione parziale, le opere sospese. L'appaltatore dovrà comunicare, per iscritto a mezzo PEC alla Direzione dei Lavori, l'ultimazione dei lavori non appena avvenuta. La Direzione dei Lavori procede subito alle necessarie constatazioni in contraddittorio. L'appaltatore dovrà dare ultimate tutte le opere appaltate entro il termine di giorni 180 naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna dei lavori. Ai sensi dell'art. 43, comma 4 del D.P.R. n. 207/2010, nel caso di opere e impianti di speciale complessità o di particolare rilevanza sotto il profilo tecnologico, l'appaltatore ha l'obbligo di redigere e consegnare alla Direzione dei Lavori per l'approvazione, di un Piano di qualità di costruzione e di installazione. Tale documento prevede, pianifica e programma le condizioni, sequenze, modalità, strumentazioni, mezzi d'opera e fasi delle attività di controllo da porre in essere durante l'esecuzione dei lavori, anche in funzione della loro classe di importanza. Il piano definisce i criteri di valutazione dei fornitori e dei materiali ed i criteri di valutazione e risoluzione delle non conformità. Art Ispettori di cantiere Ai sensi dell art.101, comma 2, del Codice, in relazione alla complessità dell intervento, il Direttore dei Lavori può essere coadiuvato da uno o più direttori operativi e ispettori di cantiere, che devono essere dotati di adeguata competenza e professionalità in relazione alla tipologia Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 20

22 di lavori da eseguire. In tal caso, si avrà la costituzione di un ufficio di direzione dei lavori ai sensi dell art.101, comma 3, del Codice. Gli assistenti con funzioni di ispettori di cantiere collaboreranno con il direttore dei lavori nella sorveglianza dei lavori in conformità delle prescrizioni stabilite nel presente capitolato speciale di appalto. La posizione di ispettore sarà ricoperta da una sola persona che esercita la sua attività in un turno di lavoro. La stazione appaltante sarà tenuta a nominare più ispettori di cantiere affinché essi, mediante turnazione, possano assicurare la propria presenza a tempo pieno durante il periodo di svolgimento di lavori che richiedono controllo quotidiano, nonché durante le fasi di collaudo e delle eventuali manutenzioni. Gli ispettori risponderanno della loro attività direttamente al Direttore dei lavori. Agli ispettori saranno affidati fra gli altri i seguenti compiti: a) la verifica dei documenti di accompagnamento delle forniture di materiali per assicurare che siano conformi alle prescrizioni ed approvati dalle strutture di controllo di qualità del fornitore; b) la verifica, prima della messa in opera, che i materiali, le apparecchiature e gli impianti abbiano superato le fasi di collaudo prescritte dal controllo di qualità o dalle normative vigenti o dalle prescrizioni contrattuali in base alle quali sono stati costruiti; c) il controllo sulla attività dei subappaltatori; d) il controllo sulla regolare esecuzione dei lavori con riguardo ai disegni ed alle specifiche tecniche contrattuali; e) l'assistenza alle prove di laboratorio; f) l'assistenza ai collaudi dei lavori ed alle prove di messa in esercizio ed accettazione degli impianti; g) la predisposizione degli atti contabili e l'esecuzione delle misurazioni quando siano stati incaricati dal direttore dei lavori; h) l'assistenza al coordinatore per l'esecuzione. Il Direttore dei Lavori e i componenti dell ufficio di direzione dei lavori, ove nominati, saranno tenuti a utilizzare la diligenza richiesta dall attività esercitata ai sensi dell art.1176, comma 2, codice civile e a osservare il canone di buona fede di cui all art.1375 codice civile. Il Direttore dei Lavori potrà delegare le attività di controllo dei materiali agli ispettori di cantiere, fermo restando che l accettazione dei materiali resta di sua esclusiva competenza. Con riferimento ad eventuali lavori affidati in subappalto il Direttore dei Lavori, con l ausilio degli ispettori di cantiere, svolgerà le seguenti funzioni: a) verifica della presenza in cantiere delle imprese subappaltatrici autorizzate, nonché dei subcontraenti, che non sono subappaltatori, i cui nominativi sono stati comunicati alla stazione appaltante; b) controllo che i subappaltatori e i subcontraenti svolgano effettivamente la parte di prestazioni ad essi affidate nel rispetto della normativa vigente e del contratto stipulato; c) accertamento delle contestazioni dell impresa affidataria sulla regolarità dei lavori eseguiti dal subappaltatore e, ai fini della sospensione dei pagamenti all impresa affidataria, determinazione della misura della quota corrispondente alla prestazione oggetto di contestazione; d) verifica del rispetto degli obblighi previsti dall art.105, comma 14, del Codice in materia di applicazione dei prezzi di subappalto e sicurezza; e) segnalazione al Rup dell inosservanza, da parte dell impresa affidataria, delle disposizioni di cui all art.105 del Codice. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 21

23 Art Penali - Premio di accelerazione Al di fuori di un accertato grave inadempimento alle obbligazioni contrattuali da parte dell appaltatore, qualora l'esecuzione delle prestazioni ritardi per negligenza dell'appaltatore rispetto alle previsioni del contratto, il direttore dei lavori o il responsabile unico dell esecuzione del contratto, se nominato gli assegna un termine, che, salvo i casi d'urgenza, non può essere inferiore a dieci giorni, entro i quali l appaltatore deve eseguire le prestazioni. Scaduto il termine assegnato, e redatto processo verbale in contraddittorio con l appaltatore, qualora l inadempimento permanga, la stazione appaltante risolve il contratto, fermo restando il pagamento delle penali. (vedi art.108 comma 4 del D.lgs. n.50/2016 e s.m.i.) In caso di mancato rispetto del termine stabilito per l'ultimazione dei lavori, sarà applicata una penale giornaliera pari all' 1 per mille dell'importo netto contrattuale. Relativamente alla esecuzione della prestazione articolata in più parti, come previsto dal progetto esecutivo e dal presente Capitolato speciale d'appalto, nel caso di ritardo rispetto ai termini di una o più d'una di tali parti, le penali su indicate si applicano ai rispettivi importi. Tutte le penali saranno contabilizzate in detrazione, in occasione di ogni pagamento immediatamente successivo al verificarsi della relativa condizione di ritardo, e saranno imputate mediante ritenuta sull'importo della rata di saldo in sede di collaudo finale. Per il ritardato adempimento delle obbligazioni assunte dagli esecutori, l'importo complessivo delle penali da applicare non potrà superare il dieci per cento dell'importo netto contrattuale, da determinare in relazione all'entità delle conseguenze legate all'eventuale ritardo. In caso di apprezzabile interesse da parte della Stazione Appaltante a che l'ultimazione dei lavori avvenga in anticipo rispetto al termine contrattualmente previsto, e l'esecuzione sia conforme alle obbligazioni assunte, all'esecutore sarà riconosciuto un premio per ogni giorno di anticipo sul termine finale pari all'importo della penale sopra indicata. Art Sicurezza dei lavori L'Appaltatore, prima della consegna dei lavori e, in caso di consegna d'urgenza, entro dieci giorni dalla data fissata per la consegna medesima, dovrà presentare al Coordinatore per l'esecuzione (ai sensi dell'art.100 del D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i.) le eventuali proposte di integrazione al Piano di Sicurezza e Coordinamento allegato al progetto. L'Appaltatore dovrà redigere il Piano Operativo di Sicurezza, in riferimento al singolo cantiere interessato, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza sopra menzionato. L'Appaltatore, nel caso in cui i lavori in oggetto non rientrino nell'ambito di applicazione del Titolo IV Cantieri temporanei o mobili" D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i., è tenuto comunque a presentare un Piano di Sicurezza Sostitutivo del Piano di Sicurezza e Coordinamento conforme ai contenuti dell'allegato XV del citato decreto. Nei casi in cui è prevista la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento, prima dell'inizio dei lavori ovvero in corso d'opera, le imprese esecutrici possono presentare, per mezzo dell'impresa affidataria, al Coordinatore per l'esecuzione dei lavori proposte di modificazioni o integrazioni al Piano di Sicurezza e di Coordinamento loro trasmesso al fine di adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell'appaltatore e per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano stesso. Il piano di sicurezza dovrà essere rispettato in modo rigoroso. E' compito e onere dell'appaltatore ottemperare a tutte le disposizioni normative vigenti in campo di sicurezza ed igiene del lavoro che gli concernono e che riguardano le proprie maestranze, mezzi d'opera ed eventuali lavoratori autonomi cui esse ritenga di affidare, anche in parte, i lavori o prestazioni specialistiche in essi compresi. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 22

24 All'atto dell'inizio dei lavori, e possibilmente nel verbale di consegna, l'appaltatore dovrà dichiarare esplicitamente di essere perfettamente a conoscenza del regime di sicurezza del lavoro, ai sensi del D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i., in cui si colloca l'appalto e cioè: che il committente è il Comune di Alba e per esso in forza delle competenze attribuitegli l'arch. Daniela ALBANO; che il Responsabile dei Lavori, eventualmente incaricato dal suddetto Committente (ai sensi dell'art. 89 D.lgs. 9 aprile 2008, n.81) è l'arch. Giorgio DE SIMONE; che i lavori appaltati rientrano nelle soglie fissate dall'art. 90 del D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i., per la nomina dei Coordinatori della Sicurezza; che il Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione è il Geom. Sandro PALLA- DINO con Studio in Alba (CN); che il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione è il Geom. Sandro PALLADINO con Studio in Alba (CN); di aver preso visione del Piano di Sicurezza e Coordinamento in quanto facente parte del progetto e di avervi adeguato le proprie offerte, tenendo conto che i relativi oneri, non soggetti a ribasso d'asta, assommano all'importo di Euro 4.132,20. Nella fase di realizzazione dell'opera il Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, ove previsto ai sensi dell'art.92 D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i.: verificherà, tramite opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione da parte delle imprese appaltatrici (e subappaltatrici) e dei lavoratori autonomi delle disposizioni contenute nel Piano di Sicurezza e Coordinamento di cui all'art.100, D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i. ove previsto; verificherà l'idoneità dei Piani Operativi di Sicurezza; adeguerà il piano di sicurezza e coordinamento ove previsto e il fascicolo, in relazione all'evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche; organizzerà, tra tutte le imprese presenti a vario titolo in cantiere, la cooperazione ed il coordinamento delle attività per la prevenzione e la protezione dai rischi; sovrintenderà all'attività informativa e formativa per i lavoratori, espletata dalle varie imprese; controllerà la corretta applicazione, da parte delle imprese, delle procedure di lavoro e, in caso contrario, attuerà le azioni correttive più efficaci; segnalerà al Committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta, le inadempienze da parte delle imprese e dei lavoratori autonomi; proporrà la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui la Stazione Appaltante o il responsabile dei lavori non adottino alcun provvedimento, senza fornire idonea motivazione, provvede a dare comunicazione dell'inadempienza alla ASL e alla Direzione Provinciale del Lavoro. In caso di pericolo grave ed imminente, direttamente riscontrato, egli potrà sospendere le singole lavorazioni, fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. Il piano (o i piani) dovranno comunque essere aggiornati nel caso di nuove disposizioni in materia di sicurezza e di igiene del lavoro, o di nuove circostanze intervenute nel corso dell'appalto, nonché ogni qualvolta l'appaltatore intenda apportare modifiche alle misure previste o ai macchinari ed attrezzature da impiegare. L'Appaltatore dovrà portare a conoscenza del personale impiegato in cantiere e dei rappresentanti dei lavori per la sicurezza il piano (o i piani) di sicurezza ed igiene del lavoro e gli Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 23

25 eventuali successivi aggiornamenti, allo scopo di informare e formare detto personale, secondo le direttive eventualmente emanate dal Coordinatore per l'esecuzione dei lavori. Art Obblighi dell'appaltatore relativi alla tracciabilità dei flussi finanziari L'Appaltatore assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all'art.3 della legge 13 agosto 2010, n.136 e s.m.i, a pena di nullità del contratto. L'Appaltatore si impegna, inoltre, a dare immediata comunicazione alla stazione appaltante ed alla prefettura-ufficio territoriale del Governo della provincia ove ha sede la stazione appaltante, della notizia dell'inadempimento della propria controparte (subappaltatore/subcontraente) agli obblighi di tracciabilità finanziaria. Il mancato utilizzo del bonifico bancario o postale ovvero degli altri strumenti idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni costituisce causa di risoluzione del contratto. Art Anticipazione e pagamenti in acconto Ai sensi dell'art.35 comma 18 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i., sul valore stimato dell appalto verrà calcolato l importo dell anticipazione del prezzo pari al 20 per cento da corrispondere all appaltatore entro quindici giorni dall effettivo inizio dei lavori. L erogazione dell anticipazione è subordinata alla costituzione di garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa di importo pari all'anticipazione maggiorato del tasso di interesse legale applicato al periodo necessario al recupero dell'anticipazione stessa secondo il cronoprogramma dei lavori. La predetta garanzia è rilasciata da imprese bancarie autorizzate ai sensi del decreto legislativo 1 settembre 1993, n.385, o assicurative autorizzate alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l assicurazione e che rispondano ai requisiti di solvibilità previsti dalle leggi che ne disciplinano la rispettiva attività. La garanzia può essere, altresì, rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell albo degli intermediari finanziari di cui all articolo 106 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n.385. L'importo della garanzia verrà gradualmente ed automaticamente ridotto nel corso dei lavori, in rapporto al progressivo recupero dell'anticipazione da parte delle stazioni appaltanti. Il beneficiario decade dall'anticipazione, con obbligo di restituzione, se l'esecuzione dei lavori non procede, per ritardi a lui imputabili, secondo i tempi contrattuali. Sulle somme restituite sono dovuti gli interessi legali con decorrenza dalla data di erogazione della anticipazione. L'Appaltatore avrà diritto a pagamenti in acconto, in corso d'opera, ogni qual volta il suo credito, al netto del ribasso d'asta e delle prescritte ritenute, raggiunga il 30% dell'importo contrattuale. La Stazione Appaltante acquisisce d'ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarità contributiva (DURC) dagli istituti o dagli enti abilitati al rilascio in tutti i casi in cui è richiesto dalla legge. Il certificato per il pagamento dell'ultima rata del corrispettivo, qualunque sia l'ammontare, verrà rilasciato dopo l'ultimazione dei lavori. Ai sensi dell'art.30 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i., in caso di inadempienza contributiva risultante dal documento unico di regolarità contributiva relativo a personale dipendente dell'affidatario o del subappaltatore o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, impiegato nell esecuzione del contratto, la stazione appaltante trattiene dal certificato di pagamento l importo corrispondente all inadempienza per il successivo versamento diretto agli enti previdenziali e assicurativi, compresa, nei lavori, la cassa edile. Sull importo netto progressivo delle prestazioni è operata una ritenuta dello 0,50 per cento; le ritenute possono essere svincolate soltanto in sede di liquidazione finale, dopo l'approvazione da parte della stazione appaltante del certificato di collaudo o di verifica di conformità, previo rilascio del documento unico di regolarità contributiva. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 24

26 In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale di cui al periodo precedente, il responsabile unico del procedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso l affidatario, a provvedervi entro i successivi quindici giorni. Ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato, la stazione appaltante paga anche in corso d opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all affidatario del contratto ovvero dalle somme dovute al subappaltatore inadempiente nel caso in cui sia previsto il pagamento diretto. In caso di ritardo nella emissione dei certificati di pagamento o dei titoli di spesa relativi agli acconti e alla rata di saldo rispetto alle condizioni e ai termini stabiliti dal contratto, spettano all'esecutore dei lavori gli interessi, legali e moratori, ferma restando la sua facoltà, trascorsi i richiamati termini contrattuali o, nel caso in cui l'ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell'importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell'art del codice civile, ovvero, previa costituzione in mora dell'amministrazione aggiudicatrice e trascorsi sessanta giorni dalla data della costituzione stessa, di promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto. Art Conto finale - avviso ai creditori Si stabilisce che il conto finale verrà compilato entro 60 (sessanta) giorni dalla data dell'ultimazione dei lavori. Il conto finale dei lavori dovrà essere sottoscritto dall'appaltatore, su richiesta del Responsabile del procedimento entro il termine perentorio di trenta giorni. All'atto della firma, non potrà iscrivere domande per oggetto o per importo diverse da quelle formulate nel registro di contabilità durante lo svolgimento dei lavori, e dovrà confermare le riserve già iscritte sino a quel momento negli atti contabili. Se l'appaltatore non firma il conto finale nel termine indicato, o se lo sottoscrive senza confermare le domande già formulate nel registro di contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il Responsabile del procedimento in ogni caso formula una sua relazione al conto finale. All'atto della redazione del certificato di ultimazione dei lavori il responsabile del procedimento darà avviso al Sindaco o ai Sindaci del comune nel cui territorio si eseguiranno i lavori, i quali curano la pubblicazione, nei comuni in cui l'intervento sarà stato eseguito, di un avviso contenente l'invito per coloro i quali vantino crediti verso l'esecutore per indebite occupazioni di aree o stabili e danni arrecati nell'esecuzione dei lavori, a presentare entro un termine non superiore a sessanta giorni le ragioni dei loro crediti e la relativa documentazione. Trascorso questo termine il Sindaco trasmetterà al responsabile del procedimento i risultati dell'anzidetto avviso con le prove delle avvenute pubblicazioni ed i reclami eventualmente presentati. Il responsabile del procedimento inviterà l'esecutore a soddisfare i crediti da lui riconosciuti e quindi rimetterà al collaudatore i documenti ricevuti dal Sindaco o dai Sindaci interessati, aggiungendo il suo parere in merito a ciascun titolo di credito ed eventualmente le prove delle avvenute tacitazioni. Art Collaudo/certificato di regolare esecuzione La Stazione Appaltante entro trenta giorni dalla data di ultimazione dei lavori, ovvero dalla data di consegna dei lavori in caso di collaudo in corso d'opera, attribuisce l'incarico del collaudo a soggetti di specifica qualificazione professionale commisurata alla tipologia e categoria degli interventi, alla loro complessità e al relativo importo. Il collaudo stesso deve essere concluso entro sei mesi dalla data di ultimazione dei lavori, salvi i casi di particolare complessità dell'opera da collaudare, per i quali il termine può essere elevato sino ad un anno. Il certificato di collaudo ha carattere provvisorio e assume carattere Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 25

27 definitivo decorsi due anni dalla sua emissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato ancorché l'atto formale di approvazione non sia stato emesso entro due mesi dalla scadenza del medesimo termine. I termini di inizio e di conclusione delle operazioni di collaudo dovranno comunque rispettare le disposizioni di cui al D.P.R. n.207/2010, nonché le disposizioni dell'art.102 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. L'esecutore, a propria cura e spesa, metterà a disposizione dell'organo di collaudo gli operai e i mezzi d'opera necessari ad eseguire le operazioni di riscontro, le esplorazioni, gli scandagli, gli esperimenti, compreso quanto necessario al collaudo statico. Rimarrà a cura e carico dell'esecutore quanto occorre per ristabilire le parti del lavoro, che sono state alterate nell'eseguire tali verifiche. Nel caso in cui l'esecutore non ottemperi a tali obblighi, l'organo di collaudo potrà disporre che sia provveduto d'ufficio, in danno all'esecutore inadempiente, deducendo la spesa dal residuo credito dell'esecutore. Nel caso di collaudo in corso d'opera, l'organo di collaudo, anche statico, effettuerà visite in corso d'opera con la cadenza che esso ritiene adeguata per un accertamento progressivo della regolare esecuzione dei lavori. In particolare sarà necessario che vengano effettuati sopralluoghi durante l'esecuzione delle fondazioni e di quelle lavorazioni significative la cui verifica risulti impossibile o particolarmente complessa successivamente all'esecuzione. Di ciascuna visita, alla quale dovranno essere invitati l'esecutore ed il direttore dei lavori, sarà redatto apposito verbale. Se i difetti e le mancanze sono di poca entità e sono riparabili in breve tempo, l'organo di collaudo prescriverà specificatamente le lavorazioni da eseguire, assegnando all'esecutore un termine; il certificato di collaudo non sarà rilasciato sino a che non risulti che l'esecutore abbia completamente e regolarmente eseguito le lavorazioni prescrittegli. Nel caso di inottemperanza da parte dell'esecutore, l'organo di collaudo disporrà che sia provveduto d'ufficio, in danno all'esecutore. Salvo quanto disposto dall articolo 1669 del codice civile, l appaltatore risponde per la difformità e i vizi dell opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dalla stazione appaltante prima che il certificato di collaudo assuma carattere definitivo. Art Oneri ed obblighi diversi a carico dell'appaltatore responsabilità dell'appaltatore Sono a carico dell'appaltatore, gli oneri e gli obblighi di cui al D.M. 145/2000 Capitolato Generale d'appalto, alla vigente normativa e al presente Capitolato Speciale d'appalto, nonché quanto previsto da tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori; in particolare anche gli oneri di seguito elencati: la nomina, prima dell'inizio dei lavori, del Direttore tecnico di cantiere, che dovrà essere professionalmente abilitato ed iscritto all'albo professionale e dovrà fornire alla Direzione dei Lavori apposita dichiarazione di accettazione dell'incarico del Direttore tecnico di cantiere; i movimenti di terra ed ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere, in relazione all'entità dell'opera, con tutti i più moderni ed avanzati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite; la recinzione del cantiere con solido steccato in materiale idoneo, secondo le prescrizioni del Piano di Sicurezza ovvero della Direzione dei Lavori, nonché la pulizia e la manutenzione del cantiere, l'inghiaiamento ove possibile e la sistemazione dei suoi percorsi in modo da renderne sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone; la sorveglianza sia di giorno che di notte del cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti, nonché di tutti i beni di proprietà della Stazione Appaltante e delle piantagioni consegnate all'appaltatore. Per la custodia di cantieri allestiti per la realizzazione di opere pubbliche, l'appaltatore dovrà servirsi di personale addetto con la qualifica di guardia giurata; Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 26

