POZZALLO RAGUSA REALIZZAZIONE DI UNA MEDIA STRUTTURA DI VENDITA ALIMENTARE E NON A MARCHIO "LIDL" SITA IN VIA DELLO STADIO - POZZALLO - RAGUSA

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1 Progettazione esecutiva Via Bellini nº Rosolini -SR- Telefax Pec: Comune di Provincia di Designazione dell'opera PROJECT & CONSULTING POZZALLO RAGUSA REALIZZAZIONE DI UNA MEDIA STRUTTURA DI VENDITA ALIMENTARE E NON A MARCHIO "LIDL" SITA IN VIA DELLO STADIO - POZZALLO - RAGUSA Committente LIDL ITALIA s.r.l. Via Augusto Ruffo n 36, Arcole (VR) Oggetto Visti d'approvazione RELAZIONE IMPIANTO PRIMA PIOGGIA ALL. 04 Il progettista: Dott. Ing. Corrado Calvo (firma e timbro) Data 06/03/2019 La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, di quanto contenuto in questo documento sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.

2 INDICE 1. PREMESSA PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI L IDRAULICA DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO CARATTERISTICHE DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO DEFINIZIONI DESCRIZIONE IMPIANTO DI PRIMA PIOGGIA DIMENSIONAMENTO IMPIANTO PRIMA PIOGGIA... 4

3 NEL, VIA DELLO STADIO 1. PREMESSA La presente relazione riguarda il dimensionamento dell impianto di trattamento acque prima pioggia provenienti dal parcheggio clienti, di circa 3776 mq (al netto del fabbricato, aree a verde, tettoie, ecc.), a servizio di un fabbricato commerciale adibito alla vendita di generi alimentari e non a marchio LIDL ITALIA srl, ubicato a Pozzallo (RG) via dello Stadio. Mentre le acque piovane provenienti dalla copertura del fabbricato verranno recapitate direttamente nel collettore comunale, posto lungo l arteria viaria, quelle proventi dal parcheggio subiranno un trattamento prima di essere convogliate nella condotta comunale. 1.1 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI E evidente che il trasporto degli inquinanti nei collettori fognari e la loro immissione diretta nei corpi idrici ricettori può essere causa di notevoli danni all ambiente, soprattutto se posta in relazione agli obiettivi di qualità dei corpi idrici stabiliti dal D. Lgs n. 152/99 e s.m.i.. Con l emanazione del citato decreto e con le successive modifiche ed integrazioni, sono state fornite le disposizioni in materia di tutela delle acque dall inquinamento, introducendo per la prima volta il concetto di acque di prima pioggia, pur delegando alle Regioni il compito di emanare le normative specifiche di regolamentazione. Inoltre, l art.113 del D. Lgs. 152/2006 sancisce alcuni criteri e principi generali che devono essere rispettati dal legislatore regionale a cui il legislatore nazionale ha rinviato la disciplina puntuale e specifica delle acque meteoriche e di quelle di prima pioggia. In mancanza di una disciplina regionale specifica, l impianto è stato dimensionato secondo quanto prescritto dalla Legge della Regione Lombardia 62/85 e dal successivo R.R. n. 4 del 24/06/2006, quanto riportato nelle linee guida dell Arpa Emilia Romagna e secondo quanto riportato all Art. 5 del Regolamento AUA della Provincia Regionale di Ragusa. 1.2 L IDRAULICA DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO Il sistema idraulico di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche prevede il convogliamento delle acque piovane tramite opportuni dispositivi: (griglie, caditoie ) dalle superfici esposte alle condutture di adduzione ai corpi recettori. Il dimensionamento del sistema idraulico può avvenire, secondo un criterio di natura climatologica o secondo un criterio geometrico che consiste nella identificazione delle aree e nel dimensionamento della rete di deflusso delle acque. Le superfici da computare sono tutte quelle orizzontali pavimentate: strade, parcheggi, piazzali, viabilità ed aree pavimentate in genere. 1

