LA FAMIGLIA CASA DI RELAZIONI UMANE Rosanna Virgili

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1 Centro Nazareth Roma - Corso sposi 29 gennaio/1 febbraio 2015 LA FAMIGLIA CASA DI RELAZIONI UMANE Rosanna Virgili (Trascrizione dalla registrazione non rivista dall autore) La casa è un tema primario, è un fondamento delle civiltà. Certamente a tutte le civiltà appartiene un edificio, un luogo dove si può stare insieme. Nel mondo antico gli uomini prima cominciarono a rifugiarsi nelle caverne che la natura regalava, poi pian piano impararono ad edificare delle case per difendersi dagli attacchi degli animali feroci e dai fenomeni atmosferici. Tra i tanti motivi, però, è da annoverare anche questo: per custodire la vita. La casa serve anche a questo: custodire la vita. Non sarà certamente un caso che la donna sia casa: la donna è strettamente legata alla casa, alla terra e alla mensa, perché la donna è la fonte della vita, perché la donna partorisce e quindi da lei viene la vita. La donna è a sua volta una casa, perché ha tenuto la vita; il suo grembo materno è una prima casa. C è un testo del libro del Siracide che fa pensare a questo collegamento stretto tra la sposa e la casa. Nel capitolo 36 si parla della necessità per un uomo di avere una donna, di avere una sposa. La bellezza di una donna allieta il volto : i testi biblici sono normalmente indirizzati agli uomini. Quindi qui si parla del volto di un uomo: un uomo quando vede una donna si illumina, si riempie di gioia. La bellezza come grande valore biblico. Sorpassa ogni desiderio dell uomo : questa bellezza è qualcosa che stupisce addirittura l uomo, perché sorpassa ogni suo desiderio: non la potrebbe inventare, né immaginare se non la vedesse. La bellezza della donna desta meraviglia nell uomo, non riesce a pensarla prima di averla vista. Se vi è poi sulla sua lingua bontà e dolcezza : bellezza e bontà sono due aspetti che non sono scindibili nella Bibbia; la bontà e la dolcezza sono addirittura superiori alla bellezza. Ciò che è buono è ciò che dà la vita; ad esempio in Genesi, quando Dio crea il mondo, alla fine di ogni giorno si dice: Dio vide che era cosa buona. Buono non è non far male a nessuno, buono è qualcosa di costruttivo, di vitale. Nel Primo Testamento la dolcezza è l attributo tipico della terra, della terra promessa che è dolce come il latte e come il miele; è una dolcezza che significa anche armonia, gusto, piacere, gratuità. La dolcezza può sconfiggere la violenza, è una grande arma, più forte della prepotenza e dell irruenza. Bontà e dolcezza sono anche attributi di Dio, perché Dio dona la terra dolce e Dio è buono, lo dice Gesù stesso. Quando una donna è bella, rallegra il volto dell uomo, lo stupisce; ma se parla con dolcezza, con bontà, con sapienza, con rettitudine, con intelligenza, con 1