28 la costruzione, entro la recinzione del cantiere e nei luoghi che saranno designati dalla Direzione dei Lavori, di locali ad uso ufficio del personale, della Direzione ed assistenza, sufficientemente arredati, illuminati e riscaldati, compresa la relativa manutenzione. Tali locali dovranno essere dotati di adeguati servizi igienici con relativi impianti di scarico funzionanti; le prove sui prelievi di materiale strutturale posto in opera (es. provini di calcestruzzo, spezzoni d'acciaio), a proprie spese, per i quali i laboratori legalmente autorizzati rilasceranno i relativi certificati; l'esecuzione, presso gli istituti incaricati, di tutte le esperienze e i saggi che potranno in ogni tempo essere ordinati dalla Direzione dei Lavori, sui materiali impiegati o da impiegarsi nella costruzione, in correlazione a quanto prescritto circa l'accettazione dei materiali stessi. Dei campioni potrà essere ordinata la conservazione nel competente ufficio direttivo munendoli di suggelli a firma della Direzione dei Lavori e dell'appaltatore nelle modalità più adatte a garantirne l'autenticità; l'esecuzione di ogni prova di carico che sia ordinata dalla Direzione dei Lavori su pali di fondazione, solai, balconi, e qualsiasi altra struttura portante, di notevole importanza statica; la fornitura e manutenzione di cartelli di avviso, di fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e di quanto altro venisse particolarmente indicato dalla Direzione dei Lavori o dal Coordinatore in fase di esecuzione, allo scopo di migliorare la sicurezza del cantiere; il mantenimento, fino al collaudo, della continuità degli scoli delle acque e del transito sulle vie o sentieri pubblici o privati latistanti le opere da eseguire; la fornitura di acqua potabile per il cantiere; l'osservanza delle norme, leggi e decreti vigenti, relative alle varie assicurazioni degli operai per previdenza, prevenzione infortuni e assistenza sanitaria che potranno intervenire in corso di appalto; la comunicazione all'ufficio da cui i lavori dipendono, entro i termini prefissati dallo stesso, di tutte le notizie relative all'impiego della manodopera; l'osservanza delle norme contenute nelle vigenti disposizioni sulla polizia mineraria di cui al D.P.R. 128/59 e s.m.i.; le spese per la realizzazione di fotografie delle opere in corso nei vari periodi dell'appalto, nel numero indicato dalla Direzione dei Lavori; l'assicurazione che copra i danni subiti dalle stazioni appaltanti a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti; il pagamento delle tasse e di altri oneri per concessioni comunali (titoli abilitativi per la costruzione, l'occupazione temporanea di suolo pubblico, passi carrabili, ecc.), nonché il pagamento di ogni tassa presente e futura inerente i materiali e mezzi d'opera da impiegarsi, ovvero alle stesse opere finite, esclusi, nei Comuni in cui essi sono dovuti, i diritti per gli allacciamenti e gli scarichi; la pulizia quotidiana dei locali in costruzione e delle vie di transito del cantiere, col personale necessario, compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre Ditte; il libero accesso ed il transito nel cantiere e sulle opere eseguite od in corso d'esecuzione, alle persone addette ed a qualunque altra Impresa alla quale siano stati affidati lavori per conto diretto della Stazione Appaltante; l'uso gratuito parziale o totale, a richiesta della Direzione dei Lavori, da parte di dette Imprese o persone, dei ponti di servizio, impalcature, costruzioni provvisorie, ed apparecchi di sollevamento, per tutto il tempo occorrente all'esecuzione dei lavori; il ricevimento, lo scarico ed il trasporto in cantiere e nei luoghi di deposito o a piè d'opera, a sua cura e spese, secondo le disposizioni della Direzione dei Lavori nonché alla buona conservazione ed alla perfetta custodia, dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e provvisti od eseguiti da altre Ditte per conto della Stazione Appaltante. I danni Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 27

29 che per cause dipendenti o per sua negligenza fossero apportati a tali materiali e manufatti dovranno essere riparati a carico esclusivo dell'appaltatore; la predisposizione, prima dell'inizio dei lavori, del piano delle misure per la sicurezza fisica dei lavoratori di cui al comma 17 dell'art.105 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i.; l'adozione, nell'esecuzione di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei terzi, nonché per evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nel D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i. e di tutte le norme in vigore in materia di sicurezza; il consenso all'uso anticipato delle opere qualora venisse richiesto dalla Direzione dei Lavori, senza che l'appaltatore abbia perciò diritto a speciali compensi. Egli potrà, però, richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, per essere garantito dai possibili danni che potrebbero derivarne dall'uso; la fornitura e posa in opera nel cantiere, a sua cura e spese, delle apposite tabelle indicative dei lavori, anche ai sensi di quanto previsto dall'art.105 comma 15 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i.; la trasmissione alla Stazione Appaltante, a sua cura e spese, degli eventuali contratti di subappalto che dovesse stipulare, almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio dell'esecuzione delle relative prestazioni, ai sensi del comma 7 dell'art.105 del D.Lgs. n.50/2016 e s.m.i. La disposizione si applica anche ai noli a caldo ed ai contratti similari; la disciplina e il buon ordine dei cantieri. L'appaltatore è responsabile della disciplina e del buon ordine nel cantiere e ha l'obbligo di osservare e far osservare al proprio personale le norme di legge e di regolamento. L'appaltatore, tramite il direttore di cantiere, assicura l'organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell'impresa o da altro tecnico formalmente incaricato dall'appaltatore. In caso di appalto affidato ad associazione temporanea di imprese o a consorzio, l'incarico della direzione di cantiere è attribuito mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere; la delega deve indicare specificamente le attribuzioni da esercitare dal direttore anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere. La Direzione dei Lavori ha il diritto, previa motivata comunicazione all'appaltatore, di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del personale per indisciplina, incapacità o grave negligenza. L'appaltatore è comunque responsabile dei danni causati dall'imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, e risponde nei confronti dell'amministrazione committente per la malafede o la frode dei medesimi nell'impiego dei materiali. Il corrispettivo per tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati è conglobato nei prezzi dei lavori e nell'eventuale compenso di cui all'articolo "Ammontare dell'appalto" del presente Capitolato. Detto eventuale compenso è fisso ed invariabile, essendo soggetto soltanto alla riduzione relativa all'offerto ribasso contrattuale. L'Appaltatore si obbliga a garantire il trattamento dei dati acquisiti in merito alle opere appaltate, in conformità a quanto previsto dalla normativa sulla privacy di cui al D.Lgs. 30 giugno 2003, n.196 e s.m.i. Art Cartelli all'esterno del cantiere L'Appaltatore ha l'obbligo di fornire in opera a sua cura e spese e di esporre all'esterno del cantiere, come dispone la Circolare Min. LL.PP. 1 giugno 1990, n.1729/ul, due cartelli di dimensioni non inferiori a m. 1,00 (larghezza) per m. 2,00 (altezza) in cui devono essere indicati la Stazione Appaltante, l'oggetto dei lavori, i nominativi dell'impresa, del Progettista, della Direzione dei Lavori e dell'assistente ai lavori; in detti cartelli, ai sensi dall'art.105 comma 15 del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i., devono essere indicati, altresì, i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici e dei cottimisti nonché tutti i dati richiesti dalle vigenti normative nazionali e locali. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 28

30 Art Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione Per i materiali provenienti da escavazioni o demolizioni si prescrive quanto segue: considerato che da computo metrico estimativo di progetto è previsto il compenso per lo smaltimento di rifiuti derivanti da scavi e demolizioni, i materiali di risulta dovranno essere regolarmente smaltiti presso le discariche autorizzate e rilasciati alla Stazione Appaltante i formulari comprovanti il regolare deposito a discarica. Art Rinvenimenti Nel caso la verifica preventiva di interesse archeologico di cui all'articolo 25 del D.lgs. 50/2016 risultasse negativa, al successivo eventuale rinvenimento di tutti gli oggetti di pregio intrinseco ed archeologico esistenti nelle demolizioni, negli scavi e comunque nella zona dei lavori, si applicherà l'art. 35 del Capitolato generale d'appalto D.M. 145/2000; essi spettano di pieno diritto alla Stazione Appaltante, salvo quanto su di essi possa competere allo Stato. L'Appaltatore dovrà dare immediato avviso dei loro rinvenimento, quindi depositarli negli uffici della Direzione dei Lavori che redigerà regolare verbale in proposito, da trasmettere alle competenti autorità. L'appaltatore avrà diritto al rimborso delle spese sostenute per la loro conservazione e per le speciali operazioni che fossero state espressamente ordinate al fine di assicurarne l'integrità ed il diligente recupero. L'appaltatore non può demolire o comunque alterare i reperti, né può rimuoverli senza autorizzazione della stazione appaltante. Per quanto detto, però, non saranno pregiudicati i diritti spettanti per legge agli autori della scoperta. Art Brevetti di invenzione I requisiti tecnici e funzionali dei lavori da eseguire possono riferirsi anche allo specifico processo di produzione o di esecuzione dei lavori, a condizione che siano collegati all'oggetto del contratto e commisurati al valore e agli obiettivi dello stesso. A meno che non siano giustificati dall'oggetto del contratto, i requisiti tecnici e funzionali non fanno riferimento a una fabbricazione o provenienza determinata o a un procedimento particolare caratteristico dei prodotti o dei servizi forniti da un determinato operatore economico, né a marchi, brevetti, tipi o a una produzione specifica che avrebbero come effetto di favorire o eliminare talune imprese o taluni prodotti. Tale riferimento è autorizzato, in via eccezionale, nel caso in cui una descrizione sufficientemente precisa e intelligibile dell'oggetto del contratto non sia possibile: un siffatto riferimento sarà accompagnato dall'espressione «o equivalente». Nel caso la Stazione Appaltante prescriva l'impiego di disposizioni o sistemi protetti da brevetti d'invenzione, ovvero l'appaltatore vi ricorra di propria iniziativa con il consenso della Direzione dei Lavori, l'appaltatore deve dimostrare di aver pagato i dovuti canoni e diritti e di aver adempiuto a tutti i relativi obblighi di legge. Art Definizione delle controversie Accordo bonario Arbitrato Accordo bonario Qualora in seguito all iscrizione di riserve sui documenti contabili, l'importo economico dell'opera possa variare tra il 5 ed il 15 per cento dell importo contrattuale, si attiverà il procedimento dell accordo bonario di tutte le riserve iscritte fino al momento dell avvio del procedimento stesso. Prima dell approvazione del certificato di collaudo ovvero del certificato di regolare esecuzione, qualunque sia l importo delle riserve, il responsabile unico del procedimento attiverà l accordo bonario per la risoluzione delle riserve e valuterà l'ammissibilità e la non manifesta Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 29

31 infondatezza delle riserve ai fini dell'effettivo raggiungimento del limite di valore del 15 per cento del contratto. Non potranno essere oggetto di riserva gli aspetti progettuali che sono stati oggetto di verifica ai sensi dell articolo 26 del D.lgs. n. 50/2016. Il direttore dei lavori darà immediata comunicazione al responsabile unico del procedimento delle riserve, trasmettendo nel più breve tempo possibile una propria relazione riservata. Il responsabile unico del procedimento, acquisita la relazione riservata del direttore dei lavori e, ove costituito, dell organo di collaudo, provvederà direttamente alla formulazione di una proposta di accordo bonario ovvero per il tramite degli esperti segnalati dalla Camera arbitrale istituita presso l'anac con le modalità previste dall'articolo 205 comma 5 del D.lgs. n. 50/2016. Se la proposta è accettata dalle parti, entro quarantacinque giorni dal suo ricevimento, l accordo bonario è concluso e viene redatto verbale sottoscritto dalle parti. L accordo ha natura di transazione. Sulla somma riconosciuta in sede di accordo bonario sono dovuti gli interessi al tasso legale a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla accettazione dell accordo bonario da parte della stazione appaltante. In caso di reiezione della proposta da parte del soggetto che ha formulato le riserve ovvero di inutile decorso del termine di cui al secondo periodo possono essere aditi gli arbitri o il giudice ordinario. Collegio consultivo tecnico In via preventiva, al fine di prevenire le controversie relative all'esecuzione del contratto, le parti possono convenire che prima dell avvio dell esecuzione, o comunque non oltre novanta giorni da tale data, sia costituito un collegio consultivo tecnico con funzioni di assistenza per la rapida risoluzione delle dispute di ogni natura suscettibili di insorgere nel corso dell esecuzione del contratto. Le proposte di transazione formulate del collegio costituito con le modalità dell'art. 207 del D.lgs. n. 50/2016, non saranno comunque vincolanti per le parti. Arbitrato Ciascuna delle parti, nella domanda di arbitrato o nell'atto di resistenza alla domanda, designerà l'arbitro di propria competenza scelto tra soggetti di provata esperienza e indipendenza nella materia oggetto del contratto cui l'arbitrato si riferisce. Il Presidente del collegio arbitrale sarà designato dalla Camera arbitrale istituita presso l'anac tra i soggetti iscritti all albo in possesso di particolare esperienza nella materia. La nomina del collegio arbitrale effettuata in violazione delle disposizioni di cui ai commi 4, 5 e 6 dell'articolo 209 del D.lgs. n. 50/2016, determina la nullità del lodo. Esauriti gli adempimenti necessari alla costituzione del collegio, il giudizio si svolgerà secondo i disposti dell'articolo 209 e 210 del D.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. Il Collegio arbitrale deciderà con lodo definitivo e vincolante tra le parti in lite. Su iniziativa della stazione appaltante o di una o più delle altre parti, l ANAC potrà esprimere parere relativamente a questioni insorte durante lo svolgimento delle procedure di gara, entro trenta giorni dalla ricezione della richiesta. Il parere obbligherà le parti che vi abbiano preventivamente acconsentito ad attenersi a quanto in esso stabilito. Art Disposizioni generali relative ai prezzi - Invariabilità dei prezzi - Nuovi prezzi I prezzi unitari in base ai quali, dopo deduzione del pattuito ribasso d'asta calcolato sull'importo complessivo a base d'asta (o sulle singole voci di elenco nel caso di affidamento mediante offerta a prezzi unitari), saranno pagati i lavori appaltati a misura e le somministrazioni, sono quelli risultanti dall'elenco prezzi allegato al contratto. Essi compensano: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 30

32 a) circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.), nessuna eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all'impiego, a piede di qualunque opera; b) circa gli operai e mezzi d'opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del mestiere, nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di lavoro notturno; c) circa i noli, ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso; d) circa i lavori a misura ed a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d'opera, assicurazioni d'ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di occupazione temporanea e d'altra specie, mezzi d'opera provvisionali, carichi, trasporti e scarichi in ascesa o discesa, ecc., e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d'arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per tutti gli oneri che l'appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei vari articoli e nell'elenco dei prezzi del presente Capitolato. I prezzi medesimi, per lavori a misura ed a corpo, nonché il compenso a corpo, diminuiti del ribasso offerto, si intendono accettati dall'appaltatore in base ai calcoli di sua convenienza, a tutto suo rischio e sono fissi ed invariabili. E' esclusa ogni forma di revisione prezzi se le modifiche del contratto, a prescindere dal loro valore monetario, non sono previste in clausole chiare, precise e inequivocabili, comprensive di quelle relative alla revisione dei prezzi. Tali clausole fissano la portata e la natura di eventuali modifiche nonché le condizioni alle quali esse possono essere impiegate, facendo riferimento alle variazione dei prezzi e dei costi standard, ove definiti. Esse non apportano modifiche che avrebbero l'effetto di alterare la natura generale del contratto o dell'accordo quadro. Per i contratti relativi ai lavori, le variazioni di prezzo in aumento o in diminuzione possono essere valutate, sulla base dei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome territorialmente competenti, solo per l eccedenza rispetto al dieci per cento rispetto al prezzo originario e comunque in misura pari alla metà. Se le variazioni ai prezzi di contratto comportino categorie di lavorazioni non previste o si debbano impiegare materiali per i quali non risulta fissato il prezzo contrattuale si provvederà alla formazione di nuovi prezzi. I nuovi prezzi delle lavorazioni o materiali saranno valutati: a) desumendoli dal prezzario della stazione appaltante o dal prezziario predisposti dalle regioni e dalle province autonome territorialmente competenti, ove esistenti; b) ragguagliandoli a quelli di lavorazioni consimili compresi nel contratto; c) quando sia impossibile l assimilazione, ricavandoli totalmente o parzialmente da nuove analisi effettuate avendo a riferimento i prezzi elementari di mano d opera, materiali, noli e trasporti alla data di formulazione dell offerta, attraverso un contraddittorio tra il Direttore dei Lavori e l impresa affidataria, e approvati dal RUP. Ove da tali calcoli risultino maggiori spese rispetto alle somme previste nel quadro economico, i prezzi prima di essere ammessi nella contabilità dei lavori saranno approvati dalla stazione appaltante, su proposta del RUP. Se l impresa affidataria non accetterà i nuovi prezzi così determinati e approvati, la stazione appaltante può ingiungergli l esecuzione delle lavorazioni o la somministrazione dei materiali sulla base di detti prezzi, comunque ammessi nella contabilità; ove l impresa affidataria non iscriva riserva negli atti contabili, i prezzi si intenderanno definitivamente accettati. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 31

33 PARTE SECONDA - SPECIFICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI TECNICHE Art Alimentazione dell'impianto CAPO 5 QUALITA E PROVENIENZA DEL MATERIALE Prelievo energia per edificio scolastico Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-50: Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri generali CEI 64-52: Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per edifici scolastici DM 26/08/92: Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica Classificazione e costituzione Sono da considerare utilizzatori alimentati da alimentazione ordinaria: - illuminazione di interni; - illuminazione di esterni; - apparecchiature dei laboratori; - centrali tecnologiche; - tutti gli altri utilizzatori ordinari. Le alimentazioni fornite dagli enti distributori sono generalmente suddivise nei modi seguenti: - potenze 75kW; - potenze kW; - potenze > 200kW. Prescrizioni in caso di alimentazione in media tensione. Se il locale cabina fa parte dell edificio scolastico bisogna garantire: - caratteristica REI del locale ³ 120; - accesso da spazio a cielo libero o da disimpegno aerato dall esterno. Se il locale cabina non fa parte dell edificio scolastico non è indispensabile garantire caratteristiche di resistenza al fuoco Gruppo di misura Riferimenti normativi CEI (V1): Edilizia residenziale Guida per l'esecuzione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Criteri generali Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 32

34 Provvedimento CIP 42/86: Norme in materia di contributi di allacciamento alle reti di distribuzione di energia elettrica Prescrizioni per l impianto elettrico I gruppi di misura sono generalmente installati in luogo liberamente accessibile al distributore di energia in uno dei seguenti luoghi: - locale gruppo di misura o armadio dotato di chiave (condomini); - all esterno dell edificio (in contenitori di materiale isolante). Il locale gruppo di misura può ospitare: - il collettore principale di terra; - il quadro dei servizi comuni. I nuovi gruppi di misura monofasi sono spesso dotati di interruttori magnetotermici differenziali (Idn=0,5A) Alimentazione di sicurezza Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Classificazione e costituzione Lo scopo dei servizi di sicurezza (costituiti da sorgente, circuiti e altri componenti elettrici) è quello di garantire l alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parte dell impianto necessari per la sicurezza delle persone. Alimentazione L alimentazione deve fornire una determinata potenza, disponibile entro un determinato tempo, adatta al funzionamento previsto. Deve inoltre garantire un adeguata affidabilità. La sorgente di alimentazione utilizzata deve avere le seguenti caratteristiche: - garantire l alimentazione per una certa durata; - a posa fissa; - non influenzata da guasti dell alimentazione ordinaria; - situata in luogo o locale appropriato (opportunamente ventilato) accessibile solo a personale addestrato (il luogo potrebbe essere l interno di un quadro se chiuso a chiave); - può essere utilizzata per l alimentazione di riserva purché abbia potenza sufficiente per i due servizi; - non utilizzabile per altri scopi, a meno che: - non è compromessa la disponibilità per i servizi di sicurezza; - un guasto su un circuito ordinario (non di sicurezza) non comporta l interruzione di nessun circuito di alimentazione dei servizi di sicurezza. Tutti i componenti elettrici dei servizi di sicurezza che devono funzionare in caso di incendio, devono avere (per costruzione e per installazione) un adeguata resistenza al fuoco. Tipi di sorgenti ammesse: - batterie di accumulatori; - pile; - generatori indipendenti dall'alimentazione ordinaria (gruppo elettrogeno o di continuità); Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 33

35 - linea di alimentazione effettivamente indipendente da quella ordinaria. Tipi di alimentazione dei servizi di sicurezza: - automatica (messa in servizio senza intervento di un operatore); - non automatica (messa in servizio con intervento di un operatore). Classificazione dell alimentazione automatica in base al tempo entro cui diviene disponibile: TIPO TEMPI [s] SORGENTI (indicative) Di continuità - Gruppi di continuità statici Ad interruzione brevissima t 0,15 Batterie di accumulatori Ad interruzione breve 0,15<t 0,5 Gruppo elettrogeno Ad interruzione media 0,5<t 15 Gruppo elettrogeno Ad interruzione lunga t>15 Gruppo elettrogeno Circuiti di alimentazione I circuiti di alimentazione nei servizi di sicurezza devono avere le seguenti caratteristiche: - essere indipendenti dagli altri circuiti; - non devono attraversare luoghi con pericolo di incendio (a meno che non siano resistenti al fuoco); - non devono in nessun caso attraversare luoghi con pericolo di esplosione. Negli impianti di illuminazione il tipo di lampada da utilizzare deve essere compatibile con la durata di commutazione dell alimentazione, in modo da mantenere il livello di illuminazione richiesto. Protezioni Protezione contro i contatti indiretti: è preferibile adottare sistemi IT (non comporta l interruzione automatica del circuito al primo guasto a terra). L utilizzazione dei sistemi TN e TT è possibile a patto che gli impianti siano suddivisi in modo che un guasto non ne comprometta la sicurezza. Protezione contro i cortocircuiti: può essere omessa per le condutture che collegano le sorgenti (generatori, trasformatori, raddrizzatori, batterie di accumulatori) ai rispettivi quadri, se gli apparecchi di protezione sono posti su questi quadri. Protezione contro i sovraccarichi: se per la protezione contro le sovracorrenti vengono usati interruttori automatici magnetotermici, questi devono avere una corrente nominale relativamente elevata (ad esempio pari ad almeno tre volte la portata dei circuiti alimentati). E raccomandata l omissione per i circuiti che alimentano dispositivi di estinzione dell incendio (in questi casi di prevedere un dispositivo di allarme che segnali eventuali sovraccarichi). La protezione contro le sovracorrenti e contro le tensioni di contatto deve essere verificata nei confronti delle due alimentazioni (ordinaria e di sicurezza) singole o, se previsto, in parallelo. Le Autorità competenti e prescrizioni particolari stabiliscono dove prevedere i servizi di sicurezza e quali prestazioni devono fornire. Apparecchiature utili in caso di emergenza (diffusione sonora, prese TV, ecc.), normalmente non destinate a scopi di sicurezza, possono essere considerate come appartenenti a servizi di sicurezza: la valutazione è a carico del progettista. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 34

36 Prescrizioni integrative per edifici scolastici Riferimenti normativi DM 26/08/92: norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica Circolare del Ministero dell Interno n. 31 del 31/8/ 78: Norme di sicurezza per l installazione di motori a combustione interna, accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI EN (CEI 21-45): Batterie di accumulatori stazionari al piombo - Parte 11: Batterie del tipo aperto - Prescrizioni generali e metodi di prova CEI EN (CEI 22-26): Sistemi statici di continuità (UPS) - Parte 1-1: Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS utilizzati in aree accessibili all operatore Classificazione e costituzione Le strutture scolastiche devono essere dotate di un alimentazione di sicurezza da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria. Dall alimentazione di sicurezza (autonomia ³ 30min) devono essere derivati: - illuminazione di sicurezza (compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx su un piano orizzontale ad 1m di altezza dal piano di calpestio); - impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme. Prescrizioni per l impianto Deve essere predisposto anche un comando manuale per l inserimento dei circuiti di sicurezza. Le sorgenti ammesse ad alimentare i circuiti di sicurezza devono essere ubicate in un apposito luogo avente caratteristiche antincendio accessibile a solo personale addestrato (eccetto il caso in cui l illuminazione di sicurezza venga realizzata con apparecchi autonomi o con apposito armadio contenente il carica batteria avente potenza sino a 3kVA e la batteria di accumulatori sia di tipo chiuso o a bassa emissione di idrogeno). La sorgente da utilizzare deve essere una delle seguenti: - linea di alimentazione effettivamente indipendente da quella ordinaria; - batterie di accumulatori (con dispositivo di carica di tipo automatico che consente la ricarica in 12h); - altri generatori indipendenti dall alimentazione ordinaria. Devono essere utilizzate condutture che siano resistenti al fuoco in relazione al tempo di funzionamento previsto di 90min., come ad esempio cavi conformi alle seguenti Norme: - CEI FTG10(O)M1-0,6/1kV - CEI Tipo 500 V oppure 750V Art DISTRIBUZIONE Cavi e condutture Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 35