4 NEL, VIA DELLO STADIO 1.3 CARATTERISTICHE DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO Le acque di pioggia, dilavando le superfici di raccolta, si caricano di una elevata quantità di inquinanti che possono essere raggruppati come segue: Sostanze sospese: sono sabbie, particelle organiche e inorganiche con peso specifico uguale o superiore a quello dell acqua. Sostanze galleggianti: quali oli, grassi, schiume e più in generale composti insolubili di densità inferiore a quella dell acqua, che si mantengono in sospensione. Le sostanze galleggianti sono rappresentate principalmente da idrocarburi e grassi minerali provenienti dal parcheggio. Dal punto di vista chimico, gli oli minerali sono caratterizzati dall avere una densità inferiore a quella dell acqua e di conseguenza tendono naturalmente a risalire sulla superficie del liquido (flottazione) in condizioni di calma idraulica. La velocità di risalita delle particelle oleose dipende essenzialmente dalla loro dimensione, in base alla quale possono essere suddivise in: olio libero (particelle di grandi dimensioni libere di flottare); olio disciolto (particelle di dimensioni particolarmente ridotte). Sostanze disciolte: costituiscono una delle frazioni maggiori delle sostanze presenti e sono costituite da: composti organici biodegradabili; ammoniaca; ioni disciolti (ferrosi, solfiti, solfuri); sali (bicarbonato, solfati, cloruri di metalli alcalini, e alcalino terrosi); acidi; alcali (ammoniaca, soda caustica, idrossido di potassio, etc.) metalli pesanti (nichel Ni, Cromo Cr, manganese Mn, piombo Pb, cadmio Cd, zinco Zn, rame Cu, ferro Fe, mercurio Hg, tra i principali). cianuri pesticidi e sostanze ad alto grado di tossicità tipiche del processo industriale considerato. 1.4 DEFINIZIONI ACQUE PRIMA PIOGGIA Sono identificate nei primi 5 mm di acqua meteorica di dilavamento, uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante servita dal sistema di drenaggio. Per il calcolo delle relative portate si assume che tale valore venga raggiunto dopo un periodo di tempo di 15 minuti di pioggia. ACQUE DI SECONDA PIOGGIA 2

5 NEL, VIA DELLO STADIO Sono identificate come le acque meteoriche di dilavamento, derivanti dalla superficie scolante servita dal sistema di drenaggio e avviata allo scarico nel corpo recettore in tempi successivi a quelli definiti per il calcolo delle acque di prima pioggia (dopo i primi 15 minuti). 2. DESCRIZIONE IMPIANTO DI PRIMA PIOGGIA L impianto progettato ha la specifica funzione di trattare in continuo le acque di pioggia che dilavano superfici scoperte al fine di smaltirle al recettore finale individuato nella rete acque bianche comunale. L impianto sarà costituito da pozzetto scolmatore, dissabbiatore per la separazione e raccolta dei solidi sedimentabili e disoleatore per la funzione di separazione degli oli, degli idrocarburi e delle sostanze inquinanti. L impianto è dimensionato per trattare le acque meteoriche di dilavamento, in alternativa alla separazione delle acque di prima pioggia, con portata massima stimata supponendo che 5 mm di pioggia cadano in 15 minuti, come calcolato nel paragrafo precedente e ripreso dal Regolamento AUA della Provincia di Ragusa. Qualora si verifichino eventi meteorici straordinari con portate superiori, la quantità eccedente sarà convogliata direttamente allo scarico finale attraverso la condotta di by-pass del pozzetto scolmatore. Il sistema in progetto prevede un disoleatore con filtro a coalescenza prima di essere immesso in fognatura con valori limiti di cui alla Tabella 3 del D.lgs 152/06. Il 1 modulo prefabbricato denominato POZZETTO SCOLMATORE conterrà internamente le seguenti fasi di trattamento e/o i seguenti componenti: deviazione delle acque prima pioggia (cioè la frazione di pioggia di ogni evento meteorico pari ai primi 5 mm) per mezzo di soglia con stramazzo opportunamente dimensionata; immissione delle acque di 2a pioggia tramite tubazione di by-pass direttamente al recapito finale (fognatura comunale). Il 2 modulo prefabbricato denominato DISSABBIATORE conterrà internamente le seguenti fasi di trattamento e/o i seguenti componenti: 3

