Generazione diffusa: il servizio di dispacciamento e la nuova figura dell aggregatore
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1 Generazione diffusa: il servizio di dispacciamento e la nuova figura dell aggregatore Seminario AEIT, Trento 20 gennaio 2017 Andrea Galliani Direzione Mercati Unità Produzione di energia, fonti rinnovabili ed efficienza energetica Autorità per l energia elettrica il gas e il sistema idrico
2 Riforma del dispacciamento: introduzione Il nuovo contesto è molto mutato rispetto al passato per la presenza sempre più massiva di impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili e di generazione distribuita, la riduzione della domanda, la minor incidenza di risorse programmabili, la difficoltà a reperire risorse che forniscano servizi di rete. È necessario rivedere la regolazione del dispacciamento affinché, nel nuovo contesto, sia possibile reperire le risorse necessarie in modo efficiente e trasparente. L Autorità sta innovando la regolazione del dispacciamento affrontando contestualmente una serie di tematiche tra loro strettamente correlate (quali: revisione degli sbilanciamenti, apertura di MSD, capacity market, revisione delle tempistiche delle sessioni del mercato infragiornaliero), compatibilmente con l evoluzione dei regolamenti europei di prossima approvazione. 2 di 65 2
3 Riforma del dispacciamento: il contesto europeo (1/4) Il regolamento (UE) n. 2015/1222 del 24 luglio 2015 ed entrato in vigore lo scorso 14 agosto, stabilisce gli orientamenti in materia di allocazione della capacità e di gestione delle congestioni tra zone di mercato (regolamento CACM). Esso si focalizza su cinque ambiti di intervento principali: i) la definizione delle regioni per il calcolo coordinato della capacità di trasmissione; ii) iii) iv) la definizione del disegno del mercato day ahead; la definizione del disegno del mercato intra day (con particolare riferimento all introduzione della contrattazione continua e alla chiusura delle contrattazioni a ridosso del tempo reale, nell ora precedente); il processo per la definizione delle zone di mercato; v) la governance dei soggetti coinvolti. 3 di 65 3
4 Riforma del dispacciamento: il contesto europeo (2/4) il futuro Regolamento europeo sul bilanciamento elettrico (balancing guidelines) prevede l integrazione e l armonizzazione dei mercati di bilanciamento in Europa con particolare riferimento allo scambio trasfrontaliero dell energia di bilanciamento e della riserva. Esso: introduce i prodotti di bilanciamento comuni e i principi alla base degli algoritmi di selezione delle offerte; definisce un percorso di armonizzazione delle regole di settlement, del periodo rilevante, delle modalità di valorizzazione del servizio, nonché di calcolo degli sbilanciamenti e del relativo prezzo; salvaguarda la logica di organizzazione dei mercati elettrici dispacciati centralmente dal TSO (c.d. central dispatch systems) al fine di ottimizzare l attivazione delle risorse per rispondere, contestualmente, ad una serie di esigenze del sistema elettrico (costituzione dei margini di riserva, risoluzione congestioni, energia di bilanciamento, supporto di tensione, ecc.). 4 di 65 4
5 Riforma del dispacciamento: il contesto europeo (3/4) il futuro Regolamento europeo system operation guidelines definisce i requisiti e i principi per la gestione in sicurezza del sistema elettrico e le regole e le responsabilità per il coordinamento tra i gestori dei sistemi di trasmissione e distribuzione dalla fase di pianificazione operativa fino all esercizio in tempo reale del sistema. In particolare: al TSO è affidato il compito di disegnare, organizzare e gestire l approvvigionamento dei servizi ancillari, come per esempio la riserva, al fine di un loro efficiente utilizzo, compatibilmente con i vincoli tecnici e di localizzazione dei fornitori del servizio; i TSO e i DSO sono chiamati a cooperare al fine di facilitare le fornitura di risorse di dispacciamento degli impianti (di generazione, di consumo o di accumulo) localizzati sulle proprie reti, fatto salvo il diritto per di DSO di definire temporaneamente dei limiti alla fornitura del servizio prima della attivazione della riserva. 5 di 65 5
6 Riforma del dispacciamento: il contesto europeo (4/4) il disegno di capacity market prevede, per le risorse contrattualizzate, l obbligo di offerta sui mercati dell energia e di dispacciamento; in tale contesto una apertura di MSD anche ai servizi di demand response (quanto meno per la fornitura di riserva a salire tramite riduzione del carico) faciliterebbe la partecipazione di questi ultimi al mercato della capacità. 6 di 65 6
