La statistica per la città

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1 Comune di La statistica per la città Prezzi al consumo Sistema Statistico Nazionale Settembre 2005

2 PRESENTAZIONE L attenzione sulla dinamica dei processi inflazionistici, nel corso di questi ultimi anni, è fortemente cresciuta ed ha fatto emergere una diffusa esigenza conoscitiva sugli aspetti metodologici della rilevazione dei prezzi al consumo ed una domanda d informazioni statistiche sull andamento dei prezzi più articolata rispetto al passato. In particolare, il tema dei prezzi al consumo ha assunto una notevole importanza nell opinione pubblica, nei mezzi di comunicazione e nel dibattito politico. Al fine di soddisfare le nuove e più vaste esigenze informative su questo tema, il Comune di, che dagli anni 50 partecipa al calcolo degli indici nazionali con la rilevazione dei prezzi al consumo, ha attivato dal mese di maggio 2003 il progetto, città campione, per l elaborazione autonoma degli indici economici della città. Il progetto consente di divulgare direttamente e tempestivamente informazioni statistiche elaborate autonomamente sulla base dei dati elementari acquisiti attraverso la rilevazione dei prezzi al consumo sul territorio padovano: in particolare, gli indici mensili dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC) e le relative variazioni congiunturali e tendenziali riferiti all indice generale, agli indici dei singoli capitoli di spesa, delle categorie, gruppi e voci di prodotto del paniere; consente inoltre di divulgare la media delle quotazioni, con indicazione del prezzo minimo e massimo di circa 80 prodotti su cui viene focalizzata una maggiore attenzione. La diffusione avviene secondo il calendario annuale fissato dall ISTAT, con carattere di larga generalità, tramite comunicato diffuso alle principali agenzie di stampa e con pubblicazione sul sito internet del comune A distanza di due anni dall avvio del progetto, i risultati ottenuti consentono di valutare la tendenza inflazionistica della città di, di confrontarla con quella nazionale e con quella di altre città d. Le analisi e le valutazioni riportate nella presente pubblicazione sono precedute dalla descrizione della metodologia della statistica ufficiale, per rendere partecipe il lettore della scientificità, dimensione e finalità di un indagine così importante. 2

3 GLI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO Il principale riferimento normativo della rilevazione dei prezzi al consumo è dato dalla legge n. 2421/27, la quale assegna all ISTAT la titolarità dell indagine, il compito di determinare i prodotti (beni e servizi) da sottoporre ad osservazione ai fini del calcolo degli indici, il potere di diramare istruzioni affinché la rilevazione avvenga con uniformità di criteri e di metodo su tutto il territorio nazionale, nonché di vigilare sull esecuzione dei lavori concernenti il calcolo degli indici. La rilevazione dei prezzi al consumo rientra tra le rilevazioni statistiche di interesse della collettività, previste nel Programma Statistico Nazionale (PSN), per le quali vi è l obbligo dei comuni di effettuarla e degli intervistati di fornire i dati. 1 Tipologia degli indici Gli indici dei prezzi al consumo permettono di misurare le variazioni nel tempo dei prezzi di un paniere rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie. Sono escluse le transazioni a titolo gratuito, gli autoconsumi, i fitti figurativi. L obiettivo dei numeri indici è quello di studiare la dinamica temporale di un fenomeno quantitativo, mediante l analisi delle variazioni relative. Il vigente sistema degli indici dei prezzi al consumo prevede l indice principale NIC e due indici satelliti, FOI e IPCA. L indice dei prezzi al consumo per l Intera Collettività (NIC) misura le variazioni dei prezzi nel tempo, rispetto ad un periodo scelto come base, di beni e servizi acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie e destinati al consumo finale di tutte le famiglie presenti sul territorio nazionale. L indice dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai ed Impiegati (FOI) misura le variazioni dei prezzi nel tempo dei medesimi beni e servizi inclusi nel NIC, considerando però il peso che essi assumono nei consumi medi delle famiglie aventi come persona di riferimento un lavoratore dipendente non agricolo. Poiché riguarda un aggregato parziale rispetto a quello che viene considerato dall indice principale, si configura come sub-indice. 3

4 L indice Armonizzato Comunitario (IPCA) deve la sua nascita al Trattato di Maastricht (1992) che ha definito la stabilità dei prezzi come uno dei parametri per aderire all Unione Monetaria. Viene elaborato dal mese di gennaio 1997 ed ha la funzione di misurare la dinamica dei prezzi con modalità analoghe in tutti i Paesi dell Unione. Quest indice, costruito con la stessa metodologia usata per gli altri due, si riferisce alla totalità delle famiglie presenti, limitando il proprio campo d osservazione ai consumi dei beni e servizi che hanno regimi di prezzo comparabili nei diversi paesi dell Unione Europea. In le tipologie di spesa di consumo a cui si riferisce l IPCA, rappresentano circa il 96% di quelle incluse nel NIC. 1.a Affinità e differenze tra gli indici I tre indici hanno in comune i seguenti elementi: - un unica rilevazione; - stessa rappresentatività territoriale; - stesso insieme di beni e servizi (paniere); - stessa classificazione del paniere; - stessa metodologia; - stessa base di calcolo. I tre indici differiscono per i seguenti elementi: - aggregato macroeconomico: NIC e FOI fanno riferimento ai consumi finali della famiglia, indipendentemente se la spesa di alcuni prodotti (come i medicinali) è a carico anche della Pubblica Amministrazione, mentre l IPCA fa riferimento esclusivamente alla spesa a carico della famiglia (ad esempio, il ticket); - popolazione di riferimento: NIC ed IPCA si riferiscono all intera popolazione, mentre FOI si riferisce alle sole famiglie facenti capo ad un lavoratore dipendente non agricolo; - sistemi di ponderazione: i tre indici sono calcolati secondo strutture di ponderazione diverse, proporzionali ai consumi delle rispettive popolazioni di riferimento. L IPCA, pur riferendosi alla stessa popolazione del NIC, è calcolato rispetto ad un paniere di prodotti e ad una struttura di ponderazione diversi, secondo i criteri fissati dal regolamento europeo sugli indici armonizzati; 4

5 - concetto di prezzo: le riduzioni temporanee di prezzo vengono considerate solo nel calcolo dell IPCA. 1.b Classificazione degli indici dei prezzi al consumo La classificazione degli indici dei prezzi al consumo, adottata a livello internazionale, è la COICOP95 (Classification of Individual Consumption by Purpose), così suddivisa per l anno 2005: 1 livello = 12 capitoli di spesa 2 livello = 38 categorie 3 livello = 108 gruppi di prodotto 4 livello = 207 voci di prodotto 5 livello = 562 posizioni rappresentative 6 livello = 1043 prodotti 1.c Finalità degli indici dei prezzi al consumo I tre indici hanno finalità differenti. Il NIC misura l inflazione a livello dell intero sistema economico; in altre parole considera l come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Esso rappresenta, per gli organi di governo, il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche, come ad esempio per indicare nel Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) il tasso d inflazione programmata, cui sono collegati i rinnovi dei contratti collettivi di lavoro. Il FOI si riferisce ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo). E l indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari, quali, ad esempio, gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato. L IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell inflazione comparabile a livello europeo; viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell Unione Europea, ai fini dell accesso e della permanenza nell Unione monetaria. 5

