LA VALORIZZAZIONE DELL ATTIVITÀ ESTRATTIVA ATTRAVERSO LE TECNICHE DI PROGETTAZIONE E IL RECUPERO AMBIENTALE
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- Rosalinda Lupo
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1 Città di Spoleto Direzione Tecnica ORDINE DEI GEOLOGI DELLA REGIONE UMBRIA LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DAL PASSATO AL PRESENTE DELLA L.R. 2/2000 Spoleto, 18 marzo 2016 Palazzo Mauri ATTRAVERSO LE TECNICHE DI PROGETTAZIONE E IL RECUPERO AMBIENTALE ING. ANTONELLA BADOLATO AGT Ingegneria S.r.l. via della Pallotta, 10/A PERUGIA - Tel
2 R.R. 17 FEBBRAIO 2005, n. 3. e s.m.i. Modalità di attuazione della legge regionale 3 gennaio 2000 n. 2 Norme per la disciplina dell attività di cava e per il riuso dei materiali provenienti da demolizioni DEFINIZIONI Art. 2, c.1, lett. (a) Attività di cava o attività estrattiva: i lavori di escavazione dei materiali di cava e di ricomposizione ambientale delle aree di cava di cui all art. 6, comma 1, della L.R. 2/2000 da eseguire per fasi e lotti di coltivazione successivi e funzionali Art. 2, c.1, lett. (c) Lotto o sottofase di coltivazione: unità nella quale si suddivide la coltivazione in porzioni di limitata estensione, col fine di rendere possibile durante la coltivazione la contestualità dei lavori di escavazione e ricomposizione ambientale NON È AMMESSA ATTIVITÀ DI CAVA SENZA LA CONTESTUALE RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE 2
3 R.R. 17 FEBBRAIO 2005, n. 3. e s.m.i. Modalità di attuazione della legge regionale 3 gennaio 2000 n. 2 Norme per la disciplina dell attività di cava e per il riuso dei materiali provenienti da demolizioni Il concetto di ricomposizione ambientale è associato ad ogni tipologia di intervento connesso all esercizio dell attività estrattiva Art. 2 - DEFINIZIONI - (j) Interventi di apertura di cava - (k) Interventi di ampliamento - (l) Interventi di completamento - (m) Interventi di riattivazione - (n) Interventi di reinserimento - (o) Interventi di recupero ambientale LA PROGETTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CAVA RICHIEDE COMPETENZE MULTIDISCIPLINARI 3
4 ELABORATI PROGETTUALI MINIMI ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DELL ATTIVITÀ ESTRATTIVA (R.R. n. 3/2005 e s.m.i., art. 12, art. 13) Allegati: (a) Relazione tecnico-economica dell azienda richiedente (b) Titolo di disponibilità dei terreni (c) Certificato di iscrizione dell istante nel Registro delle Imprese (d) Dichiarazione (no fallimento, concordato prev.,..) (e) Dichiarazione art. 10 L. 575/65 (antimafia) (f) Lo studio di impatto ambientale (ove necessaria la valutazione di impatto ambientale) (g) Il progetto definitivo (a) Relazione geologica e geotecnica (b) Relazione ecologica (c) Relazione tecnica illustrativa (d) Computo metrico estimativo (e) Elaborati grafici, cartografia e documentazione fotografica 4
5 PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA (R.R. n. 3/2005, art. 14) Deve fornire tutti gli strumenti utili alla progettazione della sistemazione geomorfologica, idro-geologia e idraulica e comprende almeno le seguenti attività: - Identificazione delle formazioni presenti nel sito, studio dei tipi litologici, della struttura e dei caratteri fisici del sottosuolo, l illustrazione e caratterizzazione degli aspetti stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici, litologici e fisici; livello di pericolosità geologica - Studio delle acque superficiali e sotterranee - Comportamento meccanico del volume di terreno influenzato direttamente dai lavori di escavazione e ricomposizione ambientale o indirettamente nella fascia contermine Documentazione allegata: - Carta geomorfologica - Carta e sezioni geologiche rappresentative - Censimento dei punti d acqua esistenti e sezioni idrogeologiche interpretative - Caratteristiche del giacimento (stima dei volumi interessati) - Certificati delle prove in situ e di laboratorio dei materiali di cava - Verifiche di stabilità del pendio originario, dei fronti di scavo e del pendio finale - Quadro riassuntivo delle prove effettuate su materiali e prodotti di cava 5
6 ASPETTI GEOLOGICI E GEOTECNICI 6