37 Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici CEI 16-4 Individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici, CEI 11-17: Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo CEI 20-40: Guida per l'uso di cavi a bassa tensione CEI 20-27: Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione CEI-UNEL 35011: Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione CEI-UNEL 35012: Contrassegni e classificazione dei cavi in relazione al fuoco CEI 20-22/2: Prove d incendio su cavi elettrici Parte 2: Prova di non propagazione dell incendio CEI 20-22/3: Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio - Prova di propagazione della fiamma verticale di fili o cavi montati verticalmente a fascio CEI-UNEL 00722: Colori distintivi delle anime dei cavi isolati con gomma o polivinilcloruro per energia o per comandi e segnalazioni con tensioni nominali U0/U non superiori a 0.6/1 kv CEI-UNEL 35024/1: Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria (per pose fisse) (CEI 64-8 Art ) CEI-UNEL 35024/2: Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in c.a. e a 1500 in c.c. - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria CEI-UNEL 35026: Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa interrata. Regolamento CPR prodotti da costruzione (UE) 305/2011, in relazione alla norma armonizzata CPR EN 50575:2014 (per i requisiti di reazione al fuoco). Generalità Tutti i cavi impiegati nella realizzazione dell impianto elettrico devono essere rispondenti alle norme UNEL e CEI. Il conduttore di neutro non deve essere comune a più circuiti. I tipi di posa delle condutture in funzione del tipo di conduttore o di cavo utilizzato e delle varie situazioni, devono essere in accordo con quanto prescritto dalla CEI 64-8 Art. 521 (Tab. 52A e Tab. 52B). E consentita la posa di circuiti diversi in una sola conduttura a condizione che tutti i conduttori siano isolati per la tensione nominale presente più elevata. Le condutture relative ai circuiti di energia e dei circuiti ausiliari devono essere separati da quelli dei circuiti telefonici. Non è permessa la posa diretta di cavi sotto intonaco. Le dimensioni interne dei tubi protettivi e dei relativi accessori di percorso devono essere tali da permettere di tirare i cavi dopo la messa in opera di questi tubi protettivi e relativi accessori. I cavi devono inoltre poter essere sfilati, per agevolare eventuali riparazioni o futuri ampliamenti dell impianto. I raggi di curvatura delle condutture devono essere tali che i conduttori ed i cavi non ne risultino danneggiati. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 36

38 I supporti dei cavi e gli involucri non devono avere spigoli taglienti. Il rapporto tra il diametro interno del tubo (in cui sono posati i cavi) e il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti deve essere: - almeno 1,3 volte (minimo 10mm) Negli ambienti ordinari; - almeno 1,4 volte (minimo 16mm) Negli ambienti speciali. Il rapporto tra la sezione interna del canale o della passerella e l area della sezione occupata dai cavi, deve essere almeno il doppio. I coperchi dei canali e degli accessori devono essere asportabili per mezzo di un attrezzo, quando sono a portata di mano (CEI 64-8). Sigle di designazione Le condutture elettriche devono essere disposte o contrassegnate in modo tale da poter essere identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell impianto. Per l identificazione dei cavi senza guaina mediante simboli si applica la Norma CEI 16-1 Individuazione dei conduttori isolati. Per la siglatura dei cavi per energia, sul mercato italiano sono in vigore due norme: - CEI (derivata da CENELEC HD 361), relativa ai cavi di energia armonizzati, di tensione nominale fino a 450/750V o ai tipi nazionali riconosciuti (autorizzati da TC20). I cavi non più contemplati dalla Norma CEI, già in uso e normalizzati, trovano le proprie sigle di designazione nella V1 della CEI Per le designazioni di nuovi tipi di cavi nazionali si dovrà fare riferimento alla Norma CEI-UNEL 35011; - CEI-UNEL Colori distintivi dei cavi I conduttori devono essere distinguibili per tutta la loro lunghezza tramite il colore dell isolante o per mezzo di marcatori colorati. I cavi devono essere distinti tramite le seguenti colorazioni (CEI-UNEL 00722): - giallo verde per il conduttore della terra; - blu per il conduttore del neutro; - marrone, nero, grigio, per le tre fasi di potenza; - blu chiaro con marcature giallo-verde alle terminazioni oppure giallo-verde con marcature blu chiaro alle terminazioni per il conduttore PEN; - rosso per i conduttori positivi e nero per i conduttori negativi in c.c. (ovviamente posati in canalizzazioni differenti da quelle contenenti circuiti in c.a.). Il colore delle guaine dei cavi è normalizzato dalla norma CEI UNEL I conduttori di equipaggiamento elettrico delle macchine possono essere identificati con mezzi alternativi alla colorazione (CEI EN ). Cavi per energia I cavi per energia, sono normati dal CT20 e le caratteristiche elettriche costruttive sono riportate nelle tabelle CEI UNEL sopra citate. Sezione minima conduttore di fase: \ Uso del circuito Coduttore Materiale Sezione mmq Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 37

39 Condutture fisse Cavi Conduttori nudi Condutture mobili Con cavi flessibili Circuiti a bassissima tensione per applicazioni 0,75 speciali a) per circuiti di segnalazione e comando di apparecchiature elettroniche: sez. minima 0,1mm2 (b) la nota (a) si applica nel caso di cavi flessibili multipolari che contengano 7 o più anime Sezione minima conduttori neutro Circuiti di potenza Circuiti di segnalazione e ausiliari di comando Circuiti di potenza Circuiti di segnalazione e ausiliari di comando Apparecchio utilizzatore specifico Qualsiasi altra applicazione Sezione fase (Sez F) Sezione neutro (Sez N) Circuito monofase Sez F Sez N = Sez F Circuito polifase Sez F 16 mm2 (Cu) o 25 mm2(al) Sez N = Sez F Circuito polifase Sez F > 16 mm2 (Cu) o 25 mm2(al) Sez N = (SEZ F)/2 (*) (*) con il minimo di 16mm2 (per conduttori in Cu) e 25 mm2 (per conduttori in Al) purché siano soddisfatte le condizioni degli artt. 522, 524.1, 524.2, 524.3, delle norme CEI 64-8 Sezione minima conduttori di protezioni Vedere parte del capitolato speciale riguardante l impianto di terra. Cu 1,5 Al 16 Cadute di tensioni massime ammesse La caduta di tensioni massima ammessa lungo l impianto utilizzatore non deve mai superare il 4% della tensione nominale, a meno che diversamente concordato con il committente. Prestazioni dei cavi nei confronti dell incendio A seconda delle esigenze di resistenza al fuoco posso utilizzare le seguenti tipologie di cavi: - non propaganti la fiamma (CEI 20-35); - non propaganti l incendio (CEI 20-22/2, CEI 20-22/3); - resistenti al fuoco (CEI 20-36); - a ridotta emissione di gas tossici e nocivi (CEI 20-37, CEI 20-38). Cu 0,5 (a) Cu 10 Al 16 Cu 4 Cu Vedere Norma specifica dell apparecchio 0,75 (b) Distribuzione con posa ad incasso Riferimenti normativi Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 38

40 CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI (V1): Edilizia residenziale Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati CEI EN (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 1: Prescrizioni generali CEI EN (CEI 23-55): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 2-2: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori Prescrizioni per distribuzione con tubi ad incasso Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia i tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico serie leggera. Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con raccordi o piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. A ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, a ogni derivazione secondaria dalla linea principale e in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti e morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei e risulti agevole la dispersione di calore in esse prodotte. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli che ospitano altre canalizzazioni, devono essere disposti in modo da non essere soggetti a influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. Generalmente si raccomanda che: - la distanza tra due scanalature sia ³ di 1,50m; - le scanalature siano effettuate ad una distanza ³ di 20cm dall intersezione di due pareti. Distribuzione con tubi ad incasso per strutture prefabbricate I tubi protettivi annegati nel calcestruzzo devono rispondere alle prescrizioni della norma CEI Essi devono essere inseriti nelle scatole preferibilmente con l'uso di raccordi atti a garantire una perfetta tenuta. La posa dei raccordi deve essere eseguita con la massima cura, in modo che non si creino strozzature. Allo stesso modo, i tubi devono essere uniti tra loro per mezzo di appositi manicotti di giunzione. La predisposizione dei tubi deve essere eseguita con tutti gli accorgimenti della buona tecnica, in considerazione del fatto che alle pareti prefabbricate non è in genere possibile apportare sostanziali modifiche né in fabbrica né in cantiere. Le scatole da inserire nei getti di calcestruzzo devono avere caratteristiche tali da sopportare le sollecitazioni termiche e meccaniche che si presentano in tali condizioni. In particolare, le scatole rettangolari porta-apparecchi e le scatole per i quadretti elettrici devono essere costruite in modo che il loro fissaggio sui casseri avvenga con l'uso di rivetti, viti o magneti da inserire in apposite sedi ricavate sulla membrana anteriore della scatola stessa. La serie di scatole proposta deve essere completa di tutti gli elementi necessari per la realizzazione degli impianti, comprese le scatole di riserva conduttori necessarie per le discese alle tramezze che si monteranno in un secondo tempo a getti avvenuti. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 39

41 Impianti a pavimento Generalmente sono considerati idonei i tubi rispondenti alla Norma CEI EN di tipo resistente allo schiacciamento. Dopo la posa dei tubi bisogna realizzare una protezione adeguata in modo da evitare possibili danneggiamenti Distribuzione con posa a parete Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI EN (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 1: Prescrizioni generali CEI EN (CEI 23-54): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 2-1: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori La distribuzione con tubi rigidi a parete dovrà essere realizzata utilizzando prodotti rispondenti alle normative CEI EN e CEI EN ed a marchio IMQ, completi di accessori quali collari, giunzioni, scatole di derivazione, raccordi ecc. Il grado di protezione dovrà arrivare all IP65 ed il sistema dovrà essere completo di giunzioni ad innesto rapido. Il sistema di montaggio, la distanza di fissaggio dei supporti ed il corretto utilizzo degli accessori dovrà essere indicato dal costruttore. Distribuzione con canali e passerelle portacavi La distribuzione con canali e passerelle portatacavi dovrà essere realizzata utilizzando prodotti che abbiano una gamma completa entro la quale poter scegliere: - passerelle in PVC; - passerelle in filo d acciaio saldato; - passerelle in acciaio galvanizzato con nervature trasversali; - passerelle a traversini; - canali chiusi; completi di tutti gli accessori di montaggio, distribuzione e coperchi. Il sistema di montaggio, la distanza di fissaggio dei supporti ed il corretto utilizzo degli accessori dovrà essere indicato dal costruttore. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 40

42 Distribuzione nel controsoffitto Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Prescrizioni per l impianto La distribuzione dei cavi può essere effettuata tramite: - tubi; - canali; - passerelle (se i cavi sono dotati di guaina); - posa diretta sul controsoffitto (se i cavi sono dotati di guaina). Le condutture e gli apparecchi di illuminazione installati devono essere protetti contro i contatti indiretti. I controsoffitti metallici non devono generalmente essere collegati a terra Impianto interrato Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica Linee in cavo CEI Connettori per cavi d'energia Prescrizioni per l impianto elettrico Per ragioni di affidabilità in relazione all importanza del servizio ed alle condizioni di posa dei cavi è generalmente necessario utilizzare cavi aventi U0/U = 0,6/1kV (con guaina protettiva). Il raggio minimo di curvatura dei cavi dipendono dal tipo di struttura del cavo (se non diversamente specificato) e possono avere valori compresi tra volte il diametro del cavo stesso (o nel caso di cavi multipolari costituiti da più cavi unipolari cordati ad elica visibile il diametro D da prendere in considerazione è quello pari a 1,5 volte il diametro esterno del cavo unipolare di maggior sezione). Lo schermo metallico dei cavi MT deve essere collegato a terra almeno alle estremità di ogni collegamento. Può essere collegata a terra una sola estremità se vengono soddisfatte le seguenti condizioni: - i collegamenti devono essere di lunghezza 1 km; - i punti di interruzione dei rivestimenti metallici del cavo accessibili siano protetti da eventuali tensioni pericolose di contatto (CEI 11-1); - la massima tensione totale dell impianto di terra a cui può essere soggetto il cavo sia sopportabile dalla guaina non metallica del cavo stesso. Se il cavo ha più rivestimenti metallici, essi devono essere collegati in parallelo (eccetto cavi per circuiti di misura o segnalazione). Cavi interrati Condizioni minime di posa: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 41

43 Senza protezione meccanica supplementare Con protezione meccanica supplementare: lastra piana Con protezione meccanica supplementare: tegolo Guaina protettiva Armatura metallica Minime profondità di posa X X (2) 0,5m (1) X 0,5m X 0,5m (1) In circostanze eccezionali in cui non possano essere rispettate le profondità minime sopra indicate, devono essere predisposte adeguate protezioni meccaniche. (2) Rivestimento metallico adatto come protezione contro i contatti diretti (CEI art e ). Cavi posati in manufatti interrati Condizioni minime di posa: Cavi in condotti (1) Cavi in tubo interrato (1) Cavi in cunicolo interrato (1) Guaina protettiva Armatura metallica Minime profondità di posa Nessuna prescritta Nessuna prescritta Nessuna prescritta (1) I componenti e i manufatti adottati per tale protezione devono essere progettati per sopportare le possibili sollecitazioni (carichi statici, attrezzi manuali di scavo) Note: È consigliabile la segnalazione dei percorsi interrati dei cavi tramite nastri monitori posati nel terreno a non meno di 0,2m al si sopra dei cavi. Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna. Nei cavi in tubo o in condotto il rapporto tra il diametro interno del tubo (o condotto) e il diametro del cavo (o fascio di cavi) deve essere > 1,4. Per l'inserimento dei cavi, si dovranno prevedere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate e apposite cassette sulle tubazioni non interrate. Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette verrà stabilito in rapporto alla natura e alla grandezza dei cavi da infilare, con i seguenti limiti: - ogni 30m circa se in rettilineo; - ogni 15m circa se con interposta una curva. In sede di appalto, verrà precisato se spetti all'amministrazione appaltante la costituzione dei pozzetti o delle cassette. In tal caso, la Ditta appaltatrice dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie per il loro dimensionamento, formazione, raccordi ecc. Le tubazioni devono fare capo a pozzetti di ispezione e di inserimento con fondo perdente di adeguate dimensioni, per permettere un agevole accesso; i pozzetti devono essere dotati di robusti chiusini, specie se in aree carrabili. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 42

44 Le cassette di giunzione dovranno avere un grado di protezione almeno IP44 ed è consigliabile che siano poste ad almeno 20cm dal suolo. Per evitare pericolosi fenomeni di condensa nei quadri, o nelle cassette, quando vengono allacciati con tubazioni interrate, è buona norma eseguire tamponamenti con materiali idonei nei punti di innesto. Le parti metalliche delle canalizzazioni sono generalmente da collegare a terra (a meno dei casi descritti nella norma CEI 11-17). Connessioni Le giunzioni e/o derivazioni entro pozzetti interrati vanno eseguite con materiali idonei al fine di ripristinare l isolamento del cavo; ad esempio: giunti a resina colata, lastrature autoagglomeranti e vernici isolanti, tubi isolanti termorestringenti.(cei 20-28). Art Protezioni Impianto di terra Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua DM 37/08 22 Gennaio 2008, n 37 Art. 7 (Dichiarazione di conformità) CEI Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario CEI Guida per l'esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di energia alimentati a tensione maggiore di 1kV CEI Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kv in corrente alternata DPR 462/01: Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi Costituzione e prescrizioni impianto elettrico L impianto di terra è definito come l insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o nodi) principali di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali, destinato a realizzare la messa a terra di protezione e/o di funzionamento. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 43

45 Le caratteristiche dell impianto di terra devono soddisfare le prescrizioni di sicurezza e funzionali dell impianto elettrico, in particolare deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche previste. Dispersori Possono essere costituiti da vari elementi metallici (ad es.: tondi, piastre, ferri delle armature nel calcestruzzo incorporato nel terreno, tubi dell acqua). Nel caso vengano utilizzati i tubi dell acqua, è necessario il consenso dell esercente dell acquedotto e un accordo che preveda che il responsabile dell impianto elettrico venga informato sulle modifiche dell acquedotto stesso. Tali condizioni valgono anche nel caso in cui vengano utilizzati i rivestimenti metallici di cavi non soggetti a danneggiamento per corrosione. Le tubazioni per liquido gas infiammabile non devono essere usate come dispersori. Qualora risultasse necessario una posa in acqua del dispersore (comunque sconsigliabile), è raccomandabile di installarlo a non meno di 5m di profondità sotto il livello dell acqua o di vietare l accesso alla zona che risultasse pericolosa. Conduttori di terra Il collegamento di un conduttore di terra al dispersore deve essere effettuato in modo accurato ed elettricamente soddisfacente. La parte interrata del conduttore di terra priva di isolamento e a contatto col terreno è considerata come dispersore. Il conduttore di terra deve avere le seguenti sezioni minime: Caratteristiche di posa del conduttore Protetto contro la corrosione Non protetto contro La corrosione Protetti meccanicamentcamente Non protetti meccani- In accordo con sez. minime utilizzate per con- 16 mm2 (rame) 16 mm2 (ferro zincato) duttori di protezione 25 mm² (rame) 50 mm² (ferro zincato o rivestimento equivalente) Collettori o nodi principali di terra Sono costituiti da una sbarra o da un terminale al quale si devono collegare tutti i conduttori di terra, di protezione, equipotenziali principali e, se richiesti, i conduttori funzionali. Sul conduttore di terra, in posizione accessibile, deve essere previsto un dispositivo di apertura che permetta di misurare la resistenza di terra: tale dispositivo può essere convenientemente combinato con il collettore principale di terra. Questo dispositivo deve essere apribile solo mediante attrezzo, deve essere meccanicamente robusto e deve assicurare il mantenimento della continuità elettrica. I conduttori di protezione o PEN possono essere collegati a terra in più punti. Si raccomanda che il dispositivo di apertura sia combinato con il collettore principale di terra. Conduttori di protezione Le sezioni dei conduttori di protezione non devono essere inferiori ai seguenti valori: Sezione dei conduttori di fase dell impianto S [mm²] tore di protezione Sp [mm²] Sezione minima del corrispondente condut- S 16 Sp = S 16 < S 35 Sp = 16 S > 35 Sp = S/2 Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 44

46 Tali valori sono utilizzabili solo in caso in cui il materiale dei conduttori di fase e di protezione sia lo stesso (in caso contrario, riferirsi alla norma CEI 64-8 Art. 543). La sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte della conduttura di alimentazione, non deve essere, in ogni caso, inferiore a: - 2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica; - 4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica. Possono essere utilizzati come conduttori di protezione, gli involucri o strutture metalliche dei quadri, i rivestimenti metallici (comprese le guaine di alcune condutture), i tubi protettivi, i canali metallici, le masse estranee, se rispondenti alle specifiche indicate nella norma CEI 64-8 Art Le connessioni dei conduttori di protezione devono essere accessibili per ispezioni e per prove, ad eccezione delle giunzioni di tipo miscelato o incapsulato. Sui conduttori di protezione non devono essere inseriti apparecchi di interruzione, ma possono esserlo dispositivi apribili mediante attrezzo ai fini delle prove. Conduttori equipotenziali Collegamenti elettrici che mettono diverse masse e masse estranee al medesimo potenziale. Quando le tubazioni metalliche dell acqua sono utilizzate come conduttori di terra o di protezione, i contatori dell acqua devono essere cortocircuitati per con un conduttore di sezione adeguata secondo la sua funzione nell impianto di terra. Le connessioni dei conduttori di protezione devono essere accessibili per ispezioni e per prove, ad eccezione delle giunzioni di tipo miscelato o incapsulato. Sui conduttori di protezione non devono essere inseriti apparecchi di interruzione, ma possono esserlo dispositivi apribili mediante attrezzo ai fini delle prove. Verifiche e manutenzione Per gli ambienti di lavoro, il datore di lavoro ha l obbligo di richiedere e far eseguire le verifiche periodiche e straordinarie (a proprie spese) per gli impianti elettrici di messa a terra (DPR 462/01). La periodicità delle verifiche è di: - due anni nei locali ad uso medico (ospedali, case di cura, ambulatori, studi medici, ), cantieri, luoghi a maggior rischio in caso d'incendio (attività soggette al Certificato di Prevenzione Incendi, ); - cinque anni negli altri casi. Si ricorda che ai fini del DPR 462/01 le verifiche possono essere effettuate dall Asl/Arpa o da un Organismo Abilitato dal Ministero delle Attività Produttive, per cui non sono valide, a tale fine, le verifiche effettuate da professionisti o da imprese installatrici. Dichiarazione di conformità Per gli edifici civili, al termine dei lavori l'impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità (DM 37/08 del 22 Gennaio 2008 Art. 6) che equivale a tutti gli effetti all omologazione dell impianto. Fanno eccezione gli impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione per i quali l omologazione è effettuata dall ASL o dall ARPA competenti per territorio che effettuano la prima verifica Protezione dalle sovracorrenti Riferimenti normativi Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 45

47 CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Protezione delle condutture contro le sovracorrenti I conduttori attivi devono essere protetti tramite una delle modalità seguenti: - installazione di dispositivi di protezione da sovraccarichi e cortocircuiti (CEI 64-8 Sez. 434 e Sez. 433) aventi caratteristiche tempo/corrente in accordo con quelle specificate nelle Norme CEI relative ad interruttori automatici e da fusibili di potenza, oppure - utilizzo di un alimentazione non in grado di fornire una corrente superiore a quella sopportabile dal conduttore. I dispositivi che assicurano la protezione sia contro i sovraccarichi sia contro i cortocircuiti sono: - interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente; - interruttori combinati con fusibili; - fusibili. Sovraccarico I dispositivi che permettono protezione unicamente dai sovraccarichi hanno la caratteristica di intervento a tempo inverso e possono avere potere di interruzione inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui essi sono installati (interruttori automatici con sganciatori di sovracorrente o fusibili gg/am). Le condizioni che devono rispettare sono le seguenti: IB In Iz If 1,45 Iz dove: IB = corrente di impiego del circuito; Iz = portata in regime permanente della conduttura (Sezione 523); In = corrente nominale del dispositivo di protezione (Per i dispositivi di protezione regolabili la corrente nominale In è la corrente di regolazione scelta); If = corrente che assicura l effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite. Si consiglia di non installare protezioni contro i sovraccarichi nei circuiti che alimentano apparecchi utilizzatori in cui l apertura intempestiva del circuito potrebbe essere causa di pericolo. Cortocircuito I dispositivi di protezione contro i cortocircuiti devono avere i seguenti requisiti: - potere di interruzione maggiore o uguale alla corrente di ctocto presunta nel punto di installazione (a meno di back up); Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 46