6 2 Il campione di prodotti (paniere) La scelta dei prodotti da rilevare sul territorio viene effettuata dall ISTAT, sulla base dei risultati forniti dall indagine sui consumi delle famiglie, da altre indagini ISTAT, da altre fonti statistiche ed amministrative esterne all Istituto, nonché dalle informazioni raccolte dagli Uffici Comunali di Statistica. Ogni prodotto osservato ha un proprio peso nel calcolo delle variazioni degli indici, a seconda dell importanza che riveste nei consumi complessivi delle famiglie. Il grafico che segue evidenzia i pesi assegnati alla regione Veneto per l anno Struttura dei pesi indice Nic - Veneto, anno 2005 Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi 13% Istruzione 1% Ricreazione, spettacoli e cultura 10% Altri beni e servizi 8% Comunicazioni 3% Trasporti 14% Prodotti alimentari e bevande analcoliche 14% Servizi sanitari e spese per la salute 7% Bevande alcoliche e tabacchi 3% Abbigliamento e calzature 10% Abitazione, Acqua, Elettricità e combustibili 7% Mobili, articoli e servizi per la casa 11% La struttura dei pesi ed il paniere vengono revisionati ogni anno dall ISTAT, attraverso un operazione denominata ribasamento che consente di aggiungere nuovi prodotti che nel tempo hanno assunto una maggiore importanza e nel contempo di eliminare quelli che sono caduti in disuso. Il campione così definito costituisce il paniere dei prodotti che concorrono all elaborazione degli indici dei prezzi al consumo. Si tratta di un complesso di beni e servizi che si caratterizzano per essere: - destinati direttamente al consumo finale - acquistabili sul mercato - selezionati fra quelli che maggiormente ricorrono nei consumi medi delle famiglie. 6

7 Ciascun prodotto contenuto nel paniere è corredato da una serie di informazioni (descrizione del prodotto) che ne specificano le caratteristiche in maniera particolareggiata, individuate attraverso varietà, marca, marchio, quantità etc. Per ciascun prodotto, in ogni capoluogo, viene raccolta una pluralità di quotazioni di prezzo in funzione del numero di varietà presenti localmente, dell importanza del prodotto, dell ampiezza demografica del comune e della sua estensione territoriale, delle caratteristiche della rete distributiva locale e delle abitudini di spesa dei consumatori. 3 Metodologia di rilevazione Gli Uffici di Statistica Comunali sono individuati come organi della rilevazione. In tale veste sono responsabili sia della predisposizione del piano di campionamento dei punti vendita e/o unità di rilevazione, sia delle operazioni tecniche di raccolta dei dati, della loro revisione e successiva elaborazione. Nella rilevazione vera e propria è coinvolto anche l ISTAT per alcuni prodotti che hanno prezzi uguali su tutto il territorio nazionale (tabacchi, periodici, ecc.), per i beni soggetti a continui aggiustamenti di qualità (telefoni cellulari, personal computer, automobili ecc.), per i servizi il cui godimento non riguarda esclusivamente la popolazione del singolo comune (camping, viaggi turistici, stabilimenti balneari, impianti di risalita, parchi di divertimento ecc.) e per i prodotti per i quali una raccolta di prezzi centralizzata risulta più efficiente (servizi bancari, energia elettrica, ecc.). 3.a Il piano di campionamento La selezione delle unità di rilevazione spetta agli Uffici Comunali di Statistica. E un atto complesso che richiede il ricorso a diverse fonti informative (censimenti, piani commerciali, anagrafi delle ditte ecc.) per formare l elenco delle unità presso le quali rilevare i prezzi di ciascuno dei prodotti/servizi contenuti nel paniere. Il campione che ne deriva è, pertanto, un campione ragionato, basato sulla conoscenza della realtà urbana, sociale e distributiva. In particolare, rispecchia: - l estensione del territorio comunale 7

8 - la distribuzione territoriale della popolazione residente - la tipologia e l articolazione degli esercizi commerciali sul territorio comunale - l importanza relativa dei prodotti nell ambito del paniere stesso - la preferenza per i negozi maggiormente forniti e frequentati - le modalità di approvvigionamento delle famiglie e quindi la proporzione fra il volume delle vendite nella distribuzione moderna e quello nella distribuzione tradizionale. L evoluzione della struttura distributiva ed il conseguente mutamento di comportamento dei consumatori, obbliga l Ufficio Comunale di Statistica ad effettuare un costante monitoraggio al fine di aggiornare annualmente il piano di rilevazione comunale. Negli ultimi anni anche a si è osservata una crescita della grande distribuzione che è necessariamente entrata a far parte del campione, mentre qualche unità appartenente alla distribuzione tradizionale ne è uscita. Le quotazioni annue osservate a per il 2005 sono distribuite su circa 650 unità di rilevazione. La loro distribuzione territoriale rispecchia l importanza dei poli di attrazione commerciale e la distribuzione dei volumi di vendita delle attività commerciali sul territorio comunale. La prima circoscrizione, ossia il centro storico della città, riveste un peso maggiore rispetto alle altre circoscrizioni proprio per la maggior concentrazione dei punti vendita e per la capacità di attrazione commerciale esercitata nei confronti dell intero territorio comunale Numero di osservazioni per circoscrizione - anno Centro Nord Est Sud Est Sud Ov. Ovest Altro 8

9 Numero unità di rilevazione per circoscrizione - anno Centro Nord Est Sud Est Sud Ov. Ovest Altro 3.b Classificazione delle unità di rilevazione Le tipologie in base alle quali sono classificati i punti vendita/unità di rilevazione inclusi nel piano di rilevazione sono: 1. Grande magazzino. Esercizio al dettaglio operante nel campo non alimentare, che dispone di una superficie di vendita superiore a 400 mq. e di almeno 5 reparti distinti (oltre l eventuale annesso reparto alimentare) appartenenti a settori merceologici diversi ed in massima parte di largo consumo. 2. Supermercato. Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino) organizzato prevalentemente a libero servizio, con pagamento all uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 250 mq., un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, articoli del settore non alimentare per l igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali. 3. Minimercato. Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che offre prodotti (quasi) esclusivamente alimentari, la cui superficie non supera i 250 mq. 4. Impresa con succursali o con catene di negozi. Impresa dalla quale dipendono sei o più unità locali operative (negozi) che praticano la vendita al pubblico di prodotti al dettaglio. 5. Negozio tradizionale. 6. Cooperativa di consumo. 7. Mercato rionale. 8. Unità diverse. Laboratori di analisi, studi professionali, aziende di pubblici esercizi e così via. 9