2 spirito costruttivo, suo marito non è più uno dei comuni mortali, talmente fortunato e talmente felice che può essere paragonato a un dio. Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni : il primo non in ordine cronologico, ma in ordine di qualità, il bene primario; il primo bene in assoluto non è la carriera, non è il lavoro, ma la sposa. Come dire: non si può fare a meno della sposa, della donna. La donna è un aiuto dato a lui: Voglio fare per lui un aiuto che gli sia simile (Gn 2). Non una collaboratrice domestica, ma qualcuno che gli corrisponda: lui trova in lei il suo canto. Il primo grande inno della Bibbia si trova in Genesi (2,23), quando Adamo vede la donna e dice: È carne della mia carne e osso delle mie ossa, per dire: lei è la mia pienezza. Quando il Siracide dice che la donna è il primo dei beni, dice che l anima di un uomo sta fuori di sé e sta davanti a sé ed è la sua sposa, e viceversa. L altro per noi (il marito o la moglie) è la nostra anima, è la nostra corrispondenza, è un bene primario. Non possiamo vivere senza la nostra anima, e quindi ecco perché la coppia è un uscita da sé. Io mi sposo per realizzare me stesso : è il contrario di quanto dice la Scrittura. La coppia nasce per un esodo da sé, verso la propria anima. e una colonna d appoggio. Questo è interessante se pensiamo che nel mondo antico, in generale, la colonna d appoggio era il maschio, non la femmina. La società del mondo antico biblico era maschilista, l uomo era la colonna d appoggio. Era lui che sceglieva la moglie, chiedendola in sposa al padre. Per la donna avveniva un passaggio di proprietà: prima era proprietà del padre e poi diventava proprietà del marito. Invece la Scrittura dice che la donna è la colonna d appoggio per l uomo. La stabilità, la solidità nella coppia viene dalla donna non dall uomo, perché dove non esiste la siepe la proprietà viene saccheggiata. La donna viene vista come una siepe e la siepe è già un abbozzo di casa. Ecco cos è la casa: è il luogo di protezione di un valore, di una proprietà. L intimità della vita ha bisogno di una siepe. La donna è come una siepe. Dove non c è una moglie, l uomo geme randagio : gemere è non parlare. Si geme quando si è soli, si è randagi, si è esuli. Ramingo ed esule è Caino, che ha ucciso suo fratello e il sangue grida dalla terra e arriva fino a Dio. Alla fine Dio non fa morire Caino, gli salva la vita, ma c è una sanzione: non poter più vivere nella sua terra, non avere una casa. Quindi chi non ha una casa, nella Bibbia, ha sopra di sé una sorta di maledizione. Ecco perché non avere una moglie significa essere un esule. Chi si fida di un ladro armato che corre di città in città?. Ecco chi è un uomo senza moglie: un ladro che deve scappare di qua e di là, perché non ha una città. Anche la città è una casa, è la casa della comunità. Così è dell uomo che non ha un nido : nido come immagine della casa. Nel nido c è calore, c è protezione, è un luogo di vita. Ma un uomo che non ha moglie non può vivere dentro un nido ed è come un poveretto che si corica là dove lo coglie la notte. Non ha un talamo, cioè un letto di nozze, una camera. Vive come un esule. Nella Bibbia la memoria dell esilio è memoria di infelicità, l esilio è il non avere una casa. 2

3 Nella Bibbia non c è parità, l uomo e la donna non si equivalgono, sono maschio e femmina; nella Bibbia c è il genere sessuale. La donna è simbolo di stabilità, perché la femmina è un nido vuoto, porta in sé uno spazio vuoto che non si muove: il ventre materno. Il maschio, invece, è sospeso, perché deve portare fuori di sé il suo seme. Il maschio, dal punto di vista del genere, che combacia con la sua fisiologia, deve trovare un luogo stabile dove poter deporre il suo seme. Quindi il principio di stabilità è femminile: la donna è il ricettacolo e, una volta che assume questa vita sospesa, che simbolicamente viene dall alto, la costruisce. Il seme genera un organismo nel grembo della donna, che è fatto di tanti membri. Paolo parla del Corpo di Cristo fatto di tante membra. L essere umano è a sua volta una casa, una costruzione: meraviglia del miracolo che accade nel grembo di una donna. Nei libri sapienziali la donna è la grande economa. Nel mondo antico (ancora oggi presso i fratelli musulmani della Palestina), è la donna che si occupa dei beni primari e del benessere della famiglia. Nei Proverbi, al cap. 31, c è un elogio della donna perfetta: si alza la mattina prima di tutti gli altri, la sera va a dormire un ora dopo tutti gli altri. La sua lampada si spegne per ultima. Dà mano al fuso, tesse tutti gli abiti in due cambi e non teme l inverno. È anche una grande imprenditrice, è la regina della casa, è una donna sapiente: deve saper costruire questa casa, perché la casa è legata con la vita e la vita è complessità. La vita non è solo istinto, essa va costruita, richiede scienza e tecnica. La casa è fatta del maschio e della femmina. C è un salmo che è il grande quadro della bellezza della casa, da intendere non come edificio, ma come famiglia. Come abbiamo visto in Siracide al capitolo 36, la casa è il nido affettivo, è cantiere di vita: un uomo che non avesse figli non avrebbe futuro. In lingua ebraica figlio maschio si dice ricordare, zacar. Nella Bibbia il figlio maschio è la prima forma di immortalità. Un uomo lascia la sua discendenza proprio nel nome. La casa è anche economia, perché ha bisogno di lavoro. Casa, famiglia, lavoro sono strettamente uniti. Salmo 128 Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. È un salmo di beatitudine, di felicità. Nella Bibbia e nel mondo antico extrabiblico, beato si dice degli dei, di Dio. Dio è beato perché non ha bisogno di niente. Questo salmo inizia intonando la beatitudine su un uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie: un uomo è beato quando ha il Signore davanti i suoi occhi. L uomo non è solo quando ha per alleato Dio. Il fondamento di questa casa è l alleanza con Dio, perché il Signore è la fonte della vita e ogni coppia che si crea eredita la vita. Le nostre famiglie non sono la scaturigine della vita: la vita non viene da noi, ma la riceviamo come eredità. Bisogna onorare il padre e la madre perché Dio ha dato a loro 3