6 NEL, VIA DELLO STADIO decantazione del materiale sedimentabile che per effetto gravitazionale tende a depositarsi sul fondo delle vasche (fango, sabbie, morchie, ecc ); Il 3 modulo prefabbricato denominato DISOLEATORE A COALESCENZA conterrà internamente le seguenti fasi di trattamento e/o i seguenti componenti: disoleazione statica di tutte quelle sostanze leggere oleose che tendono a galleggiare in superficie (grassi e oli minerali, idrocarburi non emulsionati); filtrazione a coalescenza dell effluente allo scopo di bloccare eventuali particelle di oli, grassi o idrocarburi ancora in sospensione nelle acque; dispositivo di chiusura automatica dello scarico finale (otturatore a galleggiante tarato per liquidi leggeri) per impedire sversamenti accidentali di reflui non trattati. Periodicamente le sostanze accumulate all interno dei manufatti dovranno essere asportate e smaltite a mezzo di autospurgo, attraverso il servizio di ditte specializzate. 3. DIMENSIONAMENTO IMPIANTO PRIMA PIOGGIA Per il dimensionamento degli impianti di trattamento in continuo delle acque di pioggia, ad oggi si fa riferimento alle indicazioni fornite dalla Legge della Regione Lombardia del 27 maggio 1985 secondo la quale: sono considerate acque di prima pioggia quelle corrispondenti per un evento meteorico ad una precipitazione di 5 mm (0,005 m) uniformemente distribuita sull intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio; ai fini del dimensionamento delle portate si stabilisce che tale valore venga scaricato in un periodo di 15 minuti; i coefficienti di afflusso alla rete si assumono pari ad 1 per superfici coperte, lastricate o impermeabilizzate e a 0,3 per quelle permeabili di qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici coltivate. Seguendo queste indicazioni, nel caso in oggetto, ossia in presenza di una superficie di 3776 mq, si calcola una portata di progetto pari a: , =, / Pertanto, verrà installato un impianto che possa supportare una portata pari a 20,88 l/s. Di seguito si riportano le caratteristiche dell impianto di trattamento che si propone di installare: 4

7 NEL, VIA DELLO STADIO Impianto in continuo di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento prima pioggia del tipo CORDIVARI o similare dimensionato per 3776 mq con portata al trattamento di 20,88 lt/sec composto da: Scolmatore monoblocco, stampato mediante stampaggio rotazionale con polietilene lineare atossico ad alta densità riciclabile, dotato di tronchetti di entrata e uscita in PVC e guarnizioni in NBR a doppio labbro per la perfetta tenuta stagna, chiusino per ispezione e sistema by-pass per le acque eccedenti le portate di progetto; Dissabbiatore monoblocco ottimizzato per interro, stampato mediante stampaggio rotazionale con polietilene lineare atossico ad alta densità riciclabile modello Cordivari 3000 o similare, dotato di chiusini per l ispezione del vano di separazione dei sedimenti, delle tubazioni di ingresso e uscita in PVC Ø mm 200 con guarnizione in gomma a doppio labbro per garantire la perfetta tenuta stagna e della connessione per sfiato aria; Disoleatore con filtro a coalescenza monoblocco ottimizzato per interro, stampato mediante stampaggio rotazionale con polietilene lineare atossico ad alta densità riciclabile modello Codivari 5000 o similare. Il disoleatore è dotato di filtro a coalescenza in schiuma di poliuretano espanso reticolato, di chiusini per l ispezione del vano di separazione degli oli, e delle tubazioni di ingresso e uscita in PVC Ø mm 200 con guarnizione in gomma a doppio labbro per garantire la perfetta tenuta stagna e della connessione per sfiato aria. 5

8 NEL, VIA DELLO STADIO 6

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