48 - tempo di intervento inferiore a quello necessario affinché le correnti di ctocto provochino un innalzamento di temperatura superiore a quello ammesso dai conduttori, ovvero deve essere rispettata le relazione: I 2 t K 2 S 2 dove: t = durata in secondi; S = sezione in mm2; I = corrente effettiva di cortocircuito in ampere, espressa in valore efficace; K = 115 per i conduttori in rame isolati con PVC; 143 per i conduttori in rame isolati con gomma etilenpropilenica e propilene reticolato; 74 per i conduttori in alluminio isolati con PVC; 87 per i conduttori in alluminio isolati con gomma etilenpropilenica o propilene reticolato; 1 15 corrispondente ad una temperatura di 160 C, per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori in rame; I 2 t = integrale di Joule per la durata del cortocircuito (espresso in A2s). La formula appena descritta è valida per i cortocircuiti di durata 5s e deve essere verificata per un cortocircuito che si produca in un punto qualsiasi della conduttura protetta. I dispositivi di protezione contro il ctocto devono essere installati nei punti del circuito ove avviene una variazione delle caratteristiche del cavo (S, K) tali da non soddisfare la disequazione suddetta eccetto nel caso in cui il tratto di conduttura tra il punto di variazione appena citato e il dispositivo soddisfi contemporaneamente le seguenti condizioni: - lunghezza tratto 3m; - realizzato in modo che la probabilità che avvenga un ctocto sia bassissima; - non sia disposto nelle vicinanze di materiale combustibile o in luoghi a maggior rischio in caso di incendio o di esplosione. Il coordinamento tra la protezione contro i sovraccarichi e la protezione contro i cortocircuiti può essere ottenuta tramite: - un dispositivo di protezione contro i sovraccarichi (se rispetta le prescrizioni contenute nella Norma CEI 64-8 Sez. 433 ed ha un potere di interruzione maggiore o uguale al valore della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di installazione); - dispositivi distinti, coordinati in modo che l energia lasciata passare dal dispositivo di protezione dal cortocircuito sia inferiore o uguale a quella massima sopportabile dal dispositivo di protezione dal sovraccarico. Protezione dei conduttori di fase La rilevazione ed interruzione delle sovracorrenti deve essere effettuata per tutti i conduttori di fase a meno delle eccezioni specificate dalla Norma CEI 64-8 Sez Protezione del conduttore di neutro Sistemi TT o TN E necessario prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di neutro e conseguente interruzione dei conduttori di fase nel caso in cui il neutro abbia sezione minore dei conduttori di fase eccetto il caso in cui vengano soddisfatte contemporaneamente le due seguenti condizioni: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 47

49 - il conduttore di neutro è protetto contro i cortocircuiti dal dispositivo di protezione dei conduttori di fase del circuito; - la massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro in servizio ordinario è inferiore al valore della portata di questo conduttore. Sistema IT Si raccomanda di non distribuire il conduttore di neutro. Nel caso di conduttore di neutro distribuito, a meno di specifiche descritte dalla norma CEI 64-8 Sez , si devono effettuare: - rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di neutro di ogni circuito; - interruzione di tutti i conduttori attivi e del conduttore di neutro (il conduttore di neutro deve essere interrotto dopo il conduttore di fase ed aperto prima) Protezione contro i contatti diretti ed indiretti Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua DM 37/08 (Articolo 6): Norme per la sicurezza degli impianti Protezione contro i contatti diretti ed indiretti Protezione mediante bassissima tensione di sicurezza e di protezione (sistemi SELV e PELV) Tensione a vuoto: 50 V in c.a. (valore efficace) 120 V in c.c. Alimentazioni: - trasformatore di sicurezza o altra sorgente con caratteristiche di isolamento similari; - batteria; - gruppo elettrogeno. Circuiti: Le parti attive devono essere elettricamente separate dagli altri circuiti (ovviamente anche circuiti SELV devono essere separati da quelli PELV) mediante i metodi specificati dalla Norma CEI 64-8 art Prese a spina: non devono poter permettere la connessione con sistemi elettrici differenti, inoltre le prese dei sistemi SELV non devono avere un contatto per il collegamento del PE. Prescrizioni particolari per i circuiti PELV Il circuito presenta un punto collegato a terra. La protezione dai contatti diretti deve essere ottenuta con uno dei seguenti metodi: - utilizzando involucri o barriere aventi IP 2X (oppure IP XXB); - isolamento capace di sopportare 500V per un minuto. Prescrizioni particolari per i circuiti SELV Non è permesso il collegamento a terra né delle parti attive, né delle masse (generalmente nemmeno delle masse estranee). La protezione dai contatti diretti è generalmente assicurata se non vengono superati i seguenti limiti di tensione nominale: 25V in c.a., oppure 60V in c.c. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 48

50 Se vengono superati suddetti i limiti devono essere rispettate le condizioni dettate dalla norma CEI Protezione mediante bassissima tensione di protezione funzionale (sistema FELV) Sono definiti FELV quei sistemi aventi Vn 50V in c.a. (oppure Vn 120V (c.c.)) non rispettanti, per ragioni di funzionalità, tutte le prescrizioni richieste per sistemi SELV o PELV. La protezione dai contatti diretti ed indiretti è garantita soddisfacendo i requisiti richiesti dagli art e della norma CEI Le prese a spina e le prese non devono essere compatibili con altri sistemi di tensione Protezione contro i contatti diretti Protezione totale Protezione per mezzo di isolamento delle parti attive Questa protezione è ottenuta tramite isolamento completo e irremovibile (tranne che per mezzo di distruzione) delle parti attive del sistema. Protezione dalle parti attive per mezzo di involucri o barriere Caratteristiche: - IP 2X o IP IPXXB (IP 4X o IP XXD per quanto riguarda le superfici orizzontali superiori a portata di mano); - nel caso debbano essere rimossi involucri o barriere si deve provvedere a rispettare i requisiti minimi forniti dalla norma (ad esempio rendendo possibile l operazione solamente tramite chiave o attrezzo). Protezione parziale Protezione mediante ostacoli Si devono fissare gli ostacoli in modo da impedire contatti involontari con pari attive e impedirne la rimozione accidentale. Protezione mediante distanziamento Si deve operare affinché non possano essere a portata di mano parti attive a tensione diversa. Protezione contro i contatti indiretti Protezione mediante interruzione automatica dell alimentazione Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 49

51 Questa metodologia di protezione è richiesta se sulle masse può essere superato (in caso di guasto) il seguente valore della tensione di contatto limite: UL > 50V in c.a. (120V in c.c.) Si devono coordinare: - tipologia di collegamento a terra del sistema; - tipo di PE utilizzato; - tipo di dispositivi di protezione. Si devono collegare allo stesso impianto di terra tutte le masse a cui si possa accedere simultaneamente. Devono essere connessi al collegamento equipotenziale principale: - il conduttore di protezione; - il conduttore di terra; - il collettore principale di terra; - le masse estranee specificate all art In casi particolari definiti dalla norma può essere richiesto un collegamento equipotenziale supplementare. Prescrizioni particolari per sistemi TN (Cabina propria, categoria I) Questa tipologia di sistema è caratterizzata da: - messa a terra del sistema di alimentazione tramite un punto di messa a terra (generalmente il neutro o in rari casi una fase); - collegamento di tutte le masse (se necessario anche masse estranee) al punto di messa a terra. Può essere utilizzato un conduttore PEN a posa fissa che funga sia da conduttore di neutro che da PE se si soddisfano le specifiche date dalla Norma CEI art 564.2: - Sez 10mm2 (rame), oppure Sez 16mm2 (alluminio); - non abbia installato a monte un dispositivo differenziale. Deve essere garantita la protezione dai contatti indiretti mediante interruzione automatica dell alimentazione rispettando la seguente disequazione: Ia U0/ZS Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 50

52 Ia = valore di corrente definita dalla norma CEI 64-8 art ; U0 = valore della tensione nominale tra fase e terra; Zs = impedenza anello di guasto. Per ottenere suddetta protezione possono essere impiegati apparecchi di protezione contro le sovracorrenti o apparecchi differenziali (facendo particolare attenzione per quest ultimi alle limitazioni di applicazione nel sistema TN). Prescrizioni particolari per sistemi TT (senza cabina propria, categoria I) Questa tipologia di sistema è caratterizzata da: - messa a terra del sistema di alimentazione tramite un punto di messa a terra (generalmente il neutro o una fase); - collegamento di tutte le masse che devono essere protette da uno stesso dispositivo ad un unico impianto di terra. La protezione contro i contatti indiretti deve essere ottenuta mediante interruzione automatica dell alimentazione per mezzo di dispositivi di protezione a corrente differenziale, oppure dispositivi di protezione contro le sovracorrenti purché, per entrambi, sia verificata la seguente disequazione: RA x IA 50 RA [Ω] = resistenze dell impianto di terra (condizioni più sfavorevole); IA [A] = corrente che provoca l intervento del dispositivo automatico di protezione definita nei casi specifici dalla norma. Prescrizioni particolari per sistemi IT Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 51

53 Questa tipologia di sistema è caratterizzata da: - isolamento da terra delle parti attive; - collegamento a terra delle masse (individuale, per gruppo di masse, collettivo). E sconsigliata la distribuzione del neutro. Non è necessaria interruzione dell alimentazione al primo guasto ma si devono disporre dispositivi in grado di rilevarlo e segnalarlo in modo da poterlo eliminare nel minor tempo possibile. Deve essere verificata la seguente disequazione: RT x Id 50 RT [Ω] = resistenza dispersore; Id [A] = corrente di primo guasto. Avvenuta la prima condizione di guasto deve essere garantita la protezione dal secondo guasto tramite interruzione dell alimentazione secondo le specifiche date dalla norma. I dispositivi che possono essere utilizzati per proteggere un sistema IT sono i seguenti: - apparecchi per controllo isolamento; - apparecchi di protezione contro le sovracorrenti; - apparecchi differenziali. Collegamento equipotenziale supplementare Il collegamento deve essere disposto tra tutte le masse e masse estranee che possono essere accessibili simultaneamente, inoltre deve essere collegato a tutti i conduttori PE dei componenti elettrici. Protezione con impiego di componenti di classe II o con isolamento equivalente La protezione deve essere ottenuta tramite: - utilizzo di componenti elettrici di calasse II e quadri rispondenti alla Norma CEI 17-13/1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT - Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)); - isolamento supplementare di componenti aventi il solo isolamento principale e isolamento rinforzato delle parti attive nude (entrambi ottenibili rispettando le condizioni art CEI 64-8). Protezione mediante luoghi non conduttori Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 52

54 Evita il contatto simultaneo tra parti a potenziale differente a seguito di un guasto dell isolamento principale. L utilizzo di componenti di classe 0 è ammesso alle seguenti condizioni: - le masse e le masse estranee siano collocate in modo da non poter essere toccate simultaneamente (vedi norma CEI 64-8 Articolo 413.3); - nel luogo non conduttore non devono essere distribuiti conduttori di protezione; - la resistenza dei pavimenti e delle pareti isolanti non deve essere inferiore a 50kΩ per tensioni 500V e 100kΩ per tensioni > 500V. Questa tipologia di protezione è raramente applicabile in edifici civili e similari. Protezione mediante collegamento equipotenziale locale non connesso a terra Permette di evitare l insorgere di tensioni di contatto pericolose. Questa protezione è ottenuta mediante collegamento, non messo a terra tra tutte le masse e le masse estranee contemporaneamente accessibili. Tali conduttori non devono avere sezione inferiore a 2,5mm 2 se protetti meccanicamente e a 4mm2 se non protetti meccanicamente. Tutte le tubazioni metalliche, di qualsiasi tipo, uscenti o entranti dal locale, devono essere isolate mediante appositi giunti per evitare la propagazione di potenziali pericolosi. Il locale deve risultare sotto sorveglianza di personale addestrato al fine di evitare l introduzione nel locale di apparecchi collegati a terra o di masse estranee. Questa tipologia di protezione è utilizzabile in situazioni particolari e mai in edifici civili e similari oppure in luoghi destinati ad ospitare il pubblico. Protezione mediante separazione elettrica Devono essere rispettate le condizioni descritte in art Norma CEI Le prescrizioni generali sono: - alimentazione del circuito tramite trasformatore di isolamento; - avere Vn [V]xL [m] con L [m] 500 e Vn [V] 500: Vn: tensione nominale alimentazione circuito; L: lunghezza circuito; - utilizzare condutture distinte per diversi circuiti separati; - non si devono collegare le parti attive né a terra né a nessun altro circuito; - collegare le masse del circuito tramite conduttori equipotenziali isolati. Art Coordinamento apparecchi di protezione Riferimenti normativi CEI EN (CEI 23-3/1): Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata CEI EN (CEI 17-5): Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici CEI EN (CEI 23-42) Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari CEI EN (CEI 23-44) Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Il coordinamento dei dispositivi di protezione può essere di due tipi: - selettivo; - di sostegno (back-up). Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 53

55 Coordinamento selettivo L esigenza di ottenere selettività di intervento tra i dispositivi di protezione installati in un impianto è definita dal committente o dal progettista dell impianto. La mancanza di energia elettrica, anche per un breve tempo può causare danni economici e, in alcuni casi, compromettere la sicurezza delle persone. Ad esempio in alcuni impianti ove è richiesta la massima continuità di esercizio, quale: - impianti industriali a ciclo continuo; - impianti ausiliari di centrali; - reti di distribuzione civili (ospedali, banche, ecc.); - impianti di bordo, predomina sulle altre esigenze quella di garantire il più possibile la continuità di funzionamento. Coordinamento selettivo tra dispositivi di protezione da sovracorrenti La soluzione normalmente adottata è quella del coordinamento selettivo delle protezioni di massima corrente che consente di isolare dal sistema la parte di impianto interessata dal guasto, facendo intervenire il solo interruttore situato immediatamente a monte di esso. Al fine di realizzare un corretto coordinamento selettivo, si devono tener presente le seguenti regole fondamentali: 1) allo scopo di ridurre gli effetti di tipo termico ed elettrodinamico e contenere i tempi di ritardo entro valori ragionevoli, il coordinamento selettivo non dovrebbe avvenire tra più di quattro interruttori in cascata; 2) ciascun interruttore deve essere in grado di stabilire, supportare ed interrompere la massima corrente di cortocircuito nel punto dove è installato; 3) per assicurarsi che gli interruttori di livello superiore non intervengano, mettendo fuori servizio anche parti di impianto non guaste, si devono adottare soglie di corrente di intervento (ed eventualmente di tempo di intervento) di valore crescente partendo dagli utilizzatori andando verso la sorgente di alimentazione; 4) per assicurare la selettività, l intervallo dei tempi di intervento dovrebbe essere approssimativamente di 0,1-0,2 s. Il tempo massimo di intervento non dovrebbe superare i 0,5 s. La selettività tra due interruttori in cascata, può essere totale o parziale. - Selettività totale La selettività è totale se si apre solo l interruttore B, per tutti i valori di corrente inferiori o uguali alla massima corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui è installato B. - Selettività parziale Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 54

56 La selettività è parziale se si apre solo l interruttore B per valori di corrente di cortocircuito in C inferiori al valore IL oltre il quale si ha l intervento simultaneo di A e B. Le tipologie di selettività ottenibili sono: - cronometrica; - amperometrica; - di zona. Selettività cronometrica Può essere ottenuta con l impiego di sganciatori o relé muniti di dispositivi di ritardo intenzionale dell intervento. I ritardi vengono scelti con valori crescenti risalendo lungo l impianto per garantire che l intervento sia effettuato dall interruttore immediatamente a monte del punto in cui si è verificato. L interruttore A interviene con ritardo Dt rispetto all interruttore B, nel caso che entrambi gli interruttori siano interessati a una corrente di guasto di valore superiore a Im. L interruttore A, ovviamente, dovrà essere in grado di sopportare le sollecitazioni dinamiche e termiche durante il tempo di ritardo. Selettività amperometrica Può essere ottenuta regolando la soglia di intervento istantaneo a valori di corrente diversi fra gli interruttori A e B e sfruttando la condizione favorevole del diverso valore assunto dalla corrente di cortocircuito in funzione della posizione in cui si manifesta il guasto a causa dell impedenza dei cavi. Per effetto della limitazione dovuta a questa impedenza in certi casi è possibile regolare l intervento istantaneo dell interruttore a monte del cavo ad un valore dell intensità di corrente superiore a quello del massimo valore raggiungibile dalla corrente di guasto che percorre l interruttore a valle, pur assicurando quasi completamente la protezione della parte di impianto compresa tra i due interruttori. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 55

57 A seconda degli interruttori impiegati la selettività amperometrica può assumere condizioni diverse: a) con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e a valle: la selettività è tanto più efficace e sicura quanto più grande è la differenza tra la corrente nominale dell interruttore posto a monte e quella dell interruttore posto a valle. Inoltre la selettività amperometrica generalmente risulta totale se la corrente di ctocto in C è inferiore alla corrente magnetica dell intervento dell interruttore A; b) con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e interruttori tradizionali a valle: selettività amperometrica, per valori di corrente di ctocto elevati, può essere migliorata utilizzando interruttori a monte provvisti di relé muniti di breve ritardo (curva S ). La selettività è totale se l interruttore A non si apre. La possibilità di avere interventi selettivi senza l introduzione di ritardi intenzionali riduce le sollecitazioni termiche e dinamiche all impianto in caso di guasto e frequentemente permette di sotto-dimensionare alcuni suoi componenti. c) con interruttori tradizionali a monte e interruttori limitatori a valle: usando interruttori limitatori a valle e, a monte di essi, interruttori tradizionali (dotati di potere d interruzione adeguato con sganciatori di tipo istantaneo) è possibile ottenere selettività totale. In questo caso la selettività dell intervento si realizza grazie ai tempi di intervento estremamente ridotti dell interruttore limitatore che riducono l impulso di energia dovuto alla corrente di guasto a valori tanto bassi da non causare l intervento dell interruttore a monte. Con questo principio è possibile realizzare la selettività totale anche tra interruttori limitatori di diverso calibro fino a quei valori di corrente che non provocano l apertura transitoria dei contatti del limitatore a monte. Selettività energetica È un tipo di selettività alla quale si ricorre quando fra due interruttori non è possibile impostare un tempo di ritardo nell intervento. Questo sistema può consentire di ottenere un livello di selettività che va oltre il valore della soglia magnetica dell interruttore a monte, impiegando un interruttore limitatore a valle. Nel caso si abbia a monte un interruttore del tipo B ma con Icw Icu, in funzione della limitazione effettuata dall interruttore a valle possiamo ottenere un limite di selettività superiore al valore della soglia istantanea dell interruttore a monte. Per lo studio della selettività energetica non si confrontano le curve di intervento corrente/tempo dei componenti installati in serie ma le curve dell energia specifica (I2t) lasciata passare dall interruttore a valle e la curva dell energia dell interruttore a monte. Si ottiene la selettività energetica se le due curve non hanno punti di intersezione. L effetto di limitazione dell energia specifica passante è funzione del tipo di interruttore (meccanismo di apertura, contatti ecc.) mentre il livello energetico di non sgancio è legato alle caratteristiche di intervento dello sganciatore (soglia istantanea, tempo di intervento), nonché dalla soglia di repulsione dei contatti (apertura incondizionata). Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 56

58 Per poter realizzare in maniera ottimale una selettività energetica occorre pertanto impiegare: - sganciatori istantanei con tempo di risposta legato alla corrente di cortocircuito e di taglia diversa; - interruttori con una forte limitazione di corrente ed i contatti differenziati per taglia. L impiego di interruttori limitatori a valle permette inoltre una sensibile riduzione delle sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche alle quali è soggetto l impianto e di contenere i ritardi intenzionali imposti agli interruttori installati a livello primario. Selettività di zona o accelerata L adozione del coordinamento selettivo delle protezioni comporta per sua natura l allungamento dei tempi di eliminazione dei guasti man mano che ci si avvicina alla sorgente dell energia e quindi dove il valore della corrente di guasto è maggiore. In impianti importanti, nei quali i livelli di distribuzione possono diventare molti, questi tempi potrebbero diventare inaccettabili sia per il valore elevato dell energia specifica passante I2t,sia per l incompatibilità con i tempi di estinzione prescritti dall Ente fornitore di energia. In questi casi può essere necessario adottare un sistema di selettività di zona o accelerata. Questa tecnica, più sofisticata, consente di accorciare i tempi determinati dalla selettività cronometrica tradizionale pur mantenendo la selettività degli interventi. Questo tipo di coordinamento si basa sulle seguenti operazioni: - immediata individuazione dell interruttore a cui compete l eliminazione selettiva del guasto; - abbreviazione del tempo di intervento di tale interruttore; - mantenimento del coordinamento selettivo degli interruttori a monte. Il principio su cui basarsi per determinare quale sia l interruttore più vicino al guasto consiste nell utilizzare la corrente di guasto come unico elemento di riferimento comune per i vari interruttori e creare un interscambio di informazioni in base alle quali determinare in modo praticamente istantaneo quale parte dell impianto deve essere tempestivamente staccata dal sistema. Coordinamento selettivo tra dispositivi differenziali Questo coordinamento è ottenuto tra due dispositivi differenziali in serie se vengono soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: - l apparecchio a monte deve aver caratteristica di funzionamento ritardata (tipo S); - il rapporto tra la corrente differenziale nominale del dispositivo a monte e la corrente differenziale nominale del dispositivo a valle deve essere: Idnmonte 3 Idnvalle. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 57

59 Protezione di sostegno (Back-up) Si deve utilizzare una protezione di sostegno quando è richiesta l apertura contemporanea dell interruttore a monte e dell interruttore a valle, oppure quella del solo interruttore a monte per valori della corrente di cortocircuito superiori ad un certo valore limite. Tale tipo di protezione è ammesso dalle norme CEI 64-8 e CEI EN A1. Gli interruttori A e B, disposti in serie in un circuito, sono coordinati in modo tale da intervenire simultaneamente in caso di guasto in C per un valore di corrente superiore ad una prefissata soglia, detta corrente di scambio. In tal modo i due interruttori interagiscono tra loro comportandosi come fossero una sola unità con due interruzioni poste in serie che interrompono il cortocircuito. Tutto ciò conferisce all insieme e quindi anche all interruttore B un potere di interruzione superiore a quello che l interruttore B stesso potrebbe fronteggiare da solo. L impiego di interruttori limitatori a monte consente maggiori margini di sicurezza. La protezione di sostegno viene utilizzata in impianti elettrici in cui la continuità di esercizio della parte non guasta non è requisito fondamentale, ma esistono altre esigenze prioritarie quali: 1) la necessità di limitare gli ingombri delle apparecchiature elettriche; 2) la necessità di non modificare impianti esistenti anche se non più idonei alle nuove correnti di guasto; 3) il problema tecnico-economico di contenere il dimensionamento dei componenti dell impianto elettrico. La protezione di sostegno, pertanto, è applicabile quando non vi sono esigenze di selettività e consente, in particolare, di proteggere impianti sottodimensionati rispetto alla corrente di guasto presunta (ossia consente sensibili risparmi nel dimensionamento degli interruttori a valle). Le condizioni indispensabili per la realizzazione della protezione di sostegno sono le seguenti: 1) l interruttore a monte deve avere un potere di interruzione almeno pari alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione dell interruttore a valle; 2) la corrente di cortocircuito e l energia specifica, lasciata passare di fatto nell impianto dall interruttore a monte non devono danneggiare l interruttore a valle; 3) i due interruttori devono essere realmente in serie in modo da essere percorsi dalla stessa corrente in caso di guasto. È comunque necessario, in caso di adozione della protezione di sostegno, scegliere combinazioni di apparecchi delle quali siano state verificate dal costruttore attraverso prove pratiche, l efficienza e le caratteristiche del complesso. Si deve infatti precisare che il valore del potere di interruzione della serie non può essere ricavato teoricamente, ma può essere definito solo con prove dirette, fatte in laboratorio. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 58