10 9. Esercizi non classificabili altrove. 10. Ipermercato. Esercizio di vendita al dettaglio su grande superficie (normalmente superiore a mq), articolato in reparti (alimentare e non alimentare) ciascuno dei quali presenta, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. 11. Hard discount. Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa di superficie mediogrande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, gestione e servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di marca, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato. 12. Grande magazzino specializzato. Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 mq. 3.c Ruolo del rilevatore L Ufficio Comunale di Statistica deve disporre di adeguate risorse umane per la raccolta e l elaborazione dei dati. Il numero di rilevatori viene definito in funzione dell estensione del territorio e del grado di dispersione sullo stesso delle unità di rilevazione prescelte. In linea generale, all Ufficio Comunale di Statistica spetta il compito di accertare preventivamente l idoneità del personale selezionato in ordine alla delicatezza che caratterizza la rilevazione, curare la formazione dei rilevatori, controllare la correttezza tecnica e formale del loro operato durante la raccolta dei dati. Il rilevatore deve conoscere gli obiettivi e le problematiche inerenti l indagine (merceologia dei prodotti e specifiche regole di rilevazione) e deve effettuare il monitoraggio dei prezzi recandosi fisicamente presso il punto vendita/unità di rilevazione, registrando quanto osservato su supporto cartaceo o informatico. 10

11 3.d Calendario della rilevazione La natura di alcuni beni e servizi considerati nella rilevazione e la variabilità più o meno accentuata dei relativi prezzi richiedono periodicità di osservazione differenziate. I prezzi dei prodotti ortofrutticoli e ittici, come i prezzi dei carburanti, possono variare anche quotidianamente ed è quindi opportuno osservarli con una frequenza maggiore rispetto ad altre tipologie di prodotto; i prezzi dei mobili o delle analisi cliniche sono molto meno variabili e, quindi, se ne può cogliere la dinamica in modo adeguato anche attraverso dati raccolti in un intervallo temporale più lungo. Le periodicità di rilevazione si differenziano nel modo seguente: - Bimensile con cadenza fissa nei giorni 1 e 12 di ogni mese per i prodotti ortofrutticoli e ittici; 1 e 15 per i carburanti auto; - Mensile per gli altri generi alimentari, gli articoli di abbigliamento, i servizi personali, gli articoli vari; - Trimestrale in corrispondenza dei mesi di febbraio, maggio, agosto e novembre per i beni durevoli, semidurevoli e per alcuni servizi; in corrispondenza dei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre per i canoni di affitto delle abitazioni. 3.e Tutela della riservatezza dei dati statistici e obbligo di risposta Si applicano le regole stabilite, a tutela della riservatezza, dal Regolamento CE n. 322/97 e dal D.Lgs n. 196/2003, Codice in materia di protezione dei dati personali. I dati raccolti nell ambito della rilevazione dei prezzi al consumo non possono essere esternati o comunicati se non in forma aggregata, secondo modalità che rendano non identificabili gli interessati (art.9 D.Lgs. n. 322/89). I dati possono essere utilizzati solo per scopi statistici e quelli personali sono resi anonimi dopo la raccolta o quando la loro disponibilità non sia più necessaria per i trattamenti statistici per i quali sono stati forniti (art.6 bis D.Lgs. n. 322/89). Non rientrano tuttavia tra i dati tutelati dal segreto statistico, ai sensi dell art.9, comma 4 del D.Lgs. n. 322/89 e successive modifiche e integrazioni, gli estremi identificativi di persone o di beni, o gli atti certificativi di rapporti provenienti da pubblici registri, elenchi o atti o documenti conoscibili da chiunque. 11

12 Coloro che non forniscono i dati, o che li forniscono scientemente errati o incompleti, sono soggetti alle sanzioni amministrative previste dall art. 11 del D.Lgs. n. 322/89. 4 Commissione Comunale di controllo per la rilevazione dei prezzi al consumo Presso ogni Comune opera una Commissione di controllo della rilevazione dei prezzi composta da membri dell Ufficio di Statistica del Comune e della Camera di Commercio, dell Assessorato provinciale dell agricoltura e da rappresentanti del mondo del lavoro (indicati dalle organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori agricoli, industriali e commerciali), che si riuniscono mensilmente per verificare la piena corrispondenza delle modalità di effettuazione della rilevazione alle norme tecniche stabilite dall Istat, l attendibilità dei prezzi e la correttezza delle elaborazioni effettuate su questi ultimi da parte dell Ufficio Comunale di Statistica. La Commissione, come si evince dal complesso di disposizioni dettate dalla legge n. 2421/27, ha una posizione centrale ed insostituibile nel sistema di rilevazione dei prezzi, in quanto rappresenta l organo collegiale di garanzia della correttezza della rilevazione. I membri delle Commissioni Comunali sono obbligati all osservanza delle norme richiamate in materia di tutela della riservatezza. Gli stessi sono incaricati del trattamento dei dati personali, ai sensi dell art. 30 del D.Lgs. n. 196/03, all atto della nomina. 12

13 L INFLAZIONE A PADOVA E IN ITALIA NEL PERIODO Sono analizzate qui di seguito le tendenze dell inflazione a nel periodo , esaminando le variazioni mensili degli indici dei prezzi al consumo e comparandole con la situazione nazionale. Una lettura disaggregata, riferita ad un arco di tempo quinquennale, dei dati ufficiali sull inflazione, può aiutare a comprendere correttamente le principali caratteristiche del processo di aumento dei prezzi verificatosi a negli ultimi anni, nel periodo immediatamente precedente e successivo all introduzione dell Euro. L inflazione registrata a nell anno 2000 è superiore a quella a livello nazionale di +0,3 punti percentuali (2,8 contro 2,5), mentre nel 2001 e nel 2002 si attesta su valori inferiori (+), scendendo al di sotto anche dei valori nazionali (rispettivamente +2,7 e +2,5). Nel 2003 si verifica un aumento dell inflazione che si avvicina ai valori dell anno 2000, portandosi alla pari con la media nazionale (+2,7); non vanno dimenticate le particolari condizioni climatiche del 2003, che hanno inciso in modo particolare sul capitolo dei generi alimentari - prodotti ortofrutticoli. Nel 2004 il valore (+1,9) torna a scendere al di sotto della media nazionale (+2,2), raggiungendo il valore più basso del quinquennio in esame. Periodo Differenze tra e Confronto NIC - 2,8 2,5 2,7 2,5 2,7 2,7 1,9 2,