7 Revisione MSD: orientamenti (1/13) Gli orientamenti pubblicati (DCO 298/2016/R/eel) sono riferiti a una regolazione transitoria, nelle more della definizione dei codici di rete europei, e si basano sull attuale assetto del dispacciamento. Le innovazioni prospettate sono quelle che possono essere implementate rapidamente, senza ridefinire l attuale assetto. 1. L abilitazione a MSD Orientamenti per la regolazione transitoria Abilitazione a MSD obbligatoria per le unità di produzione che già sarebbero obbligate sulla base delle regole attualmente vigenti (impianti termoelettrici e idroelettrici rilevanti). Abilitazione a MSD facoltativa per le altre unità di produzione e per le unità di consumo finora escluse (tranne quelle che già beneficiano dell interrompibilità), se rispettano i requisiti tecnici da ri-definire. Terna ri-definisce i criteri tecnici per l abilitazione (in termini, ad esempio, di taglia minima, di gradiente, di durata minima di fornitura di una determinata risorsa di dispacciamento, ecc.) e le modalità di verifica, tramite prove test. 7 di 65 7
8 Revisione MSD: orientamenti (2/13) L abilitazione a MSD deve essere basata sin dall inizio sulla neutralità tecnologica in modo da consentire la massima partecipazione possibile delle unità di produzione e/o di consumo, ma anche accumuli, a favore della concorrenza. Non verranno quindi definiti criteri differenziati per fonte e per tecnologia ai fini dell abilitazione a MSD, ma le condizioni tecniche per l abilitazione non dovranno costituire una barriera all ingresso per la generazione distribuita (es: rimozione taglia 10 MVA, revisione gradiente 50 MW/min per riserva pronta). L abilitazione deve essere ottenibile per la fornitura anche di un solo servizio (e non necessariamente per tutti i servizi oggi previsti per gli impianti programmabili di elevata taglia) e deve essere consentita agli utenti del dispacciamento la possibilità di dichiararsi disponibili alla fornitura di un servizio asimmetrico ovvero che preveda esclusivamente un incremento (oppure decremento) del proprio profilo di immissione (oppure di prelievo). In tal modo la partecipazione a MSD potrebbe essere il più possibile flessibile. 8 di 65 8
9 Revisione MSD: orientamenti (3/13) La flessibilità delle unità di produzione può essere ulteriormente aumentata grazie alla possibilità di abbinare un sistema di accumulo. Esso, come già previsto dalla deliberazione 574/2014/R/eel, potrebbe essere considerato come un gruppo afferente alla medesima unità di produzione, consentendo ad essa una più proficua futura partecipazione a MSD. Spunti per la regolazione futura L abilitazione sarà facoltativa per tutte le unità di produzione o di consumo che rispettano i requisiti tecnici nel frattempo ri-definiti? Occorre rivedere le modalità di approvvigionamento delle risorse flessibili (dando seguito al DCO 557/2013/R/eel e ai regolamenti europei ancora in corso di implementazione). Occorre ridefinire i prodotti oggetto di negoziazione su MSD, preservando, laddove possibile, l impostazione Central Dispatch System e in modo compatibile con i regolamenti europei ancora in corso di implementazione. 9 di 65 9
10 2. Aggregazione Revisione MSD: orientamenti (4/13) Orientamenti per la regolazione transitoria Tanto più ampia è la base geografica sulla quale è consentita l aggregazione tanto più è favorita la partecipazione delle utenze diffuse al mercato; sarà infatti più agevole per il relativo utente del dispacciamento riunire una pluralità di utenze in grado di rispondere agli ordini di dispacciamento garantendo elevati margini di affidabilità. Ma al tempo stesso l aggregazione non può trascurare i reali vincoli di rete perché altrimenti risulterebbe inutile se non addirittura dannosa per il sistema: al momento dell eventuale attivazione di un aggregato infatti, il gestore di rete non avrebbe il controllo delle singole unità che lo compongono e, pertanto, non avrebbe la certezza di risolvere il problema che si è venuto a creare potendolo altresì peggiorare. L aggregatore coincide con l utente del dispacciamento. 10 di 1065