60 Art Protezione contro i fulmini Riferimenti normativi CEI EN (CEI 81-10/1): Protezione contro i fulmini - Parte 1: Principi generali CEI EN (CEI 81-10/2): Protezione contro i fulmini - Parte 2: Valutazione del rischio CEI EN (CEI 81-10/3): Protezione contro i fulmini - Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone CEI EN (CEI 81-10/4): Protezione contro i fulmini - Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture Prescrizioni particolari La verifica di idoneità delle misure di protezione contro i fulmini è necessaria nei seguenti casi: - strutture con rischio di esplosione; - ospedali; - altre strutture in cui in caso di guasto interno si possa verificare una situazione di pericolo immediato per una persona. A tale scopo devono essere utilizzate le norme CEI EN Norme specifiche devono invece essere applicate per: - sistemi ferroviari; - veicoli, navi, aerei, installazioni offshore ; - tubazioni sotterranee ad alta pressione; - tubazioni, linee elettriche di potenza e di telecomunicazione non connesse alla struttura. La norma CEI EN permette di valutare i rischi da fulminazione. La protezione contro i fulmini può essere necessaria su: - strutture; - servizi entranti nella struttura. Ai fini dell utilizzo della norma CEI EN il fulmine deve essere considerato come una sorgente di danno che varia a seconda del punto di impatto rispetto alla struttura o al servizio da proteggere: Struttura da proteggere Servizio da proteggere - S1: fulmine sulla struttura - S1: fulmine sulla struttura servita - S2: fulmine vicino alla struttura - S3: fulmine sui servizi entranti nella struttura - S3: fulmine sul servizio entrante nella struttura - S4: fulmine in prossimità dei servizi entranti - S4: fulmine in prossimità del servizio entrante nella nella struttura struttura Le tipologie di danno che possono essere causate dalle sorgenti di fulmine sopraelencate e che devono essere prese in considerazione sono le seguenti: Struttura da proteggere Servizio da proteggere Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 59

61 - D1: danni ad esseri viventi dovuto a tensione di contatto e di passo - D2: danni materiali (incendio, esplosione, distruzione meccanica, rilascio di sostanze chimiche) - D3: guasti agli impianti interni dovuti ad effetti elettromagnetici della corrente di fulmine (LEMP) - D2: danni materiali (incendio, esplosione, distruzione meccanica, rilascio di sostanze chimiche) dovuti agli effetti termici della corrente di fulmine - D3: guasti agli impianti elettrici ed elettronici a causa delle sovratensioni Infine sono elencate le tipologie di perdite: Struttura da proteggere Servizio da proteggere - L1: perdita di vite umane - L2: perdita di servizio pubblico - L2: perdita di servizio pubblico - L3: perdita di patrimonio culturale insostituibile - L4: perdita economica (struttura e suo contenuto) - L4: perdita economica (servizi e perdita di attività) I rischi corrispondenti alle tipologie di perdita suddette sono i seguenti: - R1: perdita di vite umane - R2: perdita di servizio pubblico - R3: perdita di patrimonio culturale insostituibile Schema A (1) Solo per strutture. (2) Solo per strutture con rischio di esplosione e per gli ospedali o altre strutture analoghe in cui la perdita degli impianti interni mette a rischio immediato la vita umana. (3) Solo per strutture in cui può verificarsi la perdita di animali. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 60

62 Tramite la valutazione dei rischi, come indicato nella Norma CEI EN , è possibile valutare la necessità di installare un sistema di protezione contro i fulmini. Devono essere considerati i rischi provocati da perdite sociali (R1, R2 ed R3) in modo che sia rispettata la seguente disequazione: R RT R = rischio provocato da perdite sociali (R1, R2 ed R3) RT = rischio tollerabile Nel caso la disequazione suddetta non sia rispettata si deve procedere affinché il valore del rischio R scenda al di sotto del valore di rischio tollerabile RT. La protezione contro il fulmine induce una convenienza economica sull oggetto protetto se rispetta la seguente disequazione: CRL + CPM < CL CRL = costo residuo della perdita L4 dopo l installazione della protezione contro il fulmine CPM = costo della protezione contro il fulmine CL = costo della perdita totale in assenza di protezione Nel caso sia stata valutata la necessità o la convenienza economica di installare una protezione contro i fulmini quest ultima deve essere scelta in modo che porti alla riduzione delle perdite e di conseguenza ai danni e rischi ad esse legati (secondo le relazioni individuate nello schema A) Struttura Servizio Danno da ridurre Danno da ridurre D1 Danno da ridurre D2 Danno da ridurre D3 Danno da ridurre D2 Danno da ridurre D3 - Adeguato isolamento delle parti conduttive esposte - Equipotenzializzazione del suolo per mezzo di un dispersore di maglia (non efficace contro le tensioni di contatto) - Barriere e cartelli ammonitori - Impianto di protezione contro il fulmine (LPS) - Impianto di protezione contro gli effetti elettromagnetici della corrente di fulmine (LEMP) ottenuto tramite i seguenti provvedimenti da utilizzare soli o congiuntamente: Messa a terra ed equipotenzializzazione Schermatura Percorso delle linee Sistema di Spd - funi di guardia - limitatori di sovratensione (SPD) distribuiti lungo la linea - cavi schermati Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 61

63 Le misure di protezione devono soddisfare la normativa di riferimento e devono essere progettate affinché rispettino i livelli di protezione prestabili i cui parametri sono espressi nella norma CEI EN Devono essere stabilite delle zone di protezione delimitate dall installazione di dispositivi di protezione contro i fulmini, all interno delle quali, le caratteristiche del campo elettromagnetico siano compatibili con l oggetto da proteggere. La norma CEI EN impone di rispettare i seguenti livelli minimi di protezione (LPZ): LPZ minimo per ridurre D1 e D2 LPZ0B LPZ minimo per ridurre D3 LPZ1 LPZ0B = zona protetta contro la fulminazione diretta, ma dove il pericolo è l esposizione al totale campo magnetico. LPZ1 = zona in cui la corrente è limitata dalla suddivisione della corrente di fulmine e dalla presenza di SPD al confine della zona stessa. I criteri per la progettazione, l installazione e la manutenzione delle misure di protezione contro il fulmine sono considerate in due gruppi separati: - La Norma CEI EN definisce i requisiti per la protezione di una struttura contro i danni materiali per mezzo di un impianto di protezione (LPS) e per la protezione contro i danni agli esseri viventi causate dalle tensioni di contatto e di passo in prossimità dell LPS - La Norma CEI EN definisce i requisiti per la protezione contro i LEMP (effetti elettromagnetici della corrente di fulmine) per gli impianti elettrici ed elettronici nelle strutture, al fine di ridurre il rischio di danni permanenti dovuti all impulso elettromagnetico associato al fulmine. Gli LPS utilizzati devono essere conformi ai requisiti stabiliti dalla Norma CEI EN e sono determinati dalla struttura che deve essere protetta e dal livello di protezione richiesto (LPZ). Sono suddivisi in due parti: - impianto di protezione esterno avente il compito di intercettare i fulmini sulla struttura e di condurne la corrente a terra senza provocare danni. Il sistema è composto da captatori, calate, punti di misura e dispersori. Devono essere utilizzati componenti in grado di resistere ad effetti elettromagnetici della corrente di fulmine senza esserne danneggiati; - impianto di protezione interno avente il compito di evitare l insorgere di scariche elettriche pericolose innescate dall LPS esterno. Gli SPD utilizzati devono essere conformi ai requisiti stabiliti dalla Norma CEI EN Art Comandi Sezionamento e comando Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Sezionamento Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 62

64 Deve essere previsto il sezionamento dell impianto elettrico, o parte di esso, tramite l utilizzo di apposito dispositivo in modo da permettere operazioni di manutenzione, rilevazione guasti, riparazione, ecc. Il sezionamento deve essere generalmente effettuato su tutti i conduttori attivi. La posizione di aperto dei contatti deve essere visibile direttamente oppure tramite un indicatore meccanicamente vincolato ai contatti. Il dispositivo di chiusura deve essere tale da impedire manovre non intenzionali in seguito a urti, vibrazioni, falsi contatti elettrici, guasti, ecc. Per evitare alimentazioni intempestive possono essere adottate le seguenti precauzioni: - blocchi meccanici; - scritta o altra opportuna segnaletica; - sistemazione in involucro o in locale chiuso a chiave. L interruttore differenziale non deve mai essere installato a monte di un conduttore PEN. Il conduttore di terra non deve mai essere sezionato o interrotto in nessun sistema. Non devono mai essere installati dispositivi di sezionamento e comando sul conduttore PEN in: - sistemi TN-C; - nella parte TN-C dei sistemi TN-C-S; Nei sistemi TN-C e nella parte TN-C dei sistemi TN-C-S, sul conduttore PEN e PE il sezionamento deve essere effettuato solo mediante dispositivo apribile con attrezzo per effettuare misure. Comando funzionale Il comando funzionale ha la funzione, in condizioni ordinarie, di aprire, chiudere o variare la tensione di un circuito. Possono essere utilizzate come comandi funzionali le prese aventi In 16A. Interruzione per manutenzione non elettrica Devono essere installati apparecchi di interruzione dell alimentazione negli impianti in cui la manutenzione non elettrica possa comportare rischi per le persone. Tali apparecchi devono essere installati in luogo permanentemente sotto controllo degli addetti alla manutenzione (quando ciò non è possibile si devono adottare provvedimenti contro la chiusura intempestiva da parte di terzi, simili a quelli prescritti per il sezionamento) Comando e arresto di emergenza Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua DM 8/3/85 Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai fini del rilascio del nulla osta provvisorio di cui alla Legge 7 Dicembre 1984 N 818 Prescrizioni per l impianto elettrico Il comando di emergenza ha il compito di permettere la messa fuori tensione di un circuito in caso di situazione di pericolo. Deve essere facilmente individuabile e generalmente deve intervenire su tutti i conduttori attivi. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 63

65 Il comando di emergenza deve disalimentare solamente i circuiti ordinari e non quelli di sicurezza. Deve inoltre essere facilmente raggiungibile ed identificabile. Le tipologie di dispositivi impiegati come comando di emergenza sono le seguenti: interruttori magnetotermici; interruttori magnetotermici e differenziali o interruttori differenziali puri; interruttori di manovra; dispositivi con comando a distanza (la cui apertura deve avvenire per diseccitazione di bobina) agenti sul circuito dell alimentazione. Il comando di emergenza deve essere installato nei seguenti luoghi ed impianti (sono riportati i più comuni): - Ascensori e montacarichi; - Attività soggette al controllo VVF; - Attività turistico-alberghiere; - Autorimesse con capacità di parcamento superiore a 9 veicoli; - Cantieri; - Centrali termiche a gasolio e a gas con potenzialità maggiore di 35kW; - Centri commerciali; - CED; - Depositi di GPL; - Grandi cucine; - Edifici pregevoli per arte e storia; - Edifici scolastici; - Gruppi elettronici; - Impianti automatici antincendio; - Impianti di distribuzione stradale di GPL per autotrazione; - Impianti sportivi; - Laboratori elettrici; - Lampade a scarica a catodo freddo ad alta tensione; - Liquidi infiammabili; - Locali di pubblico spettacolo; - Luoghi con pericolo di esplosione; - Luoghi di lavoro; - Metropolitane; - Miniere; - Lavorazione, immagazzinamento, impiego, vendita e trasporto di oli minerali; - Ospedali, case di cura; - Sistemi di ventilazione. Art Centrali tecnologiche Centrale termica Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 64

66 CEI EN (CEI 31-30): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi CEI EN (CEI 31-33): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere) CEI EN (CEI 31-34): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere) CEI 31-35: Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza di gas - Guida all applicazione della Norma CEI EN (CEI 31-30). Classificazione dei luoghi pericolosi CEI 31-35/A: Guida all applicazione della Norma CEI Classificazione dei luoghi pericolosi - Esempi di applicazione D.M. 16/02/1982: Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi Circ. n 91 del 14/09/1961: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi D.M. 28/04/2005: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi D.M. 12/04/1996: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi EN : Light and lighting - Lighting of work placet - Part 1: Indoor work places (Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro. Parte 1: Luoghi di lavoro interni) Direttiva 90/396/CEE: direttiva del consiglio del 29 giugno 1990 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di apparecchi a gas. DPR 661/96: Regolamento per l'attuazione della direttiva 90/396/CEE concernente gli apparecchi a gas. Direttiva ATEX 99/92/CE:direttiva del 16 dicembre 1999 del parlamento europeo e del consiglio, relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive DLgs 233/03:Attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive - Combustibile gassoso DLgs 81/08: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Circ. n 73 del 29/07/1971: Impianti termici ad olio combustibile o a gasolio - Istruzioni per l'applicazione delle norme contro l'inquinamento atmosferico; disposizioni ai fini della prevenzione incendi Classificazione Per centrale termica si intende un locale (o più locali comunicanti direttamente tra loro) destinato all installazione di un impianto di produzione centralizzata del calore, la cui portata termica complessiva sia maggiore di 35kW (30000kcal/h). Le centrali termiche si differenziano a seconda del tipo di combustibile utilizzato. Qualsiasi impianto termico di portata superiore a 116kW rientra tra le attività soggette al controllo di prevenzione incendi da parte dei Vigili del Fuoco (D.M. 16/02/82) per il rilascio del CPI (Certificato di Prevenzione incendi). Centrali termiche a combustibile gassoso Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 65

67 Per verificare se devono essere presi provvedimenti sull impianto elettrico ai fini della riduzione del rischio di esplosione si deve applicare: - la Norma CEI V2 se vengono rispettate tutte le seguenti specifiche: 1) il combustibile è metano; 2) la centrale è realizzata e mantenuta a regola d arte; 3) la pressione nominale di esercizio è 0,04bar (4000Pa); 4) il foro di emissione per guasto è 0,04mm2; 5) sono rispettate le aperture minime di ventilazione (previste dal DM 12/04/1996); - la Norma CEI nel caso in cui non siano rispettate le specifiche suddette. L impianto elettrico nelle zone con pericolo di esplosione deve essere realizzato in accordo alla Norma CEI 31-33, mentre le restanti zone possono essere trattate come ambienti ordinari. Ai sensi del DM 37/08, se si è in presenza di una o più zone pericolose di dimensioni significative, l impianto elettrico necessita di progetto. Nei luoghi di lavoro, la centrale termica deve rispettare le prescrizioni dettate dal DLgs 233/03 (che introduce il titolo VIII bis, nel DLgs 81/08) se gli apparecchi dell impianto gas utilizzati non sono conformi o soggetti al DPR 661/96. Le centrali termiche che impiegano apparecchi dell impianto gas soggetti al DPR 661/96, non richiedono provvedimenti sull impianto elettrico atti a ridurre il pericolo di esplosione e di incendio, sono quindi trattabili come ambienti ordinari. Alle centrali con potenza superiore a 35kW si applica inoltre il DM 12/4/96 ( Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione. La costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibile gassoso ). Centrali termiche a combustibile liquido Occorre calcolare la Classe di compartimento (Circ. n 91 del 14/09/1961 e CEI 64-8 sez. 751). La classe di compartimento è un numero indicativo che esprime in minuti primi la durata minima di resistenza al fuoco da richiedere alla struttura del compartimento in esame. - Per classe 30 si deve applicare la sezione 751 della norma CEI 64-8, relativa agli ambienti a maggior pericolo in caso di incendio (congiuntamente a quanto applicabile del resto della stessa norma); in tale caso l ambiente è MARCIO di tipo C. - Per classe < 30 si ricade nel caso degli ambienti ordinari per i quali è sufficiente fare riferimento alle prime 6 parti della norma CEI Nel caso in cui il combustibile sia gasolio e vi sia la presenza di un rilevatore di incendio, la centrale può essere considerata un luogo ordinario ai fini del pericolo in caso di incendio. Nel caso in cui il combustibile sia olio le prescrizioni da seguire sono dettate dalle norme del CT31, che permettono di classificare i luoghi a pericolo di esplosione e forniscono le specifiche per la progettazione, la realizzazione e le verifiche dell impianto elettrico. Alle centrali alimentate a combustibile liquido con potenza superiore a 35kW si applica inoltre il DM 28/04/05 ( Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi ). Prescrizioni generali per l impianto elettrico Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 66

68 Esternamente al locale, in posizione segnalata ed accessibile, deve essere installato, sulla linea di alimentazione, un dispositivo di comando di emergenza manovrabile manualmente (in modo diretto), o remoto (comando elettrico a distanza con apertura per diseccitazione delle bobine) a condizione che sia assicurata l interruzione del circuito principale (sezione della Norma CEI 64-8). In presenza di gas leggeri è sconsigliata l installazione di impianti elettrici nella zona compresa tra il soffitto ed il limite superiore dell apertura più alta (zona di ventilazione impedita). E preferibile che i comandi dei punti luce vengano installati presso gli ingressi, mentre i punti luce devono essere installati direttamente a soffitto o a parete (alla maggiore altezza possibile, compatibilmente con l ambiente). Per le centrali termiche autonome di unità abitative si applicano le prescrizioni della Sezione 422 della Norma CEI Il Direttore Lavori, o chi ne fa le sue veci, dovrebbe indicare all installatore termoidraulico le prescrizioni relative agli apparecchi elettrici di sua fornitura (IP, tipi di pressacavi utilizzati, ecc.). Manutenzione Per facilitare la manutenzione del locale è opportuno prevedere un quadro contenente, oltre ai dispositivi di comando e di protezione, almeno le seguenti prese a spina: - una presa a spina 2P+T 16A 250V, a ricettività multipla P17/11 (bipasso) e, se esistono circuiti trifase: - una presa a spina 3P+T 16A 6h V. Prescrizioni per gli impianti elettrici nelle centrali termiche a maggior rischio in caso di incendio Tutti i componenti dell impianto devono essere installati in involucri aventi come grado di protezione almeno IP4X, ad esclusione di: - apparecchi di illuminazione; - motori; - prese a spina per uso domestico e similare; - interruttori luce e similari; - interruttori automatici magnetotermici fino a 16A e Icn=3000A. Le custodie delle morsettiere e dei collettori dei motori devono essere almeno IP4X. I gradi di protezione IP devono venire rispettati anche se l apparecchiatura è alimentata da circuiti SELV con tensione non superiore a 25 V. Le condutture passanti (che non alimentano utenze all interno della centrale termica) non devono avere connessioni lungo il percorso a meno che tali connessioni non siano poste in involucri a prova di incendio. Ad eccezione delle condutture transitanti, è vietato l uso del conduttore PEN. Le condutture ammesse (comprese quelle transitanti), devono esser realizzate come indicato nella sezione della norma CEI E consigliabile utilizzare, per le condutture mobili, cavi per impieghi gravosi (Guida CEI 20-40), es. H07 RN/F. Le distanze minime da rispettare tra faretti/piccoli proiettori e corpi illuminati deve essere almeno: 0,5m ( 100W); 0,8m (da 100 a 300W), 1m (da 300 a 500W). Le lampade ad alogeni e alogenuri, devono avere lo schermo di sicurezza. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 67

69 Prescrizioni per gli impianti elettrici nelle centrali termiche in luoghi con pericolo di esplosione Al di fuori del luogo pericoloso, devono essere previsti per motivi di emergenza, uno o più dispositivi atti ad interrompere le alimentazioni elettriche del luogo pericoloso. I dispositivi di sezionamento (opportunamente identificati) devono agire su tutti i poli (compreso il conduttore di neutro), per ogni circuito o gruppo di circuiti. Le aperture inutilizzate per le entrate dei cavi e dei tubi protettivi nelle costruzioni elettriche devono essere chiuse con elementi che ne mantengono le caratteristiche e asportabili solo tramite utensile. Quando possibile, è preferibile che i cavi installati nei luoghi pericolosi non abbiano giunzioni. Per evitare la fuoriuscita del combustibile liquido o gassoso dall ambiente pericoloso, si devono sigillare le pareti per il passaggio delle condutture, e quando necessario è consigliabile sigillare le condutture stesse. E richiesta l equalizzazione del potenziale. Nelle zone 1 o 2 i cavi per impianti fissi devono essere di tipo non propagante la fiamma, a meno che non siano posati interrati in cunicoli o condotti riempiti con sabbia o protetti in modo equivalente. Se il cavo di alimentazione degli apparecchi elettrici mobili o trasportabili è dotato di armatura o di uno schermo metallico flessibile, questo non deve essere usato come unico conduttore di protezione. Nei tubi, possono essere usati cavi unipolari senza guaina di protezione o multipolari, comunque quando il tubo protettivo contiene 3 o più cavi, la sezione totale dei cavi non deve essere maggiore del 40% la sezione del tubo. Caldaia murale Nel caso di caldaie murali, con potenza termica inferiore a 35kW, l installazione è regolata dalla norma UNI CIG 7129 sugli impianti a gas per uso domestico alimentati da rete pubblica nella quale vengono indicati i criteri di installazione, manutenzione, progettazione della parte idraulica, compresa la ventilazione del locale. L impianto di alimentazione elettrica non richiede requisiti particolari. E opportuno installare in prossimità della caldaia, un interruttore automatico di protezione, comando e sezionamento per manutenzione. Verifiche Per motivi di sicurezza, per tutta la durata della vita attiva di detti impianti, sia mantenuta l integrità di tali specifiche caratteristiche; esse richiedono pertanto una verifica iniziale ed anche: a) regolari verifiche periodiche; oppure b) continua supervisione da parte di personale esperto. in accordo con la norma CEI EN (CEI 31-34) e, quando necessario, alla manutenzione. L intervallo fra le verifiche periodiche non deve superare tre anni senza sentire il parere di un esperto. Livelli medi di illuminamento - Centrali termiche: 100 lux Centrale di condizionamento Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Guida CEI (V1): Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 68

70 DM 12/4/96 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione. La costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibile gassoso DM 28/04/05 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi CEI EN (CEI 44-5): Sicurezza del macchinario - Equipaggiamento elettrico delle macchine - Parte 1: Regole generali Classificazione L impianto elettrico è composto da: - illuminazione e prese del locale; - alimentazione ordinaria delle macchine di condizionamento; - alimentazione di riserva delle macchine di condizionamento (ove necessaria); - alimentazione dei dispositivi di regolazione e controllo. L impianto di alimentazione deve essere conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 e gli impianti a bordo macchina devono essere conformi alla Norma CEI Nella centrale di condizionamento possono essere abitualmente installate le seguenti tipologie di macchine: - Refrigeratori di acqua; - Pompe di calore; - Macchina ad assorbimento; - Unità di trattamento dell aria. Alle centrali alimentate a combustibile gassoso con potenza superiore a 35 kw si applica inoltre il DM 12/4/96 ( Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione. La costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibile gassoso ). Alle centrali alimentate a combustibile liquido con potenza superiore a 35 kw si applica inoltre il DM 28/04/05 ( Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi ). Solitamente nella centrale vengono installati dei macchinari molto ingombranti (pompe di calore, refrigeratori di acqua, ) che possono portare il locale a dover essere trattato come locale conduttore ristretto e dunque ad applicare le prescrizioni della sezione 706 della Norma Prescrizioni per l impianto elettrico E consigliato almeno IP43. L impianto elettrico è generalmente eseguito a vista. Prescrizioni per l equipaggiamento elettrico delle macchine L impianto elettrico è composto da: - alimentazione ordinaria delle macchine; - alimentazione di riserva delle macchine (ove necessaria); - alimentazione dei dispositivi di regolazione e controllo. Devono essere previsti: - dispositivi di sezionamento dell alimentazione (in caso di due o più dispositivi è obbligatorio l utilizzo di interblocchi protettivi). La maniglia deve essere situata fra 0,6 e 1,9m sopra il piano di servizio (max 1,7m); - dispositivi di prevenzione di avviamenti imprevisti; Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 69