14 Prendendo in considerazione i valori mensili dell andamento dell inflazione di rispetto a quelli nazionali, si può osservare che: 1. nel 2000, fatta eccezione per i mesi di gennaio e febbraio, le cui variazioni coincidono con quelle nazionali, il valore di è sempre superiore a quello nazionale, con uno scarto più marcato nei mesi centrali dell anno; 2. all opposto, per tutto il 2001 ad eccezione del mese di gennaio, l inflazione a si mantiene nettamente al di sotto del valore nazionale; 3. nel 2002 l inflazione locale segue l andamento di quella nazionale, sostanzialmente in crescita nel corso dell anno, mantenendosi però su valori di molto inferiori fino all autunno; 4. nel 2003 l inflazione media annua di coincide con quella nazionale (+2,7); si osserva tuttavia come sia più oscillante il valore tendenziale mensile padovano, da un minimo di +2,2 ad un massimo di +3,1, contro quello nazionale sempre compreso tra +2,5 e +2,8; nell ultimo trimestre l inflazione è in calo e si attesta al di sotto del valore nazionale; 5. nel 2004, tutti i valori mensili registrati a sono al di sotto di quelli nazionali, confermando la tendenza iniziata nell ultimo trimestre del Gennaio 2,2 2,2 3,2 1,5 2,4 2,7 2,8 2,1 2,2 Febbraio 2,4 2,4 2,7 1,7 2,3 2,8 2,6 2,3 Marzo 2,9 2,5 2,1 2,8 1,7 2,5 3,1 2,7 1,8 2,3 Aprile 2,7 2,3 2,2 3,1 1,9 2,3 2,8 2,7 1,9 2,3 Maggio 2,6 2,5 2,1 1,7 2,3 2,7 2,3 Giugno 2,7 2,3 1,5 2,2 2,6 2,7 2,2 2,4 Luglio 2,9 2,6 2,1 2,9 1,7 2,2 2,7 2,7 2,3 Agosto 2,6 1,8 2,8 1,9 2,4 2,9 2,8 1,9 2,3 Settembre 2,9 2,6 1,5 2,6 2,1 2,6 2,9 2,8 1,8 2,1 Ottobre 2,8 2,6 1,5 2,5 2,6 2,7 2,3 2,6 1,6 Novembre 2,8 2,7 1,4 2,4 2,9 2,8 2,3 2,5 1,2 1,9 Dicembre 2,8 2,7 1,4 2,4 2,9 2,8 2,2 2,5 1,6 Media 2,8 2,5 2,7 2,5 2,7 2,7 1,9 2,2 14

15 CONFRONTO PADOVA E ITALIA NEL BIENNIO Elaborare autonomamente gli indici economici locali significa poter disporre immediatamente dei dati relativi alle variazioni dei prezzi in modo disaggregato e compararli con le altre situazioni locali e con quelli nazionali. Per questo motivo è entrata dal 2003 a far parte dei comuni capoluogo di provincia che effettuano l elaborazione autonoma degli indici economici locali. L attenzione si focalizza quindi ora sui dati del biennio , per analizzare le variazioni tendenziali mensili, disaggregate per capitolo di spesa, confrontandole con quelle nazionali. Indici dei prezzi al consumo per l intera collettività, variazioni tendenziali, anno 2003 PADOVA gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic media Alimentari e bevande analcoliche 6,2 5,7 5,7 4,8 5,2 3,7 4,7 4,3 5,2 4,2 4,3 3,8 4,8 Bevande alcoliche e tabacchi 2,8 2,8 3,2 8,4 8,5 7,5 7,4 7,4 7,8 7,9 6,7 Abbigliamento e calzature 1,3 1,6 2,2 2,2 2,2 2,3 2,3 2,2 1,3 2,4 1,9 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 2,7 4,1 5,4 3,6 3,8 3,2 2,5 3,6 2,9 2,5 2,7 2,6 3,3 Mobili, articoli arred., servizi domestici 0,8 1,7 1,7 1,5 1,9 1,9 1,9 2,5 2,6 1,9 Servizi sanitari e spese per la salute 0,2 0,6 0,6 0,6 2,3 2,3 2,1 2,1 2,1 2,2 2,1 1,7 Trasporti 3,1 2,7 3,7 2,5 1,7 1,7 2,8 3,5 2,7 3,5 3,5 2,7 Comunicazioni -0,8-0,5-0,4-0,7-0,7-1,2-1,2-1,5-1,6-4,1-4,4 - -1,9 Ricreazione, spettacoli, cultura 1,7 1,6 1,6 1,5 2,1 1,8 1,3 1,3 1,3 1,2 0,7 0,6 1,4 Istruzione 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 2,2 0,5 0,5 0,5 2,5 Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi 2,9 2,9 3,4 3,3 3,4 3,6 3,8 4,1 1,3 1,4 1,4 2,9 Beni e servizi vari 4,4 4,2 4,3 3,9 3,6 3,6 3,5 3,5 3,4 3,4 1,5 1,5 3,5 Complessivo (con tabacchi) 2,7 2,8 3,1 2,8 2,6 2,7 2,9 2,9 2,3 2,3 2,2 2,7 ITALIA gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic media Alimentari e bevande analcoliche 2,5 2,3 2,4 2,2 2,3 2,9 3,3 3,6 4,2 4,1 3,9 3,1 Bevande alcoliche e tabacchi 3,6 3,5 3,6 9,1 9,2 8,1 7,3 7,2 7,3 7,7 7,8 6,9 Abbigliamento e calzature 3,1 3,1 3,3 3,2 3,2 3,2 3,1 2,7 2,7 2,5 2,6 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 2,7 3,7 4,2 3,8 3,8 3,3 3,3 3,1 2,8 2,8 2,9 3,3 Mobili, articoli di arred., servizi domestici 2,1 2,1 2,1 2,2 2,1 2,1 2,1 2,2 2,1 2,1 Servizi sanitari e spese per la salute 1,1-0,5-0,7-0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,4 0,3 0,3 Trasporti 3,9 3,5 3,7 2,7 1,7 2,1 2,3 2,9 2,2 2,5 Comunicazioni -0,8-0,5-0,4-0,6-0,6-1,2-1,2-1,4-1,6-3,8-4,1-4,6-1,7 Ricreazione, spettacoli, cultura 1,8 1,8 1,5 1,4 1,6 1,5 1,1 1,1 1,5 1,6 1,4 1,5 Istruzione 3,1 3,1 3,1 3,1 3,3 3,3 2,8 1,9 1,9 1,9 2,8 Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi 4,1 3,8 3,9 4,1 4,2 4,6 3,9 3,7 3,7 3,7 3,9 Beni e servizi vari 4,4 4,1 4,1 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,3 3,2 2,9 3,6 Complessivo (con tabacchi) 2,8 2,6 2,7 2,7 2,7 2,7 2,7 2,8 2,8 2,6 2,5 2,5 2,7 15