11 Revisione MSD: orientamenti (5/13) Le unità di produzione rilevanti non possono essere aggregate e possono partecipare a MSD singolarmente; le unità di produzione non rilevanti che richiedono l abilitazione possono essere aggregate su base zonale (rimane facoltà di Terna definire la dimensione geografica ottimale, eventualmente più piccola della zona se si ravvisano vincoli di rete), anche tra programmabili e non programmabili; le unità di consumo che richiedono l abilitazione a MSD possono essere aggregate su base zonale (con la medesima facoltà di Terna già richiamata). Le unità di produzione non rilevanti che non chiedono l abilitazione a MSD continuano ad essere aggregate su base zonale, per utente del dispacciamento e per tipologia; le unità di consumo che non richiedono l abilitazione a MSD continuano ad essere aggregate su base zonale per utente del dispacciamento. Non è consentita l aggregazione tra unità di produzione e unità di consumo. Gli aggregati devono essere identici sui diversi mercati (MGP, MI e MSD). 11 di 1165
12 Revisione MSD: orientamenti (6/13) Spunti per la regolazione futura Altre più efficaci forme di aggregazione potranno essere analizzate in una seconda fase, dopo aver identificato compiutamente i servizi e i prodotti oggetto di negoziazione su MSD nel rispetto del costruendo regolamento europeo (balancing guidelines). In futuro, le modalità e le aree geografiche di aggregazione potranno anche essere differenziate per tipologia di servizio prestato (ad esempio, le risorse per la risoluzione di una congestione dovrebbero fare riferimento al nodo di rete, mentre le risorse per la riserva secondaria potrebbero essere approvvigionate almeno su base zonale, se non addirittura più ampia, identificando pertanto il confine geografico più idoneo alla corretta valorizzazione delle risorse fornite). Occorre valutare la possibilità che la figura dell aggregatore non coincida con l utente del dispacciamento. 12 di 1265
13 Revisione MSD: orientamenti (7/13) 3. Il ruolo dei distributori Orientamenti per la regolazione transitoria Le imprese distributrici devono essere adeguatamente informate, nell ambito del processo di abilitazione, in merito ai punti di immissione o di prelievo inclusi nelle unità virtuali per i quali viene presentata domanda di abilitazione. Esse possono segnalare a Terna e agli utenti del dispacciamento interessati l eventuale presenza di criticità sulle proprie reti di cui tenere conto ai fini della definizione delle unità virtuali di produzione e consumo abilitate alla presentazione di offerte su MSD, avendo la possibilità di dichiarare con adeguata giustificazione - l impossibilità di includere una o più utenze connesse alle proprie reti, oppure indicare delle limitazioni ex-ante alla loro possibile movimentazione. 13 di 1365
14 Revisione MSD: orientamenti (8/13) Spunti per la regolazione futura Le imprese distributrici dovranno avere un ruolo più attivo, potendo valutare in tempo reale, non solo ex-ante, l impatto delle movimentazioni sulla propria rete. Ciò consentirebbe di evitare limitazioni troppo restrittive introdotte exante solo per evitare possibili criticità in tempo reale. A tale fine diventa necessario definire le condizioni di comunicazione tra utente del dispacciamento / distributore / produttore o cliente (vds. prossime slides). 14 di 1465
15 4. I canali comunicativi Revisione MSD: orientamenti (9/13) Orientamenti per la regolazione transitoria Terna definirà nel proprio Codice di rete, previa consultazione, le condizioni di comunicazione tra la medesima Terna e l utente del dispacciamento per le unità o aggregati dal medesimo rappresentati. Tali condizioni non dovranno rappresentare barriere all ingresso per la generazione distribuita e saranno soggette all approvazione dell Autorità. Non verranno definiti standard comunicativi tra l utente del dispacciamento e i propri clienti, produttori o prosumer. 15 di 1565
16 Revisione MSD: orientamenti (10/13) Spunti per la regolazione futura Le condizioni di comunicazione tra Terna e l utente del dispacciamento continueranno a essere definite da Terna. In relazione alle condizioni di comunicazione tra utente del dispacciamento / distributore / produttore, la Direzione Mercati dell Autorità ha già richiesto al CEI di definire, previa inchiesta pubblica, le specifiche tecniche del cosiddetto controllore d impianto da installarsi presso impianti di produzione connessi alle reti elettriche di media e bassa tensione: Esso dovrebbe essere in grado di ricevere segnali da soggetti diversi dal produttore (ad esempio, l utente del dispacciamento o l aggregatore) traducendoli in movimentazioni dell impianto di produzione stesso sulla base di logiche condivise fra il produttore e il corrispondente utente del dispacciamento o aggregatore e di inviare segnali contenenti informazioni sullo stato di funzionamento reale dell impianto. 16 di 1665