71 - dispositivi per il sezionamento dell equipaggiamento elettrico. Le chiusure non intenzionali e/o erronee del dispositivo di sezionamento devono essere prevenute mediante l utilizzo di opportuni mezzi di blocco (in posizione di aperto), a meno che non siano posti in luogo chiuso, nel qual caso possono essere utilizzati altri mezzi (es. targhette avvertimento). La norma CEI 44-5 fornisce le eccezioni per le quali è possibile omettere tale prescrizione. Manutenzione Nel caso di manutenzione non elettrica devono essere previsti: - dispositivi di interruzione dell alimentazione (nel caso di possibili rischi per le persone. CEI ); - provvedimenti per evitare che le apparecchiature meccaniche alimentate elettricamente vengano riattivate accidentalmente durante la manutenzione non elettrica (nel caso di controllo non continuo delle persone addette a tale manutenzione CEI ). Esempio: - blocco meccanico sul dispositivo di interruzione; - scritte od altre opportune segnalazioni; - collocazione dei dispositivi di interruzione entro un locale o un involucro chiusi a chiave. Inoltre per facilitare la manutenzione si consiglia l installazione di: - una presa a spina 2P + T 16A 250V, a ricettività multipla P17/11 (bipasso); - una presa a spina 2P + T 16 A 250V, P30 e, se esistono circuiti trifase Prescrizioni integrative per edifici scolastici Riferimenti normativi DM 26/08/92: Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica È consentito il condizionamento dell'aria a mezzo di armadi condizionatori a condizione che il fluido refrigerante non sia infiammabile. Negli impianti centralizzati di condizionamento aventi potenza superiore a 75kW i gruppi frigoriferi (che devono utilizzare fluidi frigorigeni non infiammabili) devono essere installati in locali appositi, così come le centrali di trattamento aria superiori a mc/h (portata volumetrica). Le strutture di separazione devono presentare resistenza al fuoco non inferiore a REI 60 e le eventuali comunicazioni in esse praticate devono avvenire tramite porte di caratteristiche almeno REI 60 dotate di congegno di autochiusura. Deve essere previsto un comando di arresto manuale dei ventilatori. Inoltre bisogna installare: - per impianti, a ricircolo di aria, di potenzialità > mc/h e mc/h; dispositivi termostatici di arresto automatico dei ventilatori; - per impianti, a ricircolo di aria, di potenzialità > mc/h; rilevatori di fumo che comandino l'arresto dei ventilatori. Entrambi suddetti dispositivi non devono permettere la rimessa in marcia dei ventilatori senza l'intervento manuale dell'operatore. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 70

72 Gli impianti centralizzati per la produzione di aria compressa, se di potenza superiore a 10kW, devono essere installati in locali aventi almeno una parete attestata verso l esterno ovvero su intercapedine grigliata, muniti di superficie di sfogo non inferiore a1/15 della superficie in pianta del locale Atri-corridoi-scale Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati CEI 64-53: Edilizia residenziale - Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale EN : Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places" (Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro - Parte 1: Luoghi di lavoro interni ) D.M. 16/5/87 N. 246 Norme di sicurezza per edifici di civile abitazione Costituzione dell impianto elettrico Gli impianti da prevedere sono i seguenti: - circuiti prese (generalmente per la pulizia dei vani); - circuiti per l illuminazione ordinaria (serale e ridotta notturna); - circuiti per l illuminazione notturna; - circuiti per l illuminazione di emergenza. Prescrizioni per l impianto elettrico Quadro generale Il quadro di alimentazione dei servizi comuni deve essere generalmente munito di serratura, collocato in apposito locale e accessibile solo a personale autorizzato. Illuminazione Si consiglia di prevedere per ciascuna scala un proprio impianto di illuminazione, costituito da 2 circuiti luce: - serale (illuminamento normale, con comando a pulsante temporizzato); - notturno (illuminamento ridotto, con comando automatico ad interruttore crepuscolare). Sono inoltre raccomandabili organi di comando dei circuiti luce (pulsanti, ecc.) di tipo luminoso, per una comoda localizzazione in caso di scarsa luminosità. E consigliata l installazione di punti comando luce scale: - all inizio e alla fine di ogni rampa di scale; - nei pressi (max 1m) delle porte ascensori; - in prossimità di ogni ingresso (max 2m) dell unità immobiliare; - in prossimità di ogni ingresso locale; - lungo i corridoi, i pianerottoli e i luoghi di passaggio (max 5m). Si raccomanda l'impiego di lampade a lunga durata e di tipo idoneo all utilizzo. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 71

73 E obbligatoria per gli edifici di altezza superiore a 32m, la presenza di un sistema di illuminazione di sicurezza idoneo a segnalare le vie di esodo, mentre è consigliata per quelli di altezza compresa tra 24m e 32m. Il livello di illuminamento e la sua durata devono essere tali da garantire un ordinato sfollamento (D.M. 16/5/87 N. 246). A tal fine sono consigliati (ad 1m di altezza dal piano di calpestio): - un livello non inferiore a 5 lux, in corrispondenza delle scale e delle porte; - un livello non inferiore a 2 lux, in ogni altro ambiente. Al fine di evitare l assenza di illuminazione in caso di mancanza di alimentazione dell impianto, causata da intervento di protezione o a sospensione temporanea da parte dell ente fornitore, è consigliata l installazione di lampade ad accensione automatica (apparecchi autonomi di emergenza). Prese a spina E consigliata l installazione di prese (una ogni 8-9m) nell atrio e in ciascun vano scale. Tali prese potranno anche essere sezionate a mezzo di comandi con chiave (eventualmente da un unico punto centralizzato) nel caso in cui se ne volesse l abilitazione da parte del solo personale autorizzato. Scale all aperto I componenti dell impianto elettrico (interruttori, prese a spina, condutture, apparecchi di illuminazione, ecc.) installati all'esterno devono avere un grado di protezione minimo IP43 e adatti alle prevedibili condizioni ambientali (nebbia, pioggia, neve, ghiaccio, ecc.) e sollecitazioni meccaniche. Livelli medi di illuminamento - Atri: 100 lux. - Corridoi: 100 lux (a livello del pavimento). - Scale: 150 lux. - Rampe: 150 lux. - Ingresso ascensori: 70 lux. - Sale di attesa: 200 lux. Art Servizi e sanitari Locale bagno Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua CEI EN (CEI 31-30): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas -Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi CEI EN (CEI 31-33): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere) CEI 31-35: Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi CEI 31-35/A: Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza di gas - Guida all'applicazione della Norma CEI EN (CEI 31-30) Classificazione dei luoghi pericolosi Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 72

74 Classificazione e prescrizioni per l impianto elettrico I locali da bagno vengono divisi in 4 zone per ognuna delle quali valgono regole particolari. Zona 0 E il volume della vasca o del piatto doccia. In questa zona non sono ammessi: - apparecchi elettrici utilizzatori; - cassette di derivazione o di giunzione; - condutture; - dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando. Zona 1 E il volume al di sopra della vasca da bagno o del piatto doccia fino all'altezza di 2,25m dal pavimento. Non sono ammessi: - dispositivi di protezione, sezionamento, comando (a meno di specifiche date dalla norma) Sono ammessi: - lo scaldabagno di tipo fisso, con la massa collegata al conduttore di protezione (il relativo interruttore di comando deve essere posizionato fuori dalle zone 0, 1 e 2); - altri apparecchi utilizzatori fissi, purché alimentati a tensione non superiore a 25V; - pulsante a tirante con cordone isolante e frutto incassato ad altezza superiore a 2,25m dal pavimento; Non sono ammesse cassette di derivazione o di giunzione. Zona 2 E il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia, largo 60 cm e fino all'altezza di 2,25 m dal pavimento: sono ammessi: - apparecchi di illuminazione di Classe I a condizione che i loro circuiti di alimentazione siano protetti per mezzo di interruzione automatica dell alimentazione usando un interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 ma; - lo scaldabagno di tipo fisso, con la massa collegata al conduttore di protezione (il relativo interruttore di comando deve essere posizionato fuori dalle zone 1 e 2); - altri apparecchi utilizzatori fissi, purché alimentati a tensione non superiore a 25V; - pulsante a tirante con cordone isolante e frutto incassato ad altezza superiore a 2,25 m dal pavimento; - prese a spina alimentate con trasformatori di isolamento di classe II di bassa potenza (prese per rasoi); - apparecchi illuminati dotati di doppio isolamento (Classe II), per cui non è necessario il conduttore di protezione. Non sono ammesse cassette di derivazione o di giunzione. Non sono ammessi: - dispositivi di protezione, sezionamento, comando (a meno di specifiche date dalla norma) Zona 3 E il volume al di fuori della zona 2, della larghezza di 2,40 m (e quindi 3 m oltre la vasca o la doccia). Qui sono ammessi: - componenti dell'impianto elettrico protetti contro la caduta verticale di gocce di acqua (grado di protezione IPX1), come nel caso dell'ordinario materiale elettrico da incasso, quando installati verticalmente; - prese a spina alimentate in uno dei seguenti modi: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 73

75 - bassissima tensione di sicurezza con limite 50V (SELV). Le parti attive del circuito SELV devono comunque essere protette contro i contatti diretti; - trasformatore di isolamento per ogni singola presa a spina; - interruttore differenziale a alta sensibilità, con corrente differenziale non superiore a 30mA; - l aspiratore (di classe II e grado di protezione minimo IPX4) può essere temporizzato (ritardato allo spegnimento), avviato dal comando luce e protetto mediante interruttore differenziale con Idn=30mA. Se l aspiratore viene installato oltre l altezza di 2,25m, qui la zona è ordinaria, ma viene comunque consigliato un IPX4 per la presenza di condensa nei bagni. Locale da bagno Locale da bagno con riparo sulla vasca da bagno Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 74

76 Dimensioni delle zone (pianta) Condutture elettriche Le condutture (zone 1 e 2) devono essere limitate a quelle necessarie per l'alimentazione degli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo protettivo non metallico; gli eventuali tratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi utilizzatori (ad esempio con lo scaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o realizzati con cavo munito di guaina isolante. Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase + neutro + conduttore di protezione) per tutto il tratto che va dall'interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza morsetti, da una scatoletta passa-cordone vicina allo scaldabagno stesso. Collegamento equipotenziale supplementare E richiesto un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro tutte le masse estranee delle zone (tubazioni metalliche dell'acqua, del riscaldamento, del condizionamento, del gas, ecc.) con il conduttore di protezione all'ingresso dei locali da bagno. Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare, devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni ed essere impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 75

77 Grado di protezione minimo dei componenti installati: Gradi di protezione minimi dei componenti IPX1 IPX4 IPX5 Installazione in zona 1 X Installazione in zona 2 X Installazione in zona 3 (3) X Installazione in luogo destinato a comunità o bagno pubblico (1) X (1) Luogo in cui la pulizia prevista è effettuata tramite getto d acqua (3) Come protezione addizionale contro i contatti indiretti si può utilizzare un interruttore differenziale ad alta sensibilità (es. Idn 10 ma) Alimentazione Può essere effettuata come per il resto dell'edificio. La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale ad alta sensibilità può essere affidata all'interruttore differenziale generale, purché questo sia del tipo ad alta sensibilità, o a un differenziale locale, che può servire anche per diversi bagni attigui. Altri apparecchi consentiti Negli alberghi, un telefono può essere installato anche nel bagno, ma in modo che non possa essere usato da chi si trova nella vasca o sotto la doccia. Livelli medi di illuminamento - Bagno, toilette, gabinetto: 200 lux Impianto aspirazione bagni ciechi Riferimenti normativi CEI EN (CEI ): Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare - Sicurezza Parte 1: Norme generali CEI EN (CEI ): Sicurezza degli apparecchi elettrici d uso domestico e similare Parte 2: Norme particolari per ventilatori CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-50: Guida per l'esecuzione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Criteri generali Classificazione e costituzione Le tipologie di ventilatori utilizzabili per impianti di aspirazione bagni ciechi sono le seguenti: - ventilatori da finestra o da muro (di dimensioni ³ 4 volte il diametro interno della presa d aria); - ventilatori da condotto aventi almeno grado di protezione IPX2 (la lunghezza del condotto è di circa quattro volte il diametro del ventilatore). Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 76

78 Prescrizioni per l impianto elettrico Gradi di protezione minimi dei componenti IPX1 IPX4 IPX5 Installazione in zona 1 X(2) Installazione in zona 2 X(2) Installazione in zona 3 (3) X Installazione in luogo destinato a comunità o bagno pubblico (1) X (1) Luogo in cui la pulizia prevista è effettuata tramite getto d acqua (2) Devono essere utilizzati apparecchi ventilatori aspiratori di Classe II. Raccomandato, in aggiunta, l uso di interruttori differenziali con Idn 30mA (3) Come protezione addizionale contro i contatti indiretti si possono utilizzare interruttori differenziali ad alta sensibilità (es.idn 10mA) Deve essere creato un collegamento equipotenziale con le eventuali masse estranee. Nella zona 3 possono essere installate prese a spina e interruttori a condizione di utilizzare una delle seguenti protezioni: - SELV; - interruttore differenziale avente Idn 30mA; - separazione elettrica. Bisogna prendere precauzioni per evitare che nella stanza vi sia riflusso di gas. Livelli medi di illuminamento - Bagno, toilette, gabinetto: 200 lux Depositi e magazzini Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Guida CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Guida CEI 64-53: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale EN : Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places" (Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro - Parte 1: Luoghi di lavoro interni ) CEI EN (CEI 31-30): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi CEI EN (CEI 31-33): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere) CEI EN (CEI 31-34): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere) Guida CEI 31-35: Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza di gas - Guida all applicazione della Norma CEI EN (CEI 31-30). Classificazione dei luoghi pericolosi Guida CEI 31-35/A: Guida all applicazione della Norma CEI Classificazione dei luoghi pericolosi - Esempi di applicazione Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 77

79 D.M. 16/02/1982: Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi. Classificazione Se le merci che devono essere depositate a magazzino sono soggette a prescrizioni di sicurezza contro l incendio occorre verificare se gli impianti elettrici e telefonici sono soggetti alla Norma CEI Per alcune merci può essere prescritta l installazione di impianti di rilevamento e/o spegnimento incendi. Se le merci che devono essere depositate a magazzino sono soggette a prescrizioni di sicurezza contro l esplosione occorre verificare se gli impianti elettrici e telefonici sono soggetti alla Norma CEI Verificare se il luogo ricade nel D.M. 16/02/1982 riguardante le visite di prevenzione incendi da parte dei VVFF. Costituzione e prescrizioni impianto elettrico Il locale magazzino oltre il luogo di deposito è generalmente costituito anche da locali ausiliari (uffici, servizi igienici, ecc.). E consigliata l installazione di un quadro elettrico generale (predisposto anche per alimentazione trifase) e l esecuzione dell impianto a vista, con prese installate ad almeno 1,5m dal pavimento. Si raccomanda la disposizione dei comandi luce in prossimità delle uscite e di punti luce di sicurezza. Prese consigliate (ad almeno 1,4m dal pavimento): - Punti presa 2P+T10A, P11; - Punti presa 2P+T16A, P17/P11, bipasso; - Punti presa 2P+T16A, P30. Livelli medi di illuminamento - Archivio: 200 lux. - Magazzino per materiale didattico: 100 lux. Magazzino con scaffali - Passaggi: 20 lux (a livello del pavimento). - Passaggi con presenza di personale: 150 lux (a livello del pavimento). - Sale di controllo: 150 lux Uffici Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Guida CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Guida CEI 64-53: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 78

80 EN : Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places" (Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro - Parte 1: Luoghi di lavoro interni ) GUIDA CEI 306-2: Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali CEI EN (CEI 306-6) Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio generico - Parte 1: Requisiti generali e uffici Classificazione Il locale ufficio solitamente è suddiviso in: - ingresso; - ufficio; - corridoio; - locale servizi igienici. Costituzione dell impianto elettrico L impianto elettrico è costituito da: - circuito prese; - circuito illuminazione; - circuito citofonico, suoneria; - circuito prese TLC (collegate vicino a prese a spina). Prescrizioni per l impianto elettrico Sono da prevedere pulsanti almeno nell ingresso e nel bagno. Si raccomanda che le suonerie abbiano tonalità differenziate. Il quadro elettrico è generalmente ubicato in ingresso. In corridoio è consigliata l installazione di punti luce a soffitto ogni 5-6m. Per l impianto telefonico (TLC) devono essere previsti un punto di allacciamento principale possibilmente all ingresso (costituito da tre scatole unificate, collegate tra loro per permettere l allacciamento alla rete esterna) e due punti in tutti gli altri ambienti di lavoro collegati al punto principale. Si consiglia di predisporre la rete di canalizzazioni per impianti di tipo intercomunicanti (con previa consultazione della società telefonica) effettuando i collegamenti interni tramite tubi protettivi di materiale isolante tipo medio con diametro esterno Þ 20mm. Si rimanda alla GUIDA CEI per l installazione di un impianto telefonico interno e alla Norma CEI 64-8 (Sez. 707) nel caso si debbano adottare particolari accorgimenti di messa a terra per l installazione di apparecchiature di elaborazione dati (corrente di dispersione >3,5mA). Per quanto riguarda la zona destinata agli impiegati di uffici di notevoli dimensioni è consigliabile eseguire una distribuzione agli apparecchi utilizzatori a pavimento con particolari canalizzazioni sotto pavimento e torrette o canalette battiscopa e cornice. Prese consigliate: - 2P+T 10A, P11; - 2P+T 16A, P30; - 2P+T 16A, P17/11 bipasso; Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 79

81 - TLC presa. Livelli medi di illuminamento - Archiviatura, copiatura: 300 lux. - Aree di circolazione: 300 lux. - Scrittura, dattilografia, lettura: 500 lux. - Elaborazione dati: 500 lux. - Disegno tecnico: 750 lux. - Postazioni CAD: 500 lux. - Sale conferenze e riunioni: 500 lux (l illuminazione deve essere regolabile). - Archivi: 200 lux. - Reception: 300 lux. Art Aule Aula magna Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-52: Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per edifici scolastici Prescrizioni per l impianto elettrico E consigliato l utilizzo di apparecchi di illuminazione a flusso regolabile mediante alimentatori elettronici. Gli apparecchi di illuminazione utilizzati generalmente sono: - ad incasso o montanti a soffitto; - con riflettori speculari parabolici; - utilizzano lampade fluorescenti schermate Aula Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-52: Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per edifici scolastici Prescrizioni per l impianto elettrico Per l impianto d illuminazione di un aula scolastica bisogna scegliere una tipologia di apparecchi e di installazioni che creino la minor quantità possibile di riflessioni fastidiose. I fattori di riflessione raccomandati per le superfici del locale sono: - soffitto 90%; - pareti: 60%; - pavimento: 20%. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 80

82 Bisogna prestare particolare attenzione a non creare riflessioni fastidiose sulla lavagna (utilizzando ad esempio apparecchi di illuminazione a distribuzione asimmetrica con lampade fluorescenti). Prescrizioni per gli apparecchi di illuminazione Gli apparecchi di illuminazione devono essere conformi alle seguenti Norme: CEI EN (CEI 34-21): Apparecchi di illuminazione - Parte 1: Prescrizioni generali e prove CEI EN (CEI 34-23): Apparecchi di illuminazione - Parte II: Prescrizioni particolari - Apparecchi fissi per uso generale CEI EN (CEI 34-31): Apparecchi di illuminazione - Parte 2: Prescrizioni particolari - Sezione 2: Apparecchi di illuminazione da incasso Aula disegno Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-52: Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per edifici scolastici Prescrizioni per l impianto elettrico Per l impianto d illuminazione di un aula da disegno bisogna scegliere una tipologia di apparecchi e di installazioni che generino la minor quantità possibile di riflessioni fastidiose. Si deve prestare attenzione al posizionamento dei tavoli da disegno rispetto agli apparecchi luminosi cercando di non ottenere riflessioni fastidiose. Utilizzare l alimentazione elettronica nel caso si vogliano eliminare effetti flicker o stoboscopici. Apparecchi di illuminazione consigliati: - apparecchi con lampade fluorescenti dotati di riflettori parabolici e rifrattori Aula con videoterminali Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-52: Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per edifici scolastici Prescrizioni per l impianto elettrico Per la corretta illuminazione dell ambiente si consiglia di predisporre le superfici delle pareti del locale in modo che risultino in uno dei due seguenti modi: - semidiffondenti; - diffondenti ma con i seguenti fattori di riflessione: - soffitto %; - parete %; - parete di fronte all utilizzatore del videoterminale %; - pavimento %. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 81

83 Caratteristiche fondamentali tipiche degli apparecchi illuminanti idonei da installare: Gli apparecchi utilizzati per l impianto devono essere conformi alle norme del CT 310 del CEI. Art Laboratori Laboratorio Riferimenti normativi DM 26/08/1992: Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-52: Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per edifici scolastici CEI EN (CEI 11-64): Installazione ed esercizio degli impianti elettrici di prova Classificazione e costituzione dell impianto elettrico I laboratori sono luoghi in cui vengono svolte attività inerenti all ambito scolastico (prove, esercitazioni, lavori, ecc.) L ubicazione dei laboratori può essere: - su piani fuori terra; - al 1 piano interrato (eccetto locali ove vengono utilizzati gas combustibili con densità superiore a 0,8). La resistenza al fuoco dei locali e la resistenza al fuoco della porta con chiusura automatica che deve essere installata tra il locale ed il proprio deposito annesso devono avere REI ³ 60. A seconda della potenza installata possono essere disposti quadri di zona, di piano o specifico per il laboratorio. E raccomandato l utilizzo di un interruttore differenziale avente Idn 30mA. In presenza di apparecchi utilizzatori di classe I composti da circuiti elettronici alimentati in corrente continua è consigliato ai fini della protezione dai contatti indiretti una delle seguenti disposizioni: - utilizzo di interruttori differenziali di tipo A; Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 82

84 - protezione per separazione elettrica. Comunque le apparecchiature di laboratorio alimentate a combustibile gassoso devono avere ciascun bruciatore dotato di dispositivo automatico di sicurezza totale che intercetti il flusso del gas in mancanza di fiamma. Si consiglia di alimentare le postazioni destinate alle attività tramite uno dei seguenti metodi: - proprio trasformatore di isolamento con collegamento equipotenziale tra le masse e senza collegamenti a terra; - circuito di tipo SELV; - circuito di tipo PELV. La norma CEI 64-8 è applicabile solo all alimentazione degli impianti elettrici dei laboratori ma non agli impianti stessi. Per quanto riguarda le misure di protezione contro lo shock elettrico relativo alle attività svolte in questi ambienti si applica la norma CEI Biblioteca Riferimenti normativi CEI Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua EN : Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places" (Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro - Parte 1: Luoghi di lavoro interni ) D.M : Elenco delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco Classificazione e costituzione dell impianto elettrico Per questo locale è richiesto il controllo da parte dei vigili del fuoco (D.M ). Se la classe di compartimento è ³ 30 la biblioteca è considerata come luogo a maggior rischio in caso di incendio. In questo caso si devono applicare le specifiche date dalla Norma CEI 64-8 Sez Inoltre, nelle biblioteche con carico di incendio > 30 Kg/m2 in cui non è prevista la presenza continuativa di personale, si devono realizzare: - impianti automatici di rivelazione incendi (per locali non interrati); - impianti automatici di estinzione ed attivazione automatica di incendi (per locali interrati). Si deve applicare la Norma CEI ove applicabile. E consigliato l utilizzo delle seguenti tipologie di prese: - 2P+T 10A; - 2P+T 16A. Prescrizioni per l impianto elettrico di biblioteche considerate come luogo a maggior rischio in caso di incendio Le condutture solamente transitanti in questi luoghi non devono avere connessioni lungo il loro percorso a meno che le connessioni siano poste in involucri che soddisfino la prova contro il fuoco come definito nelle relative norme di prodotto. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 83