16 Indici dei prezzi al consumo per l intera collettività, variazioni tendenziali, anno 2004 PADOVA gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic media Alimentari e bevande analcoliche 3,3 3,1 2,4 2,2 0,8 0,6-0,7-2,1 - -2,6 0,7 Bevande alcoliche e tabacchi 7,8 7,9 12,3 7,3 7,4 6,8 6,7 6,5 6,6 6,5 6,4 9,9 7,6 Abbigliamento e calzature 1,9 1,2 1,1 1,2 1,1 1,1 1,1 1,7 0,8 0,7 0,7 1,3 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 2,4 1,5 0,9 2,2 2,8 3,7 3,9 3,4 3,5 4,1 3,7 2,9 Mobili, articoli arred., servizi domestici 2,7 2,1 2,2 2,3 2,5 2,6 2,5 2,5 2,6 2,7 2,2 2,3 2,4 Servizi sanitari e spese per la salute 2,8 2,8 2,5 2,5 2,2 2,2 2,2 2,1 1,9 0,2-0,3-0,3 1,7 Trasporti 1,8 2,4 2,2 3,4 4,1 4,9 4,8 4,3 3,5 4,3 4,1 4,8 3,7 Comunicazioni -4,8-5,2-6,8-7,4-7,8 - -8,1-8,4-8,3-6,2-6,2 - -6,9 Ricreazione, spettacoli, cultura 1,6 1,2 1,2 1,4 1,2 1,4 1,8 1,6 1,2 1,3 1,6 1,4 Istruzione 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 2,2 3,4 3,4 3,4 1,4 Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi 2,3 2,8 2,2 1,8 1,9 1,9 2,7 2,1 2,2 Beni e servizi vari 0,6 0,8 0,9 1,2 1,9 1,8 2,2 2,1 1,9 2,1 2,1 1,5 Complessivo (con tabacchi) 2,1 1,8 1,9 2,2 1,9 1,8 1,6 1,2 1,6 1,9 ITALIA gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic media Alimentari e bevande analcoliche 3,7 3,4 3,1 2,8 2,3 1,9 1,1 0,3-0,2-0,3 2,2 Bevande alcoliche e tabacchi 7,8 7,8 12,6 7,1 7,2 7,1 7,2 7,2 6,8 10,7 Abbigliamento e calzature 2,6 2,5 2,4 2,3 2,3 2,3 2,3 2,3 2,2 2,1 1,9 1,8 2,3 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 2,1 1,6 1,2 0,9 1,5 1,7 1,9 2,2 2,7 2,9 Mobili, articoli arred., servizi domestici 2,1 2,1 1,9 1,9 2,1 1,9 Servizi sanitari e spese per la salute 0,6 1,9 1,8 1,9 1,8 1,6 1,4 0,3-0,3-0,3 1,2 Trasporti 1,4 1,4 1,6 2,6 3,1 3,9 3,5 3,8 3,3 3,9 4,3 5,1 3,1 Comunicazioni -4,5-4,8-6,3-6,8-7,2-7,3-7,3-7,8-7,5-5,6-5,7-5,6-6,4 Ricreazione, spettacoli, cultura 1,8 1,6 1,8 1,6 1,6 2,3 2,4 2,2 1,3 1,1 1,7 Istruzione 1,9 1,9 1,9 1,9 1,7 3,5 3,5 3,5 2,3 Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi 3,4 3,5 3,2 3,2 3,3 3,2 3,1 3,8 2,9 2,9 2,5 3,2 Beni e servizi vari 2,2 2,1 2,3 2,4 2,4 3,1 3,1 3,2 2,9 3,1 3,2 2,8 Complessivo (con tabacchi) 2,2 2,3 2,3 2,3 2,3 2,4 2,3 2,3 2,1 1,9 2,2 Indice generale (con tabacchi) - Valore medio annuo Confronto

17 L analisi prosegue rappresentando anche graficamente le variazioni mensili intervenute nei singoli capitoli di spesa nel biennio considerato. Capitolo 1 - Alimentari e bevande analcoliche 9, A il trend del capitolo è in diminuzione: da un valore di +6,2% del mese di gennaio 2003 scende a 2,6% a dicembre I gruppi di prodotto che hanno avuto la maggiore influenza sono carni, ortaggi e frutta 1. All inizio del 2003 il valore locale è nettamente superiore a quello nazionale, mentre nella seconda parte dell anno i due indici si avvicinano, per allontanarsi poi nuovamente capovolgendo la situazione: nel 2004, infatti, i valori di si mantengono sempre al di sotto di quelli nazionali, con uno scarto crescente la cui punta massima si registra nel novembre Capitolo 2 - Bevande alcoliche e tabacchi ,0 Per questo capitolo l andamento locale segue quello nazionale, con lievi scarti. L andamento quasi coincidente è giustificato dalla presenza dei tabacchi (con un peso del 66% circa in entrambi gli anni), con prezzi uguali su tutto il territorio nazionale e rilevati a livello centrale dall ISTAT. 1 Alle pagine 22, 23 e 24 sono riportati i dati del capitolo disaggregati in gruppi di prodotto 17

18 Capitolo 3 - Abbigliamento e calzature ,0 Nell intero biennio la variazione tendenziale di è sempre inferiore a quella nazionale; i due valori tendono ad avvicinarsi solo nell ottobre 2003 e nel settembre Sia a sia a livello nazionale i valori del 2004 sono in diminuzione rispetto a quelli del Capitolo 4 - Abitazione, acqua, elettricità, combustibili ,0 Nei mesi di febbraio e marzo 2003 i valori locali sono nettamente superiori a quelli nazionali; si attestano al di sotto nei mesi di aprile, giugno e luglio 2003, si avvicinano nei mesi successivi fino a marzo 2004 (entrambi in forte diminuzione nel primo trimestre 2004, soprattutto relativamente a elettricità e combustibili), dopodiché si registra un forte aumento a, superando significativamente i valori nazionali. 18

19 Capitolo 5 - Mobili, articoli di arredamento, servizi domestici ,0 I valori nazionali del capitolo nel biennio si mantengono mediamente intorno al 2%, mentre a si verifica un trend in crescita che porta da un valore (+0,8) nettamente inferiore a quello nazionale (+2,1) nel gennaio 2003 a valori che si attestano al di sopra del valore nazionale a partire da novembre 2003 e per quasi tutto il Capitolo 6 - Servizi sanitari e spese per la salute ,0 - L andamento a si differenzia di molto da quello nazionale: a gennaio del 2003 il valore cittadino è inferiore rispetto a quello dell, mentre nei tre mesi successivi la situazione si capovolge, con un leggero aumento a e una significativa diminuzione a livello nazionale. La voce che maggiormente ha inciso è quella riferita ai servizi medici. Nei mesi successivi si verifica un aumento di entrambi i valori, ma con una crescita maggiore per la città di fino a gennaio Da ottobre 2004 c è nuovamente un trend in calo, con valori simili fra e. 19

20 Capitolo 7: Trasporti ,0 Fino a luglio 2003 mantiene dei valori inferiori o uguali a quelli nazionali, mentre sono superiori nel periodo agosto 2003 ottobre 2004; tendono invece ad avvicinarsi negli ultimi mesi dell anno. Gran parte dei beni/servizi del Capitolo sono rilevati centralmente dall Istat (automobili, motocicli e ciclomotori, trasporti ferroviari, aerei, marittimi, autostradali ed extraurbani). Capitolo 8: Comunicazioni ,0-1 Il Capitolo è l unico a registrare valori sempre negativi. Vi è un continuo decremento fino a settembre 2004, per poi risalire leggermente negli ultimi mesi dell anno. Tutti i beni/servizi di questo Capitolo sono rilevati centralmente dall Istat. 20