17 Revisione MSD: orientamenti (11/13) I segnali inviati dal controllore d impianto potrebbero essere utilizzati dall utente del dispacciamento (e da questi inviati a Terna in forma aggregata) ai fini della partecipazione a MSD e dal distributore per poter disporre di informazioni utili al corretto esercizio della propria rete (migliorando e integrando l osservabilità). Il controllore d impianto potrebbe essere uno strumento obbligatorio nel caso di nuove installazioni e nel caso di partecipazione a MSD. Si ritiene altresì necessario che le caratteristiche tecniche di tale strumento siano normate dal CEI (proprio come già avvenuto, ad esempio, nel caso degli inverter e dei sistemi di protezione di interfaccia), affinchè esso sia interoperabile con i sistemi delle imprese distributrici e affinchè esso non debba essere sostituito ogni volta che dovesse cambiare l utente del dispacciamento, tutelando in tal senso i produttori e favorendo la concorrenza. 17 di 1765
18 Revisione MSD: orientamenti (12/13) In relazione alle condizioni di comunicazione tra utente del dispacciamento / distributore / cliente finale, al momento, non sono state effettuate previsioni: Per il futuro potrebbe essere necessario prevedere un dispositivo simile al controllore d impianto, almeno per la messa a disposizione da parte delle unità di consumo di segnali sul prelievo in tempo reale da inviare sia all utente del dispacciamento sia all impresa distributrice. Più difficoltoso prevedere anche la ricezione standardizzata di segnali di input data l enorme varietà di tecnologie che caratterizza il mondo della domanda. 18 di 1865
19 5. Altri aspetti Revisione MSD: orientamenti (13/13) Alle unità abilitate a partecipare a MSD su base volontaria si applicano tutte le condizioni e tutti i corrispettivi già attualmente vigenti per le unità abilitate (quali i corrispettivi di sbilanciamento duali, i corrispettivi per il mancato rispetto degli ordini di dispacciamento, il corrispettivo di non arbitraggio, ecc.). Occorre valutare il ruolo del GSE, soprattutto nei casi di feed in tariff (in cui il ritiro commerciale dell energia elettrica immessa in rete è parte integrante dello strumento incentivante) e di scambio sul posto. In tali casi, infatti, l eventuale operato del GSE su MSD avrebbe effetti sugli incentivi erogati ai produttori nonché sul Conto alimentato dalla componente tariffaria A3. 19 di 1965
20 Prossimi passi (1/2) La consultazione 298/2016/R/eel sarà seguita da una deliberazione contenente i principi sulla base dei quali Terna dovrà modificare il proprio Codice di rete per il periodo transitorio iniziale. Poi vi sarà una seconda fase di consultazione, a cura di Terna. In questo contesto verranno presentati e analizzati gli aspetti tecnici relativi, ad esempio: alla procedura necessaria per ottenere l abilitazione; ai nuovi requisiti tecnici che consentono l abilitazione su base volontaria; alla procedura di pre-qualifica basata su test da remoto ed eventualmente anche prove in sito; alle modalità con cui Terna effettuerà anche a valle dell ottenimento dell abilitazione un monitoraggio della effettiva disponibilità dell utente alla fornitura dei servizi per i quali è abilitato; alle modalità e condizioni di comunicazione tra Terna e l utente del dispacciamento per le unità o aggregati dal medesimo rappresentati. 20 di 2065
21 Prossimi passi (2/2) La consultazione tecnica di Terna rappresenterà un altro importante momento di confronto, più tecnico, con gli operatori interessati. Infine, l approvazione finale delle modifiche al Codice di rete verrà effettuata dall Autorità congiuntamente con le necessarie modifiche alla deliberazione 111/06 necessarie per il concreto avvio della prima fase transitoria dell apertura di MSD alle unità fino ad oggi escluse. Parallelamente procede la revisione della disciplina degli sbilanciamenti (orientata verso un sistema a regime di tipo nodale, vds. DCO 684/2016/R/eel e delibera 800/2016/R/eel) e la revisione delle tempistiche delle sessioni del mercato infragiornaliero, affinché sia possibile modificare i propri programmi di immissione sui mercati dell energia fino a un ora prima del tempo reale, nel rispetto dei codici di rete europei (vds. DCO 798/2016/R/eel). 21 di 2165
22 Grazie per l attenzione Autorità per l energia elettrica il gas ed il sistema idrico Direzione mercati Unità Produzione di energia, fonti rinnovabili ed efficienza energetica Piazza Cavour, Milano mercati@autorita.energia.it Tel: Fax:
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