85 E vietato l uso di conduttori PEN (tranne per quelli che transitano solamente). Utilizzare i tipi di condutture specificati nella Sez 751 CEI Utilizzare condutture e involucri metallici di grado IPX4 o in alternativa le altre specificate dalla norma con le relative specifiche di protezione e i relativi requisiti per evitare la possibile propagazione dell incendio (cavi non propaganti la fiamma in conformità a CEI se sono installati individualmente o cavi non propaganti l incendio se installati in fascio, oppure adottando barriere). Deve essere prestata particolare attenzione affinché l ubicazione dei corpi illuminanti non sia troppo vicina a corpi incendiabili. Ad esempio per faretti e piccoli proiettori devono essere mantenute le seguenti distanze: - 0,5m ( 100W) - 0,8m (100W 300W) - 1m (300W 500W) Prescrizioni per l impianto elettrico di biblioteche ricadenti tra i luoghi trattati dalla norma CEI Deve essere previsto un comando di emergenza atto a disalimentare tutto l impianto elettrico ad eccezione della linea dei servizi di sicurezza, installato in posizione facilmente raggiungibile dall esterno. Generalmente la tensione di isolamento dei cavi utilizzati deve essere non inferiore a 450/750 V. Le prese fisse devono essere installate a 40mm dal piano di calpestio. I valori di illuminamento minimo devono essere (calcolati su un piano orizzontale ad 1m di altezza): - in corrispondenza delle scale > di 5 lux. - in corrispondenza delle porte > di 5 lux. - in corrispondenza di ogni altro ambiente al quale abbia accesso il pubblico > di 5 lux. Livelli medi di illuminamento Scaffali: 200 lux Area di lettura: 500 lux Banchi: 500 lux Ascensore Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Guida CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati UNI EN 81/1 + (81/1 FA 1-89): Regole di sicurezza per la costruzione e l' installazione degli ascensori e montacarichi. Ascensori elettrici. UNI EN 81/2 + (81/2 FA 1-94): Regole di sicurezza per la costruzione e l' installazione degli ascensori e montacarichi. Ascensori idraulici. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 84

86 Direttiva 95/16/CE: direttiva 95/16/ce del parlamento europeo e del consiglio del 29 giugno 1995 per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli ascensori DPR 30/04/99 n. 162 : Regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 95/16/CE sugli ascensori e di semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, nonché della relativa licenza di esercizio. DM 8/3/85: direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzioni incendi ai fini del rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla legge 7 dicembre 1984, n.818 Costituzione dell impianto elettrico Generalmente l impianto di un ascensore è costituito da: - Quadro generale - Quadro locale macchine - Impianto FM elevatore - Impianto illuminazione elevatore -Impianto illuminazione vano corsa - Impianto illuminazione locale macchinario - Circuito prese a spina Prescrizioni per l impianto elettrico L alimentazione del circuito di illuminazione (e di prese) della cabina, del vano di corsa del locale di macchinario e del locale pulegge, deve essere indipendente dall alimentazione del macchinario, sia mediante un altro circuito, sia mediante connessione al circuito che alimenta il macchinario a monte del circuito generale. La corrente di impiego per gli ascensori può essere fissata a seconda del tipo: - per gli ascensori elettrici da 1,5 a 1,8 volte la corrente nominale (di targa) del motore; - per gli ascensori idraulici è sufficiente considerare Ib di valore compreso tra In e 1,2 In. In genere la corrente di impiego di un ascensore è specificata dal suo costruttore. All interno del locale macchinario (nei pressi dell accesso) deve essere installato un quadro contenete le protezioni dalle sovracorrenti dei circuiti costituenti l impianto ascensore. Per la scelta del dispositivo di protezione dalle sovracorrenti della linea forza motrice, bisogna tenere conto della corrente di spunto dei motori che vale 3 5 In del motore, quindi un interruttore con curva caratteristica C risulta adatto. Nei sistemi TT l ascensore deve essere protetto da un interruttore differenziale con soglia differenziale adatta ad evitare interventi intempestivi. Per ciascun ascensore può essere previsto un interruttore generale del circuito F.M. (a posizione stabile di apertura e chiusura) il quale non deve assolutamente interrompere i seguenti circuiti: - di illuminazione e ed eventuale ventilazione; - prese di corrente; - dispositivi di allarme. Un interruttore deve permettere di interrompere l alimentazione dei circuiti: - luce vano corsa e locale macchinario; - prese a spina; - Illuminazione cabina. L illuminazione locale macchinario deve essere fissa. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 85

87 Nel locale cabina devono essere utilizzate almeno due lampade ad incandescenza collegate in parallelo (nel caso venga utilizzata questa fonte di illuminazione). La protezione dai contatti diretti deve essere fornita tramite involucri con un livello di IP³2X. Le connessioni, i morsetti di collegamento e i connettori,devono trovarsi in involucri appositamente previsti. Più conduttori sottoposti a diverse tensioni e posati in una stessa canalizzazione devono essere isolati per la tensione più elevata presente. L alimentazione delle prese deve essere garantita da prese 2P+PE nei seguenti luoghi: - tetto della cabina - locale macchinario - zona pulegge I circuiti di comando e sicurezza non devono funzionare a tensione maggiore di 250V (valore medio in continua o efficace in alternata) Deve essere previsto un alimentatore di emergenza a caricamento automatico in grado di sopperire per un ora l illuminazione ordinaria, alimentando almeno una lampada della potenza di 1W. La sezione dei conduttori elettrici di sicurezza delle porte deve essere ³ di 0,75 mm2. L eventuale installazione di condensatori deve essere effettuata tramite connessione a monte del circuito generale del circuito forza motrice. Ogni ascensore deve avere un impianto di allarme Deve essere prevista un interruttore di emergenza nel caso l ascensore sia installato in edifici civili con altezza di gronda superiore a 24 m, aventi corsa sopra il piano terra superiore a 20 m (in servizio privato) o in edifici industriali. Livelli minimi di illuminamento - in prossimità della porta di piano ³ 50 lux (a livello del pavimento) - in cabina ³ 50 lux (a suolo e sui comandi) - locale macchinario ³ 200 lux (a livello del pavimento) Livelli medi di illuminamento - Ascensori: 150 lux. - Corridoi: 100 lux. - Scale: 150 lux. - Rampe: 150 lux. - Sale di attesa: 200 lux. Art Impianti audio e video Citofono e videocitofono Riferimenti normativi Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 86

88 CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Guida CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Descrizione impianto Per l impianto citofonico sono previste due tipologie: Impianto con portiere elettrico: - posto esterno con pulsantiera; - serratura elettrica; - apparecchio citofonico in ciascuna unità immobiliare (con comando serratura/luci scale e/o luci esterni); - alimentatore d'impianto; Impianto con centralino di portineria e commutazione al posto esterno: - posto esterno con pulsantiera; - serratura elettrica; - apparecchio citofonico in ciascuna unità immobiliare (con comando serratura/luci scale e/o luci esterni); - centralino di portineria per comunicazioni con gli apparecchi sopra detti; - alimentatore d'impianto. L impianto videocitofonico è composto da: - posto esterno con pulsantiera e telecamera per ripresa; - serratura elettrica; - apparecchio interno in ciascuna unità immobiliare costituito da monitor per ricezione visiva e da apparecchio citofonico per ricezione fonica; - alimentatore d'impianto. Consigliata per entrambe le tipologie di impianto la predisposizione di canalizzazioni (ovviamente tenendo conto delle differenti necessità di capienza vista l esigenza di cavi coassiali per l impianto citofonico). Per il posto citofonico o videocitofonico esterno usare componenti (contenitori e/o apparecchiature) con grado di protezione minimo IP 44. Prescrizioni per l impianto condominio Devono essere previsti tubazioni, scatole e cassette indipendenti da quelle di altri impianti (in alternativa le cassette devono avere setti isolanti di separazione). I cavi da utilizzare possono essere di tipo telefonico o per l energia e possono essere contenuti nelle stesse condutture se: - tutti i conduttori sono isolati per la tensione più elevata presente; - ogni anima di cavo multipolare è isolata per la tensione nominale più elevata presente nel cavo; - cavi di energia di tipo a doppio isolamento, ad esempio N1VV-K, possono coesistere con i cavi degli impianti ausiliari isolati per la loro tensione nominale, altrimenti I cavi devono essere isolati per la tensione del loro sistema e installati in un compartimento separato di un tubo protettivo o di un canale; oppure si devono utilizzare tubi protettivi o canali separati Impianto telefonico Riferimenti normativi Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 87

89 CEI 103-1/12: Impianti telefonici interni - Parte 12: Protezione degli impianti telefonici interni CEI 103-1/14: Impianti telefonici interni - Parte 14: Collegamento alla rete in servizio pubblico CEI 103-1/13: Impianti telefonici interni - Parte 13: Criteri di installazione e reti CEI EN : Sistemi di canalizzazione per cavi - Sistemi di tubi - Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati CEI 306-2: Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali LEGGE , n.109: Nuove disposizioni in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni D.M. 23 maggio 1992, n. 314: Regolamento recante disposizioni di attuazione della legge 28 marzo 1991, n. 109, in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni Prescrizioni per l impianto elettrico E fondamentale prendere accordi preliminari con l Ente telefonico prima di progettare l impianto. Inoltre è compito dal suddetto Ente telefonico fornire un armadietto unificato ad incasso con sportello a serratura ove disporre il punto terminale della rete telefonica esterna. L impianto telefonico deve essere indipendente da altri impianti. Il raggio di curvatura minimo di posa della tubazione non deve essere inferiore a 6 volte il diametro esterno della tubazione stessa. (CEI 103-1/13). Si consiglia di predisporre un tubo (diametro ³ 16mm) per consentire il collegamento delle masse dell impianto telefonico (se previste) Impianto di diffusione sonora e messaggistica Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Classificazione e costituzione dell impianto elettrico La diffusione sonora è richiesta quando si vuole amplificare e distribuire segnali vocali e/o musicali in ambienti che possono essere piccoli o vasti, e che possono anche differenziarsi per la tipologia d utilizzo, ad esempio: - camere d albergo; - camere di degenza; - sale riunioni; - sale consiliari; - ipermercati; - centri commerciali; - luoghi all aperto; - uffici; - scuole. Nel caso in cui il sistema sia utilizzato per la diffusione di segnali di allarme, il livello di tali segnali deve superare di 12dB il rumore di fondo previsto. La struttura e le dimensioni degli impianti si differenziano in base alle specifiche necessità. Impianto di diffusione sonora tradizionale Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 88

90 Le apparecchiature necessarie saranno scelte nella gamma della serie modulare da incasso utilizzata nell impianto elettrico e dovranno avere le seguenti caratteristiche: - apparecchi modulari; - gamma comprendente sintonizzatore e preamplificatore; - selettore locale per preselezione canali; - diffusori sonori modulari; - possibilità d utilizzo dell impianto come interfono; - possibilità di input da sorgente esterna; - realizzazione di impianto monofonico e stereofonico. Impianto di diffusione sonora per grandi superfici Per la diffusione sonora in grandi superfici i prodotti utilizzati dovranno essere scelti considerando la gamma del costruttore, è infatti importante la completezza della gamma che può permettere soluzioni diversificate, dovranno pertanto essere disponibili i seguenti prodotti: - centrale multiprogramma; - preamplificatore; - modulo di comando monofonico o stereofonico; - diffusori da incasso di varie dimensioni e potenze; - diffusori da incasso modulari (3 moduli); - diffusori da parete o da tavolo; - diffusori da controsoffitto; - diffusori da esterno; - diffusori a tromba per grandi superfici; - colonne sonore da interni; - centrale microfonica; - alimentatore telecomandato; - basi e postazioni microfoniche; - radiomicrofoni; - microfoni da tavolo piatti; - armadi rack 19 ; - mixer; - selettori di linee altoparlanti; - generatore di annunci a sintesi vocale; - soppressore di Larsen; - sintonizzatore; - lettore multi CD; - lettore/registratore a cassetta a doppia piastra. Art Impianti di sicurezza e controllo Impianto antintrusione Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 79-2 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiagressione - Norme particolari per le apparecchiature CEI 79-3 Impianti antiefrazione, antintrusione, antifurto e antiagressione - Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 89

91 La Norma CEI 79-2 suddivide i dispositivi necessari per realizzare l impianto d allarme in tre livelli; ogni livello determina le prestazioni dei prodotti in scala crescente in modo che l ultimo soddisfi le esigenze della maggiore classe di rischio alla quale è esposto il locale da sorvegliare. La Norma CEI 79-3 determina la classe di rischio in rapporto alle esigenze dell utente e quindi il corrispondente livello prestazionale dell impianto e delle apparecchiature. Classificazione e costituzione dell impianto elettrico L obbiettivo di creare adeguatamente barriere contro l intrusione di persone, finalizzato al furto di beni, può anche essere ottenuto attraverso l adozione si sistemi di rivelazione ed allarme. Fermo restando la realizzazione dell impianto alla regola dell arte, vi sono diverse tipologie impiantistiche che forniscono diversi gradi di protezione e sicurezza, la scelta sul tipo d impianto da realizzare deve essere effettuata considerando il luogo ed i beni da proteggere. Prima di realizzare l impianto antintrusione si devono considerare le seguenti fasi di sviluppo: 1 valutazione del luogo e delle zone da proteggere; 2 definizione del livello di prestazione dell impianto; 3 determinazione dell ubicazione, quantità e tipologia dei rivelatori; 4 determinazione dell ubicazione della centrale, degli organi di comando e degli apparati di teletrasmissione; 5 scelta del tipo, numero ed ubicazione dei dispositivi d allarme. Valutazione del luogo e delle zone da proteggere Devono essere definiti ed indicati sulla pianta topografica dell ambiente da proteggere e dell ambiente circostante, per poter fornire indicazioni essenziali da tener presenti nelle successive fasi di progetto. Definizione del livello di prestazione dell impianto L obiettivo di massima da raggiungere deve essere preventivamente concordato fra committente e fornitore in relazione al valore o all importanza delle cose da proteggere (ed eventualmente alla sicurezza delle persone presenti quando l impianto è in servizio). La determinazione del livello di prestazione incide sia sulla scelta dei componenti singoli dell impianto, sia sulla sua architettura e conformazione. Determinazione dell ubicazione, quantità e tipologia dei rivelatori La sicurezza ottenibile per un luogo da proteggere da tentativi di intrusione dipende dal numero di barriere che è possibile realizzare (pareti, porte, cancelli ecc.) controllate da un certo numero di rivelatori di diverso tipo (puntuali, lineari, superficiali, volumetrici), in funzione della loro posizione e della zona affidata alla loro sorveglianza. Determinazione dell ubicazione della centrale, degli organi di comando e degli apparati di teletrasmissione La centrale (l organo di gestione dell intero impianto) deve essere ubicata all interno di una zona protetta o in apposito locale, anch esso protetto. Deve inoltre essere posizionata in modo tale da permettere un agevole manutenzione. Gli organi di comando possono essere posizionati: - in aree non protette (se la centrale è ubicata in zona protetta); - in arre protette (i circuiti di allarme dovranno essere ritardati. Ritardo massimo 300s). Scelta del tipo, numero ed ubicazione dei dispositivi d allarme Gli allarmi generati dai dispositivi di segnalazione possono essere: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 90

92 - segnalati localmente (avvisatori luminosi/acustici) solo se vi è la presenza di personale in grado di recepire le segnalazioni e di attivare le opportune operazioni di intervento, e/o - trasmessi a distanza (teletrasmissione) ad un centro di controllo. Dispositivi luminosi/acustici (esterni, in posizioni ben visibili e difficilmente raggiungibili) possono essere utilizzati per agevolare la localizzazione del luogo in allarme. Le gamme di frequenza utilizzabili nella pratica per la trasmissione di allarmi, segnalazioni e informazioni di sicurezza sono le seguenti: VHF (Very High Frequency): MHz UHF (Ultra High Frequency): MHz SHF (Super High Frequency): 3-30 GHz Il campo di frequenze superiori ad 1 GHz è comunemente definito con il termine di microonde. I collegamenti devono comunque operare entro le bande di frequenza previste dalla legislazione vigente ed in accordo con le relative prescrizioni. La durata delle segnalazioni acustiche esterne non dovrà superare i 10 min, (salvo diverse prescrizioni). Le norme CEI 79-2 e 79-3 hanno introdotto la valutazione del livello dell impianto d allarme, a tal fine è stato elaborato un procedimento matematico che considera i più importanti fattori dai quali dipendono le prestazioni stesse. Sono presi in considerazione: a) apparati rivelatori b) interconnessioni c) correlazione tra gli apparati d) importanza dei singoli apparati e) presenza di zone non protette f) gestione e manutenzione Impianti per ambienti normali Se il luogo ed i beni da proteggere sono di tipo normale (per esempio un appartamento di un condominio con porta blindata all ingresso) l impianto antintrusione può essere semplificato e possono essere utilizzati dispositivi passivi ed attivi della stessa serie utilizzata per gli apparecchi modulari da incasso (interruttori, prese, apparecchi elettronici, ecc.) che comunque garantiscono un ottima affidabilità e sicurezza, pur avendo costi più economici Impianti di rilevazione incendi Riferimenti normativi DM 10/3/98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rilevazione e di segnalazione manuale d incendio Sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore, rilevatori ottici lineari e punti di segnalazione manuale. UNI CEN/TS Sistemi di rilevazione e di segnalazione d incendio Parte 14: linee guida per la pianificazione, la progettazione, l installazione, la messa in servizio, l esercizio e la manutenzione. Classificazione e costituzione dell impianto elettrico Gli impianti di rivelazione incendi devono sono suddivisibili in due tipologie: - impianti manuali (installati per es. in luoghi di lavoro con rischio di incendio basso o medio) - impianti automatici (installati per es. in luoghi di lavoro con rischio di incendio alto o luoghi ove specificato da disposizioni di prevenzioni incendi) Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 91

93 L area da sorvegliare: - deve essere suddivisa in zone; - non deve comprendere più di un piano dell edificio; - non può coprire una superficie > di 1600m2. Le caratteristiche limiti che una zona può avere sono specificate dalla Norma UNI Prescrizioni per l impianto di segnalazione manuale antincendio L impianto di segnalazione manuale antincendio è in generale costituito da: - centrale di controllo e segnalazione; - pulsanti di allarme manuale; - dispositivi di allarme; - linee di interconnessione. I pulsanti di allarme manuale devono essere installati tra loro ad una distanza massima di 30m e ad un altezza dal pavimento di 1 1,4m. Prescrizioni per impianti automatici di segnalazione antincendio L impianto automatico di rivelazione incendi è in generale costituito da: - rilevatori di fumo: - puntiformi ottici (adatti a rilevazione fumi visibili); - puntiformi a ionizzazione (adatti a rilevazione fumi trasparenti); - lineari (adatti per rilevazioni in locali ampi); - ad aspirazione ( adatto per esempio a rilevazioni in condotti); - rilevatori di calore: - puntiformi velocimetrici (adatti alla rilevazione di incendi a sviluppo rapido); - puntiformi statici (adatti alla rilevazione di incendi a sviluppo rapido); - lineari (utilizzabili ad es. in gallerie); - rilevatori di fiamma: - puntiformi (adatti alla rilevazione di incendi a sviluppo rapido); - a radiazione ultravioletta (adatti per rilevazione incendi ad alto sviluppo di fumo); - pulsanti di allarme manuale; - dispositivi di allarme ottico-acustico; - linee di interconnessione; - centrale di controllo e segnalazione. Rilevatori Il numero minimo di rilevatori di fumo da installare in una zona è ottenuto tramite la seguente espressione: n = S \ Amax S: superficie a pavimento della zona Amax: area a pavimento che un rilevatore può osservare (dato da tabella) Ancora da tabella si ottengono i valori di distanza massima orizzontale a soffitto per rilevatore (Dmax) che deve essere rispettata affinché la rilevazione sia efficiente. L altezza massima di installazione è: - 12m (rilevatori di fumo); - 8m (rilevatori di calore). La distanza minima di installazione dalle pareti (come da materiali di deposito, macchinari,ecc.) è generalmente di 0.5m. Inoltre devono essere rispettate tutte le specifiche di installazione contenute nella norma UNI Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 92

94 Pulsanti di allarme manuale Deve essere prevista una segnalazione manuale d incendio tramite almeno due pulsanti per zona. Dispositivi di allarme ottico - acustico I segnalatori ottico-acustico devono avere un autonomia ³ 30 min. Le linee per il passaggio del segnale tra centrale di comando e segnalatori di allarme devono avere resistenza al fuoco pari a 30 min. Linee di interconnessione Devono essere di sezione ³ 0,5mm2 Le linee che collegano la centrale ai dispositivi di segnalazione e agli attuatori per l emergenza devono essere resistenti al fuoco (³ di 30 min). Centrale di controllo e segnalazione La centrale deve essere ubicata in luogo presidiato, facilmente raggiungibile e dotato di illuminazione di sicurezza. Alimentazione elettrica L alimentazione della centrale deve essere indipendente dalla ordinaria con propri dispositivi di sezionamento, comando e protezione. Deve essere prevista una alimentazione di sicurezza fornita generalmente da una batteria di accumulatori. I luoghi o le attività in cui sono richiesti impianti automatici di prevenzione incendi sono i seguenti: - depositi di GPL; - edifici di interesse storico e artistico; - luoghi di lavoro; - strutture alberghiere; - impianti sportivi; - metropolitane; - locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo; - luoghi di lavoro; - miniere e cave; - ospedali e case di cura; - scuole Impianto di allarme per edificio scolastico Riferimenti normativi DM 26/08/92: Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica Prescrizioni per l impianto Le scuole devono essere munite di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 93

95 Il sistema di allarme deve avere caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando deve essere posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Deve essere previsto un impianto di altoparlanti ad eccezione degli edifici scolastici aventi fino a 500 presenze effettive contemporanee che possono utilizzare il normale impianto a campanelli (purché venga convenuto un particolare suono). Art Impianto d'antenna Impianto d'antenna TV Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Guida CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Guida CEI 64-53: Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale CEI EN (CEI ): Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi - Parte 11: Sicurezza CEI EN Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi - Parte 2: Compatibilità elettromagnetica per le apparecchiature CEI EN Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi - Parte 3: Apparecchiature attive a larga banda per impianti con cavi coassiali GUIDA CEI Guida per l'applicazione delle Norme sugli impianti di ricezione televisiva CEI 81-1 Protezione delle strutture contro i fulmini Classificazione e costituzione L impianto di antenna di un condominio è suddiviso in: Parti comuni: - sistema antenne riceventi fissate con idonei supporti protetti da corrosione (CEI 12-43); - centralino elettronico (ubicato il più vicino possibile alle antenne), alimentato con linea a 230V posata in canalizzazioni e cassette completamente separate dalla linea di segnale; - rete di distribuzione (in cascata o derivazione). Appartamenti: - tubo generalmente flessibile in PVC pesante e a pavimento; - cassette di derivazione e scatole porta-prese TV indipendenti o con setti isolanti di separazione. L impianto di antenna per ricezione individuale è composto da: - antenne riceventi; - amplificatori dei canali; - rete di distribuzione. Prescrizioni per l impianto elettrico L impianto di antenna deve essere separato da quello elettrico e soddisfare il criterio di funzionalità (ottenuto se agli utenti sono forniti segnali di qualità buona cioè corrispondenti al grado 4 della scala qualità CCIR) tramite: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 94