21 Capitolo 9: Ricreazione, spettacoli, cultura ,0 segue l andamento nazionale per i primi quattro mesi del 2003, per poi assumere valori superiori nel periodo maggio-settembre 2003; da ottobre 2003 a ottobre 2004 si mantiene sempre al di sotto del valore nazionale, distaccandosene in maniera significativa a novembre e dicembre Negli ultimi due mesi del 2004 torna a superare i valori nazionali. Capitolo 10: Istruzione ,0 si attesta nell anno scolastico con un valore (+0,5) nettamente inferiore a quello nazionale (+1,9/+), avendo registrato una stabilità dei prezzi nella voce Altri corsi d istruzione -. Con l inizio delll anno scolastico successivo ( ) raggiunge quasi il valore nazionale (+3,4 contro +3,5). 21

22 Capitolo 11: Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi ,0 si attesta sempre al di sotto del valore nazionale, con una differenza più accentuata nei mesi di ottobre-dicembre Lo scarto, pur se meno accentuato, continua per tutto il 2004, con un avvicinamento dei valori nel mese di dicembre. Nel Capitolo sono presenti alcuni beni rilevati centralmente dall Istat (camping, agriturismo, cuccette e vagoni letto). Capitolo 12: Beni e servizi vari ,0 A partire dal mese di novembre 2003 il valore locale si discosta sensibilmente da quello nazionale, collocandosi al di sotto. A livello centralizzato sono rilevati i servizi bancari, mentre a livello locale sono rilevati i beni e servizi per l igiene personale, le spese di assistenza e i servizi assicurativi. 22

23 Indice NIC per gruppo di prodotto - Capitolo 1: Alimentari e bevande alcoliche Variazioni tendenziali PADOVA Anno 2003 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Pane e cereali 1,6 1,7 2,4 2,4 2,5 2,3 2,3 1,9 Carni 3,6 4,2 4,2 3,4 3,4 3,6 3,8 4,4 5,6 5,1 4,2 3,2 Pesci e prodotti ittici 6,9 5,3 7,5 3,2 2,7 0,6 1,4-1,4 2,4-0,1 0,9 Latte, formaggi, uova 2,2 2,2 1,9 1,6 1,4 1,4 1,2 1,4 0,7 0,5 0,9 1,6 Olii e grassi 2,9 1,9 2,1 2,2 1,8-0,2 0,8 1,2 2,5 3,9 4,5 Frutta 11,5 10,6 1 10,3 9,7 9,4 10,4 10,9 9,7 8,9 Ortaggi 27,1 21,8 21,1 18,9 22,7 9,4 16,9 14,4 18,9 10,5 13,8 1 Zucchero, conf., cioccolata e dolciumi 1,3 1,2 1,4 1,5 1,6 1,4 1,9 1,9 1,9 1,5 1,6 1,7 Altri generi alimentari n.a.c. 1,6 1,5 0,3 0,3 0,2 0,9 1,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,8 Caffè, tè, cacao 0,2 0,1 0,1-0,2 0,2 0,4 0,5-0,5 0,3 0,5 0,7 0,7 Acque minerali e bevande analcoliche 1,1 1,3 1,9 1,4 1,2 2,2 2,7 1,6 1,4 1,7 2,2 2,3 Anno 2004 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Pane e cereali 1,9 1,4 0,7 0,7 0,4-0,1-0,7-0,4 0,3 0,3-0,1 Carni 2,8 2,4 2,6 2,4 2,6 1,3-0,1-1,4 - -0,3 Pesci e prodotti ittici -2,1-2,3-1,6-0,5-0,6 0,9-0,4-0,6-1,1-1,4 1,1-1,9 Latte, formaggi, uova 1,8 1,8 1,8 1,7 1,7 1,5 1,1 0,9 0,1-0,9 Olii e grassi 3,9 3,9 3,8 4,4 6,4 5,2 4,5 3,9 2,4 Frutta 8,9 8,8 7,9 8,1 7,5 3,8-0,1-2,2-4,7-7,3-9,3-10,1 Ortaggi 10,4 8,8 7,4 1,9 2,6-1,7-0,5-6,2-11,5-16,1-13,3 Zucchero, conf., cioccolata e dolciumi 1,9 2,3 2,3 2,3 2,6 2,8 2,7 1,9 1,5 1,4 0,1 Altri generi alimentari n.a.c. 2,7 2,3 2,9 3,9 4,2 2,9 2,6 1,3 0,9 0,6-0,3-1,1 Caffè, tè, cacao 1,5 1,4 1,8 1,4 0,7 0,3 0,1 0,1-1,1-1,2-1,4-1,6 Acque minerali e bevande analcoliche 2,6 2,8 3,1 3,1 3,3 0,5 1,4 1,2-0,7-1,5 ITALIA Anno 2003 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Pane e cereali 1,8 1,8 2,1 2,1 2,1 2,4 2,5 2,7 Carni 2,2 2,6 2,6 2,6 2,7 2,9 3,4 3,9 3,8 3,6 Pesci e prodotti ittici 5,5 5,9 4,9 4,2 4,4 4,1 3,6 3,6 4,3 3,9 3,8 2,9 Latte, formaggi, uova 2,2 2,3 2,3 2,3 2,3 2,4 2,3 2,3 2,1 2,2 2,2 2,2 Olii e grassi 2,6 2,6 2,5 2,6 2,4 2,5 2,3 2,3 2,7 3,2 3,6 3,9 Frutta 5,8 5,6 5,1 4,7 3,7 3,7 5,9 6,7 7,1 7,2 7,1 Ortaggi 1,5-0,8 0,2-1,4-0,1 5,1 7,1 8,2 10,2 10,3 9,4 8,2 Zucchero, conf., cioccolata e dolciumi 2,4 2,4 2,4 2,3 2,4 2,5 2,6 2,6 2,6 2,8 2,7 2,9 Altri generi alimentari n.a.c. 2,2 2,2 2,3 2,1 2,1 2,1 2,3 2,3 2,3 2,5 2,4 2,4 Caffè, tè, cacao 0,7 0,8 0,9 0,8 0,6 0,7 0,5 0,6 0,6 0,7 0,7 0,8 Acque minerali e bevande analcoliche 2,5 2,6 2,5 2,8 2,7 2,9 2,9 2,9 2,8 3,1 2,9 Anno 2004 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Pane e cereali 2,7 2,7 2,7 2,6 2,6 2,4 2,2 2,3 2,1 1,7 1,4 1,2 Carni 3,4 3,3 2,7 2,7 2,7 2,6 2,4 2,3 1,6 0,7 0,7 Pesci e prodotti ittici 2,3 1,9 2,5 1,6 0,5 1,3 1,3 0,4 Latte, formaggi, uova 2,1 2,1 2,1 1,8 1,6 1,3 0,9 Olii e grassi 4,2 4,1 4,4 4,3 4,5 4,5 4,1 3,6 3,1 2,7 Frutta 6,9 6,9 6,7 6,5 6,3 6,3 4,8 2,8 0,5-0,9-1,8-2,3 Ortaggi 9,3 10,4 9,0 7,3 5,2 2,7 0,6-0,3-3,5-7,2-8,4-7,5 Zucchero, conf., cioccolata e dolciumi 2,7 2,9 2,8 2,8 2,8 2,6 2,5 2,4 2,3 1,9 1,6 Altri generi alimentari n.a.c. 2,2 2,2 1,9 1,8 1,7 1,6 1,6 1,3 1,3 1,1 Caffè, tè, cacao 0,7 0,7 0,6 0,8 0,8 0,7 0,8 0,7 0,5 0,3 0,4 0,2 Acque minerali e bevande analcoliche 2,9 2,8 2,7 2,4 2,4 2,1 1,9 1,9 1,6 1,3 1,1 0,8 23