7 PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE ECOLOGICA (R.R. n. 3/2005, art. 15) Definisce tutti gli strumenti utili alla progettazione dell intervento con particolare riguardo alla realizzazione delle opere di recupero ambientale e degli interventi di compensazione ambientale ove previsti, che devono assicurare la ricostituzione della funzionalità degli ecosistemi La relazione è composta dai seguenti elementi minimi: - La descrizione delle caratteristiche pedologiche e agronomiche; delle modalità di stoccaggio, conservazione, reimpiego del terreno vegetale rimosso - La descrizione delle popolazioni vegetali, dei tipi fisionomico-strutturali, dei popolamenti forestali, l elenco delle specie previste per la rinaturazione, quantità e sesti di impianto, messa a dimora e fertilizzazione - La descrizione delle popolazioni animali presenti, l elenco delle specie di interesse naturalistico e comunitario eventualmente presenti; misure ed azioni di minimizzazione degli effetti - La descrizione delle caratteristiche paesaggistiche, delle vedute e bellezze panoramiche e punti di visuale del patrimonio architettonico, storico e culturale; misure ed azioni di minimizzazione degli effetti 7
8 PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA (R.R. n. 3/2005, art. 16) La relazione tecnica descrive dettagliatamente: a) La natura e l estensione dei vincoli b) Le tecniche e le modalità di escavazione e ricomposizione ambientale (fasi e lotti) c) Il quadro riepilogativo, distinto per fasi e lotti, delle quantità di materiali estratti: 1) Terreno agrario o vegetale 2) Materiale di scoperta 3) Materiale di scarto 4) Materiale di cava utile 5) Materiale estratto totale d) Il quadro riepilogativo, distinto per fasi e lotti, delle quantità di materiali utilizzati nelle opere di ricomposizione ambientale (qualità e provenienza): 1) Terre e rocce da scavo 2) Materiale di scoperta o di scarto 3) Materiale proveniente dalle attività di frantumazione, selezione, lavaggio 4) Terreno agrario o vegetale 5) Materiale di riporto totale e) Modalità di accantonamento del materiale estratto (stoccaggio terreno vegetale) f) Modalità di movimentazione interna, stoccaggio, lavorazione, trasformazione dei materiali estratti (piste e rampe, viabilità interna, ciclo produttivo) 8
9 PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA (R.R. n. 3/2005, art. 16) g) h) i) j) k) l) m) Le caratteristiche degli impianti e dei macchinari per l estrazione e la prima lavorazione e trasformazione Le caratteristiche del materiale di cava, la destinazione d uso, la durata dell attività di cava Le caratteristiche della rete viaria esterna esistente, verifica idoneità della stessa ed eventuale proposta di mitigazione dell impatto del traffico pesante Le caratteristiche delle opere di recupero ambientale, sia durante che al termine dei lavori di coltivazione (fasi e lotti, tempi di attuazione, destinazione finale dell area di cava) La caratteristiche delle opere di compensazione ambientale Le modalità di attuazione degli interventi e del programma di manutenzione di cui alla relazione ecologica (fasi e lotti) Opere e accorgimenti per la minimizzazione degli impatti sull ambiente (vincoli condizionanti) e degli impatti derivanti dalle attività di lavorazione dei materiali estratti 9
10 PROGETTO DEFINITIVO ELABORATI GRAFICI E CARTOGRAFIA (R.R. n. 3/2005, art. 18) Illustrano in maniera precisa ed esaustiva tutti gli elementi conoscitivi richiesti: a) Corografia generale (IGM 1:25.000) b) Planimetria catastale (piano particellare e previsioni PRG) c) Monografie dei caposaldi di riferimento d) Planimetria dei punti quotati da rilievo plano-altimetrico (inc. vertici e caposaldi) e) Planimetrie generali a curve di livello Stato attuale e progetto (fasi e lotti) f) Planimetrie a curve di livello della singola fase di coltivazione g) Sezioni topografiche (profilo iniziale e finale) h) Computo dei volumi di materiali da estrarre i) Planimetria generale (aree estrattive, piste, viab. interna, aree lavoraz. e deposito) j) Schemi grafici e funzionali (attività di escavazione, lavorazione e trasformazione) k) Rappresentazione 3D dello stato originario e modificato l) Documentazione fotografica (da significativi punti di visuale) m) Simulazione fotografica della previsione di ricostruzione del paesaggio n) Planimetria delle opere di recupero ambientale o) Schemi grafici e funzionali opere di recupero ambientale p) Elaborati grafici dei manufatti e degli impianti q) Eventuali ulteriori elaborati utili 10