96 - compatibilità elettromagnetica (efficienza di schermatura dei cavi > 75dB e banda MHz); - qualità dei segnali distribuiti nell impianto (dipende dalle caratteristiche elettriche dei segnali ricevuti e dalla tecnica amplificazione). Gli impianti di distribuzione dei segnali televisivi devono essere creati in conformità con le norme della serie CEI EN (in modo da ottenere una sufficiente qualità di ricezione dei segnali). I componenti elettrici ed elettronici devono assicurare: - elevata efficacia di schermatura (stabilita nella Norma CEI EN ); - adeguato adattamento di impedenza al fine di evitare riflessioni di segnale; - disaccoppiamento tra le varie uscite e tra più prese collegate in cascata; - funzionamento in banda di frequenza MHz. E raccomandato l utilizzo di cavi coassiali I tipi di prese previsti sono: - totalmente isolate; - semi-isolate; - non isolate con elemento di protezione; - non isolate senza elemento di protezione (principalmente utilizzate per alimentare amplificatori o azionare commutatori). L impedenza nominale dell antenna è: Ω per strutture simmetriche; - 75 Ω per strutture asimmetriche. Si consiglia di predisporre un montante per ogni colonna di appartamenti (diametro ³ 25mm). Per la protezione contro i contatti esterni valgono le prescrizioni della Norma CEI Messa a terra dell antenna TV e collegamenti equipotenziali Il conduttore esterno del cavo coassiale deve essere collegato all impianto (se l impianto non è di classe II). Deve essere installato un collegamento equipotenziale tra i seguenti componenti: - conduttori esterni dei cavi coassiali (a meno che non utilizzano prese d utente totalmente isolate, punti di trasferimento o isolatore galvanico); - involucri metallici che contengono le apparecchiature facenti parete dell impianto d antenna. Per quanto riguarda il collegamento a terra del sostegno d antenna bisogna riferirsi alla norma CEI Per stabilire se e come l impianto d antenna debba essere protetto devono essere preventivamente eseguite le seguenti valutazioni: - esecuzione del calcolo della probabilità di fulminazione (Nd) della struttura prima che sia installata l antenna; - esecuzione del calcolo della probabilità di fulminazione (N d) della struttura dopo l installazione dell antenna; Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 95

97 - scelta di un adeguato valore del numero massimo degli eventi pericolosi ammissibili (Na). Tale scelta è effettuata in base alla tipologia e alla detinazione d uso della struttura da proteggere Impianto d'antenna TV-SAT Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua GUIDA CEI 100-7: Guida per l'applicazione delle Norme sugli impianti di ricezione televisiva Classificazione e costituzione L impianto di antenna per ricezione individuale è suddiviso in: - antenna (paraboloide); - convertitore LNC dei canali (riceve la banda dei segnali da satellite e li converte nella banda da 950 Hz a MHz circa). Può essere di tipo monobanda o pluribanda; - polarizzatore; - cavo coassiale di lunghezza di 30m. Nell impianto di antenna per ricezione comunitaria esistono diverse metodologie di distribuzione del segnale ai singoli utenti (come tramite l inserzione del terminale di testa o altri metodi riportati in CEI 100-7). Prescrizioni per l impianto elettrico L impianto di antenna deve essere separato da quello elettrico e soddisfare il criterio di funzionalità (ottenuto se sono forniti segnali di qualità buona cioè corrispondenti al grado 4 della scala qualità CCIR) tramite buoni livelli di: - compatibilità elettromagnetica (ad esempio inserendo adeguato disaccoppiatore tra gli utenti); - qualità dei segnali distribuiti nell impianto (dimensionando il sistema ricevente). Il diametro dell antenna è dimensionabile in base al guadagno che essa presenta nella banda di frequenza scelta. Per valutare la criticità del puntamento è necessario conoscerne la direttività. La Norma CEI fornisce gli strumenti per calcolare queste caratteristiche. Il puntamento dell antenna deve essere opportunamente calcolato prima della sua installazione, inoltre bisogna accertarsi che ostacoli esterni non interferiscano nella ricezione. E importante fissare l antenna in modo da impedirne possibili spostamenti ed ancorare i cavi di discesa al palo di sostegno. Il sostegno d antenna deve essere opportunamente effettuato secondo le prescrizioni della Norma CEI I tipi di prese previsti sono: - totalmente isolate; - semi-isolate; - non isolate con elemento di protezione; - non isolate senza elemento di protezione (principalmente utilizzate per alimentare amplificatori o azionare commutatori). Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 96

98 Per la protezione contro i contatti esterni valgono le prescrizioni della Norma CEI Messa a terra dell antenna SAT e collegamenti equipotenziali Il conduttore esterno del cavo coassiale deve essere collegato all impianto (se l impianto non è di classe II). Deve essere installato un collegamento equipotenziale tra i seguenti componenti: - conduttori esterni dei cavi coassiali (a meno che non utilizzano prese d utente totalmente isolate, punti di trasferimento o isolatore galvanico); - involucri metallici che contengono le apparecchiature facenti parte dell impianto d antenna. Per quanto riguarda il collegamento a terra del sostegno d antenna bisogna riferirsi alla norma CEI Per stabilire se e come l impianto d antenna debba essere protetto devono essere preventivamente eseguite le seguenti valutazioni: - esecuzione del calcolo della probabilità di fulminazione (Nd) della struttura prima che sia installata l antenna; - esecuzione del calcolo della probabilità di fulminazione (N d) della struttura dopo l installazione dell antenna; - scelta di un adeguato valore del numero massimo degli eventi pericolosi ammissibili (Na). Tale scelta è effettuata in base alla tipologia e alla destinazione d uso della struttura da proteggere. Art Prescrizioni per impianti di illuminazione Impianto di illuminazione interna Riferimenti normativi UNI EN Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro - Parte 1: Luoghi di lavoro interni ("Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places") Caratteristiche I principali parametri che caratterizzano l ambiente luminoso sono: - distribuzione delle luminanze (prestare particolare attenzione ai contrasti di luminanza e ad evitare abbagliamenti); - illuminamento; - abbagliamento; - direzionalità della luce; - resa del colore e colore della luce; - sfarfallamento; - luce naturale. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 97

99 La luminanza delle superfici è determinata da: - fattore di riflessione fattori di riflessione per le principali superfici di interni soffitto 0,6 0,9 pareti 0,3 0,8 piani di lavoro 0,2 0,6 pavimento 0,1 0,5 - illuminamento Nella norma UNI EN sono consultabili tabelle contenenti i valori di illuminamento mantenuti sulla superficie del compito, al di sotto dei quali l illuminamento medio per ogni compito non deve scendere (a meno di condizioni particolari). Scala raccomandata di illuminamento (lux): Nelle zone continuamente occupate, l illuminamento mantenuto deve essere di 200lux. Nelle zone immediatamente circostanti al compito (almeno 0,5m intorno all area del compito visivo e all interno del campo visivo) è possibile ottenere un grado di illuminamento minore di quello del compito ma coerente con le specifiche contenute nelle tabelle. Prescrizioni E importante limitare l abbagliamento dovuto a luce riflessa o diretta (ad es. tramite limitazione della luminanza degli apparecchi di illuminazione, finitura delle superfici, ecc.). Le lampade con un indice di resa del colore < di 80 non possono essere impiegate in ambienti interni dove si lavora o vi si rimane per lunghi periodi. Si devono progettare gli impianti di illuminazione in modo che non si verifichino fenomeni di sfarfallamento ed effetti stroboscopici Illuminazione ufficio Riferimenti normativi UNI EN : Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro Parte 1: Luoghi di lavoro interni ("Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places") DLgs 81/08: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Costituzione e classificazione dell impianto Possono essere utilizzati tre principali sistemi di illuminazione: - diretta (utilizzata ad esempio in presenza di videoterminali); - indiretta (utilizzata ad esempio in sale ricevimento); - mista (unisce entrambi i vantaggi delle precedenti tipologie). Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 98

100 Sono consigliati i seguenti tipi di lampade: Tipo di lampada Ambiente Ufficio Corridoio Illuminazione Sala riunione o d arredo ricevimento Fluorescente lineare X X Fluorescente compatta X Alogena X X Ad alogenuri metallici X X Gli apparecchi di illuminazione sono classificati per mezzo di: - tipo di illuminazione; - curva fotometrica; - limitazione dell abbagliamento (aspetto importante da considerare nell illuminazione di uffici). Si consiglia di installare gli apparecchi di illuminazione in posizione laterale rispetto al posto di lavoro. Illuminazione di postazioni di lavoro dotate di schermi visivi (DSE) I posti di lavoro dotati di videoterminali devono avere caratteristiche tali da garantire la sicurezza e la salute degli operatori, riducendo in particolare l affaticamento della vista. Nella tabella sono indicati i valori di luminanza media degli apparecchi che possono riflettersi sugli schermi dei videoterminali nelle normali direzioni di osservazione. Classi degli schermi in accordo con la ISO I II III Qualità dello schermo buona media scarsa Luminanza media degli apparecchi di illuminazione che si riflettono nello schermo 1000cd/m cd/m Illuminazione edificio scolastico Riferimenti normativi: EN : Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places" (Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro - Parte 1: Luoghi di lavoro interni ) Si consiglia di progettare l illuminazione sfruttando a pieno il contributo della luce naturale Il Fattore medio di luce è il rapporto tra l illuminamento medio dell ambiente chiuso e l illuminamento che si avrebbe, nelle identiche condizioni di tempo e di luogo, su una superficie orizzontale esposta all aperto in modo da ricevere luce dall intera volta celeste, senza irraggiamento diretto dal sole: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 99

101 Fattore medio di luce 0,01 0,02 0,03 - scale - servizi - palestra - refettorio - laboratorio - aula di disegno - aula di lezione - aula di lettura - aula di studio Prescrizioni illuminotecniche Vi sono due classi stabilite in base alla luminanza: - Classe A dove le riflessioni possono essere controllate conformemente alla norma; - Classe B dove le riflessioni possono essere controllate solo nelle zone vicine all area dell attività. I rapporti di luminanza non devono superare i seguenti valori: Tipologia rapporto di luminanza tra il compito visivo e la zona immediatamente circostante tra il compito visivo e le superfici lontane più scure tra le sorgenti di luce e le superfici ad esse adiacenti Valore max rapporto di luminanza Classe A Classe B 3:1 (1) 1:3 (2) 3:1 (1) 1:3 (2) 10:1 20:1 20:1 (1) rapporto di luminanza tra compito visivo e zona circostante più scura) (2) rapporto di luminanza tra compito visivo e zona circostante più chiara Si distinguono due tipi di abbagliamento: - abbagliamento diretto causato dalle sorgenti luminose: i valori limite di luminanza sono rappresentati da diagrammi da leggere in funzione dell illuminamento orizzontale e della classe di qualità; - abbagliamento riflesso: per l illuminazione di locali scolastici si devono utilizzare tonalità di luce bianco-calda, inferiore a 3300K, oppure bianco-neutra, da 3300 a 5300K, e resa di colore con indice generale compreso tra 80 e 90. Per illuminamenti aventi entrambe le seguenti caratteristiche: - >150 lux e 1000 lux, - resa dei colori > 80, la scelta delle sorgenti luminose può essere fatta secondo la seguente tabella: Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 100

102 Illuminamento (lux) Temperatura di colore consigliata (K) Tipo di lampade Ad alogeni, fluorescenti a tre o cinque bande di tono caldo, ad alogenuri di tono caldo Fluorescenti a tre o cinque bande a luce bianca neutra, ad alogenuri a luce bianca neutra Fluorescenti a tre o a cinque bande, ad alogenuri a luce diurna NB: la precedente tabella non può essere applicata a laboratori artistici. Livelli medi di illuminamento Asili nido e scuole materne Aule giochi: Nido: Aule per lavoro manuale: Edifici scolastici Aule scolastiche: Aule in scuole serali per adulti: Sale lettura: Lavagna: Tavolo per dimostrazioni: Aule educazione artistica: Aule educazione artistica in scuole d arte: Aule per disegno tecnico: Aule educazione tecnica e laboratori: Aule lavori artigianali: Laboratorio insegnamento: Aule musica: Laboratori di informatica: Laboratori linguistici: Aule di preparazione ed officine: Ingressi: Aree di circolazione e corridoi: Scale: Aule comuni e aula magna: Sale professori: Biblioteca (scaffali): Biblioteca (area di lettura): Magazzini materiale didattico: Palazzetti, palestre piscine: Mensa: Cucina: 300 lux 300 lux 300 lux 300 lux L illuminazione deve essere regolabile 500 lux L illuminazione deve essere regolabile 500 lux L illuminazione deve essere regolabile 500 lux Prevenire riflessioni speculari 500 lux Nelle sale di lettura 750 lux 500 lux 750 lux Temperatura di colore ³ 5000 K 750 lux 500 lux 500 lux 500 lux 300 lux 300 lux 300 lux 500 lux 200 lux 100 lux 150 lux 200 lux 300 lux 200 lux 500 lux 100 lux 300 lux Utilizzare EN per specifiche attività 200 lux 500 lux Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 101

103 Impianto di illuminazione esterna Riferimenti normativi CEI 11-4: Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 81-1: Protezione delle strutture contro i fulmini CEI 81-4: Protezione delle strutture contro i fulmini - Valutazione del rischio dovuto al fulmine CEI EN : Sistemi di canalizzazione per cavi - Sistemi di tubi - Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati DM 14/06/1989 n. 236: Decreto Ministeriale Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236 UNI 10819: Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso l'alto del flusso luminoso UNI40: Pali per illuminazione pubblica Prescrizioni per l impianto Gli impianti all aperto destinati all illuminazione possono essere realizzati con punti luminosi applicati alle pareti od istallati su pali o altri sostegni. Sono suddivisi in impianti: - in derivazione; - in serie; - indipendenti; - promiscui. E consigliata l installazione di un circuito dedicato. Gli apparecchi da utilizzare spaziano dalla tipologia con ottica stradale alle decorative in base all utilizzo ed alle necessità. Devono essere rispettati i limiti di progetto illuminotecnico imposti dalla norma UNI che hanno l obiettivo di limitare l inquinamento luminoso, tale norma è valida solo nelle regioni sprovviste di un proprio regolamento o che hanno adottato le indicazioni UNI come normativa regionale. Al fine di contenere i consumi energetici è fondamentale l installazione di: - lampade con elevata efficienza luminosa; - alimentatori aventi elevato rendimento elettrico; - apparecchi caratterizzati da ottiche ad alto rendimento. La caduta di tensione massima ammessa lungo l impianto è del 5%. Se l impianto richiede l utilizzo di pali di illuminazione devono essere installati in accordo con la norma UNI EN 40 (se necessario anche la Norma CEI 11-4) rispettando eventualmente la larghezza minima di 90cm (tra pali installati ai lati opposti del passaggio) richiesta per i passaggi pedonali (DM 14/06/1989 n. 233). Generalmente non è richiesta la protezione dei sostegni dai fulmini. Devono essere rispettate le distanze minime fornite dalle Norme CEI tra i componenti dell impianto di illuminazione e le linee elettriche. La resistenza di isolamento dell impianto deve rispettare i valori definiti nella Norma CEI Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 102

104 La protezione dai contatti diretti deve essere ottenuta tramite: - isolamento; - barriere o involucri. L accessibilità agli apparecchi di illuminazione non è generalmente consentita senza precedente rimozione della protezione diretta. Ai fini della protezione dai contatti indiretti possono essere utilizzate le seguenti metodologie di protezione: - utilizzo di componenti di classe II; - interruzione automatica dell alimentazione. Non sono invece ammesse le seguenti metodologie di protezione: - luogo non conduttore; - collegamento equipotenziale locale non connesso a terra. Il grado minimo di protezione per i componenti elettrici deve essere IP43 e può essere elevato in caso di installazioni particolarmente gravose. Livelli medi di illuminamento Sono consigliati lux Impianto di illuminazione di sicurezza Riferimenti normativi CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua UNI EN 1838: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro CEI EN (CEI ): Sistemi di alimentazione centralizzata pr EN 50172: Emergency escape lighting system DPR 547/55: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro DLgs 81/08: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Prescrizioni per l impianto Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 103

105 L illuminazione di sicurezza ha il compito di garantire la sicurezza delle persone nel caso in cui venga a mancare l illuminazione ordinaria in modo da poter: - prevenire il pericolo derivante dalla mancanza di luce ordinaria nei luoghi di lavoro; - evitare il panico; - permettere l esodo. Gli apparecchi destinati all illuminazione di sicurezza devono essere conformi alla proprie norme di prodotto (Norma CEI e CEI 34-22). L impianto di illuminazione di sicurezza può essere: - ad alimentazione centralizzata (alimentatore, UPS, batteria, gruppo elettrogeno); - ad alimentazione autonoma; - ad alimentazione centralizzata e ad alimentazione autonoma. Illuminazione di sicurezza per l esodo Deve permettere l evacuazione da un locale affollato rendendo visibile e quindi facilmente percorribile il percorso di esodo fino alle uscite di sicurezza. L altezza di installazione degli apparecchi di sicurezza deve essere 2m. Si può illuminare la segnaletica di sicurezza uno dei seguenti modi: - tramite fonte esterna, oppure; - tramite cartello retroilluminato. La norma UNI EN 1838 prescrive: - i livelli minimi di illuminamento che deve essere garantito nelle vie d esodo (a meno di norme specifiche per ambiente); - il rapporto tra illuminamento massimo e minimo; - i tempo minimo di autonomia dell impianto. Per illuminare le vie di esodo deve essere predisposto un apparecchio di emergenza in corrispondenza dei punti critici del percorso (incrocio di corridoi, cambio di direzione, ecc.). Il tempo richiesto all illuminazione di sicurezza per l esodo per raggiungere: - il 50% del livello minimo di illuminamento richiesto è t 5 s; - il livello di illuminamento prescritto è t 60 s. Illuminazione antipanico L impianto di illuminazione antipanico viene generalmente installato in aree di superficie ³ 60m2 occupate da un elevato numero di persone. Ha il compito di evitare l insorgere di panico tra le persone in caso di mancanza dell illuminazione ordinaria. La norma UNI EN 1838 prescrive: - i livelli minimi di illuminamento che deve essere garantito nelle vie d esodo (a meno di norme specifiche per ambiente); - il rapporto tra illuminamento massimo e minimo; - i tempo minimo di autonomia dell impianto. L altezza di installazione degli apparecchi di sicurezza deve essere ³ 2m. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 104

106 Il tempo richiesto all illuminazione antipanico per raggiungere: - il 50% del livello minimo di illuminamento richiesto è t 5 s; - il livello di illuminamento prescritto è t 60 s Prescrizioni per disabili Riferimenti normativi D.M. 14 giugno 1989, n. 236: Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche Legge n.13 del 09/01/89: Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503: Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici CEI 64-50: Edilizia residenziale - Guida per l'esecuzione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri generali Il D.M. del 14 giugno 1989, n. 236 specifica quali sono le Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche, ossia come abbattere le barriere che limitano l utilizzo dell impianto elettrico da parte di portatori di handicap. Il decreto ministeriale suddetto deve essere applicato a: - edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non residenziali (compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata); - edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione; - ristrutturazione degli edifici privati, anche se preesistenti alla entrata in vigore del presente decreto; - spazi esterni di pertinenza degli edifici. Per poter abbattere le barriere architettoniche bisogna realizzare l impianto elettrico soddisfacendo i criteri di accessibilità, visitabilità ed adattabilità richiesti dal DM 236/89 in accordo con i vari ambienti ed edifici presi in considerazione. Accessibilità La definizione di accessibilità secondo il DM è la seguente: possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia. Il requisito di accessibilità è richiesto per: - spazi esterni (giardino, rampe di accesso); - parti comuni (scale, ingressi, pianerottoli); L'ascensore deve essere obbligatoriamente installato in tutti i casi in cui l'accesso alla più alta unità immobiliare è posto oltre il terzo livello (compresi eventuali livelli interrati e/o porticati); - almeno il 5% degli alloggi previsti negli interventi di edilizia residenziale sovvenzionata, con un minimo di 1 unità immobiliare per ogni intervento; - ambienti destinati ad attività sociali, come quelle scolastiche, sanitarie, assistenziali, culturali, sportive; Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 105

107 - edifici sedi di aziende o imprese soggette alla normativa sul collocamento obbligatorio. Il DM fornisce criteri di progettazione per garantire l accessibilità, quelli principali inerenti all impianto elettrico sono i seguenti: Terminali elettrici Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, i regolatori degli impianti di riscaldamento e condizionamento, nonché i campanelli, pulsanti di comando e i citofoni, devono essere, per tipo e posizione planimetrica ed altimetrica, tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote; devono, inoltre, essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità ed essere protetti dal danneggiamento per urto. Servizi igienici In prossimità della tazza e della vasca deve essere installato un campanello di emergenza. Cucine È consigliata la disposizione delle prese su di una stessa parete o pareti contigue. Scale Deve essere installato un impianto di illuminazione artificiale laterale, con comando individuabile al buio e disposto su ogni pianerottolo. Ascensore Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo automatico e di dimensioni tali da permettere l'accesso alla sedia a ruote. La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere il comando più alto ad un'altezza adeguata alla persona su sedia a ruote ed essere idonea ad un uso agevole da parte dei non vedenti. Nell'interno della cabina devono essere posti: un citofono, un campanello d'allarme, un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata di allarme, una luce di emergenza (autonomia ³ 3h). Deve essere prevista la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e un dispositivo luminoso per segnalare ogni eventuale stato di allarme. Servoscala I servoscala sono consentiti in via alternativa ad ascensori e, preferibilmente, per superare differenze di quota non superiori a 4m. Sia sul servoscala che al piano devono essere previsti comandi per salita-discesa e chiamatarimando posti ad un'altezza compresa tra 70 e 110cm. E consigliabile prevedere anche un collegamento per comandi volanti ad uso di un accompagnatore lungo il percorso. Sicurezze elettriche: - tensione massima di alimentazione 220V monofase (preferibilmente 24Vcc.); - tensione del circuito ausiliario: 24V; - interruttore differenziale ad alta sensibilità (Id 30 ma); - isolamenti in genere a norma CEI; - messa a terra di tutte le masse metalliche; negli interventi di ristrutturazione è ammessa, in alternativa, l'adozione di doppi isolamenti. Segnaletica Ogni situazione di pericolo deve essere resa immediatamente avvertibile anche tramite accorgimenti e mezzi riferibili sia alle percezioni acustiche che a quelle visive. Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 106

108 Visitabilità La definizione di visitabilità secondo il DM è la seguente; possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione (ad esempio spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio) e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. La visitabilità è un requisito che deve avere qualsiasi unità immobiliare tenendo conto delle precisazioni e specifiche di progetto fornite dal DM. NB: nei luoghi di lavoro sedi di attività non aperte al pubblico e non soggette alla normativa sul collocamento obbligatorio e negli edifici residenziali unifamiliari ed in quelli plurifamiliari privi di parti comuni, è sufficiente che sia soddisfatto il solo requisito dell'adattabilità. Adattabilità La definizione di adattabilità secondo il DM è la seguente: possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. Il requisito di adattabilità deve essere soddisfatto da ogni unità immobiliare (a meno che non rispondente ad accessibilità o visibilità), qualunque sia la sua destinazione. Il DM fornisce i criteri di progettazione di adattabilità. Prescrizioni per l impianto elettrico I componenti dell impianto elettrico devono essere installati ad un altezza facilmente accessibile anche a chi è portatore di handicap. Il DM 236/89 (ripreso anche dalla Guida CEI 64-50) fornisce le seguenti altezze di installazione: Si ricorda che la fascia di accessibilità compresa fra i 40 e 140cm è riferita alle apparecchiature normalmente utilizzate e manovrate dall utente fruitore del locale o degli spazi e non si riferisce Realizzazione scuola media loc. Moretta Impianto elettrico 2 lotto funzionale ALBA Pag. 107

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