24 Pane e cereali Carni Pesci e prodotti ittici Latte, formaggi, uova Olii e grassi Frutta -1-9, ,0 1 24

25 Ortaggi Zucchero, confetture, cioccolata e dolciumi Altri generi alimentari n.a.c Caffè, tè, cacao Acque minerali e bevande analcoliche

26 CONFRONTO TRA PADOVA E ALTRI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA Oltre al confronto dei dati di con quelli risultanti a livello nazionale () appare interessante vedere come si colloca rispetto ad altre città capoluogo di provincia dell area Nord, Centro e Sud, appartenenti ad una classe demografica più vicina possibile a quella di. Popolazione residente al 31/12/2004 Capoluoghi di provincia Abitanti Il confronto tra queste città si sviluppa prendendo in esame i valori degli anni 2003 e 2004 a livello generale e a livello dei 12 capitoli di spesa in cui è suddiviso l indice generale. 26

27 Variazione percentuale media annua degli indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività - NIC Indice generale (con tabacchi) 2,7 2,6 2,4 2,3 2,2 2,2 2,7 2,7 2,5 2,4 2,1 1,9 1,9 1,4 2,2 9,0 9,0 Reggio Emilia Reggio Calabria Reggio Calabria Reggio Emilia A nel 2003 si registra la stessa variazione percentuale di quella nazionale e, dal confronto con le otto città in esame, si colloca al secondo posto in ordine decrescente. Nel 2004, invece, ha una variazione più bassa di quella nazionale di -0,3 punti percentuali e, rispetto alle città sopra indicate, si colloca al sesto posto in ordine decrescente, assieme a. 27

28 Capitolo 1: Generi alimentari e bevande analcoliche 4,8 3,3 3,3 3,2 2,6 2,6 2,3 3,1 3,2 2,3 1,7 1,4 1,3 1,2 1,2 0,7 2,2 Il capitolo "Generi alimentari e bevande analcoliche" comprende pane, carni, pesci, frutta, ortaggi, olii, caffè, acque e bevande analcoliche. Il confronto tra province evidenzia che si colloca nel 2003 come città con variazione media annua più alta (+4,8%) e fortemente superiore a quella nazionale (+3,1%). Nel 2004 la situazione si capovolge: risulta la città con la variazione più bassa. Capitolo 2: bevande alcoliche e tabacchi 7,2 8,6 7,1 8,2 6,9 8,2 6,7 6,7 7,8 6,7 7,6 6,6 7,6 6,3 7,3 6,9 Il capitolo "Bevande alcoliche e tabacchi" comprende vini, liquori, birre e tabacchi. Tra le province in esame, nel 2003 si colloca in posizione intermedia (+6,7) insieme a e, mentre nel 2004 risulta tra le città con variazione più bassa (+7,6), seguita solo da (+7,3). 28

29 Capitolo 3: Abbigliamento e calzature ,4 2,9 2,5 2,3 2,2 1,6 1, ,4 2,6 2,3 1,8 1,3 1,3 0,4 2,3 Il capitolo "Abbigliamento e calzature" comprende vestiario, articoli e servizi per l'abbigliamento e calzature. Nel 2003 tutte le città, ad eccezione di (+3,4), mostrano una variazione inferiore a quella nazionale (+). Nel 2004, invece, delle otto città osservate, tre hanno un valore superiore o uguale a quello nazionale (+2,3) e precisamente (+2,3), (+2,6) e (+3,4), mentre le altre, tra cui, hanno un valore inferiore. Capitolo 4: Abitazione, acqua, elettricità e combustibili ,7 2,9 3,3 2,1 3,2 1,9 1,5 2,9 0,9 1,8 0,3 1,5-0,1 3,3 Il capitolo "Abitazione, acqua, elettricità e combustibili" comprende affitti, tariffe acquaenergia elettrica-gas, tariffa rifiuti, gasolio per riscaldamento e servizi per la casa. Il confronto colloca nel 2003 tra le città con variazione media annua più alta (+3,3), preceduta solo da (+3,7), ed uguale a quella nazionale. Nel 2004 risulta invece avere una variazione media annua più elevata (+2,9) sia di tutte le città osservate che del valore nazionale (+). 29

30 Capitolo 5: Mobili, articoli di arredamento, servizi domestici 2,1 2,1 1,9 1,7 1,7 1,6 1,4 2,1 2,4 2,1 1,9 1,8 1,5 1,3 1,3 1,2 1,9 Il capitolo "Mobili, articoli di arredamento, servizi domestici" comprende mobili, elettrodomestici, utensili per la casa, riparazione elettrodomestici e servizi per la pulizia e manutenzione della casa. Il confronto colloca nel 2003 in una posizione intermedia (+1,9) e la sua variazione è inferiore a quella nazionale (+2,1). Nel 2004, invece, risulta avere una variazione media annua più elevata (+2,4) sia di tutte le città che di quella nazionale (+1,9). Capitolo 6: Servizi sanitari e spese per la salute 2,4 3,3 2,4 1,8 1,7 1,7 1,7 0,8-0,3 0,5-0,7 0,2-1,4-0,3 0,3 1,2 Il capitolo "Servizi sanitari e spese per la salute" comprende medicinali, servizi medici e servizi ospedalieri. Il confronto evidenzia che si attesta su posizioni tra le più alte in entrambi gli anni, con valori superiori a quelli nazionali. 30

31 Capitolo 7: Trasporti ,3 3,2 3,1 2,8 2,7 2,7 2,2 2, ,9 3,7 3,2 2,9 2,8 2,8 2,7 3,1 Il capitolo "Trasporti" comprende acquisto mezzi di trasporto, pezzi di ricambio, carburanti, manutenzione e riparazione mezzi di trasporto, costo trasporto aereo, ferroviario, marittimo, stradale e urbano. Nel 2003 il confronto colloca tra le città con variazione media annua più bassa (+2,7), seguita da (+2,2) e (+) mentre è più alta di quella nazionale (+2,5). Nel 2004, invece, è tra le città con variazione media annua più alta (+3,7), preceduta solo da (+4,9), e ancora superiore a quella nazionale (+3,1). Capitolo 8: Comunicazioni -1,3-4,1-1,8-6,8-1,9-6,9-1,9-6,9-1,9-6,9-1,9-6,9-2,2-9,8-2,4-12,2-1,7-6,4 Il capitolo "Comunicazioni" comprende servizi postali, servizi telefonici, apparecchiature e materiale telefonico. Nel 2003 dal confronto risulta avere la variazione media annua più bassa (-1,9), seguita da (-2,2) e (-2,4), e inferiore a quella nazionale (-1,7). Lo stesso si può dire del