4 l alleanza, la vita, e li onoriamo per avere il futuro, perché nella Bibbia il futuro viene dal passato. Ecco dove sta la beatitudine. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie, perché il Signore non è astratto, ci ha dato delle vie dove guardarlo, dove tenersi in contatto con lui. Le sue vie sono il diritto, la giustizia: sono tutte le parole che Dio ci ha dato perché si possa stare di fronte a lui. Della fatica delle tue mani ti nutrirai. Il lavoro delle tue mani ti darà nutrimento. Questo è un punto importante per costruire la casa, che è la famiglia. Qui si parla di felicità nel lavoro, inteso come nutrimento e che non ti fa essere né disoccupato né ladro. In questo salmo il lavoro è una beatitudine, mentre in Genesi 3 è una condanna. È scritto: Tu lavorerai con il sudore della tua fronte. Nel salmo questa fatica si redime: del lavoro delle tue mani ti nutrirai, cioè ti nutrirai della tua creatività. Pensate quanto il lavoro esalta l umanità: il lavoro è dare vita, è dare futuro, è liberare cose nuove. Il lavoro non è solo nutrimento fisico, esso ci nutre mentalmente, intellettualmente, moralmente. Il lavoro è una condivisione sociale. La tua sposa come vite feconda. La vite è il primo grande simbolo della terra d Israele. Anche Dio ha per sposa una vite. In Isaia 5,1-7 si parla di un viticoltore che aveva una vigna, egli l aveva vangata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato scelte viti; vi aveva costruito in mezzo una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva, ma essa fece uva selvatica. È una metafora per parlare della sposa (la vite feconda) e del frutto di Israele. La tua sposa è una vite feconda nell intimità della tua casa. La radice della vita è il talamo, il letto nuziale è il nostro santuario, perché lì c è la fonte della vita. L intimità è la base, il muro portante di ogni casa, intesa non come coniugalità in senso fisico, ma come coniugalità in senso più stretto: non c è scissione tra fisico e spirituale, corpo e anima viaggiano insieme. L intimità non va trascurata, altrimenti un giorno si scopre che questa casa è fondata sulla sabbia. L intimità è la roccia su cui è fondata la tua casa. I tuoi figli sono come virgulti d ulivo intorno alla tua mensa. L ulivo è un altro grande simbolo d Israele. L ulivo è la pianta dell olio, con cui si consacravano i re in Israele; con l unzione si metteva il segno di Dio sulla fronte di un uomo. È pianta sacra, è segno di Dio. Sono come virgulti d ulivo : i nostri figli sono la visita di Dio nella nostra casa. Quindi i figli non sono nostri, sono di Dio; perché la vita è di Dio ed essi sono ciò che ci lega alla vita. La presenza di Dio è la più grande ricchezza. È importante il plurale: non il tuo figlio, ma i tuoi figli, perché nella famiglia si impara la fraternità. Nelle case la fraternità si vede a mensa, quando io non prendo tutto per me, ma condivido perché so che c è un altro. La mensa è un dito puntato su di noi. Si vede la concezione che abbiamo del mondo da come 4

5 usiamo la mensa. Il mondo è una mensa e noi occidentali la usiamo con avidità, lasciamo senza cibo tanti fratelli. Così sarà benedetto l uomo che teme il Signore. Qual è la benedizione per l uomo che teme il Signore? È la famiglia. La casa è la ricompensa che Dio ci dà, perché noi siamo di fronte a Lui, il più grande dono spirituale. Il lavoro con cui ci si nutre, una vite feconda, i figli, la fraternità: tutto ciò è la dolcezza di Dio, è il dono spirituale. Ti benedica il Signore da Sion! Possa tu vedere il bene di Gerusalemme per tutti i giorni della tua vita. La benedizione di Gerusalemme è la benedizione del luogo dove la famiglia vive. La famiglia, essendo luogo di benedizione, deve esserlo per tutta la città. Non c è famiglia che possa vivere la sua benedizione in maniera chiusa. Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Non c è né un limite di spazio né un limite di tempo. Non c è limite di spazio perché la benedizione tocca tutta la città. Ogni coppia sia luogo di benedizione, possa contagiare e diventare una fonte di bontà per tutti. Pace su Israele!. La bellezza e la benedizione della famiglia è la pace. La famiglia è l anello della pace. Su tutto il popolo. 5