11 PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ELABORATI RELAZIONI SPECIALISTICHE 11
12 IL RILIEVO TOPOGRAFICO Rilievo topografico da terra Stazione totale 12
13 IL RILIEVO TOPOGRAFICO Rilievo topografico da terra - GPS 13
14 IL RILIEVO TOPOGRAFICO Fotogrammetria aerea classica e metodo LIDAR (laser scanner stereo) 14
15 Il Modello Digitale del Terreno (DTM) Vista da Est Cava Cementir S.p.A., loc. S. Chiodo Spoleto Dicembre
16 Il Modello Digitale del Terreno (DTM) Vista da Nord Cava Cementir S.p.A., loc. S. Chiodo Spoleto Dicembre
17 Il Modello Digitale del Terreno (DTM) Vista da Est Cava Eredi Marcucci Alfio S.n.c. loc. Poreta Spoleto Dicembre
18 Calcolo dei volumi di progetto La quantificazione dei volumi è eseguita mediante apposito software di progettazione. A partire dai DTM rispettivamente dello stato di progetto e dello stato attuale si ottiene un DTM intersezione tra i due che consente di quantificare scavi e riporti complessivi. Il software esamina ciascuno dei triangoli in cui risulta suddiviso il DTM intersezione, confrontando le quote di ciascun vertice nei rispettivi modelli; ne deriva, per ciascun triangolo, un volume di sterro o di riporto. 18
19 Aggiornamento annuale dello stato dei luoghi - Perizia giurata (L.R. 2/2000, art. 11, R.R. 3/2005, art. 26) Cava Cementir S.p.A., loc. S. Chiodo Spoleto Dicembre 2015 Vista da Est 19
20 Aggiornamento annuale dello stato dei luoghi - Perizia giurata (L.R. 2/2000, art. 11, R.R. 3/2005, art. 26) Cava Cementir S.p.A., loc. S. Chiodo Spoleto Dicembre 2015 Vista da Nord 20
21 A partire dai DTM rispettivamente dello stato al dicembre 2014 e dello stato al dicembre 2015 si ottiene un DTM intersezione tra i due che consente di quantificare scavi e riporti complessivi. Il software esamina ciascuno dei triangoli in cui risulta suddiviso il DTM intersezione, confrontando le quote di ciascun vertice nei rispettivi modelli 2014 e 2015; ne deriva, per ciascun triangolo, un volume di sterro o di riporto. Cava Cementir S.p.A., loc. S. Chiodo Spoleto Modello intersezione 21
22 Aggiornamento annuale dello stato dei luoghi - Perizia giurata (L.R. 2/2000, art. 11, R.R. 3/2005, art. 26) Cava Cementir S.p.A., loc. Trignano, Spoleto Dicembre 2014, Dicembre 2015 Vista da Ovest 22
23 Calcolo dei volumi annuali Cava Cementir S.p.A., loc. Trignano, Spoleto Modello intersezioni 23
24 PLANIMETRIA A CURVE DI LIVELLO DELLO STATO DI FATTO 24
25 PLANIMETRIA A CURVE DI LIVELLO DELLO STATO MODIFICATO 25
26 SEZIONI 26
27 RAPPRESENTAZIONE 3D STATO ORIGINARIO E STATO MODIFICATO 27
28 STATO ORIGINARIO E SIMULAZIONE FOTOGRAFICA DELLO STATO MODIFICATO 28
29 PLANIMETRIA GENERALE DI PROGETTO E RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE AL TERMINE DELLA FASE 1 29
30 PLANIMETRIA GENERALE DI PROGETTO E RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE FINALE NELL IPOTESI DI INTERRUZIONE DELLA COLTIVAZIONE PRIMA DEL COMPLETAMENTO DEL GIACIMENTO 30
31 OPERE DI RECUPERO AMBIENTALE MICROGRADONE: SCHEMA DIMENSIONALE RIAMBIENTAZIONE DI TIPO PROVVISORIO 31
32 OPERE DI RECUPERO AMBIENTALE 32
33 CONCLUSIONI La L.R. 3 GENNAIO 2000, n. 2 e s.m.i. e il R.R. 17 febbraio 2005, n. 3 (Regolamento Attuativo) ha introdotto importanti novità nell ambito dell attività estrattiva, tra cui: Contestualità dei lavori di escavazione dei materiali di cava e delle opere di ricomposizione ambientale Elevata specializzazione del progetto, che richiede competenze pluridisciplinari Valorizzazione dell attività estrattiva: Processo altamente specializzato che contempera le esigenze produttive con il rispetto del contesto naturale in cui l area di cava è inserita, attraverso la minimizzazione degli impatti e gli interventi di recupero ambientale 33
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