32 Capitolo 9: Ricreazione, spettacolo e cultura ,7 1,7 1,6 1,4 1,3 0,9 0,9 0,6 1, ,5 2,4 1,8 1,8 1,4 1,4 1,3 1,1 1,7 Il capitolo "Ricreazione, spettacolo e cultura" comprende articoli sportivi, giochi, fiori, animali, centri sportivi, stabilimenti balneari, canone TV, libri, giornali e pacchetti vacanze. In ordine decrescente si colloca nel 2003 al quarto posto e nel 2004 al quinto, con una variazione media annua inferiore a quella nazionale in entrambi gli anni. Capitolo 10: Istruzione 2,6 2,5 2,2 2,3 2,1 1,9 1,9 1,8 1,5 1,4 1,4 1,4 1,3 1,1 2,8 2,3 Il capitolo "Istruzione" comprende istruzione primaria, secondaria e universitaria. Nel 2003 è tra le città con variazione media annua più alta (+2,5), preceduta solo da (+). Nel 2004, in ordine decrescente si colloca al sesto posto, con un valore (+1,4) nettamente inferiore a quello del Nel biennio in esame la variazione di si mantiene al di sotto di quella nazionale. 32

33 Capitolo 11: Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi ,8 4,6 3,7 3,1 2,9 2,5 2,3 1,9 3, ,3 5,6 4,6 3,5 2,2 1,9 1,6 3,2 Il capitolo "Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi" comprende ristoranti, bar, mense e alberghi. Il confronto in ordine decrescente colloca al quinto posto nel 2003 ed al sesto nel 2004, con valori significativamente inferiori a quelli nazionali. Capitolo 12: Beni e servizi vari 4,6 5,7 3,5 4,5 3,3 3,1 3,3 2,6 3,1 2,6 2,6 2,4 2,5 2,2 2,2 1,5 3,6 2,8 Il capitolo "Beni e servizi vari" comprende servizi e apparecchi per l'igiene personale, oreficeria e orologeria, assicurazioni, servizi bancari e postali, spese di assistenza. Il confronto in ordine decrescente colloca al secondo posto nel 2003 (+3,5) e all'ottavo posto nel 2004 (+1,5). Nel 2003 la variazione di è poco distante dal valore nazionale, mentre nel 2004 se ne discosta significativamente. 33

34 CONFRONTO TRA PADOVA E ALTRE CITTA DEL VENETO Nel Veneto, le città capoluogo di provincia che effettuano l elaborazione autonoma degli indici economici sono e Verona, oltre al capoluogo di regione, Venezia. I valori registrati nel biennio permettono di conoscere l inflazione delle tre città venete e di porla a confronto con quella nazionale, valutandone il diverso andamento. Capitoli di spesa Venezia Verona Venezia Verona Alimentari e bevande analcoliche 3,6 2,6 4,8 1,1 1,6 0,7 Bevande alcoliche e tabacchi 6,4 6,4 6,7 7,7 7,1 7,6 Abbigliamento e calzature 2,1 1,2 2,4 0,4 1,3 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 4,6 3,3 3,3 2,2 2,9 Mobili, articoli di arred., servizi domestici 1,5 2,5 1,9 1,8 2,3 2,4 Servizi sanitari e spese per la salute -0,1 0,2 1,7 0,7 1,4 1,7 Trasporti 4,2 2,9 2,7 3,1 1,2 3,7 Comunicazioni -1,9-1,9-1,9-6,9-6,9-6,9 Ricreazione, spettacoli, cultura 1,6 1,4 1,7 0,8 1,4 Istruzione 4,8 1,3 2,5 3,2 1,4 Alberghi e pubblici esercizi 3,7 2,9 1,7 2,2 Beni e servizi vari 2,9 4,3 3,5 2,4 3,4 1,5 Indice generale (con tabacchi) 2,8 2,5 2,7 1,8 1,9 Indice generale (con tabacchi) Venezia Verona 34

35 Alimentari e bevande analcoliche Bevande alcoliche e tabacchi Venezia Verona Venezia Verona Abbigliamento e calzature Venezia Verona Abitazione, acqua, elettricità e combustibili Venezia Verona Mobili, articoli di arredamento, servizi domestici Venezia Verona - Servizi sanitari e spese per la salute Venezia Verona 35

36 Trasporti Comunicazioni Venezia Verona Venezia Verona Ricreazione, spettacoli e cultura Istruzione Venezia Verona Venezia Verona Alberghi e pubblici esercizi Venezia Verona Beni e servizi vari Venezia Verona 36

37 Componenti al 31/12/2004 della Commissione Comunale di Controllo della rilevazione dei prezzi al consumo Membri effettivi: D.ssa Maria Novello D.ssa Ilenia Beghin D.ssa Patrizia Corà Sig.ra Camilla Ferro Dr. Marco Maggio Sig. Giancarlo Baldin Sig. Danilo Bosco Sig.ra Valentina Paradiso Capo Settore Programmazione Controllo e Statistica Uff. Provinciale di Statistica C.C.I.A.A. Ispettorato Reg. Agricoltura Unindustria Associazione Commercianti C.G.I.L. C.I.S.L. Dipendente Ufficio Prezzi Membri supplenti: D.ssa Luciana Gazzerro Dr. Josef Agaiep Geom. AlessandroTimossi Dr. Paolo Finotello Sig. ra Rosanna Tosato Sig. Giancarlo Pegoraro Uff. Provinciale di Statistica C.C.I.A.A. Ispettorato Reg. Agricoltura Unindustria Associazione Commercianti C.G.I.L. C.I.S.L. Comune di - Settore Programmazione Controllo e Statistica - Palazzo Moroni via del Municipio, 1 Dirigente: Dr.ssa Maria Novello Segreteria: tel.: fax: segreteria.statistica@comune.padova.it Responsabile della redazione: Maria Novello Alla presente pubblicazione hanno collaborato: Franco Crosato, Claudia Gerotto, Valentina Paradiso, Giuseppe Maria Siciliano, Chiara Strazzacappa Avvertenze Gli arrotondamenti delle percentuali nelle tavole della pubblicazione sono effettuati direttamente dal computer. I dati sono stati elaborati nel rispetto della normativa in materia di informazione statistica. Non sono commercializzabili e se utilizzati deve esserne indicata chiaramente la fonte. È possibile consultare e scaricare integralmente la presente pubblicazione dal sito internet 37

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